ecco cosa succede a chi difende da vip spocchiosi ed illefgalità la propria terra Arzachena. A processo i due giovani che manifestavano contro il locale di Capriccioli
il titolo pur sembrare fuorviante , iun quanto l'unione sarda giornale berlusconiamo l'equivalente di libero e il giornale , è l'unico giornale sardo free dopo il fallimento dele due ediziooni ( nord e sud ) de ul sardegna de gruppo epolis
Arzachena.
A processo i due giovani che manifestavano contro il locale di CapriccioliQuelli che bivaccavano al Billionaire Organizzavano pic-nic di protesta sulla spiaggia dei vip
Domenica 03 aprile 2011
I fratelli arzachenesi, citati a giudizio, ora rischiano due anni di carcere.
È una storia che inizia dalla fine: il Billionaire beach, rifugio vip sulla spiaggia di Capriccioli chiuso dall'estate 2009; i due principali contestatori dello stabilimento extralusso citati a giudizio, ora rischiano una condanna sino a due anni di carcere. Questo è la conclusione di un confronto che nel 2009 ha animato le pagine estive dei quotidiani nazionali e messo a dura prova la pazienza dei manager di Briatore. Ci hanno perso tutti. Il prossimo 22 aprile Giovanni Pietro Pirina (48 anni) e il fratello Mario Fabrizio (39), artigiani di Arzachena, dovranno comparire davanti al giudice di pace (più avanti anche a quello civile per il risarcimento danni) per i blitz al Billionaire beach. Niente di particolarmente violento, ma fastidioso sì, almeno per i gestori della struttura balneare. I due fratelli nell'estate del 2009 occupavano abusivamente nei week end i terreni gestiti dal Billionaire. Tovaglia e asciugamano sul prato, sfidavano con pic nic fatti in casa il mondo vip che pagava centinaia di euro per qualche metro quadro di verde, all'ombra di tende in cotone e lettini in legno pregiato. Clienti milionari, serviti e riveriti, in cerca di discrezione e comfort, ma sbeffeggiati al loro arrivo dai contestatori. Anche perché la protesta dei due arzachenesi, presto ha trovato adepti tra gli altri frequentatori della marina. Risultato: dopo mesi di battaglie, dispetti e pic nic improvvisati, il Billionaire srl ha restituito tutto alla Geseco, la società del comune di Arzachena che si occupa della valorizzazione degli immobili pubblici. Chiusa l'esperienza in riva al mare, licenziate una decina di persone, svaniti dalle casse comunali 70 mila euro all'anno di affitto. Un milione di euro di investimenti persi, come le copertine sui media nazionali e la clientela a cinque stelle. Tutto in fumo. Cosa abbia originato la protesta e il successivo caos, spingendo gli imprenditori a disinvestire a Capriccioli, è un mistero. Le accuse di privatizzare la spiaggia, cadute nel vuoto, come conferma il contratto d'affitto e la sua disdetta consensuale con la Geseco: accesso pubblico, bar a prezzi calmierati, piccola ristorazione, servizi igienici gratuiti. Accordi rispettati. Certo c'era anche l'area vip: champagne e caviale, massaggi e fitness. Banconote da 500 euro e carte con credito illimitato. Del resto sulla spiaggia di Capriccioli, tra hotel cinque stelle e ville super lusso il servizio richiesto è quello al top della categoria. E ancora la contestazione di aver danneggiato un bosco di ginepri: fatti gli accertamenti, la gestione Billionaire beach aveva rispettato le indicazioni di Forestale e comune. Insomma tanto urlare per niente. O quasi niente: chi voleva il levate le tende del Billionaire beach starà ancora brindando. Questo sì, un levate i calici riservato a pochi. E senza neppure una nuova busta paga.
MAURIZIO OLANDI
MAURIZIO OLANDI
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