23.4.20

il lockdown puo' aiutare a riflettere ed a mettersi indiscusione olttre ad approfondire certi argomenti .il ruolo della brigata ebraica nella guerra di liberazione

Un articolo  interessante   quello  di repubblica   del  23\4\2020    che  riporto sotto   . le parti   da me  sottolineate   sono  anche  la mia stessa  conclusione    di quello che    affermo  nel titolo  e  nelleaggiunte  fra  parentesi quadre 



I volontari della Brigata ebraica “Perché il 25 aprile è anche nostro”
Hanno combattuto per liberare l’Italia dal nazifascismo, ma negli ultimi anni la loro presenza alle celebrazioni è stata contestata. “Questa festa è fondamentale, dobbiamo essere uniti”

                                              di Simonetta Fiori




«Il 25 aprile è una data fondamentale, oggi più mai dobbiamo celebrarla uniti. E chi contesta la Brigata ebraica è perché non ne conosce la storia». Piero Cividalli è l’ultimo testimone del corpo militare di cinquemila ebrei palestinesi che nell’ottobre del 1944, sotto la bandiera britannica, corse in aiuto del nostro paese. Il diciannovenne Cividalli riuscì a sbarcare a Taranto solo nel luglio
dell’anno successivo, a guerra finita, e ora a 94 anni con voce ferma ricorda le macerie, le rovine fisiche e morali in cui si imbatté lungo la penisola.
Ogni anno, dalla sua casa di Tel Aviv, il professor Cividalli segue con comprensibile tristezza le proteste che da un angolo della piazza milanese si levano contro simboli della sua Brigata identificata nell’attuale politica di Israele, mentre a Roma le associazioni antifasciste e la comunità ebraica non riescono a convivere nello stesso corteo. Nella sospensione della pandemia non sono ancora comparsi segnali di guerra: che la piazza virtuale possa essere l’occasione per sanare una lacerazione sbagliata, come suggeriva ieri su Repubblica Marco Revelli? «È un problema di ignoranza», dice Cividalli con la serenità di chi ha attraversato il cuore di tenebra del Novecento. «Chi contesta non sa che la Brigata in origine contava anche volontari arabi. E che ebbe un ruolo importante nella liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista. Inoltre nell’immediato dopoguerra contribuì a ricostruire il tessuto civile delle comunità ebraiche, aiutando i deportati a reinserirsi nelle realtà da cui erano violentemente sradicati ». Anche Piero, nel ’38, era stato espulso dalla sua scuola di Firenze. Che cos’era il fascismo l’aveva capito l’anno prima, quando la Cagoule assassinò a Bagnoles-de-l’Orne i migliori amici dei suoi genitori, Carlo e Nello Rosselli. Fu allora che il padre maturò l’idea di trovare riparo nella Palestina britannica. «Eravamo profondamente italiani», racconta Cividalli. «Eppure fummo perseguitati nell’indifferenza generale». Nonostante il trattamento subito in patria, giovanissimo partì volontario in aiuto di quello che considerava il suo paese. «Basta studiare la storia. Ho l’impressione che gli italiani sappiano poco di noi». Anche Anna Foa è convinta che le contestazioni nascano dall’ignoranza intorno alla Seconda guerra mondiale. «Si continua a fare confusione tra ebrei, israeliani, volontari della Palestina britannica: un gran minestrone, condito da antisemitismo nella sinistra estrema. La Brigata ebbe un ruolo importante nello sfondamento della Linea Gotica. Ed è fuori discussione che i suoi simboli debbano partecipare al corteo del 25 aprile ». All’origine dei contrasti fu la decisione dell’Anpi di fare di questa data la festa di tutte le liberazioni: da qui i fischi verso Israele considerato l’oppressore dei palestinesi. «Ma la Brigata ebraica non è Israele   [ la  partecipazione  alla  fondazione el  suo stato   da  parte  di ex  militanti  della brigata  avvenne  dopo  che  la  brigata  fu sciolta  ]  », obietta Foa. «E comunque il 25 aprile deve rimanere la festa della liberazione dal nazifascismo: estenderne il significato può produrre confusione ».
Nella scuola ebraica di Milano riaperta dalla Brigata nel dopoguerra — a cui sono dedicati gli studi di Stefano Scaletta — lavora oggi Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea. « Per tanti anni la coreografia del 25 aprile è stata incentrata sul partigianato comunista e azionista e solo in tempi più recenti sono state valorizzate altre componenti, tra cui la Brigata ebraica. Ma per la sinistra più estrema basta vedere la stella di David su fondo azzurro per dare addosso a Israele: un cortocircuito che non c’entra con l’esperienza storica della Liberazione [  come  ho  già detto in precedenza  ] ».
Quello che si cela dietro le contestazioni è anche un conflitto di memorie tra una parte del mondo antifascista e la comunità ebraica. «In alcune zone della sinistra gli ebrei vanno bene come soggetti astorici perseguitati dal nazifascismo, meno bene come portatori d’una coscienza sionista. Io credo che questo 25 aprile senza la piazza fisica serva per riflettere. Ma non sono sicuro che sia sufficiente per superare le divisioni».
Al momento non s’avvertono echi di battaglia. «Come se ora ci fossero altre priorità», suggerisce Anna Foa. «Di fronte all’appello di Forza Nuova di sporcare il 25 aprile scendendo in piazza, tutto il mondo antifascista si ricompatta. L’augurio è che questa unità sia una conquista definitiva, destinata a sopravvivere al lockdown».

compromessi , cure , egoismi , speranza , natura , animali ed altre storie al empo del covid19-coronavirus

  Quanto  chiedevano   le  diue  ragazze  (  Chiara Lotto e Roberta Ceron  )  e tudentesse del liceo delle Scienze umane Duca d'Aosta di Padova   di cui  ho rilanciato  nel post preceente    il loro appello  \  richiesta  al ministro    adesso sembra  ,  salco  che la situazione  covid19   coronavirus  non peggiori 🤘🤞     , che  abbiano  ottenuto  un compromesso      infatti 

 https://www.studenti.it/maturita-2020-ultime-dichiarazioni-azzolina.html



News maxi orale maturità 2020
News maxi orale maturità 2020 — Fonte: Istock

E' ormai certo che non si tornerà più in classe fino a settembre ma un'eccezione si farà per la maturità 2020, ovvero per lo svolgimento del maxi orale (in cui potrebbe tornare anche la tesina) che prenderà il via il 17 giugno. L'esame in presenza si potrà fare anche perchè - per quella data - quasi tutte le regioni avranno raggiunto un livello di contagi pari a zero, il punto di partenza per tornare ad una situazione di semi normalità.
A supportare questa scelta c'è anche il fatto che le scuole, ormai vuote, potranno garantire ai maturandi il rispetto degli standard di sicurezza.









esistono si le  cure per  i  covid 19  \  cronavirus  ma  oltre essere  in fase  sperimentale   e temporanea prima  di  ,  come tutte le  pandemie  e  tutte le malattie  ,  trovare  un cura  definitiva, essa  ha  per  noi  fabici  cioè

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Carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi
Per carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi si intende un quadro patologico ereditario
legato al cromosoma X caratterizzato da un deficit funzionale o quantitativo della glucosio-6-fosfato deidrogenasi, un enzima chiave della via dei pentoso fosfati. La G6PD-carenza costituisce il difetto enzimatico più comune nella specie umana .








 da  https://left.it/2020/04/22/vogliono-far-ripartire-il-nord-con-i-soldi-per-il-sud-una-storia-gia-vista/


Proprio quando servirebbe un progetto unitario di rinascita e coesione nazionale nel governo si sta facendo strada l’ipotesi di riprogrammare le risorse destinate al Meridione a vantaggio delle regioni settentrionali. La stessa ipotesi vale anche per i fondi di coesione europei
Èin arrivo la tempesta perfetta nei rapporti fra Nord e Sud in questo inizio di 2020, causa la pandemia in corso che ha colpito principalmente le popolazioni del Nord a cui va garantita giusta solidarietà, ma che a livello europeo non ha ricevuto particolare vicinanza, come si può evincere dal contrasto fra Stati del Nord contro quelli Sud Europa in merito alle modalità di sostegno all’economia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Un contrasto ben riprodotto nelle logiche interne al nostro Paese fra Nord e Sud Italia in merito alla stessa emergenza. Un contrasto che in un caso come nell’altro ha radici profonde e che in Italia si è sviluppato negli ultimi quarant’anni come sottrazione progressiva di risorse al Sud a favore del Nord. Fa quasi sorridere vedere partiti, politici e giornalisti che si lamentano della discriminazione operata verso i Sud d’Europa, di cui l’Italia fa parte nella sua interezza, ma che all’interno dei confini nazionali applicano senza vergogna le stesse ricette e pesi, che rigettano in Europa, nei confronti del Sud Italia. Una situazione di discriminazione in termini di risorse da sempre gestita in modo monoculare dai vari governi che si sono succeduti negli anni e che è accelerata nell’ultimo ventennio con la modifica del Titolo V della Costituzione nel 2001 con l’avvio del processo di Autonomia differenziata in base alla sola spesa storica e in perenne attesa della definizione di Lep e Lea, con conseguente progressivo trasferimento di risorse dal Sud a vantaggio del Nord per ben 840 Miliardi di Euro nel periodo 2000-20017 come ben dimostrato dall’ultimo rapporto Eurispes di fine gennaio scorso.
Un Sud, che ora ha anche la “colpa”, agli occhi di alcuni razzisti e boiardi di Stato, di essere riuscito coi propri scienziati, medici, politici, cittadini, ad organizzarsi e disciplinarsi contenendo l’ondata pandemica, resistendo anche al “rientro caotico dal Nord” dei propri emigrati innescato da colpevoli anticipazioni governative ai media, pur con mezzi ridotto all’osso dai continui tagli. Un Sud che ha rialzato la testa e perciò deve essere punito, per cui alle discriminazioni e furti già subiti nel recente passato ora se ne potrebbero aggiungere altri. continua qui 





la  nuova sardegna  22 Aprile 2020
Cagliari, un fenicottero attraversa la strada: la foto diventa virale

Lo scatto in viale Marconi di Mauro Marroccu: "Ho dovuto fermare l'auto perché era proprio in mezzo alla careggiata, e allora ho preso la macchina fotogrica . Stava passando in auto lungo strada che divide in due lo stagno di Molentargius, a Quartu Sant'Elena, alle porte di Cagliari, quando ha dovuto cedere il passo ad un fenicottero che stava attraversando per spostarsi da uno specchio acqueo all'altro. È accaduto ieri notte, poco prima delle 22, a Mauro Marroccu, che ha immortalato quell'istante in una foto diventata subito virale sui social network.È uno degli effetti del lockdown, con la natura che si riprende gli spazi lasciati vuoti dagli uomini, costretti all'isolamento per l'emergenza coronavirus. Dopo i mufloni, diventati nuovamente padroni delle aree verdi attorno alle città in Ogliastra spingendosi sino all'interno dei giardini delle case, ora è la volta dei fenicotteri che da molti anni hanno scelto di nidificare nelle zone umide a ridosso del capoluogo sardo e che mai fino a ieri si erano spinti così vicino alle abitazioni.«È stato un evento davvero particolare - racconta Marroccu - ho dovuto fermare l'auto perché il fenicottero era proprio in mezzo alla strada. Come se niente fosse ha proseguito ad attraversare e i in quel momento ho scattato la foto. Non mi era mai capitata una cosa del genere: si tratta anche di animali molto schivi che vediamo normalmente volare sulle nostre teste passeggiare nell'acqua, ma mai così vicino. In questo periodo, però, con le strade deserte è successo anche questo e ho voluto cogliere l'istante in questa foto».

 Ma  non è  l'unico caso isolato come  testimoniano  la presenza  di  Cinghiali e mufloni   qui  ulteriori news  

22.4.20

Cinque Terre, l'isolamento ha salvato i borghi dal contagio del codiv 19

la  repubblica   22 aprile 2020


Cinque Terre, l'isolamento ha salvato i borghi dal contagio
Cantieri fermi nonostante le aperture concesse dalla Regione e in tutto il territorio c’è stato un solo positivo

dal nostro inviato MASSIMO CALANDRI

MONTEROSSO. — « Che fortuna » , dicono loro. Ma non è vero. Il segreto è soprattutto nell’aspra bellezza di quest’angolo di paradiso, che isola naturalmente i suoi abitanti. E poi, la saggia disobbedienza della gente al Governatore: niente cantieri aperti, non ora. Troppo pericoloso. Qui c’è una sola casa di riposo per anziani: hanno chiuso le porte il 19 febbraio, mica come nel resto della Liguria. La Asl aveva proposto pure a loro di trasferire qualche paziente dagli ospedali vicini: meglio di no, potrebbe essere un inferno. Infatti: guardate cosa è accaduto altrove. A Genova, a Imperia, a Savona. Ecco perché non può essere fortuna, quella delle Cinque Terre. Non solo, almeno. Da Vernazza a Manarola, Riomaggiore e Corniglia, Monterosso al Mare: quattromila residenti, un contagio appena ( la persona è già guarita). I recenti test sierologici alla residenza protetta Padre Semeria sono negativi. E, attenzione: i 66 ospiti non sono reclusi nelle loro camere, seguono invece – tutti i giorni – i programmi di animazione.



Fabrizia Pecunia, sindaca Riomaggiore



Storia esemplare di un territorio che in 2 mesi pare tornato indietro di decine d’anni. Forse di un secolo. Che incanto. Il profumo dei limoni di Montale, le onde trasparenti di Byron e Shelley: nelle insenature hanno visto di nuovo i tonni! Tra le vigne e gli orti a picco sul mare è un trionfo di bellezza, la campagna alle spalle ha ripreso un vigore selvaggio, primitivo. Nel fine settimana di Pasqua del 2019, a spasso per i borghi hanno contato 80.000 turisti. Quest’anno sono stati fermati – e multati – tre furbetti milanesi. Dai treni un tempo sovraffollati, oggi non scende nessuno. « Economicamente, rischiamo il disastro » , ammettono i sindaci. « Però in questo momento, è meglio continuare così. Al sicuro». Non si voltano le spalle alla fortuna.
Il centro ‘ Padre Giovanni Semeria’, a Monterosso al Mare, ospita gli anziani in una struttura a 4 piani, più 20 pazienti psichiatrici in un complesso vicino, più piccolo. Marco Delucchi è l’amministratore. « A metà febbraio abbiamo intuito il pericolo, e deciso subito che dovevamo proteggerli » . Chiudendo le porte. A Codogno il primo caso di Covid 19 sarebbe stato diagnosticato il giorno dopo. «Ci sono state proteste, momenti di tensione. Non importa, ci siamo detti. Qui non entra più nessuno: non i parenti degli ospiti, nemmeno i fornitori » . Sono 2 mesi che i furgoni si fermano nel cortile. « Ci pensiamo io e gli altri impiegati, a tirare giù gli scatoloni ». Come avete fatto, coi dispositivi di protezione? « Alisa ha mandato delle mascherine, qualche tuta, pochissimi guanti. Ci siamo arrangiati, bussando anche al mercato ‘ nero’. Che brutta esperienza. Ma dovevamo evitare qualsiasi pericolo, a qualunque prezzo » . Il mondo fuori è cambiato. « Noi continuiamo a garantire le attività, compresa l’animazione geriatrica » . Non parlategli di ‘ eroi’. « C’è un grande senso del dovere in tutti, anche nelle ausiliarie che ogni giorno disinfettano ogni centimetro della struttura ». Alisa aveva chiesto posti-letto per la quarantena di alcune persone. « Non gli ho neppure risposto » , racconta Delucchi. Aggiunge una riflessione che sicuramente avrebbero dovuto fare altri: «Le Rsa sono come cliniche. Meritavano molta più attenzione».

Il solo contagiato della zona è una donna di Manarola. A febbraio era andata a trovare dei parenti bresciani. Di ritorno, al primo starnuto il marito l’ha chiusa in camera ed è andato a dormire in salotto. La coppia si è isolata non due, ma quattro settimane: tampone negativo per entrambi. Sì, ma gli altri delle Cinque Terre come hanno fatto? «La malattia si è diffusa in un periodo orfano di turisti, i negozi chiusi. A Manarola si lamentavano che non c’era un bar per bere un caffè. Qui le seconde case sono poche, non abbiamo lungomare – e la Via dell’Amore è ancora proibita -, né luoghi di grande aggregazione » , spiega Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore. Il collega di Monterosso, Emanuele Moggia, ammette che « l’orografia ci ha dato una mano. Raggiungere questi borghi non è mai stato facile, i pochi crocevia sono sempre presidiati da vigili e carabinieri». In questi giorni lo potete incontrare mentre bussa di porta in porta per consegnare le mascherine. «La gente è chiusa in casa, si è abituata a restare in contatto tramite mezzi di comunicazione – telegram, whatsapp – già usati durante gli allarmi alluvione: ed è stato più facile spiegare loro i decreti governativi » . Accessi al mare vietati, strade e portoni sanificati tutte le domeniche, alla sera.

Giovanni Toti, il Governatore, ha dato il via libera ad alcune attività nella regione. «Non vogliamo correre rischi inutili. Ho scritto alla Prefettura che disobbedisco: qui resta tutto chiuso, anche i cantieri edili » , dice Moggia. Fabrizia Pecunia conferma: « Non è sicuro » . Meglio i borghi deserti. Sui social circola un video girato alla stazione di Manarola, di solito presa d’assalto da una decina di migliaia di turisti. Invitiamo i viaggiatori a non creare assembramenti, gracchia l’altoparlante. Dai treni non scende nessuno. Che impressione. Moggia sospira: « È tornata l’anima vera di questi luoghi. Si è ripresa spazi, tempi, distanze. Ci ha fatto tornare indietro. E riflettere » . Anche Pecunia quasi si commuove: « È bellissimo » . Ma è consapevole che sarà importante ripartire al più presto. « C’è una preoccupazione diffusa tra gli abitanti. Che vivono di turismo, e adesso? » . Il Comune di Riomaggiore – dove 3 soli residenti su 1500 avevano fatto richiesta per il reddito di cittadinanza – ha distribuito 17 buoni-spesa. «Piccoli numeri, ma significativi».
Nel porticciolo di Vernazza, il sindaco Franco Villa ha visto nuotare un tonno di un metro e mezzo. «Sembra di essere tornati al dopoguerra, quando eravamo solo noi. L’isolamento ci sta proteggendo. Siamo stati fortunati, e bravi. Resistiamo ancora un poco, per favore».

Coronavirus, l'appello di Chiara e Roberta: "Fateci tornare a scuola per la maturità: vogliamo la nostra notte prima degli esami

    in sottofondo
viva la  vita  muerte  alla muerte  dei  Mcr    ed  a  seguire  la notte prima degli esami   Antonello  Venditti

 Ma  come     non avevi detto  in  tuo  precedente  post   che   : <<   bisogna iniziare  a vedere  il  #Covid19 come  un’opportunità, non  solo  come  una guerra o un danno scolastico    [.... ]  >> . Ed  ora  cambi idea  ?  .
Non Sto cambiando idea  , ma  sto   vedendo la cosa  sotto un altra  prospettiva  . Infatti un conto   sono i  bambini  \  ragazzi    delle  scuole  primarie  (   le  vecchie elementari  e medie  )  ed  in parte    i primi anni delle superiori  dove perdere  un   anno  scolastico  o  vederlo     ridotto   con lezioni  via telematica   e  promessi(    sono contrario   ma    è troppo lungo  da  spiegare  qui    e   devierebbe  dall'argomento del post  )  con  un 6 politico      per    un evento eccezionale  come  questo  del   #covid19   \  #coronavirus  un altro   è la  maturità  .  Infatti  essa  è  un rito , salvo  fantasie    artistiche  \ cinematografiche vedere oltre il   collegamento url    anche  elenco  dei  film sotto ) ,   un  addio \  lasciarsi alle spalle    alla  vita precedente  e un inizio di   un altra , ovvero un  viva  la  vida   muerte  alla  muerte     per  parafrasare la  famosa    canzone   dei Mcr    citata    come  colonna sonora  all'inizio post     degli anni '90\2000  ,  mica  l'hanno  chiamato esame  di   maturità per  niente  😜🙄.  E quindi come    dicono  Chiara e  Roberta   nel post   e  nel video   sotto mi sembra    giusto   far  fare  ,  ovviamente  con misure  di sicurezza  anti pandemia   , l'esame  di maturità in modo  classico   cioè scritti ed  orali  

da  repubblica

PADOVA Chiara Lotto e Roberta Ceron sono due amiche e compagne di scuola che hanno sognato di vivere a pieno gli ultimi giorni di scuola dell'anno della maturità e che si sono viste strappate quella speranza quando il coronavirus è arrivato in Italia e ha costretto il Paese al lockdown.
Chiara vorrebbe ridere, Roberta vorrebbe piangere, entrambe vorrebbero abbracciarsi, incoraggiarsi e salvarsi insieme dalla paura. Chiara Lotto e Roberta Ceron, 19 e 18 anni, sono studentesse del liceo delle Scienze umane Duca d'Aosta di Padova. Cinque anni fa la roulette della vita ha abbinato le loro esistenze in un vecchio e scolorito banco di scuola e da quel momento pensieri e sentimenti hanno proceduto su binari paralleli. Pensavano al 2020, cifra tonda, anno dell'esame di maturità. Poi è arrivato il virus e si è preso tutto: anche il loro esame di maturità.




Così Chiara e Roberta, tra una pagina di storia e una di fisica, si sono messe al computer e hanno scritto una lettera indirizzata alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Vi prego, ridateci la nostra notte prima degli esami. Con tutte le precauzioni del caso ma non fateci rinunciare a questo", dicono strette l'una all'altra come da sempre fanno le amiche.
"Noi maturandi non siamo indifferenti alla situazione e anzi ci sentiamo privati di un momento fondamentale della nostra crescita, uno di quelli che da adulti si raccontano ai propri figli e da anziani ai propri nipoti. Vorremmo solo viverli nella serenità e nella normalità che è così scontata ma preziosa", dicono le due ragazze in un video appello alla ministra Azzolina. "Non si può fare davvero niente per tornare a scuola? Per stare un'ultima volta con i propri compagni e professori? La nostra proposta - continuano - è di far tornare a scuola almeno le classi quinte per la settimana di giugno per farci ancora respirare aria scolastica e farci tornare più motivati di prima in vista degli esami, ovviamente con le dovute precauzioni"






film sull'esame di maturità  (  qui la  loro  scheda  : trama  e  cast  ) 


  • Notte prima degli esami
  • Notte prima degli esami - Oggi
  • Immaturi
  • Immaturi - Il viaggio: sequel del primo
  • Che ne sarà di noi
  • L'estate addosso
  • Ecco fatto
  • Ovosodo
  • La classe - Entre les murs
  • Ecce bombo

21.4.20

sono contraddittorio e mi metto ( forse troppo ) indiscussione perchè I contain multitude cioè contengo moltitudini

ovvero  sono pieno di moltitudini per parafrasare una   canzone di un premio nobel  per la letteratura



qui il testo     con la  traduzione  proposta  da   https://www.soundsblog.it/

Bob Dylan, I Contain Multitudes, Lyrics

Today, tomorrow, and yesterday, too
The flowers are dyin' like all things do
Follow me close, I’m going to Balian Bali
I'll lose my mind if you don't come with me
I fuss with my hair, and I fight blood feuds
I contain multitudes
Got a tell-tale heart, like Mr. Poe
Got skeletons in the walls of people you know
I’ll drink to the truth and the things we said
I'll drink to the man that shares your bed
I paint landscapes, and I paint nudes
I contain multitudes
Red Cadillac and a black mustache
Rings on my fingers that sparkle and flash
Tell me, what's next? What shall we do?
Half my soul, baby, belongs to you
I relic and I frolic with all the young dudes
I contain multitudes
I'm just like Anne Frank, like Indiana Jones
And them British bad boys, The Rolling Stones
I go right to the edge, I go right to the end
I go right where all things lost are made good again
I sing the songs of experience like William Blake
I have no apologies to make
Everything's flowing all at the same time
I live on the boulevard of crime
I drive fast cars, and I eat fast foods
I contain multitudes
Pink petal-pushers, red blue jeans
All the pretty maids, and all the old queens
All the old queens from all my past lives
I carry four pistols and two large knives
I'm a man of contradictions, I'm a man of many moods
I contain multitudes
You greedy old wolf, I'll show you my heart
But not all of it, only the hateful part
I’ll sell you down the river, I’ll put a price on your head
What more can I tell you? I sleep with life and death in the same bed
Get lost, madame, get up off my knee
Keep your mouth away from me
I'll keep the path open, the path in my mind
I’ll see to it that there's no love left behind
I'll play Beethoven's sonatas, and Chopin’s preludes
I contain multitudes

Bob Dylan, I Contain Multitudes, Traduzione

Oggi, domani e anche ieri
I fiori stanno morendo come tutte le cose
Seguimi da vicino, vado a Balian Bali
Perderò la testa se non verrai con me
Mi agito con i capelli e combatto le faide
Contengo moltitudini
Ho un cuore da favola, come il signor Poe
Ho scheletri nei muri delle persone che conosci
Berrò alla verità e alle cose che abbiamo detto
Berrò all'uomo che condivide il tuo letto
Dipingo paesaggi e dipingo nudi
Contengo moltitudini
Cadillac rossa e baffi neri
Anelli sulle dita che luccicano e lampeggiano
Dimmi, qual è il prossimo? Che cosa dobbiamo fare?
Metà della mia anima, piccola, ti appartiene
Reliquia e gioco con tutti i giovani
Contengo moltitudini
Sono proprio come Anne Frank, come Indiana Jones
E quei cattivi ragazzi britannici, i Rolling Stones
Vado fino al limite, vado fino alla fine
Vado proprio dove tutte le cose perse vengono fatte di nuovo bene
Canto le canzoni di esperienze come William Blake
Non ho scuse da fare
Tutto scorre allo stesso tempo
Vivo sul viale del crimine
Guido auto veloci e mangio fast food
Contengo moltitudini
Petali rosa, jeans blu rossi
Tutte le belle cameriere e tutte le vecchie regine
Tutte le vecchie regine di tutte le mie vite passate
Porto quattro pistole e due grandi coltelli
Sono un uomo contraddittorio, sono un uomo di molti umori
Contengo moltitudini
Brutto vecchio lupo, ti mostrerò il mio cuore
Ma non tutto, solo la parte odiosa
Ti venderò lungo il fiume, ti metterò un prezzo in testa
Cosa posso dirti di più? Dormo con la vita e la morte nello stesso letto
Perdersi, signora, alzati dal mio ginocchio
Tieni la bocca lontana da me
Terrò aperto il percorso, il percorso nella mia mente
Vedrò che non c'è più amore alle spalle
Suonerò le sonate di Beethoven e i preludi di Chopin
Contengo moltitudini

non sempre far niente è ozio

Enzo Bianchi - Wikipedia
vedo che @enzobianchi7 saggista e monaco laico ha fondato la Comunità monastica di Bose in Piemonte( foto a SINISTRA ) nel suo editoriale su repubblica del 20\4\2020 che trovate sotto

                    È tempo di fare niente

                       di Enzo Bianchi
Sono ormai trascorsi oltre quaranta giorni di “vita altra” per la maggior parte di noi: una vita in casa, ore da trascorrere in pochi metri quadrati e, per molti, di solitudine.
Abbiamo dovuto inventarci “cosa fare”. Molte sono state le modalità per tentare di sfuggire alla noia e occupare il tempo e lo spazio in cui siamo costretti. Stare davanti alla tv, navigare per ore sul web, esercitarci in cucina per rallegrarci con piatti non quotidiani, impegnarci in lavori di pulizia o riordino della casa… Ormai siamo assaliti dalla febbre della ripresa, tutti pronti a ricominciare a lavorare e a tornare, pur lentamente, alla vita di prima.
Dimenticheremo presto la sensazione che abbiamo acquisito come consapevolezza e abbiamo magari ripetuto a noi stessi e agli altri. Sensazione ben espressa da Mariangela Gualtieri, con una poesia che rimarrà come il canto del gallo nell’ora della presa di coscienza e di un possibile pentimento: «Questo ti voglio dire: ci dovevamo fermare. Lo sapevamo.
Lo sentivamo tutti ch’era troppo furioso il nostro fare».
Fermarsi, dimorare, restare nella quiete: è importante anche “fare niente”! So che è difficile tessere l’elogio del fare niente nella nostra società, eppure prendersi del tempo per fare niente non è un vizio, non è l’ozio che si nutre di pigrizia, accidia e mancanza di vigore. No, è tempo dedicato con precisa intenzione e volontà al fare niente. La tradizione spirituale monastica lo sa bene: Nihil laboriosius quam non laborare,
“Nulla è più faticoso del non lavorare”. C’è un fare niente che è una situazione feconda: attitudine che la filosofia ha sempre investigato, dagli antichi greci, a Cicerone, Seneca, Agostino, fino a Bertrand Russell.
“Fare niente” significa metterci in silenzio e solitudine, anzitutto per prendere coscienza dell’esercizio dei nostri sensi e delle loro connessioni con quanto ci circonda.
La nostra mente allora si ribella con i suoi mille pensieri, ma occorre avere pazienza e persistere nel fare nulla, in silenzio e solitudine. Poco a poco si fa largo in noi una certa quiete, si spegne l’ansia, cominciamo a sentire che abitiamo un corpo, che dal profondo giungono altre voci; anzi, scopriamo che “non c’è creatura senza voce”. Si vedono le cose in modo diverso, si diventa contemplativi, nel senso che si guardano persone e cose con un altro occhio, che spesso dimentichiamo di avere.
Questa non è passività né evasione dall’impegno ma è la condizione per assumere con responsabilità il rinnovato impegno. All’aria aperta, immersi nella natura che sta rifiorendo, su un balcone, o nella penombra di una stanza, questo fare niente è sempre possibile. Si afferma abitualmente che questa attitudine aiuta ad habitare secum, ad abitare con sé, ma l’esperienza m’insegna che ciò aiuta soprattutto a tessere relazioni vere con gli altri e con il mondo. Fare niente porta al quieto e gratuito pensare, ad aguzzare l’intelligenza, a esercitare il discernimento. Paul Celan profetizzava: «È tempo che sia tempo». È tempo per fare niente.

 ha  percepito  quanto  già diceva  de  andrè



nell'introduzione ad  Anime Salve  il suo   purtroppo  ultimo album  

“Gli alberi solitari, se crescono, crescono forti.” Sir Winston Churchil

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...