LA SPIA DIETRO LA LAVATRICE

spieC'è qualcuno tra gli pazi delle mattonelle del bagno,qualcuno che mi spia, guarda quello che faccio, i
miei movimenti.
So che è li che mi guarda avido di atrocità, indiscreto e sottile come lama di rasoio.
Da dentro il cesso mi perseguita, con quei suoi rumori sciaquoni; esco dal bagno, scappo dai suoi sguardi
perversi.
Vado in camera, leggo, ma no!
Dietro l'armadio, in quella buia fessura qualcun altro mi spia di soppiatto, mi ruba la privacy, mi lega al terrore del
perseguitato.
Si nasconde bene, ma io so che è lì, mi guarda con gli occhi del male, mi guarda dritto nel cervello, mi tocca il
cervelletto e mi sposta tutti i neuroni, lasciando un disordine imperdonabile.
- Ma nessuno ti ha insegnato l'educazione!?
Scombussolato riprendo il controllo dei miei sensi, evito la cucina perchè so già che tra i cassetti del mobile
qualcuno mi aspetta, con il binocolo al collo! Finisco sfinito in balcone tra le piante ed i fiori.
Le piante sono belle e verdi, sono vive e vegete, le sento quasi respirare, si respirano.
Respirano e mi guardano, il loro è un respiro affannoso, mi spiano tra le foglie, tra le spine delle rose nella terra
bruna.
Lasciatemi in pace!
Scappo da casa, mentre esco sento tutti quei piccoli e appiccicosi, orrendi, occhi che mi spiano, spettano che
faccia una mossa sbagliata, ma io attento esco ad occhi chiusi. Fuori!
Finalmente cielo, terra, le auto mi fanno compagnia con quei fanali grossi e tondi, come occhi di gufo.
Cammino sul marciapiede, liscio come il guscio d'una chiocciola, come il guscio di una chiocciola giro in tondo e
torno sui miei passi.
Li vedo tutti in fila alle fermate dei bus.
Io dietro un palo lascio che il rosso diventi verde, poi giallo, ancora rosso, quindi di nuovo verde, riprendo a
camminare quando la strada si tinge di giallo.
Pericolo!
Cerco rifugio, un clacson mi urla delle maledizioni, faccio su e giù per la strada gialla, ora rossa!
Gli occhi delle auto si volgono tutti verso di me, mi guardano incazzati, tutti aspettano che io sbagli, che
faccia una mossa falsa.
Un tipo mi urla dall'altra parte della strada di levarmi di mezzo.
Io mi levo di mezzo e mi metto di fianco.
Mi sposto, rientro sul marciapiede, riprendo la strada di casa, un cane rabbioso mi ringhia contro, una vecchia mi
urla dietro.
Casa, casa!
Il portone si affaccia sul mio campo visivo, mi ci tuffo a pesce, rientro di corsa in casa.
Casa!
Torno in camera, dietro l'armadio qualcuno mi guarda, gli accendo il televisore e vado in cucina a prepararmi un
panino, saluto quello che mi spia da dentro i cassetti del frigo, taglio il panino in due e gliene offro la metà.





ESTRATTO DA: "ALLEGORIE AL TERZO GIORNO DI
TRAPASSO" DI GIANLUCA SACCONE 0111 EDIZIONI
Guest Book-NARRATIVA
Disponibile presso
Libreria Comunardi
Via Bogino 2 TO
Acquisto on line
www.ilgiralibro.com
su richiesta in tutte le librerie
I FONDI RACCOLTI nel 2009 dalla vendita di questo libro
saranno devoluti a favore di ASSOCIAZIONE DYNAMO

CAMP ONLUS
Terapia ricreativa per bambini con patologie gravi e

croniche
www.dynamocamp.org




Commenti

arpia ha detto…
haha, mi piace!
ciao
smeraldoeneve ha detto…
Ciao ti ringrazio e ti auguro un dolce fine settimana.
Greeneyes

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