Berlusconi non cambia copione
Ora il «coglione» è «indegno»
Puntuale, a tre giorni da voto, la scena attesa e inevitabile. Insulti e corde vocali tese allo spasimo. Il copione elettorale di Berlusconi ormai è andato a memoria anche agli spettatori. Alla manifestazione di chiusura della campagna referendaria del centrodestra non poteva mancare. Del resto, dopo la grande rincorsa delle Politiche, l´attore presume che il pubblico sia sempre soddisfatto.
L´ex presidente del consiglio chiama «indegno» l´elettore che vota No. Così come, ad inizio di aprile, aveva chiamato «coglione» l´elettore intenzionato a votare sinistra. La sostanza retorica del disprezzo per l´avversario non cambia. Così come la postuma auto interpretazione e la mezza smentita che irride le polemiche.
«Ho scritto una lettera che spero arrivi a 10 milioni di famiglie italiane, nella parte finale della quale ho detto che un italiano che ha avuto la fortuna e la ventura di nascere e vivere in un paese meraviglioso come il nostro guardandosi allo specchio possa sentirsi degno di essere italiano se domenica e lunedì non sarà andato a dare il suo Sì all'ammodernamento della Costituzione». Questa, nella sua sgangherata sintassi, l´esatta frase pronunciata dal presidente di Forza Italia sul palco del palazzo dei Congressi di Roma accanto agli altri leader della Cdl. Qualche ora dopo, negli studi di Canale 5, arriva la seconda versione: «Mi riferivo a chi non va a votare. Chi non va a votare penso che non possa ritenersi cittadino italiano al cento per cento».
Non cambiano gli stratagemmi retorici d´annata. L´incitamento alla platea: «Vi faccio una domandina semplice semplice e voglio una risposta franca: volete morire comunisti?». Scontata la risposta. L´Unione lancia un monito a Bruno Vespa, che nella serata di giovedì, ospiterà Berlusconi e Fassino a Porta a porta: «Da un conduttore della professionalità di Vespa - dichiarano nzo Carra della Margherita, Antonello Falomi di Rifondazione Comunista, Loredana De Petris dei Verdi e Nuccio Iovene dei Ds.- ci aspettiamo un freno all'incontinenza verbale di Berlusconi, per fare in modo che lo speciale di domani sulla prima rete del servizio pubblico non si trasformi in un comizio di Forza Italia».
fonte: www.unita.it
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