22.1.20

Olivia, la bimba con Hiv ed abbandonata dalla madre alla nascita adottata da una coppia gay dopo il rifiuto di 10 famiglie etero


Io credo fatti che come questo di cui parlo sotto ( certo la news è un po' vecchia , ma certe cose non hanno tempo e vanno oltre la logico spazio temporale .
Ringrazio , per avermelo fatta conoscere , il mio contatto facebook \ compagno di  strada  Daniela Domenici ) che in Italia, provincia del mondo, come minimo dovremmo iniziare ad aprire un serio dibattito su basi scientifiche e non religiose o ideologiche. Comunque la pensiate pro o contro questa storia di mostra che gli omosessuali o gli appartenenti al mondo Lgbt : <<(...) quelle persone che noi continuiamo a chiamare gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi se non addirittura culi (...) >> io preferisco usare -- come suggerito sempre da De Andre -- il termine Platonico figli della luna , hanno una sensibilità ed un amore a 360 gradi ed scevro da tabù ed paure inutili dettate da pregiudizi ed ignoranza


 [....]  HIV: cosa dice il Ministero della Salute                                                           È importante sapere che l’HIV non è la stessa cosa dell’AIDS, se il primo è un virus, il secondo è “uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV“, che subentra quando il sistema immunitario si indebolisce in modo irreversibile. Ma la sieropositività può anche non sfociare mai in AIDS se scoperta tempestivamente e trattata con gli appositi farmaci, proprio come sta facendo la piccola Olivia.Inoltre, per quanto riguarda il contagio, come specifica il Ministero della Salute, l’infezione da HIV non si trasmette se la persona sieropositiva è in terapia antiretrovirale, ma solo quando non tratta il virus con i dovuti farmaci o ne è inconsapevole.La trasmissione può avvenire tramite sangue e suoi derivati, sperma e secrezioni vaginali, per via sessuale se il rapporto non è protetto, per via ematica o verticale, ques’ultimo caso può verificarsi da madre a neonato durante la gravidanza, durante il parto o più di rado durante l’allattamento al seno.Invece il virus non si trasmette attraverso saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare né condividendo “le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza, carezze, baci.”Fra l’altro i farmaci per il trattamento dell’HIV, purché individuato tempestivamente, sono in grado di tenerlo sotto controllo, e come specifica il Ministero della Salutenon si corrono rischi nel vivere insieme a persone sieropositive sotto terapia e si possono avere anche rapporti sessuali non protetti purché chi ha il virus stia assumendo i farmaci e abbia una quantità di virus circolante talmente bassa da non comportare alcun rischio di trasmissione.E i figli? Ebbene, “le persone con HIV con carica virale persistentemente negativa possono oggi avere figli in modo naturale senza rischi per il/la partner e per il nascituro.”                                                                     da   questo articolo su https://www.greenme.it/



   migliore    di  noi  Etero . 
Infatti  Per alcuni, la famiglia è semplicemente un gruppo di persone composto da genitori e figli che vivono insieme. Ma  negli ultimi   60  anni   il    significato di famiglia va molto oltre.  ma  alcuni  vecchi tromboni  ancora  non lo  capiscono e ne  pretendono la  rimozione   delle conquiste  fatteed  a  fissarsi  che esiste  un solo modello ed  dev'essere per  forza  il loro  ) Ognuno ha una propria interpretazione del significato della parola famiglia, a seconda di quelle che sono state le esperienze individuali. La cosa certa è che una famiglia è composta da persone su cui puoi sempre contare, di cui puoi fidarti, e che ti amano incondizionatamente. E, soprattutto, la famiglia è quel posto speciale in cui possiamo sentirci amati e al sicuro in un mondo a volte terribile. Ed  La storia di Damian Pighin e Ariel Vijarra, coppia   omosessuale ,  genitori di due bambine,  di  cui una  con L'hiv ,  ci   dovrebbe    far  capire   proprio questo .

 La  storia qui    ripresa   è  presa    da oltre  che da  fanpage.it   da  questi due altri siti   : 1) https://www.bitchyf.it/coppia-gay-adotta-bambina-hiv/ 
  e   da    2)  https://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-history/coppia-gay-adotta-bambina-hiv/  17 Ottobre 2019 .  3  )  fanpage.it     ed   altri  siti  web di  cui  orta  non mi  sovviene  la  fonte   

Olivia è nata con il virus dell’Hiv. Abbandonata dalla mamma in un ospedale argentino, la piccola è stata proposta in adozione a 10 famiglie eterosessuali che hanno rifiutato a causa della sua malattia.A non esitare sono stati invece Ariel e Damian, una coppia gay sposata, che sono diventati i genitori della bimba. Olivia, grazie alle cure mediche, è guarita e oggi ha 5 anni. Decido di approfondire la news trovata qui su fanpage.it consultando gli altri due siti prima citati

L’anno scorso Luca Trapanese ha adottato Alba, una bambina 18 mesi affetta dalla sindrome di down, prima di lui 7 famiglie “tradizionali” si erano rifiutate di avviare le pratiche di adozione (probabilmente a causa della sindrome della piccola). La storia ha commosso l’Italia e adesso dall’Argentina arriva un caso molto simile.
Damian Pighin e Ariel Vijarra sono noti per essere stata la prima coppia gay a sposarsi a Santa Fe, i due sin da subito hanno pensato di allargare famiglia. Nel 2011 hanno compilato tutte le pratiche necessarie per adottare un piccolo e dopo 3 anni è arrivata la chiamata che li avvisava che ad aspettarli c’era una neonata sieropositiva, rifiutata da altre 10 coppie. I due uomini non c’hanno pensato nemmeno un istante ed hanno deciso di portarla a casa.
“C’è stata una connessione immediata appena abbiamo visto la nostra bambina. Non appena l’ho vista, ho sentito che faceva parte della mia vita. Ha aperto le braccia verso di noi appena ci siamo avvicinati, poi ci ha guardati, fissa, senza piangere. Era nostra figlia”.



Era stata rifiutata da 10 diverse famiglie questa bambina affetta da HIV, finché non sono arrivati loro, Damian e Ariel, che l’hanno accolta a braccia aperte. D’altronde questa coppia sa bene cosa voglia dire lottare contro i pregiudizi e la paura, è stata infatti la prima dichiaratamente gay a essersi sposata nella città di Santa Fe, in Argentina. Damian e Ariel si sono innamorati della piccola Olivia a prima vista quando l’hanno trovata in un orfanotrofio dov’era stata abbandonata poco dopo la nascita. Prendendola in braccio e dandole da mangiare, si sono accorti che tra loro esisteva una connessione speciale.


Olivia es la primera nena de la provincia adoptada por una pareja de matrimonio igualitario.¡Te contamos la historia!




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Non gli è importato che avesse il virus dell’HIV come gli altri genitori adottivi, loro volevano semplicemente amarla e accudirla.Dopo aver ottenuto il permesso della Corte, hanno accolto la piccola Olivia nella loro casa, dove nel frattempo era stata allestita una stanza speciale tutta per lei. E a distanza di anni hanno adottato anche una seconda bambina, Victoria.
Bambina con HIV rifiutata da 10 famiglie 
Grazie ai trattamenti con farmaci antiretrovirali, Olivia non corre rischi di complicazioni dovute al virus e può vivere una vita tranquilla insieme ai suoi genitori e alla sorellina.Oggi i suoi genitori sono volontari presso una ONG che si occupa proprio di adozioni di bambini “indesiderati” da parte di coppie etero e omosessuali, come riporta Buen Dia Rosario.



21.1.20

La RAI non vuole far cantare Junior Cally per fare un favore a Salvini e alla sinistra che escono male dal testo che porta a San remo . o perchè fa testi misogini ?

premetto che    non mi piace il genere  musicale  della  trap  . E  tale    testo  di  Junior Cally   non dovrebbe essere    essere  alimentato  ed  incentivato  . Ma  fargli  una  gogna mediatica    e chiederne  l'allontanamento  dal festival  quando si è presentato     con un altra   canzone   non misogina    \ sessista  , non mi sembra  opportuno  .  infatti sui social in particolare  su twitter   ho commentato




  ne    è nata  una  polemica 



Infatti la  cosa che  dovrebbe     far  riflettere  della vicenda di Junior Cally è     come     dice  anche  il sito https://www.nextquotidiano.it/  il rapper Junior Cally per una canzone del 2017, attaccato dalla Lega e anche da un redivivo Marcello Foa, che non si faceva sentire in giro da quando si è scoperto che stava per abboccare a una mail di scam e voleva trasferire fondi della RAI su un conto fintamente indicato dal ministero dell’Economia, ma che ieri ha improvvisamente ritrovato la parola ( seguito    come le pecorelle  di  Dante   dagli esponenti del  Pd   corsivo mio     )  per ripetere a pappagallo quello che dicono Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini.

junior cally marcello foa sanremo 1
Ma la cosa che fa più ridere della vicenda di Junior Cally è che nessuno tra quelli che protesta al di fuori del cerchietto magico salviniano si rende conto che il can can sul rapper è cominciato dopo che si è conosciuta qualche parola della canzone che vuole cantare a Sanremo:




Spero si capisca che odio il razzista
che pensa al paese ma è meglio il mojito
e pure il liberista di centro sinistra
che perde partite e rifonda il partito
Secondo voi chi è il razzista che preferisce il mojito? E perché non si ferma Marco Masini, che in passato ha osato dire “Bella stronza”, Achille Lauro, i Pinguini Tattici Nucleari e Miss Keta che hanno nel repertorio frasi violente, sessiste o sulla droga? Ma perché quelli non cantano canzoni che sfottono Salvini, ovvio.
E'  che nessuno  o  quasi      davanti     a tale  gaffe   di  Salvini  da    Giletti  



 tra quelli che protesta al di fuori del cerchietto magico salviniano si rende conto che il can can sul rapper è cominciato dopo che si è conosciuta qualche parola della canzone che vuole cantare a Sanremo: Spero si capisca che odio il razzista che pensa al paese ma è meglio il mojito e pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito Secondo voi chi è il razzista che preferisce il mojito? E perché non si ferma Marco Masini, che in passato ha osato dire “Bella stronza”, Achille Lauro, i Pinguini Tattici Nucleari e Miss Keta che hanno nel repertorio frasi violente, sessiste o sulla droga? Ma perché quelli non cantano canzoni che sfottono Salvini, ovvio  Infatti essa è una delle polemiche a orologeria su Sanremo si è accorto anche l’ufficio stampa di Junior Cally: Quella sulla partecipazione di junior Cally al Festival di Sanremo “non capiamo se sia di carattere musicale o politica”, visto che della partecipazione “si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web. Mentre del testo di “No grazie” selezionato al Festival di Sanremo e delle sue rime antipopuliste si è venuti a conoscenza solo il 16 gennaio da un’intervista al Corriere della Sera. Il giorno dopo, per pura coincidenza, si accendono polemiche legate a canzoni pubblicate da anni in un’età in cui Junior Cally era più giovane e le sue rime erano su temi diversi da quelli di oggi”, dicono nell’entourage del cantante. Inoltre l’ufficio stampa sottolinea che “lungi da Junior Cally, artista antipopulista oggi ad inizio carriera, scomodare i grandi nomi del cinema, della letteratura e della storia dell’arte da Tarantino e Kubrick, da Gomorra a Caravaggio e scrittori come Nabokov e Bret Easton Ellis: l’arte puo’ avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell’artista. Nessuno penserebbe di attaccare Stanley Kubrick (o Stephen King) per le scene in cui Jack Nicholson rincorre Shelley Duvall in Shining, perche’ si tratta di fiction. Raccontare la realta’ attraverso la fiction e’ la grammatica del rap. E non solo del rap: la storia della musica ha tantissimi esempi di racconto del mondo attraverso immagini esplicite, esagerate e spesso allegoriche”. E poi viene ricordato che volendo rimanere circoscritti al Festival di Sanremo, “molti artisti che hanno calcato il palco dell’Ariston (in gara o come ospiti) hanno usato frasi più che esplicite” ed anche quest’anno da parte di qualcuno in gara o da parte di “co-conduttori all’Altro Festival”. Inoltre viene rilevato che sempre a Sanremo “negli anni scorsi venne invitato Eminem come ospite internazionale. Sin dagli inizi della sua carriera è stato accusato di scrivere testi inneggianti alla violenza sulle donne”, come nel caso di ‘Kill You’, canzone d’apertura dell’album “The Marshall Mathers LP”, uno degli album piu’ venduti al mondo, con protagonista un Eminem iracondo. Per l’ufficio stampa dell’artista in gara “e’ evidente dunque che su questa polemica non solo Junior Cally e le sue rime, ma anche le donne e il sessismo non c’entrano nulla. Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”.

Quindi  prima di partire  in quarta



alla  prossima

19.1.20

Come Vivian Maier: ritrovate a Orani le splendide foto in bianco e nero del ciabattino del paese

Non  sapevo   che    esistesse   un  Vivian Maier   in sardegna  .  Non riuscendo    a  copiarlo  ( nonostante  sia    versione  free  e  non a pagamento  )   dal sito  della nuova  sardegna  ,  poi  ho  scoperto    smanettando  un po'm cher  è più  facile di quel  che  si crede  ,  ho letto   la storia   su la  rivista  telematica    http://www.tottusinpari.it/  da    cui ho  preso   anche  la  foto  della  locandina della  mostra  oltre  che   il primo articolo .
buona lettura  e    buona  visione




  da  LA  NUOVA  SARDEGNA    del  18.1.2020 

Gli scatti di Antonio Piu (1921-2005), scoperti in uno scatolone polveroso, ritornano alla luce in una esposizione a Firenze. Raccontano decenni di una comunità e le vicende di una persona eclettica
                                       di   DI PAOLO CURRELI



La giostra in un giorno di festa a Orani: una delle foto ritrovate di Antonio Piu





17.1.20

Davide Marasco ed l'ennesimo caso del paradosso e del grottesco sistema giudiziario italiano patria del diritto romano


   di cosa stiamo parlando  



davide con la madreCondannato a 7 anni l'uomo che travolse Davide Marasco. La mamma: “Lotterò per fermare queste morti”



Davide Marasco è morto a 31 anni lo scorso 27 maggio a Roma. Il ragazzo è stato travolto da un'automobile mentre era in sella al suo scooter e stava percorrendo via Casilina, quartiere di Torre Maura. La vettura, che procedeva contromano, lo prese in pieno. Oggi Naim Xhumari, che quel giorno guidava ubriaco, è stato condannato a 7 anni e 2 mesi per omicidio stradale al termine del rito abbreviato (e quindi ha beneficiato dello sconto di un terzo sulla pena). La procura aveva chiesto una condanna a cinque anni.




Da quanto   afferma  il legale della  famiglia   il  giudice   ha   applicato la legge 
e sembra che ci sia una forma di giustizia . Ma come si evince anche dall'intervista la madre fa capire che definire questa Sentenza giusta è un parolone
Infatti  :  <<  Per la morte di un figlio non c'è pena che tenga .....ma essere umiliati da un Pm .... che ricordo a tutti dovrebbe tutelare la vittima e aveva chiesto 5 anni è una vergogna .... istituzioni coinvolte. ... odio gli indifferenti! >>
Come ho già detto del titolo tale sentenza è una specie di paradosso del nostro sistema giudiziario . Infatti  come dice   qui    a BelvedereNews    : <<  Attenzione alle richieste di patteggiamento da parte degli imputati>> Marina Fontana, donna simbolo nella lotta per la sicurezza stradale, che ha sottolineato, in un post pubblicato direttamente sul suo profilo ufficiale come si rischi <>. 
Riflessioni, quelle della palermitana, meditate ed accorate: <>.
Sempre secondo   l'articolo prima citato  un esempio pratico: “Mimmo Crisafulli fu ucciso a Catania da una macchina che non aveva rispettato lo stop. Il Pm diede parere favorevole alla richiesta di patteggiamento proposta dalla colpevole a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, ritenendo che Mimmo Crisafulli andasse troppo veloce e che, quindi, avesse delle colpe importanti nell'incidente dove ha perso la vita. Il problema sussiste proprio nell'individuazione di quelle colpe. Nel caso di Mimmo, fu solo la procura a convincersi di questa tesi, senza alcun contraddittorio. Ne consegue che Mimmo fu ritenuto colpevole della sua morte senza potersi difendere in quanto deceduto. Ciò viola il principio di giusto processo e di difesa sancito dalla nostra costituzione.
Il patteggiamento con il concorso di colpa di chi non può difendersi è profondamente incostituzionale, ne sono convinto. La nostra associazione ha presentato un ricorso alla suprema corte proprio nel caso di Crisafulli, cercando di evidenziare questo aspetto molto importante. Il ricorso al patteggiamento svilisce, di fatto, il processo penale. In passato questo istituto giuridico è stato abusato al punto tale che è nata la necessità della legge sull'omicidio stradale. Io posso capire che la giustizia sia ingolfata da una montagna di procedimenti e che sia di interesse comune smaltirne una parte velocemente, tuttavia, quando si tratta di dare colpe a chi non può difendersi senza un regolare processo, varchiamo la soglia dell’inaccettabilità”.
Un  abuso    ed  un uso eccessivo  . E'  vero che   alcuni incidenti  , ma una piccolissima parte  sono dovuto al  concorso di    colpa  di pedoni  ma la  maggior  parte  è colpa  delle incoscienze  e  di pessimi comportamenti alla  guida come    il  guidare ubriachi   o sotto effetto droghe  .
Ma  quello più scandaloso e  che indigna  di più è il rito abbreviato   arma  a doppio taglio    che   a  andrebbe    : limitato  l'uso    e  usato  ( se non addirittura  proibito )  in casi eccezionali  , visto che    certi    azzeccagarbugli  legali  non hanno scrupolo  nell'usarlo spregiudicatamente  come  casi come  questo   e   nei femminicidi  .Il rito abbreviato come il patteggiamento dovrebbero essere esclusi per il reato di omicidio stradale , come accade per altri reati . Le pene aumentate in maniera tale che quando ci si mette in guida si usa un po di piu il cervello.
Speriamo   che , come sembra   di capire  dalle  parole della madre  (  vedere  video sopra  )  ,   la  famiglia  di  Davide   dovesse  fare  ricorso   , trovi un giudice  illuminato   \  di buon senso  che  non accetti la proposta  della  difesa  di usare   tale  tecnica giuridica   che   porta  ad una riduzione  della pena   da scontare   per il reo   ed  ad ulteriore   dolore  per  i familiari della  vittima     

  concludo segnalando questa  iniziativa 

“Rispettiamocinstrada”, manifestazione al Colosseo domenica 23 febbraio 2020

News • di  15 Gennaio 2020
La manifestazione per la sicurezza stradale di domenica 23 febbraio 2020 a Roma si avvicina e il comitato promotore è al lavoro per definire i diversi aspetti dell’evento. Nella riunione di martedì 14 gennaio è stato scelto il nome della giornata – “Rispettiamocinstrada” – che sarà veicolato sui social con l’hashtag #Rispettiamocinstrada: un’espressione che sintetizza la richiesta di rispetto tra le diverse categorie di utenti della strada, perché proprio la mancanza di rispetto – delle regole, delle persone e della vita – produce situazioni di pericolo trasformando le vie e le piazze delle città in teatri della strage quotidiana dovuta principalmente a chi guida il mezzo più forte, l’automobile, che ha ormai saturato tutti gli spazi.
L’urgenza di scendere in piazza, anche alla luce delle cronache, è molto sentita in tante realtà associative che si occupano di sicurezza stradale e mobilità sostenibile e stanno continuando a dare la propria adesione all’iniziativa: la lettera-appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata inviata nei giorni scorsi, preannunciando la manifestazione. Gli organizzatori si sono rivolti proprio al Capo dello Stato per cercare un’interlocuzione istituzionale al livello più alto, perché la sicurezza stradale è alla base della convivenza civile e l’Educazione Civica dovrebbe ripartire proprio da qui, dalla cultura del rispetto per tutti i cittadini utenti della strada, nessuno escluso, a cominciare dai più fragili: pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili. Dalla moderazione del traffico, dal controllo capillare del rispetto della velocità sulle strade.
Corso promozione mobilità ciclistica
Come luogo è stato scelto il Colosseo, sia per il valore simbolico sia anche per la vicinanza della fermata della metropolitana visto che molte persone arriveranno da fuori Roma e potranno così raggiungere comodamente i Fori Imperiali. alle ore 11. Per domenica 23 febbraio 2020 a Roma è prevista anche l’iniziativa “Via Libera” con un anello ciclopedonale di circa 10 chilometri che passerà anche da lì e dunque anche l’afflusso delle bici e delle persone a piedi dovrebbe essere favorito.
Bikeitalia.it continuerà a seguire le fasi organizzative e a comunicare tutte le novità inerenti all’iniziativa che promuove e sostiene: Rispettiamocinstrada, ci vediamo domenica 23 febbraio 2020 alle ore 11 al Colosseo – Fori Imperiali.