2.10.24

in divenire -- Dulcinea Annamaria Pecoraro

 Ognuno di noi è frammento, che diventa capolavoro in divenire, discernendo e smussandosi nel


tempo. La magia sta nel non perdere i tratti di sé stessi e continuare a testa alta ad andare avanti, cogliendo e raccogliendo. La direzione?...inversa e contraria a ciò che questo "mondo di squali" propone...chissà magari è una questioni di vie di uscita che diventano chiave di grandi porte che si affacciano in un "Oltre" migliore!!

finalmente qualcuno da destra mette all'angolo vanacci

 Finalmente qualcuno da destra - o quel pochissimo di liberale che ne resta - si alza e affronta Vannacci per quello che è. Lo ha fatto Francesca Pascale ( che peraltro non mi sta simpatica ed è lontana dal mio peniero anni luce ) su Rai3, dovendo sopportare anche i commentini di Giletti in sottofondo servilmente in difesa del generale.“Nel suo libro non ho fatto altro che ricevere degli insulti, mi scaldano quelle parole che ha detto perché mi colpiscono e colpiscono tante altre comunità e realtà in questo Paese. Lei non se ne rende conto. Per un vantaggio suo personale, non riesce a entrare nella difficoltà delle persone che cercano

semplicemente il rispetto. Non la tolleranza. Il rispetto” ha detto Pascale.Applausi. “Non faccia questi sorrisini, perché spesso questi sorrisini generano traumi, soprattutto quando si rivolge alla comunità LGBT [ e non solo aggiunta mia ] . Lei sta facendo politica, non cabaret. Questi sorrisini li tenga a casa sua o al bar con gli amici”.E ancora.“La verità sa qual è? Che lei, come tutti gli ossessionati dall’omofobia, non fate altro che nascondere qualcosa che probabilmente reprimete fin dalla nascita. Questa è la verità”. Ora Può piacere o meno, si può condividere o meno, ma raramente ho sentito anche a sinistra parole così chiare, chirurgiche su Vannacci e il vannaccismo come quelle pronunciate da Francesca Pascale ieri sera. La verità è che, se questa fosse la destra italiana, uno come Vannacci semplicemente non esisterebbe . Ora questo mio pos t susciterà repliche come quella qua sotto a cui ha replicato magistralmente Lorenzo Tosa

Giorgio La Porta

 
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Come miti avevate Gramsci e Nenni, ora avete la Pascale e Chiara Ferragni. Lo capisci da solo che da qualche parte avete sbagliato...
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Lorenzo Tosa
Io con Francesca Pascale condividerò il 25% di quello che pensa. E va bene così perché lei è di una destra liberale, io di sinistra. Essere agli antipodi di Vannacci non è né di destra né di sinistra, dovrebbe essere un requisito minimo di una persona civile che vive in una democrazia. Il fatto che lei continui ad auto-ridicolizzarsi con questi commentini da terza elementare dimostra che anche quella soglia sia troppo alta per alcuni. Ma ho il fondato sospetta che lei, da solo, non lo capisca… Così, per dire.

diario di bordo n 79 anno II Corrado Augias ha battuto negli ascolti Massimo Giletti ., laici e e baciapile ., il problema non sono i medici abortisti ma quelli obbiettori .,

Corrado Augias ha battuto negli ascolti Massimo Giletti con quel gioiellino che è “La Torre di Babele”. Augias è riuscito a vincere anche su La7 con un programma che porta la cultura alta in prima serata contro il re  anzi   meglio uno dei   re  della tv pollaio che schiera Vannacci   e lo difende pure strizzando l’occhio a milioni di analfabeti funzionali votanti  o  meno  . 
La verità è che c’è chi la televisione la sa fare, con garbo, cultura, credibilità. Augias (  che  piaccia  o meno   )   è uno di quelli. Anche per questo non è più in Rai, mentre Giletti è tornato in carrozza. Anche per questo, nonostante tutto, ha un pubblico e fa Servizio Pubblico (anche se su una tv privata). 

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Va detto senza alcun tentennamento o pudore.Definire i medici che praticano aborti dei “sicari" è una delle frasi più violente, offensive, ignobili e irricevibili che abbia mai letto e sentito.E il fatto che a pronunciarla sia stato il Papa non la rende più tollerabile anzi La rende più grave ancora.Il problema non sono i (pochi) ginecologi non obiettori lasciati ormai soli, abbandonati dalle istituzioni, in trincea e pure criminalizzati. A loro va, semmai, tutto il rispetto e la gratitudine possibile che garantiscono alla donna di poterlofare in sicurezza . Il problema sono tutti quei ginecologi che, rifugiandosi dietro il paravento dell’obiezione di coscienza, rifiutano di praticare aborti negando in alcune regioni alle donne l’applicazione stessa della legge 194, aprendo la strada a clandestinità, emarginazione sociale e rischi di ogni genere o peggio dicono di no in pubblico ma in privato non eisitono . Lo fanno generalmente per convenienza , perchè cosi se non puoi lavorare nel pubblico lo puoi fare in quelli privati o convenzionati cattolici . Il problema è che, se un ginecologo decide di non praticare aborti, semplicemente ha sbagliato mestiere.Questo è il problema .
Ma quelli che fino a 48 ore fa Bergoglio era l’anticristo, un comunista, favoreggiatore dell’immigrazione clandestina, il male assoluto, sono gli stessi secondo cui oggi non si può discutere sull’aborto perché “è il Papa ”?
La verità è che, vi piaccia o meno, il Papa non è né l’anticristo né infallibile  salvo chje non si sia legati
al dogma L 'infallibilità papale (o infallibilità pontificia) * .  
È un essere umano, con i suoi pregi e i suoi limiti, che ha detto cose rivoluzionarie sulla Chiesa ed espresso pensieri autenticamente cristiani sui migranti e che, in qualità di capo di un’organizzazione e uno Stato estero profondamente retrogradi  ( salvo ezzezioni )  , esprime anche pensieri incompatibili con la scienza, l’umanità e le leggi del nostro Paese.
La differenza è che noi laici abbiamo la libertà e l’onestà intellettuale di condividere le sue opinioni o criticarlo anche duramente.Mentre i finti cristiani baciarosari sanno solo odiarlo o usarlo per la loro propaganda vigliacca e disumana sempre contro qualcosa o qualcuno: ieri le ong che salvano vite in mare, oggi i medici che fanno il proprio mestiere e onorano le leggi. Questa è la differenza tra noi e voi. E scusate se è tutto.



* un dogma cattolico che afferma che il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei): di conseguenza, il dogma vale solo quando esercita il ministero petrino, proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come rivelata. 

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questa polemica mi ha riportato alla mente un prete spretato , ma sempre almeno e i laici sempre don
Quando negli anni ‘90 e i primi 2000 le prostitute africane o dell’est, incinte e disperate, bussavano alla
porta della Comunità di San Benedetto al porto, all’unica persona che le avrebbe ascoltate, don Andrea Gallo, che era un prete, non si è mai messo a parlare di “omicidio”, meno che mai di “sicari”. Non ha mai fatto prediche o sermoni.
Le mandava in ospedale ad abortire in modo legale e, soprattutto, sicuro.
Perché sapeva che, una volta uscite di lì, lo avrebbero fatto comunque, magari clandestinamente in qualche scantinato, rischiando la vita in condizioni igieniche miserabili o trascinate con la forza dai loro magnaccia per ributtarle in strada la sera stessa.
Era un uomo di chiesa, il Gallo. Ma, prima di tutto, era un cristiano. Uno che sapeva distinguere i principi assoluti dalla realtà. Uno che conosceva il mondo, perché nel mondo, quello vero, c’è sempre stato dentro. Infatti la differenza è proprio quella, ci sono rappresentanti della Chiesa che professano i veri valori cristiani e altri che parlano in base ai loro pregiudizi, con l'aggravante - soprattutto secondo alcuni nel caso del Papa - di fare credere ai fedeli che Dio la pensa come loro.






in divenire -- Dulcinea Annamaria Pecoraro

  Ognuno di noi è frammento, che diventa capolavoro in divenire, discernendo e smussandosi nel tempo. La magia sta nel non perdere i tratti ...