fonte unita online
La serie tv di pochi anni fa “Romanzo criminale” con le malefatte – rivisitate – negli anni 80 della Banda della Magliana ha fatto epoca. E ha lasciato il segno nell'immaginazione. Talvolta, è già stato detto, con effetti di imitazione negativi, nonostante non fosse quella l'intenzione degli autori del serial. Emerge ora dalle cronache di Fiumicino che in una scuola elementare i piccoli maschi di otto – nove anni facevano “Dandi”, del “Libanese”, del “Freddo”, minacciavano coetanei e prendevano di mira le bambine. E I genitori si sono allarmati. Dalle notizie pare tutto rientrato, ma è il fatto 'imitativo' di modelli criminali che suscita preoccupazioni in molti adulti.
I piccoli giocavano a fare i criminali. Da bambini, soprattutto nelle passate generazioni, i maschi giocavano regolarmente a soldati o cow boys, il punto che ha preccupato a Fiumicino però è come il gioco stesse prendendo. E che i modelli di quei piccoli – come accaduto già in passato – fossero i protagonisti di “Romanzo criminale”, gente che aveva come obiettivo i soldi facili trafficando magari droga, la sopraffazione, la violenza, le minacce. Ma le madri e i padri dei bambini della “banda” in versione imitazione infantile non sonon stati disposti a vedere i loro figli preso di mira. E hanno chiesto l'intervento della scuola. Che ha avvertito i diretti interessati. La faccenda pare arriata a una soluzione, ma che i modelli criminali in tv possano condizionare i più giovani è un problema già emerso in passato e naturalmente non riguarda solo la fortunata serie tv italiana (che peraltro era ben fatta e aveva una robusta sceneggiatura: non per niente partiva dal romanzo di Giancarlo De Cataldo).
il mio commento è questo : se invece di preoccuparsi per minchiate ( chi è che non ha mai giocato ad indiani e cowboy o guardie e ladri ) slo facessero per cose più gravi tipo quello di certe adolescenti che accettano le richieste di vecchi bavosi pur d'avere abiti firmati o ricariche sul cellulare . concludo con gli altri due commenti in all'articolo
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