15.9.22

la polizia dello stato italiano dovrebbe garantire la tranquillità il caso Hasib Omerovic di primavalle


 Ceri fatti     sono  impossibili   da commentare   a   freddo e quindi  si commentano a  caldo    . Soprattutto    quango essi sono legati a certe immagini . Davanti a tali fatti  , ovvero l'ennesimo abuso perpetrato ,  ovviamente    senza  generalizzare  perchè all'interno delle  amate  \  odiate     forze  dell'ordine   ci  sono  oltre  i prepotenti   ,  frustrati  , arroganti  , sadici  , ecc   anche     se  nascosti  e  nell'ombra  dell'ubbidir  tacendo 

delle   brave ed  rispettabilissime  persone , da  coloro  che  dovrebbero  tutelarci  e garantire la legalità  .   Come  Giustamente    fa  notare  il gruppo  

Ma che solerzia le FDO! Se le donne vanno in caserma a denunciare - anche più volte - finiscono comunque [ per essere sminuite derise , insultate , le i documenti che portano diffusi in rete o scambiate sui cellulari fra gli stessi che dovrebbero raccogliere la denuncia e tutelarti ] e i disagi aumentano morte ammazzate, però basta un post su un gruppo Facebook di quartiere (forse
“Sei di Primavalle se…” gruppo privato con circa 2400 iscrizioni) per far scattare un controllo preventivo.
Viene il dubbio che la chiacchiera di quartiere che coinvolge una persona ROM, quindi percepita come straniera, venga presa più seriamente di quanto accada appunto alle donne che si presentano in Commissariato magari anche col referto di Pronto Soccorso, così come le denunce per aggressioni a sfondo omofobico non vengono registrate come tali, andando a incidere sul procedimento ma anche sui dati OSCAD. (...)  

Fa comunque acqua da tutte le parti questa versione riportata dalla maggioranza dei quotidiani, tanto da sembrare suggerita dalla Procura. Infatti la stessa procura conferma di non aver dato mandato quindi sarebbe iniziativa del tutto personale dei poliziotti, che più che altro sembrano andati in missione punitiva. Infatti non si capisce perché la Procura non abbia dato regolare mandato se ritiene regolare andare a fare un controllo preventivo, quand’anche in presenza solamente di un post su un gruppo Facebook ( mi pare sei di primavalle se..... ) poi stranamente rimosso, non --- a quanto riporta https://amp.today.it/cronaca/hasib-omerovic-roma-primavalle.html --- dopo la caduta del giovane a luglio, ma solo a fine agosto, quando erano in corso le indagini sul drammatico volo dalla finestra. Qualcuno avvisò dell'inchiesta in corso la donna che aveva scritto il post? Chi?

Il gatto gioca con il topo, ma non per mangiarlo: la scena da cartone animato per le strade di Ostuni

 

Il gatto gioca con il topo, ma non per mangiarlo: la scena da cartone animato per le strade di Ostuni

Si dice proprio “giocare a fare il gatto col topo”. Una scenetta da cartone animato è quella che si è presentata davanti agli occhi della signora Nina Saponaro che, con il suo smartphone, non ha perso l’occasione di registrarla. Un bel micio maschio, adottato da una famiglia del posto, gioca amabilmente con un topolino e non pare proprio aver voglia di mangiarlo. I due si scambiano pacche (con le zampe…)

e saltellano allegramente fino ad allontanarsi dalla vista degli umani. In perfetta armonia. A raccontare della “bontà d’animo” di Chicco – questo è il nome del gatto - è proprio l’autrice del video: “Chicco ha un anno e mezzo – spiega la signora Nina – ed è stato portato fino all’uscio di casa di mia zia, che l’ha adottato, da mamma gatta. Noi lo accudiamo sin da quando è arrivato”. Ma il micio gioca col topo perché è solo e non ha amici felini, per la sua indole pacifica o ha solo la pancia piena da gattone benestante? Non è dato saperlo ma la scena girata in via Cattedrale, nel centro storico di Ostuni, fa pensare a quelle dei cartoni animati dove cani, gatti e topi se le danno di santa ragione ma, come veri attori, senza mai farsi troppo male

14.9.22

MANCANZA DI EMAPATIA - ROBERTA SORU

 

Ieri notte ho assistito alla morte di una persona. Investito, in una torrida notte di estate, da un tram. Tra la calca di curiosi a caccia di video da ripostare sui social. Passeggeri infastiditi più dal disservizio dell’interruzione della corsa che da quella misera vita appena terminata. Io stessa, più preoccupata di come rientrare a casa che da ciò a cui avevo appena assistito. Qualche minuto
dopo mentre camminavo da sola nel buio e nel silenzio ho realizzato la totale assenza di empatia ed emozioni del nostro tempo. Mi terrorizzava più il rientro che la morte di un essere umano. Anestetizzata, imbambolata e privata di qualsiasi emozione, oggi mi sono vergognata di me stessa. È davvero così che stiamo diventando? È davvero così che sarò anch’io in futuro? Ora ripenso a qui ragazzi che hanno postato il video del mio incidente e mi rivedo nella loro assenza di sensibilità, perché io stessa, questa notte, ne ero priva. Sono i social? È la tecnologia o la costante violenza a cui siamo sottoposti? Mi vengono in mente mille libri di fantascienza e futuri dispotici che ho letto negli anni e sì, mi sento come in uno di quei libri: spettatrice immobile di un macabro spettacolo. Ho voluto (io che non lo faccio mai) condividere questa storia con voi, un po’ per riflettere su me stessa e un po’ per far riflettere anche voi che come me, siete spettatori di questo misero tempo.

news sul caso di Giovanni Ianelli una prova cosi lampante dovrebbe essere oggetto d'indagine non d'archiviazione .

dopo aver visto il video che trovate sotto posso dire che pur non avendo nessuna competenza giurica, che esso  sarà la base per la vittoria della causa intentata dal padre Carlo , per diffamazione e potrebbe trovare se ci sono dei giudici senza preconcetti , un elemento per poter imbadtire un processo non per archiviare . ,

principessa dimenticata di © Daniela Tuscano

 Dunque Loujin è morta, assieme ad altri quattro bambini (uno abortito) e alcuni adulti, morta di sete su un barcone accolto da nessuno. La conosciamo tutti adesso, in ritardo, per quell'immagine atrocemente bella: un inizio di vita circondato da un tramonto, meraviglioso anch'esso, d'una meraviglia inutile. Un principio che è già una fine. Non sappiamo a quale religione appartenesse
Dalla  bacheca  di Giovanni Guidi il 
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Loujin, ma le ultime parole "ho sete" rimandano al crocifisso, non Dio ma uomo, egli pure nella solitudine d'un tramonto. Non sappiamo nemmeno quanto sia acuta la sofferenza provocata dalla disidratazione. Ma è un'invocazione così comune, anche da chi perde la vita in modo meno tragico di Loujin, che l'avvertiamo dentro, e soffoca e restringe. La fine di Loujin, benché così disperatamente umana, non è stata però naturale. Poteva, doveva essere evitata. Vogliamo scrivere per lei e non per noi stessi, cercheremo quindi di scansare la retorica e i paragoni insensati con esequie più illustri e celebrate. Semplicemente Loujin non avrebbe dovuto trovarsi in mezzo al mare, a quattro anni, col suo incantevole viso da principessina, gli occhi malgrado tutto giocosi e assetati. Di curiosità, certo; occhi da esploratrice. Non ha conosciuto il mondo Loujin, o ne ha conosciuto soltanto il lato tenebroso, mentre tutt'intorno brillava una irraggiungibile felicità.
Non l'ha conosciuto per difetto di vita, per un gioco al ribasso che anche la società ricca pagherà - e già paga - eliminando gli inefficienti e gli scartati. Non l'ha conosciuto perché la società povera anzi miserabile dalla quale proveniva, della vita non tiene alcun conto; e se la prima l'ha respinta, è stata la seconda a spingerla su quel barcone. Da donne e uomini, dobbiamo chiedere perdono per questa morte, e per altre precedenti o che mai conosceremo; ma inginocchiarsi non basta; e non unilateralmente, ché sarebbe solo autocommiserazione. Non c'è Loujin senza giustizia, ancor più: esercitando la giustizia, vivrebbero nella prosperità milioni di Loujin. Da donne e uomini, il passo da compiere è un sì alla vita è un no a una sua disidratazione a favore di sistemi politico-economici iniqui - di qualsiasi latitudine - in cui l'esistenza umana è mandata alla deriva, come una zattera in mezzo al mare.

Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google

Il prof di Economia si laurea in Fisica sfruttando un errore e gli esami di un omonimo L’accademico dell’anno è il prof. Sergio Barile, doce...