perché non dobbiamo mai giudicare una donna per le sue scelte sessuali

leggi anche https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2020/11/chiara-ferragni-viviamo-in-una-societa.html p>  di cosa  stiamo parlando



La maestra d'asilo tradita dall'ex: "Le mie foto hot sulla chat del calcetto sono riuscite a uccidermi dentro" 
                      di Sarah Martinenghi repubblica  del 19\11\2020

"Quando gli ho chiesto di rimuoverle mi ha risposto che la nostra relazione era basata soltanto sull'attrazione fisica"

"Uccisa dentro". Così si è sentita, quando la sua fiducia è stata tradita. Quando le sue foto più intime e private sono state fatte girare in una chat del calcetto e tutti l'hanno saputo. Quando le è stato detto di non denunciare perché altrimenti tutti avrebbero saputo ancora di più. E la preside della scuola per cui lavorava l'ha persino portata davanti a tutte le altre maestre, sottoponendola a una gogna              pubblica per costringerla a licenziarsi. E adesso lei lo spiega, quel che si prova: "Il     giudizio di chi ti vuole far sentire sporco, il tradimento e tutti quelli che vogliono, ad ogni costo, il tuo silenzio... ti uccide dentro".  [ ....   ]


ecco la risposta al clamore suscitato dalla vicenda sopra riportata .

 da    https://it.mashable.com/4773/campagna-donne-scelte-sessuali-francia

"Se di un uomo che va a letto con tante donne diciamo che è un Don Giovanni, un gran fico, allora perché pensiamo che una donna che fa sesso con tanti uomini sia una 'facile'?"
Se la domanda vi suona retorica, banale e ridondante, chiedetevi perché sentiamo ancora il bisogno di farcela.
La verità è che ancora oggi applichiamo due pesi e due misure (come minimo!) quando si parla di libertà sessuale: nell'immaginario collettivo persiste una visione angelica (o demoniaca?) della donna come oggetto passivo di una "conquista" del maschio, mentre un arcaico subconscio comune insiste nel voler sminuire e ridicolizzarne il suo ruolo di soggetto attivo capace di scegliere, desiderare, lasciarsi andare in piena libertà.


Questa discriminazione si manifesta in modo subdolo e strisciante in molti aspetti della vita sociale, ma è quando si parla di sesso che cadono tutte le maschere e allora riemergono tutti quei pregiudizi primordiali e radicati.
Per rompere i codici e ricordare a tutti che il diritto di fare l'amore senza essere giudicati è universale, il regista Teddy Etienne ha realizzato il cortometraggio ''Dites Oui'' in gara nel Mobile Film Festival, un concorso internazionale che premia video di un minuto girati con uno smartphone."Una donna dovrebbe fare del proprio corpo ciò che vuole, senza che la società o la religione la reprimano, la giudichino e la insultino. Oggi chiediamo alle donne di dire sì alla loro libertà". Queste le parole del regista che ha voluto esprimere un'esigenza non più procrastinabile.


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