25.7.20

L’INVASIONE DELLE CANZONETTE CHETORMENTO QUESTI TORMENTONI ! Le hit dell’estate mai così in basso


  canzone   consigliata \ in sottofondo   





Ascoltando  nolente  e dolente  ,  le  canzoni tormentoni  dell'estate   mi accorgo  che non esistono  più   i  tormentoni  di una  volta  . E  che  Renzo Arbore   ,  vedere   la  canzone (   che  pèopi  è  anche  colonna  sonora del post  d'oggi  )     suggerita  ,  aveva  visto lontano  .   Infatti  ormai   le (  certe  )   canzoni   durano   solo   una stagione   e  quella  successiva     finiscono nel dimenticatoio  \  oblio  . E fin qui  niente  di nuovo    niente d'eccipire  ,  perchè    dal boom  economico  ( cioè dagli anni   60 )   è sempre  stto  cosi  , ma  capitava    almeno ino alla  fine del millenio   che     qualche  pezzo    resistesse  a  tale  situazione  ed  a  distanza d'anni   rimanga  fra  le  canzoni  più  ascoltate    e  riproposte     come   è il caso    Vamos   a la  playa  (  articolo    sinistra preso dal    N°30 30/7/2020   del settimanale  Oggi ) . Attualmente     come Dario Salvatori, critico e conduttore radiofonico (conduce Onda su Onda, tutti i giorni dalle 15.30 su Radio 1)    sempre  sullo   settimanale   ,  afferma  (  giustamente   che « I tormentoni sono diventati un prodotto industriale»,«Prima erano un grido di libertà nati con il boom degli Anni 60 e delle vacanze per tutti». E aggiunge: «Non amo questo insistere sui duetti che ormai sono solo una strategia di marketing costruita a tavolino per unire il pubblico di un artista con i follower di un altro. Per me una collaborazione che ha senso, per dirne una, è quella tra Mina e Adriano Celentano: lui va due mesi a casa di lei, Mina gli cucina, Celentano le insegna a parlare in pugliese, è un incontro sincero e proficuo tra due grandi artisti. Ora i cantanti che duettano neanche si conoscono né si vedono dal vivo, avviene tutto via web». E poi aggiunge: «Considero Alessandra Amoroso una brava autrice di canzoni, per me può fare molto di più». Altro guaio: l’abuso di ritmi latini. «Va forte perché quello latino è il ballo più facile, fai tre lezioni e sei già pronto per rimorchiare», scherza Dario Salvadori. «La cosa atroce è che, a differenza degli americani, i nostri cantanti e rapper in genere sono dei pezzi di legno, incapaci di fare due passi in croce. Però si ostinano a fare pezzi dance ».
Ecco quindo  che  negli ultimi 20   in particolare  (   da  quel poco che  causa   problema  uditivi   riesco a  sentire  )  sia   le note  che  i  testi   sono sempre  meno orginali    (   quasi  rasenti  al plagio   ealla  scopiazzatura   spudorata  )   e  c'è un   abbondante uso delle  corver \    rifaccimenti  , ed  i  duetti   sempre più  improbabili o fatti    per  raccattare  soldi   e  visibilità  o successo  a bassso  costo   venendo  meno   al fattto che  


 Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama, ma queste cose costano ed è esattamente qui che si incomincia a pagare, col sudore 



Ecco     quindi  che   tropo markentig  uccie la  creatività   - Infatti concordo    «Trovo fuori contesto in questo periodo di distanziamento sociale Elettra Lamborghini e Giusy Ferreri quando cantano nel pezzo “Vado giù a ballare con gli amici miei”»,  con Andrea Laffranchi. «E allo stesso modo il pezzo di Baby K con la partecipazione della Ferragni sembra un jingle pubblicitario. Nel rap da sempre si citano i marchi di lusso, ma sono un modello aspirazionale. Quando un rapper cita in un pezzo lo champagne Crystal io non so se è stato pagato per farlo o se semplicemente lo considera una cosa stilosa. Mentre se citi un marchio di shampoo è molto chiaro quello che c’è dietro, non ci sono particolari aspirazioni». 


19.7.20

«Prima il diploma, poi la serie A»Il diciottenne talento sassarese Andrea Fadda, bomber del Valledoria, ha le idee chiarissime


18.7.20

inizio a riordinare i pensieri per i 50 anni

 in sottofondo   Zitti zitti (il silenzio è d'oro)- Aereoplani Italiani

Era  un po   che   non  scrivevo  di  me   o condividevo  con   voi cari lettori \  cari lettrici,  o meglio anime  che  passate di  qua  , ma   visto il mezzo del cammin della  vita  (  i 50 anni )    sentito la  necessità  di rimettere ordine  nel percorso  fin qui fato e decidere  cosa  tenere  e cosa  buttare   ed  quindo riordinare  i miei pensieri .
Il silenzio: Uno spazio dell'anima (Einaudi. Stile libero extra) di [Erling Kagge, Maria Teresa Cattaneo]
Infatti leggendo " il  silenzio  uno spazio  dell'anima "   di Eerling  Kagge  [  copertina  a sinistra   ]  Sto imparando  a  riscoprire  il silenzio  ed  a non vederlo quando lo incontro  quindi   a    viverlo  come un'anomalia invece di apprezzarlo,    cioè  a  sentirmi  a disagio. Ad  immergermi in un silenzio interiore, oltre che esteriore  a   vederci   un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che  ni  tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo dal frastuono e nella  routine della vita quotidiana. In modo  che  quando  vada   a  concerti   di   di musica   sinfonica  ( ma  non solo    visto  che  come  dice  l'autore  stesso   e   come   si scopre   ascoltando musica  a  360 gradi senza preconcetti aprioristici    esso si trova   anche   se  in maniera  diversa    in   generi  e  composizioni i  video sotto  )  riesca   a capire  meglio le pause  \ i silenzi  ed  applaudire  quando devo applaudire   e non fuori  luogo  .
Ma che cos'è il silenzio? Dove lo si trova? E perché oggi è più importante che mai? Queste sono le tre domande che Kagge si pone ( e che noi tutti dovremo potrci ) e trentatre sono le possibili risposte che il libro offre. Trenta tre riflessioni scaturite da esperienze, incontri e letture diverse, e tutte animate da un'unica certezza: che il silenzio sia la chiave per comprendere più a fondo la vita. Oltre che viaggiare \ rilassarsi o evadere \ meditare 



  senza  droghe  ed  alcool  .  Anche  se   essa  è  la  più complessa    perchè  capita   che  ti vengono alla mente  pensieri  , rimorsi  , rimpianti  ,  ecc  .  Ma


Monito terrorista che la retta è per chi ha fretta
Non conosce pendenze smottamenti rimonte
Densamente spopolata è la felicità
Preziosa
La felicità è senza limite e viene e va
Viene
Viene e poi se ne va

In pratica   l'autore    c'indica  la strada   a noi decidere  se percorrerla  uguale   o  in modo diverso   o  uguale  ,  attivo  o passivo  , lasciarci  avvolgere   o reagire  .  Perché cercare il silenzio   non vuole dire  voltare  le  spalle al mondo  e  sfuggire  alle  proprie responsabilità  ,  ma    capirlo  ed   osservarlo  nelle  sue sfaccettature  positive  o negative     che   siano  .  E  capire     che esso  non  è  solo   un vuoto inquietante   che  da  origine  ad  elucubrazioni mentali  o  a volte proigetti interessanti   ma  l'ascolto    dei suoni  interiori che   abbiamo  sopito  






concludo    con   questa recensione     trovata  su  Amazzon 

Recensito in Italia il 16 marzo 2019
Acquisto verificato
Una lettura appassionata e rilassante sul silenzio. Sottovalutato dalla maggior parte di noi, potrebbe essere la cura naturale per molti problemi della vita quotidiana. La riflessione è divisa in capitoli e in ogni capitolo emerge una particolare attitudine dell’autore sulla meditazione silenziosa. Consiglio a tutti questo meraviglioso scritto e aggiungerei che può realmente aiutarci in questo mondo super-rumoroso.


  non  so  che  altro  dire  se  non  



Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo»,ed ex custode dell'isola di Budelli .

da msn.it  Addio a Mauro Morandi, «Robinson Crusoe contemporaneo», originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto da solo nella piccola is...