19.9.04

come lavarsi la coscienza

Lo sò che un articolo non mio , ma voglio proporre su di esso un dibattito





























Non spetta ai piccoli meditare sulla strage e sugli errori dei grandi






A tutti gli insegnanti di scuola materna ed elementare delle nostre parti e dintorni - Loro sedi. Si trasmetta per competenza, affinché ne venga data la minima diffusione possibile, la lettera datata 9 settembre 2004 con cui il ministro dell’Istruzione invita tutti i dirigenti scolastici italiani, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, affinché «traggano dai tragici fatti di Beslan occasione per momenti di raccoglimento, riflessione e approfondimento sulla minaccia del terrorismo che incombe sull’umanità».
Tale circolare, purtroppo, ha già circolato nelle scuole di quelle regioni italiane che hanno iniziato le lezioni ai primi di settembre, senza le normali indicazioni d’uso e le previste controindicazioni.
Pertanto, in questa sede, si avverte la necessità di diffidare le SS/LL dal dare seguito alle raccomandazioni suddette, invitando gli insegnanti tutor, i vice tutor e le maestre addette ai servizi igienici a non parlare nella maniera più assoluta ai bambini più piccoli della tragedia di Beslan. Non il primo giorno di scuola, almeno. E neppure per tutta la prima settimana. Dalla terza classe elementare in su, se lo vorranno, saranno i bambini stessi a porre il problema. Soltanto allora si potrà dare seguito alla circolare ministeriale. Ma solo in quelle classi in cui il dialogo fra alunni e insegnanti sia diventata una prassi didattica collaudata.
I bambini sanno benissimo che cosa è accaduto a Beslan. Ma loro, soprattutto i più piccoli, hanno metabolizzato l’Ossezia come un angosciante «altrove» televisivo, lontano dalle mura confortevoli della loro scuola. Non spetta a essi meditare sul terrorismo. È solo la cattiva coscienza degli adulti che vorrebbe coinvolgere anche i bambini nelle proprie scelte sbagliate. Perciò, il primo giorno di scuola sia, come sempre, un caldo giorno d’incontri, di saluti, di conoscenze reciproche, di gioiosa consapevolezza di crescita.
Pensate ai bambini di cinque anni che vi hanno rifilato in classe, proprio da quest’anno. Hanno ancora il latte in bocca e il profumo di Nutella, ma quel nuovo grembiulino nero o azzurro ha dato loro la sensazione di essere saliti di un gradino nella scala dell’età evolutiva. Sono già affascinati e terrorizzati dall’idea di essere anch’essi finalmente fra i «grandi». Li vogliamo terrorizzare ancora di più parlandogli di terrorismo internazionale? Vogliamo inculcargli da subito la paura degli scialli e dei turbanti di persone che già circolano nella nostra società, i cui figli frequentano le nostre scuole, facendo sì che attribuiscano intenzioni malevoli a ogni sconosciuto vestito in un certo modo?
Solo quando si saranno interamente riappropriati degli spazi, dei ritmi e dei riti scolastici si potrà parlare di Beslan e di tutti i terrorismi del mondo di oggi, perché ve lo chiederanno loro stessi o il vostro programma di lavoro. Ma non perché ve lo chiede una circolare ministeriale.








Circolare del ministero, invito a ricordare Beslan
Nella scuola della Moratti il rientro è un lutto forzato
Non spetta ai piccoli meditare sulla strage e sugli errori dei grandi



A tutti gli insegnanti di scuola materna ed elementare delle nostre parti e dintorni - Loro sedi. Si trasmetta per competenza, affinché ne venga data la minima diffusione possibile, la lettera datata 9 settembre 2004 con cui il ministro dell’Istruzione invita tutti i dirigenti scolastici italiani, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, affinché «traggano dai tragici fatti di Beslan occasione per momenti di raccoglimento, riflessione e approfondimento sulla minaccia del terrorismo che incombe sull’umanità».
Tale circolare, purtroppo, ha già circolato nelle scuole di quelle regioni italiane che hanno iniziato le lezioni ai primi di settembre, senza le normali indicazioni d’uso e le previste controindicazioni.
Pertanto, in questa sede, si avverte la necessità di diffidare le SS/LL dal dare seguito alle raccomandazioni suddette, invitando gli insegnanti tutor, i vice tutor e le maestre addette ai servizi igienici a non parlare nella maniera più assoluta ai bambini più piccoli della tragedia di Beslan. Non il primo giorno di scuola, almeno. E neppure per tutta la prima settimana. Dalla terza classe elementare in su, se lo vorranno, saranno i bambini stessi a porre il problema. Soltanto allora si potrà dare seguito alla circolare ministeriale. Ma solo in quelle classi in cui il dialogo fra alunni e insegnanti sia diventata una prassi didattica collaudata.
I bambini sanno benissimo che cosa è accaduto a Beslan. Ma loro, soprattutto i più piccoli, hanno metabolizzato l’Ossezia come un angosciante «altrove» televisivo, lontano dalle mura confortevoli della loro scuola. Non spetta a essi meditare sul terrorismo. È solo la cattiva coscienza degli adulti che vorrebbe coinvolgere anche i bambini nelle proprie scelte sbagliate. Perciò, il primo giorno di scuola sia, come sempre, un caldo giorno d’incontri, di saluti, di conoscenze reciproche, di gioiosa consapevolezza di crescita.
Pensate ai bambini di cinque anni che vi hanno rifilato in classe, proprio da quest’anno. Hanno ancora il latte in bocca e il profumo di Nutella, ma quel nuovo grembiulino nero o azzurro ha dato loro la sensazione di essere saliti di un gradino nella scala dell’età evolutiva. Sono già affascinati e terrorizzati dall’idea di essere anch’essi finalmente fra i «grandi». Li vogliamo terrorizzare ancora di più parlandogli di terrorismo internazionale? Vogliamo inculcargli da subito la paura degli scialli e dei turbanti di persone che già circolano nella nostra società, i cui figli frequentano le nostre scuole, facendo sì che attribuiscano intenzioni malevoli a ogni sconosciuto vestito in un certo modo?
Solo quando si saranno interamente riappropriati degli spazi, dei ritmi e dei riti scolastici si potrà parlare di Beslan e di tutti i terrorismi del mondo di oggi, perché ve lo chiederanno loro stessi o il vostro programma di lavoro. Ma non perché ve lo chiede una circolare ministeriale.










prima di dire cosa ne penso attendo i vostri interventi pro o contro

solidarietà a giovanni impastato fratello del famoso Peppino

A luglio e' arrivato il pignoramento della pizzeria della famiglia Impastato, quella in cui lavoro' anche Peppino, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1978, e in cui sono state girate alcune scene del film "I cento passi".
A chiedere e a ottenere il provvedimento e' stato il legale di Tano Badalamenti, il boss accusato di essere il mandante dell'omicidio di Peppino. L'avvocato Paolo Gullo aveva sentito al Costanzo show il fratello Giovanni Impastato bollare la tesi di "Peppino terrorista-suicida sui binari" come quella "di un imbecille" e non ci penso' due volte a querelarlo, come ricostruisce oggi l'edizione palermitana della Repubblica. E nel marzo scorso, il giudice Gaetano Scaduti ha dato ragione a Gullo: "Chi sostiene una tesi in un processo puo' essere criticato, ma non offeso", dice la sentenza. "Nessuno puo' disonorare la memoria di Peppino dicendo che era un terrorista, lui fu ucciso dalla mafia", ha insistito Giovanni Impastato. Ma intanto la sentenza e' diventata definitiva.
A luglio e' arrivato il pignoramento e alla fine Giovanni ha sborsato 5mila euro, la meta' per la condanna, il resto per le spese legali. L'avvocato ha fatto sapere che la somma sara' devoluta all'istituto di dicerche Mario Negri, alla lega del Filo d'Oro e all'associazione dei mutilati sul lavoro. "Se ho pagato - ha detto Impastato - e' perche' rispetto le sentenze della magistratura, ma ritengo quella decisione ingiusta. Io difendero' sempre la memoria di mio fratello dentro e fuori le aule di tribunale. A chi ricevera' quei soldi in beneficenza - dice Impastato - vorrei dire di non accettarli: provengono dal legale di Badalamenti".


 


Orizzonti


Sul  film  i cento passi  di  M. tullo Maria  Giordanna  2000


http://www.peppinoimpastato.com/i_cento_passi_film.htm                                                    http://www.peppinoimpastato.com/i_cento_passi.htm  ( verità e finzione )            http://www.filmup.com/sc_icentopassi.htm                     


 Siti su Peppino                                                                                                                                         www.centroimpastato.it/                                                                                                                        www.forumimpastato.org/


 


 


                  


 


 


 


 


 

Senza titolo 251

Il sito internet www.warnews.it , pur essendo tradizionalmente restio ad occuparsi delle vicende politiche italiane, ha deciso oggi di pubblicare il seguente editoriale in risposta alle esternazioni del vicepremier Gianfranco Fini riguardo ai pacifisti.


----------------------------


Troppo facile far la guerra al pacifista  di Paolo Oddone


Il vice primo ministro italiano Gianfranco Fini ha dichiarato che "il pacifismo è una caricatura della pace" ed ha esortato i suoi sostenitori a mobilitarsi contro i pacifisti che - a suo dire - sono come Ponzio Pilato, che "se ne lavò le mani".
E' fin troppo facile accostare le parole di Fini alla famosa dichiarazione pronunciata da Hermann Goering al processo di Norimberga:
"Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: ne' in Russia, ne' in Inghilterra, ne' in Germania. Questo e' comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del paese che determinano la politica, ed e' sempre facile trascinare con se' il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che abbia voce o no, il popolo puo' essere sempre portato al volere dei capi. È facile. Tutto quello che dovete fare e' dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi."Ma la dichiarazione del vicepremier italiano rischia di essere anche decisamente maldestra e inopportuna.La bellicosa esternazione arriva infatti mentre due pacifiste italiane sono ancora nelle mani di un misterioso gruppo di rapitori in Iraq.
L'associazione Un ponte per... di cui fanno parte le due ragazze italiane è stata tra le piu' attive nell'opporsi all'intervento armato americano in Iraq. Eppure, quando l'attacco è scattato, Simona e Simona non se ne sono lavate le mani: hanno invece deciso di sporcarsele lavorando duramente per aiutare la popolazione civile alleviando il dolore degli innocenti. Quel dolore e quel disagio di cui le forze occupanti molto spesso preferiscono lavarsene le mani.
Negli ultimi giorni decine e decine di civili ( fonti ospedaliere riportano che in maggioranza si tratta di donne, vecchi e bambini), hanno perso la vita sotto i bombardamenti americani a Falluja.
La città, come in precedenza accadde a Najaf, è stata posta sotto un durissimo assedio, in contrasto con le norme della Convenzione di Ginevra.
In un articolo apparso oggi sull'edizione online di Al-Jazeera, un commentatore arabo si chiede perchè, se è vero che ci sono gruppi di terroristi rifugiati nella città, gli americani non entrano in forze con le loro truppe per circondarli e arrestarli, senza causare vittime tra i civili.
La risposta è che è molto piu' comodo e meno dispendioso bombardare dall'alto e assediare: dei morti innocenti si puo' tranquillamente lavarsene le mani.
Da un uomo di destra come Gianfranco Fini ci si aspetterebbe un esortazione alla truppa perchè affronti gli insorti eroicamente con sprezzo del pericolo, affrontandoli a viso aperto.
Invece, anzichè rispondere al braccio destro di Bin Laden -- che in un comunicato diffuso recentemente ha accusato gli occupanti di essere "dei codardi che hanno paura di affrontare in campo aperto i mujahideen, preferendo bombardare dall'alto" -- Fini preferisce prendersela con la presunta codardia dei pacifisti.
E questo proprio mentre due pacifiste italiane stanno rischiando la propria vita prigioniere del nemico.
Se Simona Pari e Simona Torretta se ne fossero lavate le mani, probabimente ora sarebbero a casa loro in Italia, a guardare la guerra in televisione. Proprio come Gianfranco Fini.
Perchè Fini non ha esortato i suoi seguaci ad arruolarsi e a partire per l'Iraq, anzichè aizzarli contro i pacifisti?
Se per loro la guerra è tanto giusta e necessaria, che vadano a farla di persona, sul campo, come i loro eroi di El-Alamein, o come i ragazzi americani che morirono in Normandia.
Chi pratica lo sport del lancio di sputi al pacifista ha ben poco del nobile guerriero. E Ponzio Pilato al confronto era un temerario.
La verità è che i veri nemici della pace non sono mai stati nè i pacifisti nè i combattenti. Il vero pericolo, da sempre, sono quelli che sono ora per la guerra, ora per la pace, a seconda della loro convenienza. Spietati e feroci con i più deboli, servili e striscianti con i forti, sanno sporcarsi le mani di sangue senza provare alcun orrore. Salvo poi lavarsele accuratamente prima di salire sul palco di un comizio, su uno scranno parlamentare o sui divanetti di velluto di uno studio televisivo.                   Paolo Oddone
www.warnews.it
Un saluto di pace, Redazione Warnews

ecco perchè ho firmato per il referendum e molto probabilmente voterò SI al referendum sulla fecondazione

Con questo post cercherò, vista la delicatezza delll’argomento in questione  . Infatti   Miram Maffai   afferma in una intervista   radio tre  : << l'approvazione della legge sulla fecondazione medicalmente assistita non riuscirà, come credono quanti l'hanno voluta e votata, a chiudere il dibattito sul problema, che ha visto incerte e divise quasi tutte le forze politiche, e che ha spinto molti parlamentari (dell'una e dell'altra parte) a fare ricorso alla "libertà di coscienza" rifiutando dunque le decisioni ufficiali del partito di appartenenza (...) >> per chi vuole  leggere  o sentire  tutta  la  puntata  http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=83399 . Ma  soprattutto  per rispettare  chi  è per a  favore di questa legge  e per  non condizionarvi  quando ci saà il referendum   cercherò  ( spero di esserci riuscito  .  se non lo fossi  fatemelo notare  )  più obbiettivo possibile , spiegando il perché  ho  firmato  seconfdo   la mia coscienza per il referendum e perché con molta probabilità voterò per il SI , ovvero abrogazione di tale legge .


 


1) La legge vieta la roicerca sulle cellule staminali embrionali , cioè la speranza di cure per chi ha grabvi malattie ; vieta la ricerca la ricerca sugli embrioni , compresi quelli in sopranumero destinati ad essere eliminati ; la clonazione terapeutica


2) la legge stabilisce l’equivalenza tra embrione e persona . Per a prima volta ordinamento giuridico , si sancisce il principio di equivalenza tra un ovulo fecondato ed un individumano titolare di diritti in palese contraddizione con la legge sull’aborto


3) Una legge che tenta d’imporre attraverso lo stato i precetti morali predicati dalla chiesa cattolica , rendendo reato quello ch secondo la chiesa è peccato .<< Se è vero che i credenti , quando avessero la maggioranza , hanntutto il diritto di approvare una legge --- commenta il filosofo Emanuele Severino che ha insegnato alla università cattolica di Milano --- è anche vero che i cattolici votano ,democraticamente una ledelo stato , ma che impone ai non cattolici di operare cattolicamente allora questa legge , pur prodotta in modo democratico è meno democratica meno laica , meno liberale di una legge dello stato la quale lasciasse i cittadini liberi di agire come credono >>


4) La legge obbliga il medico a trattamenti pericolosi la salute delle donne . Limitando a tre numero degli ovociti da fecondare ed impedendo il congelamento degli embrioni , diminuendo le probabilità successo della fecondazione assistita costringendo le donne a ripetuti trattamenti ormonali che aumentano il rischio di danni alla salute


5) la legge vietata l’accesso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie portatrici di mala genetiche ( come l’anemia che ha u grossa percentuale in sardegna ) , ma non sterili


6) la legge obbliga la donna a far nascere un bambino malato o a interrompere la gravidanza ( in contraddizione in quanto i cattolici contro l’aborto ) , nel caso di trasmissione di malattie genetiche . In pratica obblga il medico ad impiantare nell’utero t gli embrioni ( anche quelli portatori di malattie genetiche ), costringendo la donna alla scelta se farlo nascere malato od abortire . Una scelta terribile come se già non fosse psicologicamente doloroso sapere che il futuro nascituro avrà una malattia genetica e non la puoi prevenire , dato che sono proibite le analisi pre impiato e quindi scartare gli embrioni malati .


7) la legge impedisce di avere un figlio,quando entrambi o uno dei due membri della coppia siano completamente sterili . Impedisce la fecondazione eterologa ( quando i gameti --- seme e ovociti --- non vengono dalla coppia stessa ma da donatori ) in contraddizione con la politica di sostegno familiare. Effetto paradossale in uno Stato a crescita zero che da una parte prevede un bonus di 1000 euro per ogni nuovo nato e dall’altra penalizza la fecondazione assistita al punto di ridurne i successi.


8) la legge obbliga la donna all’impianto nell’utero anche in caso di rpensamento da parte della coppia . In contrasto sia con libertà di scelta dell’individuo con la costituzione italiana ed è contro la la libertà di scelta e la responsabilità delle donne nel decidere di avere un figlio


9) Ovvero come una legge può trasformare in turisti forzati migliaia di aspiranti genitori.
<< [---] Questo dal 10 marzo 2004, data di promulgazione della n.40/2004, legge che pone rilevanti limiti alla tecnica della fecondazione medicalmente assistita. Sabrina Giannini ha documentato gli ultimi tre mesi del terremoto riproduttivo che ha costretto alcuni aspiranti genitori a varcare il confine di Stato per eludere le restrizioni della legge. [---]Cento coppie italiane, prima della legge, avevano potuto avere un figlio sano grazie alla fecondazione assistita che, tra più embrioni prodotti, consentiva di scegliere quello sano o portatore sano. Il Belgio sarà una delle mete preferite dai genitori portatori di malattie genetiche. Quelli, ovviamente, che potranno permettersi di pagare 6000 euro. Come vedremo, ogni paese applica le sue tariffe.Viaggiare, si sa, ha i suoi costi. >> da report del 17\09\2004 trasmissione in onda ogni venerdi sera su rai 3 ecco dove si può leggere tutto l’articolo della puntata della puntata di report qui citata http://www.report.rai.it/2liv.asp?e=2005. E quindi costringere alla clandestinità chi sa con quali rischi , colro che non possono permettersi di andare all’estero.


Concludo facendomi questa domanda : come fa un gruppo politico a chiamarsi casa delle libertà e poi a promuovere , blindandola ( impedendone che venisssero apportate modifiche in aula ) , illiberale . << Servirebbe un etica del rispetto ----Carlo Flamini il pioniere dei bimbi in provetta “ --- . La chiesa cattolica ha il diritto di cercare d’inserire i suoi convincimenti anche fra le regole di un paese laico ma solo se queste norme sono condivise . Altrimenti No . >>



P.S


Se c’è qualcuno\a che è per mantenere questa legge ( ovvero per il NO al referendum ) sono ben contento d’ascoltare le sue ragioni e confrontarmi con esse .


 




Percorsi  orientativi




www.Korazym.org ( per il No )


www.comitatoreferendum.it ( per Il si )



per capire la legge da http://www.repubblica.it/speciale/2003/dossier_fecondazione/index.html



fra i materiali presenti nel sito :



I sei punti della discordia
Eterologa vietata, obiezione di coscienza sull'applicazione delle norme: così l'etica cambierà la scienza Eterologa / Embrioni / Obiezione / Congelamento / Coppie / Clonazione








DOCUMENTI


Il testo integrale della legge
I contenuti del provvedimento





SCHEDE


Cosa prevede la legge


Le tecniche


Così negli altri paesi


Tutti i numeri italiani




18.9.04

un piccolo dono

La trapunta di stelle

Colori del cielo
stelle dorate
luna e pianeti dipinti
onde giganti
a collegare la terra
rossa sangue
verdi colline
bianche montagne.
Rivestita di petali
multicolori.
Piccoli uomini
lottano, lavorano,
guardano lontano
a cercare l'anima
non consapevoli
di ESSERCI già


 


Giuseppe vedi che sono ritornata a trovarti, tranquillo io ci sono sempre e ti sostengo  continua sempre e punta ancora più lontano. Mareazzurra

Senza titolo 250

Ho letto    su  in giornale  "  d'intrattenimento " e  poi ripresa dal corriere.it  mentre  attendevo ilmio  turno in ufficio ospedaliero o dal barbiere  ora non ricordo  con precisione , ma non ha importanza    questa  bellissima storia  che  dovrebbe  farci riflettere  , in quanto noi  Italiani  abbbiamo perduto il senso dell'umiltà , in quanto ci rifiutiamo  di fare lavori umili  e preferiamo   farli  fare  a  gli extra comunitari   .  


Era un segreto, mi vergognavo»La colf è una regina del Ghana Sovrana degli Ashanti, fa le pulizie a Vicenza. La figlia: noi donne siamo più sagge


DAL NOSTRO INVIATO               


SCHIO (Vicenza) - «Io regina come la mia mamma? Se lei lo volesse, potrebbe anche succedere. E, certo, non mi dispiacerebbe. Ho sedici anni, adesso sto in Italia e penso a studiare. Poi, si vedrà». La ragazza dagli occhi scuri, vivaci e curiosi, la pelle scura, i capelli neri crespi tirati e annodati con un fermaglio, aggiunge in tono sommesso: «Nella nostra tribù, il popolo Ashanti, le donne sono considerate intelligenti, sagge. Migliori degli uomini. Per questo ci sono più regine che re. Mia madre è una di loro». Magnifico. L’orgoglio femminista ricomincia dal Terzo Mondo. E dalle regine. Ma qui non siamo in Ghana, Paese d’origine di Francesca e della quarantasettenne Rosina Mawusi, la mamma, ovvero la sovrana di Besoro, la città-regno popolata da diecimila sudditi, a duecento chilometri da Accra, capitale dello stato africano. Qui siamo a Schio, provincia di Vicenza, 38.000 abitanti, 3.200 immigrati residenti. E qui la regina Nanà - questo il suo nome da regnante - di professione fa la colf. COLF - Collaboratrice domestica presso tre famiglie: 25 ore la settimana, stipendio, contributi regolari. Il fatto è che il rango non sempre coincide con la ricchezza. Lady Rosina, dunque, abbandonati in Ghana scettro e corona (nel frattempo, il fratello-re fa le sue veci, ma con l’obbligo di consultarla, anche da lontano, per le questioni più importanti), quindici anni or sono emigra in Italia.
Separata dal marito, cerca lavoro. Ha tre figli da crescere - Federico, Francesca e Maria Rosa - e vuole accantonare risparmi, da inviare nel suo regno. Dove ritorna una volta l’anno, carica di doni (cibo, indumenti, farmaci) raccolti per lei dalla Caritas. «A Besoro - racconta Francesca - la maggior parte delle gente coltiva i campi. Riso soprattutto. C’è tanta povertà». Continua la figlia: «Quando va in Ghana, la mia mamma-regina resta un paio di mesi, e recupera il tempo perduto. Si consulta con gli anziani, dirime le controversie; e, se i reati non sono gravi, può anche infliggere condanne: multe, sospensioni... Certo, non ha facoltà di fare imprigionare i sudditi. Queste sono cose del passato. Anche la tribù Ashanti si è adeguata ai tempi».
NATURALE CARISMA - Sono giorni di ferie, e Rosina/Nanà Mawusi è fuori Schio. Ma adesso non è in Ghana. È volata a Washington, ad incontrare alcuni parenti della tribù, che abitano negli Stati Uniti. I figli intanto se la cavano da soli: Federico, 19 anni, lavora come modellista in fabbrica, Francesca, in vacanza dalla scuola (frequenta l’Istituto commerciale), tiene in ordine la casa, e cucina. La piccola Maria Rosa di 9 anni è stata affidata a un’amica della madre. «A Schio c’è l’associazione Ghana International, punto di riferimento di tutti i ghanesi che vivono nella provincia di Vicenza - spiega Emilia Laugelli, attivissima assessore ai Servizi sociali -. Integrazione, solidarietà, volontariato sono elementi .Al centro Rosina indossa i simboli regali: il turbante, l'abito di seta e la collana acquisiti di questa città. Rosina Mawusi, donna intelligente e dai modi squisiti, è una colonna portante della sua comunità. Chi ha bisogno di consigli, di indicazioni di ogni genere si rivolge a lei. E lei ha parole sagge per tutti. È davvero dotata di naturale carisma». Già, è una «regina». Ma lei, Nanà, non se ne vanta. Anzi, per cinque anni ha conservato il suo segreto. Scoperto poi, quasi per caso, da Denia Frigo, una signora presso cui la sovrana di Besoro va a servizio. In occasione del battesimo dell’ultimogenita, infatti, la cattolica Lady Rosina (ma - precisa Francesca - nella nostra grande famiglia si professano varie religioni») chiese alla sua datrice di lavoro di fare da madrina alla piccola Maria Rosa. Ed è qui che la padrona scopre di avere come colf nientemeno che una sovrana. Se ne accorge per via di certi invitati di colore, che si presentano in chiesa, indossando una t-shirt bianca al centro della quale campeggia il viso di Nanà. Com’è, come non è, la verità viene a galla. Tra lo stupore dei bianchi, e i sorrisi compiaciuti dei neri. «Io segreto, perché io vergogna», confida la regina, in afro-italiano. Ma l’impasse si supera, e la vita continua come sempre. Poi, la storia della regina-colf arriva alle orecchie dell’assessore Laugelli, infine a quelle del cronista. «In Ghana sono mantenuta - racconta la regina Nanà al Corriere del Veneto - però non ho guadagni. Così funziona nel mio Paese». Ancora: «Non sono venuta in Italia con l’intenzione di fare le pulizie, ma per cercare di dare qualche cosa al mio popolo. Il bisogno di lavorare mi ha spinto a cercare un posto. Qualsiasi. Del resto, io so fare soltanto le pulizie e la regina». Così sia.
Ora, la figlia Francesca ci racconta altri particolari della storia. Ci parla dell’abito di seta preziosa che la regina indossa quando rientra a Besoro e viene festeggiata dal suo popolo: è bianco dalla vita in su, e colorato nella fascia dell’orlo; drappeggiato sul seno, lascia scoperta una spalla. Sul capo, Nanà porta un turbante bianco, al collo una collana preziosa di oro e perle, tramandata da generazioni. È il segno della regalità Ashanti. «Durante la festa in piazza - spiega Francesca - si balla e si canta. Si mangia riso e stufato di carne in abbondanza, accompagnato da vino di palma».
Come ti prepari a prendere il posto di tua madre, semmai ti designerà sovrana al suo posto? Risponde la «principessina» nera: «La cosa fondamentale è l’educazione. La regina Nanà m’insegna il rispetto per gli altri, i modi gentili, il contegno. Anche l’abbigliamento deve essere sobrio, discreto». A Schio, Francesca indossa pantaloni gialli e t-shirt in tinta. Una ragazza come tante. Il Ghana è lontano.
user posted image
Rosina Mawusi (a sinsitra) con le figlie Francesca e Maria Rosa (Ansa)


Una storia  in tempi  come  questi  in cui  la  globalizzazione  neoliberista  porta  l'uomo  ad aspirare  ( salvo  coloro  , sempre più pochi  , hanno ancora  spirito  critico   e  non fatti fare il lavaggio del  cervello )  a posti di potere  e di comando   e mal  volontieri   si adatta ( o non vuol ricordare  come  i propri nonni  o bisnonni   emigranti e non  )   a scendere  nella  scala dei valori  umani . Ma  forse  non   tutti hanno il coraggio  d'intrapendere una scelta  simile  che richiede   grande  amore e  grande dignità   per  vivere  e praticare un'esperienza simile  a quella  descritta  sia  nella storia di Rosina  , sia   nella bibbia  filip 2:6-8  trovate  qui il testo  http://www.aiutobiblico.org/sermoni/filip/html/50-0205.htm .


 


Orizzonti


Film \ Documentari


L'OMBRA DEL GUERRIERO di Akira Kurosawa, Tatsuya Nakadai, Tsutomu Yamazaki, Kenichi Hagiwara, Daisuke Ryu (Giappone, 1980)


Constans
di Krzysztol Zanussi - Polonia 1980


OMBRE IN PARADISO
  di   Aki Kaurismäki  Finlandia, 1986


La  triologia  del " IL signore degli Anelli  "  


Il  documentario "Con la Palestina negli occhi" di Action for peace


P.s


Non  ho avuto modo   di cercare  libri (  letteratura  , ecc )  che  trattassero  tale  tema  non  appena  ne  trovo proverò ad inserirli  .  Ma  poichè  questo  è n blog\  comunity   colettivo \ aperto  , se  anche  voi miei  cdv    avete  film , libri  ,  che trattino  tali argomenti    potete metterli  nei commenti  anche  voi  .


 


 



 



Senza titolo 249

"Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verita’"

Pino Scaccia

Senza titolo 248


 


Stasera nel treno ho finito di leggere esto libro…ci ho messo tantissimo a leggerlo….perchè per un periodo non ho letto…


Comunque…sono arrivata all’ultima pagina…carino…molto da leggere….mi è piaciuto!!!!!


Ve lo consiglio.. sperando che vi appaia piacevole leggerlo…


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Senza titolo 247

ho abbandonato


la mia anima


sotto la pioggia


per diventare un


uomo di sabbia


in balia del vento


non ho il tempo


di capire ciò


che ho dentro


perché tutto mi


soffia via

16.9.04

Senza titolo 244

Il docile vaso di vetro, racchiude fiori di stoffa.


Frammenti incorniciati di argento.


Ricordi che pescano il dolore.


Che tessono trame di giorni in fragile porcellana.


Il mio respiro fermo tra le tue mani.


Nell'orrore della luna.

15.9.04

gli incroci della vita vanno percorsi tutti o no ?

Quando  ti trovi  davanti  un bivio  percorrerlo  in tutte  le  sue  direzioni  non lasciare nessuna  strada inesplorata  .


D)


E  se una di quelle strade  porta niente  opeggio  al nulla  ?


R)


E' la  vita vanno percorse tutte ,  se   eventualmente   capita   quello   che  tu dici  , si ritorna  a  bivio   e si ritenta   finchè   non si trova  quella  giusta  \ adatta  al proprio  percorso \ cammino    che può essere  rettilineo ( per chi  ha  fretta  o non vuole   faticare  \ porsi domande  )   curvilineo (    quando ti  poni   domande   )

Senza titolo 243



CONFUSION


Supina scompongo il senno.


Sono una Bambola di porcellana.


Bruna, occhi grandi che scaldano i tesori nascosti dall’esteriorità.


Espressioni di rotonda carnalità cingono il mio corpo.


L’intelletto coltiva la mia saggezza arrossata dalla Borea.


Sono costretta a cucire sterili promesse con l’estirpata signorilità.


L’ignoto parla e narra vicende nubili.


Esso mi costringe a vestire la mia nuda carne con pesanti vesti.


Lettori cosa avvertite?


Io ascolto l’attrazione fra corpi uniti ed il respiro intensificato da brividi carnali.


Carnalità diventa carnauba.


Altezzosa e selvaggia potrebbe essere considerata la mia scrittura come il Progresso che accompagna i nostri dimenticatoi.


Dimenticatoio che viene stretto da corsetti antichi.


Le stanchezze spettacolose sono stufe di non poter sfiorare le pareti.


Mi aggrappo alle origini.


Io che aspetto come una fanciulla:penso tenacemente ,spingo,attendo il Panta rei.


Tutto potrebbe sembrare agli occhi altrui brillante ma esprimere le proprie idee equivale a Peccare.


[.Strumentalizzazione.]


Vita odierna è un perpetuo Inganno ed i liberi sentimentalismi sono soggetti al Modernismo.


Spesso Noi esseri difficili naufraghiamo su passerelle misteriose ed impudenti.


Osservate gente!


I volti sono audaci ed il Comportamento irriguardoso.


Interrogo nebulose parlanti.


[Umiltà]


Conservo l’umiltà della poesia.


La poesia non indebolisce perché l’organismo è potente.


Scrivo Poemi capaci di intingere gli sguardi imperfetti su ingialliti repertori.


Se solo fossi capace di smantellare le virtù arroganti diminuirei gli Eccessi.


Zelo fastidioso che non merita di essere preso in considerazione .


Perfette contraddizioni urlano e si vantano per aver combattuto con ombre desiderose di Vittoria.


[.Mind ispeziona a Jewel.]


Jewel mostra la perfezione!Ostentare è peggio di un vizio.


Il vento adirato lo fa piombare a terra e questo essere insignificante si frantuma.


Stupido Jewel!


Ecco cosa comportano i capricci!


Ghiribizzo improvviso ama il trucco pesante e sbava in maniera dissennata.


L’ARTE


Può specchiarsi,


può urlare,


può zoppicare,


può adattarsi,


puo’ violentare gli animi nobili


ma mai perire.


Sfera colta vizia e macchia


La mia trepida sopravvivenza.

Senza titolo 242

learning silence, on a vanishing point of confusion.

Senza titolo 241

ho cucito


le piume storte


sull’aquilone


per farti volare


altrove


oltre gli occhi


della notte


per sfiorare


la luna e le sue


rughe con l’amore


delle tue voglie

14.9.04

non c'è più limite allo schifo

non si sconfigge la merda "cuore contro cuore " ficton di canale 5 mandata adirittura in anticipo ( scusate la volgarità gratuita e generalizzata e il giudizio a priori ,-- a scatola chiusa come lo chiamava kurt cobain ex leader dei nirvana ---- ma dal promo desumo che sarà una schifezza , ) con altra " merda " colpevole d'innocenza "(stavolta non lo è perchè è un film belissimo e niente male per chi ama il triller e il giallo ) . Infatti tolgono dal palinsesto tv la trasmissione di Pierom Angela ( qui nella foto ) sostituendolo con un giallo\ triller molto bello , già dato un'infinità di volte , spacciandolo come in prima tv . Siamo per caso arrivati ad un punto di non ritorno doce la cultura diventa roba di scarto \ dozzinale e la pseudo cultura ( grande fratrello , l'isola dei famosi , solo per citare glui esempi più evidenti ) diventano cultura . Speriamo che chi abbia gli occhi chiusi gli apra che ci sia ancora qualcuno non abbia mandato il cervello all'ammasso . Per chi vuole aprire gli occhi è non sà come fare consiglio il numero di Dylan Dog il grande sonno ( trovate qui sotto al lato la foto ) che dovrebeb essere già nelle edicole , per la trame potete consultare il sito ufficiale della Sergio Bonelli editore ,ma per chi non volesse fare fatica a cercarlo eccovi il link da dove potete leggerlo http://www.sergiobonellieditore.it/auto/edicola?collana=18&collocazione=3. Concludo come mi hanno insegnato alcuni compagnidiviaggio : in particolare odilia ; riccardo con i suoi blog in tiscali e in splinder , mareluna con : il suo sito , il suo blog , ma soprattutto il suo forum comunity ; mareazzurro\a e sia quelli non e tutti gli altri\e che scrivono su questo blog che la cultura dà fastidio al potere ed rivoluzionaria Non sò che altro dire , attendo i vostri commenti



Senza titolo 240

I.... andato ...e II arriva...


non dipende più da me,


qualcuno l'avrà capito....




II



La papessa



Le scale erano vecchie, i marmi resi lucidi dalla consunzione, e c’era un’aria stantia e pesante, mentre arrancavamo verso il quinto piano della palazzina.


Fuori, e per contrasto ancora più evidente, nel silenzio quasi innaturale che ci precluse i suoni fin dall’androne, era la solita bolgia di una metropoli caotica e fibrillante, nel cuore di un immenso formicaio come solo i mercati orientali, o il centro di Napoli, sanno essere.


Parlare di pentimento sarebbe sicuramente eccessivo, ma non ero contento di essermi fatto convincere ad arrivare fin li, questo lo ricordo bene.



___.___




Accompagnavo una donna, una conoscente che era a suo dire, completamente “stregata” dalla capacità che “la vecchia” aveva, di leggerle il futuro con le carte. Voleva assolutamente che io la conoscessi, e che confermassi il suo giudizio, sapendo che da sempre mi ero documentato sulle dottrine esoteriche, pur rifiutandomi di praticarle, convinto che la divinazione relegata alle cose terrene non è il fine vero delle pratiche esoteriche, ma solo un aspetto secondario, un effetto collaterale e fuorviante dell’apertura mentale che la meditazione e lo studio delle scienze occulte deve invece dare al neofito che vi si accosti.



Predire il futuro con i Tarocchi,


equivale per me ad andare


a caccia di passeri nel bosco,


usando come arma un’atomica.



___.___



Bussammo, e ci fu aperto quasi subito.


Una ragazza bruna, sottile e schiva, c’introdusse nella casa, ricordo passammo un corridoio in polverosa penombra, fino alla stanza della veggente, in penombra anch’essa.


Percepii odore di legno di sandalo, un profumo che conosco bene, poiché mi piace molto, lo trovo fresco e inebriante, sveglia i sensi, ma senza aggredirli, è un invito al respiro pacato, ritmico, quieto.


Abituati gli occhi alla semioscurità, la vidi.


Era seduta, quasi affossata, in verità, in una vecchia poltrona di cuoio sdrucita e sul tavolino basso innanzi a lei, le carte, vecchie forse ancora di più degli anni suoi e consumate quanto lei, dalla vita.


Sedetti sul divanetto d’angolo, lieto di non essere l’attore principale ma solo uno spettatore.


La mia amica, di solito logorroica, si era “magicamente” acquietata, mentre occupava posto sulla sedia di fronte al tavolino, mi parve un ottimo risultato, e nel pensarlo un sorriso involontario affiorò sul mio viso.


Fu allora che lei si voltò verso me, e sorridendo, mi restituì un sorriso complice, o così mi sembrò.


Il cuoio della poltrona era meno rugato del suo viso, notai, mentre si sporgeva a fatica, quel tanto che bastò a raggiungere le carte sul ripiano.


La ragazza intanto, discretamente, le riaccomodava i cuscini dietro la schiena, con gesti misurati dalla lunga esperienza.


-mischia e taglia il mazzo- disse, con voce bassa e dolce, una voce che mi fece quasi sobbalzare perché totalmente contrastante con l’idea che mi ero fatto del suo timbro, osservandola.


Mentre la mia amica eseguiva l’operazione, la vecchia mi guardò, o meglio, voltò il capo verso me, era troppo in ombra per capire se gli occhi erano aperti o chiusi, e mi disse che ero un musicista… ma che la musica per me era solo un mezzo per scrivere cose, che quello era il mio modo per raccontarle.


Annuii in silenzio.



Ero seccato per la piega che la situazione stava prendendo, e in particolare, meditavo di scaraventare, una volta fuori, giù dalle scale quell’idiota della mia accompagnatrice, che di sicuro le aveva prima parlato di me.



La “maga” poi, iniziò a descrivere con dovizia di particolari, non so quale complessa situazione amorosa che vedeva coinvolta la mia conoscente, il suo amante, la moglie di lui ..etc..



Stavo quasi per alzarmi e andare via, quando un impercettibile movimento, quasi una sensazione mi fece volgere lo sguardo alla ragazza che, ora nell’ombra più fitta della stanza, mi stava osservando, silente, solo i suoi occhi brillavano, come divertiti, non ne ero sicuro, ma forse per un attimo la sua bocca aveva represso un sorriso.



Mentre guardava me, continuava infaticabilmente a gesticolare impercettibilmente tracciando piccolissimi movimenti con le dita sottili, e, stando alle spalle della “cliente”, solo la fattucchiera, ed io, potevamo vederla intessere mute melodie nel vuoto.



Compresi.



Era Lei che “vedeva”, non la vecchia, solo il riflesso era visibile ai più, la parvenza, la maschera.


Mi sentii onorato, di essere stato ammesso alla rivelazione di quell’evento.



La tensione che sentivo crescere in me, fu allentata, dopo poco, quando dalla porta semichiusa della stanza accanto, una bimbetta, non avrà avuto più di sei anni, irruppe, andando ad abbracciare la vecchia e poi la ragazza, che chiamò mammà.


Due occhi limpidi, grandi, senza nessuna traccia di paura, di sospetto, di timore, gli occhi dell’innocenza.


Piroettò nella stanza, accennando un passo di danza, poi ci seguì, con il passo saltellante e leggero che solo a quell’età si può avere, mentre la ragazza ci accompagnava per il corridoio.


Quell’imbranata della mia amica, forse ancora scossa dalle rivelazioni delle profezie, aveva dimenticato la borsa nella stanza, e la ragazza l’accompagnò a recuperarla.


Restai solo per pochi istanti con la bimba.


Solo il tempo necessario perché mi dicesse, con voce sottile e pacata, che era contenta di avermi trovato lì, quel giorno, perché aspettava un segno, e riteneva che fosse arrivato, con me.


Era la prima volta che sua madre aveva permesso a qualcuno di “scoprire” il “segreto” di chi realmente, conosceva le “cose” dei clienti, e questo per lei, voleva dire che, da domani stesso, o forse stanotte, sarebbero andate via.


-Magari in un posto più bello- mi disse, -dove ci sia una stanza più grande per me, da dove io possa fare i “segni" a mammà, e lei a nonna…-


. . .



___.___

Senza titolo 239

 



 


 


 


 


 


 


Tanti pezzi di un puzzle…una volta li ho fotografati…ma allo sviluppo non mi hanno dato la stessa sensazione del momento.. è sempre così… bisogna rivivere le sensazioni attraverso i ricordi….


 


 


 


 


 

13.9.04

varie

Ricostruire su macerie o ricostruire da zero ? questo è il mio probelma


-----


molti compresi i miei genitori e mia zia , ma anche coloro a cui dò l'url del mio blog \ sito , continuano a chiedermi cosa voglio dire o perchè questo nome , o che scrivo e vengono scritte boiate , gli rispondo : 1) che ciò è soggettivo anche alcune canzoni di andrè per noi cui sembrano strane \ particolari , magari per lui vogliono dire molto ; 2) non è facile scrollarsi di dosso una piovra che ha succhiato tutto il suo sangue per ridartelo avvelenato ; non è facile togliersi di dosso un abito mentale , trasformare un carattere che ti è stato falsato . E' un lavoro di coscienza , è una fatica lenta , contro te stesso , che devi spingere ogni giorno più in fondo (....) da Davide Lajolo ( 1912 -1984 ) da " a conquistare la rossa primavera "


---------------


"la Speranza ha due figli, lo sdegno e il coraggio. Il primo serve a raccontare le ingiustizie del mondo e il secondo a cambiarle". ( Sant'Agostino )

12.9.04

Senza titolo 238






                                                                                                             


Nella vita ci sono giorni
pieni di vento
e pieni di rabbia,
ci sono giorni
 pieni di pioggia
e pieni di dolore,
ci sono giorni
 pieni di lacrime;
ma poi ci sono giorni
 pieni d'amore
che ci danno il coraggio
di andare avanti
per tutti gli altri giorni.


Romano Battaglia
~ da Notte infinita ~


 


 


 


 


 


 


                                                                                         

Senza titolo 237

Un’altra settimana e via…e un altro 11settembre è passato….


 



Le italiane…le libereranno???


I francesi li lasceranno???