6.11.10

Governo, doppia moralesu prostituzione ed escort Per strada è reato In villa no?

IL decreto Carfagna sulla prostituzione  inserito  nel decreto sicurezza varato in questi giorni     crea giustamente  un vespaio di poolemiche   con l'opposizione soprattutto  per alcuni contenuti   coem  il foglio di via per chi si prostituisce per strada. Fra le prime reazioni  quello della senatrice radicale Poretti: «Creano un reato contro se stessi? No. Per strada sono prostitute, in villa escort». Livia Turco: «Maroni espelle anche prostitute di lusso? ». Il decreto  è stato annunciato con grande  enfasi  dallo  stesso  Berlusconi in persona
 







– in apparenza incurante del caso Ruby e delle escort e dello scandalo di questi giorni - ha annunciato che nel nuovo pacchetto sicurezza il governo ripropone quanto aveva tentato invano di approvare. « Avendo constatato - ha spiegato il premier - che il reato di prostituzione preparato mesi fa non è andato avanti (il ddl Carfagna fermo in Parlamento, ndr), abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza». in apparenza incurante del caso Ruby e delle escort e dello scandalo di questi giorni - ha annunciato che nel nuovo pacchetto sicurezza il governo ripropone quanto aveva tentato invano di approvare. « Avendo constatato - ha spiegato il premier - che il reato di prostituzione preparato mesi fa non è andato avanti (il ddl Carfagna fermo in Parlamento, ndr), abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza». Ma  è 
«Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere – commenta ancora   a caldo la senatrice radicale Donatella Poretti - mentre il paese è travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri palazzi della cittadella politica, il governo approva un decreto in cui la trasforma in reato. Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro se stessi?». È evidente che si adottano due pesi e due misure: «Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato», chiosa la senatrice. «Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo si introduce un reato senza vittima».
«Maroni cosa ci dice invece delle prostitute che lavorano nelle case di lusso?». Domanda – retoricamente - Livia Turco del Pd. «Il ministro si dimentica che quelle sulle strade spesso sono vittime del racket e degli sfruttatori. Esiste una norma a tutela di queste persone, peccato che il governo non la applichi».
Capisco  che la prostituzione (  extracomunitaria al 90% ) sia un  problema  , vissto che ad ess  è legato  sempe più il racket  e sfruttamento   delle nuove mafie  sia  Italaine che straniere , la cosidetta economia canaglia  , ma  tale decreto non risolve  anzi peggiora  perchè  vietando  e punendo  chi l'esercita  in strada  le trasferisce dalle strade  nelel case  le  emigrate clandestine  soprattutto minorenni per di più  sempre  più sfruttate e sempre più dentro nel psommerso  .
Tae decreto è di una ipocroisia  e doppiezza  tipica dei politicanti . Il volerlo  tripresentare  ora  che decine di ragazze raccontano dei loro incontri a pagamento con il premier (la magistratura sta cercando riscontri),è  come getare fumo negli occhi  a  giornali che raccontano   ( anche se  come  ho già detto  nei post precedenti dandoli troppa  importanza   e non concentrandosi  sui veri prblemi de paese  ) e   chi ancora   s'indigna . Infatti   è forse utile ricordare come solo due anni fa, appena insediato, sull’argomento Berlusconi presentò un disegno di legge con il ministro Carfagna – ne ha parlato anche Marco Travaglio ieri ad Annozero. Il ministro per le pari opportunità non si risparmiò dichiarazioni al fulmicotone: “La prostituzione mi fa rabbrividire, mi fa orrore - disse -, non comprendo chi vende il proprio corpo“, (“Anche il ministro ha usato il suo corpo” risposero le associazioni delle prostitute ricordando i sexy-calendari di Mara).
Ma è ancora più utile ricordare come commentò lo stesso Berlusconi la legge. Come risulta in modo incontrovertibile dal video della conferenza stampa qua sopra, Silvio affermò perentorio: “La prostiuzione è un fenomeno che sta dilagando” e poi aggiunse: “Si teme che 20mila persone si prostituiscano contro la propria volontà. Sono ridotte in condizioni di schiavitù, attirate in Italia con lo specchietto del lavoro nella moda o nel cinema o nella televisione, poi costrette in appartamenti, private dei loro passaporti e dei loro documenti, utilizzate e poi minacciate di morte in caso rivelassero a chiunque questa loro condizione“. Chissà perchè, se a questa dichiarazione si toglie “la schiavitù” e le “minacce di morte”, questa ricostruzione sembra ricordare qualcosa.
Ma il meglio viene verso la fine del video (al minuto 1:55) citato  ssopra  : ”per 
questo – dice ancora Berlusconi – abbiamo fatto un disegno di legge che è intervenuto con delle pene elevate per chi sfrutta la prostituzione” e “per gli stessi clienti delle prostitute“. Credo, conclude Silvio, “che queste pene siano molto giuste anche quando soprattutto queste prostitute sono minorenni e appaiono per il loro aspetto come tali“. Notare la sottolineatura: la legge Carfagna prevede il carcere per chi si prostituisce in strada, inasprisce le pene per gli sfruttatori e per i clienti (chissà chi erano i clienti di alcune ragazze diventate molto note negli ultimi giorni), ma per B. è ancora più grave è il comportamento di chi va con le minorenni che sembrano minorenni: il Berlusconi pensiero sembra essere tutto riassunto in quel “soprattutto”.

Molti hanno detto in questi giorni: “Berlusconi a casa sua può fare ciò che vuole“. Io non lo penso: oltre all’ipocrisia di un premier che si vanta di “certi comportamenti” e poi strozza varie libertà civili per ingraziarsi il Vaticano, un presidente del Consiglio è anche rappresentante di tutti i cittadini. Ieri Italo Bocchino si è improvvisamente ricordato del progetto di legge Carfagna: “Il ddl approvato dal governo contro la prostituzione – ha dichiarato il deputato finiano – è chiuso da due anni nei cassetti, per ragioni che credo tutti possiamo immaginare, e nessuno lo vuole tirare fuori…”. Ciò “che tutti possono immaginare” è proprio quello con cui  Berlusconi rappresenta tutti noi in Italia e nel mondo.Inotre  penaizza  i malati di Aids . Infatti secondo  questo articolo del sito http://www.giornalettismo.com/  : << (..... )  questo provvedimento presentato come dall’alto valore “morale”, ha invece nei suoi commi qualcosa di profondamente ingiusto e grave. Rende difficile – secondo quanto denuncia l’Anlaids – di fatto la prevenzione e rende difficile curare chi è affetto dall’HIV. ”Colpire la prostituzione in strada renderebbe piú difficile indirizzare alle cure le persone con Hiv che si prostituiscono ed educare chi non l’ha contratto a prevenire l’infezione”. A dirlo è Fiore Crespi, presidente nazionale Anlaids, l’associazione nazionale per la lotta all’Aids, il quale ha espresso forti dubbi e perplessità in merito alle norme contenute nel decreto legge “Carfagna” per contrastare la prostituzione in strada previste dal pacchetto sicurezza approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. ”Colpire chi esercita la prostituzione in luogo pubblico – aggiunge il presidente dell’associazione – è come nascondere la polvere sotto il tappeto”. Opera, aggiungiamo noi, in cui questo governo ha dato prova di non avere o quasi rivali al mondo…  (.....)  continua qui
Inoltre   sempre dallo stesso sito  c'è quiesta news che vale la pena di riportare integralmente   : 
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Tipico esempio, comico, di conflitto di interessi: nell’iniziativa legislativa della Carfagna erano presenti punizioni anche per gli “utilizzatori finali” del meretricio. Ma alla fine, causa Silvio, le hanno tolte…
5150165361 e93766180b E dal decreto sulla prostituzione spariscono le norme sul clienteUn piccolo, comicissimo caso di conflitto di interessi nell’iniziativa legislativa. Il decreto legge della Carfagna licenziato ieri dal Consiglio dei ministri ha molti punti di comicità involontaria, compreso quello che vuole punita la prostituzione in strada, ma non quella in villa. Ma soprattutto, dal testo è scomparsa una norma che avrebbe potuto chiamare in causa proprio Silvio Berlusconi.
IL DECRETO – «Visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento, abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione nel pacchetto sicurezza», sottolinea il premier in una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il nuovo piano sicurezza. «Prevediamo – rileva Maroni illustrando il provvedimento – la possibilità di applicare le misure di prevenzione, per esempio il foglio di via, per chi, violando le ordinanze dei sindaci, esercita la prostituzione in strada». Il Consiglio dei ministri, aggiunge Berlusconi, «avendo constatato che il reato di prostituzione per chi la esercita in luoghi pubblici da noi introdotto alcuni mesi fa non ha fatto progressi in Parlamento, ha deciso di riprendere quella norma e di inserirla in questo provvedimento». Il testo è stato approvato «salvo intese»: significa che bisogna avviare tavoli tecnici tra ministeri dell’Interno e delle Pari opportunità per accordarsi su una formulazione che verrà poi presentata direttamente in Parlamento. Per le ‘lucciole’ in strada è previsto così l’arresto da 5 a 15 giorni e l’ammenda da 200 a 3mila euro. Stessa pena per i clienti. Sarcastica la reazione dell’opposizione. «Berlusconi – secondo il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando - non ha alcun titolo morale e alcuna credibilità quando afferma di voler lottare non soltanto contro la mafia e la corruzione ma, adesso, anche contro la prostituzione. Ma siamo seri, il grande Totò sicuramente esclamerebbe ‘Ma ci faccia il piacere’».
LE NORME SUL CLIENTE – Ma, e il particolare lo rivela Repubblica, alla fine sono sparite le norme sul cliente:
ieri mattina a palazzo Chigi, Mara Carfagna ha provato a far inserire nel decreto Maroni le norme contro la prostituzione arenate da un anno in Parlamento (a causa dello scandalo D’Addario). Il progetto Carfagna punisce infatti anche «l’utilizzatore finale», il cliente della prostituta, e ieri a molti ministri sono venuti i sudori freddi quando Berlusconi in persona, forse non consapevole dei dettagli del ddl, si è mostrato entusiasta dell’idea. «Brava Mara, così dimostriamo a tutti che non abbiamo nulla da temere». Ma ai più è sembrato che il governo stesse costruendo un reato ad hoc applicabile proprio al caso Ruby&Co. Così, senza dare troppo nell’occhio, le norme della Carfagna sono sparite dal decreto legge (immediatamente operativo) e sono ricomparse nel più innocuo disegno di legge. «Tanto, se cade il governo, quel ddl non vedrà mai la luce», spiega un membro del governo.
Non male come idea, no?


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Ora  alcuni\e  di voi mi diranno che sono solito attaccare  \ criticare ma senza proporre  ed  ecco che qui sotto troverete  alcune prposte  mie  e non mie    per  risolvere tale  problema  , senza ricorrere  a criminalizzazioni   , repressioni e caccie alle streghe  .
1) ritornare  alle case chiuse   gestite  o da privati \ cooperative di  prostitute   o ex prostitute dove la donna  si prostituisce  voontariamente  se lo vuole  . unici  interventi dello stato :   richiesta  di certificato antimafia   della fedian penale  (  che prevveda  precedenti penali per  i reati di sfruttamento della prostituzione ed induzione ala prostituzione , e  violenze sessuali ) . Riscossione dele tasse derivate da tale problema . controlli sanitari  ed  obbliggatorietà di  preservativo e test  per l'Adis e malattie derivate 
2) lasciarlo esercitare   ovviamente se voontario in appartamenti  anche condominiali  se fatto con discrezione da nnon creare  problemi d'ordine  pubblico e pratico alla struttura  dove  viene esercitato
3) quartieri centrali  o semi centrali  ade esso dedicato come in Olanda  e nel nord europa
4) zone industriali o ex  .

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