VIVA L'ITALIA Di Freancesco De Gregori
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer e del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera e che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.
chi lo ha detto che il giornalismo d'inchiesta è morto e tutti i giornalisti asserviti ?
W L'Italia è il titolo unificante del nuovo ciclo di inchieste firmate da Riccardo Iacona e destinate alla prima serata di RAITRE. In tre domeniche successive il 12,19,26 marzo alle 21.30. Un unico "viaggio", diviso in tre parti, attraverso l'Italia del disagio e del difficile rapporto tra pubblico e privato sui temi scottanti dell'emergenza abitativa, della situazione critica degli Ospedali e dell' intricato e complesso funzionamento della "macchina della giustizia".
2 puntata: "OSPEDALI!" domenica 19 marzo alle 21.30
La signora Anna Montalbo’ cade nella sua casa di Polignano a Mare ,un comune a trenta chilometri da Bari , alle 9 del mattino del 7 gennaio dell’anno scorso . Da quell’ora fino alle quattro e mezza del pomeriggio in tutta la provincia di Bari non si riesce a trovare una neurochirurgia in grado di svuotare l’ematoma che la sta uccidendo . Per otto ore il sistema sanitario pubblico della provincia di Bari non riesce a dare assistenza alla signora Anna e quando finalmente trovano una neurochirurgia ormai e’ troppo tardi : la signora Anna muore senza che neanche si sia provato a salvarle la vita.
Parte da questa storia il viaggio di Riccardo Iacona nella sanita’ pubblica pugliese che attraversa decine di piccoli e grandi ospedali : come mai si muore ancora , nella maggior parte dei casi , negli ospedali del Sud .Come mai gli standard sanitari sono cosi’ diversi da quelli del centro nord . Come sono stati spesi i tanti soldi che pure sono stati stanziati per la sanita’ pubblica pugliese in questo caso Dove vanno a curarsi i malati che non trovano risposte sul territorio come nel mio caso ch per curare un otite da colesteatoma che mi tormentava da 28 anni e sis tava per portarmi alla paralisi facciale , sono dovuto andare a Piacenza , perchè qui in sardegna nonostante numnerosi interventi non si cava un ragno dal buco , per scoprire cosa che la causa del riformarsi del colesteatoma era dovuta ( cosa che avrebbero potuto scopre nell'ospedale pubblico , se solo avessero saputo usare i macchinari e che invece a scoperto un privato sardo che opera fuori dall'isola ) che era dovuta ad un semplice setto nasale deviato .
La signora Anna Montalbo’ cade nella sua casa di Polignano a Mare ,un comune a trenta chilometri da Bari , alle 9 del mattino del 7 gennaio dell’anno scorso . Da quell’ora fino alle quattro e mezza del pomeriggio in tutta la provincia di Bari non si riesce a trovare una neurochirurgia in grado di svuotare l’ematoma che la sta uccidendo . Per otto ore il sistema sanitario pubblico della provincia di Bari non riesce a dare assistenza alla signora Anna e quando finalmente trovano una neurochirurgia ormai e’ troppo tardi : la signora Anna muore senza che neanche si sia provato a salvarle la vita.
Parte da questa storia il viaggio di Riccardo Iacona nella sanita’ pubblica pugliese che attraversa decine di piccoli e grandi ospedali : come mai si muore ancora , nella maggior parte dei casi , negli ospedali del Sud .Come mai gli standard sanitari sono cosi’ diversi da quelli del centro nord . Come sono stati spesi i tanti soldi che pure sono stati stanziati per la sanita’ pubblica pugliese in questo caso Dove vanno a curarsi i malati che non trovano risposte sul territorio come nel mio caso ch per curare un otite da colesteatoma che mi tormentava da 28 anni e sis tava per portarmi alla paralisi facciale , sono dovuto andare a Piacenza , perchè qui in sardegna nonostante numnerosi interventi non si cava un ragno dal buco , per scoprire cosa che la causa del riformarsi del colesteatoma era dovuta ( cosa che avrebbero potuto scopre nell'ospedale pubblico , se solo avessero saputo usare i macchinari e che invece a scoperto un privato sardo che opera fuori dall'isola ) che era dovuta ad un semplice setto nasale deviato .
3 commenti:
è stata una bellissima puntata, ma io sono un'affezionata, le ho viste tutte, bravo Iacona!
anch'io
Una signora è morta per una caduta perché, un po’ come Maria quando stava per partorire, non c’era posto per lei e, ormai troppo tardi, è stata trasferita con un viaggio di duecento chilometri in ambulanza in un ospedale di Foggia.
Non può non chiedersi come fa l’Italia a discutere della vita degli embrioni e ad avere un posizione così rigida sull’eutanasia.
Che Paese è quello che ha cura dei non nati, non lascia morire in pace chi ne avrebbe diritto, ma nello stesso tempo fa morire chi è vivo e ha bisogno di un intervento urgente?
Ardovig
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