https://www.vice.com/it/article/xwbyvj/foibe-cosa-sono-state
https://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe
https://www.linkiesta.it/it/article/2012/07/15/ecco-le-auschwitz-italiane-di-cui-non-sappiamo-nulla/8248/
Finalmente finita La giornata rompi del 27 gennaio dovrei esserne felice ma purtroppo non si fa neppure in tempo che inizia quella del 10 febbraio .Inizialmente, vista la mia organica allergia 😜😁 ( anche se ogni tanto ci casco anch'io) per la retorica celebrativa, anche se non riesco a sottrarmi quando si tratta di memoria e anti strumentalizzazione come il caso del giorno del ricordo \ 10 febbraio , avevo deciso di non parlare di quella che avrebbe dovuto essere giorno del ricordo ed invece è diventata la “giornata dell’odio” di orwelliana memoria che ti fa venire la voglia di chiudersi in casa e lasciar decantare i rancori e la rabbia per le strumentalizzazioni e le falsità, salvo eccezioni , che vengono scritte ed dette su tali eventi drammatici e dolorosi .
Ma poi Dopo questa intervista ( di cui trovate sotto un estratto della nuova sardegna , sulla giornata della memoria ( ma a mo avviso applicabile ed estendibile alla giornata del ricordo ) , ai Moni Ovadia
Ma poi Dopo questa intervista ( di cui trovate sotto un estratto della nuova sardegna , sulla giornata della memoria ( ma a mo avviso applicabile ed estendibile alla giornata del ricordo ) , ai Moni Ovadia
SASSARI. «La Giornata della memoria? Il vero pericolo è quello di trasformarla in una routine celebrativa, per di più con i fari puntati su un unico argomento, la Shoah ebraica.[... ]Sta diventando una routine celebrativa, appunto, mentre la memoria serve per edificare una società senza violenza, soprusi e sfruttamento dei più deboli. Adesso assistiamo ai teatrini di persone che fanno il viaggio ad Auschwitz, poi tornano e fanno discorsi contro i Rom e i migranti. Rivelando così lo scopo puramente strumentale dei loro teatrini. Mi preoccupa anche il fatto che Israele istituisca la Giornata della memoria e poi metta in atto politiche nefaste e oppressive nei confronti dei palestinesi ». Che cosa non condivide, quindi ?«Per esempio che ci si focalizzi soltanto sulla Shoah e sulla specifica antisemita. A mio parere la Giornata della memoria deve essere mettere in evidenza che ciò che si è fatto non deve succedere più. Sono ebreo e certamente so che c’è stata la Shoah, ma non bisogna dimenticare che nei campi di concentramento sono stati uccisi cinquecentomila Rom sinti e altri due milioni e mezzo in giro per l’Europa, che sono stati assassinati slavi, fascisti, omosessuali e che i primi a morire in questo sterminio sono stati i portatori di handicap. La Giornata della memoria deve celebrare il ricordo di fino a quale punto possa arrivare l’odio, non ci devono essere vantaggi nel partecipare a queste celebrazioni. Il vantaggio deve essere quello che deriva dal praticare rispetto e giustizia».Come ci si può arrivare?«Intanto eliminando una volta per tutte certi beceri revisionismi salottieri proposti dai media: nel fascismo non c’è niente da riabilitare. Non solo perché è stato alleato di chi commetteva genocidi, ma anche perché da protagonista si è reso responsabile di azioni tremende in Etiopia, in Cirenaica, in Grecia, ha costruito lager dove la gente andava a morire. Prima di tutto, bisogna uscire da questa retorica ».Se intende la retorica del “ha fatto cose buone” che talvolta persiste, com’è possibile che ancora ci sia gente che non ne vuole sapere di abbandonarla?«Non ne vogliono sapere perché non sanno, l’ignoranza può essere uno strumento formidabile. E bisogna abbattere certe false convinzioni che vengono portate avanti, raccontare la verità. Come la tanto strombazzata bonifica dell’agro pontino: su un territorio di otto milioni di ettari, il fascismo ne ha bonificato solo cinquecentomila, è una menzogna di regime. Ed è anche ora di finirla con smettiamola anche con la storia degli “italiani brava gente”, la brava gente è dappertutto, non c’è nazione per la brava gente».
Ma sopratutto dopo che ancora a distanza di quasi 80 anni da gli eventi si continuano o sia ad unire le foibe ( aberranti ed innegabili entrambe ) del 1943 dovute non solo alla reazione degli slavi all'italianizzazione forzata e ai massacri perpetuati dagli italiani con la collaborazione degli Ustascia e dei nazisti ma anche all'esasperazione e alla recrudescenza dell’irredentismo slavo nato ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo ed diventato più violento dopo le recrudescenze fasciste, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava .L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava... L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava...L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava... L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava...è falso attribuire alle violenze slave come fossero una reazione/rivalsa a quelle del fascismo. L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava...è falso attribuire alle violenze slave come fossero una reazione/rivalsa a quelle del fascismo. L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava...L’irredentismo slavo nasce ed è attivo ben prima dell’avvento del fascismo. Casomai diventa più violento dopo le recrudescenze fasciste, ma comunque dopo la disfatta del truce regime del ventennio, mostra in pieno la violenza nazionalista che lo permeava... con le foibe istriane e torture comuniste nell'Istria fra il 1945 -1950\4 che portarono all'esodo di tali popolazioni in italia . E le si paragona alla Shoah e all'olocausto[...]
da ILgiornale Elena Barlozzari - Sab, 21/12/2019 - 22:59
"Paragonare le foibe alla Shoah? Un'aberrazione", esuli contro la Rai
La Federazione degli esuli giuliano-dalmati denuncia ai vertici Rai la ricostruzione "giustificazionista" della trasmissione Agorà
Il servizio pubblico torna a occuparsi di foibe, su Rai3. Potrebbe sembrare una conquista. Non capita di frequente (per non dire mai) che il tema venga toccato in giorni che non siano quelli "comandati" dal nostro legislatore, ossia a cavallo del Giorno del ricordo. l’illustre professore Mario Canali, ordinario di storia contemporanea all’università di Camerino e allievo di Renzo De Felice, è stato chiamato a dirimere. Da un punto di vista storico è corretto equiparare gli eccidi delle foibe alla Shoah? L’accademico non ha dubbi: paragonare le due tragedie è un’aberrazione.“Ritengo aberrante - dice - avvicinare i due fenomeni”. “Mettere insieme le due cose - continua il docente - è una forzatura terribile”. “La Shoah - spiega - è stato un genocidio, il tentativo di liquidare un popolo con l’uccisione di 6milioni di persone, un’uccisione organizzata da parte di uno Stato nei confronti di una popolazione che non aveva fatto nulla”. E le foibe? Le foibe sono diverse? Non c’era forse uno Stato, quello jugoslavo, che ha attuato delle vere e proprie purghe anti-italiane? In questo caso, pur non “giustificando” il massacro, lo storico contestualizza. “Lì ci sono stati venti anni di regime fascista, un’italianizzazione coatta con espropri dei beni da parte delle nuove autorità italiane, sono state abolite le scuole in lingua slava e imposti nomi italiani”. “Questo - precisa - non giustifica, ma fa capire il substrato su cui si innesta la reazione”. Quindi: “La Shoah nasce dal razzismo, le foibe da conflitti storici precisi limitati a quell’area”. [...] La lettura dello storico ha diviso gli ospiti in studio. “Il professore ha detto delle cose aberranti - ha commentato la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli - non si fa una classifica dei morti, non ci sono morti di serie A e di serie B, alle vittime va riconosciuta la stessa dignità”. Stefano Fassina di Liberi e Uguali ha replicato accusando la Montaruli di negare l’Olocasuto. “Mi metti in bocca parole che non ho mai detto”, si è difesa lei minacciando di querelarlo. I toni incandescenti del dibattito sono stati smorzati dalla conduttrice, Serena Bortone, che ha introdotto l’argomento successivo. Ma la querelle è continuata fuori dagli studi televisivi. La Federazione delle associazioni degli esuli fiumani, istriani e dalmati, infatti, ha scritto ai vertici Rai.“Durante la trasmissione - si legge della missiva - è stata perpetrata un’ulteriore umiliazione del popolo della Venezia Giulia, dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia”. “Gli interventi dei presenti in studio - denuncia FederEsuli - lasciavano trasparire la parola tanto cara a chi giustifica: contestualizzare”. “Quale nesso dovrebbero avere eventi accaduti in tempo di pace con la guerra? È giusto ammazzare l’amico/parente/conoscente di un fascista (se poi fascista era), in quanto amico/parente/conoscente di un fascista?”. “Per questo - si legge nelle ultime righe della missiva - vi chiediamo di considerare con maggior attenzione la nostra storia, di invitare nei programmi che raccontano di noi persone delle nostre associazioni, come giustamente avviene trattando drammi altrettanto importanti per il nostro Paese”.
ho deciso di fare una cosa simile a quella di cui ho parlato nei post ( I II ) dedicati alla giornata della memoria . Infatti dopo aver visto , per spiegare a mia nipote cos'è il giorno del ricordo , questo documentario
ed al cui link presenti sopra ,se c'è una cosa che ho imparato ed appreso fra cadute e riprese e che mi hanno ripetuto tutti\e quelli\e che ( pro e contro nella concezione di vedere le cose e del mondo ) che percorrono o hanno percorso la mia strada si può e si deve parlare di qualcosa bisogna farlo fuori dal suo contesto perché significherebbe : riportarla a metà ed nei casi più gravi come tragedie ed eventi complessivi uccidere la verità . sarebbe come : << voler parlare di un pesce però tirandolo fuori dall'acqua >> ( come dice nel documentario citrato sopra Saverio Tommasi di youmedia ) .Ecco quindi che il giorno Ricordo da qualunque parte la si veda impone una riflessione anche sulla tragedia delle foibe che coinvolse alcune migliaia di italiani istriani e triestini che finirono nelle profonde cavità del Carso oppure dell’Istria, spesso senza alcuna colpa con quanto era accaduto nell’area del Confine orientale.Si trattava , questo è quello che appresi dalle mie prime letture su tale periodo storico , di persone che nella maggioranza dei casi non avevano avuto responsabilità diretta con l’amministrazione italiana durante il Ventennio oppure con le stragi ed crimini compiute dall’esercito di Mussolini e dai repubblichini di Salo'
Rappresentavano però l’Italia e vivevano in lembi di terra che dovevano diventare sloveni e croati (jugoslavi) dopo la guerra. Vennero infoibati nel settembre-ottobre del 1943; in misura decisamente più massiccia nei famigerati quaranta giorni dell’ occupazione titina di Trieste e della Venezia Giulia (1 maggio-12 giugno 1945).
Dopo l’orrore delle foibe ci furono : le cosi dette foibe istriane ( da non confondere come si fa in tali celebrazioni , con le prime ) e il dramma dell'esodo degli italiani delle terre orientali che vennero spinti verso l’Italia perdendo le proprietà e la loro identità culturale.L’esodo dei giuliano-dalmati rappresenta ancora oggi una ferita aperta pensando a come avvenne la cacciata dalle loro terre e a come furono accolti in Italia: un misto di indifferenza e pregiudizio.Sono pagine amare della nostra storia che dovrebbero sollecitare il ricordo, la riflessione e soprattutto lo studio, invece vengono usate come strumento di propaganda politico\ideologica come di mostra video come questo
Poi parlando in chat con " sovranista " pro 10 febbraio si è arrivati a questa conclusione : << Quanta patetica ignoranza nei commenti da ambo le parti. Il video [ che riportai non ricordo se su un social , forum , o blog ] è un modo per ripiegare di fronte ad un fatto storico (quello dei patimenti degli italiani del vecchio stato . Ogni italiano che si rispetti (ed ogni slavo) deve sapere tutto sulla vicenda, anche i crimini di guerra italiani. Ciò non autorizza il fatto che le foibe e l'esodo vengano sminuite o negate! >> fin qua di comune accordo. ma poi non , almeno dal mio punto di vista, non condivisibile ma degna in quanto inserita in un dibattito civile ed pacato rispetto ad altre discussioni che ho avuto negli anni passati con altre persone su siffatto argomento << Se poi facciamo un discorso di chi ha causato dolori prima dell' altro e così via, non converrebbe molto agli slavi. Dovrebbe essere noto a tutti il modo prepotente di fare degli slavi (aizzati dal governo Austro-Ungarico) contro gli italiani. Basta pensare che oggi in Dalmazia i croati festeggiano la fine del governo di italiani nella città italiana di Spalato nel 1882. Nessuno mai parla dei campi di concentramento di Wagna e Katzenau. Nessuno parla dei decreti anti-italiani di Franz Joseph e delle minacce di Radetzky agli abitanti del Lombardo-veneto e molto altro. Quindi vorrei che ognuno riconoscesse le proprie colpe e basta; il fascismo ha la colpa verso gli slavi, e il comunismo verso gli italiani (discriminati ancora oggi).>>
ecco confermato il titolo del post . Infatti fin quando 1) tali eventi generati dal nazionalismo continueranno ad essere raccontati a senso unico ( vedere articolo de ILgiornale e la discussione su suk mio twitter sopra citato ) e quindi impregnati da ambo le parti di nazionalismo \ irredentismo e insistere nel mettere sullo stesso piano due diversi genocidi quello della Shoah ed olocausto con quello del confine orientale . 2 fare tutt'uno le due fasi di un genocidio cioè le prime foibe avvenute fra il 25 luglio e il 8 settembre con quelle del 1945 , ed poi con le brutalità e le violenze del regime jugoslavo che hanno portato all'esodo 3 ) a nascondere o sminuire le proprie responsabilità parte della destra e della sinistra le responsabilità Tale fenomeno storico 4) a considerare i profughi italiani dell'istria solo come fascisti 5) ad insultarne i morti
ed a sostenere simili idiozie
6 ) continuare a parlare di pulizia etnica quando uno dei massini specialisti non comunista di tale periodo storico e di tali eventi, raul Pupo afferma : << Il termine “etnico” non può venire applicato a comunità nazionali che si definiscono su basi non etniche, come gli italiani di Venezia Giulia e Dalmazia. In tali casi è preferibile fare riferimento ai processi di “semplificazione nazionale” che hanno interessato tutta l’Europa centro-orientale nel Novecento ( continua qui ) ».
Tali eventi continueranno ad essere una ferita ancora aperta e terreno di scontro ideologico altro che memoria condivisa o pacificazione
ecco confermato il titolo del post . Infatti fin quando 1) tali eventi generati dal nazionalismo continueranno ad essere raccontati a senso unico ( vedere articolo de ILgiornale e la discussione su suk mio twitter sopra citato ) e quindi impregnati da ambo le parti di nazionalismo \ irredentismo e insistere nel mettere sullo stesso piano due diversi genocidi quello della Shoah ed olocausto con quello del confine orientale . 2 fare tutt'uno le due fasi di un genocidio cioè le prime foibe avvenute fra il 25 luglio e il 8 settembre con quelle del 1945 , ed poi con le brutalità e le violenze del regime jugoslavo che hanno portato all'esodo 3 ) a nascondere o sminuire le proprie responsabilità parte della destra e della sinistra le responsabilità Tale fenomeno storico 4) a considerare i profughi italiani dell'istria solo come fascisti 5) ad insultarne i morti
ed a sostenere simili idiozie
6 ) continuare a parlare di pulizia etnica quando uno dei massini specialisti non comunista di tale periodo storico e di tali eventi, raul Pupo afferma : << Il termine “etnico” non può venire applicato a comunità nazionali che si definiscono su basi non etniche, come gli italiani di Venezia Giulia e Dalmazia. In tali casi è preferibile fare riferimento ai processi di “semplificazione nazionale” che hanno interessato tutta l’Europa centro-orientale nel Novecento ( continua qui ) ».
Tali eventi continueranno ad essere una ferita ancora aperta e terreno di scontro ideologico altro che memoria condivisa o pacificazione