16.4.04

Ho bisogno di colori...

Ho bisogno di colori forti e brillanti per scacciare il buio che c'è in me!!


eccomi.. sono pronta...

eccomi.. sono pronta a camminare con te...

Stalvolta è la prese...

Stalvolta è la presentazione del libro ad anticipare questa mia recensione su questo blog . Il romanzo che oggi presento è un romanzo intenso e profondo per essere un autore esordiente.Esso è scorrevole ( almeno per me che sono appassionato di noir e triller ) e allo stesso tempo di una lettura complessa ( ma ne vale la pena, per chi ama oltre il noir e i romazi psicologici \ introspettivi ) per chi non conosce la storia del nostro paese in particolare gli anni '68-'90 o l'identità della Sardegna ( ma ha solo le immaqini stereotipate che vengo da molti media , o dei luoghi di massa come al costa smeralda per il nord e i vilaggi vacanze per il sud o il rapido tour per il centro \ l'interno ) . Qui faccio come sono solito fare nei newsgroups ( in particolare quelli di fumetti , arte , cultura , cinema , letteratura ) quando c'è qualcuno\a che odia che gli si sveli ll trama o particolari d'essa." SPOLLER "IL romanzo è la storia ( il percorso ) del cammino intellettuale e psicologico di una terrorista. Franca Bellisai e' una donna difficile, una donna "fuori" figlia del 1968\88, anaffettiva, che emigrata a Torino dala Sardegna per studiare a scienze politiche , e poi per evitare di finire in carcere da Parigi alla Bosnia e che per anni vive con un'identita' inventata per evitare l'arresto. Una vita in fuga dagli altri e anche da se stessa. Sullo sfondo la desolazione delle macerie degli ideali rivoluzionari della lotta armata ( " lo stato borghese s'abbatte non si cambia , uno slogan , fra i meno truculenti di quel periodo di belezzze , ma sic , anche di brutture come lo stragismo di stato , la lotta armata sia , e soprattutto all'estrema Sinistra ma anche all'estrema Destra ) l'odore del sangue, il gelo della solitudine. Chi e' veramente Franca? E questo suo sguardo da "fuori" le fa vedere di piu' o la condanna inesorabilmente ad essere una "nuova vinta" difficile, una donna "fuori" figlia della cosntestazione , della lotta a rmata e del riflusso ( definizione con cui storici e sociologi chiamano gli anni 80 ) , anaffettiva, che viaggia dalla francia alla Bosnia e all'Angola , ptrima in fuga e poi in missione umanitarie , e che per anni vive con un'identita' inventata per i motivi che già sappiamo . . Chi e' veramente Franca? E questo suo sguardo da "fuori" le fa vedere di piu' o la condanna inesorabilmente ad essere una "nuova vinta"e si rifà una nuova vita , cambiando , ma rimanendo fedele ai suoi ideali di giustiuzia e libertà dei popoli e facendo autocritica della lotta armata .Soprattutto , la protagonista ( franca ) , ma anche in misura minore gli altri protagonisti il suo compagno di letta e di vita ( che sarà ucciso in uno scontro a fuoco , nel tentativo di fuggire insieme a Parigi ) e gli altri ( di cui adesso non mi vengono in mente i nomi ) Provava una curiosa sensazione, le sembrava di galleggiare in un nido caldo e luminoso mentre fuori infuriava la guerra.” Se è possibile un essere fuori più del tredicesimo commensale (il reietto), da qui il titolo del romanzo , la «quattordicesima commensale» è il compendio vero di una vita ‘fuori’. La vita è quella di Franca Bellisai, figura di esclusioni e inappartenenze ma in costante ricerca di appartenenze e inclusioni: ideologiche e affettive. Dentro la lotta armata vorrebbe stare la giovane studentessa sarda emigrata a Torino negli anni Settanta, e in prima linea, come il compagno di vita Vittorio Rullo dei Nuclei Comunisti Combattenti. Dentro la riorganizzazione del movimento in cui crede vorrebbe stare la fuggiasca in Francia, dopo la palpitazione e le attese per due borsoni pesanti di contante, proibita eredità di Vittorio morto in uno scontro a fuoco con la polizia. Poi dentro il dramma e la desolazione dei campi profughi in Bosnia. E soprattutto, fiduciosa, dentro l’Isola ( la sardegna ) ritrovata. E ripensata: perché l’altra parte del sentirsi ‘fuori’ è lo sguardo privilegiato, anche se vedere di più può voler dire soffrire di più. Romanzo di movimento La quattordicesima commensale è la storia di una passione ideologica in continua ricerca di senso, di linguaggi. Tra avanzamenti e ritorni si muove la doppia vita di Franca, nelle faglie di luce e ombra, clandestinità e ufficialità, bugia e verità. Oltre alal trama voglio darvi un UN ASSAGGIO DAL ROMANZO :<<<< .... Non pensava a niente di preciso, non elaborava piani per il futuro. Qualche volta le capitava di pensare a Gesuino, alla Sardegna da lui tanto amata e tanto odiata. Si era imposta di non vivere, quasi volesse espiare la colpa di aver fatto morire l’amico per il proprio attaccamento alla vita, all’impegno militante, alle lotte ... >> che mi ha colpito molto individuando nella protagonista un io di un detterminato epriodo : " SPOLLER " L'autore descrive benissimo le tematiche del mio blog ( scusate lo spam indiretto e involontario ) credo che lo metterò anche li e di quest'altro qui , visto che la maggior parte del romanzo viene vissuto in giro per l'europa per concludersi da dove tutto è incominciato in Sardegna , http;//compagnodiviaggio.splinder.it/. . C''è da dire inoltre che ( a mio avviso ) questo libro sia la " una sorta di continuazione de La storia d’Elsa Morante a cui l'autore dice in questa interessante intervista che mi ha spinto a comprare il libro alla trasmissione radiofonica di fahrenheit (per coloro volessero saperne di più o non conoscessero al trasmissione ecco il sito www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/un_libro/ ) trasmessa il 7.4.2004 ecco il link\ url con la registrazione audio su realone player http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=89207 , oltre a questo riferimento c'è anche come sottolinea l'autore nelle note del suo libro un punto di riferimento a " rivoluzione nel labirinto di di franco ottaviano ( rubbettino 1993 ) " .Concludo affermando che è anche in alcuni punti ( non dico quali) molto commovente e consiglio di tenere pronti i fazzoletti :-) io ho pianto , anche perchè anch'io ero nella stessa situazione psicologica della protagonista e di un altro personaggio ..... basta cosi altrimenti vi dico troppo , e va a finire che vi svelo il finale . Adesso qualcosa sull'autore di cui trovate qui foto una foto .L'autore Gianni Marilotti vive a lavora a Cagliari, dove insegna Storia e Filosofia nei licei. Ha curato diverse pubblicazioni di carattere storico-politico, autore di saggi comparsi in varie riviste scientifiche, si occupa attivamente di storia del Mediterraneo e di cooperazione allo sviluppo (dal 1990 è presidente dell’Associazione Culturale Mediterranea). La quattordicesima commensale è il suo primo romanzo, col quale ha vinto il Premio Calvino 2003.Poichè tale romanzo è stato scritto per una piccola casa editrice locale dela mia regione eccovi tutte le " cordinate " per coloro volessero procurarselo .

 

 

Edizioni Il Maestrale
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15.4.04

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Luned&igrave; ho postato qu...

Lunedì ho postato questo pensiero di OSHO a cui nessuno ha lasciato un commento! Solo Beppe ha lasciato un commento che purtroppo non ho capito: anzi se mi vuoi spiegare cosa significano i tre puntini che hai lasciato come commento mi fai felice! La riscrivo perchè forse vi è sfuggita e spero che mi lasciate non 5 commenti ma 222! Anche per dirmi che sono uno stronzo perchè come sono incazzato ora non lo sono mai stato!
Forse è più attraente scendere in piazza con la bandiera della pace a fare casino che guardare il lerciume dentro se stessi?! Perchè la guerra, come ho già scritto nel precedente post, è dentro noi stessi! E' solo paura e ipocrisia continuare a lottare contro una guerra esterna che non esiste! Non c'è nessuna guerra! Non si sta combattendo nessuna cazzo di guerra esterna? Lo vogliamo capire?
Non risciamo nemmeno a dire ti amo ad un nostro fratello o a nostra madre e pretendiamo di cambiare il mondo con una merda di bandiera colorata?


L'uomo di pace di cui parla OSHO è quello che veramente, secondo me, è l'unico che potrà mettere fine a questa guerra televisiva che non è altro che lo specchio della guerra del nostro cuore!
VI PREGO DI RISPONDERMI E ALMENO MANDARMI A FARE IN CULO!
CAZZO FATEMI SENTIRE CHE ESISTETE E CHE AVETE ANCHE VOI QUELLA RABBIA CHE ORA MI STA DISTRUGGENDO!


"Un uomo di pace non e' un pacifista.
Un uomo di pace e' semplicemente un lago di silenzio.
Egli pulsa e irradia un nuovo tipo di energia nel mondo, canta una canzone nuova.
Egli vive in un modo completamente nuovo.
Il suo stesso modo di vivere e' quello della grazia, quello della preghiera,
quello della compassione.
In chiunque tocchi, egli crea piu' energia d'amore. L'uomo di pace e' creativo.
Egli non e' contro la guerra perche' essere contro qualsiasi cosa e' essere in guerra.
Egli non e' contro la guerra: semplicemente comprende perche' la guerra esiste,
ed e' proprio sulla base di questa comprensione che diventa pieno di pace.
Solo quando ci saranno piu' persone che sono laghi di pace, silenzio, comprensione,
la guerra scomparira'."


OSHO

Fabrizio Quattrocchi...

Fabrizio Quattrocchi, 36 anni



(Picture from http://www.unita.it)


La guerra non è solo quel film che si vede in televisione.
Nella guerra c'è pure qualcuno che muore realmente.
Migliaia di non-italiani che muoiono non devono essere solo una statistica.
Migliaia di non-italiani che muoiono non sono attori secondari di una telenovela che guardiamo all'ora dei pasti.



E qualcuno, questi cadaveri reali, li ha voluti!
Ogni governo democratico rappresenta solamente la volontà dei propri elettori.
La volontà!


Una volontà di Morte!



Almeno cessiamo di essere ipocriti e guardiamo senza paraocchi la nostra vita!
Viviamo forse in pace con noi stessi?
La guerra che oggi vediamo in televisione è quella che dovremmo combattere in noi stessi!
Il nemico non è fuori di noi, cerchiamo almeno di prenderne coscienza!


E finiamola con questo inutile "cercare il colpevole" fuori di noi! Daremo vita ad un'altra guerra!



Prendiamoci almeno la responsabilità dei nostri delitti!


CAZZO! MI VIENE LA NAUSEA A SENTIRE SEMPRE I SOLITI DISCORSI DI MERDA DEI BENPENSANTI CHE MI CIRCONDANO!



E' COLPA DI BERLUSCONI, E' COLPA DELL'AMERICA!



MA ANDATE TUTTI A FARE IN CULO!


UNA BUONA VOLTA, NELLA NOSTRA CAZZO DI INUTILE VITA:
MA PRENDIAMOCI QUESTA RESPONSABILITA' DI SANGUE!


SIAMO NOI GLI ASSASSINI! E BASTA!


FACILE TROVARE LE COLPE NEGLI ALTRI! FACILISSIMO!


E LA COSA CHE MI FA INCAZZARE E' CHE OGNI GIORNO, NELLA FOTTUTA VITA DI MERDA CHE QUALCHE CAZZO DI STRONZO CREDE DI AVERMI REGALATO, OGNUNO DI VOI (COMPRESO ME) STA A DARE LA COLPA SEMPRE A QUALCUNO!


MA CHI CAZZO LI HA VOTATI TUTTI QUESTI STRONZI???


DESTRA, SINISTRA! MA DOVE CAZZO STA LA DIFFERENZA SE TUTTE LE VOLTE ENTRIAMO IN GUERRA SIA CON LA DESTRA CHE CON LA SINISTRA? E AMMAZZIAMO UN SACCO DI GENTE LA CUI SOLA COLPA E' NON ESSERE "DEMOCRATICO" COME NOI?


E POI MI VENGONO A DIRE CHE LA DEMOCRAZIA SI RICONOSCE DAL FATTO CHE OGNUNO DEVE (E PUO')ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI!


MA CHE MERDA DI OPINIONE C'E' DA ESPRIMERE QUANDO UN SACCO DI GENTE POVERA MUORE? E QUANDO NOI CI RICORDIAMO SOLO DI UN ITALIANO CHE MUORE QUANDO LA' NE SONO MORTI MILIONI? CON LE NOSTRE BOMBE INTELLIGENTI DEL CAZZO?


LA DEMOCRAZIA E' SOLO UN CAZZO DI STRONZATA DIALETTICA E LINGUISTICA AFFINCHE' I RICCHI POSSANO SOGGIOGARE IL MONDO POVERO E AFFINCHE' I FILOSOFI POSSANO CONTINUARE A DISCUTERE DI CAZZATE


MA QUANDO TI AMMAZZANO UN FIGLIO O UN FRATELLO O UN AMICO: DOVE CAZZO STANNO TUTTI QUESTI FILOSOFI?


VOLETE UN MIO PARERE SU COSA PENSO DELLA GUERRA? VOLETE UN MIO PARERE SU COSA PENSO DELLA PACE?


VI RISPONDO CHE IL MARCIO CE L'ABBIAMO TUTTI DENTRO (DESTRA, SINISTRA, PACIFISTI, RICCHI E POVERI) E A CHI NON MI CREDE VOGLIO RISPONDERE IN MANIERA POCO DEMOCRATICA, PERCHE' ORA COME ORA LA DEMOCRAZIA DELL'OCCIDENTE MI FA CAGARE LA MINCHIA!


VI RISPONDO CON UNA SEMPLICE FRASE:


VAFFANCULO IPOCRITI DI MERDA!
CONTINUATE A CERCARE IL COLPEVOLE:
INTANTO LA GENTE CONTINUA A MORIRE!

anche quella che noi...

anche quella che noi occidentali consideriamo , senza conoscere o conoscendo superficialmente con pregiudizi può esprimere concetti molto profondi e cco una preghiera islamica riportata dalla ML ( vedere post degli auguri pasquali ) che riporta un comunicato del UCOII ( unione comunità islamiche italiane ) ISLAM MODERATO NON QUELLO FONDAMENTALISTA


per coloro volessero confrontarsi con tale religione il sito www.confronti.net oppure il sito ufficiale www.islam-ucoii.it


PREGHIERA ISLAMICA


O Dio, cerco il Tuo aiuto nella Tua grande Sapienza.
Dammi la capacità di agire mediante la Tua Potenza:
Lo chiedo alla Tua Bontà.
Tu sai, io non so; Tu sei potente, io sono debole.
Tu che conosci tutto ciò che è segreto, o Dio,
se conosci che è buono quanto sto per intraprendere,
per la mia fede, per la mia vita, per il mio benessere,
fa che esso sia e fammi in esso prosperare.
Ma se è male per la mia fede, per la mia vita e per il futuro,
allontanalo da me e mostrami ciò che è bene.




UCOII


Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia



Innanzitutto vogliamo esprimere una reale e non rituale solidarietà ai congiunti di Fabrizio Quattrocchi e di tutti gli altri ostaggi. Familiari che nessuna responsabilità hanno in quel che sta succedendo ma che soffrono immensamente.Voglia Iddio di misericordia confortarli in questa difficile prova e fare sì che possa essere trovata una soluzione a questa grave crisi.Dopo la solidarietà, sia netta la nostra condanna e la riprovazione per la prassi di un gruppo che rifacendosi, nel nome al Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui), ne nega clamorosamente la tradizione, giustiziando un prigioniero. Un simile comportamento non potrà essere giustificato dall’efferatezza della guerra in corso e neppure dal massacro che sta subendo la città di Falluja, poiché l’uccisione anche di un solo uomo, ci insegna il Corano, equivale all’uccisione di tutta l’umanità.Purtroppo le conseguenze delle azioni degli uomini ricadono spesso in maniera indifferenziata su coloro i quali hanno la ventura di trovarsi in un dato luogo in un dato tempo, un versetto del Corano ci ammonisce: “Temete la fitna , essa non insidierà solo coloro che sono stati ingiusti ; sappiate che Allah è severo nel castigo”(Corano VIII, 25), quando con fitna, s’intende la sovversione, l’eversione, la guerra civile, l’oppressione in genere.Noi non sappiamo se Fabrizio Quattrocchi e gli altri tre italiani finiti nelle mani di un gruppo d’insorti iracheni, abbiano avuto una qualche responsabilità personale e oggettiva in merito alle indicibili sofferenze che i popoli dell’Iraq stanno patendo a causa dall’invasione del loro paese da parte della coalizione guidata dagli USA e dal Regno Unito.Certe, invece, sono le conseguenze di una tragica ingiustizia che si è sommata alle altre non meno drammatiche che gli iracheni hanno dovuto subire dalla dittatura di Saddam Hussein, durante la guerra contro l’Iran e in tutti gli anni dell’embargo che ha decimato una generazione dei loro bambini.Oggi il governo italiano può dare un segno forte e chiaro di voler partecipare alla ricerca di una soluzione non militare del conflitto ripensando serenamente la sua politica dell’intervento in Iraq.Se di missione umanitaria si era trattato, non ne esistono più le minime condizioni.Considerare oggi la possibilità di un disimpegno, che sconti comunque una certa gradualità, non assumerebbe le caratteristiche di una resa e neppure di una vergognosa ritirata ma piuttosto la corretta valutazione dell’interesse nazionale e della volontà popolare che è sempre stata, e sempre più, è schierata su posizioni pacifiste.


Roma 15.4.04


ecco tutte le infortmazioni per contattare tale associazione


Il Consiglio direttivo UCOII Via Delle Quattro Fontane 109, 00184 Roma
Presidenza
e-mail dachan_mn@hotmail.com
Segr.naz hamza.p@uno.it
oppure il sito ufficiale www.islam-ucoii.it con rispetiva e-mail ucoii@uno.it


&nbsp; Raccogli i...


 


Raccogli il mio sorriso..


 

14.4.04

Quel che ci si aspet...

Quel che ci si aspetta e' sempre diverso da quel che poi accade.
Da cio' vengono solo grandi delusioni.
Cosi' va il mondo.

CRESCERE &nbsp; ...

CRESCERE


 







Dopo un po' impari la sottile 
differenza tra tenere una mano e 
incatenare un'anima. 
E impari che l'amore non è 
appoggiarsi a qualcuno e la 
compagnia non è sicurezza. 

E inizi ad imparare che i baci non 
sono contratti e i doni non sono 
promesse. 

E incominci ad accettare le tue 
sconfitte a testa alta e con gli occhi 
aperti con la grazia di un adulto, 
non con il dolore di un bimbo. 

E impari a costruire tutte le strade 
oggi perché il terreno di domani è 
troppo incerto per fare piani. 

Dopo un po' impari che anche il sole 
scotta, se ne prendi troppo. 

Perciò pianti il tuo giardino e decori 
la tua anima, invece di aspettare che 
qualcuno ti porti i fiori. 

E impari che puoi davvero 
sopportare, che sei davvero forte, 
e che vali davvero...

Carla Troiani

13.4.04

L'articolo che qui...


L'articolo che qui proopongo con relativa foto viene dall'edizione online del quotidiano la repubblica www.repubblica.iot ) del 13\4\2004 . Per chio invece volese vederla integralmente ecco un sito americano, quindi una fonte al di sopra di ogni sospetto e accusa di comunismo e di Anti Americanismo , ovvero l'accusa o con noi omcontro di noi http://photomatt.net/dropbox/2004/04/bush-large.jpg oppure http://photomatt.net/archives/2004/04/07/mosaic . In esso (che raccoglie tutti i blog americani contro quiesta sporca guerra ) c'è la ricostruzione del volto di Bush fatta con le fotop tessera dei soldati Usa morti in Iraq . quindi in sostanza mi viene da chiedermi come dicde l'articolo stesso : << La guerra del Presidente? Un mosaico di vittime >>


NEW YORK - Un mosaico di foto tessera dei soldati americani morti in Iraq. Uno accanto all'altro, quei visi compongono un'immagine più grande, quella del volto del presidente degli Stati Uniti George W. Bush sotto un titolo che si commenta da solo: "La guerra del Presidente". Un'opera, perché di questo si tratta secondo Joe, colui che l'ha messa a disposizione di American Leftist, un sito-raccolta di blog. "Ho pensato a lungo se farlo, perché non ho avuto il consenso dei familiari delle vittime" spiega Joe presentando il mosaico. "Mi scuso sin d'ora se usando questi volti procurererò altro dolore ai familiari - prosegue Joe - ma l'arte, a differenza di altre forme di discorso, deve rischiare".



Aggiungo le mie considerazioni : tutti coloro affermano che chi posta o fa queste cose è pro Saddam e anti Americano di dormire sogni tranquilli il mosaico crescera , e che come dice una famosa canzone << anche se voi vi crediate assolti sempre siete coinvolti >> che è dimostrata dalla vicenda degli italiani sequestrati in Iraq . Lo so che può creare essere un po' cinnico . ma mi sembra il mezzo più adeguato per sensibillazzare i cdormienti e coloro che continuano a dire che tutto stà andando bene e non sta succedendo niente .


























 


 


 


 


 


IDENTI...








IDENTITA'


IL tema d’oggi prende spunto dall'evento, da me citato in un precedente trend in cui parlavo dell’evento culturale organizzato dal http://www.goethe.de/it/rom/itpident.htm che riguarda l'identità nazionale.Il problema più serio – a volte anche strumentalizzato sia a destra che a sinistra – di questo nostro mondo che sta diventando un vero villaggio globale. Oggi tutti ci preoccupiamo del “chi” e “come siamo”. Temiamo che gli accresciuti contatti con gli “altri” possano finire con lo snaturarci. Al contrario: si allargano gli orizzonti e, soprattutto, si ha una conoscenza meno superficiale degli “altri”, che potranno consentire anche di definire meglio noi stessi . Tale processo si può costruire : con la memoria ( vedere il trend La memoria per come trovarla o ritrovarla ) :


<< (…)



Studente



Riguardo all'identità nazionale, mi domando se ha ancora senso oggi in un mondo che va sempre più in direzione di una globalizzazione, non solo economica, ma volendo anche culturale, anche così proprio radicale, dei modi di vita, se ha ancora senso parlare di identità dell'entità nazione, cioè se i fattori che hanno determinato fino ad oggi una coesione di un popolo intorno ad uno Stato, reggeranno ancora. Ed in secondo luogo, in che modo si immette in questa tendenza generale, la presenza sempre più forte di particolarismi come possono essere quelli della Lega in Italia.



Galli della Loggia



Ecco questo è un buon esempio - ottima domanda - ed è un buon esempio del tipo di domande che questo argomento suscita, cioè delle domande molto, molto ampie, che sollevano un insieme di problemi terribilmente complicati, con uno sfondo storico lunghissimo. Per dirla semplicemente - rispondendo soltanto ad un aspetto, quello che mi sembra principale di questa domanda - direi che continua ancora oggi ad essere molto importante la dimensione della nazione, anche se ci sono i processi che lei ricordava, la globalizzazione, l'Unità Europea o altri del genere, perché, così come uno può continuare benissimo ad essere texano e al tempo stesso sentirsi americano, e non per questo diminuisce per lui l'importanza di essere texano o qualsiasi altra cosa, la stessa cosa vale oggi anche in Italia del resto. Uno può benissimo essere romano o veneto e sentirsi perfettamente italiano. Quindi non c'è necessariamente una contraddizione. Ogni persona, ognuno di noi può appartenere a molte cose insieme, l'importante è che non ci sia una contraddizione fra queste cose. Questo direi che è il punto veramente importante, cioè che i valori dell'essere romano, dell'essere italiano, dell'essere europeo abbiano qualche cosa in comune, perché altrimenti evidentemente si produce quello che psicanaliticamente si chiama la "schizofrenia", cioè una scissione della propria personalità.



(.....) >>



per chi volesse leggere il resto della discussione fra il professore gli studenti ecco il sito da cui l’ho presa http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=184 . Inoltre, e qui condivido anche se non completamente,quello che dice Marcello Veneziani di An : << L’identità nazionale va rafforzata senza retorica (..) la debolezza dell'unità nazionale ha una spiegazione nell'esclusione dal Risorgimento di tre mondi fondamentali: quello cattolico, quello contadino, quello meridionale. Da qui è nato il concetto di «Matria» più che di Patria, un «sentimento non politico» che ha trovato linfa negli anni della Democrazia cristiana. «È arrivato il tempo - ha aggiunto - di rivendicare proprio nell'epoca della globalizzazione la nostra identità nazionale che è ancora forte […. ]>> per chi volesse il discorso integrale lo trova a questo indirizzo http://www.alleanzanazionale.it/an_ti_segnala/030311_identita.htm Ma attenzione ad non estremizzarla e strumentalizzarla come fanno determinati gruppi politici estremisti ( indipendentemente dalal loro ideologia ) fra cui la formazione di Forza Nuova( F.N ) trovate qui il loro modo d’intendere l’identità http://www.geocities.com/forzanuova/FNLidentita.htm perché da un tale uso sono derivate le aberrazioni ( dittature , i due conflitti mondiali,genocidi etnici ) del secolo scorso ed è all’origine del razzismo e della exenofobia ( per ulteriori approfondimenti potete ecco andare aleggervi lo studio di Alessandro dal Lago che trovate qui http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=186 e i collegamenti ipertestuali \ link ivi riportati ),sempre sulla stessa linea è lo studio sui casi di pulizia etnica in Kossovo come sostiene ANNE-MARIE THIESSE Autrice di : La création des identités nationales: Europe XVIIIe- XXe siècle, Seuil, Parigi, 1999 che ha scritto un articolo in merito per la rivista le monde diplomatique (http://www.monde-diplomatique.fr/ oppure se non capite il francese e volete leggerlo in italiano http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/) per invece vollessero leggersi l'articolo qui citato possono trovarlo all'interno dell'edizione online della rivista di cui parlavo http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Giugno-1999/9906lm12.01.html#n3 .


Infatti tale argomento è collegato , se non in alcuni casi la causa dei conflitti e delle guerre degli ultimi 2 secoli per ulteriori informazioni vedere il resoconto della conferenza organizzata dall’ARIFS onlus in collaborazione con il Dipartimento di Discipline Filosofiche dell’Università degli Studi di Torino svoltasi il 23 novembre 2002 a Brescia , essa aveva come tema “Identità e conflitti nel mondo contemporaneo” ecco il sito dove potete trovare degli stralci d’essa http://soalinux.comune.firenze.it/11/arifs/291102.htm
Ora per quanto riguarda il nostro amato-odiato paese condivido quanto dice questo articolo di “ stampo neo meridionalista “ http://www.corrieredelsud.it/prima/articolo2.htm
e quanto afferma l’autore, lo storico Guido Crainz , del libro " Il paese mancato " oppure come dicono i leghisti di Bossi e colleghi,con molte stupidaggini e falsità, ma come non farli a biasimarli (?) eccovi il link http://old.padania.com/1999/novembre/21/211199p02a1.htm . Ecco che quindi è necessario occorre occorre ricostruirla , senza ovviamente dimenticare e ripudiare le proprie origini ( vedere il precedente post sulla memoria )inoltre come hanno detto alcuni esponenti della margherita ( indipendentemente dal partito politico ) all'assemblea nazionale avvenuta a Bolognail 15\11\2003 coloro fossero interessati lo possono trovare a questo
il link http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/scheda.php?id_dipartimenti=3490&sezione=6 .


Inoltre identità è lotta o meglio resistenza alla globalizzazione neo liberista e omologante . Lotta non solo dal punto di vista economico sociale , ma anche a livello linguistico – culturale , infatti due dei più grandi studiosi sardi Giovanni Lilliu e Nicola Tanda combattono contro : << quei falsi mondialisti provinciali che crededono d’essere universali , imitatori di saperi estranei alla pecurialità del luogo in cui vivono >> . Questo non significa che io odi la lingua inglese o meglio l’american english , ma odio il suo uso eccessivo ovvero il suo abuso ( ovvero l’uso di un termine straniero quando esiste un corrispettivo italiano ) che dertupa e impoverisce la lingua altrui , la nostra lingua , in questo caso . Sempre più o meno dello stesso tenore sono le dichiarazioni fatte da Nicola Tanda professore emerito di letteratura italiana e filologia sarda dell’Ateneo Sassarese dirigente dell’Aisli ( associazione italiana di lingua e letteratura ), si tratta di estratti da una sua intervista alla nuova Sardegna il 1\9\2003 ( la cui versione ondine del giornale è a pagamento purtroppo e quindi non posso portare nessun link per farlo leggere integralmente ) con delle mie aggiunte \ osservazioni : << (…) Il ritardo che l’Italia e la Sardegna hanno dipende da una forma di provincialismo. La sardegna [ e quindi anche l’Italia ] ha avuto una scuola incapace di capire che doveva preparare persone coscienti della propria identità , in grado di confrontarsi avendo competenze necessarie : non soltanto l’inglese , ma il sardo , il francese , il tedesco . Come tutti i popoli Europei , la scuola Italiana avrebbe dovuto [ e dovrebbe per recuperare il tempo perduto ] avere due o tre lingue [ due straniere e una locale ] questa è la sostanza del discorso . (..) La libertà di espressione nella lingua che conosce la lingua materna : è li che dobbiamo arrivare. Questa è la babele , letta in positivo .Prima la leggevano in negativo perché vedevano la lingua unica . Il potere ha difficoltà a funzionare quando le lingue sono tante e il consenso passa attraverso gruppi anche piccoli e non attraverso antenne e ripetitori . Una lingua per comandare non c’è più . (….) La ragione vera di questa resistenza negli ambienti accademici e anche nella scuola è proprio per il non volersi mettere in discussione [ e il non accettare che l’identità nazionale è fatta di più entità e non di una sola ] . Pigrizia mentale di accettare un discorso nuovo e democratico . Non si chiede a nessuno di fare un corso accelerato di sardo . Si chiede a tutti d’interrogarsi seriamente sul fatto che il sardo era un sapere e che questo sapere è stato compromesso.La cancellazione della lingua [ e la standardizzazione \ omologazione quasi completa della sua cultura ] . Oggi tutti [ chi in buona fede e chi no ] parlano di diversità , ma nessuno fa nulla per valorizzarla .(…) >>. Concludo affermando che la via per trovare la propria identità è per ciascuno di noi ( sia morti viventi \ zombi , capre , e vivi ) un lungo percorso individuale che deve fare i conti anche con le proprie radici culturali e la “ tradizione “ familiare ( sia che voglio innovarsi sia che l’accetti passivamente \ uguale ) . Esso è un percorso complesso per tutti,per i motivi detti prima,ma che può diventare impossibile da completare/portare al termine quando quelle radici ( la tradizione ) è stata cancellata, recise di netto od omologate, come nel caso dei Neri d’America ( i discendenti degli schiavi ) e dei Nativi ( gli indiani o i pellerossa ) privati della loro storia , della loro identità culturale e della loro memoria .Lottano non solo per la loro identità , ma per i loro diritti e la loro dignità di uomini , da soli oppure come è avvenuto negli anni ’60, con l’aiuto di grandi uomini i Kennedy ( J.F. Kennedy e il fratello Bob ) , Martin.Luter.King e Malcom X . Ciò che è dato sapere e che due o tre secoli prima i loro antenati furono strappati dalla loro terra d’origine ( L’africa )e costretti a diventare schiavi dell’uomo bianco . L’inizio della schiavitù segna la fine della loro memoria . L’unica cosa che resta della loro terra d’origine sono i canti e le danze da cui è nata tramite contaminazioni e fusioni con la cultura dei loro padroni il BLUES e da lì tutta la musica che ascoltiamo oggi nelle sue infinite diramazioni \ contaminazioni , prendendo forme diversissime negli anni ’80 e’90 e influenzando le comunicazioni di massa ( colonne sonore di film , spot pubblicitari , ecc ). Concludo affermando che la propria identtà ( cosi copme quella collettiva o di un popolo ) la si costruisce ( o ricostruisce ), ma soprattutto la si manrtine lottando giorno per giorno con questo sistema ( sociale , politico ed economico )chè è rapressentato dal motto ( citazione implicita agli ex Cccp http://cccp.interfree.it/) produci,consuma,crepa che è uno slogan che anticipo quello ceh gli storici e i sociologi chiamano comunemente riflusso ( termine indicato per rapressentare \ classificare gli anni '80\'94 . Con questo è tutto alla prossima






Punti di riferimento




  • documentari tv

http://www.emsf.rai.it/radio/trasmissioni.asp?d=87 http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=181 http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=182 http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=183 http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=186 http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=739





* Malcom X Spike Lee Drammatico, USA 1992


Amistad Steven Spileberg Drammatico USA 1997


Balla coi lupi Kevin Costener Drammatico/Western 1990


I film di farwest http://www.farwest.it/Imperdibili/Film/i_film_(2).htm





  • Contaminazioni ( saggi storici e antropologici , linguistici , simboli , musica , associazioni )

http://www.iic-berlino.de/culturita/calendar.htm#indicecalendario


http://www.iic-berlino.de/culturita/identinazionale.htm#riassuntidentità


tale sito è in word progres da consultare spesso esso tratta dell’identità nazionale sotto questi aspetti : Lingua e cultura nella didattica , Politica , Economia e territorio , identità nazionale , Religione , arte , teatro , cinema , Migrazioni internazionali ( Italia compresa ) , Culture femminili , Istruzione, Costituzione e Stato , Mentalità e stereotipi , Arte, moda,musica,Gioco e sport,ecc



L’identità italiana come problema storico



Banti, a . m.: La nazione del Risorgimento (2000)
Bodei, R.: Il noi diviso (1998)
Galli della Loggia, E.: L’identità italiana (1998)
Gambino, A.: Inventario italiano (1998)
Rusconi, G.E.: Se cessiamo di essere una nazione (1993)
Schiavone, A.: Italiani senza Italia. Storia e identità (1998)
Paradigmi dell’identità nazionale
Tullio-Altan, C.: La coscienza degli italiani (1999)
Isnenghi, M. I luoghi della memoria (1998)
Criscenti, L.; D’Autilia, G. Storia fotografica (1999)
Bollati, G.: L’italiano (rist. 1996)
Calcagno, G.: L’identità degli italiani (rist. 2000)
per un ulteriore elenco
http://www.gfbv.it/3dossier/vda/identita.html



Lingue scritte, lingue parlate



Identità nazionale e minoranze nello Stato italiano
di Claudio Magnabosco



Oralità , e documenti video e fotografici



L’istituto Ernesto de Martino http://www.iedm.it/ con la sua fondamentale ( per il nostro aptrimonio culturale ) la sua biblioteca http://www.inventati.org/smsdemartino/biblioteca.htm . Esso è un ottimo punto di riferimento per coloro vogliono studiare la storia sociale italiana degli ultimi 2 secoli partendo dal basso attraverso la cultura orale , e le canzoni






Il Patrimonio del http://www.aamod.it archivio del movimento operaio eccovi dove come trovarlo : Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Via F.S.Sprovieri 14 00152 Roma tel.(39) 06/5896698 - 06/5896508 - fax (39) 06/58331365 - e-mail: aamod@tin.it esso contiene i seguenti materiali :
Cineteca 5.000 ore circa di argomento storico-sociale (aperto al pubblico) Videoteca 2.000 ore circa di argomento storico-sociale ( " " " ) Nastroteca 3.000 ore di sonori in presa diretta ( " " " ) Fototeca 150.000 fotografie di argomento storico-sociale ( " " " ) Biblioteca-Emeroteca 3.000 volumi e letteratura "grigia" ( " ai soci )Fondi cartacei , Materiali di lavoro (soggetti, scalette, piani produttivi e di montaggio).Proposte/progetti/sceneggiature di film documentari e d'inchiesta non realizzati.Testi di commenti parlati di film documentari.Miscellanea: fra cui visti censura , ecc



Discoteca di Stato – Museo dell’Audio Visivo


http://www.dds.it/a più grande collezione pubblica italiana di documentazione sonora e video accessibile a tutti



L'Associazione ProMemoria



http://www.fotopromemoria.com/promemoria/chisiamo/missione.htm http://www.fotopromemoria.com/fotografi/index.html


Immagini dal Novecento, costituita a Roma nel 1998, opera per la ricerca, la conservazione, la tutela, la valorizzazione e la promozione di fondi di documentazione fotografica storica e contemporanea. I documenti fotografici, gli archivi di documenti fotografici, le collezioni, le fototeche, sono da considerarsi beni culturali


 


Archivio cinematografico delal resistenza  http://www.ancr.to.it/ . Sin dalal  sua  fondazione avvvenuta  nel 1966 esso cerca,raccoglie,conserva,restaura e diffonde :



  • le pellicole cinematografiche girate durante la Resistenza e quelle concernenti la guerra partigiana, i regimi fascista e nazista, l´antifascismo, la deportazione in Italia e in Europa nel corso della seconda guerra mondiale;

  • le testimonianze videoregistrate, raccolte dal 1969 da Paolo Gobetti e dai suoi collaboratori, riguardanti gli anni fra le due guerre mondiali, il periodo della guerra e della lotta partigiana, il secondo dopoguerra;

  • si occupa inoltre di tutte la nuove forme di comunicazione ed espressione documentaria per immagini attraverso le nuove tecnologie e i nuovi supporti.



enti sindacali e associazioni varie



CGIL (Confederazione generale italiana del lavoro)
CISL (Confederazione italiana sindacati lavoratori)
FILTEA CGIL (Federazione italiana lavoratori tessili abbigliamento calzaturieri)
FIOM CGIL (Federazione impiegati operai metallurgici) UIL (Unione Italiana Lavoratori)
associazioni culturali
AICI (Associazione istituzioni culturali italiani)
ANPI (Associazione Nazionale partigiani d'Italia)
ANPI Roma
IALHI (International association of the labour history associations)
IRES (Istituto di ricerche economiche e sociali)
ARCI





Musica e canzoni



http://www.alabianca.it/alabianca2000/ita/label1.asp Quelle musiche e quelle parole, spesso di autori anonimi, gente comune del popolo, sono l'espressione dei momenti più significativi della nostra storia e della nostra cultura, ne riscoprono le radici, ne interpretano i sogni, le angosce, le tensioni e le utopie.




Blues


http://guide.supereva.it/blues /


http://www.bluesandblues.it/



IEDM ( Istituto Ernestode Martino)




http://www.italiaservice.com/cliccaitalia/BUSSOLA/inno.html http://www.comune.firenze.it/sdiaf/sonorodemartino.htm


Oggetto dell’attività istituzionale dell’Istituto Ernesto de Martino è la ricerca, la raccolta e lo studio critico del canto popolare, sociale e di protesta e di tutte le forme di espressione ed organizzazione culturale alternativa delle classi contadine e proletarie . Esso ottimo mezzo di studio per chi vuole studiare la storia italiana degli ultimi 2 secoli partendo dal basso e attraverso la canzone e la cultura orale



http://www.axnet.it/buvette/costituzione/simbrep.html
inno nazionale e costituzione italiana e i riferimenti dei miei precedenti post in particolare quelli di “ sogno e utopia ; la terra , la guerra , una questione privata “





Storia \ politica






Su Malcom X , i Kennedy , Martin Luter King , i fratelli di Solead



AA.VV. Dialogo su Malcom X ( manifesto libri 1994 )


Malcom X l’ultima battaglia discorsi inediti (“ 1993)


Autobiografia di Malcom X (Rizzoli 1993)


Con ogni mezzo necessario shake ed 1993


* alla voce film





Il sogno dei diritti ( i Kennedy , Malcom X , Martin L. King ) n°21 della collana “ i giorni di storia “ Supplemento bisettimanale allegato al quotidiano l’unità ( potete provare a richiederlo a Nuova iniziativa editoriale Spa via dei due macelli 243 00187 Roma ) o consultando il sito www.unita.it




Sui nativi d'America



http://www.farwest.it/storia/storia.htm


http://www.farwest.it/westernmusic/musica.htm


http://www.farwest.it/Libri/libri.htm


&nbsp; Chi sono io ...

 

Chi sono io agli occhi dei più – una nullità o un uomo eccentrico o spiacevole – qualcuno che non ha una posizione nella società e non l’avrà mai, infine un po’ meno di niente. Bene, supponi che sia esattamente così, allora io vorrei mostrare attraverso la mia opera che cosa si trova nel cuore di un tale eccentrico, di una tale nullità. 


 Van Gogh.

ostinati per la pace...

ostinati per la pace


 


Ciao, grazie di avermi invitata a scrivere qui con voi. Spero che tutti voi vogliate partecipare al dibattito per la pace in corso su bloggersperlapace, visto con grande piacere, che siamo in pieno gemellaggio!


A presto Lunadicarta - Lory

12.4.04

"Un uomo di pace non...

"Un uomo di pace non e' un pacifista.
Un uomo di pace e' semplicemente un lago di silenzio.
Egli pulsa e irradia un nuovo tipo di energia nel mondo, canta una canzone nuova.
Egli vive in un modo completamente nuovo.
Il suo stesso modo di vivere e' quello della grazia, quello della preghiera,
quello della compassione.
In chiunque tocchi, egli crea piu' energia d'amore. L'uomo di pace e' creativo.
Egli non e' contro la guerra perche' essere contro qualsiasi cosa e' essere in guerra.
Egli non e' contro la guerra: semplicemente comprende perche' la guerra esiste,
ed e' proprio sulla base di questa comprensione che diventa pieno di pace.
Solo quando ci saranno piu' persone che sono laghi di pace, silenzio, comprensione,
la guerra scomparira'."


OSHO

10.4.04

Auguro a tutti voi ...

Auguro a tutti voi


una felice e serena Pasqua!!

Quando ti innamori...


Quando ti innamori di un falco devi solo sperare che lui non ti abbandoni mai. Non puoi far altro che dargli tutto, perchè lo ami; ma non puoi aspettarti nulla in cambio. Devi solo sperare.

Non puoi farlo tuo. Non sarà mai tuo.

Se lo metti in gabbia morirà in pochissimo tempo. Si rifiuterà di mangiare e di bere e si ucciderà. E tu soffrirai perchè è difficile veder morire chi ami.

Il falco, come la maggior parte degli esseri viventi, è nato libero e deve morire libero. Non puoi imprigionarlo. Lo puoi osservare volare: è stupendo. Se chiudi gli occhi puoi ascoltare il suo fantastico richiamo, in silenzio, nella lussureggiante vallata che ti circonda.

Devi usare un guanto molto spesso quando lui si verrà a posare sul tuo avambraccio, per evitare che tu venga ferito.

Il falco esprime la voglia di libertà che dorme in ciascuno di noi. Quella voglia che qualcuno ha spento o che volontariamente abbiamo soffocato.

Anche noi un tempo volavamo e urlavamo come il falco. Anche noi siamo stati liberi. Ma qualcuno ci ha chiuso in questa gabbia. E non riusciamo più a ricordare. Non riusciamo più a volare. Ci lasciamo morire. E pensiamo che tutto sia chiuso in quella gabbia. Che non esista mondo esterno.

E quando ci innamoriamo di qualcuno lo vorremmo solo per noi. Vorremmo che avesse occhi solo per noi. Spesso siamo gelosi perchè pensiamo che un altro possa portarcelo via. E facendo così ci comportiamo come quell'uomo che si è innamorato del falco e lo ha chiuso in una gabbia per paura di essere abbandonato.

Ma questo non è amore.

Noi ci siamo innamorati del falco mentre era in volo. Ci siamo innamorati del falco libero. Ci siamo innamorati della sua grazia. Ci siamo innamorati della sua bellezza. Ci siamo innamorati del suo urlo nella nostra grande vallata.

Il falco nella gabbia è qualcosa di altro. Qualcosa di molto diverso.

Quando osserviamo il falco di cui ci siamo innamorati dobbiamo solo sperare. Dobbiamo solo sperare che non voli via per non fare più ritorno. Ma se ciò dovesse accadere non possiamo fare nulla. Non dobbiamo fare nulla.

L'amore è questa capacità di osservare la bellezza infinita di un falco senza cercare di farla nostra. Senza cercare di inquinarla con qualche sentimento di possesso che di amore non ha nulla.

Nella paura non esiste amore. Nell'amore non c'è paura. E il possesso rivela semplicemente la paura di essere liberi.

 



Soffio


Ti vedo

Libero e senza

Limiti

Volare

In cerca

Dell'assoluto

Che ci circonda

E cadere in picchiata

Come volessi afferrarlo

In una sorta

Di danza

A me

Dedicata.


Rimgrazio chi mi ha dato gli occhi: ora io posso perdermi nel tuo volo.

Ringrazio chi mi ha donato le orecchie: ora io posso ascoltare la tua gioia.

Ringrazio chi mi ha concesso di toccare: ora io posso sentirti sotto le mie mani.

Ringrazio te: ora io esisto.

 





postato da Vijnana

9.4.04

prendendo spunto , i...

prendendo spunto , in modo da aprire un dibattito ,dallo slogna pubblicitario del libretto Manuale della non violenza di Piero Sansonetti allegato a partire dal 10\4\2004 al quotidiano l'unità , che afferma : la non violenza e è un metodo di lotta politica [ da interdersi politica e politika ] , un un modo di vivere , un pensiero , un sistema filosofico [ io preferisco l'espressione filosofia ] , una rivoluzione per il futuro o forse la riforma delle riforme ? Per spronarvi inizio io . Per me sono entrambe le cose insieme spiego il perchè analizzando singolarmente tutte le opzioni della domada contenute nello slogan pubblicitario.Politica[ più politica che politika ] = perchè la non violenza dovrebbe dentro di noi e nella nostra opera d'arte ; Modo di vivere = nel rispetto degli altri e delle ideee( convenzioni , credenze ,e cc ) e della loro diversità ; un sistema filosofico [ filosofia ] = vedere le figure di Gandhi ,M.Luter:king , l'ultimo Malcom X , e per l'italia Aldo capitini ( trovate qui la foto e dei link su di lui nei riferimenti alla fine del trend ) fondatoe della marcia Perugia-Assisi ; una rivoluzione = un'alternativa a quelle rivoluzioni ideologiche [ politika ] del 1900 che si sono trasformate in dittature terribili tradendo le idee ( alcune delle quali sono ancora oggi valide ) reprimendo quelle non violente come quella di gandhi o la primavera di praga ; riforma = un metodo diverso la globalizzazione neo - liberista ( imperialista ) perchè si rifiuta uno dei mezzi principali di tale sistema sia la violenza vera e propria , sia quella economica , che psicologica .


www.aldocapitini.it ;  www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti14.html

8.4.04

Sono passata per aug...

Sono passata per augurare una serena pasqua.
Un saluto e un abbraccio sincero.
(¯`·.~*Nicoletta*~.·´¯)

Il mio cuore s�&egrave; ape...

Il mio cuore s’è aperto a tutte le forme: è un pascolo per gazzelle, un chiostro per monaci cristiani, un tempio per gl’idoli, la Ka’ba del pellegrino, le tavole della Torah ed il libro del Corano. Io seguo la religione dell’Amore: in qualunque direzione avanzino le sue carovane, la religione dell’Amore sarà la mia religione e la mia fede.



Ash – Shaykh al-Akbar Muhyi’d-Din ibn ‘Arabi (maestro islamico, morto nel 1240)

7.4.04

... - 6





















Cari \e collaboratori e commentatori lo so che rischio d'essere noioso e ripetitivo ritornando ancora sulla guerra in Iraq (vedere il post precedente )ma dopo il bordamento degli americani su Falluja avvenuto in questi giorni(le due foto qui riportatea rappresentano questo evento ), poichè sono molte e soprattutto terribili ne ho messo una a caso,quella che mi ha colpito di più per l'innocenza del sogetti ritratti,ma se qualcuno di voi ne volesse vedere altre, sconsigliato per i deboli dimstomaco e le persone ultra sensibili data crudezza e la drammaticità delleimmagini riportate da il sito (versione inglese , e quindi accessibile al mondo , dell'omonima tv satellitare ) http://english.aljazeera.net/ e poi andate nella sezione features. Infatti dopo aver visto le immagini in questione mi tenermele dentro di me . La guerra in iraq è- come ho già detto nel post precedente - una guerra d'occupazione blandamente giustificata con la motivazione delle armi di distruzione di massa ( poi non trovate , taqnt'è vero che lo stesso C.Powell ha dovuto ammetterlo )o con la giustificazione ( veritierà o quasi ) che Saddam avesse instaurato un regime , ma dimenticandosi e tacendo che sono stati loro stessi a portarlo al potere e lo hano finanziato . Anticipo tutti\e coloro che diranno che dico fesserie o che faccio disinformazioni o che sono comunista o ant americano andando a leggersi ( lo consiglio anche a voi ) il libro :" guerra all'Iraq " di william rivers pitt un americano dove s'intervista Scott Ritter ex ispettire onu in Iraq nel 1998 e si svelano molti retroscena e si spiega perchè le armi di massa sono una bufala per giustificare la guerra e della misteriosa ispezione onu del 1998. Lo potete trovare www.fazieditore.it .Inoltre si radicalizzata dopo la strasono detto che è meglio mettere per iscritto le emozioni e i sentimenti provati,piuttosto che gge di Nassyria e di Madrid ulteriormente la convenzione :<< era sbagliato ad andarci.E' sbagliato starci .[...] buona pasqua a tutti e soprattutto al povero popolo Iracheno >> ( lettera non ricordo swe al quotidiano l'unità o il settimanale avvenimenti di David Short statunitense residentre in Italia ) che è la nostra non è una missione umanitaria , che viene violato l'articolo 11 della costituzione e èm meglio ritirarci , e fare pressione sugli Usa perchè intervenga l'Onu la cui sovranità è stata violata invadendo l'iraq . Concludo con un'altra citazione del bellissimo articolo sull'unità di oggi 8\04\2004 di Antonio Padellaro :<< (....) in questo macello,può bastare chiedere alla politica [ quella c io chiamo con la K , cioè quella dei partiti e delle ideologie per differenziarla da quella senza la k ovvero quella che viene da dentro di noi , quello che diciamo e pensiamo ] d'imboccare la strada giusta . contro la follia .contro al stupidità >> con questo è tutto a presto . Gradirei legere le vostre impressioni , su questo episodio e su questa guerra


Lanciandomi dal pont...

Lanciandomi dal ponte ho tentato di pensare, ho cercato di credere, ho provato a capire. Quando ti lanci giù percepisci una sola cosa. Una cosa che coinvolge ogni senso.

Non so se sia paura. Non so se sia solo paura.

Non riesci più a collegare il tempo con lo spazio. I piedi cercano la sicurezza poichè non sono più accolti dalla terra. La mente non ha appigli.

Il corpo trema ma non puoi sentirlo perchè non hai termini di paragone. Tutto sta tremando insieme a te.

L'unica cosa che credi ti tenga ancora in vita è il vento.

Ma io credo che in quellì'istante la mente non si illuda. E' per questo che avverti qualcosa di inspiegabile. Percepisci il vuoto.

Ed hai paura perchè, in quell'attimo, anche tu fai parte di quel vuoto. Quel vuoto che distrugge le tue illusioni e le tue certezze. Quel vuoto in cui vivi ogni attimo della tua vita. Quel vuoto che, da sempre, riempi con i tuoi pensieri fatti di nulla. Che riempi per paura di sperimentare la materia di cui sei realmente fatto.

E quando sei in aria, senza nulla sotto ai piedi, senza certezze, senza passato nè futuro; quando sei in aria solo con te stesso e con l'aria che ti sorregge; è là che stai vivendo.

La vita non è la tua piccola e inutile certezza fatta di nulla ma è un vuoto molto più grande. E percependo totalmente quel vuoto riuscirai veramente a vivere l'assenza. E in quella assenza scoprirai finalmente cosa significa esistere.

 

 



Vuoto

 


Con tutto il corpo

Ti tocco

Senza paura

Riemergo

Da uno stato

Di

Calma

Apro gli occhi

Mi trovo sulla parte più alta

Il nulla

Al di sotto

Solo vento

Che sfiora

Il volto rilassato

Fresche sensazioni

Pervadono

Le forme

Senza concetti

Volo giù

Sensazione di vuoto cosmico

Riempie assolutamente

La mia persona

Senza lasciare

Lacune

Non penso

Il rumore ovattato

Oscura

La paura

Del dopo

Vivo

L'istante

Nutrendomi

Dalla sua infinita sorgente

 


Il blog http://mente...

Il blog http://mentelucente.splinder.it (a cui ho collaborato fino ad oggi) è nato solo per offendere e screditare il mio caro amico Beppe. Purtroppo ne ho avuto le prove concrete solo ora e quindi ho deciso di cancellare tutti i miei post. Chiedo di fare altrettanto all'altra collaboratrice piccolastellaincielo.


Certe cose nella vita ci insegnano che al mondo esiste gente che ha problemi molto più gravi dei nostri. I post che sono firmati "mente lucente" sono tutti copiati da altri blog...
Il tipo che si firma "mente lucente" e che ha creato quel blog, dovrebbe cambiare nick. Forse "mente ottenebrata" o "mente angosciata" sarebbe più opportuno...
Buona notte a tutti

Buona Pasqua &nbsp;...

Buona Pasqua


 


"Cenere sulla testa e acqua sui piedi.


Tra questi due riti, si snoda la strada della Quaresima. Una strada lunga, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa e arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere una riduzione in scala.


Pentimento (la cenere) e servizio (l’acqua).


Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che alle parole. Non c’è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che parlano un linguaggio “a lunga conservazione”. E’ difficile, per esempio, sottrarsi all’urto di quella cenere. Benché leggerissima, scende sul capo con la violenza della grandine. E trasforma in un’autentica martellata quel richiamo perentorio all’unica cosa che conta: “Convertiti e credi al Vangelo”.


Peccato che non tutti conoscono la rubrica del messale, secondo cui le ceneri devono essere ricavate dai rami d’ulivo benedetti nell’ultima domenica delle palme. Se no, le allusioni all’impegno per la pace, all’accoglienza del Cristo, al riconoscimento della sua unica signoria, alla speranza di ingressi definitivi nella Gerusalemme del cielo, diverrebbero itinerari ben più concreti di un cammino di conversione. Quello “shampoo alla cenere”, comunque, rimane impresso per sempre: ben oltre il tempo in cui, tra i capelli soffici, ti ritrovi i detriti terrosi che il mattino seguente, sparsi sul guanciale, fanno pensare per un attimo alle squame già cadute dalle croste del nostro peccato.


Così pure rimane indelebile quel tintinnare dell’acqua nel catino. E’ la predica più antica che ognuno di noi ricordi. Da bambini l’abbiamo “udita con gli occhi” pieni di stupore, dopo aver sgomitato tra cento fianchi, per passare in prima fila e spiare da vicino le emozioni della gente. Una predica, quella del giovedì santo, costruita con dodici identiche frasi: ma senza monotonia. Ricca di tenerezza benché articolata su un prevedibile copione.  Priva di retorica, pur nel ripetersi di passaggi scontati: l’offertorio di un piede, il levarsi di una brocca, il frullare di un asciugatoio, il sigillo di un bacio. Una predica strana. Perché a pronunciarla senza parole, genuflesso davanti a dodici simboli della povertà umana, è un uomo che la mente ricorda in ginocchio solo davanti alle ostie consacrate. Miraggio o dissolvenza? Abbaglio provocato dal sonno o simbolo per chi veglia nell’attesa di Cristo? “Una tantum” per la sera dei paradossi, o prontuario plastico per le nostre scelte quotidiane?  Potenza evocatrice dei segni! Intraprendiamo, allora, il viaggio quaresimale sospeso tra ceneri e acqua.  La cenere ci bruci il capo, come fosse appena uscita dal cratere di un vulcano. Per spegnere l’ardore, mettiamoci alla ricerca dell’acqua da versare...sui piedi degli altri. Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui deve scivolare il cammino del nostro ritorno a casa.


Cenere e acqua. Ingredienti primordiali del bucato di un tempo.


Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa, che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi."


 


don Tonino Bello

Targa abusiva ad Acca Larentia. Il Pd insorge e il Campidoglio la rimuove . fara una cosa simile per la manifestazione del 7 gennaio ?

È stata già rimossa la targa firmata "i camerati" che era stata affissa abusivamente a Roma vicino alla vecchia sede del Msi di Ac...