come ho già detto nel titolo non sapevo che una simile riflessione ( vedere sotto ) fosse cinismo .
A voi ogni parere . se volete partecipare o dire la vostra potete o dirla qui nei commenti o intervenire i comenti non sono moderati sulla mia bacheca di facebook
Cazz boh . Io questa gente non la capisco proprio. Abitano o hanno abitato abusivamente in una zona Idrogeologicamente pericolosa . E poi protestano e di lamentano se gli succede qualcosa. Ma prima non sapevano parlare o indignarsi
Ora io non sono cinico , almeno in casi come questi , perchè esserlo è da stronzi oltre che bestiale ed i irrispettosi verso chi è morto ed i loro familiari .Anche se la mia frase , come potete notare da questa discussione \ scambio d'opinioni,si può prestare a diverse interpretazioni .
Questa è una delle volte in cui mi vergogno d0essere italiano ed Europeo . Ora capisco che la paura soprattutto culturale faccia parte fin dala notte dei tempi dell'uomo ma arrivare ad esasperarla ed agire , soprattutto se sei istituzione , non va bene ed non porta a nulla di buono nella lotta al terrorismo ed fondamentalismo .
Tutto ciò è incominciato , se non ricordo male , dopo l'11 settembre 2001 anche se i sintomi c'erano già da prima ma errano offuscati dagli anticorpi . Non ci si rende cosnto che chiudendosi e lasciandosi prendere dalla paura e dall'ansia che poi genera preconcetti e generalizzazioni che esasperati portano al razzismo ed a fatti come questo raccontato dal corriere della sera . Ringrazio compagna di strada Daniela Tuscano per avermi segnalato tale articolo
3 novembre 2018 (modifica il 4 novembre 2018 | 12:50)
«Io nel mirino dei fanatici costretto a fuggire dopo la vittoria di Asia Bibi» Sull’aereo per Amsterdam con Saif ul-Malook, l’avvocato della donna pakistana: «Io musulmano mi sono battuto per una cattolica. A Roma accolto da terrorista»
di Alessandra Muglia, inviata sul volo Roma-Amsterdam
«Non metterò più piede in Italia, a Roma mi sono sentito accolto come un terrorista, è stato avvilente per uno che ha messo a repentaglio la sua vita per combattere contro i fondamentalisti. E fa ancora più male che mi abbiano trattato così nel Paese del Papa, dopo che sono stato costretto a lasciare la mia casa in Pakistan per difendere una donna cattolica». È arrabbiato Saif ul-Malook, l’avvocato a capo del collegio difensivo di Asia Bibi, atterrato a Fiumicino ieri nel primo pomeriggio. Tutto il mondo si chiedeva dove fosse finito dopo che la moglie in mattinata aveva dato la notizia della partenza dell’uomo che è riuscito per la prima volta nella storia a far annullare una condanna a morte per blasfemia. Eccolo comparire in completo blu e camicia bianca dove ci aveva dato appuntamento prima di lasciare il Pakistan alla volta dell’Italia. Ma al controllo passaporti viene portato via in una sala attigua dagli agenti dell’antiterrorismo per ulteriori controlli, nonostante fosse dotato di un visto regolare. Ne esce dopo mezzora. «Mi hanno fatto il terzo grado, dubitavano dei miei documenti». Gli agenti hanno seguito il protocollo, lo hanno scortato a prendere un biglietto per la prossima destinazione: Amsterdam, dove terrà una conferenza per una ong. Poi andrà a Parigi qualche giorno e infine a Londra dove intende stabilirsi. Ieri anche il marito di Asia Bibi ha chiesto asilo per tutta la famiglia nel Regno Unito. Lei non ha con sé nessun bagaglio, viaggia soltanto con una bottiglietta d’acqua e un sacchetto con dentro alcuni indumenti per la notte...
«Questi che indosso sono i vestiti che avevo in aula mercoledì scorso a Islamabad quando è stata revocata la condanna a morte di Asia Bibi. Da allora non sono più tornato a casa, a Lahore. Sono rimasto nascosto in un posto sicuro fino a venerdì notte, e una volta ottenuto il visto sono partito. La richiesta l’avevo fatta da tempo». Era sicuro di vincere.
«Certo» E pure Asia Bibi?
«L’ultima volta che ho parlato con lei era il 13 ottobre. Sono andato a trovarla in cella, era radiosa, sicura che ce l’avremmo fatta. Non l’hanno ancora liberata perché tra la sentenza e la liberazione intercorrono dieci giorni per le formalità burocratiche». Lei è un musulmano, perché ha deciso di difendere una donna cattolica?
«Non è una questione di religione, ma di un caso dove l’evidenza non c’era, lo stesso vale per i medici o qualunque altro serio professionista. Davanti a un’accusa falsa, non ho chiuso gli occhi. Io credo che la libertà di parola non significhi che uno è autorizzato a insultare gli altri dei o profeti, quindi non sono contrario alla legge sulla blasfemia ma sulle sue errate applicazioni». C’è una proposta di revisione di questa legge in Parlamento, proprio per cercare di limitarne l’uso strumentale contro le minoranze, crede che passerà?
«No non credo. Almeno non nei prossimi anni. Il fiume di manifestanti che ha bloccato il traffico, bruciato macchine e provocato morti non si era mai visto». Si dice che il governo pachistano per fermare le proteste dei radicali islamici abbia fatto concessioni per potrebbero bloccare in Pakistan Asia Bibi?
«Sono concessioni politiche di facciata, per permettere ai leader della protesta di poter sventolare un qualche risultato davanti ai propri seguaci, in realtà la petizione che chiede di riaprire il caso ha il 5% di possibilità di essere accolta, ovvero nessuna». Lei è da anni nel mirino, ha preso i casi che i colleghi rifiutavano. Nel 2011 ha fatto il procuratore capo contro Mumtaz Qadri, l’ex poliziotto diventato idolo dei giovani per aver ucciso il governatore del Punjab Salman Taseer che proteggeva Asia Bibi.
«Da allora non sono più un uomo libero, vivo appartato, nascosto, con la paura che mi accompagna sempre. Ma ora che sono diventato il principale obiettivo degli estremisti non sarei sopravvissuto, non avevo scelta. Per questo ho dovuto scappare via». Anche i tre giudici che hanno emesso la sentenza non hanno vita facile.
«I giudici possono contare su dispositivi di sicurezza che io non ho». Ha qualche rimpianto?
«No, quello dell’assoluzione è stato il giorno per me più felice. Ho lavorato duramente per tre anni e infine trovato le incongruenze tra le testimonianze che hanno permesso di revocare l’accusa ad Asia». Lei ha lasciato a casa a Lahore sua figlia di 12 anni e sua moglie, la raggiungeranno a Londra?
«Non lo so, lo spero. Per ora c’è uno schieramento di poliziotti che li protegge ma non durerà per molto».
Cosa vera però è strano che a dirlo è Sherif El Sebaie l'ex spin doctor del sindaco M5s di Torino, Chiara Appendino. Ora, sentendosi tradito dall'operato dei grillini nel campo della cultura, collabora con la Lega di Matteo Salvini.
Come sapete sono il primo ad indignarmi e a denunciare i casi di violenza ad opera di “ospiti” indesiderati (nel senso di non invitati, non regolari, con chilometri di precedenti etc). Ma ciò non mi impedisce di vedere anche la disparità del trattamento mediatico a seconda dei casi. Se un marocchino avesse dato fuoco alla compagna italiana, saremmo qui a parlarne. Ma quando un italiano brucia viva la compagna straniera, il tutto viene liquidato in 10 righe in fondo alla cronaca accanto ad una pubblicità ammiccante.
COSA E' VERO COSA E' FALSO PROPRIO NON SI SA......
.... PROPRIO NON SI SA [....]
Continua nella canzone citata nel post
A volte si creano incosciamente delle bellissime ed fulminanti sinergie fra comici ( quelli ancora liberi )
ed spiriti liberi non allineati e liberi che vengono riempiti di ..., ed accusati a torto ed ad a ragione d'essere predicatori o tele predicatori se mettono piede ogni tanto o sempre in tv o perchè boicottati e censurtati essendo ingestibili in rete
Infatti la situazione descritta dall'articolo che riporto sotto la sento da ex colleghi d'universita' ( ma anche no ) e che sono a dfiofferenza di me ( ma questa è un altra storia ) professori \ docenti
Facciamo una bella cosa. Iniziamo dalla fine. A scuola dico. Quando insegniamo la Storia, piantiamola con questa menata delle “sorti progressive”. Partiamo da ieri. Vi prego insegnanti ribaltate i libri. Leggeteli come le ragazze e i ragazzi fanno con i manga. Prima lezione: “l’anno 2010” e l’ultima, ma solo se ci riuscirete, “le comunità primitive”. Non dico di raccontare il fenomeno del sovranismo, ma il renzismo perché no? Oppure Prodi o il berlusconismo. Spiegate cosa fu l’”editto bulgaro”.
Raccontate il primo leghismo. Dite di Tangentopoli. Del governo più che quarantennale della Democrazia Cristiana. Poi di quel momento di costruzione del sogno che fu la Costituente. La sanguinosa guerra di Liberazione. E indietro così arrivate a fascismo e nazismo. All’eccidio disumano che fu nei campi di sterminio. Parlate quindi della marcia su Roma.
Coraggio insegnanti, maestre e maestri, professoresse e professori. Non abbiate paura. Lo so che la Storia troppo vicina è questione delicata, che magari qualche famiglia se la prenderà. Ma la marcia su Roma ha quasi 100 anni. Ormai è davvero roba da museo, museo degli orrori, ma sempre museo. Non c’è nessuno sopravvissuto tra coloro che parteciparono o videro quella marcia armata che portò alla dittatura con il benestare della famiglia reale e di tanta parte del tessuto imprenditoriale del nostro Paese.
Raccontate il fascismo. Ma raccontatelo tutto. Non vi piace dire dei morti. Dei tanti, troppi morti che hanno segnato la metà del secolo scorso. Raccontate delle ragioni economiche che lo favorirono. Dite di come le squadracce fasciste picchiavano i lavoratori e non perché erano comunisti. Non trasformiamo tutto in una macchietta dei rossi contro i neri. Da una parte, quella dei lavoratori, c’era la rivendicazione di diritti e da quella dei neri lo spegnere quei diritti.
Il fascismo fu ed è sempre negazione, negazione di libertà. Lo so che ci sarà anche vi dirà che anche il comunismo, lo stalinismo, il maoismo, Pol Pot. Ed è tutto vero. Ma non in Italia. Perché in Italia il comunismo fu un movimento di libertà e di diritti conquistati con la lotta, ma non con le armi. Gli scioperi, le manifestazioni, le battaglie parlamentari.
insegnante anche come l'ideologia quella del secolo scorso non quello d'oggi ( vedere sopra ) abbia portato a cose atroci come strategia della tensione ( bombe sopra ai treni e nelle piazze ) ed anni di piombo ( uccisioni e gambizzazioni )
E le bombe, insegnatelo ai vostri studenti, sono sempre state nere. Fasciste ed eversive. Insegnate a distinguere quando
Come eversiva fu la marcia su Roma e nulla c’è da commemorare. A Predappio, il 28 ottobre, ogni anno i nostalgici, di non si capisce bene cosa, arrivano vestiti di nero, ultimamente spingendo carrozzine. Cari insegnati, in quelle carrozzine ci sono i vostri studenti di domani, vi prego insegnate loro cosa è stato il fascismo, perché le leggi possono mettere in prigione per apologia, ma solo la conoscenza può far apparire ridicoli i tarlati fez indossati da anacronistiche macchiette che, teso il braccio, esibiscono saluti al Duce.
dopo essere stato illuso dai 5 stelle mi chiedo le stesse domande della canzone che segue
e sono sempre più convinto della lucida analisi fatta da jack fola alias Diego cugua che trovate in questo mio post