30.11.13

si vede che troppi soldi generano stress e li do in beneficenza post mortem

Oggi    riporto due   due storie   se pur diverse ma collegate fra loro   e  che   si posso collegare  collegano a quest'altra  storia    : << Olbia Dopo l'alluvione le donano un giubbotto Trova mille euro in tasca e li restituisce  >>   che  ho raccontato  in un post  precedente   


 La  prima   ( unione  sarda  del  29\11\2013)  di un generoso benefattore

Usa, per gli amici era povero in canna: muore e lascia 188 milioni in beneficenza





                                                                     Jack McDonald


La storia di Jack McDonald, cittadino di Seattle morto a 98 anni. I conoscenti lo consideravano un anziano spiantato. Invece era ricchissimo e ha donato tutti i suoi averi per finanziare ospedali e università.
Per tutti era un anziano povero in canna. Vestiva abiti semplici, viveva in maniera spartana e non si concedeva mai un lusso. In realtà era multimilionario. Lui è Jack McDonald, morto di recente alla veneranda età di 98 anni. La sua città, Seattle, ha scoperto il suo segreto proprio dopo il decesso. Quando è stata diffusa la notizia della sua eredità: 188 milioni di dollari che ha voluto donare tutti ad associazioni di beneficenza. Secondo quanto si è appreso, solo pochi membri della sua famiglia sapevano che l'uomo non solo era ricchissimo, ma anche molto generoso. La sua donazione è al sesto posto tra le più consistenti registrate negli Usa negli ultimi mesi. "Molti lo ricordano come il gigante buono", ha spiegato Doug Picha, presidente della Seattle Children's Foundation e per 30 anni amico del filantropo "segreto". Ora i suoi averi andranno a sovvenzionare un ospedale per bambini, le attività dell'esercito della salvezza e la facoltà di Legge dell'università cittadina. Ma nel corso della sua vita Jack avrebbe fatto costantemente centinaia e centinaia di piccole donazioni, tutte rigorosamente anonime.


La  seconda   sempre  dalla stessa fonte  e stessa data uno studi


Troppi soldi non fanno la felicità   Oltre 26 mila euro c'è rischio stress . Lo ribadisce una ricerca di due studiosi italiani.


Lo studio indica che il reddito 'perfetto', oltre il quale aumenta lo stress, è di 26.500 euro l'anno. Chi guadagna più di questa cifra, spiegano Eugenio Proto della britannica Warwick University e Aldo Rustichini dell'americana University of Minnesota, diventa più ricco ma meno felice perchè la gestione di grosse somme di denaro non permette di dormire sonni tranquilli, facendo crescere a dismisura le aspettative. Per arrivare a questa conclusione, spiega l'Independent, i ricercatori hanno incrociato i dati
dei Paesi ricchi e poveri, i redditi medi e i livelli di soddisfazione. Ebbene hanno scoperto che felicità e disponibilità di denaro aumentano di pari passo solo per i redditi bassi. Raggiungono l'apice alla cifra di 26.500 euro e dopo il livello di soddisfazione inizia a scendere, anche avendo più soldi a disposizione. Colpa delle ambizioni che divorano le persone e le spingono a cercare una casa o un'auto sempre più grandi, generando insoddisfazione e quindi stress. "La nostra analisi ha permesso di scoprire qualcosa di completamente nuovo, che la soddisfazione sembra scendere oltre certi livelli di ricchezza", ha affermato Proto. Ma altri esperti sono scettici. "Ci sono problemi nell'utilizzare i dati sulla felicità negli studi come questi", ha detto Philip Booth, direttore dell'Institute of Economic Affairs.

29.11.13

[natale capodanno s'avvicinano II ] ma come c.. si fa a festeggiare e perchè si mettono le luminarie con quello che è successo il 18-19 novembre lettera aperta a Ganau e a Frediani

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http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/11/natale-e-alle-porte-e-gia-penso-che.html


«Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà …Matteo 6, 1:4»



Cari  Ganau *e Frediani**
Va bene non si  può sempre stare  a piangere  o  a   rimuginare per  quello che  è successo  il 18-19 novembre  in sardegna , ma  un po'  di sobrietà   nel comportamenti . Perchè   non destinare  (  mi rivolgo a te   Frediani    ) i soldi che si spengono  per le luminarie  e l'albero  in piazza  . Credevo che il capodanno   in piazza  ( e  qui  mi rivolgo a te  Ganau )  non lo facessi , come ha scelto Olbia  , per  solidarietà  verso le vittime  dell'alluvione  invece   apprendo ,e ne  condivido in pieno il contenuto  e un po' meno  la sagace  risposta   , dalla nuova  sardegna  del  28\11\2013



avresti fatto più bello figura  o a stare  zitto o  a riflettere prima di parlare





*sindaco di sassari  e  sostenitore  di renzi  alle  primarie del 8  dicembre
** sindaco di tempio pausania

Alluvione a Uras
prendete esempio  sia  dagli esponenti del Irs  che   hanno    rinunciato  alle  loro
 le indennità destinandole agli alluvionati

 da  l'unione sarda del  28 novembre 2013 09:59


Anche gli indipendentisti in campo nella gara di solidarietà per la popolazione colpita dalla tragica alluvione del 18 novembre in Sardegna. Le indennità e gli stipendi del mese di novembre di Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna (Irs) per le cariche ricoperte dal leader Gavino Sale (consigliere provinciale di Sassari), Maria Paola Etzo (consigliere provinciale di Nuoro) e Mario Satta (sindaco del Comune di Perfugas) saranno interamente devolute alle comunità colpite dall'alluvione.


oppure

unione  sarda del 30\11\2013
Claudio Baglioni e la lettera ai sardi  Gli incassi dei concerti per rialzarsi

In una lettera inviata al quotidiano L'Unione Sarda, Claudio Baglioni conferma la sua presenza a
Cagliari per i concerti del 28 e del 29 dicembre al Lirico.
"Sarò a Cagliari a fine dicembre. Per dire, semplicemente, "sono qui". E abbracciare idealmente - insieme a chi sarà in teatro - chi si trova ad affrontare un presente così duro e un futuro così incerto". Nella stessa lettera - per la cui lettura integrale si rimanda all'Unione Sarda in edicola - anche la volontà del cantante di contribuire alle iniziative di solidarietà con gli incassi dei due concerti.

Facebook, incontro di solitudini di matteo tassinari ( http://mattax-mattax.blogspot.it/ )

Facebook, incontro di solitudini

FB: lo spazio
vuoto
sempre pieno

di Franco Bifo Berardi e Matteo Tassinari

Facebook è l’incontro


 di milioni di solitudini. Il posto più solo al mondo. Come gli Ipermercati, trovi di tutto e di tutti, in ingorgo di persone, vociare e tanta gente assieme tutta sconosciuta. Le famose FB, sono il pianeta più popolato esistente, eppure il più fantasma. Dove si trova di preciso? Nessuno potrebbe rispondere a questa domanda, perché Facebook non esiste, semmai esistiamo noi che lo rendiamo vivo, regalando milioni di dati e informazioni private e parecchi dollari al giovane talento Mark Elliot Zuckerberg di White Plains, Stato di New York. Le regole che governano questo territorio affollatissimo e desertico sono misteriose e indiscutibili. Ricordo che un giorni, forse mille anni fa perché il tempo di Facebook è così rapido che si dilata infinitamente nella memoria, c'era un sito che si chiamava "tutti debbono sapere." Era una pagina dedicata alla resistenza contro la riforma Gelmini che in un'era passata si proponeva la distruzione della scuola italiana. Impresa brillantemente condotta a termine. Diecimila persone erano collegate a quella pagina: insegnanti, genitori, studenti. A un certo punto quella pagina scomparve, cancellata senza motivazioni senza spiegazioni. Per violazione di qualche norma di un regolamento che nessuno conosce. Facebook è così. Come le luci di Las Vegas, in mezzo alla città del vizio, del gioco d'azzardo, del brivido, tra la California del sud e l'Arizona, una delle parti più belle State's per la sua incredibile panoramiche e colori, sei pure legittimato a sperare nella botta di culo. Su Facebook a cosa sei autorizzato a fare? Ad una terribile riduzione o livellamento verso il fondo del barile dell'espressione fotografica, letterale, poetica e, scusate se è poco, manomissioni della propria privacy.
Quei famosi 15 minuti
Quando morirà Facebook (e accadrà, nell'infinito del tempo vuoto che ci attende), sarà comunque troppo tardi. Non a caso la frase più ascoltata durante l’ultima estate vacanziera "Ci scambiamo l'amicizia", è il sintomo dell’ansia collettiva di strappare brandelli al quotidiano e immortalarli nella galleria dell’immaginario condiviso, nel tentativo di avvicinarsi inesorabilmente
ai famosi 15 minuti di gloria di warholiana memoria, un modo per mettersi in vetrina, la stessa logica, in dimensioni ridotte, del Grande Fratello. Stessa logica se vogliamo. Ma ad un certo punto è bene svegliarsi dal torpore e dormire un bel sonno. Difficile è narrare qualcosa che valga la pena di leggere e non imporre testi improponibili ringraziando chi invece ci regala i suoi silenzi. Ellissi, iperboli, parole gergali, calembour, vita mangiata negli orari sbagliati, fumo e catrame, tutto vuoto pneumatico per “I nuovi poeti del Web”.
Pensare che Bukowski scriveva i suoi versi dietro gli scontrini fiscali che gli rilasciavano alla mensa dei poveri dove mangiava. Poeti non ci s’inventa, Poeti on the web, né si nasce. Lo si diventa. Questo tu chiedi? Non aspettarti alcuna risposta. Sei su Facebook, quindi accettale tutte, una ti piacerà certamente e sarai contento, convinto d’essere riuscito nella tua piccola operazione per te così rivoluzionaria. Come al mercato della frutta. Capita di ricevere sempre più spesso messaggi (spesso comicamente disperati) di persone che sono state bannate dal social network e annaspano perché la loro socialità
si alimentava sempre più degli scambi di messaggi e della continua consultazione del sito nel quale chi è solo può trovare la coccolante conferma della sua esistenza e la sensazione vaga di avere amici, anche se più tempo passi davanti allo schermo, meno amici avrai nella carne e nello sguardo. Una bomba psichica a tempo destinata a distruggere ogni empatia tra esseri umani, ogni capacità reale e oggettiva di scambio reciproco delle proprie idee e desideri, cercando l'anonimato come metodo aggregativo per non donarsi, la chimica che scatta come quando ci si guarda negli occhi. 


Cultore multitask

erotico reazionario




Non stiamo parlando unicamente di giovanissimi smanettoni, come vorrebbe il luogo comune, ma anche di signore e signori di mezza età che trovano nell’esercizio quotidiano del cambio di “status” un’efficace maniera per lanciare messaggi subliminali in occasionali, quanto impegnative, derive penosamente sentimentali. Facebook sta trasformando tranquille casalinghe e placidi ragionieri in scatenati cultori del multitask erotico, mai ci fu più malandrino attentatore alla serenità della coppia, ma solo perché quello che si faceva di nascosto oggi è sotto il controllo di tutti. Anche il biondino Bill Gates s’è distanziato da Facebook. Ogni giorno, circa 10mila sconosciuti, volevano diventare suoi "amici". Un pò tantini i tontini. E' come se in un bar qualcuno volesse stringervi la mano ogni 10 secondi. Oppure come se la vostra donna volesse ogni 7 minuti 5mila bacini sulla guancia. Diventa stressante, dura anche fisicamente, seppur animati dai migliori intendimenti ardimentosi. Fu all'epoca del fatto che compresi di liberarmi di questo feticcio, di questo Moloch al Silicio, un consorzio umano virtuale extralarge ed eterogeneo, fu quando il mio mouse chiamò i sindacati per eccesso lavorativo e in nero. Avanti, ce ne stanno ancora! Siamo 1 miliardo! Metafora del Titanic. Sarebbe meglio zittirsi in certi casi.
Ti cercano e tu ci cascherai, parrebbe inevitabile, è tutto gratis



Sottovalutati i

lati oscuri di FB
L’amore come l'amicizia e la fratellanza, sono desideri primordiali degli esseri umani o, per usare un’espressione di Jung, una realtà archetipica. Poiché ricorriamo alle storie per dare un significato e struttura agli eventi, è nelle nostre storie d’amore e di amicizia che cogliamo una rilevanza unica. La sincronicità di coloro che amiamo, dunque, non risiede nel soltanto nelle incredibili circostanze in cui si sono formate le nostre storie d’amore, ma nel significato interiore che vediamo e viviamo in queste storie della nostra esistenza. Per questo motivo, Facebook è una trappola. Ed è bene dircelo, prendere coscienza di questo, perché è un prodotto che poi viene in grande parte venduto agli inserzionisti pubblicitari spinti dalla smania dei consumatori a rivelarsi e svelarsi, cedendo informazioni private, quindi, potere alle aziende inserzioniste. Perché quelle stesse referenze possono essere usate in tanti modi, anche per negare un lavoro o una copertura sanitaria. Facebook è così. 
Jaron Lanier intervistato da Harry Kreisler su "Cultura tecnologica"

Lanier: su Fb info alienata




Jaron Lanier ha pubblicato “You are not a gadget”, che costituisce per quel che ne sappiamo la migliore critica del Web 2.0 e particolarmente del social network che ha attratto più di mezzo miliardo di utenti. “La funzione di questo modello non è, scrive Lanier, rendere la vita più facile per la gente. Lanier parte dalla premessa che l’informazione è esperienza alienata. L’esperienza reale è il solo processo che può disalienare l’informazione”. Cosa c’entra in tutto questo Facebook? C’entra eccome! Perché Fb è la forma più compiuta di un totalitarismo algoritmico di cui Lanier parla così: “Con la formazione del Web 2.0, si è verificata una forma di riduzionismo. La singolarità viene eliminata da questo processo che riduce a poltiglia il pensiero.









"Ebbene sì, io li accuso"

Lanier, basandosi sui suoi studi, sostiene che: "Le pagine individuali che apparivano nella prima fase di Internet negli anni ’90, avevano il sapore della persona che le faceva. Se una chiesa o un governo facessero una cosa del genere lo denunceremmo come autoritario, ma se i colpevoli sono i tecnologi, allora sembra che tutto sia  alla moda, inventivo e cool”. Per finire, Lanier si chiede: “Sto forse accusando centinaia di milioni di utenti dei siti di social network di accettare una riduzione di sé per poter usare dei servizi? Ebbene sì, li accuso. Conosco una quantità di persone, soprattutto giovani ma non solo che sono orgogliosi di dire che hanno accumulato migliaia di amici in Facebook. Ovviamente questa affermazione si può fare solo se si accetta una riduzione dell’idea di amicizia.”.







"Mi preoccupa la

prossima generazione"


Il problema è: fino a che punto questa riduzione potrà arrivare? "Se si tratta di persone che hanno ormai un’esperienza psichica ed esistenziale, probabilmente Facebook finirà per essere solo una enorme perdita di tempo e una trappola come è successo per le diecimila persone che hanno affidato a Facebook la loro azione politica e comunicativa. Ma se l’utente ha otto anni o dodici, allora io credo che la questione sia molto più pericolosa. E’ preoccupante, per la prossima generazione che cresce con una tecnologia di rete che esalta un’aggregazione formattata e fittizia. Non saranno forse più inclini a soccombere alle dinamiche di sciame?”.


Non esiste utente FB con figli, che non l'abbia esposto a riprese nel profilo














Facebook?

una trappola!

Queste parole non le ha scritte un umanista nostalgico, né un rabbioso sovversivo luddista, tanto meno uno smanettone di Palo Alto, ma un ingegnere informatico che ha immaginato la rete molto prima che Internet esistesse, noto per aver reso popolare la locuzione virtual reality, realtà virtuale, di cui è peraltro considerato un pioniere. Per questo dovremmo ascoltarle e rifletterne il messaggio, perché la nostra socialità, attraverso la rete ed esca dalla rete e invada la vita, che altrimenti non ha più amicizia, né piacere, né senso. Nella speranza che non tutto si plastifichi, a cominciare dai sentimenti primari.

« Le lacrime più piccole, le lacrime più grosse... quando l'albero della neve fiorì di stelle rosse. »

per  approfondire http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Sand_Creek
il monumento al tragico evento da https://www.facebook.com/events/258387060975977/?fref=ts
e dalla voce di wikipedia Massacro di Sand Creek
oggi non consiglio  nessuna canzone  ,ma  ne  riporto i versi (  vedere titolo  )    e  il video  .perchè  oggi  è  la ricorrenza  dell'evento  cantato da questa  famosa  canzone .
 N.b 1   poiché descrivono  benissimo tutti e tre  le scene   li riporto tutti e tre  chiedendo scusa  ai miei
13  utenti  e  pochi lettori   se   gli ho  già riportati in passato   direttamente o indirettamente  .ma  certe cose  (  tragico evento  ,  bellezza  ed  incisività dei video  , ecc  )   restano sempre  vivi   ed attuali
N.b 2   non è un video live  o  con la  copertina del disco  perchè odio  la  mitizzazione   e la ritualità post  mortem  ma  soprattutto      voglio lasciare  un alone  (  anche se   chi lo  conosciuto  e  conosce  le sue canzoni  già dai versi  citati  nel titolo capisce  chi  è  )   di mistero  e  di suspense


















28.11.13

Roma, l'ascensore è rotto: Anna sulla carrozzina prigioniera in classe Alla materna IL Gelsomino a San Paolo, l'odissea di una bimba disabile: l'ascensore è nuovo ma da due anni aspetta di essere collaudato. Il presidente del Municipio: entro Natale sarà in funzione

Lo so che dovrei  raccontare   storie  più allegre ma  : << La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle. >> (Sant' Agostino \ Pablo Neruda  )  . E  vedere che  a sofferenza  fisica   s'aggiunga  sofferenza dovuta  ala cattiva  amministrazione   e burocrazia   mi fa star male  e che  magari  , scusate il cinismo \  sarcasmo  se  fosse  qualche parente o  amico    di  politicanti  tale situazione non si sarebbe verificata  Meno male  c'è chi  come   ( news  suggeritami   dalla bacheca  di  Luana Lulu scano    )




alcuni giorni fa in un parcheggio di Lisbona gli automobilisti hanno visto occupati tutti i posti disponibili da sedie a rotelle, sulle quali erano riportati diversi messaggi "Torno subito", "mi ci vuole solo un po’" e "sono andato a prendere un caffè". Una bella iniziativa che deve fare riflettere.

Ma  ora  veniamo alla vicenda  d'Anna  

di Veronica Cursi da il messaggero del  28 Novembre 2013

Anna non ha mai fatto ricreazione in cortile, neppure con il bel tempo, quando tutti gli altri bimbi andavano a giocare in giardino, lei no. E' sempre dovuta rimanere in classe. Prigioniera della sua disabilità. E di un'assurda burocrazia. Anna ha 4 anni ed è affetta da paralisi cerebrale discinetica, una sindrome che le comporta disturbi nei movimenti e la costringe a una vita in carrozzina. Nella sua scuola - la materna Il Gelsomino a San Paolo - non esiste un montascale, uno scivolo, un ascensore. O meglio un ascensore c'è. Ed è anche nuovo di zecca. Solo che da due anni, da quando cioè l'hanno installato, ancora non è stato collaudato.
Così ogni giorno, da quando è cominciata la scuola, Anna deve rinunciare a partecipare ai laboratori di musica, a stare con i suoi compagni in palestra, a fare ricreazione in giardino. A meno che qualche insegnante allenato e di buona volontà la trasporti in braccio. Perché quelle scale, che collegano il pianterreno con il piano inferiore, per lei sono un ostacolo troppo difficile da superare. Quelle scale - come se servisse - le ricordano ogni giorno la sua diversità.




«E' una vergogna - si sfoga la mamma Nunzia Inchingoli - dal primo giorno di scuola mia figlia è costretta a rimanere prigioniera in classe. E non per un grave guasto. Ma perché ci sono problemi burocratici. Il 6 novembre ho presentato un esposto all'VIII gruppo dei vigili richiedendo un intervento. Sono passati più di venti giorni da allora e non si è mosso nulla». Il problema è stato anche al centro di un'interrogazione presentata il 21 novembre al presidente dell'VIII Andrea Catarci. Ma niente. L'ascensore è ancora lì. “Imballato” nel cellophane.
Ma dal Municipio promettono: «Entro Natale entrerà regolarmente in funzione». «Ci sono stati due diversi fattori che hanno rallentato il collaudo - spiega il presidente Catarci precisando che in realtà, considerati i normali tempi tecnici, il ritardo vero è proprio è “solo” di sei mesi - Inizialmente infatti c'è stato un problema di staticità, a cui solo dopo si è aggiunto un problema economico. Di solito i collaudi vengono fatti con rimborsi a fattura: la ditta paga e poi viene rimborsata dal Comune, ma negli ultimi anni vista l'emergenza delle casse capitoline le ditte sono sempre state rimborsate in ritardo e oggi molte si rifiutano di anticipare i soldi. Per questo stiamo cambiando le modalità di aggiudicazione degli appalti: in futuro chi si aggiudicherà la gara dovrà anche fare i collaudi. Perchè cose del genere non accadano più». Perché a pagare adesso è solo Anna.

natale e alle porte e gia' " Penso che anche quest'anno, forse più dell'anno scorso sono schifata dai giochi che il mercato propone ai bambini." un intervento su facebook dell'amica Michela Castangia e l'interessante discussione che n'è sorta



Nessun mio commento perchè : 1) i pareri invi riportati corrispondono ai miei ., 2) perchè anch'io dovendo scegliere un gioco o un libro per i figli d'amici o nipote di 2 o 3 grado ho avuto la stessa difficoltà , o mia madre di 70 anni che ragiona ala vecchia maniera ed ha paura di rompere quel tabù : << è un gioco da maschio non va bene a una femmina o viceversa >>




Penso che anche quest'anno, forse più dell'anno scorso sono schifata dai giochi che il mercato propone ai bambini.Innanzitutto i reparti sono nettamente distinti.Rosa e brillantinato quello delle femmine, più vario nei colori con una buona dose di nero (colore bandito invece totalmente nei reparti femminili) quello dedicato ai bambini.Nel reparto delle bambine si possono trovare elettrodomestici per la cura della casa, accessori per la cucina, bambole e cucciolotti e le immancabili principesse, barbies e altre sgorbierie simili.Nei reparti dei bambini si ritrovano mostri di ogni tipo, le solite macchinine condite in tutte le salse, dinosauri che potrebbero rientrare nella sezione mostri e vari personaggi dei cartoni animati ma anche i vari sapientino. Quale messaggio trasmettiamo ai nostri bambini con queste divisioni a compartimenti stagni? Forse che cucinare lavare e stirare e occuparsi della prole sia compito del gentil sesso? che una bambina da grande debba essere sempre pronta e al servizio del maschio? Ai bambini, invece, che devono essere sempre forti e maschi e esenti da responsabilità, e che possono liberamente occuparsi d'arricchire il proprio intelletto?
Da un lato sono contenta che mio figlio sia un maschio (perché il reparto per le bambine è di gran lunga più tremendo di quello per i bimbi!!!) ma dall'altro non voglio che cresca con l'idea che le donne debbano pensare solo alla casa e al trucco, parrucco e alla cucina e che lui da grande non debba essere capace o sentirsi in dovere di farsi il bucato o di cucinare e di saper badare a suoi figli.
Per fortuna i bambini non possono scegliere i loro giochi da soli. Per cui, Mamme, ribelliamoci!!! Facebook emoticon Felicequest'anno chiediamo a Babbo Natale di essere buono con i nostri figli. Giochi asessuati per tutti!
Il nostro impegno oggi potrebbe portare ad una società più equa domani.




Sergio Oigres Concordo pienamente!!!
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Claudia Cossu grande michi concordo con te...
10 ore fa · Mi piace · 1


Barbara Canu grande Michela!
10 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia Barbara, per fortuna i libri ancora si salvano!
10 ore fa · Non mi piace più · 1


Gabriella Mureddu Michi il fatto è che sono i nostri limiti a condizionarci nella scelta dei regali per i nostri figli...negli asili, scuole materne, ludoteche, baby parking, i giochi, tutti i giochi sono asessuati. Vedi maschi che giocano con la cucina, o si occupano ...Altro
10 ore fa · Mi piace · 2


Barbara Canu si, è vero! ma anche alcuni libri purtroppo hanno un'etichetta alle volte rivolta ai bimbi o alle bimbe! ma la cosa ancora più grave è che la maggior parte degli adulti fanno una distinzione tra libri per maschi e per femmine! l'esempio più banale è che quasi nessuno comprerebbe mai piccole donne a un bambino!
10 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia E' vero che siamo noi adulti ad avere il potere, perciò dovremmo ribellarci a questa subdola plasmazione dei ruoli.Ognuno nel suo piccolo potrebbe fare qualcosa. L' altro giorno Riccardo ha preso in mano un uovo con un cucciolo dentro e subito la comme...Altro
9 ore fa · Mi piace · 2


Mattì Malli Brava Michi!
Io son stato cresciuto da mia madre solamente ed ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente femminile in casa. Uso l'espressione fortuna perchè ho potuto vedere sentire e capire le fatiche di mia madre e lei ha avuto l'intelligenza ma ...Altro
9 ore fa tramite cellulare · Non mi piace più · 6


Michela Castangia Bravo Mattì Malli, lo sai che ti stimo!
9 ore fa · Mi piace · 1


Giulia Acerba regalare un libro di Rodari, Munari, Lodi e compagnia cantante non ha sesso.
9 ore fa · Mi piace · 2


Giulia Acerba Lui piace tantissimo ai bambini e alle bambine! Io lo trovo geniale : http://www.eric-carle.com/home.html

The Official Eric Carle Web Sitewww.eric-carle.com
Eric Carle. Eric Carle is a virtuoso at creating children's picture books and is...Visualizza altro
9 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia grazie, Giulia, non lo conoscevo! La prossima volta che passo da Barbara Canu vedo se c'è qualcosa!
9 ore fa · Mi piace


Barbara Canu Normalmente abbiamo i libri di Carle, sono editi quasi tutti da La margherita, e sono fantastici, ma non vi dico la fatica nel proporli.... dovete sapere che gran parte degli adulti se non vede i disegni come quelli delle fiabe Disney ti dicono che non sono abbastanza illustrati! per fortuna c'è anche tanta gente come Michela Castangia! Il piccolo bruco mai sazio è un capolavoro!

8 ore fa · Modificato · Mi piace · 3




Mirella Muntoni Gabriele e Francesco vogliono cicciobello!!!!!
8 ore fa tramite cellulare · Mi piace · 1


Ambulatorio Veterinario Dottoressa Tavera Barbara e di Villa Topi ne vogliamo parlare?ancora lo leggo e m'incanto
5 ore fa · Mi piace · 2


Barbara Canu Noemi , si villa topi fantastico! qust'anno è arrivato sam è julia a teatro!
4 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia qui si ritorna bambini!

3 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia Guardate questa pubblicità della Lego negli anni Ottanta

3 ore fa · Mi piace · 3


Barbara Canu i lego... sempre la mia passione, ci giocherei anche adesso! ma non ditelo a nessuno!
3 ore fa · Mi piace


Michela Castangia io oggi ho giocato con Riccardo!
3 ore fa · Mi piace


Davide Mura mostri rosa e pieni di brillantini per le bambine e mostri neri brutti e cattivi per i bambini...proporrei di smettere di comprare giochi ai bambini!! sarebbe più educativo e stimolante fargli capire che non c'è bisogno di denaro per divertirsi,ma di i...Altro
3 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia Davide, la tua proposta (smettere di comprare giochi ai bambini) è un po' troppo drastica. Ci sono giochi che nessuno ha il tempo di costruirsi che vale la pena comprare (le lego secondo me sono tra queste) perché comunque nonostante siano oggetti stim...Altro
2 ore fa · Mi piace · 1


Davide Mura e Michè..giallo sai che esagero sempre!!
2 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia si, credo a tutto quello che dici!
2 ore fa · Mi piace


Davide Mura volevo dire che sarebbe il caso di limitarsi con l'acquisto di giochi e gingilli superflui,perché ho notato che i bambini di oggi vengono letteralmente sommersi da cose inutili,da giochi poco istruttivi soprattutto...e poi quanta plastica!! quanta mondezza nociva per i bambini e per l'ambiente! (escludo i lego anche io,perché ci giocavo parecchio anche io!)
2 ore fa · Mi piace


Davide Mura ma giocavo anche con delle costruzioni artigianali fatte da mio padre: erano dei lego" Made in Domo" ricavati da tavolette di legno.. e ci passavo le giornate a costruire stalle per gli animaletti di plastica Made in China!
2 ore fa · Mi piace · 1


Michela Castangia allora siamo completamente d'accordo!
2 ore fa · Mi piace · 1


Davide Mura fiuu! meno male! adesso posso passare a salutarvi e vedere i disegni di Riccardo! sono a Tempio in questi giorni!
2 ore fa · Mi piace


Zaira Rigassi Son d'accordo con te... io ho passato ore ed ore della mia infanzia e non a giocare con i lego.
2 ore fa tramite cellulare · Mi piace · 1


Giuseppe Scano poso citare questo tuo bell'intervento nel mio blog ?
28 minuti fa · Mi piace


Zaira Rigassi Non sai che nervi, quando sentivo l'etichetta "maschiaccio" a me o a Zoe, mia figlia perché ci piace giocare più alle macchinine che alle barbie.
22 minuti fa tramite cellulare · Mi piace





«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

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