Non sono serviti gli appelli al buon senso e, soprattutto, al rispetto delle regole, da parte degli addetti ai lavori dall'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato fino ai rappresentanti di albergatori e locali da ballo. L'irresponsabile voglia di far festa, in un momento in cui gli assembramenti sono vietati perché ad alto rischio contagio, ha avuto la meglio, da Milano a Roma, con eventi organizzati negli hotel, in club sportivi o ville private, preannunciati anche pochi giorni prima sui social. In alcuni casi, le forze dell'ordine sono intervenute e hanno messo fine ai party semi-clandestini che, violavano alcune delle norme anti-contagio contenute nel Dpcm. Ma in altri, si è cenato, ballato e bevuto, rigorosamente senza neanche l'impiego delle mascherine.
Assembramenti in hotel
I casi più eclatanti sono stati registrati nella capitale. A Fiumicino, ad esempio, nell'Hotel Isola Sacra che sul suo sito sottolinea che «la salute dei suoi ospiti è di primaria importanza» - è stata organizzata una cena per Halloween, con il trucco della stanza prenotata: chiunque alloggi in albergo, infatti, può servirsi al suo ristorante. Peccato che i commensali non indossassero la mascherina quando come documentano i video pubblicati sui social hanno iniziato a ballare fino a tarda notte, senza che qualcuno ponesse fine agli assembramenti.
Un altro hotel, invece, è stato visitato dai vigili urbani che hanno potuto riscontrare diverse irregolarità.
Al Mozart, dietro piazza del Popolo, infatti, le 80
persone presenti erano sedute a tavoli non distanziati tra loro (anche
se tutte avevano a loro carico una stanza regolarmente prenotata e
pagata). Oltre alle sanzioni previste, il titolare è stato diffidato e
ha provveduto a riposizionare i tavoli e a far rispettare la distanza
tra gli avventori. Poco dopo il Raccordo Anulare, nella zona della
Nomentana, la polizia ha invece interrotto una party totalmente abusivo,
all'interno del circolo Green Club. Nel locale era stato organizzato un
evento in maschera con tanto di sala da ballo e privè con circa 60
persone, la maggior parte delle quali senza mascherina. Il locale, tra
l'altro, non aveva neanche i permessi per l'attività di intrattenimento e
spettacolo.
Nell'adiacente sala ristorante, inoltre, gli agenti
hanno trovato una festa di compleanno con 15 persone. Per tutti sono
scattate sanzioni dai 400 ai 1000 euro. Sul fronte delle feste negli
appartamenti, invece, i carabinieri, sempre a Roma, allertati dai vicini
di casa, hanno scovato, sulla via Cassia, 26 persone, appartenenti a
nuclei familiari diversi, che avevano dato vita ad un party in maschera.
E nell'area di sosta sull'autostrada Roma-Fiumicino, un gruppo di
ragazzi ha dato vita ad un mini-raduno notturno.
Appelli inascoltati
«I party clandestini sono il modo migliore per far galoppare il virus aveva osservato l'altro giorno D'Amato sono uno schiaffo in faccia ai malati e operatori sanitari». Parole che, però, sembrano non aver impedito ad un altro gruppo di persone, a Milano, nel cuore di Chinatown, di festeggiare in casa. Venti i denunciati, tutti giovanissimi,alcuni dei quali stranieri: anche in questo caso, sono stati i vicini di casa a rivolgersi al 112. «Chi ha organizzato questi eventi pericolosi per la salute fa notare Antonio Flamini, presidente del Silb Roma, il sindacato dei locali da ballo sono persone senza scrupoli. L'abusivismo danneggia il nostro settore e, per questo, la nostra task force, a livello nazionale, segnala situazioni rischiose, come queste».
Caos a Bologna e Bari
Dieci
persone sono state denunciate anche a Bologna dalla polizia,
intervenuta con la polizia municipale dopo aver ricevuto diverse
segnalazioni di un rave party nel parco di Villa Angeletti. Mentre a
Bari diversi gruppi di ragazzi, alcuni apparentemente minorenni, nella
tarda serata di ieri sono scesi in strada vestiti di nero e con i volti
in parte coperti e, armati di mazze e uova, hanno «festeggiato»
Halloween danneggiando e imbrattando autobus e auto in sosta.
Numerose
le polemiche sui social, relative alle feste per la sera del 31. In un
caso, Selvaggia Lucarelli, oltre a condividere il video-post di un noto
Pr romano su una delle feste in hotel, aveva anche contattato gli
organizzatori di un altro party, a Milano: «Eccovi servita la
tristezza», aveva scritto. Il Codacons, intanto, ha chiesto «l'arresto
dei responsabili dei party»: «Nei loro confronti devono scattare
indagini penali per la fattispecie di epidemia colposa».
Nessun commento:
Posta un commento