27.11.07

Senza titolo 2326

Voglio Una Pelle Splendida

stringimi madre
ho molto peccato
ma la vita è un suicidio
l'amore un rogo
e voglio un pensiero superficiale
che renda la pelle splendida
senza un finale che faccia male
coi cuori sporchi
e le mani lavate
a salvarmi
vieni a salvarmi
salvami
bacia il colpevole
se dice la verità
passo le notti
nero e cristallo
a sceglier le carte
che giocherei
a maledire certe domande
che forse era meglio
non farsi mai

Senza titolo 2325

quando mi autosospendo dal commentare i fatti politici qualcuno si allarma, altri si allertano; vi sono due desideri in gioco....la Fatanuda senza primarie perde la sua funzione, la Fatanuda scivola nell'eros...


certo che la politica di questi giorni la lascerei a qualche medico della mutua, il lavoro mi avvolge, torno a casa e leggo di Elgin e Caroline, poi nuda sfioro le tende, entro nell'acqua.

Senza titolo 2324

camera 28

William Shakespeare

Romeo e Giulietta

Trasfigurazione

moderna

4 mani di:

Bhaky and Kurtz.

 

Nota introduttiva.

Intervento di Mercutio:

E’ vero, io parlo di sogni,

che sono i figliuoli di un cervello ozioso,

generati da null’altro se non da un

vano fantasticare, e d’una sostanza

imponderabile quanto l’aria , e più incostante del vento

che pur ora corteggia il gelido seno del settentrione, e

che, indi, crucciato, muove

rivolto il viso al mezzogiorno

stillante di rugiada.

Romeo:-

Temo che sia sempre troppo presto: L’animo mio

Presagisce una qualche terribile conseguenza che

Tuttora si tien sospesa in alto alle mie stelle, e che avrà un doloroso

Inizio del suo corso terribile con la festa di questa notte, e

metterà fine ad una vita spregiata, come quella che il mio petto rinserra,

mediante una qualche infame condanna a una morte prematura…

Benvolio a Romeo: Ami forse?

Romeo:Non sono…

Benvolio: Non ami, dunque?

Romeo. Non sono nelle grazie là dove io amo.

Benvolio: ah, che l’amore, pur essendo così dolce alla vista,

debba dimostrarsi alla prova un tiranno così crudele!

Romeo: Ahimè, ciò accade perchè l’amore è sempre bendato, e

che a riconoscer senza gli occhi i sentieri che menano al compimento dei suoi desideri!

 

 Camera 28

 

“Sono curiosa…” disse Giulietta al telefonino; è in linea con Romeo, suo giovane amico, e prosegue: «Ho fatto la doccia e mi appresto a leggere i testi che ho scelto per realizzare il libro

“Versi e Prose” di cui ti avevo accennato ieri.

Però, vorrei avere la tua guida. Che ne dici di vederci? Potremo incontrarci alla stazione ferroviaria , tra circa tre quarti d’ora.»

Romeo le risponde: «La chiami poesia quella roba? Comunque ho piacere di sentirti dire che vuoi un nostro incontro.

Sarò felice di venire alla stazione a prenderti. Parleremo delle tue perplessità e finalmente potrò darti un bacio sulla guancia!».

Giulietta ribadisce a Romeo: « Appunto di questo voglio parlarti: è il mio lavoro! Prendo il testo, lo taglio, lo smonto e lo rimonto, fin che non trovo la giusta assonanza. Tu non sai ancora, come io possa elaborare le stesure, perché non sai bene che lavoro svolgo; mi farà bene parlartene. Non è mai semplice dover deludere qualche autore presuntuoso, anzi, è la cosa più difficile, sai? »

 “ Si” le risponde Romeo e le rimanda l’eco di una riflessione: « ah, ah! meno male che ci siete ..voi donne!»

Ridono di gusto, mentre si fanno un frettoloso saluto e decidono di trascorrere insieme la giornata.

Si incontrano come deciso e lui .le offre dei fiori recisi, presi al volo da un davanzale.

Si baciano sulle guance e sorridono, quando lei, allegra gli domanda: « La sai l’ultima?»

Lui: «Vuoi entrare in questo bar, o preferisci camminare?»

«.. e tu cosa dici?» « va bene, camminiamo, fa bene alle gambe!»

Lui:« ok, va bene.»

Giulietta:« Mi piace il vento sulle guance, e la nebbia che va salendo!»

Lui: « Permettimi di guardarti, e dimmi, non si offendono gli autori, se cambi, anche di poco il testo?»

Giulietta:« Anzi, sono contenti e rispondono in molti con ringraziamenti. Avrei voglia di farti vedere, entriamo in questo internet point? Vorrei la tua opinione!

Prima però, “entro” in redazione per vedere se qualcuno ha notato la mia assenza! Ti piace l’idea?»

Lui:« Perché no? Allora , in seguito passiamo dal mio sito e ti mostro una cosa. Vuoi?»

Giulietta: «Certo, perché no! » e lei attirò a sé la sua attenzione.»

Lui:« Controllo il post di Forever!»

Romeo la guarda inorgoglito e lei stupita gli risponde:«-

Non ne dubitavo! E segue la procedura» Poi; lui vede che Giulietta scrive altri commenti nel sito e lui le domanda:«Non hai altro da fare?»

Giulietta:« Si, vorrei fare bella poesia e cercare immagini che possano consolare qualche cuore che soffre! Perché sorridi?

Ci sono forse, riuscita con una chiusa speciale “per te” ?

Romeo: «Esatto!- Lei, oggi mi ha lasciato!»

Quindi, Giulietta gli dona un bacio sulla guancia!

Giulietta: «Lo sai che penso?» - (Non lo dovrei dire, perché lei è amica mia!)

Quindi gli da quel bacio innocente e « .. è che penso.. una cosa…»

Romeo:« Cosa pensi? Lo sai che è la mia donna ad avermi ridotto così?»

Giulietta:« che m’importa! » e lo prende per il braccio, appoggiandosi a lui, dicendo: -

«I tacchi mi hanno fato stancare!»

Romeo, involontariamente le osserva il seno, ed è sovrappensiero. Lei ne approfitta e dice:-

«Non possiamo essere tutte uguali, no? Anche io sono amica tua!»

Romeo: « Certo, non siete tutte uguali e proprio questo che ho notato dalla scollatura, scusa- non volevo! .. e meno male! » poi ride, quasi consolato.

Giulietta:« Mi piace sentirti ridere! Lo sai?

Romeo: «Si, Ovvio che rida!, stare con te, non è male!

Giulietta: «Sai, anche la tua compagnia è sempre piacevole. Ma perché, al telefono mi hai detto che in genere, ti porgi male con le persone! Ti porgi come sei, normale..»

Romeo:« Gli amici mi dicono che sbaglio e mi rendo odioso, e tu sai a chi mi riferisco!.. quei maledetti, sai, i parenti di lei. gli odiosi Capuleti!

Dunque, stando a quel che dicono, io sarei “ fatto male”! ma io so che non con tutti,  mi porgo male! Tu lo sai , perché sei mia amica.

Giulietta:« Devo dire, in confidenza, che anche a me dicono così: « Perché sei sempre triste?»

Romeo :« .. e perché non rispondi.. :-e che te frega?-»

Giulietta: « appunto.. già, cosa ne vogliono sapere?»

Romeo: « Vuoi che ti faccia una foto?»

Giulietta: « Si, certo, però ti avviso, non sono fotogenica. –Sembra che agli altri, in generale, importi molto il mio stile di vita!»

Romeo: « Fotogenica; lo dicono tutte quelle che conosco! Mai fatte foto nuda? A me piace farne, lo sai! Lascia decidere a me, se sei fotogenica o no, lascia che sia io a dirlo. Bisogna anche saper fare le foto nel modo giusto, non credi? Devi ignorare quello che dicono gli altri e dai, lasciati fotografare, ecco così! 

Clik! Clik—clik-

Giulietta: « ma vedi che faccio sempre le smorfie!»

Romeo: «Forse hanno ragione ma, a me piace fotografarti lo stesso; così avrò un ricordo quando te ne andrai a casa e resterò da solo a rimirarti! Che tipa che sei!»

Giulietta: «Ah, ah, un’estroversa, ribelle! I capelli color platino, usano tanto… calzoni a zampa d’elefante!.. anni ’70- sempre in fuga…e lo spirito libero nel cuore.

Romeo: « Immagino!»

Giulietta: « Adesso mi piacerebbe trovare un posto al caldo, mi sto congelando.

Romeo: « Ok, andiamo in quel bar?»

Giulietta: « No, ti prego! Al bar non si può parlare, c’è tutto quel frastuono.»

Romeo : «Dove vuoi andare? Dove vuoi che ti porti?»

Giulietta: « Vedrei volentieri la tua collezione di farfalle…non rider, ti prego, sono incuriosita dalle belle foto che mi hai mandato con il telefonino. Poi, vorrei vedere i tuoi quadri.»

Romeo: « Va bene! Era mia intenzione mostrarti i miei ultimi lavori. Così ti presto la mia cucina e mi prepari un the.»

Giulietta: «Siamo arrivati?, Ah bene, non ce la facevo più. »

Romeo:« Questa è la cucina, mettiti comoda, io vado di la, ad accendere il pc., è in camera da letto.

Giulietta: «Credo di orientarmi, va bene, metto l’acqua nella teiera ed accendo il fornello. Sbarazzo un po’ il tavolo; poi cerco due tazze ed un limone fresco. Guardo nel frigo?»

Romeo: « Si, molto limone a me piace. Prendo una sedia per metterla accanto al pc, vicino a me.

Giulietta:« Vero, anche a me piace tanto il limone profumato, quindi, mettiamo due cucchiaini nei bicchieri, lo verso e mi siedo vicino a te; per vedere il lavoro sullo schermo del tuo pc.

Ah! Bello, questo! Mi ricorda una poesia postata tempo fa!»

Romeo: « Si, vero, piace anche a me, drammatica, come foto! Le mie, in genere sono così»

Giulietta: « mi ha colpito in modo particolare, e mi fa pensare che essendo tu l’autore, hai un animo profondo. »

Romeo: «Si, questo è vero. Cruda, come foto! Il suo titolo è . "invito al suicidio".

Romeo si accorge che Giulietta ha avuto i brividi e intanto si avvicina a lui. Lui le cerca la mano e la stringe con un gesto di tenerezza, la guarda cercando di capire.

 Lei gli dice: «Ti prometto che un giorno.. capirai; magari conoscendomi meglio.»

Romeo: «Si. Ma forse ho capito.» Lei si volta, gli da le spalle e versa il the nei bicchieri, dicendo: -«Mi canti una canzone degli anni passati? Una serenata. » Romeo, la guarda confuso e non capisce cosa vuole di preciso, lei lo osserva e mormora “Celentano” e lui conferma “si- piace tanto anche a me, aspetta, cerco il file. Scopre così, che lei non cerca nulla di particolare, non è la solita avventura.

La guarda e vede che lei è rassicurata.

Lui pensa, potrebbe essere un’amicizia, o forse qualcos’altro, nessuno lo sa.

Romeo, un poco preoccupato dice: « spero che il pc. non cada proprio adesso!» E lei gli dice: « Ce l’hai “ Una donna per amico?”

Lui, laconico: « Lo sai che ci credo poco in questo titolo!>>

Ma lei ribatte: « Lo so » e bevono il the, spensieratamente, ridendo dei pantaloni “ a zampa d’elefante".

Sembrava chiuso l’argomento ma, con molta dolcezza… lei dice: «Qualche volta è stato possibile, però.»

Romeo: « poche volte, almeno con le donne entrate in camera mia. Se vuoi, puoi sederti sul letto.

Giulietta: « Non lo farei mai! Rispetto le.. “altre cose” vissute in questa stanza; anche se effettivamente sono molto stanca.»

Romeo: « Ti ho solo detto di sederti, dai… meglio della sedia, no?»

Giulietta: « Va bene, giro la sedia e mi metto qui ma non sul letto! Così mi metti in posa e mi puoi fotografare, ok? Va bene se mi metto questo foulard sulle spalle? Ti piace?»

Romeo: « mettiti come ti senti meglio! Si, così va bene, anzi, benissimo.>>

Adesso lui nota bene la scollatura della ragazza e chiede: «Si sente il riscaldamento? Hai caldo?»

Giulietta: «Qui, si. La prova è dura. Strano, di solito sono freddolosa, oppure sarà che mi sono riscaldata con il the.»

Romeo: « Lo spengo? Di che prova parli? Sei imbarazzata? Forse ti sei emozionata!, o forse.. non so…ma dai, tranquilla! Sono un amico, no?»

Giulietta: « In queste circostanze, nessun uomo è un amico ma solo “un uomo”.»

Romeo: « e allora?» si avvicina a lei e le chiede:« ti vergogni?» - “ Si”- e lui: « Si vede.» nell’incerto di un desiderio che non è ancora nato, e all’improvviso a Giulietta cadono le lacrime.

Romeo: «Perché piangi, ora?»

Giulietta: « Un flash back! Non è nulla, è acqua passata»

Romeo: «Mi siedo accanto a te… dimmi.»

Giulietta: «Tu mi dici sempre che nel “tuo fiume” passa l’acqua, eppure il dolore non passa mai…»

Romeo: «E’ vero, il dolore resta, si. E non ci abbandona. Lei è in me.»

Giulietta: « Vorrei rompere il muro, qui.» e Giulietta tocca il dorso di Romeo e lui stesso si tocca nello stesso punto e dice: « Ci ho provato, sai, ma fa male.»

Giulietta: «Io, provo a regalarti un sogno, adesso tocca a te lasciarlo entrare.»

Romeo: «Ci sono barriere dure da superare, ma può essere un altro sogno che entra nel primo» Lei gli si avvicina , abbottonandogli bene la camicia e dice:«Adesso devo andare.»

Romeo dice: « A che ora hai il treno?» Ma lei non gli risponde e le porge il cappotto che però cade in terra. Le sfiora le spalle, le scioglie i capelli; le dice: « Puoi restare, se ti và.»

Giulietta: «Non è volontà, è solo emozione.»

Romeo: «Tranquilla, un posto te lo trovo. Ti lascio il mio letto, io vado sul divano.»

Giulietta: «No, non è il sonno “ che bussa alla porta: è un’altra realtà”»

Romeo: «Cosa vuoi?»

Giulietta: «…Sapendo che tu dormirai solo ed io, tornerò sola sul treno…»

Romeo: « Va bene. Metti il cappotto, che ti accompagno, se non vuoi stare da me…»

Giulietta: « Si, alla stazione possiamo aspettare l’orario del treno..»

Così, Giulietta e Romeo passano delle ore a parlare alla stazione e si baciano ancora e ancora.

Quasi fosse una sfida. Si, una sfida.. a chi cede per primo. Scherzano e si prendono un pò in giro.

Si, per ridere di un destino avverso che non ci abbandona; smettere, ognuno di soffrire, da solo.

Romeo: « mi sa che il tuo treno sta arrivando…mi dispiace vederti andare via.»

Giulietta: «e tu...lo prendi insieme a me?»

Romeo: «Si, salgo sul treno con te e ti accompagno fino alla prossima fermata, almeno ti tengo compagnia.»

Giulietta: « hai paura di lasciarmi sola? Sai, anche io, a quest’ora, ho un po’ paura.»

Romeo: « No, sono io che non voglio restare solo.»

Giulietta: «Adesso, il rischio più grosso lo stiamo correndo noi due. Il rischio è di restare appesi ad una storia che prelude l’abbandono in un intreccio di braccia e baci, alla stazione. Così, casualmente.»

Romeo: « Così, si, e dammi un altro bacio- Involontariamente, sulle note di quel… sferrare di treno»

Giulietta: « Aspettando che altri sentimenti possano fiorire, sii... Avere la certezza di sentirmi protetta tra le tue braccia.»

Romeo: « lo so, lo sento.»

Giulietta: « Noi.. Siamo gli attori!»

Romeo: « Noi siamo la storia. E’ giunta la fermata.» la guarda e dice a malincuore: «è ora che io scenda!»

Giulietta: «Ma io non mi sento di lasciarti! Ti vengo dietro…»

Romeo: « Torna indietro con me.»

Giulietta: « Mi hai conquistata con il tuo fare.»

Romeo. «Scendiamo, cambiamo treno e torniamo da me.»

Giulietta: «No, non ora; preferisco cercare un Motel. Non amo i fantasmi…e voglio liberarmi di queste calze che mi fasciano»

Romeo: « Ho visto un Motel, non distante. Io ci vivo coi fantasmi nel cuore!»

Camera 28.

Giulietta: « 28?»

Romeo: «Si, sta scritto sulla porta»

Giulietta: «Ok! 28»

Romeo: «è scritto sulla chiave che tieni in mano»

Giulietta: « Domani cercheremo di afferrare la storia dal buco di questa serratura. Già, chissà quante coppie sono state nella "camera 28”.

Si lasciano alle spalle il custode ed entrano nel mondo dell’amore clandestino.

Giulietta dice a Romeo: « Può darsi che sia scritto qui il nostro destino!>>

 E Romeo dice: « il nostro copione! >>

Giulietta: « Ah se non mi fossi uccisa! forse avremo potuto vivere felici ….sai che mi è piaciuto?»

 

 

 

 

Tulad and Kurtz

 

 

Senza titolo 2323

  VI PIACEREBBE VISITARE ROMA ?  :-)


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Senza titolo 2322

  VE LO RICORDATE QUESTO SERIAL TV ?   :-)


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Senza titolo 2321

 L'AVETE MAI VISTE QUESTE CINQUECENTOLIRE ?   :-)


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26.11.07

Per non dimenticare: 27 anni fa il terremoto in Irpinia

Per non dimenticare: 27 anni fa il terremoto in Irpinia










uno dei  video  del reportage di agendaoline


se  volesse  saperne  di più  e vedere altre foto  e  video oltre  questo link può   consultare  la sezione approfondimenti  presente  a  fine post  . Prima di iniziare  con iol  post  d'oggi vorrei  rispondere  a tutti\e  coloro che  mi rimproverano  perchè riporto   , facendo copia ed incolla    anzi   che mettere mie impressioni  oppure   anzi che mettere  come fà  Pino Scaccia  gli url dell'articlo  citato  .
!) perchè certi eventi  i ricordi  sono labili , infatti   quando è avvenuto   taloe evento  avevo appena  4  anni   e ho soo  ricordi indiretti  ( appreso da  documentari   speciali ,  ecc  cartacei e telkevisivi  per  il deccenale  o ilventennale di tale  evento )  o ricordi  dei miei genitori   e  parenti  . 2) perchè  molto spesso  , gli url dei giornali online vengono sostituiti da altri  , o dopo un  detterminato periodo vengono archiviati  diventando non più gratuiti e quindi  fruibili da tutti  ma  a pagamento  e poi non tutti i  siti per  la loro politica di copy right  permettono  di usare  l'opzione  presene in google  e in altri motori di ricerca  della copia cache . Ma  ora  basta  con  le ciancie  inutili  e veniamo ai post  vero e proprio 



23 novembre 1980


Quel tragico ventitré novembre
correndo e scherzando per le strade,
una bella giornata di festa
avvolta dentro un tiepido sole.


Pensavo fra un mese è Natale
e quanti ricordi di amici e miei cari lontani,
vola il mio pensiero tra loro
rincorrendosi con la luce, il mio cuore palpita e mi dice,
questo giorno non finisce mai.


Vai speranza corri anche tu tra loro
non chiudere mai il tramonto,
e non fermarti a guardare,
fai che la notte non insegua più il giorno
e fermi il vento che mi porta il pianto,
e le grida di aiuto di quella povera gente.

Michele Bortone


Lugano, bortmik@freesurf.ch



Sono ormai trascorsi 27 lunghi anni dal terribile sisma che il 23 novembre 1980 rase al suolo alcuni centri dell’Alta Irpinia e della Basilicata, cancellando intere famiglie
decimando e stremando le popolazioni locali. Si trattò di un immane cataclisma, le cui rovinose conseguenze non furono causate solo da elementi naturali, bensì pure da fattori di tipo storico-politico e antropico-culturale. Ricordo che nei mesi immediatamente successivi alla catastrofe, non furono pochi gli osservatori e gli analisti politici che si spinsero a formulare l’agghiacciante ipotesi di una vera e propria “strage di Stato”. La furia tellurica investì in modo traumatico e devastante le comunità di Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni e Conza della Campania, i centri più gravemente danneggiati dal sisma. Ebbene, da quel funesto giorno sembra separarci un’eternità !

In tutti questi anni, le tematiche collegate al terremoto del 1980 e alla ricostruzione post-sismica sono state oggetto di validi e complessi studi, inchieste e approfondimenti, condotti e pubblicati anche su blog e siti Internet (naturalmente sono state scritte anche scempiaggini). Per cui sembrerebbe che non ci sia molto da aggiungere. Invece, credo che valga la pena di spendere qualche frase in occasione delle consuete e rituali commemorazioni, celebrate nel 27° anniversario del triste evento. Per gli abitanti dell’Alta Irpinia, in modo particolare per i cittadini di Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania (i tre Comuni più disastrati dell’area del cratere) il terremoto del 23 novembre 1980 ha costituito indubbiamente un avvenimento luttuoso, per cui quel giorno non rappresenta una data qualsiasi del calendario, ma segna un vero spartiacque storico-cronologico e antropologico-culturale. Equivalente all’11 settembre 2001 per gli Americani, oppure all’anno zero, ossia all’avvento di Gesù, per i cristiani.
L’espressione “data-spartiacque” indica anzitutto che, a partire da quel momento storico, la nostra vita quotidiana è radicalmente mutata sotto ogni profilo. La realtà delle nostre zone si è trasformata visceralmente sul versante economico e sociale, persino a livello psicologico ed esistenziale, facendoci letteralmente regredire sul piano antropologico e culturale. Il terremoto ha straziato le nostre vite, turbato le nostre emozioni e percezioni, segnando profondamente le nostre menti, i nostri stati d’animo, la sfera interiore degli affetti e dei sentimenti più intimi, perfino i nostri istinti più elementari. Il cambiamento, inteso come imbarbarimento, si è insinuato dentro di noi, negli atteggiamenti e nelle relazioni più comuni, penetrando fino in fondo alle viscere della terra. Una terra sempre più infetta e corrotta dall’inquinamento chimico-industriale, avvelenata dai rifiuti e dalle scorie d’ogni genere. Così pure l’aria e l’acqua, che un tempo erano assolutamente pure e incontaminate.Ciò che invece sembra mantenersi perennemente intatto, immutato e quasi indisturbato, è l’assetto del potere politico-clientelare che continua a ricattare i soggetti più deboli e indifesi, a condizionare la libertà di scelta delle coscienze individuali, influenzando gli orientamenti elettorali dei singoli, vale a dire di vasti strati della popolazione. Pertanto, al fine di non dimenticare l’immane tragedia collettiva che 27 anni or sono fece precipitare nel lutto più doloroso ed insanabile le comunità dell’Alta Irpinia e della Basilicata, vi propongo una suggestiva testimonianza del noto scrittore irpino Franco Arminio. Buona lettura.“Dalle mie parti siamo tutti esperti di terremoto, almeno quelli che quando venne la scossa erano adulti: ventitré novembre 1980, le sette e mezza della sera, la terra fa tremare tutto l’Appennino meridionale, l’epicentro è tra le province di Avellino, Salerno e Potenza, una decina di paesi completamente distrutti (Conza, Laviano, San Mango, Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, solo per ricordarne alcuni) altre centinaia danneggiati più o meno gravemente, tremila persone morte, schiacciate dal peso delle case rotte, adesso penso al fatto che non tutte sono morte subito, c’è chi sarà rimasto in agonia per qualche ora, chi avrà sentito i soccorritori che stavano per raggiungerlo e non ce l’hanno fatta a prendergli le mani, il terremoto dal punto di vista dei morti è una cosa fatta di travi sulla pancia, di buio, di gambe rotte, è un trovarsi nella spina della vita all’improvviso, sei con la bocca davanti alla maniglia della tua stanza, guardi un televisore spento, stavi vedendo la partita, tua moglie era in cucina che preparava la cena, giocavano la Iuventus e l’Inter, ma non sai com’è andata a finire, sai che sta finendo la tua vita e ti fa rabbia che continua quella degli altri, ombre che staranno lì a spartirsi questo curioso bottino che è il tempo che passa, tu sei stato appena riportato tra loro, non puoi sapere che stanno polemizzando sui soccorsi che non sono arrivati, è arrivato il presidente della Repubblica e ha fatto una scenata alla classe politica, quella che ignorava che il cemento della tua casa era disarmato, quella che non si è preoccupata che la casa in cui è morta tua madre era fatiscente nonostante tu vivessi nel mondo che si dice progredito, il mondo che anche nel tuo paese aveva voltato le spalle alla civiltà contadina per sistemarsi nella modernità incivile, è in nome di questa modernità che cominciarono a ricostruire la tua casa e quella degli altri, pensarono perfino che non bastavano le case, ci volevano anche le industrie, ora molte di quelle case sono chiuse come la tua cassa da morto e lo stesso è avvenuto per quelle industrie, non sai che questo fatto a un certo punto è stato utilizzato per combattere quelli che comandavano in queste zone, non sai che le persone del nord Italia che vennero qui ad aiutare furono assai deluse dal sapere di tanti sprechi (si parla di una spesa di sessantamila miliardi di lire, ma i conteggi cambiano a seconda di chi li fa) e diedero credito a un partito che nasceva per dire basta con questa storia del sud, il problema siamo noi, i soldi che facciamo col nostro lavoro non ce li deve togliere nessuno, e infatti nessuno glieli ha tolti, come nessun scandalo a noi ci ha tolto quelli che comandavano e che comandano ancora e che adesso fanno coi fondi europei quello che fecero col terremoto, pure questa è una faccenda scandalosa, ma per ora non fa notizia, manca il detonatore della tragedia, intanto pure l’ingegnere che ha costruito la tua casa caduta non è andato in galera e neppure chi l’ha ricostruita in maniera piuttosto orrenda, il terremoto per te è finito con la fine della scossa, ma per gli altri è continuato molti anni ed è stato una corsa a fare soldi, in questa corsa non c’era tempo per pensare alla bellezza dei paesi, il problema era solo allargali, allungarli e l’opera è stata compiuta con genio e vi hanno partecipato un poco tutti, dal parlamentare che ha fatto la legge per cui si potevano aggiustare anche case che non si erano rotte, all’architetto che ha disegnato con la matita della venalità, al cittadino che si è messo in fila ad attendere quello che gli spettava e se possibile anche qualcosa di più, ora tutti si lamentano, tutti a dire che si stava meglio prima del terremoto, tutti a rimpiangere un tempo in cui si era più uniti e più buoni, a me pare di averla vista questa bontà e questa unione solo fino a quando è durata la paura, fino a quando la gente ha dormito nelle macchine, fino a quando abbiamo cercato di salvarti, poi è andata un po’ come ti ho detto.” (Franco Arminio)

 fonte www.girodivite.it




P.s 


approfondimenti


Senza titolo 2320

NAPOLI - L'Accademia Palasciania presenta "Toccata e fuga. Incontri musicali intorno a un pianoforte in transito, III edizione: Stupor Mundi". Quattro concerti a ingresso gratuito, sullo strumento messo a disposizione come sempre dalla ditta Napolitano, che si terranno al Museo Campano, nella Sala Federiciana, alle ore 11.15 di domenica 25, martedí 27, venerdí 30 novembre e martedí 4 dicembre.

Marco Palasciano eseguirà, come nelle scorse edizioni, una serie di concerti nel solco della grande tradizione europea dal medioevo al Novecento, realmente irripetibili poiché di pura improvvisazione; e se si spera che susciteranno lo «stupore del mondo» (che è anche il soprannome dell'imperatore Federico II cui si intitola la Sala) è perché, com'è noto, si tratta d'un totale autodidatta in musica, al pari del proverbiale "pianista sull'oceano".

La scorsa serie di cinque concerti, "I dieci mondi dell'umano spirito", era dedicata ai pianeti moralizzati della mitologia astrologica; stavolta, per ciascuna puntata il programma prevede due momenti pianistici di circa 25 minuti l'uno, intervallati da una lettura di testi poetici atti a rievocare Pier delle Vigne, Federico II, il suo perduto arco trionfale e il Museo che ne ospita le statue.

Si raccomanda gentilmente la puntualità assoluta: i concerti inizieranno alle 11.15 anche in assenza di pubblico (a "riscaldamento"), per avere conclusione alle 12.15. Per informazioni: palasciania@iol.it.


PROGRAMMA

Domenica 25 novembre
"UN'ANIMA E IL MONDO"
Nell'intervallo: Dante, "Inferno", c. XIII, vv. 1-78; M.P., "Le strade e le storie di Capua", quadro "Vita di Pier delle Vigne nel racconto di lui medesimo, presso i resti dell'Arco trionfale di Federico II di Svevia".

Martedì 27 novembre
"LA MERAVIGLIA PERDUTA"
Nell'intervallo: M.P., "Tra forti e pianoforti", quadro "L'architetto Ambrogio Attendolo mostra al figlio il Castello di Carlo V e la visita dell'imperatore", scene 1.1, 1.2 e parte della 1.3.

Venerdì 30 novembre
"ALLA CORTE DI FEDERICO II"
Nell'intervallo: Giacomo da Lentini, "Meravigliosamente"; Rinaldo d'Aquino, "Un oseletto che parla d'amore"; Pier delle Vigne, "Amore, in cui disio" e parte di "Amando con fin core".

Martedì 4 dicembre
"NEL TEMPIO DELLE MUSE"
Nell'intervallo: M.P., "Le strade e le storie di Capua", parte del quadro "L'ambiente poetico, filosofico e teatrale della Capua cinque-secentesca nel racconto di Camillo Pellegrino, presso il Museo Campano".

Ho bisogno

Zinnia elegansImmagine donata dall'agronomo Pasquale Venerito
 Zinnia elegans il fiore della semplicità


Ho bisogno di colore
ho bisogno di pulito
ho bisogno di un fiore
ho bisogno  di semplicità
ho bisogno di pulito
ho bisogno di un fiore
che il sorriso mi ridà
ho bisogno del sole
che la pelle scalderà
ho bisogno.
 Franca Bassi

Senza titolo 2319

Ricevo e pubblico dal COORDINAMENTO DEI COMITATI DELLA PIANA, il seguente comunicato stampa

 
FIRENZE - DOMENICA 2 DICEMBRE A CAMPI SI SVOLGE IL REFERENDUM SULL'INCENERITORE DI CASE PASSERINI (frazione di Campi Bisenzio) - LA CITTADINANZA DEVE DIRE SE VUOLE L'INCENERITORE A CASE PASSERINI E SE VUOLE CHE I RIFIUTI SIANO SMALTITI TRAMITE INCENERIMENTO. VOTA E FAI VOTARE 2 VOLTE NO 
NO ALL'INCENERITORE DI CASE PASSERINI
NO A TUTTI GLI INCENERITORI - I CITTADINI CHIEDONO RACCOLTE DIFFERENZIATE SPINTE CON IL SISTEMA DEL PORTA A PORTA - LA PIANA E' MALATA - 173 MEDICI HANNO LANCIATO UN APPELLO IN DIFESA DELLA SALUTE
 NE PARLIAMO 
Mercoledì 28 novembre (ore 21) a Campi Bisenzio, preso l'auditorium Rodari un 
incontro pubblico con tema " le problematiche sanitarie ed i rischi derivanti dagli impianti di 
incenerimento.Le anternative messe in pratica" Intervengono la Dott.ssa Patrizia Gentilini, oncologa infantile (isde) ) e il Dott. Federico Valerio (istituto tumori di Genova ISTGE)., Rossano Ercolini 
(ass.ne ambientefuturo Lucca)
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Senza titolo 2318

Pistoia - Un sit in di protesta è stato attuato sabato scoro dinanzi all'inceniritore di Montale. I cittadini hanno evidenziato i seguenti punti:
 



NO ALLA RIAPERTURA DELL’INCENERITORE DI MONTALE, AI LAVORI DI AMPLIAMENTO E ALLA COSTRUZIONE DEL TERZO FORNO e PER CHIEDERE UNA URGENTE BONIFICA DEL TERRITORIO


BASTA CON LA TRUFFA DEGLI INCENTIVI MONETARI AGLI INCENERITORI ( CIP6 E CERTIFICATI VERDI ). NON VOGLIAMO PIU’ PAGARE  PER  FARCI AVVELENARE !


SI A POLITICHE DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI, DI RIUTILIZZO, DI RICICLAGGIO E ALLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO  2020


SI ALLE RACCOLTE DIFFERENZIATE PORTA A PORTA


SI ALLA DIFESA DELLA SALUTE


NO ALLA SCELTA DELL’ INCENERIMENTO  E AGLI IPOTIZZATI INCENERITORI DEL CALICE (PRATO) E DI CASE PASSERINI (FI); E ALL’ AMPLIAMENTO DI SELVAPIANA (PONTASSIEVE).



Comitato contro l’Inceneritore di Montale - Presidio Permanente “Giulio Maccacaro” per la non riapertura dell’ inceneritore di Montale -   Costituendo Comitato di Montemurlo - Coordinamento dei Comitati della Piana Fi-Po-Pt - Circolo Legambiente di Agliana/Quarrata – Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia – Associazione “Adelmo Santini  ”, Agliana - Amici di Beppe Grillo, Pistoia - Confederazione Cobas, Pistoia – CUB, Pistoia – Sinistra critica, Pistoia.





Fot.in.prop.  viale Petrocchi, 152  Pistoia



Senza titolo 2317

CASAGIOVE. Presentato il programma per l’avvento 2007 della parrocchia di Santa Maria della Vittoria di Casagiove, guidata da Don Stefano Giaquinto. Il tema di quest’anno sarà “Vi riconosceranno da come vi amerete”. Le iniziative partiranno dal 2 dicembre fino alla sera del 24 dicembre 2007. Sull’argomento è intervenuto Don Stefano il quale ha evidenziato: “Come sempre alla base di tutto vi è la formazione ed il diritto alla cittadinanza attiva, sempre dopo la formazione spirituale. Quest’anno verranno tra di noi, per testimoniarci il vero Natale e non quello commerciale Valeria Gosti della Comunità di Sant’Egidio, Padre Massimo Rastrelli, Don Pierino Gelmini. Inoltre, come sempre molto vicini alla nostra Comunità parrocchiale ci saranno: Sua Eccellenza l’Arcivescovo della Diocesi di Capua, Mons. Bruno Schettino, che parlerà ai nostri giovani ed il Sindaco della Città di Casagiove, Vincenzo Melone sempre molto disponibile. Un occhio particolare, sarà dato, alla pastorale giovanile con il progetto ‘Una luce nella notte’ che quest’anno avremo l’impegno di visitare la strada adiacente al Carcere di Santa Maria Capua Vetere, oggi frequentata da persone di strada. Il nostro scopo è concretizzare un Natale non fatto di esteriorità bensì dare ai giovani, i nostri amati giovani, una speranza per il futuro che si può ricercare solo attraverso quel piccolo bambino che nacque a Betlemme duemila anni fa il cui messaggio rivoluzionario echeggia ancora oggi in tutto il mondo. Una importante occasione per la nostra Comunità sarà l’arrivo della ‘Luce della Pace’ che giungerà da Betlemme. Ad accoglierla, il 16 mattina ci sarà il Sindaco di Casagiove, Vincenzo Melone e Don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro; a quest’ultimo sarà dimostrata tutta la solidarietà e la riconoscenza dell’intera cittadinanza casagiovese per il suo operato a favore dei bisognosi”. 

Senza titolo 2316

CASAGIOVE. Questa mattina il Sindaco della Città di Casagiove Vincenzo Melone ha presenziato alla cerimonia dell’Albero presso la scuola materna statale “Basile” di via Brescia. I bambini dell’asilo statale hanno piantumato ed addobbato uno dei tre pini consegnati dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione comunale guidato dall’Assessore Nicola Sabatino alle due scuole materne statali ed alla materna comunale. Un momento di festa ed un occasione di riflessione sull’importanza dell’Avvento e della preparazione per il Natale 2007. Inoltre, sempre questa mattina gli alunni della scuola elementare “A. Moro” di Casagiove si sono recati in visita, accompagnati dai propri docenti, presso la Casa comunale per conoscere da vicino le attività degli uffici che compongono il Comune di Casagiove. I bambini, hanno incontrato i dipendenti dell’Ente e da loro hanno avuto delle indicazioni sul funzionamento della “macchina comunale”. Inoltre gli alunni, guidati dalla professoressa Pina Martino, hanno incontrato il Sindaco Vincenzo Melone ponendogli delle domande e ricevendo delle delucidazioni sui più svariati argomenti quali: l’ambiente, le funzioni degli organi comunali, il progetto sicurezza civica, eventi culturali e sociali che si svolgono sul territorio casagiovese, le attività per i giovani e per il mondo scolastico. Un’iniziativa, quella dei bambini della elementare “Aldo Moro” che ha puntato alla creazione di un contatto diretto tra due delle istituzioni più importanti per i nostri giovani ossia la Scuola ed il Comune. Insieme ai bambini ed alle insegnanti era presente anche Antonio Gambardella, rappresentante del Consiglio di Circolo.

categoria: chiacchiere

Senza titolo 2315

Pistoia - Il Wwf diffida la ripapertura dell'inceneritore di Montale. "Tramite la nostre Sezioni locali - recita il loro comuicato stampa - avevamo suggerito alla Provincia di Pistoia un percorso per uscire dalla spirale che vede l’inceneritore quale punto strategico della gestione dei rifiuti dell’A.T.O. n. 5. Innanzitutto avevamo chiesto garanzie precise prima di procedere ad un'eventuale riapertura dell’impianto: analisi dei terreni ed indagine epidemiologica su tutte.  Contestualmente avevamo chiesto che si investissero forti risorse ed adeguati strumenti sul fronte della raccolta differenziata e della riduzione a monte dei rifiuti. Alla fine, abbiamo dovuto amaramente prendere atto che da un lato si intende procedere alla riapertura dell’impianto, ‘a prescindere’ dalle nostre richieste e da quelle dei Comitati, mentre dall’altro si è deciso di investire soltanto pochi spiccioli sul fronte della raccolta e della riduzione a monte, questioni per noi dirimenti". Gli ambientalisti, tra la'ltro ricordano che l'anno scorso vi è stato uno sforamento delle diossine dall'impianto. La provincia di Pistoia ha giusitificato la riapertura dell'impianto con la storia dei carboni attivi difettosi."A questo modo di gestire la ‘patata bollente’ dei rifiuti  il WWF ha ribadito il proprio NO,  si legge nel comunicato -accanto ad un convinto SI ad una politica diversa che metta in fuori gioco i cosiddetti termovalorizzatori, gli unici impianti di smaltimento ad essere presi in considerazione in Italia (a discapito di quelli assai meno inquinanti come ad esempio gli impianti di trattamento a freddo)".


Romilda Marzari


 

Senza titolo 2314

Prato- Spesso si sente parla re di malsanità ma devo dire che vi sono anche ospedale che fanno l'eccezzione alla regola. Sono alla 17esima settimana di gravidanza, una settimana fà mi hanno effettuato una biopsia per condilomatosi al collo dell'utero (il bambino non  ha accussato l'intervento, anzi ogni volta che mi faccio un'ecografia di controllo lui è sempre lì che si muove come un foresennato). Devo dire che tutto lo staff socio sanitario mi ha dato un ottimo sostegno morale, conquistandosi la mia fiducia e sopportando le mie ansie. Ogni piccola perdita mi fà temere di perdere il bambino e lui, invece, si mostra sempre vispo e iperattivo (tutto sua madre). La ginecologa del consultorio che mi segue, tra l'altro, qualche giorno fà mi ha visitata anche se non aveva appuntamento soolo perchè volevo ,la sicurezza che il bambino non avesse risentito dell'intervento. Oggi, poi, noto una perdita di prima amttina. Mi reco al pronto soccorso. Il ginecolo di guardia che mi conosce di già mi rassicura ancora prima di fare l'ecografia. E tutto va bene. Il pupone mio è sempre vispo. La perdita era dovuta alla cicatrice della biopsia.


Importanza del pap - test


Ora bando alla ciance. Esistone delle infezioni virali, quali quella che ho preso io, che se non curate possono trasformarsi in cancro all'utero. Grazie al pap test  (tra l'altro previto negli esami di protocollo della gravidanza) i ginecologi sono riusciti a scoprire questo cellule infette che si erano ramificate all'inizio del collo dell'utero. Tali cellule in gravidanza si moltiplicano molto facilmente  e si possono trasmettere al feto (una cinese ha trasmesso i suoi condilomi al figlio al momento del parto). Se non si blocca la loro evoluzione  possono degenerare in cancro. Ora attendo il risultato della biopsia. Forse dopo il parto, se l'esito sarà di gravità media, mi dovranno asportate perte di utero (anche con mezzo utero sdi ha una vita sessuale normale e si possono fare anche figli se si vuole). Però voglio fare presente che un pap - test ha salvato la salute mia e del mio pupo. E come mi disse l'anestesista in risposta alla mia frase "Io penso solo alla salute del bambino" una gestante deve curarsi per curare anche il figlio che porta in grembo.


Romilda


Senza titolo 2313

Lo so  che  rischierei di annoiare ( in particolare  a chi  , non è colpa loro  ,  non distingue  politica da politika  )  parlando sempre  delle  donne  e della manifestazione del 24  , ma  in base  a quel post  ho ricevuto  lettere    con delle accuse   che   di solito ignoro cestinandole  , ma  stavolta   non  c'è l'ho fatta  ed  intendo  rispondere  ( fugando ogni dubbio ) un a volta per tutte  .

ne prendo due  a caso che indicano  entrambe le   tipologie  .
 la prima  : <<  come ami parli sempre  di donne   non sarai mica  effeminato  ?  o  vuoi per caso cambiare  sesso ?   o  vuoi farti amiche  le donne per  ..... . >>
La seconda  : <<  dici d'essere  a nostro favore  , e  poi  ci getti fango ? hanno fatto bene   , si sono presi quello che meritavano  ,  idem la7  che voleva strumentalizzare  la cosa  .
Rispondiamo ora punto per  punto  a ciascuna d'esse
La prima .
Innanzitutto sono etero (  e poi  se fossi  trans , bi sex , o gay\  omo sex  non cambia  la questione  ) .,  e  se cosi  fosse   che male  c'è di male ?  che male  c'è  se  , almeno per ora  ( poi magari che  sa  )  preferisco vivere  il mio rapporto  con l'Altro sesso  senza  legami amorosi  \ sentimentali  ?  E poi schierarsi  in difesa dei problemi  della  gente  , le donne in questo caso , è  vera lotta . Infatti  essa  è più vera  ( scusate se  rispondo con  slogan o frasi  fatte , ma  mi viene spontaneo  )  quando  è di tutti per  tutti  senza  guardare  , etnia , sesso, religioni
La seconda 
Non sapevo  che  criticare  determinate posizioni  del movimento significasse  gettargli   fango  .
Cosa  lontana  di me  , non attacco mai  , se non c'è  una motivazione  e se  nel caso mi capita faccio autocritica .  replico  con questo articolo qui  sul giornale di Sardegna  di oggi

  Noemi Sanna  Psichiatra clinico e forense

Le donne sono scese   in piazza, ed in piazza hanno portato la  loro esasperazione, per fare rispettare il sacro santo diritto a non essere vittime, spesso ignorate, di violenza. Il fenomeno è una drammatica realtà, diffusa in ogni ceto ed in ogni cultura ed è ancora troppo tollerato. Vi sono almeno due circostanze,tuttavia, nelle quali sono proprio le donne che ostacolano la loro piena affermazione sul piano della creatività e del rispetto dei loro diritti. La prima è rappresentata da quel fenomeno che gli studiosi del comportamento umano definiscono “omovestitismo”. Si tratta di una forma di pervesione sociale del comportamento caratterizzato da un acritico e passivo appiattimento ed adattamento della donna alla volontà maschile, anche quando questa è espressione di manifestazioni intrusive ed aggressive che hanno il solo scopo di dominarla e sfruttarla tipico il rapporto tra la “donna di strada” ed il suo protettore . Senza arrivare a questi estremi si tratta di un tipo di donna assai comune che non è in grado di realizzare alcuno dei suoi desideri non sul piano professionale,non sul piano della scelta educativa sui figli, non sul piano della scelta degli amici da frequentare. E’ l’emblema di una passività ben conosciuta in ambito vittimologico di chi è nato vittima e che continua ad essere vittima per tutta la vita.Il secondo tipo di estremizzazione, apparentemente opposto al precedente ma altrettanto pericoloso, è rappresentato da quel comportamento femminile noto come parodia del “maschilismo” aggressivo e deteriore. Sono donne che vivono nei confronti dell’uomo sentimenti esclusivi di ostilità e che, attraverso un meccanismo psicologico di difesa noto come “identificazione all’aggressore”, si comportano come
i peggiori uomini, adottando comportamenti inutilmente aggressivi e distruttivi.La maggior parte delle donne sanno che, al posto del passivo omovestitismo e dell’aggressivo maschilismo, vi è una terza via. uella che permette l’affermazione dei propri valori e dei propri diritti attraverso il miglior uso dell’intelligenza, il maggiore controllo delle emozioni violente, il rispetto degli altri e di se stessi e l’adozione di mezzi più adeguati alla realtà quali la sensibilizzazione sociale, la maturazione culturale e l’adozione di leggi  eque ed adeguate.

  e con quest'altro articolo satirico sempre  dallo stesso giornale   Chicco Gallus  ripondo anche alla prima 

 Ma se al corteo contro la  violenza sulle donne non erano ammessi gli uomini, cosa vorrà dire Non sarà naturalmente che si lasci velatamente intendere un ragionamento del tipo «gran parte delle violenze contro le donne le perpetrano gli uomini, tu sei un uomo quindi sei potenzialmente colpevole». Il cosiddetto spannologismo. Il sillogismo a spanne. Non sarà cos , vero Sarebbe lo stesso ragionamento di condanna per categorie che
si sente anche troppo spesso in giro per altri casi. Contro nazionalità intere, contro fedeli di certe religioni, contro categorie di persone prese all’ingrosso. Sei parte di una categoria, di un genere, di un gruppo: sei responsabile. Con lo stesso ragionamento se si fa una manifestazione contro i maltrattamenti ai bambini si dovrebbero cacciar fuori dai cortei le mamme: i maltrattamenti li commettono di solito persone adulte, e le mam-
me sono persone adulte. E i cortei per la tutela degli animali Uguale, la maggior parte dei maltrattamenti li perpetrano gli esseri umani. Fuori tutti
gli esseri umani, quindi. Fanno parte, evidentemente della categoria che fornisce la maggior parte dei colpevoli. Non si sceglie di esser maschi o femmine. Non c’è in questo nè merito nè colpa. Non si è migliori o peggiori. Abbiamo già avuto abbastanza dispiaceri da un certo concetto di peccato
originale, per metterci ad inventarne anche di nuovi.

Senza titolo 2312


Emily  Dickinson


       Dalla zolla, così,
       d’oro e scarlatto
   sorgerà più d’un bulbo
che scaltramente fu nascosto
       ad occhi esperti
      Dal bozzolo, così,
  balzerà più d’un verme
     con tanti lieti colori
    I contadini come me,
     i contadini come te
     guardano perplessi
     (Poesia 66, 1859 ca)

----------------- 

Un sepalo ed un petalo e una spina
 in un comune mattino d’estate,
un fiasco di rugiada, un’ape o due,
            una brezza,
 un frullo in mezzo agli alberi —
       ed io sono una rosa!
       (Poesia 19, 1858 ca.)

------------------

 La pallida colonna del soffione
      sgomenta l’erba — ed ecco
 che l’inverno d’un tratto si trasforma
    in un coro di gemiti infinito —
   Una sontuosa gemma dallo stelo
spicca seguita da un fiore sgargiante —
   sono i soli che danno l’annuncio
        delle esequie compiute
         (Poesia 1519, 1881 ca.)

----------------


Fiorire - è il fine - chi passa un fiore
          con uno sguardo distratto
             stenterà a sospettare
            le minime circostanze
         coinvolte in quel luminoso
                   fenomeno
      costruito in modo così intricato
       poi offerto come una farfalla
              al mezzogiorno —
Colmare il bocciolo — combattere il verme —
 ottenere quanta rugiada gli spetta —
regolare il calore - eludere il vento —
      sfuggire all’ape ladruncola
     non deludere la natura grande
 che l’attende proprio quel giorno —
      essere un fiore, è profonda
           responsabilità —
(Poesia 1058, 1865 ca.)

Senza titolo 2311

 VI PIACEVA QUESTO FILM ?   :-)


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Senza titolo 2310

 TI SPUNTA UN FIORE IN BOCCA !  VE LA RICORDATE QUESTA PUBBLICITA' ?   :-)


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Senza titolo 2309

L'AVETE LETTO QUESTO FUMETTO ?   :-)


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Senza titolo 2308

 QUESTA E' UNA MACCHINA  CARDATRICE PER LA LANA !  LA CONOSCEVATE ?   :-)


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25.11.07

Senza titolo 2307

 VI PIACEVA QUESTO GIOCO ?   :-)


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manifestazione del 24




Ti lamenti.. ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti
Nu servu tempu fa rintra na piazza
prigavu a Cristu 'n cruci e ci ricia:
Cristu lu me padruni mi strapazza
mi tratta comu 'n cani pi la via
si pigghia tuttu culla so manazza
mancu la vita mia rice ch'è a mia
distruggila Gesù sta malarazza
distruggila Gesù fallu pi mia
si, fallu pi mia!
Ti lamenti.. ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti
E Cristu gli arrispunni dalla cruci:
forse si so spezzati li to vrazza?
cu voli la giustizia si la fazza
nisciunu ormai chiù la farà pi tia
si tu si n'omo e nun si testa pazza
ascolta bene sta sintenzia mia
ca io inchiudatu 'n cruci nun saria
s'avissi fattu ciò ca ricu a tia
ca io inchiudato 'n cruci nun saria
Ti lamenti.. ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti
Si na stu munno c'è la malarazza
cu voli la giustizia si la fazza!
Ti lamenti.. ma che ti lamenti
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti 




Ti lamenti.. ma che ti lamenti?
Prendi il bastone e tira fuori i denti

Un servo tempo fa in una piazza

pregava Cristo in croce e gli diceva:

"il mio padrone mi strapazza

mi tratta come un cane bastardo

si prende tutto con la sua mano

e neanche la mia vita dice che è mia,

distruggila Gesù questa "malarazza"

distruggila Gesù, fallo per me

si fallo per me!"
Ti lamenti.. ma che ti lamenti?
Prendi il bastone e tira fuori i denti
 


E Cristo gli risponde dalla croce:

"hai forse le braccia spezzate?

chi vuole giustizia se la faccia

nessuno ormai la farà per te

se tu sei un uomo e non sei un cretino

ascolta bene quello che dico.

Se io avessi fatto quello che ti dico 

non sarei qua inchiodato in croce.

Ti lamenti.. ma che ti lamenti?

Prendi il bastone e tira fuori i denti!

Se in questo mondo c'è la "malarazza"

chi vuole giustizia, se la faccia.
Ti lamenti.. ma che ti lamenti
Prendi il bastone e tira fuori i denti!"





Care  manifestanti


La  vostra manifestazione di'ieri 24 novembre  era ped  è  più che  giusta, gustissima  e perchè no   leggitima  visto   che  ancora  a causa del riflusso  degli anni  '80    dovuto anche alla stanchezza  di un 20 di lotte c'è il perseverare   con delle  sacche di resistenza delle discriminazioni culturali e  retrograde  che ancora  continuano ad esserci  sia  in ambito culturale , che sociale  e politico  , ma   per  quello  che   è sucesso   << Comincia male: fischi alle deputate di Forza Italia Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo; spintoni e calci a un fotografo e a un giornalista con l'unico torto di essere maschi; insulti ai ministri Pollastrini, Turco e Melandri   che hanno "osato"--repubblica online--di oggi tentare di mettere il cappello [  strumentalizzare la  cosa  ] , facendosi intervistare da microfoni e telecamere, su una manifestazione che - va detto - è stato organizzata dal basso, da associazioni che non hanno mai l'onore delle cronache eppure fanno un lavoro sommerso e oscuro ma importantissimo.>>. Certo   avete avvisato  di non  volere nè rapressentanti di Sinistra  nè di Destra   o  megliiio di entrambi  gli schieramenti  che hanno partecipato al family D , e  anch'io se  fossi stato li con voi avrei fischiato  loro , pero non sarei sceso al  vostro livello   spintonando   un fotografo e un paio di giornalisti s'imbattono nel rigore separatista delle femministe organizzatrici. Cori, spintoni, fuori anche loro, o peggio ( come dimostra il video  qui sotto )  interrompendo la diretta de la7 sul vostro evento  , l'unica  tv   che faceva informazione (  quella cheun tempo,SIC, nel linguaggio  televisivo  si chiamava o servizio pubblico ) ,  trasmettendo in diretta  tale  evento 












non vi rendete  conto che cosi  rovinate  e : << (...) Il fatto è che la manifestazione, organizzata molto in sordina, quasi ignorata fino a due-tre giorni fa, -- sempre  repubblica online -- è stata messa in piedi da un gruppo di collettivi femministi tra cui Amatrix, Libellule, Feramenta, Associazione femminista via dei Volsci, a cui sicuramente non fa difetto la rabbia e le idee chiare. "L'idea della manifestazione è stata nostra" spiega Amelia, "non vogliamo cappelli politici anche perché delle scelte di questa politica non condividiamo quasi nulla. E non vogliamo uomini, abbiamo fatto una scelta sessista e separatista perché in questo modo si capisca che il problema in Italia è di tipo culturale e serve scardinare la società di tipo patriarcale..." (..)  >> . Comunque  sperando in una vostra  autocritica  per il  prossimo corteo  \  manifestazione 











  che  vi faccia  evitare  di  " predicare bene  e razzolare male  "  e  alcuni errori  come questo e  quello segnalato   nel precedente post   vi faccio il complimento  per come  è stato organizzato , per la  vostra capacità  di  coinvolgere  anche le nuove generazioni di donne   continuate  cosi   in maniera  che  non  solo la violenza   verso di voi  sia  sradicata  o  quanto meno  ridotta  ma  che siano  eliminati  certi stereotipi e luoghi comuni  maschilisti e   si formi   , grazie  a  voi , in noi   uomini  una  nuova  cultura  etica  e  morale  più rispettosa  verso  di voi . Ed  aprendo  a maschi  , come dice  anche  Rita  Armeni sulo  il  epolis  d'ieri  (potete leggere  l'articolo da me  riportato  in un  post precedente )  quelli  più numerosi  , ma  silenziosi e spesso cosi accondiscendenti  per  evitare  prese in giro   da parte  dei loro colleghi  i maschilisti  che la  battaglia  può essere  vinta  o  il fenomeno ( secondo me  inevitabile ) ridotto  a minoritario e d innocuo 

Senza titolo 2306

 VE LO RICORDATE QUESTO CANTANTE ?   :-)


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GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

no-mobbing

per evitare chiamate indesiderate o messaggi molesti su whatsapp usate due schede una pubblica ed una privata

  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...