Lassù sulle montagne bandiera nera:
è morto un partigiano nel far la guerra.
E' morto un partigiano nel far la guerra,
un altro italiano va sotto terra.
Laggiù sotto terra trova un alpino,
caduto nella Russia con il Cervino.
Ma prima di morire ha ancor pregato:
che Dio maledica quell'alleato!
Che Dio maledica chi ci ha tradito
lasciandoci sul Don e poi è fuggito.
Tedeschi traditori, l'alpino è morto
ma un altro combattente oggi è risorto.
Combatte il partigiano la sua battaglia:
Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!
Tedeschi e fascisti, fuori d'Italia!
Lo so che la maggior parte della gente ( e presumo anche voi ) sara stanca di andare a votare ma questo referendum come hanno già detto alcuni nostri utenti ed in particolare solaria e brekma non è un referendum come un'altro dato che è talmente importante come coem la scelta repubblica - monarchia avvenuta 60 anni fa . La testimonianza dell'importanza del voto è data anche dall'ipocriosia e opportunismo delle gerarchie eclessiastiche : << Roma 13 giugno 2006 . "Votare e' un dovere civico ancor piu' rilevante, un'espressione di fedelta' alla Repubblica", cosi' scrive il Sir (servizio informazione per la Chiesa italiana), l'agenzia promossa dalla Cei (Conferenza episcopale italiana) per fornire articoli ai settimanali diocesani. Se e' un "dovere" votare chi non lo fa diventa persona priva di senso civico, un irresponsabile dunque, che dovrebbe essere additato al pubblico discredito, diremmo all'ostracismo se ci trovassimo nell'antica Grecia. Aggiungiamoci che all'irresponsabilita' si aggiunge l'infedelta .lla Repubblica e chi non e' fedele alla piu' alta istituzione e' un traditore della Patria. Se non ricordiamo male poco piu' di un anno fa, in occasione del referendum abrogativo della legge 40/2004, quella sulla cosiddetta legge sulla procreazione medicalmente assistita, la Cei ebbe una posizione diametralmente opposta, invitando i "fedeli" a disertare le urne. Allora come la mettiamo? Oggi andare a votare e' un "dovere" civico, ieri non lo era, anzi era vero il contrario. Il fine giustifica i mezzi, diceva Niccolo' Machiavelli! Furberie di basso livello. Ricordiamo, infine, ai vescovi che il voto piu' che un dovere e' un diritto. Primo Mastrantoni, segretario Aduc.>> forse hanno paura che se passa la devoluction fiscale l'8 x 1000 e i preti saranno finanziati solo dal nord e non dal sud e hanno paura di perdere i loro privilegi economici o per cosa ? L'importanza di questo referendum è data dal fartto che i In ballo non c'è solo la devoluzione cara a Bossi e ai suoi seguaci C'è anche la più profonda riforma istituzionale nella storia della Repubblica, con un premier più forte, meno parlamentari,differenti compiti tra Camera e Senato. Per alcuni è un toccasana, per altri un azzardo. Ma tra le due posizioni c'è spazio per il dialogo a scarsa conoscenza dei contenuti della posta in gioco è allarmante. Oltre il 60 per cento di quanti intendono recarsi alle urne (circa il 60 per cento) non sa ancora se votare sì o no, proprio perché ha poche e confuse informazioni sulla riforma della seconda parte della Costituzione varata dalla maggioranza del governo di Silvio Berlusconi.
A indicarlo è il sondaggio commissionato da Panorama all'istituto Simulation Intelligence Sìmera, che ha interpellato tra il 5 e il 6 giugno un campione rappresentativo di 800 aventi diritti al voto. Insomma, fatte le proiezioni sull'intero corpo elettorale, 26 milioni di italiani non hanno ancora deciso come comportarsi nell'urna. Fra quanti invece hanno già deciso prevalgono i no (28,6 per cento) sul sì (10,5). E fra chi ha deciso come votare anche al Nord il no è in vantaggio.
Ma sarà quella enorme nebulosa di indecisi a stabilire le sorti della devoluzione. Che in realtà, accanto alle competenze affidate dallo Stato alle regioni, soprattutto in materia di sanità, scuola e polizia locale (da cui il nome del pacchetto), contiene anche significativi cambiamenti sulla forma di governo. Per esempio: elezione diretta del premier, che ha anche il potere di nominare e revocare i ministri; clausole che rendono impossibili cambiamenti di maggioranza; riduzione (ma dal 2016) dei deputati da 630 a 518 e dei senatori da 315 a 252; abbassamento a 21 e 25 anni dell'età minima per essere eletti rispettivamente a Camera e Senato, che acquistano anche funzioni diverse. Le novità che secondo il sondaggio suscitano maggiori consensi sono la riduzione del numero dei parlamentari (l'80 per cento), seguita dai più ampi poteri alle regioni (69) e dalla distinzione di funzioni tra i due rami del Parlamento (54).Intanto la riforma è oggetto di uno scontro tra politici e costituzionalisti. Un punto in particolare è al centro del dibattito: posto che le istituzioni hanno comunque bisogno di una revisione, e su questo concordano quasi tutti i partiti, sarà più facile procedere se vinceranno i no o i sì ?
Visto il clima di confusione e di dinsinformazione quasi totale , molti di voi si chiederannno che significato ha questo referendume e cosa votare . Ecco le ragioni del Si e quelle del No , più alcuni link nella parte finale
ecco in pillole, gli argomenti più efficaci messi in campo dagli esperti dei due schieramenti
SI
1) Le regioni decidono su scuola, sanità, polizia locale. Più efficienza e meno sprechi.
2) Lo Stato torna a occuparsi di energia e infrastrutture. Niente più casi come il blocco dell'alta velocità.
3) Parlamento più snello, giovane ed efficiente: 20 per cento di parlamentari in meno ed età più bassa per essere eletti.
4) Camera e Senato non si sovrapporranno più. Alla Camera materie statali, al Senato quelle regionali.
5) Vietati i ribaltoni. Il premier avrà più poteri e se la maggioranza va in crisi si torna a votare.
No
1) Si spacca il Paese in 20 sistemi sanitari e scolastici diversi con il rischio di diseguaglianze tra Nord e Sud.
2) Non è vero federalismo ma rischio di blocco delle decisioni per i conflitti tra Stato e regioni.
3) Il Senato non è realmente federale e ha il potere di veto su moltissime leggi di competenza della Camera.
4) La riduzione dei parlamentari avverrebbe solo nel 2016.
5) Non è vero che il premier è più forte. Può anche essere sostituito, seppur sempre dalla sua stessa maggioranza.
Scometto che alcuni di voi si chiederanno cosa voterò ebbene io voto No . lo so che quelli del fonte del Si mi prenderanno per un conservatore e uno che non vuole cambaire , ma è a vo9lte è meglio essere conservatore che cambiare facendo danni e creando dei pericoli spianando la strada al potere di una sola persona .E' vero che la sìcostituzione va svecchiata ma , ed è per questo che voto No , non si modifica ( stravolge ) un documento portante come è stato fatto con questo decreto che è stata messa la fiducua , è stato blindato ( ovvero impedita la discussione ed eventuali modifiche in corso d'approvazione ) in aula . Le riforme cosi importanti non si votano ( lo stesso vale per la riforma fatta dal centro sinistra qualche anno fa ) ma con il consenso e la discussione e soprattutto perchè si bìdeve fare discussione fra parti fondanti \ fondamentali e parti modificabili \ aggiornabili . Infatti concordo con L'anpi quiando dice <<[ ... ] Con una procedura convulsa, che ha fortemente limitato i diritti dell’opposizione, la maggioranza di governo in Senato ha costruito un nuovo regime politico, nel quale un Primo ministro elettivo avrà il potere di gestire, senza necessità di investiture istituzionali o di fiducia, una sua maggioranza in Parlamento, che, in caso di dissenso, può congedare quando vuole.La Costituzione del 1948 ci ricorda che la libertà non ha senso e non si materializza davvero se non ha la base in un patto condiviso, a partire dal quale vi sono l’orgoglio dell’appartenenza a un grande paese, il senso civico che impronta le relazioni tra i cittadini, una tavola di valori a cui ancorare le scelte politiche concrete, una “realistica utopia” che presiede alle relazioni con il resto del mondo.
Per andare avanti su questa strada devono essere cancellate le norme con le quali in prima lettura, alla Camera e al Senato, sono state manomesse le regole democratiche fissate dalla nostra Costituzione per l’agire democratico e partecipativo delle nostre istituzioni. [....] continua qui sul sito dell'Anpi >> . L'ideologia della grande rifoma ha rovesciato su di noi sostenitori dellla supremazia delal costituzione ( o riformatori tiepidi come mi definiscono certi miei amici - conoscenti della CdL o dela margherita ) l'accusa di conservatorismo o d'essere reazionario non nuova se pealtro 50 anni fda Pietro Calamandrei ( quelli che questa destra chiama in maniera dispreggiativa ingnorando il contrario cioè che era GL\ azionista , comunista ) ebeb a dire che oggi : << di fronte alal costituzione i conservatori sono i veri sovversivi >> . parole che suonano attuali e che cio spronano ad una nuova legittimazione popolare dela carta costituzionale soposta ad azioni di discredito , ma ancora integrà ., se fossimo hegeliani diremo lo spirito dela costituzione si è rilevato ( anche se con delle modifiche inevitabili ) più forte delle forze che l'hannoa ttaccata e tentato di stravolgerla . Essendo più laico di hegel sappiamo che va sviluppato e consolidato un sentimento diffuso nella società di lealtà della costituzione unica garanzia dellla sua durata e vitalità .
Il mio No è motivato ancor di più dopo aver visto l'ottimo fil documentario “ camice verdi “ venduto dal coragiossimo quotidiano ( di cui non sempre condivido gli editoriali ) l'unità bravissimo Claudio Lazzaro ed in particolare il capitolo sulla devolution , Esso è molto attuale, è il disegno di una inconstestabile carta d’identità propria del soggetto che ha voluto e imposto la cosiddetta «devolution», anima di quella riforma costituzionale strappata all’Italia con il colpo di mano di una maggioranza che non c’è più. Il 25 giugno si va a votare su questo colpo di mano e sugli effetti disastrosi che avrebbe, se applicato, sulla vitalità dell’intero paese, fatto esplodere per volontà della Lega come una mela lanciata contro un muro. Quell’«ideale» di fuga rapinosa dall’unità solidale fondata soprattutto dalla guerra di Liberazione è maturato in un ambiente molto privé in cui possiamo contare i personaggi del film: Bossi, Calderoli, Borghezio, Gentilini il dvd del film "Camicie Verdi. Bruciare il tricolore" può essere acquistato 1) Dal 14 Giugno in edicola con l'Unità oppure online - http://www.unita.it/store o chiamando il servizio clienti allo 02 6650 5065 dalle ore 9 alle 14. 2) sul sito della Emik-Mikado Film http://www.emik.it 3)Nelle librerie Feltrinelli - http://www.lafeltrinelli.it 4) sempre online nella piùgrande libreria online italiana internetBookShop Italia - http://www.internetbookshop.it il dvd è inoltre anche reperibile in tutte le principali librerie e video stores . Ma sopratutto questo video qui ringrazio il nostro cdv ilfastidio per avermelo sugerito oltre che per il suo ottimo post in merito al referendum , di cose che sembravano appartenere al passato ma evidentemente non sono mai morte e riemergono continuamente dalle fogne
A voi scegliere se Si o No ma mi raccomando di non votare No perchè ve lo dico io ( come fannoa lcuni miei amici e cdv ) , ma informatevi con i link sotto riportati , non fate come le pecore o pegio come gli automi
Concludo con questo suggeriuemnto Oggi, come allora, è necessario ritrovare lo stesso spirito, la stessa coscienza di un dovere civile da adempiere: sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione, votando NO al referendum per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune.
APPROFONDIMENTI
Link
Per il Si
www.giovanivotanosi.com
http://ilmiscredente.blogspot.com/
http://www.sivotasi.it/ http://snipurl.com/rsbc
per il No
www.salviamolacostituzione.org
http://www.costituzionalismo.it/
http://www.referendumcostituzionale.org/
documenti
testo della costituzione con riforme del centro sinitra in file pdf http://snipurl.com/rrma
in file non pdf http://snipurl.com/rt2c
il testo della devoluction http://snipurl.com/rrm2
http://www.astrid-online.it/dossier--r/index.htm
storia della costituzione origini e la riforma del centro sinistra
- http://snipurl.com/rt23
- http://snipurl.com/rt2x
- http://www.antifascismo.too.it/ nella sezione storia
- http://snipurl.com/rurw
- http://snipurl.com/ru0e
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Questa nostra Costituzione, di Piero Calamandrei, introduzione di Alessandro Galante Garrone - Bompiani Editore, Milano 1995.
- Vi racconto la Costituzione, di Michele Del Gaudio, un magistrato e un gruppo di giovani. Prefazione di Giuseppe Dossetti - Editori Riuniti, Roma 1995.
- Costituzione Italiana, diritti e doveri, di Antonio Di Pietro, presentazione di Francesco Cossiga - Edizioni Larus, Bergamo 1994. (Articolo pubblicato da Il Mondo Nuovo, nel n° 10 di luglio-agosto 1995, pag. 29
2 commenti:
e come direbbe il caro calderoli "una bella porcata"
Ottimo lavoro di informazione, grazie. Anche io, lungi dall'essere conservatore, voto No.
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