Mentre   finivo di ascoltare  la musica  del mp3 di canzoni in canna  nel pc   ,  ed  inizare  a  studiare partono le  note  de IL pescatore di asterischi di Samuele  Bersani  .
Ed  proprio questa canzone  che mi ha riportato  alla mente   una delle tante storie che leggo e che poi metto sul blog , ma  l'età (  ho  34 anni quasi   li faccio a febbraio  35 )  e i vari impegni me  li fano dimenticare . 
La  storia  che vado a raccontare   è  quella di Enrico Mereu .

Storia   che sarebbe piaciuta  e  forse musicata  da de Andrè o altri cantautori  . Ora leggendo   le  storie che io  metto  qui moti diranno Secondo  alcuni Persone storie così incredibili le si trovano solo in Sardegna , in parte  è vero ( almeno in base  alle storie che leggo sui  giornali  local  o  ascolto  ai tg  regionali o speciali regionali o le storie  che sentivo  dai nonni   e dell'infanza  dei miei  o  da  " giornali  \ fogli  "  locali e cittadini  ) ma  è veroanche il contrario   perchè   storie sbagliate   e speciali  normali per  gente  speciale  speciali per  gente  normali     si trovano ovuque   basta  saper  osservare   ,  sentire  , ascoltare ,  e  soprattutto in tempi come questi navigare  \ muoversi in mezzo  alla  spazzatura ( per no dire   volgarità gratuite   e dar cosi  credito alle  accuse  e critiche   costruttive e distruttive   , ma ne  riparleremo prossimamente   sempre  su queste pagine  )    e  cercare  fra le perle  che  essa  ha  travolto  o nascosto  e  ripulire per  poterle  allo splendore  e  raccontarle  o mettere  in musica  come  hanno fatto Pier Angelo  Bertoli, Gaber , de  Andrè  e  fa   Ligabue e  Guccini

La  storia  è quella di  Enrico Mereu ex  guardia   carceraria   innamoratasa  dell'Asinara   e li è rimasto  . di lui scrive  l'ottimo  critico d'arte  , ma il poco serio  lavoratore   e  caffone  vittorio sgarbi : <<  Di lui scrive Vittorio Sgarbi: "Mereu è come la natura, mutando non cambia, è la luce dal mare che inonda l'anima." >>
 



Un altro video   che  avrei voluto  mettere  qui  direttamente  come  il primo  e non come Url è questo  , ma   purtroppo   la  raimediaset  vuol  imopedirne  la visione  a tutti  quelli che  non hanno  windos ed  explorer  ed limiarne  la  riproduzione   oppure  c'è realmente  un guasto tecnico \ incompatibilità  fra il programma  e moozzila firex  fox  e le vaie versioi di liux  ( ubuntu nel mio caso )  ,  visto che  chi usa  come  me  linux  non riesce nonostante scarichi ed installi   Moonlight

Fin dall’inizio dell’occupazione, oltre ai barbaricini della forestale e i cassa integrati  , c’è un’altra persona che ha dato tutto l’aiuto possibile ai nostri operai dell’Asinara. Si tratta di Enrico Mereu, ex guardia carceraria dell’isola, ora scultore di pregio.
 Enrico è l’unica persona che ha il permesso della regione per vivere sull’isola ( dopo una protesta che lo ha visto incatenato al molo dell’isola per quasi un mese), e questo fa di lui l’unico vero abitante dell’Asinara, dove lavora alle sue opere senza  rovinare  l'ambiente in quanto  :
<<
  (....)
Dove prendi il materiale per le tue opere?

Mi rifornisce la natura. Il mare mi porta i tronchi dalla Spagna, dalla Corsica, dall’Africa e da altri luoghi lontani. E’ come se loro stessi mi raccontassero da dove sono partiti, che percorso hanno fatto. I miei colleghi della polizia penitenziaria, quando qualche imbarcazione aveva un’avaria, portavano a riva i naufraghi sulle loro pilotine. Con loro, ciò che restava delle imbarcazioni, talvolta spezzate in due: imbragavano i tronchi e li portavano a riva. Poi, io li lavoravo e gli ridavo vita, in altre forme.
Cosa stai facendo, ora?
Lavoro il legno e la pietra. Il legno lo scolpisco qua all’Asinara, nel mio laboratorio che è sempre aperto a tutti. La pietra la lavoro fuori dall’isola: vado a prendere i massi nelle cave di granito e trachite, non vado di certo a massacrare gli scogli per fare una scultura. Così come non taglierei mai un albero, anche se fosse secco o bruciato. Un albero, una pietra, possono essere un punto di riferimento affettivo per gli uomini. Se io da piccolo giocavo su un albero e una volta cresciuto ritorno in quei luoghi e lo trovo ancora lì, è come riabbracciare un vecchio amico. In natura, tutto ha un’anima e a me sembra di vederla da subito. Il mio compare un giorno ha tagliato il tronco di un ginepro, nella sua campagna, e voleva usare la radice per accendere un barbecue. Erano radici sottilissime e lunghe. “Compà”, gli ho detto, “in questo legno ci vedo una cosa, non bruciarlo”. Dopo un po’ di tempo, da quel tronco è nata un’aragosta.
Ora il Ministero dell’Ambiente mi ha commissionato di scolpire dei massi da riporre in ogni diramazione dell’Asinara, al posto della cartellonistica. Ogni scultura in pietra rappresenterà una scena quotidiana di una precisa zona dell’isola. Per me questa è un’opera molto importante, che mi dà l’opportunità di raccontare, tramite l’arte, la storia della mia isola. >> ( da http://silviasanna.wordpress.com/ qui l'articolo  completo  )
Concludo questo post  segnalando  la pagina fans  di facebook dedicata  a questo artista  e  il lik ivi citato da cui ho le  foto e  rispondendo a chi mi dice   che racconto solo storie  di altri\e  d'andare  a vedere i miie  video intervista  ( alcuni mesi anche qui in queste pagine  )   da me fatti a  con cittadii  e non .sul mio youìtube http://it.youtube.com/redbeppe








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