26.10.07

Roma: le mense scolastiche e la destra xenofoba

ARIDATECE LA PIZZA!


Il provincialismo, l'etnocentrismo, l'ipocrisia.


 MA COME FAREMO AD EDUCARE I NOSTRI FIGLI AD ESSERE CITTADINI DEL MONDO SENZA PREGIUDIZI?


COME CONOSCERE PER CAPIRE? ( Mio articolo)


Ieri, nelle mense romane si è servito un pranzo etnico. La cucina del Bangladesh, consistente, in riso allo zafferano, pollo e lenticchie e riso al latte per dessert, non è stata gradita.


MA PERCHE' ?


Ebbene, ieri ho mangiato anche io nella mensa scolastica e ho reagito molto bene a questo menù, che, a dir la verità, non mi è sembrato nulla di tanto "trasgressivo"! Ho mangiato di gusto, e come faccio sempre, ho invitato  i miei piccoli alunni ad assaggiare.


Ma come sempre accade ( anche con il menù cosiddetto italiano), i bambini lasciano tutto senza neanche provare! ANCHE LA PIZZA!!!!


MA PERCHE' ?


Sono varie le ragioni:


CONTINUA A LEGGERE SU NERO ASSENSO

Cutùgn' di Cegghjie


tavolo natura morta                    Immagine di Franca Bassi natura morta Cydonia olbonga Citrus limon

                      Cutùgn' di Cegghjie

                                            


Nel trullo fataro di Ceglie, oggi è festa. Principessa è felice, la Fata Salvina, le ha donato un  cesto di profumatissime mele  cotogne e limoni. Vi ricordate gli anni cinquanta, i cubetti nei cestini dell'asilo? C'era sempre un dolce "Zuegg". Oggi Principessa trasformerà le profumatissime mele e il succo di limoni, in cotognata e confetture. Un modo  semplice per assaporare al profumo di cotogne, quei giorni ormai lontani.  Franca Bassi




giovedì, 29 marzo 2007

Cutùgn'



 

Tra i rami di un'antico
"Cutùgn' "
in questa vecchia foto
in bianco e nero
ti vedo!
Il tuo dolce profilo
distesa,
aspetti tra i rami
lo spuntare del sole,
ti riscaldi!
Rifletti di luce
un bianco candore
resti lì ferma
da sempre.
Tra i rami.
"Cegghjie"
Distesa aspetti
il calare del sole.

franca bassi - terrestrecegliese


***

traduzione di Giacomo Nigro

D'ammienz' a' lli ramagghjie di nu vijecchije 
"Cutùgn' "
jint'a stha futografije vecchije,  
bianch' i nner'
ti vech'!
A linia dosc'
shtinnut',
shté spiett' ammienz' a' lli ramagghjie 
ca jess'u sol',
ti scraff'!
Llush' di llush'
nu bianch' di cash'
shte ferm' addà
da semp'.
Ammienz' a' lli ramagghjie.
"Cegghjie"
Shtinnutì sht'aspiett'
ca cal' u' sol'.





poesia - 5

L'IMMENSITA'.


ALZARE  LO  SGUARDO  DI  NOTTE


VERSO  IL  CIELO  STELLATO


STANDO  SUI  MONTI


DOVE  SCRUTANDO  L'INFINITO


SI  RIESCE  A  VEDERE


OLTRE  GLI  STECCATI


DEL  VISIBILE  STELLARE...


L'IMMENSITA'.


Sar-3-10-04 Rizzi Salvatore

Senza titolo 2155

 LA CONOSCETE LA FIABA DELLA TARTARUGA STREGATA?   :-)


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Senza titolo 2154

 VI PIACEVA IL CARTONE ANIMATO DI KEN SHIRO ?   :-)


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Rosolio al melograno

natura morta                              Immagine di franca bassi-banco di scuola- natura morta-


Preferisco il calore
e la luce del mio
caminetto
mentre scrivo
la fiamma arde
lo scriptio insieme
al rumore dei tasti
rompono il silenzio
delle pietre antiche
del trullo e la legna
lenta si consuma.
Il  profumo del
rosolio al melograno
addolcisce le mie
labbra.


                                                               franca bassi

25.10.07

Senza titolo 2153

 ED ECCO A VOI UN FILM DI MARIO MONICELLI  INTERPRETATO DA UGO TOGNAZZI MAURIZIO NICHETTI LELLO ARENA E ALBERTO SORDI  VI PIACEVA ?   :-)


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Senza titolo 2152

 VE LA RICORDATE LA SERIAL TV I JEFFERSON ?   :-)


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Michele

Michele frequentava il mio stesso liceo ma era più grande di me. Lui e il suo amico Dario erano sempre i Dj delle feste della scuola, Dario metteva i dischi e lui con il microfono in mano faceva quasi cabaret più che lo speaker... quante risate ci faceva fare con la sua simpatia... e poi sono stava lì e nonostante fosse bello si sentiva quasi brutto e questo lo rendeva ancora più bello. Alto, magro, con gusto nel vestire, con le dita affusolate e sempre con il sorriso... con gli occhi color nocciola che ridevano sempre e i capelli neri corti ma ricci ricci.


Eravamo amici. Stavamo quasi sempre insieme a scuola e durante le feste io lui, Dario e gli altri che nel gruppo andavano e venivano. Quanti bei ricordi...


Michele si diplomò e inizio a frequentare l'università. Ci sentiavamo e vedevamo ma meno spesso, soprattutto alle feste.


A 22 anni una tremenda malattia portò via suo padre e lui cominciò a lavorare nella ditta in cui lavorava il padre. Michele era triste, i suoi occhi non ridevano più, lavorava per mantere la mamma e il fratello minore e non voleva uscire mai.


L'anno dopo al lavoro conobbe Francesca e si innamorano perdutamente, e lui riprese a vivere, riprese a sorridere e ad essere sereno.


A 25 anni lo vedevi camminare abbracciato a Francesca per le vie della mia città, ogni tanto ci trovavamo per caso tutti insieme al bar e bevevamo un caffè. Un giorno di maggio ci disse che loro due stavano per andare a convivere, il tempo di sistemare il piccolo appartamento di Francesca che nemmeno a farlo apposta non era lontano da quello della mamma di Michele.


A giugno Michele con la mamma partono con la macchina per accompagnare il fratello minore, Luca, in Puglia dove avrebbe lavorato per i mesi estivi come animatore di un villaggio. Approfittano e fanno due giorni di vacanza in puglia e poi tornano a casa.


Erano le 16 circa del pomeriggio, Michele guidava sull'autostrada mentre la sua mamma sedeva di fianco. Viaggiavano con la loro Micra nella corsia centrale, davanti avevano un camion che copriva la visibilità, e poi Michele aveva sempre odiato avere camion davanti mentre guidava.


Michele sorpassa e mentre si ritrova nella corsia tutto a sinistra con i divisori di cemento, il camion che stava superando sbanda. Sbanda tutto a sinistra e nonostante Michele abbia decelerrato il camion colpisce il cofano della macchina e schiaccia quasi tutta la macchina contro i divisori di cemento.


La mamma si rompe una gamba e si lussa una spalla e ha molte cicatrici.


Michele invece chiude per l'ultima volta i suoi occhi schiacciato contro il cemento e il suo bellissimo viso che avevo ripreso a sorridere è deturpato.


Il camionista era ubriaco. Ubriaco allo stremo e non si è fatto niente. E in galera non ci è nemmeno mai stato. Otto mesi di domiciliari e l'ha scampata...


La mamma e Luca non li incontri quasi mai, chiusi nel loro dolore. Francesca la incontri di rado, con la testa sempre china e con l'anello che le avevo regalato Michele all'anulare sinistro. L'anello che era un ennesimo segno dell'Amore di Michele per lei... del Michele che oggi avrebbe compiuto 27 anni.


Se passi per quella via dove si trova l'appartementino di Francesca, lo trovi tutto chiuso con ancora i sacchi di calcinacci sul balconcino.


"Quei sacchetti lì ce li avevi messi Michele" dice Francesca mentra stringe forte l'anello con l'altra mano "Lì aveva messi lì per liberare la camera da letto e inginocchiarsi a me e chiedermi di diventare sua moglie."


 

Senza titolo 2151

 VI PIACEVA QUESTO FUMETTO ?   :-)


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24.10.07

Senza titolo 2150

 VE LA RICORDATE QUESTA PUBBLICITA' ?   :-)


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Oltre la danza

 

la_ballerina tutù verde                                       Immagine di Franca Bassi


Con un po' di fantasia, chiudete gli occhi  e vi dico cosa oggi i miei occhi hanno visto: Lo scenario sarà la suggestiva, bianca Ostuni. Sul palco di terra rossa di Puglia, sarà ricoperto da un soffice manto, di erba fresca , tantissime ballerine patriarcali,  di Olea in tutù verde, che hanno danzato in anteprima  per me, ora danzeranno per voi, per una buona notte.  Il vento suonerà la bellissima sinfonia per: "Un uomo solitario" e le ballerine danzeranno ancora,  nel tempo e nello spazio, all'infinito. I miei occhi, hanno visto  molto di più, dell'occhio della mia canon, ha potuto rapire per voi. Franca Bassi


 

ecco la mia reazione all'istituzione del pd





ed ecco il nuovo inno di Crozza ha azzeccato in quanto ero quello che ( scambiato per matto da molti della Sg locale ) lo aveva prevvisto . Dopo l'inno di Marco re ecco l'inno di crozza quale dei due è il migliore ?



per chi lo avesse perso nei meandri dei tanti post rieccovelo . a voi la scelta



Senza titolo 2149

 L'AVETE LETTO QUESTO LIBRO ?   :-)


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Senza titolo 2148

 L'AVETE MAI LETTA LA FIABA  I TRE CAPELLI D'ORO DELL'ORCO ?   :-)


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Vittoria

Troppo presto si è chiuso
con una mesta frase, addio
quel libro finemente rilegato
che non ho fatto in tempo
colpa di un amaro destino
a leggere profondamente.

Troppo presto, poche pagine
per raccontare una storia
nata ai piedi di un vulcano
una storia che oggi continua
in tanti fogli ora raccolti
in un altro libro ancora.

23.10.07

Senza titolo 2147

SOFFIO DI MAGGIO OVVERO UNA PICCOLA COMMEDIA UMANA SU INTERNET


 


Eulalia è santa catalana e a Cagliari, la mia città, nel 1500 le hanno dedicato una bella chiesa gotica. Questo per dire qualcosa di me perché la santa, e meno che meno la chiesa, nulla hanno a che vedere con l’autrice. Eulalia è nome composto: eu, dal greco che significa buono e lalia, sempre dal greco che indica parlare, chiacchierare. Buona parlata o Eulalia sono la stessa cosa quindi. Non sembri questo un presuntuoso presentarsi criptato neanche in maniera troppo sofisticata, perché l’autrice Soffio di Maggio merita in pieno l’appellativo dato al suo personaggio che per lei racconta le storie. E le racconta bene nel suo blog: vanno dalla novella alla vera e propria fiaba con una leggerezza e una semplicità propria degli autori classici. I personaggi delle sue storie sono uomini, ma anche animali e cose che si animano fino a prendere vita e coscienza di sé così come la luna ne: “Eulalia e la luna grassa”, nel quale il nostro satellite stanco come qualsiasi umano sovrappeso decide di appoggiarsi sulle montagne nere per riposarsi; facendo scaturire da questa decisione una serie di conseguenze che costituiranno la storia. In “Eulalia e la fenice d’asfalto” prendono vita l’asfalto e un fiore rosso carnoso che da lì spunta, riportandoci alla memoria l’inizio di “Resurrezione” di Tolstoi, improbabile in un ambiente come quello ma nelle favole tutto è possibile, avrà vita breve perché verrà come strangolato dai rovi senza che la nostra protagonista possa fare alcunché, una lacrima però lascia aperta la speranza che con la notte possa rifiorire. In “Eulalia guarda alto”, gioca invece sull’equivoco con dei babbo natale appesi ai balconi dando vita a quelli finti e trattando da pupazzo quello vero: un sorriso alla fine svelerà l’equivoco. Il campionario è vasto e continua ad arricchirsi di nuovi personaggi, ma con un punto fermo Eulalia che immagino con grandi occhi ad osservare per noi, una sorta di inviato speciale nel mondo della favola, e ci restituisce le immagini che la sua fantasia fervida depura di tutto ciò che c’è di quotidiano nelle sue avventure. Ecco forse è questa la  lezione più importante delle sue storie, la dimostrazione che c’è un altro modo di vedere il mondo ed è tutto negli occhi di chi guarda, perciò guardarlo con benevolenza e senza eccesso di critica ce lo restituirà più vivibile, almeno per il tempo della lettura, con invito a provare a trasporlo anche nella realtà di tutti i giorni.


 


Pietro Atzeni

startup sarda per l'eredità digitale . L’app Zephorum sarà presentata alla fiera tecnologica Ces di Las Vegas: permette ai parenti di recuperare i profili e i contenuti in Rete dei cari defunti

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