scritto da ceglieterrestre il mercoledì, 25 luglio 2007,19:31 su "Blogfriends"
Ieri notte, avevo terminato la ricerca sul Magistrato Enrico Jovane, ma non essendo molto esperta, di computer non so cosa è accaduto, ho cancellato tutto. Presa dalla stanchezza ho rinunciato. Questa mattina il figlio del magistrato, trovando i miei messaggi nella segreteria telefonica mi ha chiamata. Ho raccontato dell'accaduto, che avrei dovuto iniziare tutto da capo.
-Ciao Silvio, come vedi ho combinato un disastro mi restano solo degli appunti i suoi libri e le sue immagini, scusami hai trovato altro materiele?
-Si Franca, ho trovato molte cose di mio padre da darti, su quando fu epurato. Ho trovato anche un libro che parla di lui riferimento al processo di " Ettore Grande" da lui assolto e successivamente condannato, solo dopo parecchi anni fu riconosciuto di nuovo innocente, e ancora molte immagini, ti consegno tutto molto volentieri.
-Quanti intrighi , quante ingiustizie, io penso che ci saranno, sempre Silvio, se la verità è scomoda non è più verità. Silvio incontriamoci e ne parliamo assieme, voglio dedicare ancora del tempo alla vita di tuo padre.
- Grazie Franca, appena ritorni dalla Puglia chiamami.
-D'accordo, ti chiamerò, ciao.
Per adesso posso solamente trascrivere dal volume "LA MIA ESPERIENZA DI MAGISTRATO E DI AVVOCATO" editore A. Giuffrè 1957. Dal secondo capitolo capitolo "Perchè lasciai la carriera giudiziaria". Alcune righe.Mi se ne consenta la rievocazione. Fui a Dio spiacente e ai nemici suoi, perchè gli epigoni delle gerarchie giudiziarie, bramosi di punteggiatura fascista, mi fecero trasferire di autorità da Torino in Sicilia nel 1941. I generosi dell'epurazione poi, anch'essi ex della mistica fascista, mi attribuirono la colpa di aver sollecitato l'alto onore di essere ricevuto dall'ex duce. 
In verità il 5 dicembre 1938 fui ricevuto in udienza particolare dal Duce per offrirgli l' omaggio di due miei volumi sul giornalismo. In allora se ne proiettava l' attributo di duce con proporzioni tali da coprire, di giorno con i colori e di notte con la luce, i pendii delle montagne. Insomma,dovr ò insieme al mio amico Silvio, ricostruire questa carriera brillante di Uomo buono e saggio. Per adesso, vi posso solo dire che a distanza di anni, Roma le ha dedicato una strada, e le fu data medaglia d'oro. A me resta il suo studio, dove ancora mi siedo e spesso accarezzo il bordo consumato della sua scrivania.
Franca Bassi
Oggi mi è venuto a trovare il figlio del magistrato, Silvio, e mi ha fatto un bellissimo regalo, un volume del padre ormai introvabile ingiallito dal tempo . Le pagine delicatamente le ho aperte io per la prima volta con un vecchio tagliacarte. Una grande emozione stare seduta nella sua scrivania, e aprire un suo volume. finito di stampare il 6 di settembre 1938, io nascevo circa tre mesi dopo. Un grande uomo giusto e mi sento onorata di sedermi nel suo studio da circa 40 anni. Franca bassi
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