poesia laica di pasqua di FAUSTO CERULLI



La gelata ha ferito anche gli ulivi e quest’anno
Non promette di buono; se qualcuno ha fatto incetta
Dentro il torpore di settembre, farà festa.
Le madri dei bambini che giusto appena nati
Si   apprestano a morire non sanno di settembre
E di incette e di ulivi.
Hanno sentito parlare, in qualche Pasqua,
Di ulivi come simbolo di pace: ma quest’anno
Non daranno che bacche a sbriciolarsi.
Non so se parlo appena a te o di te,
Ti nascondo dentro le scomposte
Pieghe della stramemoria.
Aspetto che m’inventino la pace,
Barricandomi dentro questa guerra.
Come si dice bimbo in afgano?
O non si dice più, non si è mai detto?

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