mentre provavo a cercare con gooogle prima di copia e incollare tramite il file png la news dall'edizione cartacea dell'unione sarda , leggo queste altre due storie
La prima da http://www.liberta.it ( giornale di Piacenza e dintorni ) del 27 maggio 2013
“Voglio rimanere in carcere perché ho sbagliato”. Parla l’assassino di Angelica
“Ho sbagliato e voglio rimanere in carcere”. A parlare è Maurizio Ciceri, 49 anni, operaio di Guardamiglio che venerdì scorso ha ucciso a coltellate la sua ex convivente Angelica Timis, 35 anni, di origini romene. L’altro pomeriggio davanti al Gip del tribunale di Lodi, Alessandra del Corvo, Ciceri ha parlato per quindici minuti. Ad assisterlo c’era il suo avvocato Paolo Aliprandi, del foro di Lodi. L’operaio ha spiegato di non aver retto la fine della relazione con l’ex compagna, aggravata dalla precaria situazione economica e lavorativa. L’azienda per cui lavorava infatti aveva deciso di chiudere. E proprio venerdì pomeriggio i colleghi di Ciceri stavano incontrando l’avvocato quando hanno appreso che lui aveva assassinato l’ex compagna nei giardini di via Paolo VI a Guardamiglio. Davanti al giudice ha raccontato di aver preso dalla sua casa un coltello da cucina (con un lama di 15 centimetri) e di aver atteso il passaggio della ex convivente che stava andando a lavorare come domestica in un’abitazione. Già lo scorso ottobre Ciceri aveva picchiato Angelica perché non sopportava l’interruzione della loro storia. Lei all’inizio lo aveva denunciato ma poi aveva cambiato idea. L’uomo resta in carcere a Lodi. L’accusa è di omicidio volontario.
Intanto Emilia, l’amica del cuore di Angelica, ha raccontato che la vittima le diceva di stare tranquilla perché non si sarebbe fatta prendere da Ciceri. Ma purtroppo le cose sono andate diversamente. Domani sera alle 20.30 il sindaco di Guardamiglio Maria Grazia Tondini ha indetto una fiaccolata per ricordare Angelica.
La seconda Palermomania.it > DAL MONDO 27/11/2014 - 12:23
Baltimora, gangster mette incinte 4 guardie: ''Questo è il mio carcere''
Boss spacca cuori: Tavon White dovrà scontare vent'anni per tentato omicidio nel penitenziario americano, ma durante la permanenza mette incinte quattro guardie, cadute ai suoi piedi
di Palermomania.it | Articolo inserito il: 27/11/2014 - 12:23 | Articolo letto 827 volte
È una storia che ha dell’incredibile quella di Tavon White, gangster americano condannato a vent’anni di carcere per tentato omicidio e spaccio di droga che ha messo incinte ben 4 guardie carcerarie.
Il boss spacca cuori di Baltimora avrebbe fatto proprio colpo, ma a scandalizzare di più sono le dichiarazioni del detenuto, che ha fatto del penitenziario il luogo dove portare a termine qualunque “delirante” progetto personale. “Questo è il mio carcere, la mia parola è legge” avrebbe affermato White, considerato un vero e proprio gangster all’interno della prigione dove si è conquistato il ruolo di boss di una banda di trafficanti che racimola tra i 10 e i 20mila dollari a settimana.
Nel carcere, Tavon ha creato una sorta di harem, esercitando sulle guardie donna una tale influenza psicologica da indurre due di loro non soltanto a concedersi alle sue attenzioni sessuali fino al punto di rimanere gravide, ma addirittura a tatuarsi il suo nome sulla pelle per avere di lui un ricordo indelebile.
Tavon è il leader di quella che è stata chiamata la Black Guerilla Family, una gang che opera praticamente indisturbata nel Baltimore City Detention Centre, grazie alla collaborazione tra detenuti ad essa affiliati e guardie conniventi, per il traffico carcere di droga e telefoni cellulari . L’uomo è anche considerato il testimone chiave nell’ambito di un caso federale che vede coinvolti decine fra detenuti e officers del penitenziario in quello che è stato definito l’ “upside down world”, ovvero un giro di collaborazione a delinquere nel quale gli officers si sono posti al servizio dei membri della gang.
Che sia il successore di Charles Manson? Di certo, un criminale sui generis di cui sentiremo riparlare.