15.6.06

Senza titolo 1335







Lassù sulle montagne bandiera nera:
è morto un partigiano nel far la guerra.
E' morto un partigiano nel far la guerra,
un altro italiano va sotto terra.
Laggiù sotto terra trova un alpino,
caduto nella Russia con il Cervino.
Ma prima di morire ha ancor pregato:
che Dio maledica quell'alleato!
Che Dio maledica chi ci ha tradito
lasciandoci sul Don e poi è fuggito.
Tedeschi traditori, l'alpino è morto
ma un altro combattente oggi è risorto.
Combatte il partigiano la sua battaglia:
Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!

Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!



Lo so che la maggior parte della gente ( e presumo anche voi ) sara stanca di andare a votare ma questo referendum come hanno già detto alcuni nostri utenti ed in particolare
solaria e brekma non è un referendum come un'altro dato che è talmente importante come coem la scelta repubblica - monarchia avvenuta 60 anni fa . La testimonianza dell'importanza del voto è data anche dall'ipocriosia e opportunismo delle gerarchie eclessiastiche : << Roma 13  giugno 2006 . "Votare e' un dovere civico ancor piu' rilevante, un'espressione di fedelta' alla Repubblica", cosi' scrive il Sir (servizio informazione per la Chiesa italiana), l'agenzia promossa dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) per fornire articoli ai settimanali diocesani. Se e' un "dovere" votare chi non lo fa diventa persona priva di senso civico, un irresponsabile dunque, che dovrebbe essere additato al pubblico discredito, diremmo all'ostracismo se ci trovassimo nell'antica Grecia. Aggiungiamoci che all'irresponsabilita' si aggiunge l'infedelta .lla Repubblica e chi non e' fedele alla piu' alta istituzione e' un traditore della Patria. Se non ricordiamo male poco piu' di un anno fa, in occasione del referendum abrogativo della legge 40/2004, quella sulla cosiddetta legge sulla procreazione medicalmente assistita, la Cei ebbe una posizione diametralmente opposta, invitando i "fedeli" a disertare le urne. Allora come la mettiamo? Oggi andare a votare e' un "dovere" civico, ieri non lo era, anzi era vero il contrario. Il fine giustifica i mezzi, diceva Niccolo' Machiavelli! Furberie di basso livello. Ricordiamo, infine, ai vescovi che il voto piu' che un dovere e' un diritto. Primo Mastrantoni, segretario Aduc.>> forse hanno paura   che se passa  la devoluction fiscale  l'8 x 1000  e  i preti saranno finanziati solo dal  nord e  non  dal sud  e  hanno paura di perdere i loro privilegi economici  o per  cosa  ? L'importanza di questo referendum  è data dal fartto che  i In ballo non c'è solo la devoluzione cara a Bossi e ai suoi seguaci C'è anche la più profonda riforma istituzionale nella storia della Repubblica, con un premier più forte, meno parlamentari,differenti compiti tra Camera e Senato. Per alcuni è un toccasana, per altri un azzardo. Ma tra le due posizioni c'è spazio per il dialogo a scarsa conoscenza dei contenuti della posta in gioco è allarmante. Oltre il 60 per cento di quanti intendono recarsi alle urne (circa il 60 per cento) non sa ancora se votare sì o no, proprio perché ha poche e confuse informazioni sulla riforma della seconda parte della Costituzione varata dalla maggioranza del governo di Silvio Berlusconi.
A indicarlo è il sondaggio commissionato da Panorama all'istituto Simulation Intelligence Sìmera, che ha interpellato tra il 5 e il 6 giugno un campione rappresentativo di 800 aventi diritti al voto. Insomma, fatte le proiezioni sull'intero corpo elettorale, 26 milioni di italiani non hanno ancora deciso come comportarsi nell'urna. Fra quanti invece hanno già deciso prevalgono i no (28,6 per cento) sul sì (10,5). E fra chi ha deciso come votare anche al Nord il no è in vantaggio.
Ma sarà quella enorme nebulosa di indecisi a stabilire le sorti della devoluzione. Che in realtà, accanto alle competenze affidate dallo Stato alle regioni, soprattutto in materia di sanità, scuola e polizia locale (da cui il nome del pacchetto), contiene anche significativi cambiamenti sulla forma di governo. Per esempio: elezione diretta del premier, che ha anche il potere di nominare e revocare i ministri; clausole che rendono impossibili cambiamenti di maggioranza; riduzione (ma dal 2016) dei deputati da 630 a 518 e dei senatori da 315 a 252; abbassamento a 21 e 25 anni dell'età minima per essere eletti rispettivamente a Camera e Senato, che acquistano anche funzioni diverse. Le novità che secondo il sondaggio suscitano maggiori consensi sono la riduzione del numero dei parlamentari (l'80 per cento), seguita dai più ampi poteri alle regioni (69) e dalla distinzione di funzioni tra i due rami del Parlamento (54).Intanto la riforma è oggetto di uno scontro tra politici e costituzionalisti. Un punto in particolare è al centro del dibattito: posto che le istituzioni hanno comunque bisogno di una revisione, e su questo concordano quasi tutti i partiti, sarà più facile procedere se vinceranno i no o i sì ?
Visto il clima di confusione e di dinsinformazione quasi totale , molti di voi si chiederannno che significato ha  questo referendume   e  cosa votare . Ecco le ragioni del Si e quelle del No  , più alcuni link   nella parte  finale 



ecco in pillole, gli argomenti più efficaci messi in campo dagli esperti dei due schieramenti



SI
1) Le regioni decidono su scuola, sanità, polizia locale. Più efficienza e meno sprechi.
2) Lo Stato torna a occuparsi di energia e infrastrutture. Niente più casi come il blocco dell'alta velocità.
3) Parlamento più snello, giovane ed efficiente: 20 per cento di parlamentari in meno ed età più bassa per essere eletti.
4) Camera e Senato non si sovrapporranno più. Alla Camera materie statali, al Senato quelle regionali.
5) Vietati i ribaltoni. Il premier avrà più poteri e se la maggioranza va in crisi si torna a votare.

No



1) Si spacca il Paese in 20 sistemi sanitari e scolastici diversi con il rischio di diseguaglianze tra Nord e Sud.
2) Non è vero federalismo ma rischio di blocco delle decisioni per i conflitti tra Stato e regioni.
3) Il Senato non è realmente federale e ha il potere di veto su moltissime leggi di competenza della Camera.
4) La riduzione dei parlamentari avverrebbe solo nel 2016.
5) Non è vero che il premier è più forte. Può anche essere sostituito, seppur sempre dalla sua stessa maggioranza.





Scometto  che  alcuni di voi si chiederanno  cosa  voterò  ebbene  io  voto No . lo so che quelli del fonte del Si mi prenderanno per un conservatore e uno che non vuole cambaire , ma è a vo9lte è meglio essere conservatore che cambiare facendo danni e creando dei pericoli spianando la strada al potere di una sola persona .E' vero che la sìcostituzione va svecchiata ma , ed è per questo che voto No , non si modifica ( stravolge ) un documento portante come è stato fatto con questo decreto che è stata messa la fiducua , è stato blindato ( ovvero impedita la discussione ed eventuali modifiche in corso d'approvazione ) in aula . Le riforme cosi importanti non si votano ( lo stesso vale per la riforma fatta dal centro sinistra qualche anno fa ) ma con il consenso e la discussione e soprattutto perchè si bìdeve fare discussione fra parti fondanti \ fondamentali e parti modificabili \ aggiornabili . Infatti concordo con L'anpi quiando dice <<[ ... ] Con una procedura convulsa, che ha fortemente limitato i diritti dell’opposizione, la maggioranza di governo in Senato ha costruito un nuovo regime politico, nel quale un Primo ministro elettivo avrà il potere di gestire, senza necessità di investiture istituzionali o di fiducia, una sua maggioranza in Parlamento, che, in caso di dissenso, può congedare quando vuole.La Costituzione del 1948 ci ricorda che la libertà non ha senso e non si materializza davvero se non ha la base in un patto condiviso, a partire dal quale vi sono l’orgoglio dell’appartenenza a un grande paese, il senso civico che impronta le relazioni tra i cittadini, una tavola di valori a cui ancorare le scelte politiche concrete, una “realistica utopia” che presiede alle relazioni con il resto del mondo.
Per andare avanti su questa strada devono essere cancellate le norme con le quali in prima lettura, alla Camera e al Senato, sono state manomesse le regole democratiche fissate dalla nostra Costituzione per l’agire democratico e partecipativo delle nostre istituzioni. [....]
continua qui sul sito dell'Anpi >> . L'ideologia della  grande  rifoma   ha  rovesciato su  di noi sostenitori   dellla   supremazia delal costituzione  ( o riformatori tiepidi  come mi definiscono certi miei amici  - conoscenti della CdL o  dela margherita  )   l'accusa di conservatorismo o d'essere  reazionario   non  nuova  se pealtro  50 anni fda Pietro Calamandrei ‡ ( quelli che  questa destra   chiama  in maniera dispreggiativa  ingnorando  il contrario  cioè che era  GL\  azionista  ,  comunista  )  ebeb a dire  che oggi : <<  di fronte  alal costituzione i conservatori   sono i veri sovversivi >> . parole che suonano attuali   e che  cio spronano   ad  una   nuova legittimazione  popolare dela carta costituzionale   soposta  ad  azioni di discredito  , ma ancora integrà ., se  fossimo hegeliani   diremo  lo spirito dela costituzione   si  è rilevato ( anche se  con delle modifiche inevitabili )   più  forte delle  forze  che  l'hannoa ttaccata e tentato di stravolgerla  . Essendo più laico di hegel   sappiamo che va  sviluppato  e consolidato  un sentimento    diffuso   nella società  di lealtà della costituzione   unica  garanzia   dellla  sua  durata e vitalità  .
Il mio No è motivato ancor di più dopo aver visto l'ottimo fil documentario “ camice verdi “ venduto dal coragiossimo  quotidiano  ( di cui non sempre condivido gli editoriali )
  l'unità bravissimo Claudio Lazzaro ed in particolare il capitolo sulla devolution , Esso è molto attuale, è il disegno di una inconstestabile carta d’identità propria del soggetto che ha voluto e imposto la cosiddetta «devolution», anima di quella riforma costituzionale strappata all’Italia con il colpo di mano di una maggioranza che non c’è più. Il 25 giugno si va a votare su questo colpo di mano e sugli effetti disastrosi che avrebbe, se applicato, sulla vitalità dell’intero paese, fatto esplodere per volontà della Lega come una mela lanciata contro un muro. Quell’«ideale» di fuga rapinosa dall’unità solidale fondata soprattutto dalla guerra di Liberazione è maturato in un ambiente molto privé in cui possiamo contare i personaggi del film: Bossi, Calderoli, Borghezio, Gentilini il  dvd del film   "Camicie Verdi. Bruciare il tricolore" può essere acquistato 1) Dal 14 Giugno in edicola con l'Unità oppure online - http://www.unita.it/store o chiamando il servizio clienti allo 02 6650 5065 dalle ore 9 alle 14. 2)  sul sito della Emik-Mikado Film http://www.emik.it 3)Nelle librerie Feltrinelli - http://www.lafeltrinelli.it 4)  sempre  online nella piùgrande libreria  online italiana  internetBookShop Italia - http://www.internetbookshop.it il dvd  è inoltre  anche reperibile  in tutte le principali  librerie  e video stores  . Ma  sopratutto  questo  video qui ringrazio  il nostro cdv ilfastidio per  avermelo sugerito  oltre che per il suo ottimo post  in merito al referendum , di  cose che  sembravano appartenere al passato ma  evidentemente   non sono  mai morte  e  riemergono   continuamente dalle  fogne  
A voi scegliere se Si o No ma mi raccomando di non votare No perchè ve lo dico io ( come fannoa lcuni miei amici e cdv ) , ma informatevi con i link sotto riportati , non fate come le pecore o pegio come gli automi
Concludo con questo suggeriuemnto Oggi, come allora, è necessario ritrovare lo stesso spirito, la stessa coscienza di un dovere civile da adempiere: sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione, votando NO al referendum per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune.




APPROFONDIMENTI



  Link



Per il Si



www.giovanivotanosi.com
 http://ilmiscredente.blogspot.com/
http://www.sivotasi.it/ http://snipurl.com/rsbc



per il No



www.salviamolacostituzione.org
http://www.costituzionalismo.it/
 http://www.referendumcostituzionale.org/


 documenti
















storia della costituzione  origini  e la  riforma  del  centro sinistra


 



 



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI


 



  • Questa nostra Costituzione, di Piero Calamandrei, introduzione di Alessandro Galante Garrone - Bompiani Editore, Milano 1995.

  • Vi racconto la Costituzione, di Michele Del Gaudio, un magistrato  e un gruppo di giovani. Prefazione di Giuseppe Dossetti - Editori Riuniti, Roma 1995.

  • Costituzione Italiana, diritti e doveri, di Antonio Di Pietro, presentazione di Francesco Cossiga - Edizioni Larus, Bergamo 1994. (Articolo pubblicato da Il Mondo Nuovo, nel n° 10 di luglio-agosto 1995, pag. 29


2 commenti:

ilfastidio ha detto...

e come direbbe il caro calderoli "una bella porcata"

cantiere ha detto...

Ottimo lavoro di informazione, grazie. Anche io, lungi dall'essere conservatore, voto No.