Eric Holder, ministro della Giustizia degli Stati Uniti
di Matteo Tassinari
Eric Holder, ministro della Giustizia americana, ha dichiarato, sintetizzando, che il presidente degli Stati Uniti può ordinare segretamente l’assassinio di presunti terroristi, cittadini americani compresi o in ogni angolo del pianeta. Sono quelle frasi che ti fanno sentire proprio inutile. Se un uomo può decidere che un altro deve morire per motivi che conosce solo lui, penso che la frutta è stata digerita da un bel pezzo. Stanno bussando. Stanno bussando sempre più forte alle porte dell’Impero. E' una lotta impari, sono troppi e sono stanchi di vivere in miseria o sotto pazzi furiosi e allora bussano alle porte. L’Impero, ovvio vuole tenere i propri propilei chiusi ai nuovi e miliardari (numericamente) intrusi che a forza di carrette da mare vorrebbero disturbare la sua sanguinolenta pace democratica che costa almeno una decina di guerre sparse per il mondo, con vittime civili che muoiono come fossero fantasmi o numeri
al di la del bene e del male
Ci mancava Eric Holder, ministro della Giustizia del governo americano, non un americano qualunque che ci racconta che il suo capo "abbronzato" può decidere chi ammazzare, allora perché il mullah Omar non potrebbe fare lo stesso? In quale nome gli sarebbe impiegato tale privilegio. Certo, mi si verrà a dire che Obama non è il mullah Omar, è vero. Ma il problema, infatti, non è Obama ne il “Maestro” taleban, ma una legge che pone Obama al di sopra di ogni controllo, giudizio, e lo pone in una zona indefinita e giuridicamente extraterritoriale, per usare continui eufemismi. Sembra d’essere ritornati in quel cono d’ombra di violazioni assolute al tempo del Watergate, con un Nixon macchiatosi delle morte di milioni di civili per una guerra assurda come quella del Vietnam e Cambogia, ammesso e - mai! - concesso che esista una guerra giusta. Sembra d’essere ripiombati di colpo nella retorica tutta “bushiana”, secondo cui il Presidente degli Stati Uniti, se sbaglia, sbaglia per il bene della Nazione
parole al Naplam
Sono più gravi e pericolose queste enfasi e orge di poteri auto-proclamate giunte alle orecchie del fanatico musulmano, che quest'ultimo. Parole al Napalm! Come si fa a non capirlo?! Discorsi che attecchiscono laddove campano e vivono le maggioranze silenziose non pensati, vale a dire dappertutto. Anche il Papa strinse la mano al "Criminale Numero Uno" di questi ultimi anni, l’ex presidente degli Stati Uniti Georg W Bush. Eppure, anch’egli, come del resto altri suoi illustri predecessori, ha infranto e testimoniato il falso su diversi punti dei suoi due mandati, sempre nella retorica tutta bigotta americana che il Presidente non può sbagliare in quanto tale. Poi è risaputo che Bush aveva imposto al suo staff di dire assieme una preghiera per il popolo americano, prima di ogni importante decisione. La banalità del male, torna maledettamente alla mente. Il vero Male, è semplice come vedete, tutto a norma di legge, cioè di Congresso.
libera interpretazione, ma non casuale posizione
Ora c'è Obama, le cose sono cambiate... ma sono cambiate davvero? No. RicordateGuantànamo? Inizialmente ci dissero che era stata costruita come strumento inteso a colpire esclusivamente membri di Al Qaeda ritenuti responsabili della strage dell'11 settembre, per poi, con tale misura legittimare continuamente uccisioni di appena presunti terroristi, ma anche per la messa in atto di tutta una serie di pratiche abusive che hanno caratterizzato un decennio di guerra al terrore, come torture, “rendition”, "Black-Water", campi d'addestramento alla tortura umana segreti, detenzioni indefinite e interminabile e immotivate se non basate su un semplice dubbio, tribunali militari improvvisati e secretati da poteri superanti i diritti umani, invasione e smantellamento della privacy dei cittadini. Lo stesso ORRORE che Marlon Brando in "Apocalypse Now" sprigionò e interpretò alla perfezione, la follia americana come modello democratico da esportare. L'ORRORE...
ho fatto un calcolo
Ho fatto un calcolo. In Iraq i decessi sono 170 mila. Il calcolo s’è ottenuto realizzando il paragone e i decessi del regime fino a quando l’Usa controllava il territorio militarmente. Qui non si tifa per nessuno, ma è bene fare certi calcoli. Ad esempio, perla Libia li faremo alla fine del “tafferuglio”, come l’ha definito un cronista di “Studio Aperto” che non m’azzardo a chiamare telegiornale in quanto non è neanche attendibile nelle previsioni del tempo. Ribadito questo concetto, che il sottoscritto non si schiera con alcuno, rimaniamo sul certo, perché un dato certo c’è. Le cinque guerre occidentali hanno causato circa 400 mila vittime civili, il terrorismo internazionale circa 3500. Un rapporto di 110 a uno. Allora, da che parte sta il terrore?
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