8.5.06

Senza titolo 1270

LE ANIME DEL PURGATORIO

A Padre Pio non si rivolgevano solo i vivi. Anche le anime del Purgatorio. Era ancora un giovane frate quando vide aggirarsi nella foresteria un misterioso vecchietto. Era tardi, gli chiese chi l'avesse fatto entrare. Quello rispose che aveva bisogno delle sue preghiere per uscire dal Purgatorio, luogo nel quale si trovava dal 1884. Disse anche di essere morto lì, nell'incendio che aveva devastato il convento in quell'anno. E' sparì. Il frate domandò al portinaio, ma quello non aveva visto nessuno. Si fecero ricerche presso archivi del Comune e si scoprì che davvero un vecchio era morto carbonizzato nell'incendio del 1884. Padre Pio cominciò a pregare come richiesto e da quel momento cessarono i rumori di catene e le apparizioni di cani mastini neri che avevano terrorizzato molti in convento fino a quel giorno. Un'altra volta vide un fraticello che lustrava come un matto gli arredi nel coro. Non lo aveva mai visto prima, e dire che conosceva tutti là dentro. Gli chiese chi fosse e il giovane rispose di essere un novizio morto molti anni prima, ancora giovane. Scontava in Purgatorio le negligenze del suo noviziato e si raccomandava alle preghiere di Padre Pio. Anche quest'anima fu liberata. Il Sanguinetti una volta lo trovò che stava pregando per suo nonno. <<Ma come, Padre, se mi ha detto tempo fa che era già in Paradiso!>>. Quello rispose che erano state proprio le sue preghiere ad aiutarlo ad andarci. Ma non solo quelle già dette; anche quelle ancora da dire. Padre Pio non aveva studiato molto, ma aveva della teologia quella conoscenza <<autentica>> che hanno i mistici. In effetti passato e futuro sono nozioni che vanno bene per noi che siamo nel tempo. Nell'eternità è un'altra cosa. Anche per questo il frate partecipava volontariamente alle sofferenze di Cristo: facendolo nel presente era come se fosse stato al Suo fianco nel passato. 


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