Io credo fatti che come questo di cui parlo sotto ( certo la news è un po' vecchia , ma certe cose non hanno tempo e vanno oltre la logico spazio temporale .
Ringrazio , per avermelo fatta conoscere , il mio contatto facebook \ compagno di strada Daniela Domenici ) che in Italia, provincia del mondo, come minimo dovremmo iniziare ad aprire un serio dibattito su basi scientifiche e non religiose o ideologiche. Comunque la pensiate pro o contro questa storia di mostra che gli omosessuali o gli appartenenti al mondo Lgbt : <<(...) quelle persone che noi continuiamo a chiamare gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi se non addirittura culi (...) >> io preferisco usare -- come suggerito sempre da De Andre -- il termine Platonico figli della luna , hanno una sensibilità ed un amore a 360 gradi ed scevro da tabù ed paure inutili dettate da pregiudizi ed ignoranza
[....] HIV: cosa dice il Ministero della Salute È importante sapere che l’HIV non è la stessa cosa dell’AIDS, se il primo è un virus, il secondo è “uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV“, che subentra quando il sistema immunitario si indebolisce in modo irreversibile. Ma la sieropositività può anche non sfociare mai in AIDS se scoperta tempestivamente e trattata con gli appositi farmaci, proprio come sta facendo la piccola Olivia.Inoltre, per quanto riguarda il contagio, come specifica il Ministero della Salute, l’infezione da HIV non si trasmette se la persona sieropositiva è in terapia antiretrovirale, ma solo quando non tratta il virus con i dovuti farmaci o ne è inconsapevole.La trasmissione può avvenire tramite sangue e suoi derivati, sperma e secrezioni vaginali, per via sessuale se il rapporto non è protetto, per via ematica o verticale, ques’ultimo caso può verificarsi da madre a neonato durante la gravidanza, durante il parto o più di rado durante l’allattamento al seno.Invece il virus non si trasmette attraverso “saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare“ né condividendo “le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza, carezze, baci.”Fra l’altro i farmaci per il trattamento dell’HIV, purché individuato tempestivamente, sono in grado di tenerlo sotto controllo, e come specifica il Ministero della Salute, non si corrono rischi nel vivere insieme a persone sieropositive sotto terapia e si possono avere anche rapporti sessuali non protetti purché chi ha il virus stia assumendo i farmaci e abbia una quantità di virus circolante talmente bassa da non comportare alcun rischio di trasmissione.E i figli? Ebbene, “le persone con HIV con carica virale persistentemente negativa possono oggi avere figli in modo naturale senza rischi per il/la partner e per il nascituro.” da questo articolo su https://www.greenme.it/
migliore di noi Etero .
Infatti Per alcuni, la famiglia è semplicemente un gruppo di persone composto da genitori e figli che vivono insieme. Ma negli ultimi 60 anni il significato di famiglia va molto oltre. ( ma alcuni vecchi tromboni ancora non lo capiscono e ne pretendono la rimozione delle conquiste fatteed a fissarsi che esiste un solo modello ed dev'essere per forza il loro ) Ognuno ha una propria interpretazione del significato della parola famiglia, a seconda di quelle che sono state le esperienze individuali. La cosa certa è che una famiglia è composta da persone su cui puoi sempre contare, di cui puoi fidarti, e che ti amano incondizionatamente. E, soprattutto, la famiglia è quel posto speciale in cui possiamo sentirci amati e al sicuro in un mondo a volte terribile. Ed La storia di Damian Pighin e Ariel Vijarra, coppia omosessuale , genitori di due bambine, di cui una con L'hiv , ci dovrebbe far capire proprio questo .
La storia qui ripresa è presa da oltre che da fanpage.it da questi due altri siti : 1) https://www.bitchyf.it/coppia-gay-adotta-bambina-hiv/
e da 2) https://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-history/coppia-gay-adotta-bambina-hiv/ 17 Ottobre 2019 . 3 ) fanpage.it ed altri siti web di cui orta non mi sovviene la fonte
Olivia è nata con il virus dell’Hiv. Abbandonata dalla mamma in un ospedale argentino, la piccola è stata proposta in adozione a 10 famiglie eterosessuali che hanno rifiutato a causa della sua malattia.A non esitare sono stati invece Ariel e Damian, una coppia gay sposata, che sono diventati i genitori della bimba. Olivia, grazie alle cure mediche, è guarita e oggi ha 5 anni. Decido di approfondire la news trovata qui su fanpage.it consultando gli altri due siti prima citati
L’anno scorso Luca Trapanese ha adottato Alba, una bambina 18 mesi affetta dalla sindrome di down, prima di lui 7 famiglie “tradizionali” si erano rifiutate di avviare le pratiche di adozione (probabilmente a causa della sindrome della piccola). La storia ha commosso l’Italia e adesso dall’Argentina arriva un caso molto simile.
Damian Pighin e Ariel Vijarra sono noti per essere stata la prima coppia gay a sposarsi a Santa Fe, i due sin da subito hanno pensato di allargare famiglia. Nel 2011 hanno compilato tutte le pratiche necessarie per adottare un piccolo e dopo 3 anni è arrivata la chiamata che li avvisava che ad aspettarli c’era una neonata sieropositiva, rifiutata da altre 10 coppie. I due uomini non c’hanno pensato nemmeno un istante ed hanno deciso di portarla a casa.
“C’è stata una connessione immediata appena abbiamo visto la nostra bambina. Non appena l’ho vista, ho sentito che faceva parte della mia vita. Ha aperto le braccia verso di noi appena ci siamo avvicinati, poi ci ha guardati, fissa, senza piangere. Era nostra figlia”.
Era stata rifiutata da 10 diverse famiglie questa bambina affetta da HIV, finché non sono arrivati loro, Damian e Ariel, che l’hanno accolta a braccia aperte. D’altronde questa coppia sa bene cosa voglia dire lottare contro i pregiudizi e la paura, è stata infatti la prima dichiaratamente gay a essersi sposata nella città di Santa Fe, in Argentina. Damian e Ariel si sono innamorati della piccola Olivia a prima vista quando l’hanno trovata in un orfanotrofio dov’era stata abbandonata poco dopo la nascita. Prendendola in braccio e dandole da mangiare, si sono accorti che tra loro esisteva una connessione speciale.
Non gli è importato che avesse il virus dell’HIV come gli altri genitori adottivi, loro volevano semplicemente amarla e accudirla.Dopo aver ottenuto il permesso della Corte, hanno accolto la piccola Olivia nella loro casa, dove nel frattempo era stata allestita una stanza speciale tutta per lei. E a distanza di anni hanno adottato anche una seconda bambina, Victoria.
Grazie ai trattamenti con farmaci antiretrovirali, Olivia non corre rischi di complicazioni dovute al virus e può vivere una vita tranquilla insieme ai suoi genitori e alla sorellina.Oggi i suoi genitori sono volontari presso una ONG che si occupa proprio di adozioni di bambini “indesiderati” da parte di coppie etero e omosessuali, come riporta Buen Dia Rosario.