Senza titolo 1343


Perché, in ultima istanza, dei manager dovrebbero rivolgersi a dei filosofi per lavorare meglio?


Prima di tutto per una questione di metodo. I filosofi sanno fare ricorso al metodo socratico del dialogo. Un metodo mai assoluto, ma molto duttile che si basa più sull’ascolto che sull’indottrinamento. È quello che il filosofo tedesco Gadamer chiamava il metodo o l’arte della domanda e della risposta. È un esercizio di dialogo dove si impara a conversare ascoltando gli altri e se stesso.


È un esercizio utile perché s’impara a sviluppare un senso critico delle cose e delle relazioni umane che, per loro natura, sono conflittuali. Tra la domanda e la risposta comunemente si tende a dare maggiore importanza alle risposte. E si sbaglia.Perché, invece, il ruolo della domanda è quello di impostare il discorso, è quello di aprire lo sguardo, è quello di dare senso alle cose tramite il linguaggio che è il vero “strumento” con cui gli uomini comprendono e fraintendono (e forse si comprendono proprio perché tendono a fraintendersi).


Ma il vero pregio della filosofia è la messa in luce della condizione umana. La più autentica utilità della filosofia è lo svelamento (sempre parziale) dei limiti umani. Sofocle dice nel suo Edipo a Colono:


"Chi vuol vivere oltre il limite giusto e la misura perde la mente ed è in palese stoltezza".


La filosofia è la ricerca del limite che non è standard perché non è un punto geometrico. La “giusta misura” è sempre da ricercare perché riguarda l’azione dell’uomo che non è stabile, ma appartiene al regno del divenire. Nella sua Etica a Nicomaco (sono, pensate un po’, solo degli appunti) Aristotele dice:


"Non si ha a che fare con ciò che accade sempre, come nella matematica o nella geometria, ma con ciò che accade per lo più, con ciò che fa la sua comparsa di volta in volta, in modo imprevisto e in tutti quei casi in cui non è chiaro come andranno a finire le cose, e quelli in cui la conclusione è del tutto indeterminata ".


La filosofia così ci porta nel cuore stesso dell’azione e della nostra vita. Ci mostra come i problemi di senso dell’esistenza umana coinvolgono tutto il nostro essere e non sono risolvibili a mo’ di un problema tecnico o matematico o scientifico. Le domande della filosofia (qual è il senso della vita?, come devo vivere?, cos’è il bene?, che cosa devo fare?…) non si trovano in nessun libro e non ce le può dire nessuno che non sia il nostro stesso essere. Sono problemi di senso che generano conflitti perché i valori nei quali gli uomini sono portati a credere e vivere per educazione, convinzione o abitudine non si fanno ricondurre a un sistema scientifico, bensì alla vita stessa e alla sua comprensione.


La consulenza filosofica, come una moderna paideia, se svolge bene il suo compito può aiutare a addolcire gli istinti di aggressività dei mortali che, in ultima istanza, hanno la loro origine nella paura e nella gelosia. Spesso in un’azienda occorre recuperare serenità.


Desiderio

Commenti

biri ha detto…
sicuramente una soluzione molto chic..al posto dello psicanalista 'american trend' l'europeo filosofo ..già tutor in roma quindi anche storicamente leggittimato..mi pare una ottima soluzione ..paure e gelosie e stupide aggressive domande risolte nel ritrovamento della 'giusta misura' per non andare 'oltre il giardino' ..dovremmo dirlo a berlusconi ;))..simpaticamente :)

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