Il canto che , come si faceva nella tradizione orale ( molto forte nelle zone contadine specie del sud e di cui sono stato testimone visto che i miei nonni mi raccontavano storie e leggende della tradizione rielaborate ) che vado a rielaborare è canto di lotta delle mondine, di autore anonimo, nato nel 1906, quando il deputato socialista Consiglio, presenta alle Camere il progetto di legge per ridurre a otto ore la giornata lavorativa. le otto ore lavorative rappresentavano il cardine delle rivendicazioni del movimento operaio e contadino proclamate dalla prima e seconda internazionale.
Il riferimento alla Russia è riferito alla Rivoluzione del 1905, ma la canzone diventa popolarissima durante le grandi lotte del biennio rosso( 1920-1922 ) La musica ricorda la canzone risorgimentale La bandiera tricolore, e i testi furono moltissimi, in quanto adattati a diverse occasioni e spesso cambiati
ecco ilo mio testo
se 70 anni per la pensione vi sembran troppi
venite voi a lavorare a fino ai 70
e capirete se non siete tonti
la differenza tra lavorar e governar
; parte finale dell'originale quello delle modine
(...)
chi non lavora non mangerà;
e quei vigliacchi di quei signori
andranno loro a lavorar.
per la storia e il testo original a cui rimando le fonti sono :
Per i giganti di pietra, infatti, si profila il destino della separazione. Presto una parte sarà ospitata nel museo civico di Cabras, l'altra nelle sale dell'Archeologico di Cagliari. La Soprintendenza cagliaritana, d'intesa con
dalla nuova sardgna web del 23\11\2011
la Regione, ha infatti deciso di imboccare la strada che buona parte degli esponenti del mondo scientifico e dell'opinione pubblica avevano sconsigliato cioè lo smembramento .Infatti dopo la visita fatta l'8 dicmbr ne trovate ( tranne una ) nel post alcun mie foto , concordo con quanto dice << Trovo invece insidioso separare per anni, in attesa del museo definitivo, l'eccezionale gruppo scultoreo, parcheggiandone una parte a Cabras, nell'ampliamento del Museo civico, ed una parte nel Museo Nazionale di Cagliari. >> ( http://tinyurl.com/cszsb69 ) Archeologo specializzato, docente di ruolo di Beni Culturali e Ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari e incaricato di Museologia ( ulteriori news sul l'url ) Marcello Madau << Il gruppo si legge assieme, si tratta di un racconto unitario. Dividere (a meno che non ci sia una carenza assoluta di spazi: diversamente meglio sarebbe tenerlo, sino alla collocazione finale di Cabras, tutto assieme a Li Punti) un gruppo scultoreo di tale forza e pregio produce letture sbagliate. Il segno evidente della prevalenza della logica «antiquaria» del «capolavoro singolo» rispetto alla lettura e ad un impatto complessivo che solo la visione d'insieme può darci. Una logica antiquaria e pesino commerciale, che si distingue nell'azione Corea Expò 2012, con l'annunciata destinazione di alcune statue - o di copie a regola d'arte - come «logo» italiano per una manifestazione essenzialmente commerciale.>>Il quale , come dic sempre ala nuova sardegna del 23 novembre 2011 << L'anno scorso criticai esplicitamente il tentativo del supermanager Mario Resca di inviare qualche gigante di Monte 'e Prama in Cina (a restauro in fase finale e con studio ancora da svolgere), poco dopo il convegno sassarese promosso da Invitalia «Sulle spalle dei giganti». Ricordiamo che Invitalia nacque nel 2008 dalle ceneri di Sviluppo Italia, con mutazione promossa dall'ex Ministro Scajola. Un carrozzone con turbolenze politiche ed economiche tra PD e PDL, poi attorno a Raffaele Fitto. E passaggi di quote di «Italia Turismo» - Marcegaglia, Pirelli Re, Gabetti, con mission di seimila posti letto nel Mezzogiorno - da Emma Marcegaglia a Maurizio Prato, Fintecna.Sarà un caso, ma un paio di mesi fa appare la notizia che il Governo e
le imprese italiane si preparano all'appuntamento con le esposizioni
internazionali del 2012. Firmano un protocollo d'intesa fra Invitalia,
l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo
dell'impresa e il Commissario generale del Governo per la partecipazione
all'Expò di Seoul, in Corea del Sud, e di Venlo nei Paesi Bassi. «Un
piatto ricco», è stato scritto, «con l'Expò in Corea come occasione per
penetrare nuovi mercati».Nella visione dell'esposizione se pur incompleta, perchè certi pezi
sono di difficile attribuzione a quello trovato e gli scavi sono
stati solo parziali ma ci sono come dice l'articolista , insomma
molte buone ragioni perché le splendide statue stiano tutte assieme e
godano della lettura unitaria che compete loro e serve per capirle, o
«semplicemente» emozionarci.
Il mio reportage
.Nella visione dell'esposizione se pur incompleta, perchè certi pezi sono di difficile attribuzione a quello trovato e gli scavi sono stati solo parziali ma ci sono come dice l'articolista , insomma molte buone ragioni perché le splendide statue stiano tutte assieme e godano della lettura unitaria che compete loro e serve per capirle, o «semplicemente» emozionarci.
Quindi mi chiedo ma Capellacci presidente della regione sardegna e l’assessore regionale Sergio Milia, anche il sovrintendente dei Beni archeologici Bruno Massabò, Maria Assunta Lorrai, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, il sindaco di Ctura Cabras Cristiano Carrus e il soprintendente per i beni archeologici di Cagliari e Oristano, Marco Minoja , cos'hanno nella testa segatura
La figlia sedicenne d'una disagiata famiglia abitante a Torino rivela d'esser stata vittima d'una violenza: "Colpa degli zingari", vale a dire i rom ammassati nel campo della Continassa, periferia profonda, agglomerato di baracche e casermoni in cui annegano uomini e cose. La fiaccolata di solidarietà (?) organizzata dal fratello della ragazzina e dagli abitanti del quartiere si trasforma ben presto nell'edizione 2011 della Notte dei Cristalli: assalto al campo rom, bombe carta, rogo. E i bambini?, osa obiettare qualcuno. Brucino anche quelli, è la ringhiosa replica dei giustizieri di stirpe e verginità.
Di fronte all'irreparabile, la ragazzina crolla: non c'è stato nessuno stupro. Ma non è più intatta. Ha avuto un rapporto sessuale consenziente col giovane fidanzato, ma temeva la punizione dei genitori e della nonna, alla quale aveva giurato di arrivare pura al matrimonio. Per accertarsene, la famiglia la sottoponeva ogni mese a controllo ginecologico. "Siamo di Chiesa", spiega il padre disoccupato.
C'è un colpevole da individuare. Il colpevole è naturalmente il rom. Nessuno lo mette in dubbio: "già se non era stato lui sarebbe stato capace di esserlo, e non si giustificava mai. [...] 'A che giova? Sono malpelo!'" (G. Verga, Rosso Malpelo, 1880). E per questi malpelo non occorre alcuna prova, basta il biascichio tremolante d'una confusa ragazzina.
L'odio per il diverso è l'odio verso chi non riconosciamo eguale. Nei fatti, se non nelle parole. Nasce e s'incancrenisce quando si comincia a reputare l'"altro" un problema e non una risorsa. E i rozzi tribuni ci risparmino, per favore, il cordiale invito "prova a viverci tu, con quelli": vicino a "quelli" molti di noi son nati, alcuni continuano a operare. E la solidarietà tra poveri, quando sono ridotti a miserabili dalla cattiva coscienza del potere, è una balla colossale e un favoleggiamento decadente (G. Fofi). Affinché scatti la solidarietà tra oppressi – siano essi gli inquilini dei casermoni torinesi derubati dagli “zingari”, siano questi ultimi confinati in vergognosi immondezzai – occorrono reciproca conoscenza, educazione, cultura, politica. Politica come arte della polis, consapevolezza della propria dignità di cittadini e non di servi. Altrimenti a prevalere saranno, come a Torino, lo scontro primordiale, il caos della materia, la mattanza tribale, l’atemporalità emarginata della preistoria.
Il secondo sesso
Al tribalismo e alla preistoria è legata anche l’altra questione, la violata verginità della ragazza, da quest’ultima ribadita con stolida sicurezza anche adesso, assieme al sostanziale, mancato pentimento per il disastro da essa stessa provocato (“ho chiesto scusa, cosa devo fare, spararmi?”): la verginità è un valore, ripete convinta, dopo averla perduta alla prima occasione.
Essa condivide coi maschi di casa l’idea che la donna, o meglio la femmina, è essenzialmente corpo e sul suo corpo si misura l’onore e la rispettabilità d’una famiglia. Al fratello-guardiano i genitori e la nonna non avranno imposto, senz’altro, alcun giuramento di “purezza”, ma a lei sì: lei non ha altro, la sua anima è strettamente legata a quell’imene da conservare per il prossimo padrone come merce nuova, fresca. Quella è la sua dote, la ricompensa della sua mancanza, perché la donna, per sua natura, difetta sempre di qualcosa.
L’Italia delle Fallaci che incitavano tumultuosamente allo “scontro di civiltà” si rivela pericolosamente simile a quella di certe famiglie infibulatrici di remoti paesi levantini: e, d’altronde, è solo lo specchio dell’Italia scollacciata in cui le femmine sono vendute nude dai mass-media. In un caso come nell’altro, sempre di merce si tratta, sempre di materiale umano di cui disporre a piacimento. Ai piromani torinesi, della (falsa) violenza non importava proprio nulla. Ma non potevano tollerare che una “loro” donna fosse sporcata da “stranieri”. Sul corpo delle italiane è lecito spadroneggiare soltanto agli italiani.
“Siamo di Chiesa”
Può darsi che qualche prelato si profonda in elogi di fronte alla professione di fede verginale della fanciulla piemontese. Dalla gerarchia attuale ci aspettiamo ormai di tutto. Non è invece pervenuto il parere in proposito della società San Vincenzo, che si prendeva cura del padre senza lavoro. Come abbia sopperito all’indigenza di questa famiglia, non solo materiale, ma spirituale. Sarà stata a conoscenza dei “valori” da essa professati, del modo in cui erano vissuti? Di cosa intendeva, quel padre, con “essere di Chiesa”?
Essere di Chiesa per lo sventurato uomo consisteva nel coprire le pareti di santini, oltre le nudità della figlia. Le immagini di San Pio e Madre Teresa camuffavano malamente il paganesimo patriarcale dell’onore, del riscatto, dello scambio. “La verginità è un valore”. Un valore spendibile, naturalmente.
Anche le dieci ragazze della parabola evangelica erano vergini. Ve n’erano altre dieci, anch’esse vergini. Ma le prime si dimostrarono stolte e vennero rifiutate dallo sposo; alle altre, sagge e previdenti, spettò il premio.
Né le prime né le seconde furono giudicate per la loro verginità, ma a seconda della loro capacità d’amare. L’integrità fisica non ha preservato le prime ragazze dalla stoltezza, proprio perché non è un valore, né un amuleto magico, né una caparra per assicurarsi rispettabilità agli occhi del mondo. L’opzione dell’astinenza sessuale come rispetto di sé e (per chi crede) pia pratica per sentirsi più vicini a Dio è lodevole se intrapresa con maturità, equilibrio e amore, allo stesso modo di chi si prodiga per gl’indigenti o, al contrario, sceglie una vita matrimoniale all’insegna dello scambio reciproco e dell’apertura verso gli altri. Nessuna scelta è “superiore” a un’altra, o esclusiva per un solo sesso.
A quel padre “di Chiesa” avranno spiegato questi basilari concetti? Oppure, ossessionati anch’essi da una visione del corpo (femminile) poco evangelica e molto terrestre, i devoti che l’assistevano non l’hanno compreso, o magari se ne sono intimamente compiaciuti?
A quel padre “di Chiesa” avranno insegnato che la “Chiesa” non è soltanto l’edificio dove si recitano giaculatorie, il prete che benedice frettolosamente le nostre case nel periodo natalizio o l’immaginetta di Lourdes nella stanza dell’inviolabile figlia, ma è anche e soprattutto ekklesia, comunità, apertura al prossimo e non gelosa chiusura nelle rigide mura della propria, minuscola cerchia? Che ha un nome comune, perché aperta a tutti, e non la maiuscola dell’autorità e del potere? Quel padre “di Chiesa” avrà pur letto di quel suo Signore palestinese straniero fra stranieri, rifiutato dai sacerdoti del tempo; del giovane maestro ebreo che accoglieva pubblicani e prostitute, perdonava le adultere, di sesso parlava ben poco e, di fronte alla preghiera del centurione (per un suo schiavo!), esclamava estasiato: “Non ho mai trovato in Israele una fede più grande di questa!”.
Se quel padre “di Chiesa” conosce i passi sopra menzionati, si dovrà desumere che non li ha capiti, e si è limitato a ripeterli meccanicamente, come i farisei. E se, a differenza di costoro, quel padre “di Chiesa” non sapeva quel che si faceva, perché nessun sedicente cattolico s’è premurato di distoglierlo dall’inganno?
L’ossessione per la verginità fisica della figlia femmina ha così condotto alla peggiore delle bestemmie, il razzismo verso altri esseri umani, la regressione alla bestialità.
Ultima osservazione: notate quante volte, in questo scritto, sono stati usati termini quali natura, naturale, naturalmente, integrità, valore, purezza e - ovvio - verginità. Vocaboli che evocano immagini elevate, pensieri alati, spiritualità e compassione. Ma che stravolti, anzi stuprati, del reale significato, si mutano nel loro contrario, partorendo un mostro d’ignoranza e d’odio. Quando il testo sacro ci mette in guardia dalla confusione delle lingue, lo fa con cognizione di causa.
PORTO TORRES. Chiama le guardie ecozoofile perchè un giovane maltratta il proprio cane e dopo un paio di giorni viene presa a pugni per strada. Questo è quanto ha raccontato ai carabinieri, dove ha sporto una denuncia per lesioni, una casalinga che abita al "Satellite". La donna, che al momento preferisce rimanere anonima, deve essere sottoposta ancora a una radiografia ma il medico del posto di primo soccorso del poliambulatorio di Andriolu le ha già assegnato una settimana di cure (salvo complicazioni) per contusioni ed ematomi al volto e al torace, e sospetta rachide cervicale.
L'episodio, oggetto di indagine dei carabinieri, è accaduto lo scorso fine settimana. La donna, 58 anni e in cura per un tumore, aveva notato un cagnolino sempre legato nell'androne aperto di una palazzina. E, stando al suo racconto, l'animale restava esposto al freddo, non sempre gli veniva dato da mangiare «tanto che spesso gli davo io la pappa», veniva lavato sempre all'aperto e con l'acqua fredda. I proprietari, racconta ancora la donna, si sarebbero infastiditi per quelle attenzioni per il loro animale e più di una volta l'avrebbero apostrofata in malo modo, invitandola a farsi gli affari suoi.
La casalinga, a quel punto, avrebbe chiesto l'intervento delle guardie ecozoofile (pearltro senza grandi risultati) e questo avrebbe acuito lo scontro con i proprietari dell'animale. Uno scontro fatto di insulti per strada e atteggiamenti intimidatori, fino allo scorso week end quando un ragazzo di vent'anni l'ha aggredita fisicamente,
sferrandole un paio di pugni e facendola cadere per terra.
Tutto sotto gli occhi del marito della donna e diversi testimoni, immedatamente intervenuti per evitare che lo scontro fra l'uomo e il ragazzo degenerasse.
I carabinieri hanno sentito alcune delle persone presenti al fatto, ma attendono il referto degli accertamenti radiologici per completare il fascicolo che poi sarà inviato alla magistratura.
Ebbene si , qualcuno\a per queste festività avrà a tavola coloro che non sono " carnivori " estremi o moderati ( a questa ultima appartiene il sottoscritto ) di cui ho parlato nella prima parte e hanno fatto per moda o per scelta io non li giudico perché
una scelta di vita più compatibile per l'ambiente e la natura è il caso di vegetariani , ed e dei vegani . ( vedere manifesto sotto ) : Prima di chiamarli infedeli o di giudicarli apriori solo perché hanno scelto di non mangiare gli animali ( vegetariani ) e i loro prodotti ( vegani ) leggetevi oltre il manifesto sotto anch gli Url soo dopo potete schierarvi a favore o contro
In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti Animali che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre, vogliamo proporre questa riflessione sulle sofferenze e uccisioni degli animali, che in occasione del Natale sono ancora peggiori.
Per festeggiare un Natale "buono"... non uccidere animali!
Per Natale è tradizione imbandire pranzi e cene con ogni "bendiddio", ma... molti di questi "cibi" in realtà non sono affatto un "bene", né sono un "cibo".Sono pezzi di animali, uccisi brutalmente, a cui è stato fatto del male sia nell'allevarli nelle prigioni degli allevamenti intensivi, sia nel trasportarli in lunghi viaggi da incubo, sia nell'ammazzarli nei macelli, dove vengono sgozzati, fatti dissanguare, tagliati a pezzi.Animali, esattamente come i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case: il pensiero di uccidere e portare in tavola loro, per Natale, ci farebbe - giustamente - inorridire.Eppure, gli animali "d'allevamento" sono uguali a tutti gli altri: possono amare, soffrire, provare paura, dolore, gioia, amicizia. Proprio come gli animali domestici che conosciamo meglio.E' irrazionale pensare che siano diversi, gli animali sono tutti uguali. Ma questi animali vengono invece uccisi a migliaia ogni giorno, e sotto Natale questa strage diventa ancora più atroce, animali di ogni specie, per la maggior parte cuccioli, vengono ammazzati per finire sulla nostra "tavola della festa".
Non abbiamo bisogno di uccidere.
Non abbiamo bisogno di far soffrire esseri senzienti, né nella vita di ogni giorno, né tantomeno per festeggiare il Natale. Per favore, pensaci...
Non festeggiare il Natale uccidendo animali.
Usando ingredienti vegetali, anziché animali fatti a pezzi, il tuo pranzo di Natale sarà più buono, in tutti i sensi.
Scopri qui sotto il menu di Natale "senza crudeltà"!E per il futuro, puoi imparare passo-passo a nutrirti senza uccidere animali dal sito: www.vegfacile.infoSalverai animali, avrai un minore impatto ambientale, avrai una salute migliore, risparmierai sui conti della spesa...
Menu di Natale senza crudeltà
Antipasti: Insalata russa Strudel di carciofi
Primo: Lasagne al radicchio
Secondo: Involtini di frutta secca
Contorni: Millefoglie di patate e funghi Insalata di fagiolini e anacardi
Dolci: Torta cioccolato e arancia Biscotti alle arachidi
Per evitare di fare articolo banale , fatto l'anno scorso ( ma che ritrovrete sotto per i motivi che ho già spigato qui ) ho chiesto ad una mia amica vegana di facebook :
<< Come fai , a natale a resiste alle provocazioni " carnivore " d'amici e/o parenti . Se devi cucinare tu x te o trovate un menu condiviso ?
****** Guarda,non faccio mai problemi a nessuno,per quanto riguarda la carne perchè ognuno è libero di mangiare ciò che vuole,senza indicare col dito nessuno,sai nn è poi così difficile ormai è talmente naturale che quando metto a tavola i miei manicaretti ,che si confondono con gli altri, cosiddetti normali se li divorano e tante volte non si accorgono delle differenze sai che facce,quando le dico come sono fatti....e sono più che buoni e sai quanti mi chiedono le ricette,secondo me parte tutto dall'informazione che si ha dei prodotti che si usano...quì a casa ad esempio ognuno mangia ciò che vuole senza spendere di più o meno.io ad esempio bevo latte di soia con agave,cavolo sembra un dolce,ades me lo bevono tutto mie figlie.... >>
Concludo con il post dell'anno scorso
Nel post natalizio d'oggi è dedicato da un vegetariano a chi ha fatto tale scelta e che soprattutto nelle festività ( natalizie in questo caso ) si sente discrimnaino o in imbarazzo ( come testimonia questo post sul forum de sitoveganhome) da carnivori o vegetariani non vegani .
Ecco qui alcune ricette non solo per i vegani , ma chi ha il coraggio di affrontare i tabù familiari e sociali che ci voglio per forza far mangiare carne tratte da http://www.veganitalia.com/natale/natale_menu.htm troverete molti punti di contatto fra i vengani e i vegetariani. Nonostante la radicalità della prima scelta di vita e la moderazione della seconda
IL Natale senza crudeltà è all’insegna dei colori del sole. Le preparazioni scelte per comporre il menu vegan delle feste 2006 si snodano lungo tonalità che vanno dall’arancione delle carote, al rosso scuro dei pomodori secchi e passando poi al giallo forte della zucca e delle lenticchie indiane, per trasformarsi poi nel bordeaux delle cipolle e del radicchio trevisano. L'intenso sapore del seitan si accompagna all'agrodolce del contrasto cromatico tra arancio e barbabietola, facendo strada alla dolcezza conclusiva di banane e ananas, mele e pere tuffati nello splendido abbraccio della fonduta al cioccolato. Tutte le ricette sono per 4 persone.
bruschettine alla crema di carote speziata500 gr di carote 2 spicchi di aglio olio d'oliva extravergine qb aceto di mele 2 cucchiaini di cumino pestato 1 cucchiaino di harissa 1 cucchiaino di cannella 1/2 cucchiaino di zenzero sale
Lessare o cuocere le carote al vapore.
In una terrina, schiacciarle con la forchetta, incorporando a poco a poco l'aglio triturato (o il succo ricavato con l'apposito strumento), le spezie, l'olio e l'aceto, girando e mescolando il composto fino ad ottenere una crema omogenea. Servire su crostini di pane integrale.
hummus del sole
2 spicchi d'aglio 2 cucchiai di tahina 1 limone 1 mazzetto di prezzemolo 1 pizzico di peperoncino e/o paprica 2 cucchiai di olio extravergine di oliva 80 g di pomodori secchi rinvenuti in acqua bollente sale
Mettere nel frullatore i ceci, la tahina, il succo di limone, gli spicchi d'aglio pestati, se necessario dell'acqua, e il sale; frullare a bassa velocità per 30 secondi fino ad ottenere un composto omogeneo abbastanza denso.Aggiungere i pomodori tagliati a striscioline e fare ancora un giro di frullatore
Disporre in una ciotola comune e decorare con il prezzemolo tritato, un pizzico di peperoncino e/o paprica e un filo di olio d'oliva. Servire con pane tostato.
lasagne alla zucca
500 gr di lasagne vegan 1kg zucca, una cipolla tritata, olio extravergine vino bianco dolce, 250 gr di besciamella vegan noce moscata, sale, pepe
Lessare la zucca in acqua salata dopo averla privata della buccia, dei semi e dei filamenti interni.
Scottare le lasagne e lasciatele asciugare su un canovaccio. Nel frattempo soffriggere la cipolla in olio con un bicchiere di vino bianco.
Sbucciare la zucca, renderla cremosa stemperandola con una forchetta, unirla alla cipolla e farla insaporire per qualche minuto.Mescolare zucca e besciamella in una zuppiera capiente.Procedere nella preparazione degli stati alternando pasta e composto di zucca .Terminare con un leggero strato di composto. Gratinare in forno a 200° per circa 30 minuti.Prima di servire spruzzare di gomasio.
Lasagne vegan (prima ricetta)
o 250 gr di farina o 2 cucchiai di olio e.v. di oliva o 1 cucchiaio di amido di mais o di arrow root
Mescolare gli ingredienti aggiungendo acqua fresca per ottenere un impasto soffice ma assolutamente non appiccicoso. Impastare a lungo. Tirare con un mattarello inché diventa molto sottile spargendo un po' di farina se è necessario. Tagliare la pasta formando dei rettangoli di 13 x 18cm. Cospargere con un po' di farina e mettere da parte senza sovrapporre le lasagne. Cuocere tre o quattro alla volta in acqua salata con un po’ d’olio.
Lasagne vegan (seconda ricetta)
o 180 gr di semola di grano duro o 80 gr di farina di ceci o curcuma (un pizzico)
Mescolare gli ingredienti, aggiungere acqua e anche un po' d'olio per rendere l’impasto più elastico. Impastare il tutto con acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Prima di passare a stendere la sfoglia, lasciare l’impasto a riposare in frigo per una mezz’ora. Poi procedere come sopra (si può anche usare l’apposita macchinetta a rulli).
Besciamella vegan
4 cucchiai di olio di semi di girasole 50 g di farina di riso 25 cl di brodo vegetale noce moscata pepe bianco (facoltativo) sale
In un pentolino alto e stretto far scaldare l’olio.Fuori dal fuoco unire la farina e mescolare con energia per far sì che i due elementi si amalgamino bene.Rimettere sul fornello protetto da uno spargifiamma e, un mestolo alla volta, aggiungendo il brodo caldo mescolando senza interruzione.Far addensare la salsa fino alla giusta consistenza.Aggiustare di sale.Aggiungere la noce moscata e volendo pepe bianco macinato.
crema di lenticchie arancioni all'indiana
250 gr di lenticchie arancioni 1 cipolla 4 spicchi d'aglio 1 cucchiaino di curcuma in polvere 1 cucchiaino di semi di cumino 1/2 litro d'acqua olio extravergine d'oliva sale peperoncino
Lavare le lenticchie e scolarle. Sbucciare e tritare aglio (eccetto uno spicchio) e cipolla, poi farli soffriggere in un po' d'olio. Aggiungere la curcuma, mescolare e insaporire per qualche istante. Unire le lenticchie, insaporire con sale e peperoncino; bagnare con l'acqua, incoperchiare e cuocere fino a quando le lenticchie si saranno ridotte in poltiglia. Preparare il condimento detto "tarka": scaldare l'olio, affettare lo spicchio d'aglio rimasto, farlo soffriggere insieme ai semi di cumino; condire le lenticchie appena l'aglio si sarà imbrunito.Servire accompagnando con del riso basmati (anche integrale).
seitan della Regina di Cipro
500 gr di seitan al naturale 2 grosse cipolle rosse aceto balsamico q.b. sale (assaggiare prima) olio extra vergine di oliva
Tagliare le cipolle a metà e poi a fettine sottilissime. In una padella larga versare un paio di cucchiai d’olio, poi le cipolle. Farle imbiondire un po’ e quindi spruzzarre almeno un cucchiaio d’aceto balsamico, lasciarloevaporare, e quindi versarvi il seitan. Far cuocere lentamente, aggiungendo un po’ d’acqua ogni tanto. Quando il seitan sarà un po’ gonfiato e le cipolle saranno tenere, spegnere il fuoco e lasciare insaporire per una decina di minuti almeno. Riscaldare e servire.
radicchio trevisano alla griglia
600 gr di radicchio rosso di treviso 4 cucchiai olio extravergine d'oliva 1 limone sale pepe
Togliere al radicchio le foglie esterne, lasciare circa tre centimetri di gambo. Tagliare ogni cespo in 2 o 4 quattro spicchi. Lavare gli spicchi e condirli con poco olio. Cuocerli su una griglia rovente, da tutte le parti per circa 5 minuti. Disporre il radicchio su un piatto di portata e condirlo con sale, pepe e il succo del limone.
barbabietole e arance in insalata
350 gr di barbabietola cotta 2 arance sbucciate e tagliate a fette 20 gr di noci 2 cucchiai di succo d’arance 1/2 cucchiaino di succo di limone sale e pepe 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Asciugare le barbabietole e affettarle.
Sistemare barbabietole e arance sovrapponendo a raggiera le fette su un piatto di portata o sui piattini Tostare le noci in forno preriscaldato a 175° per circa dieci minuti.Tritarle finemente e spargerle sopra barbietole e arance.Inn un frullatore, mescolare il succo di arancia, quello di limone e un po' di sale e aggiungerevi l’olio mescolando continuamente.
Versare il condimento sull’insalata. Cospargere di pepe e servire immediatamente.
fonduta al cioccolato con frutti rossi e gialli
cacao amaro q.b. mezzo bicchiere (o meno) latte di soia zucchero moscovado q.b. aroma di vaniglia o arancio tofu cremoso (opzionale) mele, pere, ananas sbucciati e tagliati a piccoli pezzi banane a rondelle di un paio di centimetri fragole intere o (se grandi) divise a metà
Una volta stemperato bene il cacao, far riscaldare bene la crema a bagnomaria, sempre mescolando, e poi passarla nel recipiente per fonduta da portare in tavola. Accendere il fornelletto o la candelina e immergere la frutta, già sbucciata e tagliata, con le apposite forchettine.Le quantità da utilizzare variano a seconda delle dimensioni del recipiente per fonduta. Calcolare che bisogna ottenere una crema di cacao, latte di soia e zucchero, aromatizzata a piacere, molto densa. A piacere, per renderla più cremosa e ricca è possibile aggiungere del tofu cremoso frullato.
Prevvedo che riceverò email d'intolleranti carnivori , ma mi trattengo dal fanculizzarli , perchè nonn sempre si può fare , perchè avolte prevale in me un po' di buonismo ( sarà anche l'atmosfera caramellosa , un po' sdolcinata , a limite dello stucchevole natalizia ) oltre pena e pietà visto che la maggior parte d'esse ( almeno dalla ,mia esperienza che ho avuto ) saranno dettate da pregiudizi e disinformazione dei media ufficiali che oltre a disinformare ridicolizzano senza conoscere chi non s'adegua alle loro imposizioni . A loro consiglio ( anche se alcuni mi diranno che sto dando le perle ai porci , ma mi sento seme e credo che in qualcuno\a attecchirà prima o poi ) oltre i siti con ricette ,metto in elenco altri siti con le motivazioni di chi ha fatto a scelta coraggiossima dei Vegani
http://www.laverabestia.org/ risposta ai disinformati e ai deficenti che dico che vedono nei vegani solo quelle persone che non mangiano carne , pesce , ed altri prodotti derivati da animali ( latte , uova , formaggio , carne animale , ecc
http://www.veganhome.it/community/poichè la conoscenza . il dialogo ed il confronto almeno provarci puà servire ad abbattere o limitare i pregiudizi e i presupposti ecco a quest'altra sezione
http://www.chupacabramania.com/articoli/animali/menu_festivita.htm ( non saranno de 2010 , ma sepre da provare qual'ora abbiate un familiare , amico , o parente diretto o indiretto che nonnpuò motivi di salute o scelta bvegana \ vegetariaja mangiare prodotti animali )
Un libro che spiega : perché una dieta vegetariana può giovare alla salute,quali sono gli alimenti indispensabili al nostro organismo,come attuare il passaggio alla dieta vegetariana nei bambini, benefici e svantaggi derivanti dall'eliminazione della carne dalla dieta ,Un utile glossario e un ricettario per realizzare pietanze genuine e gustose completano il volume.ed eventualmente inventarne e farne altre fra cui quelli del post d'oggi
I vegetariani, però, non sono tutti uguali: alcuni mangiano latte e uova, altri escludono qualsiasi prodotto di origine animale (vegani), altri ancora si nutrono esclusivamente di vegetali crudi e frutta (crudisti e fruttariani).
Vegetariani non ci si può improvvisare. Benché un’alimentazione senza carne e derivati possa essere considerata completa sotto tutti i punti di vista – oltre che eticamente corretta – è necessario bilanciare adeguatamente i diversi alimenti affinché il nostro organismo possa trarne beneficio e non subire carenze di alcuni importanti elementi.Questo testo offre un’ottima introduzione all’argomento fornendo risposte chiare ai più comuni interrogativi: perché optare per una dieta vegetariana; perché una dieta vegetariana giova alla salute; quali sono gli alimenti indispensabili al nostro organismo; come crescere dei figli vegetariani e quali sono tutti i benefici derivanti dall’eliminazione della carne dalla dieta.Un ricco ricettario per realizzare pietanze genuine e gustose, importanti documenti nutrizionali e un glossario in appendice completano il volume.
Ad ogni pagina tante risposte anche per quanti già conoscono, utilizzano e amano il cibo crudo (Raw Food), e cercano le ricette più indicate per un’alimentazione sana ed equilibrata e le soluzioni migliori per quando si mangia in compagnia. La prefazione è firmata da Cherie Soria, grande esperta internazionale di Raw Food, che ha donato agli autori alcune tra le sue ricette più interessanti. E ancora tante informazioni sul crudismo, quando e come nasce, le scelte alimentari e le motivazioni che ha alla base; le combinazioni alimentari e la disintossicazione. All'interno anche diverse tecniche per conservare il cibo, come ad esempio l’essiccazione, insieme alla presentazione della pratica del digiuno e dei suoi benefici sulla salute; come pianificare una dieta, gli accorgimenti per mangiare fuori casa e numerose ricette per colazioni, salse e condimenti, snacks, insalate, pane e crackers, piatti principali, ricette dal mondo e dolci. GLI AUTORI
Stefano Momentè, quarantacinque anni, è vegetariano dal 1985, tendente al crudismo. Giornalista e comunicatore, è esperto di cucina e lifestyle vegetariano. Ha fondato e presiede Veganitalia (http://www.veganitalia.com), associazione per l'informazione sul veganismo in Italia. È ideatore e promotore del circuito Ristoranti Verdi. Tiene conferenze, corsi, seminari sul vegetarismo. Ha pubblicato: per Pan (Gruppo Editoriale Armenia), nel 2001, Vegetariani, una vita senza carne; per Macro Edizioni, nel 2002, Il Vegan in Cucina, oltre 300 ricette senza carne, pesce, uova o latticini; per Next Italia, nel 2005, Seitan, preparazione e ricette
Sara Cargnello, trentatrè anni, si è laureata in Scienze Ambientali all'Università Cà Foscari di Venezia.Salutista da sempre, è vegetariana da 16 anni e crudista da 4. Si è appassionata di nutrizione all'età di 12 anni, successivamente ha collaborato all'apertura di un ristorante biologico, ha lavorato nel settore erboristico, è stata guida naturalistica ed attualmente si occupa di Educazione Ambientale. È tornata sui libri per studiare nutrizione presso una scuola di naturopatia, gestisce il primo sito internet italiano interamente dedicato al crudismo , e si diletta nella creazione di elaborate ricette senza l'utilizzo dei fornelli
IL suo nome evoca gusti e paesi lontani, tanto che la sua origine si perde tra i monaci buddisti cinesi, secoli fa, e rappresenta da sempre uno dei cardini della cucina orientale.
Ricavato dalla farina di grano, risciacquata e impastata fino a quando non rimane solo il glutine, poi bollito in acqua aromatizzata e insaporita in diversi modi, il seitan è un cibo nutriente e dal sapore delicato, noto soprattutto ai vegetariani perchè si presta a innumerevoli utilizzi e la sua versatilità lo rende ingrediente principe della cucina attenta alla salute e senza crudeltà. Questo manuale guida il lettore lungo un puntuale percorso per la conoscenza di questo prezioso elemento gastronomico, ne illustra i componenti e le tecniche per la realizzazione, destinate a quanti amano preparare i propri piatti partendo dall'ingrediente principale, la farina.
ROMA E' troppo bravo: ha sostenuto tutti gli esami di Giurisprudenza in tempi record all'università La Sapienza di Roma, ma proprio per questo non lo fanno laureare. Così, Luca [ foto a sinistra ], ha deciso di ricorrere al Tar perché sente di aver subito un'ingiustizia. Ventinove esami in 24 mesi con la media di 28,48, doveva laurearsi a novembre e invece dovrà aspettare altri due anni.
Lo studente: non mi arrendo, faccio ricorso al Tar.Luca si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza nel settembre del 2009 e nonostante al liceo classico non fosse un fenomeno, mangia libri all'università. Studia otto ore al giorno, passa gli esami, i prof gli fanno i complimenti. L’ultimo esame lo sostiene lo scorso settembre. Poi la richiesta della tesi e quella scoperta che sorprende e scandalizza Luca. Il preside della facoltà di Giurisprudenza, Mario Caravale, gli dice che deve aspettare, che non può laurearsi. Decide allora di rivolgersi a un avvocato e di fare ricorso al Tar. Luca non molla parla anche con il rettore Frati. Ma intanto nulla accade. Lo studente modello, pronto a laurearsi, dovrà aspettare che la burocrazia faccia il suo corso.
Ecco che ogni tanto viene fuori la notizia che qualcuno si laurea in anticipo, mentre gli studenti "normali" che normalmente si smazzano negli atenei sanno benissimo che è obbligatorio presentare un piano di studi, che è annuale. Solo avendo presentato un piano di studi si possono sostenere gli esami in esso contenuti e si sa anche che non è possibile anticipare gli esami che appartengono ad un anno accademico successivo, perchè verrebbero annullati.Oppure in crte facloltà ed il caso della sapienza di Roma ci sono delle regole particolari e a spiegarle è lo stesso rettore, Luigi Frati << Le regole vengono date da una delibera interna...che stabilisce che la laurea si può anticipare al massimo di un anno >>al Messaggero, aggiungendo che <>. Non riesco a capire se è la stampa a diffondere notizie sensazionalistiche pur di creare il caso o se sono questi "fenomeni" a farla più facile di quanto sembri senza dire tutta la verità:cioè quali trucchi burocratici abbiano adoperato per superare la rigidità di questi sbarramenti.Una volta per tutte: poniamo anche che ciò che state affermando sia vero: e allora, come avete fatto a superare delle procedure burocratiche d'ateneo che per gli altri sono tassative? Come avete fatto a sostenere esami poi annullabili? Quindi Come hai fatto a passarla liscia, senza incorrere in procedimenti disciplinari ? Una volta per tutte diteci , cari genietti la verità e non vantatevi di cose che la maggior parte degli studenti sa non essere possibili:questa è solo sensazione. Ritenete di essere dalla parte del giusto? Ok, allora mostrate anche ai lettori e agli altri studenti attraverso prove documentarie tutte le procedure aggirabili in quanto farraginose, se volete fare una seria critica all'università. Altrimenti son solo chiacchiere.
lo so che sarebbe da dittatura , da stato etico , o scendere al loro stesso livello se non peggio , ma a caldo, appena leggo queste notizie ( che trovate sotto ) farei come questa scena di arancia meccanica
obbligando i violenti a vedere in interrottamente film sulla non violenza o sui genocidi
la prima è fresca fresca ed grave perchè avvenuta in una scuola
A una scolara di 12 anni è stato abbassato il voto in geografia perché "nera" e quindi "non come gli altri". Sarebbe questa la risposta che la professoressa di Geografia avrebbe dato alla bambina quando questa ha chiesto spiegazioni. E' successo in una scuola media di Caserta.
La vicenda è stata riferita dalla mamma della 12 enne alla dirigente scolastica che ha chiesto e ottenuto conferma di quanto accaduto ai compagni di classe dalla piccola. Questa vicenda è riportata dal Corriere del Mezzogiorno. Al momento la professoressa è in malattia e, naturalmente, sotto accusa.
la seconda risale a ieri \ avant'ieri
Dieci-quindici minuti di violenza e paura, con qualche decina di persone, alcune armate di bastoni, che invadono il campo alla cascina Continassa, fanno fuggire i Rom, spaccano tutto quello che trovano e poi, con le stesse fiaccole usate per il corteo, danno fuoco alle baracche.
A fermarli e' il fratello della ragazza che, accompagnato dai Carabinieri, li avvicina mentre fiamme e fumo si alzano dalla cascina. Li convince a desistere e qualche minuto dopo le autobotti dei Vigili del fuoco, fino a quel momento bloccate dai manifestanti violenti, entrano nel campo e cominciano a spegnere le fiamme.
I violenti si allontanano alla spicciolata; il corteo, che era partito da piazza Montale si disperde e delle 400-500 persone che vi avevano aderito per esprimere solidarieta' alla ragazza e protestare contro la violenza non vi e' piu' alcuna traccia.
I vigili del fuoco impegnati a spegnere l'incendio all'interno della cascina della Continassa fonte www.rainews24.it/it
La ragazza aveva raccontato il falso stupro ai Carabinieri con una serie di particolari. Stava rincasando - aveva detto - mercoledi' sera, quando due giovani stranieri l'avevano avvicinata e le avevano chiesto il cellulare. Subito dopo erano apparse chiare le loro intenzioni; l'avevano portata su una collinetta di un parco e - ha raccontato - l'avevano violentata a turno. "Erano stranieri - ha aggiunto - puzzavano; uno dei due aveva una cicatrice sul viso. Io ero vergine. E' stato terribile".
La bugia di un'adolescentealla fine si contano i danni, non ci sono feriti, due persone sono arrestate per danneggiamento aggravato e il sindaco di Torino, Piero Fassino, tuona la condanna sua e della citta' per quel quarto d'ora di violenza. "E' assolutamente inaccettabile - dice senza mezzi termini - che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone" per la "sola ragione che sono cittadini stranieri. Torino - aggiunge - e' una citta' civile che ha saputo sempre rispettare ogni persona, quale che sia il luogo in cui e' nata, la lingua che parla, la religione che pratica". E poi la conferma dell'impegno a "respingere chi vorrebbe precipitare la vita della citta' nell'intolleranza, nell'odio e nella violenza".
A trovarla, ancora senza pantaloni, era stato il fratello, che poi ha chiamato i Carabinieri che l'hanno portata in ospedale. La denuncia, pero', fin dal primo momento non ha convinto i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino e della Compagnia di Torino Oltre Dora. I medici dell'ospedale Sant'Anna hanno confermato il rapporto sessuale senza esprimersi pero' sulla violenza, della quale, invece, si sono detti convinti il fratello e i familiari, al punto da organizzare la fiaccolata di stasera.
Una manifestazione che doveva essere pacifica, con tanti cittadini ignari di quello che la ragazza ha poi detto ai Carabinieri. Non e' vero nulla, nessuno stupro, nessuna violenza. Troppo tardi per fermare la violenza vera che, alla cascina Continassa si era intanto scatenata contro i Rom e il loro campo.
capisco la ragazzina avesse paura di dire ai genitori non sono più vergine , non ho mantnuto la promessa fatta alla nonna d'arrivare immacolata al matrimonio , e t'inventi uno stupro .ma perchè trovsare com capro spriatorio gli extra comunitari . Senl caso di erika d omar che all'inizio didero la colpa a gli Albansi s'era evitato il lingiaggio , adesso per colpa sua , si è incremntato l'exenofobia latente in italia negli ultimi 20 pr politiche sbagliat sull'immigrazione da accogliamoli tutti ( sinistra ) o ci frgano il lavoro , c'impongono la loro religione , rte della lga e simili