la prima notizia non è proprio spettacolo ma è collegabile adesso dallo slogan titolo anche di due famosi album musicali ( Pink floid e Queen ) The Show Must Go On .
L'unico commento che mi sento di fare è che assistenti, docenti , rettori incoscienti è a dir poco . cosa volevano un morto per sospendere la sessione d'esami ? aspettiamo la reazione ad orologeria della ministra Valeria Fedeli
Crolla un pannello al Bo, ma l’esame continua
Rivestimento si stacca dal muro e piomba vicino agli studenti, che denunciano: «Gestione indecente della sessione»
di Enrico Ferro ( e.ferro@mattinopadova.it )
PADOVA. Quaranta studenti si spremono le meningi sulle ragioni di opportunità del liticonsorzio (istituto del diritto processuale italiano) quando improvvisamente un pannello di metallo di quasi due metri si stacca dal muro e cade a terra con un grande frastuono, schivando uno degli allievi impegnati nella prova scritta di Diritto processuale civile
È successo ieri mattina nell’aula di Giurisprudenza intitolata a Giuseppe Gabbin, eroe militare durante la prima Guerra Mondiale. Erano le 11.45. Il freddo polare filtrava dalla breccia e il pericolo, se non altro da un punto di vista statico, era evidente.
Ma i quaranta studenti sono dovuti rimanere tutti ai loro posti a completare la prova scritta. È chiaro che più di qualcuno s’è indignato. Qualcuno che non esita a parlare di “gestione indecente della sessione d’esame”.
«Con un buco di 2 metri sul muro in aula si gelava. Andirivieni continuo di addetti alla sicurezza, professori e segretari per isolare la zona. Tra l’altro stiamo parlando di un esame di 3 ore, il più impegnativo di tutto il ciclo di studi».
Il professore Marco De Cristoforo non era presente in aula. I suoi assistenti hanno ritenuto di continuare, nonostante gli spifferi, i transennamenti e le misurazioni.
L’aula è stata chiusa solo a prova ultimata e anche questo ha suscitato qualche perplessità. «Il pannello che si è staccato non era l’unico sopra i finestroni. Sarebbe stato logico evacuare l’aula, perché come ha ceduto quello potevano cedere anche gli altri», racconta un altro studente che chiede di rimanere anonimo. «Non capisco come hanno potuto prendersi un rischio del genere».
Il personale in servizio in facoltà, in evidente imbarazzo, ha cercato di minimizzare. «Qualcuno si poteva ferire gravemente se quel rivestimento gli finiva addosso», ragiona ancora lo studente.
Solo nel primo pomeriggio sono stati avviati gli accertamenti tecnici per capire le cause dell’improvviso distacco. Sbalzo termico. O forse semplicemente usura dei materiali.
Due tecnici dell’area edilizia hanno eseguito il sopralluogo e si sono messi al lavoro per riparare il danno. «Avete il pomeriggio, per domani deve essere a posto» esortava ieri pomeriggio una segretaria accompagnando i due nell’aula Gabbin, al piano terra del palazzo del Bo.
Nelle stesse ore, tra i quaranta studenti che hanno sostenuto la prova scritta in condizioni
non proprio favorevoli, si è scatenato un gran chiacchiericcio. E qualcuno si è tolto la voglia di rendere pubblico l’inconveniente (per usare un eufemismo) contattando il mattino.
la seconda si tratta di un uso strumentale ed propagandistico \ ideologico a scopo elettorale della storia . E spiega bneissimo del perchè non possa esistere una memoria condivisa . e di come si us per scopi elettorali un evento tragigo e drammatico che creo uno scossone nel XX secolo come la prima guerra mondiale che ha portato alla falciudia di un intera generazione
Lo spot elettorale di CasaPound
girato sul Sacrario di Redipuglia
Spot elettorale di CasaPound sul Sacrario di RedipugliaIl video, che mostr
Il video, che mostra il candidato premier Simone Di Stefano camminare dove sono custodite le spoglie dei caduti della Grande Guerra, sta suscitando molte polemiche. Il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello: "Il Sacrario di Redipuglia è un luogo sacro e pertanto non si può pensare di utilizzarlo per realizzare uno spot elettorale" (video a cura di Cinzia Lucchelli)
UDINE.
Il filmato in cui il candidato premier di CasaPound, passeggia per il sacrario dove sono sepolti centomila soldati italiani che hanno combattuto durante la Prima Guerra mondiale, proprio come fece qualche tempo fa il rapper Justin Owusu, scatenando molte polemiche
CasaPound ha scelto un simbolo della Grande Guerra per la propria campagna elettorale: sul profilo Facebook e sul canale Youtube del movimento è stato postato uno spot in cui il candidato premier, Simone Di Stefano, cammina sul Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le spoglie di circa 100 mila soldati caduti nella prima Guerra mondiale.
Mentre Di Stefano sale lungo i gradini e le tombe del Sacrario, una voce racconta che "nei momenti difficili, noi italiani abbiamo saputo unirci e combattere per difendere i nostri confini e quanto fatto dalle generazioni precedenti".
Quando arriva in cima al monumento, la voce conclude: "Oggi l'Italia è in pericolo, tocca a te difenderla".
"Il sacrario di Redipuglia è un luogo sacro e pertanto non si può pensare di utilizzarlo per realizzare uno spot elettorale".
Così Sergio Bolzonello, vicepresidente del Friuli Venezia Giulia: "Il sacrario rappresenta un luogo importante di riflessione e memoria, un monumento ai caduti di una guerra terribile e proprio per questo mai mi sarei permesso di utilizzare un cimitero di guerra per la propaganda elettorale".