(Aggiornamento del 29/7/2019, in occasione delle esequie di Mario Cerciello Rega)
Non era tutto d'un pezzo. Mario il carabiniere era un uomo tutto d'occhi. Enormi e radi, di quell'azzurro che molceva la solidità della vita. Due laghi in un volto di spianata, che sarebbero piaciuti a Pier Paolo Pasolini.
Occhi da leggere, decifrare. Non "intelligenti", vocabolo arido e volgare. Ma antichi. Incomprensibili alle menti borghesi, appiattite su una correttezza di plastica, abbacinate senza luce. Prive di senso storico, di radici.
Mario e la sua Rosa come Tonino e Graziella di "Comizi d'Amore". Come Tonino e Graziella, spietati nella loro innocenza. Ma la coscienza dell'amore, essi, l'avevano.
Erano l'Italia ancestrale e maturata. Vivevano il loro tempo, la loro fatica, la loro fiducia. L'azzurro di Mario, chissà da dove veniva. Forse semplicemente dal mare. Forse da qualche recesso pagano, baccanali tumultuanti e misterici, Grecia, Ercolano. Resi casti da lavacri battesimali. Da una fede accettata come prolungamento, sviluppo, naturalezza.
L'azzurro di Mario era l'Italia.
Quella che ci fa sentire uniti, esultare, scioglierci in un abbraccio. Quella della ricostruzione, dell'avvenire. Era, certo, anche ordine. Una schiettezza disarmata. Perché la divisa, più che disciplina, indicava sacrificio.
Gli occhi di Mario ne erano consapevoli. Ecco perché parevano rovesciarsi all'indietro, e quella serenità aperta, spalancata, si venava di dolore.
Gli occhi di Mario non erano intelligenti, erano perforanti. Ma solo chi possiede un cuore, un cuore colmo di secoli, può lasciarsene trafiggere.
da Pablo Trincia uno dei pochi giornalisti che si sta occupando , dopo il caso #veleno che ne parla seriamente
Leggete tutti ( e noi sardi dovremo rileggere , soprattutto sindaci che hanno in palato i servizi sociali e i servizi sociali stessi ) questa storia i un suicidio avvenuto lo scorso anno in Sardegna. Un nuovo caso molto controverso in cui sono coinvolti professionisti legati a Claudio Foti e al direttivo “Rompere il Silenzio” (#Bibbiano#Veleno) . che trovate o sotto se avete stomaci forti oppure qui https://bit.ly/2YqJCL5
L'unico cosa che mi sento di fare è che : questi sono pericolosi , oltre che criminali , come criminale ed in malafede è che finanza tali associazioni( M5 ) e chi senza curarsi \ preoccuparsi dei loro precedenti ( Pd gli affida e gli da in appalto incarichi cosi delicati ) . Ma soprattutto , se dovesse risultare vero , cio che riportano alcuni siti internet
E' giallo sul curriculum di Claudio Foti, lo psicoterapeuta considerato un ‘guru’ del settore e direttore del centro Hansel e Gretel, indagato per i presunti affidi illeciti dei sui servizi sociali della Val d’Enza. Foti, infatti (finito prima agli arresti domiciliari, ora con obbligo di dimora a Pinerolo per abuso d’ufficio), non risulta laureato in Psicologia, ma solo in Lettere all’Università di Torino (titolo conseguito nel 1978). Nessuna laurea nelle materie della psiche dunque, ma solo delle «maratone e gruppi di psicodramma» e un «tirocinio in qualità di psicologo», all’interno del «servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara». Eppure il professionista è iscritto all’albo regionale degli Psicologi del Piemonte dal 1989.
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Ma la deontologia professionale di questa gente, che si fregia del titolo di psicologo che cos'è ? Adesso la storia
Ecco quello che a causa lavoro e problemi di spostamenti ( non ho patente ne macchina quindi ho bisogno di qualcuno che mi accompagni per le tappe fuori paese ) sono riuscito a vedere dell'edizione Bookolica di quest'anno .
Festival itinerante che si divide fra Tempio -Bortigiadas e Orani ( museo Nivola ) e Torralba ( nuraghe santu antine ) dove si cncluderà il 30 luglio ( prima località ) e il 4 agosto ( nella seconda ) .
Dopo il bellissimo e poetico film indipendente avvenuto il 24\7\2019
seguito dal dibattito con la regista ed uno degli attori .
Invece d'ieri ( non ho sono andato a quella del pardo pomeriggio che vedeva la proiezione dei corti di Luca Ferri perchè avendo visto i trailler non mi piace tanto quel tipo di cinema sperimentale ) ho visto nel primo pomeriggio un eccellente ( ad avercene avuto prof di filosofia cosi alle superiori ) dibattito filosofico su un lato , secondo me e secondo gli autori di questa serata , quello della sua concezione artistica poco affrontato di Fredich Nietzsche. Infatti il dibattito era intitolato appunto : << la presenza degli idei , filosofia e mito i F.Nietzsche e Walter F. Otto tra verità e bellezza >> Daniele Carbini ( filosofo mugnaio vedere mia intervista su queste pagine ) dialoga con il filosofo Francesco Cattaneo .
Dopo cena la proiezione ( peccato che per problemi di diritti non sia stato tramesso tutto il film, per fortuna c'è lo streaming in rete , ma solo la parte a cui ha collaborato l'autore presente in sala a presentare i suoi ultimi lavori in particolare l'uomo alla finestra , Lorenzo Mattiotti ) Peur(s) du noir Aka Fears of the Dark 2007 seguita dalla presentazione - dialogo di Mattiotti con Jonny costantino , peccato troppo prolissa per veri esperti ed appassionati di fumetti , anche se interessantissima per chi vuole conoscere ed ( il mio caso approfondire ulteriormente ) il mondo creativo dei fumetti , in particolare del , Graphic Novel è mancato un dibattito con il pubblico .
Poi il secondo evento del dopo cena il reading concerto con l'ottimo pianista Mario Ganau e l'ottima attrice Michela Atzeni che hanno interpretato dei pezzi dell'opera il grido di Antonio Moresco
ma andate a cagare sciacalli ed imbecilli e qui mi fermo per non abbassarmi al vostro infimo livello. Va bene avere dubbi perchè ancora
Ci sono ancora dei punti oscuri nella terribile vicenda del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso ieri da due americani con 8 coltellate in via Cossa a Roma. Zone d'ombra che purtroppo, anche se chiarite, non potranno riportare indietro le lancette e cancellare il drammatico epilogo. La richiesta di aiuto. Sergio Brugiatelli, l'uomo a cui i 2 americani tolgono il borsello per poi ricattarlo, a chi si rivolge per segnalare di essere vittima di estorsione? L'Arma dei carabinieri risponde al quesito sostenendo che l'uomo ha fermato una gazzella dei carabinieri di Monteverde e che i militari avrebbero diramato la notizia a tutte le pattuglie della zona. Fonti non ufficiali sostengono che la richiesta di aiuto per l'estorsione sia arrivata in via informale al collega del vicebrigadiere ucciso.
La telefonata agli americani. Da quale cellulare Brugiatelli ha chiamato il suo, in mano ai due americani? I termini dell'estorsione a chi sono stati spiegati? A Brugiatelli o a qualcuno che gli ha prestato il cellulare per poter chiamare il suo? Nel decreto di fermo dei due americani questo passaggio non è chiarito. Versioni non ufficiali e dunque non confermate dall'Arma dicono che la chiamata al cellulare di Brugiatelli potrebbe essere arrivata da una donna. L'intervento dei due carabinieri. All'appuntamento fissato dagli americani per restituire il borsello in cambio di 100 euro i due militari arrivano in borghese dalla stazione Piazza Farnese dove prestano servizio. Hanno raccolto la segnalazione dei colleghi di Monteverde via radio? Se sì, hanno comunicato che stavano intervenendo da soli per risolvere la controversia? Una volta arrivati e qualificatisi, cosa è accaduto prima che l'americano tirasse fuori il coltello? E dopo? L'equivoco sulla nazionalità. Alle 4 e 2 minuti del 26 mattina al 112 arriva la chiamata con la richiesta di soccorsi per un carabiniere ferito a terra. Viene fornita una descrizione dei due aggressori: "trattasi di nordafricani. Alti 1 metro e 80, uno indossa camicia viola, uno a scacchi con capelli mesciati. La vittima è carabiniere ferito con 7 coltellate più una al cuore". A segnalare una nazionalità errata è la voce che chiama il 112 o l'errore è del militare sopravvissuto che ha chiesto aiuto a un passante? ma qui si piscia fuori dal vaso s'esagera Infatti
«Cosa ci nascondono?»: i sovranisti non credono alla confessione dell’americano sul carabiniere ucciso
Non crediate di farla così facilmente ai sovranisti. Anche se un americano ha confessato di aver ucciso con otto coltellate il carabiniere Mario Cerciello Rega, loro non ci credono. Perché l’americano è bianco, quindi è il colpevole perfetto per nascondere tutti i crimini degli immigrati.
«Cosa ci nascondono?»: i sovranisti non credono alla confessione dell’americano sul carabiniere ucciso
E così, con l’acutezza tipica del sovranista, loro semplicemente NON ci credono: “Hanno rimediato un reo confesso ‘bianco’ in poche ore perché temono seriamente la ribellione delle forze dell’ordine”, dice ad esempio Maria Grazia nei commenti del Giornale, perché è evidente che se il colpevole non è nero allora è tutto un complotto. Anche Silvia non si convince e per Lello è tutto troppo strano: una tragedia che faceva loro orrore come il cacio sui maccheroninon può essere rovinata così.
C’è troppo che non va in questa storia: prima dicono che sono nordafricani e ci prepariamo tutti i bannerini sull’immigrazione come invasione da mettere nel profilo e poi ci tolgono tutto quando abbiamo già pubblicato. Si tratta per forza di un complotto.
Hey, ma un americano è un afroamericano!1!
Ma c’è anche chi non si rassegna. Ad esempio c’è Richard, che non a caso ha la palma di fan più attivo nei commenti della pagina, il quale capisce subito al volo che qui qualcuno ci sta giobbando con le parole: “Americani nel senso di afroamericani”, spara, anche se il ragazzo che ha confessato l’omicidio è bianco e biondo.
E anche Annamaria non è tipa da lasciarsi fregare facilmente: “Americani? E’ un parolone… Studenti? Ma come sono capaci di accomodare gli articoli! Girano sempre la frittata per distorcere la realtà, ma noi non siamo mica idioti!“. No, no, si vede a prima vista.
Il migliore di tutti però resta Marco Gervasoni, che non a caso insegna Storia contemporanea all’Università del Molise e Storia comparata dei sistemi politici all’Università Luiss di Roma. Lui l’ha capito subito che “difficilmente i media mainstream ci diranno quel che è accaduto”, perché “in Germania c’è un accordo tra i giornali per nascondere i reati commessi da immigrati” (il che è falso, ma non importa).
Oddio, il fatto che l’americano abbia confessato dimostra che c’è poco, pochissimo da nascondere in questa brutta storia in cui è morto un innocente che aveva soltanto la colpa di svolgere il suo lavoro. Nel senso che grazie alla confessione possiamo tranquillamente dare per assodato che a questi di chi è morto non importa nulla: importa solo di trovare qualcuno su cui riversare il proprio odio.
I fiori davanti alla stazione Farnese dei carabinieri dove prestava servizio Mario Cerciello Rega
anche se è un giornale vicino al pd stavolta repubblica ha ragione e concordo con il titolo
“Bestie straniere” e “lavori forzati”. Sul carabiniere ucciso propaganda sovranista senza freni I politici sparano subito le loro sentenze. Salvini inventa pene non previste, Di Maio chiede che i responsabili siano espulsi, Meloni batte tutti: "Basta far approdare animali". E l'onda web segue: "Colpa di Carola"
a chi mi manderà insulti , a chi si rimuoverà dai miei contatti social o smetterà di ricevere gli aggiornamenti del blog . dico solo questo Essere soddisfatti della verità che emerge non potrà mai oltraggiare la vittima quanto lo sciacallaggio attuato con la menzogna. Anzi, proprio il contrario. Mi trova infatti d'accordo
La soddisfazione che non fossero neri, africani e arrivati con i barconi ma bianchi, americani e arrivati con un volo di linea, sta mettendo un pelo in ombra la questione di un poveraccio ammazzato per niente.
Quel sorriso gongolante stona ai funerali, ve lo assicuro.
"Le parole sono importanti", diceva Nanni Moretti a bordo piscina, in Palombella Rossa. Scusate se lo ripeto ma in tempi in cui : << (.... ) Mio fratello vede tutto e il suo occhio non distingue\mio fratello vede tutto \ma il ricordo si confonde\urlano teorie\ rincorrono morali\la propaganda vince \con frasi sempre uguali \ Mio fratello ha rinunciato ad avere un'opinione\mio fratello ha rinunciato \ in cambio di un padrone \che sceglie al suo posto e che non può sbagliare \perchè ormai nessuno\ lo riesce a giudicare (....) >> ( cit ModenaCityramblers in oltre la guerra e la paura ) è ancora a ttuale
Lascio la parola al bellissimo articolo di DI CONCETTO VECCHIO su repubblica del 26\7\2019
Quelle che usiamo dicono quasi tutto di noi. Alle 9,10 di ieri, quando le agenzie hanno battuto da un quarto d'ora la notizia dell'uccisione del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, il ministro dell'Interno Matteo Salvini twitta: "Caccia all'uomo per fermare il bastardo, lavori forzati in carcere finché campa".
Ora, i lavori forzati non sono ancora previsti dal nostro ordinamento, né, in quel momento, è ancora chiaro chi sono gli assassini che hanno stroncato la giovane vita di un uomo che stava svolgendo il proprio dovere di servitore dello Stato, ma Luigi Di Maio, per non essere da meno di Salvini, dice, come recitando uno slogan orecchiato: "Se sono stranieri devono scontare il carcere a casa loro". E perché non in un penitenziario italiano?
È una giornata che ricorda un po' la tragedia del ponte di Genova. I populisti al governo non pesano le parole, non mostrano senso dello Stato, che sarebbe quello di assicurare quanto prima alla giustizia l'assassino.
"Bestie!" scrive sui social Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. "L'Italia non può essere punto di approdo di certe bestie, spero questi animali vengano presi e marciscano in galera". Al Giornale Radio delle 11 Salvini chiama gli assassini "i due bastardi".
La ministra della Difesa Elisabetta Trenta scrive: "Tolleranza zero per i delinquenti". Persino una figura moderata come il sottosegretario M5S Stefano Buffagni su Facebook scrive senza continenza: "Tolleranza zero per questi vigliacchi assassini! Questi criminali devono marcire in carcere!". "Bastardi, vi troveremo!", dichiara Licia Ronzulli (Forza Italia). Anche Ignazio La Russa li chiama "bastardi".
Durante la Prima Repubblica, chi era al governo sapeva che la politica era un continuo esercizio di pedagogia. "La Dc", ha scritto una volta Marco Follini, "sapeva che doveva apparire più moderata" della pancia del Paese, invece che vellicarne gli istinti.
Tra i pochi sembra ricordarsene il premier Conte: "La morte del giovane vice brigadiere Mario Cerciello Rega è una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all'intera Arma dei Carabinieri" twitta. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili, desidero esprimere a lei, signor comandante generale, e all'Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori dell'Arma a servizio dei cittadini".
Il comico Luca Bizzarri ha fatto un tweet che merita di essere riprodotto: "Sono figlio di un carabiniere. Un abbraccio immenso a chi soffre. Spero che l'assassino di stanotte sia arrestato, che sia processato in tempi brevi, che gli sia assicurata una difesa, che venga giudicato secondo la legge, che sconti la sua pensa in un carcere, non in una topaia".
Nel tardo pomeriggio trapela la notizia che sono stati arrestati due americani. Daniele Capezzone, figura di riferimento dei sovranisti, che in mattinata aveva accusato "i giornaloni di non dire la verità sul fatto che si tratta due nordafricani", cancella il tweet e ne scrive un altro: "Mentre stamattina gli identikit riguardavano possibili responsabili nordafricani dell'omicidio del carabiniere, ora pare che i maggiori sospettati, in stato di fermo, siano due cittadini americani".
Francesco Storace è sicuro del fatto che c'è chi brinda "perché sono stati fermati due americani". Per tutto il giorno, nei commenti ai tweet dei capi populisti, si insulta Carola: "È colpa sua se questi vengono in Italia". Salvini ritwitta un ragazzo che gli aveva dato "del lurido coglione", e rilancia quello di un tizio che ipotizza che l'assassino si possa essere difeso "dalla prepotenza delle forze dell'ordine". Un ministro dell'Interno che perde il suo tempo così. L'Italia, oggi.
non aggiungo altro perché due parole sono troppo e una è poco
non si è però fermata davanti alle difficoltà anagrafiche. Così - informandosi nelle diverse comunità di appassionati - è iniziata la sua avventura nel mondo del restauro. "Guardando su internet - spiega Giovanna - ho capito che forse sarei stata in grado di farlo anche io: posterò i miei progressi del restauro su Youtube sperando possa essere d'aiuto a qualcuno". Negli spazi di Officine Zero, a Roma, Giovanna ha trovato un posto per portare avanti il suo hobby e continuare così l'avventura nel mondo del restauro delle auto d'epoca. Ora Tutti gli appassionati di Fiat 500 in rete la conoscono già e hanno già visto i video di Giovanna Parascandolo, della sua officina Nanna’s Garage, e delle fasi del restauro della sua Cinquecento e già molti hanno espresso commenti favorevoli o contrari. Infatti viene da chiedersi Si tratta di una giovane e intraprendente appassionata restauratrice o di una mera trovata pubblicitaria di quello che potrebbe essere una trasmissione sul restauro delle auto d’epoca in stile “Affari a quattro ruote“?
Io , da profano ( ho rapporto particolare d'odio e di amore con le auto e i mezzi a motore ma questa è un'altra storia che prima o poi racconterò ) posso dire che quando c'è la passione c'è tutto . e che anche questa è arte .
E non avendo ne passione , infatti quando qualcuno ( amici , conoscenti , familiari ecc ) parla di cavalli \ cilindrate me ne esco con una battuta : << ma dove li metti tutti sti cavalli , spendi un capitale in biada per dargli da mangiare . Vi lascio a questi tre video
di cui l'ultimo è preso dall suo account fb ufficiale e mi trova d'accordo con dice : << “Sono cresciuta con l’idea di non essere adatta a capire determinate cose. Poi mi sono resa conto che è talmente divertente che è impossibile che non piaccia a nessuna ragazza” >>Giovanna Parascandolo ha scoperto la passione per la meccanica quando pur di avere una 500 d'epoca, ha deciso di ripararne una completamente da sola. Sul suo canale YouTube documenta tutti i passaggi del restauro per avvicinare le donne al mondo delle auto, che non è solo “roba da maschi”
Iniziamo analizzando il significato del il termine
Il termine inglese fake news (letteralmente in italiano notizie false)[1] indica articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte[2], resi pubblici con il deliberato intento di disinformare attraverso i mezzi di informazione. Tradizionalmente a veicolare le fake news sono i grandi media, ovvero le televisioni e le più importanti testate giornalistiche[3][4][5]. Tuttavia con l'avvento di Internet, soprattutto con la condivisione dei media sociali[6], è aumentata grandemente anche la diffusione di notizie false.
continua qui https://it.wikipedia.org/wiki/Fake_news
Ora come giustamente dice https://tg24.sky.it/mondo/2017/03/28/faq-fake-news-post-verita.html“Fake news” è un’espressione inglese traducibile in italiano con “notizie false”. La si utilizza per indicare quelle fonti che “inventano del tutto le informazioni, disseminano contenuti ingannevoli, distorcono in maniera esagerata le notizie vere”. Questa definizione è di Melissa Zimdars, docente di comunicazione al Merrimack College, e promotrice del progetto OpenSources, nato per mappare in maniera collaborativa le “fonti false, ingannevoli, clickbait o satiriche”.
Negli ultimi mesi l’espressione “fake news” è stata utilizzata per indicare fenomeni molto diversi tra loro. Tanto che c’è chi ha proposto di abbandonare del tutto questa espressione, perché ormai svuotata di significato. Donald Trump, ad esempio, l’ha utilizzata in diverse occasioni per attaccare testate rispettate come il New York Times e il Washington Post. Anche in Italia il blog di Beppe Grillo usa questa espressione in riferimento ad alcuni quotidiani.
Ed è quello che è successo a me commentando questa proposta poi vista la mala parata e la figuraccia ritirata e non inserita nel decreto sicurezza bis
nuova sardegna del 25 luglio 2019
LEGGI ANCHE:
Zoffili: "Carnevale cancellato? Una fake news"
Il coordinatore della Sardegna della Lega: "L'odg non cancella questi eventi. Ma la sinistra non si preoccupi: è in quaresima di voti"Via
le maschere ma anche scialli e mucadores dei costumi della tradizione: l'obiettivo è garantire sicurezza e fare in modo che tutti i partecipanti agli eventi pubblici siano immediatamente identificabili e riconoscibili. Con questa motivazione 9 deputati della Lega, primo firmatario il coordinatore in Sardegna Eugenio Zoffili, chiedono al governo di vietare o limitare "l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica o culturale, che comportino in tutto o in parte l'occultamento del volto".
La Lega in Parlamento: stop a maschere, scialli e mucadores che celano il volto E' già polemica sulla proposta contenuta nel decreto sicurezza bis in discussione alla Camera dei deputati firmata anche dal coordinatore per la Sardegna Eugenio Zoffilit
Mamuthones di Mamoiada
La proposta è inserita nel decreto sicrezza bis attualmente in discussione alla Camera. A segnalare indignata il caso sui social è la deputata Pd Romina Mura: "Guardate cosa propone Zoffili, il coordinatore leghista in Sardegna".
La Dem evidenzia come tutte le manifestazioni della tradizione e del folclore, per esempio il Carnevale e le sfilate della Cavalcata, di Sant'Efisio e del Redentore, verrebbero snaturate se la proposta dovesse essere accolta.
Appena l'ho posta su https://www.facebook.com/groups/lavocedeisardi/ n'èm nata una brea ehm litigio , come potete notare dalla discussione qua sotto in quanto alcuni ripetendo nonostante i documenti ufficiali acriticamente e passivamente il mantra leghista e sovranista sono
ecco l'intera discussione a voi ogni parere in merito
Angelo Ganapeccato sia una bufala targata nuova sardegna....la proposta é di proibire il burqa integrale non le maschere sarde utilizzate per di più solo in manifestazioni parate e carnevale
Angelo GanaGiuseppe Scano che sia non chiara e ampiamente generalizzata e interpretabile non si discute.... ed é preoccupante...dovrebbero specificarne meglio i divieti
Livio CaocciGiuseppe Scano , scusa ma dove haiu letto , su quanto riguarda le maschere ?sii gentile fai il copia incolla del testo , cosi lo leggo e ti rispondo
Giuseppe ScanoLivio Caocci nel testo : << indumenti o accessori di qualsiasi tipo compresi quelli d'origine etnica e culturale che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto >>
Giùliu Crechi"impegna il governo a valutare l'opportunità di vietare o limitare , nel pieno rispetto della legge del 22 maggio 1975, n. 152, in luogo pubblico o nel corso di manifestazioni pubbliche, l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica, e culturale, che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto."
Siccome non specifica nulla, c'è da prendere la cosa seriamente, visto l'utilizzo che hanno fatto di leggine poco chiare, come chi espone semplicemente un lenzuolo con scritte di semplice e legittimo dissenso politico.
Stefano FuresiProgetto di legge oppure ordine del giorno, trovo surreale che si possa arrivare a un'idea simile, scritta in maniera vaga e ricca di zone d'ombra, i cui effetti sono la limitazione di ampi settori del nostro (e non solo nostro) folklore e di tanti aspetti culturali del nostro paese. https://www.camera.it/leg18/126?tab=5&leg=18...
CAMERA.IT
XVIII Legislatura - Lavori - Progetti di legge - Scheda del progetto di legge
Lucia MattuGiuseppe Scano vivi sereno. Uno dei capisaldi della Lega è sempre stata la tutela della cultura e delle tradizioni italiane. Pertanto, la nostra cultura è "tanta roba", veniamo da lontano, da molto lontano e su questo siamo una forza. Le nostre tradizioni non le smuove nessuno. Non dare peso a queste sciocchezze.
Giuseppe SerraImpegna il Governo a valutare l'opportunità di vietare o limitare, nel pieno rispetto della legge 22 maggio 1975, n. 152, in luogo pubblico o nel corso di manifestazioni pubbliche, l'utilizzo di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica e culturale, che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto." 9/1913-A/99. Zoffili, Tateo, Bisa, Boniardi, Cantalamessa, Di Muro, Marchetti, Paolini, Potent È una legge del 1975 è si chiede di farla rispettare per quelli che mettono il burqa. La deputata mura del PD ha letto in malafede una legge già esistente dal 1975 per attaccare la lega.
Licia PinnaMA NON FACCIAMO I RIDICOLI. È una legge che riguarda il burqa e non certo le maschere 🎭tradizionali delle varie regioni italiane o quelle di carnevale !!! La sinistra non sa più cosa inventarsi.
Giuseppe Scanose riguarda, Licia Pinna ed Antonietta Locca , il burqa perchè non c'è scritto e c'è scritto solo la legge 22 maggio 1975, n. 152, che dice : << indumenti o accessori di qualsiasi tipo compresi quelli d'origine etnica e culturale che comportano in tutto o in parte l'occultamento del volto >> ? . Discutendo anni fa., con degli amici \ che avvocati ed laureati in legge , quando già i leghisti parlavano d' applicare tale legge chi al velo islamico ( senza nessuna distinzione fra velo normale previsto sia nella nostra religione sia in quella in islamica ed il burqa interpretazione fuorviante e fondamentalista delle scritture islamiche ) mi hanno detto che nel primo periodo ( erano anni di pieno terrorismo i cosiddetti di piombo e delle stragi ) si tenti d'applicarla anche alle sfilate di carnevale , poi prevalse la tolleranza ed il buon senso . Noi stavolta non inventiamo , abbiamo interpretato le proposte scritte anzi meglio proposte ad minchiam e poco chiare da voi