Senza titolo 1305






mi vergogno d'essere sardo 
   ma  è possibile  che  continui la caccia  alle streghe
Sono talmente indignato che non riesco ad esprimere la  mia  rabbai se non attraverso questa canzone   che funge da colonna sonora  al post  d'oggi



(DIO  è  Morto  F. Guccini)

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già
dentro le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da pastiglie trasformate
dentro le nuvole di fumo
nel mondo fatto di città
essendo contro ed ingoiare
la nostra stanca civiltà.
È un Dio che è morto
ai bordi delle strade, Dio è morto
nelle auto prese a rate, Dio è morto
nei miti dell'estate, Dio è morto.

M'han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria e dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità
le fedi fatti di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato
la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre
con la ragione e mai col torto.
È un Dio che è morto
nei campi di sterminio, Dio è morto
coi miti della razza, Dio è morto
con gli odi di partito, Dio è morto.

Io penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni
e poi risorge.
In ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto!



fonte    www.unita.it

Codice da Vinci al rogo: un parroco lo brucia sul sagrato della chiesaDavide Madeddu




Il Codice da Vinci? Bruciato in piazza dal prete e con tanto di applausi dei fedeli. Più o meno come avveniva durante l´inquisizione. Poco importa poi se il giorno è quello in cui si dovrebbe predicare la pace. E magari la tolleranza tra gli uomini. Questa volta, nonostante tutto, il processo pubblico con tanto di rogo è avvenuto davvero.
E´ successo domenica mattina ( 28\5\2006 )  ad Arzana, paese al centro della Sardegna, in provincia di Nuoro. Protagonista Don Vincenzo Pirarba, parroco del paese. Dopo la processione della Madonna Regina Pacis, Don Vincenzo, tira fuori una copia dell'ormai arci noto best seller di Dan Brown, e giura che quella copia del libro «maledetto» non l´ha acquistata lui ma gli è stata consegnata da un «fedele che poi si è pentito». Quindi, il parroco, inizia con la sua arringa.
«Dan Brown con il tuo libro e il relativo film hai venduto Gesù, come Giuda, non per 30 danari ma per più di 30 miliardi di dollari – dice il parroco davanti ai fedeli -. Hai offeso gravemente i sentimenti più profondi dei cristiani, dissacrato la persona più cara e santa al mondo». Ma non è che la premessa: «Non sarai tu a distruggere il Cristianesimo - si infervora il parroco - Anche il celebre filosofo Nietzsche aveva gridato: "Dio è morto". Ma Dio è più vivo che mai, mentre Nietzsche è morto dopo essere finito in manicomio».
Finita l'arringa arriva puntuale la sentenza: condanna al rogo. Anche se, come ammette il parroco, lui in realtà il libro non l'ha nemmeno letto: «Basta quello che ho sentito dire in giro anche perché per sapere cos'è l'omicidio non bisogna certo arrivare ad uccidere un uomo».
Nel sagrato della chiesa, intanto parte il «fuoco purificatore» che in breve tempo riduce in cenere la copia del Codice da Vinci. «Esorto tutti i veri cristiani, che incautamente hanno acquistato questo maledetto libro, a bruciarlo, chiedendo perdono al Signore – insiste il parroco - Comprate i Vangeli canonici, non quelli aprocrifi scritti due secolo dopo la morte di Gesù e per nulla attendibili». Poi, dal sagrato della chiesa di Arzana, lancia anche un invito al pentimento allo scrittore americano che appare quasi come un anatema: «Se non ti convertirai, brucerai per l'eternità all'inferno, come io ora sto bruciando giustamente il tuo libro».
Applausi dai fedeli e sdegno da parte di qualche amministratore comunale che, facendo sapere di non condividere la decisione del prelato, abbandona la scena molto velocemente.
Da sottolineare che lo scroso 20 maggio una manifestazine simile era stata organizzata a Ceccano(Frosinone) da due consiglieri comunali (uno di An e uno della Dc). Ad attenderli tante persone, rappresentanti del mondo politico e istituzionale del luogo, ma soprattutto cittadini, che hanno pacificamente manifestato il loro dissenso contro un atto che ha offeso l´intelligenza di un´intera città.

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