21.11.20

celebro nonostante sia solo una giornata pulicoscienza e foglia di fico la giornata contro i femmicidi \ violenza sule donne che può essere integrata con l'8 marzo

Inizialmente ero preso dalla sindrome  da  "foglio  bianco "  cioè mancanza di parole diverse da soliti Bla.... Bla.... spesso ipocriti e pulicoscienza che si leggono o sentono in giornate dedicate come questa  mentre il resto dell'anno i media mai stream e non  ( salvo eccezioni)  usano un linguaggio che accentua tale problema è non ne parlano granché a meno che non vi siano elementi per cui  sguazzarci sopra ed alimentare morbosità. 
Ma poi   non so  come,  forse  la pubblicità   della puntata (  una  delle  più  belle ) - ennesima replica --Amore del commissario   Montabano   che     verrà  trasmessa  il  25 di questo mese    (  giornata    contro la  violenza  ed  il femminicidio appunto    )  , ho trovato un incipit e sono riuscito a scrivere il post d'oggi. Eccovi, cari amici/che le mie riflessioni.
Spero d'essere stato all'altezza ed  aver evitato : retorica, frasi fatte e di circostanza, ecc. tipiche  di un certo modo d'affrontare e trattare tali argomenti

Ma  adesso basta ciance     e  vediamo  al post  . 

Lo  so che   , chi mi segue  ormai  dovrebbe saperlo ,   odio le  giornate \settimane   pulicoscienza  ,  ma   meglio parlarne   anche in questi  giorni   per   evitare  che  tale fenomeno  sia  banalizzato   \ spettacolarizzato oltre  che     celebrato ricordato  da  coloro che  predicano bene ma  razzolano male  e      se     sono fra quelle  persone    che   non scagliarono  la prima pietra   come  racconta questo passo  del Vangelo di Giovanni   tratto da https://www.bible.com/it/bible/122/JHN.8.NR06
La donna adultera
1 Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All’alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.3 Allora gli scribi e i farisei condussero una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neppure io ti condanno; va’ e da ora in poi non peccare più».

Anche quest’anno le cronache dei giornali e televisivi  riportano come un bollettino di guerra che nell’ultimo periodo ha cadenza quasi quotidiana, storie al limite dell’incredibile ma tragicamente vere di donne oggetto di violenza e di omicidi da parte dei  :  loro compagni, ex compagni o mariti  , amici  ,  o  peggio di gente  respinta  
Dinnanzi a questa, ripeto incredibile, impensabile, sconcertante realtà che nell’immaginario riporta più alla storia medievale che al secondo millennio  Lucia Annibali e Alessia Morani hanno chiesto pubblicamente agli uomini di prendere una posizione, di far sentire la loro voce;   ecco la  mia  
Ebbene, nel mio piccolo, in rappresentanza solo di me stesso anche se spero sinceramente di interpretare e condividere il pensiero di molti uomini, della maggior parte degli uomini, eccomi qua.
Credo sia importante si sappia che l’esercizio di ogni tipo di violenza, fisica prima di tutto, su un soggetto più debole ma  non necessariamente  , qualsiasi esso sia, rappresenta per un uomo una sconfitta.
Perché c’è differenza tra un maschio e un uomo.
Da che mondo è mondo un Uomo, con la “U” maiuscola, è e deve essere qualcuno che difende i propri cari, un essere che (dovrebbe )protegge   le debolezze e  diversità  altrui, e non che le calpesta; qualcuno tra le cui braccia una donna può e deve affidarsi, lasciarsi completamente andare, con fiducia.
Una persona che non riesce ad esprimersi altrimenti se non attraverso la violenza, un uomo che approfitta del proprio grado di superiorità fisica perché non riesce ad elaborare il pensiero, a comunicare il proprio stato interiore in maniera alternativa compie un’azione che genera una ferita profonda in tutto il genere maschile, e nella considerazione che le donne hanno di noi.
E’ come quando gli sforzi di tutti quei Carabinieri, Poliziotti e magistrati  ed  associazioni  \  gruppi   che per una cifra poco più che simbolica mettono a disposizione e a repentaglio costantemente la propria vita per il prossimo perché credono nel valore della protezione altrui, vengono vanificati da pochi colleghi che invece abusano del proprio potere, calpestando il giuramento e il senso profondo di professioni nobili e vitali come quelle.
C’è differenza tra un maschio e un uomo.
E’ vero, gli esseri umani, uomini e donne, sono fatti non soltanto di buoni sentimenti ma anche di istinti a volte abominevoli, di impulsività che può offuscare le menti, di aggressività, di rancore, di rabbia, di delusione.
Ed è proprio questo che distingue un Uomo da un semplice essere umano di sesso maschile; un uomo ha e  dovrebbe   avere   la capacità di decidere ciò che è bene e ciò che è male, e di gestire le proprie pulsioni. Un uomo li frena e  cerca  di tenerli a bada  , gli istinti .
Fin dall'istituzione    volendo ,  della giornata  sul  femminicidio  \  violenza  sulle donne ,   offrire  ( cosa  che  cerco di fare  anche   con le citazioni  ,  vedi sotto  ,  qui   riportate  ) un qualcosa   di duraturo  e   non  solo    celebrativo  \  puliscicoscienza   ho iniziato a scrivere  ed   condividere    qui  e  sui  miei  social  storie    ed  interventi    di donne ma soprattutto di uomini, nella presunzione di conoscere e comprendere ulteriormente  almeno per grandi linee il mondo maschile, le sue reazioni, il suo mondo interiore.
Infatti   ho  difficolta  , a capire    ad  immaginare cosa possa passare loro per la testa nel momento in cui decidono di porre fine alla vita di una persona; una persona oltretutto alla quale, voglio credere, abbiano voluto bene. Credo di aver provato personalmente praticamente qualsiasi sentimento umanamente possibile nei confronti del genere femminile; le ho amate, le ho odiate, le ho rincorse; ho provato quel pugno allo stomaco che ti impedisce di fare qualsiasi cosa e che toglie senso a tutto quando il telefono non suona, quando un amore finisce, quando un sogno si infrange , ecc  
Ma in tutto ciò mai e poi mai mi è passato per l’anticamera del cervello nemmeno di immaginare una qualsivoglia forma di violenza fisica o  se  mi  capita    riesco ad  allontanare   tale  pensiero  ed evitare   dimetterlo in pratica  perchè   la  vita  reale non  è  come un film porno o  come le  nostre  fantasie  \  elucubrazioni    .
Diceva una scrittrice “la violenza nei confronti di una donna non è mai amore, è solo possesso”.
E allora ecco: di fronte alla sacrosanta richiesta di presa di posizione da parte degli uomini, questa è la mia posizione, perché è l’unica posizione che si può sostenere. Mai, mai e poi mai. Non so se si è capito, ma c’e differenza tra un maschio e un uomo.

 Ma  soprattutto perchè   



 La bravissima Claudia   si riferisce  a  recenti  fatti  di  fatti  di cronaca  


Infatti  è  da    combattere    tale  visione  rappresentata  da  tale  foto  : <<    Trovata su una pagina straniera, ma anche da noi il femminicidio viene letto attraverso una lente patriarcale e morbosa.  >> come dice   Maria Alessandra sulla  pagina facebook   di  I-Dee da  cui l'ho presa  


ma  soprattutto    come dice il mio amico   facebook 

Ogni femminicidio ci ricorda quanto questa società sia malata, perversa, deviata da una cultura che proviene dalle religioni monoteiste solo apparentemente diverse tra loro. La donna viene vista come un essere inferiore che deve obbedire all'uomo, altrimenti ne paga le conseguenze. Quanto sangue innocente di donne portatrici di Vita deve scorrere prima che la consapevolezza vi apra gli occhi?

Anche  se   non sono  le religioni in se  ma   come le  s'interpreta  ed  applicano  , ma  questo è  un altro discorso  di cui  potremo parlare  un altra  volta ed  magari in un prossimo post    .  Comunque  fra qualche giorno si celebra la giornata contro i femminicidi . Giornata istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Ora  mi  chiedo   cosa  aggiungere   di   nuovo    che   non sia    qualcosa  di  già detto ed  retorico   \  puli coscienza  a  quanto  già detto nel  precedente  post   :   riflessioni   sul   femminicidio \  violenza  sulle  donne   e su come  il nemico  delle donne  non è  solo  l'uomo  anche     volte  le donne  stesse 
consiglio   :     

  • un fumetto.     fatto da  regione  Lazio 

 [....]  Può sembrare una scelta fragile, di fronte alla crudeltà e alla materialità del gesto dell'uomo violento. Ma per sconfiggere la violenza abbiamo bisogno anche di imparare insieme a raccontarla correttamente, di ragionare sulle sue radici, sulla cultura della sopraffazione che la produce. Per saperla riconoscere e vincere. E un fumetto può arrivare lì dove altri linguaggi non riescono ad arrivare. Ci siamo rivolti agli studenti e alle studentesse del Lazio chiedendo loro storie di cambiamento. Perché abbiamo scelto di sostenere la forza delle donne, la loro voglia di ricominciare. E vogliamo che maturi nelle relazioni di amicizia e di amore il rispetto dell'altro, della sua libertà e della sua differenza. Questa pubblicazione è la prova della straordinaria risposta che abbiamo ricevuto dalle ragazze e dai ragazzi, che ci hanno mostrato una grande consapevolezza e una capacità di interrogare le relazioni, per liberare l'amore da ogni forma di possesso. Questo ci dà fiducia per il futuro e ci spinge a fare ancora di più. Per essere all'altezza del desiderio di libertà e di giustizia delle protagoniste e degli autori e autrici di queste storie." 
                 Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio
qui http://www.regione.lazio.it/rl/donne/wp-content/uploads/sites/18/fumetto/FUMETTO.pdf le  tavole    fatta    dai  ragazzi  delle  superiori  del Lazio appunto

  •  i   libri  
 Chiamarlo amore non si può, 23 scrittrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne, pp 184, Casa Editrice Mammeonline,
Autrici: Anna Baccelliere, Alessandra Berello, Rosa Tiziana Bruno, Fulvia Degl’Innocenti, Ornella Della Libera, Giuliana Facchini, Ilaria Guidantoni, Laura Novello, Isabella Paglia, Daniela Palumbo, Elena Peduzzi, Cristiana Pezzetta, Annamaria Piccione, Manuela Piovesan, Livia Rocchi, Maria Giuliana Saletta, Chiara Segrè, Luisa Staffieri, Annalisa Strada, Pina Tromellini, Pina Varriale, Laura Walter, Giamila Yeyia.

    Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne
    Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne

  • Copertina flessibile : 158 pagine
  • ISBN-10 : 1326718746
  • ISBN-13 : 978-1326718749
  • Dimensioni e/o peso : 14.81 x 0.91 x 20.98 cm
  • Editore : lulu.com (22 giugno 2016)

Lo so che    sarò di parte  perchè Cristian  è un amico  oltre   che    un utente  di  questo  blog  .  Ma  chi se  ne frega  , quando un libro    merita  merita   . Certo   è  un  piccolo  volume  , ma  come dice   il  proverbio    :    nella  botte   piccola  c'è il  vino buono
Infatti è questo il caso in cui piccoli volumi   e piccole  case  editrici  hanno talora il pregio delle grandi opere. Ed  è proprio   a  questa categoria appartiene l'opera di Cristian A. Porcino Ferrara, appassionante,  agile ma al tempo stesso densa e corposa. 
Attraverso lo studio di alcune canzoni di artisti del calibro di Elton John, Madonna, Lady Gaga, Renato Zero, Francesca Michielin, Adriano Celentano, Hozier, Mika, Katy Perry, Mia Martini, i Pooh e Macklemore l'autore stimola il lettore sulla questione dell'omofobia e del femminicidio. Il libro contiene inoltre un progetto educativo da attivamente nelle scuole per spiegare ai ragazzi l'identità di genere e le varie forme di affettività.

  •    la colonna sonora  del post d'oggi 
   tratta     da    diverse   fonti    in particolare  :
1)https://www.antiwarsongs.org/  qui la   pagina diretta

Mi scuso per  gli eventuali doppioni  ma  a volte  capita  che     un sito  " copi "  da  un altro   o  abbia dei  punti  di contatto  \  stesse  vedute      .   

Ora   lo so  che  : i riferimenti    qui  citati     sono  un po'  dati    ma  possono   essere  un buon punto  di  partenza  per   creare   nuove    forme  di denuncia del  fenomeno    ma  soprattutto  prendere  coscienza  del fenomeno  onde  evitare    che  L’infoblacktainment

programmi in cui l’informazione giornalistica o culturale è coniugata con lo spettacolo. Infotainment ha anche un’altra accezione: descrive i sistemi di intrattenimento usati in alcuni veicoli (auto o mezzi di trasporto pubblici).   definizione presa  da http://blog.terminologiaetc.it/
  sta purtroppo  sempre  più     ,  come tutti i settori sfruttati ed  usati  All'inverosimile,  usando  ,  specialmente    nella  giornata     per  essi istituita ,   il femminicidio  \  violenza  sulle  donne   come  mezzo   per  cercare  d'arginare  l'eventuale   calo di interesse  dei  programmi  programmi  in cui   L’osservatore è indotto a sentirsi meno diverso, finanche allo stesso livello e compartecipe di vite in celate e raggiungibili solo dal proprio immaginario cioè    dei vari show condotti attraverso il buco della serratura, in cui sono sapientemente collocate telecamere e microfoni che offrono ai telespettatori vizi e virtù di noti e sconosciuti. 
Infatti  La cronaca nera della carta stampata e dei cortometraggi dei pomeriggi prefestivi dedicati alle casalinghe che stirano e agli aspiranti detective hanno da sempre rivestito una funzione catartica. Costituiscono anche luogo di battaglia e strumentalizzazione  politica   nonché fucina di accese discussioni sulle carenze del sistema giustizia,  mescolando    :  faziose e capziose proposte     con quelle  interessanti e  propositive  ,  in modo da  far prevalere    le prime   a   su interventi tesi ad arginare gli atti criminali e garantire sicurezza ai cittadini.

Dire 'no' a ogni forma di sopruso, farlo uscire forte dal petto (e forse dal profondo dell'anima), con lo sguardo fiero e la testa alta non è affatto scontato. Non ci riescono (non ce la fanno per mille ragioni, non è un giudizio) ancora oggi più di un terzo delle donne nel mondo (35,6 %) che subiscono la violenza fisica tra le mure di casa. A testimoniarlo è il primo studio completo pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013.Quella che si consuma, spesso in segreto, nell'intimità del focolare domestico (ma non solo), è una violenza che assume mille maschere. A volte, si nasconde dietro gesti più sottili e 'ambigui' che non lasciano segni sulla pelle. Perché oltre alle botte e al sesso-stupro, esistono anche le minacce, le umiliazioni, le intimidazioni e le denigrazioni perpetuate giorno dopo giorno. Quasi come se fossero 'normali' ( una donna deve portare pazienza, c'è chi dice tutt'ora ) esternazioni di un presunto amore. [ .... da https://www.nostrofiglio.it/ qui l'articolo completo  ] 


Credo di  aver  detto     abbastanza    e qui  concludo  . Adesso tocca   a voi  , se  volete  ,  commentare   o replicare  o  aggiungere    altro  .  Alla   prossima  


 

20.11.20

quando a commettere il femminicidio è anche lo stato . la Marianna Manduca Una madre che non è stata creduta dalla Giustizia e ha pagato con la vita la battaglia per riavere i suoi figli. Ma ora lo Stato chiede ai tre orfani un "risarcimento"




A Senigallia, a casa della famiglia Calì, dove il cugino Carmelo e la moglie Paola dopo l'assassinio di Marianna nel 2007 hanno accolto i suoi tre bambini piccoli. Avevano 2, 4 e 5 anni, disprezzavano le donne e non parlavano l'italiano. "Noi avevamo già tre figli, non c'era neanche una stanza per loro, io e mio marito abbiamo dormito sul divano , ricorda Paola. Non potevamo lasciarli dai nonni, non erano in 
grado di accoglierli ed erano distrutti dal dolore". E aggiunge: "Io non so se sono stata una brava mamma, non sono una psicologa, ma mi sembra che stiano bene". "È incredibile l'ingiustizia che ha subito Marianna e anche i tre ragazzi. Non posso non combattere per loro", spiega Carmelo. 

Videoreportage di Maria Novella De Luca e Francesco Giovannetti

purtroppo ,  visto  che   il resto dell'articolo  repubblica  ,   con tutta la  documentazione   delle  denunce non prese in considerazione  , lo  mette  a pagamento ,  questa  è  solo   una  sintesi   della  vergognosa  vicenda   .  Ma  basta  ed  avanza  per   suscitare  la curiosità    e  fare  ricerche   ed farsi un opinione    

[ come sopravvivere alle festività con il covid natale 2020 \2021 INTRODUZIONE ] in attesa del Dcpm del 3 dicembre

 Come  promesso nel post  precedente  : << festività natalizie    2020\2021  con il covid  >> ecco la  mia guida   anticipata causa  pandemia    di sopravvivenza     al natale  e  alle  sue feste

Quando non si crede più a niente, i sensi diventano religione. E lo stomaco finalità. Il fenomeno della decadenza è inseparabile dalla gastronomia”. E infatti il problema principale, oggi, [ sono  ,  grassetto   mio  , le  feste   natalizie ]  il cenone.>> come dice  giustamente   in questo articolo del   https://www.huffingtonpost.it/
 Infatti  ancora   Non sono state ancora elaborate dal governo le regole per le feste di Natale, che probabilmente disciplineranno cene e cenoni e vieteranno o  quanto meno   limiteranno   le feste. Ma l’assessore della Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, interpellato sull’argomento, da https://www.fanpage.it/roma/ha dichiarato: “Si alle cene in famiglia, con distanziamento. Folle pensare a feste di Capodanno”. Ora  fra meno di due  settimane   comincerà l'atmosfera  di natale  e   le  sue  feste    e   quindi le    prime cene  fra  amici\che   , fra  colleghi  ,  e poi le  classiche familiari  o   famiglie  allargate   del   24, 25 , 26 , 31 ,  1 ,  6 . Ma   quest'anno saranno diverse dal solito,  a  causa  della  pandemia Poiché   sicuramente. Il governo non ha ancora reso note regole certe, ma presto
verranno studiate e sicuramente saranno elaborate in modo da evitare quanto più possibile cenoni e feste con molti partecipanti. Interpellato sull'argomento, l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ha dichiarato oggi all'agenzia Dire che "è impensabile l'idea di organizzare feste a Capodanno. Soltanto un folle potrebbe pensare di organizzare assembramenti". Si potrà festeggiare, ha detto ancora l'assessore, con i propri contatti stretti, con la famiglia, purché sia mantenuta la distanza di almeno un metro a tavola, si evitino gli abbracci e baci. Sarà un Natale diverso, come detto, ma l'obiettivo prioritario sarà evitare gli errori che sono stati commessi in estate: non saranno possibili assembramenti, non saranno possibili feste in discoteca e feste in generale. "Quest'estate sono stati commessi degli errori nei messaggi che sono stati dati, anche da parte di componenti mediche che hanno detto che il virus era meno aggressivo o clinicamente sparito. Stiamo drammaticamente vedendo che non è così. Per cui adesso, se non vogliamo arrivare a un lockdown generale, dobbiamo evitare gli assembramenti per ridurre i contagi. Tutto ciò che faremo oggi, lo avremo come beneficio a Natale e Capodanno".  Ecco  quindi  che   per non deludere le aspettative  di uscire  dal  covid   dobbiamo trovare   una formula che consenta di non mortificare affetti e consumi, senza far correre rischi al Paese e proprio per questo  che  dobbiamo evitare  un liberi tutti e  che  succeda  quello che sta succedendo .Infatti  Anche se la curva scende, bisognerà fare un discorso chiaro. Tra messe, tavolate e negozi pieni è il periodo perfetto per far crescere il virus. Se rimuoviamo tutte le misure rischiamo di ripetere Ferragosto". Scienziati come Crisanti, Galli e Ippolito temono che il Natale diventi un’autostrada verso la terza ondata e il ministro Francesco Boccia condivide l’allarme: "Passeremo le feste con il nucleo familiare più stretto". La cautela è d’obbligo, ma Conte vuole evitare misure più restrittive, purché dicembre non diventi "una catarsi liberatoria", in cui "ci abbracciamo e ci dedichiamo allo shopping forsennato". Quindi almeno per quest'anno mettiamoci in  testa  di  cenare  o  pranzare insieme la Vigilia e il 25 dicembre, ma con "pochi intimi" e nel pieno rispetto delle norme anti-covid, con mascherine e distanziamento se non vogliamo    che  a farlo  sia   un  Dpcm .  Infatti   l’idea di decidere per decreto se gli italiani debbano festeggiare con i parenti di primo o secondo grado, sembra  che  non piaccia nepure  allo stesso cointe  . Quindi  facciamo      che  il Natale  e  le sue  festività , possano    portare "un po’ di serenità" e l’economia "potrà marciare a pieno regime". 

i consigli ed  le prevvisioni   che seguono sono  tratti   deliberatamente ed  rielaborati  da  https://www.solonotizie24.it/2020/11/09/coronavirus-natale-2020-come-sara/

 Ora  il Natale 2020 non sarà per niente uguale gli altri. La pandemia da coronavirus cambierà inevitabilmente anche il Natale. Ci si chiede   m a come sarà questo Natale 2020 ? Sarà un Natale più intimo, in ristrettezze – economiche e non solo – e necessariamente meno scintillante. Si spera solo che non ci sarà un incosciente  libera  tutti come quello di quest'estate  \  autunno .
E non sentiamoci   troppo amareggiati da un Natale con pochi festeggiamenti visto  che   è causa  nostra che  ce  lo  siamo giocati   con la nostra  imprudenza   . Il Natale 2020 sarà sottotono per tutti, perfino per la Regina Elisabetta d'Inghilterra    dove  l'epidemia  è più grave di noi  . La sovrana inglese rinuncerà infatti ai festeggiamenti di Sandringham, ma resterà a Windsor. Non farà il tradizionale pranzo con la Royal Family, saranno solo in 4 a tavola e non andrà a messa.
 Quindi    niente mercatini e accensioni degli addobbi pubblici  ma   solo  online


Mercatino di Natale di Vipiteno in Alto Adige: quest’anno niente mercatini di Natale

Il profumo di vin brulè, le casette di legno piene di oggetti di artigianato vero o farlocco  , le mille luci colorate e le musiche natalizie in sottofondo. Non c’è nulla di più suggestivo che i mercatini di Natale, che però purtroppo questo anno non si terranno. Annullati in tutto il territorio nazionale: niente mercatini di Natale dell’Alto Adige, niente mercatino della Befana in piazza Navona a Roma, nessun mercatino di Natale. Sono stati annullati i mercatini anche all’estero in Germania, Francia e Belgio.  Ci  saranno Gli addobbi di Natale invece ci saranno ad illuminare il Natale, ma saranno meno sfavillanti degli scorsi anni. L’investimento economico rischia di essere infatti troppo oneroso per delle casse comunali ed  degli imprenditori  già in difficoltà e con il rischio oltretutto di misure restrittive.
Ad esempio a Roma il tradizionale albero di Natale di Piazza Venezia soprannominato ‘Spelacchio’ negli ultimi tre anni è stato sponsorizzato da Netflix. Quest’anno il grande sponsor ha fatto marcia indietro. Forse ci penserà Acea, l’azienda elettrica cittadina, a illuminare l’albero, ma ancora non ci sono certezze. Si sa solo che sarà allestito a Piazza del Popolo per via dei lavori della metro C.
Molte cerimonie di accensione delle luminarie potrebbero avvenire online. Se è vero che si conserva ancora la speranza che ad inizio dicembre – periodo in cui solitamente si accendono gli alberi di Natale e gli addobbi stradali – la situazione sia migliore, non potranno comunque esserci assembramenti. Dunque l’ipotesi è di far seguire online le cerimonie di accensione degli addobbi. Lo faranno a Londra per la tradizionale accensione di Oxford e Regent Street. Lo faranno anche a Roma e forse anche a Gubbio per il grande Albero di Natale.
Scordiamoci   Viaggi e settimana bianca   tanto ormai  il covid  è  ovunque ed  evitiamo poi  di portarlo  in giro  da  stato a st<to o  da regione  a regione  . 
La settimana bianca a Natale
 

Infatti   il  nostro Ministero degli Esteri ha sconsigliato tutti i viaggi all’estero non strettamente indispensabili. Un avviso tuttora valido che difficilmente potrà essere ritirato per le feste di Natale. Al momento quasi tutta Europa è in lockdown o con misure restrittive severe e con obblighi di quarantena o tamponi per chi proviene dall’Italia. Impossibile che per Natale la situazione cambi sostanzialmente. Dunque per quest’anno niente viaggi all’estero.
Per quanto riguarda l’Italia ci si augura che ci si possa, ma  non mi sembra  auspicabile  ,  muovere dalla propria regione sia per turismo, sia per raggiungere la propria famiglia. Ma è più probabile che gli spostamenti fra regioni siano ridotti a quelli strettamente necessari: rientro presso la propria residenza e ricongiungimenti familiari.
La stagione sciistica prenderà il via in Italia a fine novembre, ma con ogni probabilità l’inizio sarà rimandato almeno in alcune regioni. Al momento l’Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte sono in zona rossa: non sono ammessi dunque spostamenti al di fuori del proprio comune. Ed entrare ed uscire dalla zone rossa è vietato se non per necessità.
Per Natale ci si augura che la situazione migliori e nell’ipotesi più rosea si potrà dunque andare qualche giorno in montagna. Ma non saranno ammessi assembramenti come quelli che sono stati visti qualche settimana fa con gente accalcata in fila per lo skilift. Tanto che le stazioni sciistiche si sono ora organizzate: misurazione della temperatura e prenotazione obbligatoria. Non più di un tot di persone al giorno sugli impianti.

Cene  e pranzi   di Natalee  di capodanno 

   
  
con pochi intimi La maggior parte delle feste di Natale si passano in casa. E se sul fatto che staremo a casa anche per questo Natale 2020 nessuno ha dubbi. Le perplessità ci sono su come si starà in casa. Ovvero se si potranno fare feste, cenoni e tavolate.
La risposta è no. Dovremo più o meno attenerci al protocollo di sua maestà la Regina Elisabetta e limitarci a pochi intimi. Il premier Conte nella conferenza stampa in cui ha illustrato il DPCM ha detto no ai veglioni e ai cenoni, un po’ di austerità per avere una serenità economica.
Dunque cosa potremo fare? Dimentichiamoci le tavolate, non si potrà essere più di 6/7 a tavola e il consiglio sarebbe di cenare con il nucleo familiare convivente . Se ci sono degli ospiti sarebbe indispensabili stare a distanza e far cambiare spesso l’aria. I parenti si potranno andare a trovare, ma indossando la mascherina. Le regole che applichiamo ora le dovremo applicare anche ai pranzi  di capodanno e  dell'epifania 

Solo l’andamento dei contagi ci potrà dire come sarà la notte in cui finalmente saluteremo il 2020. Quello che è certo è che non potranno esserci balli: le discoteche e i luoghi di ballo saranno comunque chiusi.
Anche in uno scenario di miglioramento della situazione epidemiologica è difficile pensare a delle riaperture per il veglione. L’ipotesi più probabile è che saluteremo il 2021 in casa con pochi intimi. Facendo delle speculazioni in una situazione molto rosea dell’epidemia potrebbero essere magari fatte delle concessioni ai ristoranti: un rigido protocollo (non più di 4 per tavolo e distanziati), con musica solo di intrattenimento per la notte del 31. In questo scenario potrebbero riaprire anche i teatri. Difficile invece, anche in una visione molto rosea della situazione, che potranno esserci le feste di piazza: troppo complicato gestire l’afflusso.

Shopping e regali

 

Con il lockdown i negozi sono chiusi o   a  orari  ridotti  . E come si fanno dunque i regali? Attualmente il lockdown è in vigore solo in alcune regioni, ma con ogni probabilità sarà esteso a quasi tutto il territorio nazionale. Di conseguenza in molti si chiedono come si fa a fare i regali di Natale?
L’intenzione del Governo dovrebbe    è quello di raffreddare la curva dei contagi adesso, così che per inizio dicembre, al massimo metà del mese di dicembre, si possa procedere a delle riaperture e di conseguenza dare ossigeno al commercio. Ma cosa succederà davvero lo sapremo ovviamente solo nelle prossime settimane. I nostri comportamenti virtuosi potranno aiutare a riaprire per Natale.
Nelle regioni dove al momento non ci sono restrizioni così severe è consigliabile fare ora gli acquisti di Natale, così da non ritrovarsi in lunghe file davanti ai negozi, evitando così anche pericolosi assembramenti. Il consiglio è anche quello di farli online e spedirli o magari riusarli per  l'anno prossimo     (  salvo  che non siano agende  o  altre  caghine  natalizie  )  oppure   usarli per il compleanno  o  altre occasioni    dato che non potremo scambiarci i regali con tutti i parenti come al solito.
Se si procederà alle riaperture dei negozi e dei centri commerciali teniamo a mente che saranno applicate regole per evitare assembramenti e la disposizione della chiusura nel fine settimana potrebbe perdurare. Meglio pensarci per tempo.
La messa di Natale 

Le messe non state raggiunte , almeno per  ora  ,  da nessun provvedimento restrittivo in questi lockdown varati nell’ultimo DPCM a maggior ragione si potrà partecipare alla messa di Natale 2020. Il coprifuoco verrà rimosso o posticipato, ma l’invito sarà quello di non creare assembramenti e di celebrare all’aperto dove possibile.o magari in streamig   non credo che    DIO     ne  avrà  a  male  
Regole ferree saranno prese anche a San Pietro dove potranno accedere solo un numero limitato di fedeli nel piazzale. In base alla situazione epidemiologica la messa potrà infatti essere celebrata all’aperto onde evitare affollamenti all’interno della Basilica.


17.11.20

dal profondo nord al profondo sud . la storia di Isabella Ferrigato che da Schio paese del veneto è venuta a Carloforte paese del sulcis -iglesiente sud sardegna

 A volte  basta una semplice   intervista  (  in realtà  è  una  chiacchierata  )  per   rimuovere    pregiudizi   e preconcetti   localistici provinciali       anche se  non cosi violenti  ( anche    se  il confine    soprattutto quando  non hai  strumenti  culturali    alle  spalle    è labile  )  come  quelli di    



  

  che    spesso   ci facciamo  sugli abitanti  di una determinata  regione   dopo   una  esperienza  negativa  . Ma  soprattutto a sfatare   che  le persone   sia  attratte  dalla   tua  terra  solo perchè  ne  sentono  parlare   in maniera  mitizzata     ed  esaltata  per  stereotipi ed  luoghi comuni  .Quando  invece  , come  dimostra   sia  la  storia    ,  ne avevo parlato  nel  post   : <<  benvenuta   al sud  dal veneto al   sud  della  Sardegna  la   storia di  Isabella Ferrigato   >>  della stesa protagonista  . Dopo aver  visto  , oltre il servizio  della trasmissione    di sabato scorso     ed  esplorato  un po'  i  suoi profili facebook ed   istangram  ( da  cui  ho tratto  le  foto  per  questo post  )   ,  ho deciso  di  altre a metterla  fra  i contatti d'invitarla  nella  nostra  pagina  facebook  di  farci   una  chiacchierata che  trovate  sotto  .


  

 1)    hai scelto  tu   di venire   qui ho ti hanno mandato loro   ? 

 Ho visto la Sardegna grazie alla conoscenza di quello che oggi è un fratello, più che un ex fidanzato. Un sardo del sulcis che vive da 25 anni in Veneto. Con lui, ogni estate ho visiato tutta l'isola. A ogni rientro dalle vacanza vivevo un dramma, il Veneto non mi apparteneva più, sentivo la Sardegna che mi chiamava come le sirene per Ulisse.

Avendo una famiglia stupenda alle spalle, e sentendo che non avrei lasciato nulla e nessuno, ho chiesto il trasferimento del luogo di lavoro. E dopo tre anni, da Padova sono arrivata nel Sulcis, meta da me scelta.

2)   quale  è stato  il primo impatto  con  una  regione   che  magari conoscevi  solo   per  turismo  ? e  quindi la lontananza  dalla  tua   regione  ?

L'impatto con il territorio sulcitano è stato duro, aspro, difficile. Sono laureata al dams, ho 4anni di scuola di specializzazione di aarteterapia post laurea, ho lavorato con centinaia di pazienti come arteterapeuta, ho instaurato infinite relazioni per empatia e comprensione posso dire di esser stata d'aiuto a molti, ma l'impatto con questa terra ha azzerato e stravolto ogni mia esperienza e conoscenza

3 )  Come  ti  sei trovata    con la lingua  sarda   fatta  di   numerose  varianti   e  di  due lingue   estranee   come il tabarchino  e  il catalano ?

Prima di tutto si trattava proprio di una questione di tempo. In Veneto si cerca di ottimizzare tutto, anche un dialogo, una discussione, una chiacchierata deve sempre avere un fine, dev'essere utile a qualcos'altro, deve servire. In Veneto tutto si misura col FARE, non c'è parola o argomento che regga se non supportato con un gesto, un fatto, un accadimento. Mentre qui la Parola assume i connotati del FARE, ogni parola detta è un fatto, una certezza, ed è da considerarsi sacra. Questo mi ha totalmente destabilizzato perché il linguaggio, in Veneto, è assolutamente un "in più" una decorazione a ciò che è stato fatto, quindi non può reggere da solo, non corrisponde a realtà, non ha identità. Mentre per il sardo ogni parola è legge sacrosanta, è verità, è molto di più di un fatto. E questo ho impiegato mesi per capirlo, mesi di scontri, di incomprensioni, di arrabbiature. Poi, cercando il più possibile di comprendere dove sbagliavo, ho deciso di pormi il problema. Perché non riesco a spiegarmi? Perchè fatico a farmi capire? Con una buona dose di umiltà mi sono messa in discussione e ho compreso cosa era veramente importante e cosa invece richiedeva meno sforzo. E così mi sono ambientata benissimo e ho iniziato a stimare ed essere stimata, con affetto reciproco. La leggerezza qua non è mai stata un problema perché qui, nel Sulcis, si parla perfettamente la lingua italiana. Poi quando usavano la lingua sarda ero io che cercavo di capire e farmi tradurre per imparare piano piano.

6)  commentando    e  ringraziando  per  il  servizio su rai tre  (  vedere  precedente  Post  dici   sulla  bacheca   facebook   : << A me sembra tutto così normale. >>  Spiega  meglio     questo  concetto 

é talmente forte , come  hai  precedenti potuto notare  sia     nelle   righe precedenti  sia  nell'interistata  da  te  citata  ,    è l'amore che nutro per questa terra che ho sentita subito mia, di appartenerle, di esserle figlia. Quindi posso dire che è la Sardegna che mi ha scelto e non viceversa. Con la frase "a me sembra tutto normale" intendo che non ci vedo nulla di speciale nella mia scelta. Ho 49 anni, tutti vissuti in Veneto, una terra meravigliosa che mi ha cresciuto, mi ha dato lavoro, studio, cultura, amici, famiglia. A questa età fai un po' il punto della tua vita, e la cosa che più mi mancava era il mare, i colori, i profumi della mia nuova terra, la Sardegna. Ho un a famiglia di fratelli e nipoti che amo e che mi viene spesso a trovare. Mio padre che parte ogni volta che ne sente il bisogno e io faccio lo stesso. Non ci manca nulla 

e non ho abbandonato nulla. Non sono scappata come molti qui pensano. È talmente poco il valore che questa terra ha di set stessa, da pensare che se una viene a viverci è perché è stata allontanata di proposito dal suo mondo o lei ne sta scappando. Ed è esattamente questo che leggo negli occhi di molte persone. Il vostro attaccamento alla terra, alla famiglia, ai parenti, la vostra esperienza dell'immigrazione, vi porta a pensarla con una accezione negativa, come una scelta obbligata, e lo capisco. Chi cerca lavoro per vivere deve per forza migrare da qui. Ma il mio caso è assolutamente molto più semplice, più normale. Chi non verrebbe a vivere in Sardegna avendo lo stesso lavoro che svolgeva in Veneto? È una situazione di comodo la mia, non una scelta da ripartire da zero, non ha rischiesro chissà che cambiamento o sforzo o messa in discussione. Capisci che per me è come vivere in paradiso, tra un paesaggio che amo e tra persone vere, sincere, autentiche.

7 presumo    dai tuoi  post  e  foto   che   metterai   radici qui  ed  non te  ne  vorrai andare        finchè   prenderai  l'accento  sardo 

Carloforte è stata una scelta dell'azienda, si è liberato il posto e mi hanno chiesto di dirigerlo. Prima ero a Villaperuccio, un paesino incantevole del sulcis dove mi hanno accolto e trattato come una regina, poi l'arrivo a Carloforte ha destabilizzato quelle poche certezze che avevo acquisito. Qui, possiamo dire, che si definiscono "diversamente sardi ". Per storia e cultura loro sono una comunità lifura che da secoli vive a Carloforte, ma la tradizione, gli usi, i costumi, il cibo sono assolutamente liguri. Quindi per me parlare e capire il carlofortino è stato semplice, ha molto del dialetto Veneto. E mi sono trasferita qui perché navigare ogni giorno mi era impossibile. Vedremo l'azienda dove mi manderà, certamente non rimarrò qui tutta la vita, tornerò nel Sulcis dell'isola madre, un po' qui mi manca.

15.11.20

festività natalizie 2020\2021 con il covid

Se non fosse per : la pubblicità di Amazon e simili che invitano a comprare in anticipo i regali per le festività natalizie ,e per il dibattito che si creato su un eventuale provvedimento del governo sul natale per evitare il crescere ulteriormente come è avvenuto dopo il liberi tutti d'estate , non s'inizierebbe a differenza degli altri anni parlare del natale e delle sue feste in maniera cosi massiccia ed assillante già da metà novembre . Quindi vista l'emergenza pandemica anche la mia guida annuale al natale e alla sopravvivenza per le festività natalizie fonte di stress ed angosce , che di solito iniziava tra la fine di novembre e il primi di dicembre ovvero di pari passo con l'atmosfera natalizia , sarà anticipata e modificata ed ampliata al covid .





Infatti dopo l’aumento dei contagi da coronavirus che sono tornati, come non accadeva da aprile, a superare i 2.000 casi giornalieri, il governo starebbe pensando a come agire per evitare che il Natale, tra viaggi e celebrazioni in famiglia, possa sortire lo stesso effetto dell’estate. Coronavirus: Natale “Dobbiamo salvare il Natale“, ha affermato il direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli. Anche se di fronte all’incremento delle positività non ha potuto non ammettere che “rischiamo di dover chiudere prima, altro che Natale. Le prossime tre settimane saranno decisive“. Infatti Se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, come si rischia che accada secondo il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, il Comitato tecnico-scientifico potrebbe trovarsi a dover prendere decisioni difficili in previsione delle festività invernali. Per Natale gli italiani si sposteranno infatti una regione all’altra e quindi da territori ad alta circolazione del virus ad altri a bassa circolazione. Ci saranno feste e riunioni di famiglie, come avvenuto d’estate, con la differenza che questa volta sarà tutto in ambienti chiusi che favoriscono un ulteriore diffusione dell’infezione. << Nelle prossime settimane ci giochiamo il modo in cui festeggeremo il Natale >> , ha affermato il professor Massimo Andreoni, a skytg24 , direttore di Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma. Se i numeri saliranno, saranno inevitabili contromisure. Le opzioni degli esperti sono varie e tra le ipotesi potrebbero esservi limitazioni agli spostamenti tra regioni ma anche al numero di persone che possono partecipare a riunioni e feste private così come alle presenze nei ristoranti. Infatti , uno dei pochi ministri come si deve di questo governo , ha detto  qui   Bellanova : << [...] Della sospensione del coprifuoco nazionale, dice , "non abbiamo ancora parlato in Cdm, ma qui non si tratta di essere favorevole o no ma abbiamo visto cosa è successo nel momento in cui si è pensato che l’apertura delle discoteche potesse favorire una maggiore socialità senza rispettare quelle regole che comunemente avevamo condiviso. Il Natale non deve essere così, anzi da qui al 25 dicembre non dobbiamo accentuare questa emergenza sanitaria [... ] >>
Possiamo  come suggerisce     papa  Francesco
  

 
 fare qualche sacrificio e concentrarci di più siu un natale non consumistico onde evitare che a causa nostra i poveri aumentino di più non basta che quei 4 milioni di nuovi poveri il  cui aumento è aumentato a causa del look down come questo articolo di ( e poi dicono che sono comunista o fazioso😁😂😃 ) https://www.affaritaliani.it e della cattiva e della sua improvvisata gestione e scarsità dii collaborazione ed sottovalutazione \ illusione che sarebbe finita presto da parte nostra . 
Quindi «Prudenza e sobrietà»: è questo l’unico messaggio che politici e scienziati sia quelli seri che poco seri , sia quelli da salotto che non da salotot , rilanciano quando si parla di Natale. Di fronte a un virus che, ogni giorno, continua a colpire decine di migliaia di persone provocando centinaia di vittime, sarebbe strano ipotizzare di poter trascorrere le festività in maniera diversa. Le immagini di agosto con le discoteche piene e le persone accalcate nelle località delle vacanze sono l’incubo che certamente non si potrà ripetere visto che quei comportamenti hanno contribuito a rendere così pesante questa seconda ondata di Covid 19.

14.11.20

gli hackers posso diventare servi di stato il caso di Antonello dettori








da la nuova Sardegna del 11 NOVEMBRE 2020

È di Nuoro l’hacker etico, protegge i segreti della rete

Antonello Dettori ha 24 anni: difende siti e profili dallo spionaggio informatico

                                       DI GIUSY FERRELI



NUORO. Delle falle nei sistemi informatici che consentono agli hacker di violare dati e identità conosce ogni segreto. Ed è capace di neutralizzarli per garantire la sicurezza di organizzazioni e persone. Antonello Dettori, 24 anni, Nuoro, laureando in Informatica all’università di Pisa, non è uno studente qualunque: con un team di 6 studenti ha partecipato al concorso del laboratorio di cybersicurezza del Cini, consorzio Interuniversitario nazionale per l’Informatica, aggiudicandosi il primo premio e incassando un prestigioso riconoscimento. «Abbiamo vinto il concorso riservato agli esperti di sicurezza informatica che vengono definiti “hacker etici” sottolinea lo studente barbaricino che nella competizione, per la prima volta interamente online a causa dell’emergenza sanitaria, con i sui colleghi dell’ateneo toscano ha sbaragliato la concorrenza di altre 27 squadre (complessivamente 560 ragazzi tra i 16 e i 23 anni) in rappresentanza delle università italiane, il Centro di competenza Cybersecurity toscano e il Comando per la formazione e scuola di applicazione dell'Esercito di Torino. Guardiano della sicurezza, grazie al prestigioso riconoscimento Antonello è diventato un “capello bianco” che a differenza di quelli "neri", assoldati da gruppi criminali per attacchi e azioni di spionaggio che arrivano a colpire persino gli Stati, individua la vulnerabilità e previene le offensive esterne.
Passione digitale. Antonello coltiva la passione per l’informatica sin da bambino. Sin da quando, ad appena 7 anni, si è avvicinato all’affascinante mondo digitale grazie ad un progetto dell’amministrazione comunale della sua città. Clicca di qua, clicca di là, Antonello si è addentrato nell'affascinante mondo, poi la passione per i videogiochi fa il resto. E presto trova la sua strada. Una poderosa formazione scientifica al liceo di Nuoro, (“senza il latino perché volevo concentrarmi sulle scienze applicate”) ma dopo il diploma si trova ad un bivio: assecondare la sua passione per i videogiochi o proseguire con un corso di studi più tradizionale? Sceglie la prima opzione che lo porta all’estero, esattamente all'università di Dundee, in Scozia, specializzata proprio nella programmazione di videogiochi. Una parentesi di un anno che si rivela al di sotto delle aspettative. «Sinceramente pensavo fosse più formativa. Ho deciso, quindi, di tornare in Italia per fare informatica tradizionale», racconta ancora Antonello Dettori. Archiviato senza troppi rimpianti l’anno scozzese, il ragazzo inizia da capo, a Pisa.
La sfida. A pochi mesi dalla laurea si cimenta nella competizione che prende il via lo scorso marzo con le prime selezioni e si conclude con la finale il primo ottobre scorso. Sono mesi impegnativi ma proficui. «All’inizio ho lavorato singolarmente, poi dopo mesi di preparazione all'università, mi sono trovato con altri 5 colleghi ad affrontare la finale», sottolinea il giovane. «Si è trattato di una sfida interessante. La parte più divertente è stata quella dell’interazione personale. Lavorare in squadra – conclude lo studente nuorese – significa avere un approccio diverso al problema e confrontarsi sulle soluzioni». La laurea triennale attende a breve l'hacker "buono" che, dopo il prestigioso riconoscimento, si è consacrato come talento nazionale. Subito dopo frequenterà la magistrale. E chissà, forse nel suo futuro ci sarà il compito di garantire la sicurezza nazionale.

benvenuta al sud dal veneto al sud della sardegna la storia di Isabella Ferrigato

colonna  sonora    a me  piace il sud-  rino gaetano

una storia questa di Isabella Ferrigato da Benvenuti al Sud film del 2010 diretto da Luca Miniero, remake del film francese del 2008 Giù al Nord di Dany Boon o Cado dalle nubi   film  del 2009  diretto da Gennaro Nunziante, e interpretato da Checco Zalone


 << [... ] il nord è arrivato nel meridione [...]  >> ( cit I treni per Reggio Calabria - Marini Giovanna )

Una storia interessante , visto che di solito ( vuoi per esperienze dirette ed indirette , vuoi per letture dei media nazionali fatti in maggior parte di luoghi comuni prima negativi ora soo mitizzanti ) al 80\90 % la sardegna non viene raccontata male . Storie come la sua che meritano , cosa che farò prossimamente con le mie chiaccherate \ interviste , d'essere raccontata e fatta rccontare dalla diretta interessata .

l'importante non è la vittoria ma l'arrivo . Mario Bollini, chi è l'italiano arrivato ultimo alla maratona di New York a 74 anni: «La prima volta ho partecipato nel 1985»

da  msn.it      Un altro grandissimo traguardo raggiunto da un atleta instancabile, che per decenni ha preso parte alla maratona di New York...