7.1.11

La maratona per accoppiarsi della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al Brasile . Noi esseri umani lo faremo ?

Leggendo   questa   news  da   repubblica  online  m chiedo  se esiste qualche essere umano capace di tanto  e  di come questa  cosa  sia  romantica  e non (  * ovviamente senza  generalizzare * ) le  solite menate   che  ci propongono in tv .
Questa  news  conferma   anche questa  famosa  canzone  di cui riporto qui sotto il verso più  importante e  di cui trovate  nome  dell'ex  gruppo e le due  differenti versioni   ne testo   qui


 ( ....) 

Viaggiano i Viandanti Viaggiano i perdenti 
Viaggiano i perdenti Più adatti ai 
Mutamenti Viaggia Sua Santità 
Viaggiano i Viandanti Viaggiano i 
Più adatti ai perdenti Mutamenti 
Viaggia La Polvere Viaggia il vento 
Viaggia l'acqua Sorgente 
Viaggiano i Viandanti Viaggiano i 
Più adatti ai perdenti Mutamenti 

(...) 


SCIENZA
La maratona della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al Brasile
Una migrazione di ottomila chilometri per accoppiarsi, compiuta una decina di volte nella vita e affrontando l'oceano. Alcuni scienziati inglesi hanno monitorato questo incredibile viaggio: il pericolo maggiore le reti dei pescatori. Nella primavera dell'anno prossimo torneranno verso le coste del Gabon per deporre le uova dal nostro corrispondente

                 ENRICO FRANCESCHINI



LONDRA - Attraversare l'Atlantico a nuoto, dall'Africa al Sud America, per 8 mila chilometri, sarebbe un'impresa per chiunque. Diventa un viaggio ancora più impossibile se lo si compie a una velocità da tartaruga, diciamo al ritmo di un paio di chilometri all'ora. Ed è quasi inimmaginabile se a compierlo è un essere lungo quasi due metri, pesante 500 chili, ingombrato da una corazza in cui è racchiuso il suo corpo: insomma, una tartaruga.
Eppure, alle 4 del mattino del 2 febbraio 2009, una tartaruga liuto chiamata Tika si è tuffata in acqua dalla costa del Gabon, Africa occidentale, ha nuotato per i sei mesi successivi attraverso l'Atlantico, ed è arrivata in Brasile, dove attualmente sta riposandosi con scorpacciate di meduse. Continuerà a riposarsi fino a pressappoco il marzo dell'anno prossimo, poi comincerà il suo viaggio di ritorno, sicché, se tutto andrà bene, intorno all'agosto 2012 toccherà di nuovo le spiagge del natio Gabon, scaverà un nido nella sabbia del Mayumba National Park e deporrà le uova. E questo sarà solo uno dei tanti viaggi atlantici fatti da Tika nel corso dei suoi cinquant'anni di vita.
La maratona della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al BrasileLa scoperta è il frutto di una ricerca senza precedenti a cura di scienziati dell'università inglese dell'Essex, che hanno individuato un gruppo di 25 tartarughe femmine, tra cui quella che hanno soprannominato Tika, sulla costa del Gabon, le hanno dotate di un dispositivo elettronico alimentato da una batteria, che ha trasmesso un segnale via satellite ogni volta che questi lenti ma prodigiosi bestioni emergono in superifice per respirare.
In tal modo, per la prima volta, è stato possibile identificare l'itinerario seguito dalle tartarughe liuto, le più grandi al mondo, permettendo di comprendere meglio dove vanno, quanto tempo impiegano e quali pericoli incontrano sul loro cammino. Scopo dell'iniziativa, infatti, è cercare di impedire la scomparsa di questa particolare specie di animali, oggi minacciata di estinzione.
In tutto il pianeta ne rimangono 34mila, ma per esempio in Gabon, il luogo in cui ne esisteva un tempo il maggior numero, ne sopravvivono soltanto 2.300; e in Malesia, dove ce n'era una colonia di circa 10mila esemplari, ne sono rimaste appena 37.
Non è il viaggio transoceanico in sé a ucciderle, bensì gli ostacoli che incontrano, in particolare le reti dei pescherecci, specialmente quelle a strascico con molti ami, in cui rimangono impigliate finendo per soffocare sott'acqua. Più in generale è l'aumento del traffico marittimo, turistico e da diporto, ad averne diminuito il numero, oltre che la caccia alle loro uova, che in certi paesi, soprattutto in Asia, sono considerate una prelibatezza. Ora organizzazioni come il Wildlife Conservation Society's Ocean Giants utilizzeranno i dati raccolti dagli scienziati della Essex University per chiedere ai paesi sulla rotta delle tartarughe di adottare misure per preservarne la specie.
I dispositivi elettronici hanno individuato altri due percorsi, uno dal Gabon al Sud Africa e uno fino al centro dell'Atlantico e ritorno. Ma il viaggio più lungo è quello dal Gabon al Brasile. Rimpinzati per bene di meduse, Tika, che tra un po' è ora di tornare a casa.


6.1.11

Cari lettori 


Il post d'oggi , l'ultimo delle feste , è dedicato soprattutto a chi ( grandi e piccini ) sta mugugnando malinconicamente perchè il periodo delle feste  è passato  e   si ritorna   ala vita di tutti i giorni e ..... non indaghiamo oltre m'immagino non basta quanto lo fanno tutti gi anni ala fine dele viste i media perchè pur di non are news scomode si metto a parlare di queste cose .
Da pchi giorni è iniziato il nuovo anno e l'atmosfera delle feste giunge al termine e i buoni propositi tardano ( se mai gli abbiamo fatti )o rimangono tali per via delle vecchie abitudini .o perché detto\ i  sotto i fiumi dell'alcool  (  mi e successo anni fa   ) o perché  ( a volte mi succede  ) impregnati di questa  atmosfera mista  ad ipocrisia   e sincerità    delle feste 
Il post d'oggi , lo sò che dovrei crescere ma i fumetti continuano ad essere la mia passione e parte di me , è ispirata alla storia sull'ultimo  n di  topolino ( il  2877 )  di cui  trovate  la  copertina a destra e prima pagina  della storia  citata  al centro ) "una befana per dinamite Bla " ( di  Fausto Vitaliano testi   e Andrea  Ferraris  disegni )  . Storia che dimostra come Un incontro inaspettato può risvegliare antichi sentimenti, perfino nel cuore del più burbero fra gli scontrosi! e di come una tradizione ormai sempre più commercializzandosi possa essere ripristinata e ripulita dalla patina del business e cerca un compromesso onesto con il mondo degli affari ( rappresentato da Paperone ) e... bbasta cosi altrimenti finisce che vi tolga la sorpresa della storia in questione che ancora  trovate in edicola  questa  settimana  .


Ma anche di riportare alla mente antichi ricordi ancestrali e d'infanzia in quanto fino agli ann '80 in Sardegna l'epifania veniva chiamata Pasca de sos tres res ( pasqua dei tre re ) . Essa Sebbene incalzata dalla Befana che giunge di notte a cavallo di una scopa e con le scarpe tutte rotte, la festa del 6 gennaio in Sardegna è tradizionalmente dedicata ai Re Magi.E dove ancora la concorrenza di babbo natale -- un mago sempre più onnipotente ed in grado di indirizzare a meglio la scelta dei doni sempre più ricchi e personalizzati ne dettagli -- ha messo in grave crisi o sta mettendo in crisi la befabnna che vien di notte con e scarpe tutte rotte e che non potesse avere avere tutti quei poteri prodigiosi 
In Lingua Sarda si chiama Pasca de is tres Reis, de is tres Gurreis, de is tres Urreis e Pasca de sos tre Res, dpende dalle vvarianti che si parlano nell diverse zone dell'isola .
Secondo l’antica tradizione di alcuni paesi, i bambini ricevevano i regali la notte del cinque o la mattina del sei gennaio.
In altri invece venivano realizzate delle vere e proprie processioni con i Re Magi oppure in altri, specialmente nel nord Sardegna, i protagonisti erano i cantori a cuncordu o a tenore che si fermavano in ogni casa a cantare alcune poesie e canzoni. In cambio ricevevano cibo e un bicchiere di vino.
La tradizionale cantada de sos tres Res a Mores è chiamata appunto Su Pesperu de sa Pasca ‘e Sos Tres Res ed è tenuta ancora in vita dai componenti dell’Associazione Culturale Coro Lachesos. ( qui maggiori news ) 
Tradizione che sino a qualche tempo fa esisteva anche a Chiaramonti  . Inoltre a Lula per l’occasione si svolge la premiazione del concorso letterario per bambini Lìtera a sos Tre Res.





In pratica era più sentita come una pasqua , parente delle due strette pascade Natale che celebra appunto la nascita di Gesu e Pasca Manna quella della ressurezione dopo a crocifissione .Infatti nella noistra sardegna la befana era l'unico appuntamento riservato ai bambini , vidto che il natale fara la sua aparizione nelgli ultimoi 40\50 ann del secolo scorso .
Ora quello che sto per dire non vi sbalordirà e sarà scontato, ma i bambini ed i ragazzi dee ultime generazioni ( quelle degli anni 80\90 ) s'aspettano solo dolci e caramelle . Una volta , sic , i bambini buoni s'accontentavano di ricevere dei dolci e i discoli ricevevano il carbone e si promettevano ( a volte riuscendoci ) di rigare dritto . Adesso possono avere tutti gli snack e dolciumi ed il carbone non fa più paura a nessuno e che dire delle calze ormai nessuno si ricorda più d'appenderle al camino o alla finerstra le si comprano già piene di dolciumi al supermarket o pasticceria . I ragazzi stanno diventando sempre più adulti e quindi sempre più razionali uccidendo prematuramente i loro sogni e il loor lato irrazionale \ fantastico
Quindi dovrei guardare in faccia la realtà e dirmi la befana è ormai un personaggio supoerato e mercificato , ma non ci riesco e più forte di me che sono cresciuto in un periodo di transizione fra le reti rai e le reti mediaset e con nonni\e tradizionalisti e legati ancora alla cultura e all'uso della terra .
Ecco qundi che mi chiedo : se un folletto labioroso riuscisse a contare le calze ( ovviamente escludendo quelle pre confezionae ) appese ieri notte nei cammini o in qualche altro angolo delle case abitate anche da bambini ( ma wquante saranno oggi conla crisi di denatalità che stiamo attraversando ) e riempite da qualcunoi\a ---- magari mi piace ancora pernsarlo dala stessa Befana ---- nel ruolo dela vecchietta che da secoli voleva con la sua scopa nella notte fra il 5\6 gennaio a cavallo dela sua scopa magica ? quali risultati cui darebbe ? quante calze sono rimaste vuote ? E quante invece , contengono doni più o meno graditi ai piccini ? . 
Concludo tornando alla befana del 2011 quanti bambin avranno messo nella calza dela befana la lettera a Sos tres res chiedendo anoitre ai soliti regali personali un posto di lavoro per i genitori dissocupati o in vcassa integrazione

                                     Alla prossima epifania  buona  befana   a  tutti\e

P.s  per  chi volesse approfondire  tale celebrazione  sotto trova  pane  per  i suoi denti


e sempre  da  wikipedia  






5.1.11

l'ìipocrisia del politically correct \ buonismo d'accato copisce anche i classici dela letteratura Huckleberry Finn in questo caso


 Leggo sull repubblica  online a che  assurdità siamo arrivati   con il politically correct  \  buonismo d'accatto e   a tutti i costi . Alora  mi chiedo provocatoriamente   coem si chiede   il titolo di republica   << cambiare anche Dickens per adattarlo al nostro metodo ? >>

di PAOLO GALLORI
 
 
In Italia, i genitori più attenti correggono i loro bambini: "Caro, non si dice negro, 

si dice di colore". Cosa che potrebbe anche far ridere il destinatario della descrizione: "Io di colore? Di che colore? Perché il bianco non è di colore?". Negli Usa il politically correct è ovviamente in fase più avanzata. Accade così che un editore decida di ripubblicare un classico della letteratura americana dopo averlo attentamente purgato della parola nigger, negro appunto. Perché in quel termine è racchiusa tutta la storia della presunta superiorità del bianco sul nero, su cui tanta parte dell'America è stata forgiata in secoli di sfruttamento della schiavitù, fino alla Guerra di Secessione e alla successiva liberazione dei figli d'Africa deportati nel nuovo mondo. E, soprattutto, perché evoca il senso di colpa per il peccato originale di  cui si è nutrita la più grande democrazia del mondo.
Oggi negli States si dà del nigger solo per offendere, un po' di autoironia il termine la guadagna solo nel gergo dei rapper più stradaioli. Altrimenti si parla di black o meglio ancora afroamerican, per rivendicare l'origine di questa grande parte della popolazione statunitense. Non era così nel 1884, quando un nigger era semplicemente un nigger e Mark Twain diede alle stampe la prima edizione del suo Huckleberry Finn infilandovi dentro l'oggi scabroso epiteto per ben 219 volte. Insopportabile,
per il dottor Alan Gribben della Auburn University di Montgomery, appassionato studioso di Twain che ha curato l'editing per una nuova edizione delle avventure dello sfortunato e coraggioso bambino del Sud, in cui la parola nigger è stata sostituita da slave, schiavo, e anche il termine injun, indiano, è stato rimosso.
Il libro viene pubblicato dalla casa editrice NewSouth, con sede in Alabama, dove motivano l'edizione "aggiornata" di Huckleberry Finn come la risposta alla tanta censura preventiva che ha portato il libro "in fondo alla lista dei classici di tutto il mondo". Gribben, dal canto suo, spiega di essersi deciso a fare qualcosa dopo decenni di insegnamento dedicati all'opera di Mark Twain. "Leggendo il testo ad alta voce, avvertivo sempre più il disgusto per le connotazioni razziali evocate dalle parole dei giovani protagonisti del romanzo. Un impatto che invece di smorzarsi, cresceva sempre di più col passare del tempo". "Possiamo applaudire Twain - aggiunge l'editor - per la sua capacità di registrare il linguaggio di una specifica regione durante uno particolare periodo storico, ma l'abuso di insulti a sfondo razziale portatori di distinte connotazioni di permanente inferiorità repelle i lettori del giorno d'oggi".
Mark Twain non era di certo un razzista. Fu, anzi, un appassionato critico del razzismo americano, donò soldi alla nascente Naacp (National Association for the Advancement of Coloured People). E nello stesso Huckleberry Finn non mancò di ironizzare sul pregiudizio razziale. Ciò nonostante, il suo romanzo effettivamente ha pagato un prezzo in termini di popolarità e diffusione: negli anni 90 figurava al quinto posto nella lista dei libri più banditi o contestati negli Usa stilata dalla American Library Association, scivolando in 14ma posizione nel decennio successivo.
Ma questo, secondo altri punti di vista, non giustifica l'intromissione nel testo operata da Gribben. Per Sarah Churchwell, lettrice di letteratura e cultura americana alla University of East Anglia, "la colpa è dell'insegnamento, non del romanzo. Non puoi dire 'cambio Dickens per renderlo compatibile col mio metodo'. I libri di Mark Twain non sono solo letteratura, sono anche documenti storici. E quella parola (nigger) è totemica perché codifica tutta la violenza della schiavitù. Nel libro, Huckleberry Finn all'inizio è un razzista in una società razzista, alla fine cambia e abbandona quella società. Alterare il testo vuol dire impedire al libro di mostrare lo sviluppo morale del protagonista".
 
voi che ne pensate

questa è la pubblicità che mi piace Occhio allo spot (che ci piace): a ciascuno il suo ferro da stiro








leggo sul sito della compagna di viaggio http://vitadastreghe.blogspot.com questa bella  news  che  dimostra  : 1) che il sessismo o  la mercificazione del corpo femminile  soprattutto  non paga   più  ., 2) che si può fare  come pubblicità  creativa    in modo diverso  3)  che  come diceva  bob dylan  http://it.wikipedia.org/wiki/The_Times_They_Are_A-Changin'

La news  è questa

Questa volta devo ringraziare Mary di Un altro genere di comunicazione e Silvia che mi ha segnalato il suo post. Come sapete, non è cosa facile recensire spot virtuosi in tema di genere, ma finalmente dovremmo aver trovato un nuovo caso a cui dare un po' di visibilità.
La marca è Ariete e il prodotto è una linea di sistemi stiranti. Nello spot si vedono quattro diverse situazioni un po' surreali, in cui chi stira non è la solita casalinga, bellona o mogliettina felice della happy family all'italiana ma è, di volta in volta, una persona diversa. Soprattutto non ci sono solo donne al ferro da stiro, ma anche maschietti tutt'altro che sfigati.
Guardatelo qui sotto e ditemi cosa ne pensate. Senza dubbio è un bel salto in avanti rispetto ai soliti spot sessisti cui siamo abituate/i:




Se vi interessa, qui trovate i nomi delle persone che hanno creato lo spot.

replica ai sostenitori di Cesare battisiti


Il post  d'oggi è dedicato a  quelle email  , molte  dure    che  ho ricevuto in questi  giorni  . da  quando   mi sono schierato  contro Lula  per i fatto   della mancanza  estradizione di Cesare  Battisti  ed ho  scritto una lettera  \ post   a  Alberto Torreggiani  di solidarietà , alcuni fra i miei 40 lettori  ed   contatti di   fb. Alcune  d'esse  sono pesanti nella loro  criticità    e ( non immaginavo una simile chiusura mentale e disprezzo verso chi non è come loro ) le  rimanenti   critiche  anch'esse  certo  , ma  rispettose  . Con alcune  , specie  del secndo toipo    ci  un po ci  siamo chiariti  che non ce  lo  ho con la persona in se  ma  con i suoi crimini e  disonestà a  non volerli  ammettere  ma  solo sminuire  . 
Entrambi mi rivolgono la critica  :    d'essere una persona senza  pietà  verso  uno che ha sbagliato  e che  ora cerca di rifarsi una vita  e che  il sistema giudiziario italiano  in quel periodo era più   ingiusto  d'esso , e che  non voglio chiudere  con quel periodo, che compagno  sei , ecc  .
Lo so  che non è bello e  condivisibile rispondere  a  domande  con un altra  domanda  ma  se Battisti è realmente innocente  , perchè  è  scappato   durante il processo  (  nemmeno i  brigatisti   latitanti lo hanno  fatto . Essi   hanno  aspettato  , pur  dichiarandosi  prigionieri politici , l'esito del processo  . Gli imputati del caso dell'omicidio  Calabresi    ne sono un esempio  . Sono  un compagno   che non uccide  o reprime  un altro compagno    come  si fece   e  si  è fatto nel corso della storia    In Irlanda  

  del promo artigianale      





 IL VENTO CHE ACCAREZZA L'ERBA di Ken Loach (2005)  e  sotto un video  del film TERRA  E LIBERTA'  sempre    dello   stesso regista   ( 1995  )




Io   voglio chiudere    quel periodo    nella  legalità  e non nella  vendette  .  Proprio come  Maria  cristina  Tarantelli sorella  di   Ezio Tarantelli, giovane e promettente docente di economia e consulente della Cisl, fu ucciso dopo una lezione all’università di Roma, dalle Brigate Rosse, il 27 marzo 1985 all’età di 44 anni, la  quale  Dopo venticinque anni rompe il silenzio, scrivendo una lettera al direttore del quotidiano «L’unità»e  di repubblica   indignata della mancata estradizione di Cesare Battisti. Eccone alcuni stralci  presi da  http://www.direttanews.it/2011/01/05/  in quanto    tale articolo sia sull'unità sia  su repubblica   d'oggi  è a pagamento e io sin questo periodo sono  

 «Ho scelto, in questi 25 anni che mi separano dall’assassinio di mio fratello Ezio  (  foto a destra tratta  dall'unità  ) da parte delle Br, la difficile strada del silenzio, evitando di manifestare pubblicamente il mio pensiero. Adesso però -scrive Tarantelli- trovo che sia necessario prendere posizione con forza al fianco dei familiari delle vittime del terrorismo chiedendo a gran voce l’estradizione di Battisti». «Non si tratta -sottolinea- di ‘vendetta’ da parte dei familiari nei confronti di un terrorista. Tutt’altro. Qui si tratta semplicemente di legalità e di verità storica, in molti casi tragicamente trasformatasi in verità mancata.» 
Nel caso Battisti, continua la Tarantelli, «ci troviamo davanti a un gelido e vendicativo assassino che non si è mai pentito», aggiungendo: «E dunque, in poche parole, per quale surreale motivo dovremmo rinuciare in silenzio, in nome di chissà quali diritti, all’estradizione di un assassino come Cesare Battisti?». «Voltiamo pagina quindi -conclude- ricercando la normalità» del nostro Paese, ricostruendo il nostro futuro. E quando la legalità e il buon senso, smarriti da anni, torneranno in Italia, allora potremo anche scrivere nuovi capitoli e, forse, scrivere intere pagine di storia mancanti dai nostri libri cercando infine, perchè no, di far pace, se davvero pentiti, con i compagni che hanno sbagliato >>
Ma  soprattutto  concordo  e la penso come barbara  spinelli  sui repubblica ( qui l'intero articolo ) d'oggi 5\1\2011 quando dice : << [...] Ma le pagine si voltano ricordando e facendo giustizia (la clemenza viene dopo i verdetti), altrimenti restano lì, infezione letale. Oppure le si gira e basta, come fanno gli scemi o gli arruolati dell'Ignoranza, due categorie così affini. Persino Gesù faticava, con gli stupidi. C'è un suo detto islamico, citato da Sabino Chialà, che confessa: "Gli storpi li ho guariti, i ciechi pure. Con gli stupidi non sono riuscito" (I detti islamici di Gesù, Mondadori). [....] >> .

Questo è il mio pensiero che lo condividiate  o meno  


4.1.11

Quando avrà pace la povera Sarah Scazzi ?

Con l'anno  nuovo speravo che  lo sciacalllaggio  e la " profanazione "  di Saràh non solo in ambito giornalistico \ mediatico  ma anche  da parte  di quello che avrebbe  dovuto essere uno dei suoi affetti più cari  suo fratello,f a cui abnbiamo assistito  l'anno scorso  osse  finita  invece  .... . Leggo sui giornali ed in particolare   questo articolo di repubblica  online

<<
La polemica
Calendario per Sarah con un tronista
è guerra tra favorevoli e contrari

Domani l'evento con il fratello di Sarah e il tronista di "Uomini e donne" Giovanni Conversano. La Proloco: "Uno scandalo". Il fratello Claudio: "Nessuno vuole spettacolizzare l'evento". L'associazione animalista: "Si rispetti la volontà della madre di Sarah". E Marina Ripa di Meana annuncia querele

                                  di RAFFAELE LORUSSO

 
«Onestamente ne abbiamo viste di tutti i colori - si lamenta il presidente della Pro Loco, in una lettera aperta alla cittadinanza - quindi non dovremmo neanche scandalizzarci. Infatti, non ci stiamo scandalizzando, ma iniziamo a ribellarci. Sì, a ribellarci carissimi concittadini, carissime istituzioni e tutti voi cari che permettete o alimentate situazioni vergognose». Micelli spiega che all´origine del disappunto ci sono i manifesti fatti affiggere dal Comune per pubblicizzare la presentazione del calendario dedicato a Sarah Scazzi e del cd "Cucciolo di Sarah", creato da Franzy Mele. «Niente da dire su Giovanni Conversano, visto che fa un lavoro come un altro - osserva il presidente della Pro Loco - ma bisogna assegnare una grande nota di biasimo a chi utilizza per fare e farsi pubblicità il dolore e le disgrazie altrui. Come possiamo dare un´immagine positiva di Avetrana se sulla morte di una ragazzina si organizza una serata con un tronista? Che senso ha tutta questa boutade pubblicitaria sulla raccolta fondi, sul canile?».
Altro motivo di indignazione, secondo Micelli, è nel fatto che libro e cd sono già stati presentati nella discoteca Hollywood di Milano, con la partecipazione di rappresentanti del Comune di Avetrana. «A chi giova veramente tutto questo? - domanda il presidente della Pro Loco - Da tempo abbiamo denunciato la modalità con cui si stava gestendo la vicenda e quando si è provato ad esprimere dissenso verso questo modo di fare siamo stati anche attaccati violentemente da chi evidentemente la coscienza a posto proprio non ha». Micelli azzarda un paragone con il Comune di Brembate di Sopra. «Nel caso della piccola Yara - dice - il presidente Napolitano si è complimentato con l´intera comunità e chiaramente con chi li rappresenta, in una vicenda per certi versi simile a quella della nostra città (speriamo, però, che questa sia a lieto fine). I rappresentanti istituzionali di Avetrana, invece, ancora non la smettono di andare dietro a telecamere e di far apparire la nostra città per quello che effettivamente non è».
Per l´amministrazione comunale il caso non esiste. «L´iniziativa - spiega il vicesindaco, Alessandro Scarciglia - è stata promossa da "Chiliamacisegua", un´associazione di Milano impegnata nella lotta contro il randagismo, che ogni anno promuove la vendita di un calendario, il cui ricavato viene devoluto in beneficenza. Quest´anno i proventi saranno donati all´associazione "Sarah per sempre", che è presieduta da Claudio Scazzi ed ha fra i propri soci, in qualità di garanti, gli avvocati della famiglia e l´amministrazione comunale di Avetrana».
Che cosa c´entra il tronista? «Giovanni Conversano - ribatte il vicesindaco - ha accettato di posare gratis per il calendario, accanto ad alcuni cuccioli. L´associazione "Sarah per sempre", nata per dar vita al sogno di Sarah Scazzi di curare i cani randagi e assicurare loro un rifugio, utilizzerà i fondi per costruire un canile pubblico nella nostra città». Claudio Scazzi, attraverso persone a lui vicine, conferma: «Giovanni Conversano ha partecipato attivamente alla realizzazione del progetto insieme con altri artisti, da parte nostra non si vuole fare alcuna spettacolarizzazione dell´evento»
Alle polemiche ribatte l'associazione animalista "Chiliamacisegua non vede il dolo nè il peccato nell'affiancare una madre che vuole ricordare sua figlia con un gesto di amore, quello stesso amore che Sarah nutriva per gli animali", risponde la presidente Corinna Andreatta. "Chiliamacisegua - sottolinea Andreatta - chiede maggior rispetto per sè e per Concetta Serrano, la mamma di Sarah Scazzi che ha avuto la malaugurata idea di voler onorare la memoria di sua figlia con la costruzione di un'oasi per randagi a lei titolato". "Il progetto - si difende la presidente dell'associazione - ha scatenato l'inferno, le bugie e le falsità". "Una per tutte: il bar Hollywood International Living di Milano dove alle 19 del 16 dicembre è avvenuta la presentazione, è diventato - sottolinea - 'la discoteca Hollywood nota per le sue intemperanze'". Andreatta conclude chiedendo "scusa allo staff, a Giovanni Conversano e a tutti gli altri 20 protagonisti del calendario, che si sono offerti a titolo gratuito, ma sono stati tirati per i capelli e dileggiati" e annuncia che l'associazione "sta valutando la situazione, al fine di poter adire alle autorità giudiziarie per tutelare il suo buon nome".
Presa di distanza dall'iniziativa da parte di Marina Ripa di Meana: "Apprendo che è stata inserita una mia fotografia in un calendario che verrà presentato domani ad Avetrana per raccogliere fondi per un finanziamenti di un canile in memoria di Sarah Scazzi.
Nulla sapevo fino a stamani di questa iniziativa, non ho mai autorizzato alcuno ad utilizzare una mia fotografia a tale scopo e diffido chiunque dal farlo". "Ho già incaricato i miei legali di tutelarmi accertando gli eventuali danni subiti da un abuso di immagine", spiega la Ripa di Meana, sottolineando di "non volere essere coinvolta nello show sulla tragedia di Sarah Scazzi". 
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 e  la  loro decisione  di andare  lo stesso avanti .Ed  è proprio di questa che con un  nodo  alla  gola,le lacrime  agli occhi e la mano  pesante nel digitare le lettere  sulla tastiera,vado a scrivere  il post  d'oggi .
Ora non dico  che, i familiari non debbano celebrare e coltivare il ricordo del proprio caro e  del suo spirito, con iniziative autonome ( premi , borse di  studio , mostre  , fondazioni , concorsi  , beneficenza   ecc )   o che riprendono i progetti non portati al termine  o prospettati \ manifestati  dal defunto prima di morire , sia che  sia  un pensiero  religioso  o laico  come  il desiderio (  vero o presunto )  di Sarah  di creare  un rifugio per  cani abbandonati  e randagi , Ma qui si è arrivati alla più becera  speculazione  tipica  dello  show  business e della mercificazione   delle persone  .   
Capisco  che la tragedia  di Avetrana  ogni volta  che se ne parla  susciti (  è successo come  potete  vedere  anche  dai miei post sulla vicenda  )  oltre  i sentimenti più nobili   che vengono dal cuore   e non sono mediati  dalla mente , anche quelli più  beceri e disgustosi come  la  morbosità e il  voyeurismo   che vengono dalla  pancia  e  che  dovrebbero  essere  fermati sul nascere e   non coltivati in maniera  che  s00affievoliscano  e e scompaiono subito  , e  che  quindi  qualunque  iniziativa  si prenda per  coltivarne il ricordo  crei l'attenzione dei media  . Ma mi chiedo  che  bisogno c'era per un semplice  calendario e  una semplice  iniziativa   di beneficenza  ( ? ) di chiamare uno pseudo,*ovviamente  non  ce l'ho con la persona in se , ma  con quello  che rappresenta  con lo show  business e con trasmissioni ( ad iniziare  dall'edonismo craxiano e  Reganiano  degli anni '80 )  di quello che dovrebbe essere  lo spettacolo  e di varietà  non hanno più niente * , uomo di spettacolo  come Giovanni Conversano .
Ecco perché reputo che l'iniziativa presa dal fratello,ce   secondo le ultime  news   di, * sito trovato per  caso cercando  foto di Sarah Scazzi *    http://www.gossipitaliano.it
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SARAH SCAZZI/ Concetta: “Sono con Conversano, non c’è niente di male”

 Concetta Serrano parla dell’ evento benefico, “Non c’è niente di male” dice Concetta che sostiene l’iniziativa benefica in favore del canile tanto sognato da Sarah: “La tv si sa, porta gente” continua la mamma di Sarah. Concetta non vede nulla di sbagliato nel far intervenire personaggi dello spettacolo come Giovanni Conversano ex tronista di Uomini e Donne che ha sostenuto l’evento benefico promosso ieri sera, nell’oratorio di Avetrana. L’evento ha avuto come fine la promozione del calendario in favore dei cani i quali proventi andranno all’associazione “Sarah per sempre”.
L’iniziativa è del fratello di Sarah, Claudio Scazzi, Concetta dice di non saperne niente ma se tutto è fatto per il canile tanto voluto da Sarah non c’è alcun problema. Nessuno scnadalo e nessuna polemica quindi ma per la pro loco di Avetrana le cose stanno diversamente: “un’iniziativa scandalosa“, afferma il presidente, di parere avverso anche  Marina Ripa di Meana che appare in una foto e sostiene: «non so  nulla dell´iniziativa: ora li denuncio».
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Si vede  non ha , anzi   hanno  se la news , presa dal sito prima citato   sopra   in cui  si parla  dell'avvallo della madre , dovesse essere confermata,  imparato dal clamore suscitato (  non mi dilungo  perché ne  ho già parlato e non mi va  di rimestare ulteriormente )  dal suo ingresso  nello spettacolo , sia presa   con l'intento  non  solo di celebrare la sorella  ma di battere il ferro finché è caldo e la  vicenda  della  sorella  è ancora  sotto il fiume d'inchiostro , di bit , e  sotto l'ombra  dei riflettori tv  che   si stavano affievolendo visto  che dal fronte  giudiziario  non c'erano novità e la vita dei protagonisti era  già stata  sviscerata e  dal barile  non c'era  più  niente  da raschiare.
Chiudo qui il post  d'oggi :  ponendomi la stessa domanda  del titolo  e affermando  che  dobbiamo aspettarci che qualcuno\a   come  la storia  del  Dylan Dog  n 292  ( ancora n edicola )  Anime prigioniere  da me recensita  recentemente  sui due blog    e di cui  trovate qui a destra la  copertina  va  in direzione  ostinata  e contraria  a questo  raschiamento di  barile  e i  media  su spostino su  dl Lui\ Lei ?  Ma  soprattutto  per : 1)   evitare   che finisca  anch'io  per  scendere ai loro stessi livelli e  diventi un raschiatore  di barili  \  uno sciacallo 2) il  mio  lupo cattivo che sta lentamente  affievolendosi  prenda  di nuovo alimentandosi  il soppravento su quello buono .
Ora  datemi  pure del Matusa , del Jurassico , del bigotto , di uno che  non capisce  che  questa  è realtà e  che i  tempi cambiano  , ecc  ma  questo schifo   che  specula   sulle umane tragedie  mi ripudia  e mi fa  vomitare  oltre  a crearmi sconforto   per  i  ivelli   a cui  siamo caduti   .



3.1.11

nsinformazione dei media locali e nazionali contro chi è contrario alle basi sarde ad uranio impoverito

Iniziamo per fare  capire  agli amici della penisola  \ del continente  la difficile  situazione che  hanno  creato ed  ancora  continuano a creare  le basi militari nato ed  italiane  
1)con la testimonianza  di  Marianna Bulciolu  : << <> 

2) con questo articolo  preso da  http://vanguard.current.com/vanguard/armi-del-futuro/

Perdas de fogu, in lingua sarda significa pietre di fuoco. E’ un piccolo comune della Sardegna, 1900 abitanti circa.
A Perdasdefogu c’è qualcosa di molto più piccolo e che fa molto più male di una pietra. Nanoparticelle radioattive, capaci di penetrare nei polmoni e in altri organi vitali dell’uomo e restarvi in stato dormiente per un tempo più o meno variabile. Quando entrano in azione hanno effetti devastanti.
A Salto di Quirra l’aumento dei tumori linfoematopoietici è pari al 28% negli uomini e al 12% nelle donne.
Escalaplano, 2.600 abitanti, tasso di natalità medio di 19-21 nascite all’anno. Nel 1988 ben sei nascite anomale, tra cui un caso di ermafroditismo. Sono 11 i casi in pochi anni (a cui se ne aggiungono altri 2 senza documentazione certa).
Siamo nella provincia dell’Ogliastra. Qui si trova il Poligono Sperimentale di Addestramento Interforze del Salto di Quirra. E’ il poligono più grande d’Europa, per milioni di euro viene affittato a varie multinazionali per sperimentazioni belliche, coperte dal segreto di Stato, e da quello industriale. Sperimentazioni che hanno fatto sorgere sospetti sulle cause di molte morti e malattie. Parliamo di leucemie e tumori del sistema emofiliaco che hanno toccato gli abitanti del luogo in percentuali nettamente superiori alla media. Sindromi del tutto simili a quelle che hanno colpito alcuni soldati reduci dalle guerre del Golfo e dei Balcani dopo l’esposizione all’uranio impoverito.
E’ la Sindrome di Quirra. Ma sotto questo termine trovano rifugio non solo le malattie ma soprattutto la coltre di reticenze, silenzi, camuffamenti. Non dare un nome preciso alle cose vuol dire relegarle nel limbo del “difficile da definire” dunque “difficile da imputare”. Questo crea delle disattenzioni da parte delle istituzioni. Lo Stato che dovrebbe proteggere si trasforma nello Stato che si autoprotegge per nascondere le proprie responsabilità. E quando le affronta resta il dubbio che operi principalmente per mettere a tacere, monetizzando il danno, facendo dell’indennizzo una soluzione a posteriori senza realmente mettere in discussione le cause del problema.
Il 7 novembre 2009 è scaduto il termine di presentazione delle domande di risarcimento per i tumori provocati dall’esposizione all’uranio impoverito e a nanoparticelle di metalli pesanti. Negli uffici del Ministero della Difesa sono pervenute 328 richieste. Tra militari e civili si tratta di:
173 militari in missioni NATO, 60 in servizio nei poligoni, 23 dipendenti civili al seguito del contingente militare, 12 familiari di militari deceduti, 60 civili
In Sardegna l’impatto di questo provvedimento ha dei numeri ben precisi che l’Unione Sarda riporta così: “sessanta cittadini civili residenti nelle zone nei pressi dei poligoni hanno chiesto di essere risarciti dallo Stato per i tumori causati dall’esposizione alle sostanze radioattive cancerogene contenute in certi armamenti utilizzati per le esercitazioni e le sperimentazioni belliche. Tutti questi sessanta casi di tumore registrati dal Ministero della Difesa riguardano cittadini sardi che abitano a ridosso di Quirra o Teulada.
In nessuna altra parte d’Italia che pure ospita poligoni militari di una certa estensione (Ravesio in Friuli, Carpegna nelle Marche, Monte Rotondo Viterbo e Civitavecchia) ci sono ammalati di tumore che hanno presentato una domanda di risarcimento al Ministero.”
Il legame tra i tumori e il fumo è probabilistico e così il legame tra i tumori e l’amianto, e così pure i tumori e l’avaria alla Centrale Cernobyl. Lo stesso vale per il legame tra i tumori e l’uranio impoverito. Non si può dire con certezza né che l’uranio impoverito sia la causa dei tumori né che non sia la causa. L’unica certezza è che vale il principio di precauzione.
Principio che può essere adottato per militari e operatori civili che operano in zone contaminate, ma non per gli abitanti di tali zone.


E ora  la  smentita  dal comitato   sardo   Gettiamo le Basi al   pesante travisamento delle posizioni del comitato Gettiamo le Basi apparso su L’Unione Sarda (“Quirra in ritardo l’esame ambientale”20/12/2010) impone di precisare e fare il punto.



Monitoraggio del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ)
Le pentole e i coperchi






RIEPILOGO

1 Forze Armate, ministero della Difesa e Nato si sono arrogati e mantengono saldo il doppio ruolo, scandalosamente inossidabile, di controllore e controllato, giudice e parte in causa. Loro hanno predisposto e gestiscono il Piano di Monitoraggio, di fatto un piano d’acquisto di strumentazioni e connessi servizi di esame ambientale, un esame che non può dare risposte alla “sindrome Quirra-Escalaplano” come ammettono le stesse forze armate e le cinque ditte che si sono aggiudicate l’appalto Nato

2 I risultati del monitoraggio-placebo sono scontati, sono stati anticipati fin dal momento dell’avvio (febbraio ’08). L’obiettivo è stato esplicitato con incredibile candore o tracotanza: “Tranquillizzare (alias sedare, narcotizzare) la popolazione locale, nonché il personale del Pisq (..) acquisire la Certificazione ambientale”, cioè dimostrare che il poligono della morte è un gioiellino ecologico, di conseguenza eludere anche l’obbligo di risarcire le vittime dell’epidemia di leucemie e alterazioni genetiche che ha come epicentro l’insediamento militare Quirra-Perdasdefogu. Decreti del 2010 hanno già provveduto ad esonerare le forze armate dalle responsabilità penali, una sorta di lodo Alfano pro Stati Maggiori passato sotto indecente silenzio

3 Per salvare le apparenze si è assegnato il ruolo di controllore di facciata a una Commissione Tecnica Mista di Esperti, nominata a cose fatte, senza possibilità d’intervento sostanziale su metodologie e tecniche disposte dai contratti appaltati. La componente civile (cinque persone prive dell’indispensabile strumentazione tecnica e di supporti finanziari) ha rifiutato il ruolo di notaio compiacente e ha respinto al mittente l’incarico di validazione di servizi e forniture delle cinque ditte,. La patata bollente è passata alla riluttante ARPAS, l’agglomerato di pezzi e funzionari delle ASL responsabili di 50 anni di mancati controlli, sponsor delle più cervellotiche teorie “scientifiche” salvabasimilitari, dall’asineria dell’arsenico killer di Quirra (Asl 8) alle alghe insaziabili mangiatrici del torio radioattivo, rigorosamente “naturale”, che abbonda nell’arcipelago maddalenino, base atomica Usa fino al 2008 (Asl 1).




Il diavolo fa le pentole non i coperchi
Qualcosa non è andata per il verso agognato e predisposto da ministri e generali.


1 Veleni del poligono a Baunei. La ditta che si è aggiudicato il lotto “ Determinazione radioattività aerodispersa” ha affidato la rilevazione delle nanoparticelle alla dott.ssa M.Antonietta Gatti che sa usare egregiamente i microscopi atti a ingrandire a 120.000 e le ha trovate persino a Baunei prescelta come “bianco”, punto di riferimento-comparazione dati in quanto si presupponeva totalmente esente da inquinamento. Non trova nanoparticelle, invece, la multinazionale vincitrice del lotto più consistente e nevralgico (la SGS, una partecipata Fiat l’affittuaria stabile del poligono da mezzo secolo, presumibile corresponsabile della contaminazione), le cerca come da contratto con microscopi giocattolo che ingrandiscono solo a 8.000. Parrebbe che l’Arpas si sia ancora accorta dell’inghippo.

2 L’indagine anamnestica. L’esame delle matrici biologiche, ostinatamente voluto da Gettiamo le Basi, nonostante sia stato recepito in modo talmente limitato e inadeguato da sprofondare nel grottesco, ha fornito informazioni agghiaccianti. L’Asl 4, andando oltre il ristretto compito assegnatole di mera manovalanza a costo zero per la Difesa, ha svolto la fondamentale indagine anamnestica su greggi e pastori. I dati emersi rendono ancora più tetro il quadro della devastazione ambientale e sanitaria che denunciamo dall’ormai lontano 2001.

Il merito dell’Asl, però, non attenua ma rafforza l’inquietante interrogativo sul perché si sia aspettato 10 anni per effettuare questa imprescindibile e doverosa raccolta dati e perché si eviti accuratamente l’indagine sanitaria delle popolazioni residenti, peraltro prevista nel decreto attuativo del Piano e “opportunamente” evasa. Non conosciamo il costo dell’indagine anamnestica, riteniamo che non superi di molto il costo della benzina necessaria per un giro tra gli ovili. Perchè per dieci anni non si è voluto e ancora non si vuole estenderla almeno alle altre categorie a rischio (agricoltori, dipendenti civili del Pisq, militari e famiglie residenti,ecc.) e alla popolazione di Quirra?


Lo slittamento continuo della presentazione dei risultati – programmato per l’autunno 2009 - può spiegarsi con il surplus di lavoraccio per mettere un coperchio sui dati inopinatamente emersi?



..… e non cessa di fare nuove pentole

1 “Il primo passo”. Hanno preso a raccontarci che il monitoraggio in corso sarebbe il primo passo per l’accertamento della verità, però non dicono che il fantomatico passo successivo implica un costo almeno non inferiore a quello del “primo passo” in atto, € 2,5 milioni. Chi e quando lo finanzierebbe? Non risultano progetti e tantomeno impegni di spesa delle Amministrazioni competenti.
L’escamotage del “primo passo” è stato usato e abusato a partire dal 2001 nel tentativo, vano, di tranquillizzarci rimandando eternamente al futuro l’ora della verità e rendere digeribili le varie indagini, 7 su 8 respinte al mittente da Gettiamo le Basi e dall’opinione pubblica. L’indagine in corso è il passo numero nove, la nona puntata della cinica ricerca infinita mirata a NON TROVARE quello che si vuole NON TROVARE, dilazionare all’infinito l’unico intervento razionale possibile imposto dalle norme italiane e internazionali: sospensione di tutte le attività del poligono, bonifica delle terre e del mare avvelenati.



2  Deportazione o diaspora. La soluzione al problema creato dal poligono della morte è ventilata a mezza voce. Impone cautela l’eclatante effetto boomerang della proposta avanzata nel 2004 ai pescatori di Teulada del trasferimento a vita in Tunisia in graziose villette gentilmente regalate dall’Esercito Italiano e dal ministero della Difesa. Per la popolazione del Sarrabus, Gerrei, Ogliastra si punta all’allontanamento volontario, l’auto deportazione “senza oneri per la Difesa”.



3 Uranio impoverito, Commissione Parlamentare d’Inchiesta N° 3. Il presidente dell’attuale Commissione, Rosario Costa, asserisce: ”La problematica vaccini rappresenta uno dei filoni più rilevanti e innovativi dell’inchiesta”. Con scarsa fantasia si ripropone il vecchio depistaggio, tentato e fallito nel 2001, vaccini, stress da guerra, benzene e quant'altro serva ad assolvere ministri della Difesa e Stati Maggiori. Coerentemente la Commissione ha scelto come consulente scientifico Franco Nobile, membro del Comitato Nazionale Scientifico di Legambiente. Il suo studio “Prevenzione oncologica nei reduci dei Balcani” ha individuato i principali fattori di rischio della sindrome Golfo-Balcani: vaccini e costumi patogeni dei soldati come l’uso di zampironi e insetticidi vari, sigarette, tatuaggi, cellulari e – abiezione massima - “Sia pure con una certa reticenza, diversi soggetti hanno dichiarato di assumere superalcolici” alcuni persino una volta alla settimana, molti una volta al mese (pag 41).
Ci ostiniamo a credere che il popolo sardo abbia uno scatto di dignità e indirizzi la sua volontà e le sue energie per espellere il tumore della colonizzazione militare, per liberare la Sardegna dal ruolo infamante di paradiso della guerra, vittima e complice silente di tutte le guerre di rapina sedicenti umanitarie e democratiche. Ne ha la capacità, con le sue sole forze ha costretto a fuggire da La Maddalena la potente Marina di Guerra USA.



Comitato sardo Gettiamo le Basi

Tel 3467059885--070823498
Per il comitato Mariella Cao

malinconia

ascoltando  questa  canzone di vecchioni  

e  quest'altra   dei  Creedence Clearwater Revival



r vedendo sia il calendario sia il mio alberello di natale ( vedere post natalizi ) e le altre decorazioni che tra poco , sic , dopo a fine dell'epifania che tutte le feste si porta via si toglieranno e si rinchiuderanno da qualche parte , la nostalgia inizia a fluire . Adesso come ho già detto nel post precedente lasciamola defluire e rincominciamo . E' proprio vero bisogna proprio come dice la mia carissima amica di Fb , con cui molte volte ( ed è questo è uno deic asi ) concordo , Tiziana Frongia : << vacanze finite..si riprende a produrre, idee, riflessioni, ascolti, rivisitazioni di cose apparentemente scontate.....quello che deve sostenermi è la libertà di essere, senza condizionamenti interni ed esterni, senza bleffare per coprire altri  [ e te  stesso  ], di essere portatrice di un progetto aperto, comprensibile e contagioso..come il bene che può infondere perchè insito nel suo messaggio >> mi ritorna  in mente  questa  canzone della mia infanzia  

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...