13.12.23

Devi fare la fine di quella di Vigonovo". Quella di Vigonovo è, ovviamente, la povera Giulia Cecchettin, ossia la vittima di un recente fatto di cronaca che avrebbe dovuto smuovere le coscienze di tutti ma evidentemente non è stato così.


ecco perchè il caso di Giulia C è un caso particolare . infatti ha ragione il mio     contatto  Guido Esposito  che     ha commebntato : << In questo caso tocca al figlio educare il padre, cominciando col dirgli: "Papà, sei una merd@!">>


Maria Patanè  10 h  · 



Devi fare la fine di quella di Vigonovo". Quella di Vigonovo è, ovviamente, la povera Giulia Cecchettin, ossia la vittima di un recente fatto di cronaca che avrebbe dovuto smuovere le coscienze di tutti ma evidentemente non è stato così. E la cosa, purtroppo, non sorprende assolutamente. Ne parliamo perchè questa frase, assieme ad altre offese che l'hanno preceduta, sono state pronunciate ad una partita di basket.Ad una partita di basket di ragazzi di 17 anni, arbitrati da una coetanea.La frase è stata pronunciata dal padre di uno dei giocatori durante una partita giocata lo scorso week end in provincia di Padova, proprio a pochi km da Vigonovo.Ad intervenire per cercare di arginare la violenza verbale dell'uomo, è stato il padre dell'arbitra. La Federazione ha offerto tutela e vicinanza all'arbitra e a breve prenderà provvedimenti in merito. Ma non è questo il punto.Di fronte ad un fatto del genere, non dobbiamo indignarci perchè sia avvenuto ad una partita di basket, sport che ci sta tanto a cuore.Dobbiamo indignarci perchè questo orribile episodio sia avvenuto.E perchè, quotidianamente, in ogni ambito sociale, accadono episodi di violenza come questi.Dobbiamo indignarci perchè prima di questa frase, nessuno è intervenuto quando l'uomo aveva già iniziato da diversi minuti ad offendere l'arbitra. Come se fosse normale. Come se fosse una consuetudine radicata nello sport offendere un arbitro.Dobbiamo indignarci perchè, probabilmente, tutto ciò che viene fatto per cercare non solo di migliorare la cultura sportiva, ma soprattutto di arginare l'enorme problema della violenza contro le donne, è gravemente insufficiente.Dobbiamo indignarci perchè questo episodio è lo specchio di una parte della società in cui viviamo. Una società che si auto-assolve al grido di "non siamo tutti così", dimenticandosi del focus del problema: risolverlo.Anche questo episodio, come tutti, creerà scalpore per alcune ore, salvo poi riporlo nel cassetto in attesa del prossimo. Su un campo da basket, in un ufficio, sull'autobus, in discoteca, tra le mura domestiche.Mandiamo un grande abbraccio a questa ragazza sperando possa superare quello che le è accaduto, sperando che non perda la voglia di arbitrare e l'amore per il basket, sperando di garantirle in futuro di vivere le sue passioni in un ambiente migliore grazie all'impegno concreto di tutti.

Da @Parallelecinico su X



11.12.23

analisi degli aspetti culturali del femminicidio e della violenza di genere nella conferenza : “L’amore nel Terzo Millennio” Maestro Alessandro Massa - Baritono - Torino - Divorziato da donna e ora marito di un uomo. Stefania Pastori aka Stefi Pastori Gloss (Gruppo di Lavoro e osservatorio Sessismo e Stalking) - Filosofa Umanista e Scrittrice - Torino. 30\10\2023

A mente  fredda  ,  dopo  l'enessimo  femmnicidio  , proviamo  ad  analizzare  l'aspetto  culturale   dei  femminicidi e  violenza  di genere   Lo   facciamo  ,  oltre  la   classica  giornata  del   25   novembre    Abbiamo  scelto  di  parlare    del fenomeno   il  più lontano    da tale  giornata  in quanto    con tutta la sua vacua, insopportabile, inutile retorica, rigurgitata senza vergogna da chi non ha mai fatto né detto nulla per contrastarlo , o se lo fa ( vedi la proposta di legge bipartisan ) lo fa a mo' grida manzoniane , ma anzi lo ha sempre alimentato, ciò che produce la violenza di genere \ i femminicidi . Abbiamo voluto evitare il can can ma soprattutto per lo sciacallaggio e strumentalizzazione ideologica a cui ogni femmicidio è sottoposto vedere ( I II ) quello che sta avvenendo con i familiari i Giulia chettin ) . E' vero    che   

                                  da  chat  di bing   Gpt-4  

Questa giornata è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999, che ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della non violenza contro le donne . La data del 25 novembre è stata scelta in memoria delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), tre donne rivoluzionarie uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo nel 1960  Questa giornata segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo sulla violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno 

   eè nata  ed  viene  ricordata      con le  migliori intenzioni    ma  purtroppo  è  diventata come  ho  sempre  detto  come   tutte le  giornate   ufficiali   cioè quando la  memoria     diventa  retorica    ed  obbligo  ,  la  solità giornata dell'ipocrisia  e della puli coscienza  .  Ma  allo stesso tempo   è  (  anche  se     ci si  dovrebbe battere  ed  insistere     per  parlarne  sempre non solo il   25  novembre    diventata settimana  )  una  vetrina per  parlare   ad  un pubblico  più  ampio  di quanto non si riesce  a  fare   dal punto  di vista  mediatiico  \  comunicativo  ( salvo eccezioni  )   durante    il resto  dell'anno   e  solo davanti  ad  atroci delitti .
  Ora  lo  so  che  dovrei seguire   unico  punto su cui  concordo    con quanto  ha detto  : « ....  forse noi abbiamo detto tutto quello che avevamo da dire e quindi, uomini, sarebbe ora che cominciaste a parlarne, ma non a parlarne per noi: a parlarne tra voi. » Silvia Dai Pra ma  preferisco  parlarne  a  tutti  e   continuamente  (  una  forma   di lotta   contro il mio maschio alfa  )e  soprattutto   far parlare    voi donne    o gente  più  esperta  di me  . Infatti   prima di lasciare   la  parola    alla studiosa  Stefi pastori  riprendo    quanto ho  già   detto  con l'amico ed  utente  il  Prof  Cristian Porcino    nel  post  : <<perchè ho deciso  d'anticipare  il 25  novembre  >>   in cui  ho  risposto  ad  alcune  email  che mi  arrivano (  e credo mi arriveranno   anche  quest'anno )   tutte le volte   che  parlo di  femminicio e   e delle   altre  discriminazioni    o faccio   post  sul 25  novembre  o  tematiche    ad  esso collegate -Messaggi     del tipo  : <<   che ne  sai    tu   di tali tematiche visto  che  i tuoi post     o  copia &incolla   o citazione  d'altri\e  persone >> . Vero  non sono un esperto  ed  non ho  vissuto    sulla  mia pelle   le stesse discriminazioni delle  donne   . Ma  non c'è bisogno   d'essere  esperti per  descrivere   la realtà   e parlarne   anche se  indirettamente  . E a prova di  ciò ne  discuto  con  la  scrittrice  Stefi Pastori .


Adesso basta  spiegoni  .  Non potendo    per  questioni di tempo   discutere  a   lungo  mi    ha  lasciato     questo  suo  contributo   che      riassune  le  domande  che  avrei voluto farle  .

N.b       non ho  tolto     la  segnalazione  dei  suoi  libri   : perchè   non  mi piace la  censura  ., per aiutare  a  pubblicizzare i suoi lavotri  che  meritano  d'essere   letti  e   divulgati   


3° incontro: “L’amore nel Terzo Millennio” Maestro Alessandro Massa - Baritono - Torino - Divorziato da donna e ora marito di un uomo. Stefania Pastori aka Stefi Pastori Gloss (Gruppo di Lavoro e osservatorio Sessismo e Stalking) - Filosofa Umanista e Scrittrice - Torino. Sposata più volte. Lunedì 30 ottobre ore 17:30 

L’Amore Vero lascia liberi. 





Non costringe. 


Non schiaccia. Non perseguita. 


Non stalkera. Non schiaffeggia.



 Non pesta a sangue


 non stupra 


Non uccide. 


Non colpevolizza  l’altro individuo, casomai responsabilizza entrambi gli elementi della coppia, a qualunque genere o tendenza appartengano, 


ci dirà Gloss. E lo confermerà il Maestro Massa, non solo attraverso la propria esperienza personale, ma soprattutto tramite brevi cenni di storia della musica

G: (Saluti) ci attendono 60 minuti di dialogo e di confronto con voi astanti su cosa sia l’Amore Vero. (  vedi  serie di foto) 

minuti di dialogo e di confronto con voi astanti su cosa sia l’Amore Vero. (serie di foto) Lascia liberi? Costringe? Schiaccia? Perseguita? Stalkera? Schiaffeggia? Pesta a sangue? Stupra? Uccide? No, l’amore vero non colpevolizza l’altro individuo, casomai responsabilizza entrambi gli elementi della coppia, a qualunque genere o tendenza appartengano, nel dare testimonianza verso il prossimo. L’Amore vero infatti innalza l’un elemento della coppia e l’altro verso i vertici sublimi dell’empatia per il prossimo. Il vero amore non cercare di essere ciò che non si è o non è fare ciò che un’altra persona vuole. Bimbe e bimbi lo sanno, ce lo testimoniano fin dalla più tenera età, quella senza filtri: ("Dalle uno schiaffo!": le reazioni dei bambini  ) 

 Passo la parola al Maestro Alessandro Massa, Baritono, che conobbi all’interno di un’Associazione per la Tutela di Donne Maltrattate. 
A: (Saluti) Nell’associazione cui fa accenno Gloss avviai un coro che desse il pretesto mirato alle donne maltrattate di uscire di casa per andare a denunciare, senza insospettire il maltrattante. Sebbene alle spalle abbiano rivoluzioni sessuali, conquiste abortive, rigenerazioni divorzili, nel III millennio esistono ancora individui, donne o uomini, è indifferente, convinti sia necessario un salvatore dalla giungla di sé stessi. Eppure la storia, e la storia della musica in particolare, sa andare oltre. Prendiamo un’icona della donna spregiudicata e libera: Madonna. Ascoltiamola nei suoi esordi 




in  cui  Madonna dichiara al proprio uomo di farla sentire Like a virgin/Touched for the very first time, e nel contempo però sottolinea quanto invece lei sia una Material Girl, 




dove lui è an accessory to a murder. Madonna - Material Girl Se qualcuno ama profondamente, non dovrebbe mai spingere l’altro o l’altra ad agire contro la sua volontà, né coinvolgerà in qualcosa di pericoloso. Men che mai essere un accessorio per uccidere. Non vogliamo con questo attribuire a Madonna la responsabilità di rappresentare tutte le donne contemporanee, perché assieme a lei (o, meglio, dopo di lei) sopraggiunge Billie Eilish. Billie Eilish - Bad Guy 


che, nel suo pezzo Bad Guy, dice cose inusitate. Billie afferma di essere un cattivo ragazzo: My soul? So cynical, dando risalto a tematiche di fluidità sessuale sconfinante nel BDSM
Che coss’è l’amor, recita Vinicio Capossela, ascoltiamola: 


Tra un guaire alla stagione andata all'ombra del lampione san soucì e un saluto riverente del peruviano dondolante che china il capo al lustro della settima Polàr rappresenta forse il non senso perfetto dell’amore. Passiamo a un basco innamorato dell’Italia - e di Torino - Tonino Carotone .
Tonino Carotone - Me Cago En El Amor Me cago en el amor


dice invece il disilluso Tonino Carotone, scopando donne manichino, perché È un mondo difficile vita intensa felicità a momenti e futuro incerto. Capossela e Carotone forse rappresentano uomini disincantati e amareggiati dalle loro partner. Ma chissà cosa sarebbe accaduto se avessero dimostrato più cortesia e attenzioni verso le donne. Se si fossero ricordarti di rispettarle, sostenendole nel migliore dei modi. Piuttosto che dipendere da donne manichino  o da situazioni non sense come dei bambini, avrebbero dovuto diventare forti, compassionevoli e adulti, in modo da prendersi a cuore la felicità delle loro compagne per tutta la vita? Questa è la qualità che gli uomini dovrebbero coltivare ed è anche l’espressione del vero amore. Andrebbe analizzato cosa sia l’amore. Non è solo quello che, quando si sta bene con una persona, ti fa trascorrere il tempo con la leggerezza di un battito di ali di farfalla, ma qualcosa di più complesso. Vero Stefi?

 G: Sì, vero Alessandro. Non avendo verità in tasca, se non quella dei dati ISTAT che rilevano come una donna su tre abbia subito una qualche forma di violenza almeno una volta nella vita, sul lavoro, a scuola, da un partner, da un amico, dal padre, da uno sconosciuto, supponiamo allora che ciò che viene spesso scambiato dalle donne per amore, sia invece possesso, alessitimia, condizione di ridotta consapevolezza emotiva, fin dalla fase dell’innamoramento. Devo partire dalla mia esperienza personale, che poi si è arricchita in oltre 16 anni con i colloqui assieme a operatori del settore, avvocate di genere, psicologhe di centri anti-violenza, criminologi clinici che si occupano dei sex offenders già in carcere. Il mio primo marito mi tradì durante la gravidanza. Il mio secondo marito mi pestò a sangue. Mi chiesi quale fosse la posizione della chiesa di fronte al divorzio
Fin dal primo momento in cui presi in considerazione per sé il divorzio, mi sentii in errore. Però sapevo anche che un marito amato e stimato, di lì a pochi mesi padre di loro figlio concepito nell’Amore, non avrebbe dovuto smettere di considerarmi l’incarnazione dell’eterno femminino, donna, madre, amante, moglie, sorella, compagna. Soprattutto, sapevo che avrebbe dovuto starmi vicino nel momento più magico di una coppia: l’arrivo di una nuova vita, frutto di quell’amore condiviso. Così almeno idealizzavo. Da credente e praticante, a ventun anni giunsi vergine al matrimonio e a ventitré rifiutavo l’idea della dissoluzione del legame divino. Eppure, nello stesso tempo, capivo anche di avere tutta la vita davanti e sentivo di meritare di essere ancora amata e di amare appieno, non part-time. Ero dilaniata tra la voglia di restare unita all’uomo che mi stava rendendo madre e quella staccarmi dall’uomo che aveva smesso di amarmi, pur amandolo. Per i miei occhi, quei due uomini erano incredibilmente la stessa persona. Soltanto dopo anni, scoprii che quell’uomo mi tradiva con una delle sue amiche. Scoprii anche con amarezza che tutti sapevano, tranne me. Eppure tra me e mio marito non mancò mai il dialogo. Finché restai a lui unita, volli capire; ma lui non me lo consentì. Ci concedemmo qualche tempo per riflettere assieme sul cambiamento, ma lui mai ammise di avere un’altra donna. Una volta nato il frutto del loro Amore, se ne occupò molto teneramente. Del figlio, ma non di me. Un contrasto che, lo ammetto, pativo. Pur amandolo, dopo un anno capii che era una situazione insostenibile. Chiese la separazione legale. Lui fu d’accordo. L’amore vero lascia liberi e io desiderai di vero cuore lasciarlo libero di amare chiunque fosse l’altra. Dibattendomi nelle sabbie mobili dei sensi di colpa, gli proposi di intraprendere un percorso di aiuto psicologico di coppia. In risposta, lo vidi andarsene col figlio in vacanza. Li raggiunsi e soltanto là ebbi la conferma di essere tradita. Finalmente un anno di tormenti personali trovai soluzione. Divorziammo senza più indugi. E io divorziai anche dalla Chiesa. A distanza di anni, che mi videro dapprima convivente a un partner che mi sottrasse una somma consistente di denaro, e poi sposata a un marito che mi pestò a sangue, ancora interrogavo me e anche chi più di me avrebbe potuto saperne, teologicamente parlando. Un’amica Pastora Evangelica mi offrì l’occasione di confrontarmi sul tema bruciante della conciliazione tra adulterio, maltrattamenti domestici e proibizione del divorzio per un legame in seno alla Chiesa. Nell’Antico Testamento vi sono alcuni passaggi in cui è detto chiaramente che Dio odia il divorzio, ma odia anche la violenza e fra le due cose errate, sceglie e indica quella più ammissibile ai Suoi occhi, ovvero il divorzio. La conseguenza ultima della violenza, infatti, è l’ammazzamento. In particolare, avendo letto in Malachia 2:14-16: “Poiché l’Eterno, il Dio d’Israele, dice che egli odia il divorzio e chi copre di violenza la sua veste”, chiesi alla Pastora spiegazioni. Come piano migliore per portare avanti l’Umanità, Dio stabilì la famiglia, ovvero una donna e un uomo uniti davanti a Lui, vergini, venendosi incontro per tutta la vita nelle loro imperfezioni. Però, tra rapporti prematrimoniali, tradimenti, violenze, sappiamo tutti e tutte che il progetto di Dio sulla perpetuazione del genere umano non sempre funziona. Quindi, pur odiando il divorzio come evento che fa del male a noi in quanto Sue creature, Dio odia più la violenza perché preferisce vederci vivi e divorziati che ancora coniugati, ma morti. Furono le parole della Pastora che custodii preziose nel mio cuore ferito e che oggi ho il piacere e l’onore di condividere con voi, persone dalla mente aperta. Volendo un parere anche dalla mia consigliera spirituale, la suora francescana Margherita Di Blasio, che ospitò me e mia figlia di poco più di un anno dopo il pestaggio, nonché prefatrice del saggio CORPI RIBELLI – resilienza tra maltrattamenti e stalking, le rivolsi la stessa domanda. “Tesoro, non ora: sto facendo ballare sulle ginocchia due pupetti”. Sapendo che sono figli di maltrattate, la conoscevo abbastanza da poter ritenere che tra le sue parole si annidasse ben altro sotto-testo: “Ho ben altro di cui occuparmi ora che non delle tue paturnie”. In conclusione: anche in caso di matrimonio contratto davanti a Dio, il motto è sempre valido. Via dalle violenze domestiche prima che sia troppo tardi.
Negli anni di studi seguiti al reato, venni a conoscere che purtroppo il comportamento senza empatia del soggetto alessitimico - o Narcisista Perverso (NP) - è riconoscibile dalla donna - o dall’uomo - solo nel momento critico della separazione, in cui il NP utilizza le informazioni raccolte durante la fase dell’ascolto per manipolare l’altro elemento della coppia allo scopo di trattenere ma anche di perseguitare. Poi, chiede perdono, supplica di essere reintegrato in famiglia, porta fiori, regali, attenzioni particolari e dedicate, promesse di non agire più la violenza. L’obiettivo del NP si concretizza nel ripristino di un clima sereno e amorevole da sposini innamorati, il cosiddetto “effetto luna di miele” che il soggetto invece innamorato confonde con l’amore. Così attorniato da premure e gentilezze, si convince di essere amato, di essere la causa del malessere del partner, di doverlo guarire. No, quello dell’altro elemento della coppia non è amore. È tentativo di ristabilire il potere sul soggetto debole. È una strategia che spiana la strada a una nuova distruzione. Tu che dici, Alessandro ?

A: In molti casi le persone quando iniziano una relazione amorosa pensano di conservare la propria libertà e indipendenza ma, arrivate a un certo punto, si rendono conto di essere diventate prigioniere di quella relazione. Va allora ripetuto ciò che ha detto Gloss in apertura. L’Amore vero lascia liberi. G: Lo strumento principale è il dialogo, confronto sempre aperto e attivo, rigenerato e rigenerante. Trovate indicazioni e sostegno per uscirne prima che sia troppo tardi in questi libri qui in vendita a 19 euro (RINASCITE RIBELLI)
a 8 euro (PARERGA VIOLENTI) 

 a 20 e 21 (BIDELLUME (foto) e L’AMORE INDOSSA COLLANT DI CARNE (foto)) (Pausa di una decina di minuti per la vendita di libri)

  





 Va anche sottolineato che l’amore vero è possibile solo tra persone emancipate, evolute e leali, in cui ciascun elemento decida per prima cosa di migliorare se stesso. A lungo andare, la ricerca di assenso del proprio partner sconforta e deprime. Una tale relazione finisce con l’essere priva di tenerezza, risulta approssimativa e non esprime un vero amore. Chi, dal profondo del cuore, avverta di non essere considerato come dovrebbe, abbia il coraggio e la dignità di interrompere quel rapporto così infelice. Il vero amore non si manifesta tra due persone che si asfissiano a vicenda; può solo nascere tra due individui animosi, sicuri della propria individualità. Una persona superficiale avrà solo relazioni superficiali. L’Amore purifica entrambi i partner, non li chiude nel loro stesso nucleo, ma li fa rivolgere verso gli altri con slancio positivo. E non si annoia. Mai. Nemmeno nella quotidianità. Stefi sta scrivendo un romanzo sull’Amore… (qui toccherà a me)
 G: Vi leggo un passaggio dal romanzo d’amore e di sangue, il cui titolo provvisorio è L’ASSASSINO DI MICETTE. Si sviluppa tra prelibatezze enogastronomiche, piemontesismi e sicilianità, musica e guerra, donne imprigionate, omicidi, Fucilieri di Marina e popolazioni montane. La storia narra di sangue, perché c’è davvero un “assassino di micette” che malizia e oziosità delle chiacchiere della protagonista sveleranno. E narra anche di un uomo e una donna tra i cinquanta e i sessanta, dai percorsi di vita impegnativi; alle spalle di lei, dieci anni di singletudine senza ragnatele, a quelle di lui, il servizio nel Battaglione San Marco a Beirut. Dopo tanto sesso conoscitivo, si riconoscono l’uno e l’altra come l’amore dall’eterno passato per l’infinito futuro. “La persona accorta sa che l’amore vero trova nei cinque sensi le ragioni della sopravvivenza giornaliera. Nella ripetizione di gesti uguali, la testa deposta sull’altrui petto, il cui capezzolo penetra tra le labbra socchiuse. Ascolta la tattilità delle labbra, stimolate dalla consistenza spugnosa della tettola dell’amato amante che si erge subitanea, sparando verso il soffitto. (foto) Tatto. Spontanea si apre la bocca per accoglierlo, la lingua lo lecca golosa di maternità perdute, spalmando la sua saliva sulla di lui pelle salata. (foto) Gusto. Incontro di odori: il naso di lei percepisce l’odore trionfatore di lui, mischiato a quello della propria saliva dolciastra di cioccolata, ne assapora con la mente l’unione. (foto) Olfatto. Apre gli occhi, in cerca di conferma di tanta dolcezza: la coglie nelle penombre della pelle, tese dune di deserto nel controluce della finestra. (foto) Vista. Borboglii compiaciuti di soddisfazione sottolineano la voglia di orgasmi schietti, fusa di volpe addomesticata ma mai dimentica dell’istinto. Udito.” A: L’Amore Vero infatti innalza l’un individuo e l’altro verso i vertici sublimi dell’empatia per il prossimo, è condivisione dei momenti di gioia così come di quelli di tristezza, è rigenerazione con l’obiettivo della felicità condivisa, tra i due e con gli altri componenti della Società Civile, è guardare fianco a fianco dalla scogliera dell’Universo all’indietro, verso il passato, per apprendere dai propri errori, e in avanti, verso l’infinito, per progettare assieme. L’Amore purifica entrambi i partner, non li chiude nel loro stesso nucleo, ma li fa rivolgere all’esterno con slancio positivo. Le due persone che compongono la coppia assieme costruiscono l’amore giorno dopo giorno, rinnovato ogni minuto in un impegno profondo, costante, che dà mai nulla per acquisito. (e qui passi la palla a me, che chiudo) G: Lo strumento principale è il dialogo, confronto sempre aperto e attivo, rigenerato e rigenerante. La base è il Sutra del Loto. Trovate i riferimenti al buddismo del Sutra del Loto e nei miei libri, come RINASCITE RIBELLI #siamotuttijoker 19 euro (foto) o la silloge poetica PARERGA VIOLENTI 8 euro In particolare, oltre al buddismo di Nichiren Daishonin, circa l’amore nel terzo millennio, reperirete riferimenti in prosa nel romanzo BIDELLUME (foto) dove la protagonista trasforma le sue amorose sfiGhe in sfiDe e scoprirà un caso di bullismo tra ragazze, ragazze adolescenti, a solo 20 euro, o in FUOCHI D’ARTIFICIO 



romanzo ambientato in guerra dove le donne scoprono di essere sedute sul proprio tesoro, 21 euro. Approfittando della mia presenza qui, ora, otterrete autografo e dedica personalizzata. 



Mbappé ha incontrato la donna identificata come la sua nuova fidanzata, la modella 32enne Ines Rau. Se il nome suona familiare, nel novembre 2017 Rao è diventata la prima persona trans ad abbellire la copertina di Playboy. Questa è Ines Rao, la donna identificata come la nuova fidanzata di Mbappe 


 Ines Rau è nata con il sesso maschile legale – ispirato alla storia dell’attrice di Bond Caroline Cossey – e ha subito un trattamento di conferma del genere a 16 anni. Ma è uscita solo all’età di 24 anni. “Mi sento come se fossi finalmente libero. Come se la cella in cui sono stato seduto per così tanto tempo fosse stata finalmente aperta. Ora sono completamente una donna. Ines Rao ha scritto del coming out
nella sua autobiografia Riepilogo del gioco. La sua carriera è iniziata lavorando come ballerina a Ibiza, dove ha stretto amicizia con il DJ di fama mondiale David Guetta prima di iniziare a fare la modella. È diventata famosa a livello mondiale dopo essere apparsa in Playboy nel 2017 ed è stata un’attivista di lunga data sulla questione dei diritti dei transgender. Così Kylian Mbappe e Inez Rao sono diventati una coppia Secondo diversi media italiani, tra cui Corriere dello Sport Ines Rao e Kylian Mbappé si sono incontrate al Festival di Cannes a maggio. Dopodiché, si diceva che si frequentassero segretamente da diversi mesi, ma ora, tra le altre cose, la rivista Sportmediaset ha fotografato la coppia in giro su uno yacht di lusso


10.12.23

regalate a natale l breve saggio dal titolo “Sulle tracce dell’altrove”, il prof Cristian A. Porcino Ferrara, conosciuto come Il filosofo impertinente se volete siegare la filosofia ai vostri figli \e

  tra le  tante  recensioni  che  ho letto sul breve saggio dal titolo “Sulle tracce dell’altrove”, il prof


Cristian A. Porcino Ferrara, conosciuto come Il filosofo impertinente  questa mi sembra  una delle più interessanti  


“Alle medie fu l’incontro con Platone e di conseguenza con Socrate a lenire le mie giovani ferite.I libri mi hanno salvato da una voglia costante di sparire nel nulla. Forse come sostiene Andrè Aciman: “Chi legge lo fa per nascondersi. Per nascondere chi è realmente. E chi si nasconde non sempre si piace”.Con questo breve saggio dal titolo “Sulle tracce dell’altrove”, il prof Cristian A. Porcino Ferrara, conosciutocome Il filosofo impertinente, ci accompagna nei meandri della sua mente e delle sue riflessioni, a partire dall’incontro con l’Antica Sapienza che è la protagonista del primo capitolo e apre il libro.   Come coetanea dell’autore, classe 1981, non ho faticato a riconoscermi  nella descrizione della nostra generazione, cresciuta sicuramente in modo sereno, a pane e Bim Bum Bam, ma dove certi tipi di discorsi inerenti all’educazione sessuale e all’affettività, non si affrontavano in modo specifico o erano del tutto assenti.Ognuno di noi si faceva una propria personale idea su tutta la sfera delle relazioni interpersonali, attingendo a giornalini ben pochi attendibili come il settimanale “Cioè”.C’era molta remore a parlare di certi argomenti in famiglia, meno che mai a scuola. La nostra adolescenza è stata un po’ nebulosa, molti di noi avevano concezioni ingenue e infantili che si sono portati dietro fino all’età adulta; mentre oggi basta un click per farsi un’idea scientifica su qualsiasi argomento, noi che non avevamo né Internet, né i social, vivevamo in una bolla e le nostre amicizie non sconfinano oltre i nostri ristretti ambienti di vita.Non so dire col senno di poi, se questa ristrettezza ci possa aver salvato da tanti pericoli che vedo negli adolescenti di oggi, certamente posso affermare di essere stata felice fino ad un certo momento nella mia bolla, ma di aver poi realizzato di aver vissuto in modo molto limitato.Non era facile per noi capire di avere un problema o semplicemente una diversità e condividerle con gli altri. In un capitolo del saggio l’autore esprime molto bene questa difficoltà, quella che veniva considerata come “devianza dalla norma” non si poteva manifestare, pena la condanna ad una vita da emarginato.In questa solitudine e impossibilità di comunicare con l’altro, l’incontro con la filosofia e la letteratura ha teso una mano al Prof Cristian A. Porcino nel suo cammino di vita e di consapevolezza; autori come Wilde, Rimbaud, Proust, Verlaine, Forster, Pasolini,  gli permisero di accendere un faro  nel fitto e intricato caos dei sentimenti.Il prof. Porcino ci parla inoltre del suo illuminante incontro con il filosofo Manlio Sgalambro, che ha collaborato con Franco Battiato (altro suo idolo insieme a Renato Zero) alla scrittura dei testi di un suo disco, e che ha probabilmente contribuito ad accendere in lui il fuoco per la filosofia.Devo dire che la filosofia è stata anche per me una disciplina piuttosto ammaliante; ricordo di aver letto L’apologia di Socrate a 16 anni e di averla trovata affascinante, così come tutta la teoria Platonica della conoscenza. Inutile dire che anche Renato Zero è stato la colonna sonora di gran parte della mia adolescenza, con canzoni come Marciapiedi, Periferia, Inventi, Sogni di latta o La favola mia.Ma sono molti gli artisti citati nel saggio che non conoscevo e che andrò sicuramente ad approfondire, ad esempio Calum Scott, autore di una canzone dal titolo “No Matter What” che mi ha profondamente commosso.Nel saggio il Professor Cristian A. Porcino ci accompagna sulle tracce dell’altrove trattando anche una serie di altre tematiche sensibili come il corpo esposto, le religiosità tossica, la sessualità, la violenza di genere, e la lotta all’omofobia.Io ringrazio sentitamente il filosofo-impertinente per la fiducia che mi ha accordato affidando proprio a me il suo prezioso saggio.Non è facile parlare di tematiche così personali ed aprirsi ai propri lettori con sincerità, mostrando le proprie fragilità e prendendosi  anche le responsabilità per l’assunzione di prese di posizione forti e coraggiose. Ho letto nella biografia che questo saggio è solo l’ultimo di tanti altri testi pubblicati in passato dall’autore, ad esempio “I cantautori e la filosofia da Battiato a Zero” o “Canzoni contro l’omofobia e la violenza sulle donne”e che credo valga la pena di scoprire.Credo che sia un ottimo libro da regalare e da auto-regalarsi se ci concediamo il lusso di lasciarci prendere per mano e guidare dalle profonde riflessioni filosofiche ed esistenziali disseminate nel saggio dal Professor Cristian A. Porcino Ferrara.

(Serena Bufano)

“Sulle tracce dell’altrove “ è in vendita su Amazon al seguente link https://amzn.eu/d/3RJ6Nu5


Diario di bordo n°23 anno I . Ie nuove generazioni sotto attacco ., cosa è fatta la pelle delle salsicce vegane ., Le lamentele contro i contadini degli eco-idioti che vanno a vivere in campagna perchè fa chic: denunce a raffica contro la puzza delle stalle ed il rumore degli animali


Girovagando tra i miei contatti ed le loro bacheche fb , in una d'esse m ho trovato questo post
   

 

Oggi sono particolarmente incazzata. Non faccio altro che leggere di quanto siano terribili le nuove generazioni, di quanto sia terribile la musica che ascoltano, di quanto sia terribile qualsiasi cosa loro facciano. Tutto terribile. Non si salva niente e nessuno. Adesso invece ve lo dico io cosa sia davvero terribile. Terribile è che in un sistema scolastico orrendo, dei bambini delle elementari debbano veder ogni cazzo di anno cambiare le insegnanti. Terribile è sapere che i bambini crescano disorientati perché chi di dovere, non sa garantire una figura di riferimento costante nella loro istruzione. Terribile è sapere che ci sono delle insegnanti di ruolo INDECENTI e che non vengano mandate via per far spazio a chi invece si fa il culo per aiutarci a crescere i nostri figli nel migliore dei modi. Terribile è che secondo il pensiero comune, i ragazzi non debbano avere aspirazioni perché devono fare la gavetta, essere sfruttati e andare a chinare la schiena anziché studiare per essere gratificati dal loro lavoro un domani. Terribile è che chi non ha possibilità economiche non possa brillare perché in questo mondo di merda non contano un gran cazzo. Terribile è comprendere che malgrado tanti ragazzi giovani ce la facciano in questo mondo che non li merita, si criticano e basta. Puntualizzo sempre che tra i giovani di oggi c'è marco tamberi, lorenzo patta, sofia raffaeli e via discorrendo. Terribili siete voi con queste continue cazzate sui giovani di oggi. Ma voi, in tutto questo, cosa siete stati capaci di garantire ai giovani? Ve lo dico io cosa siete stati capaci di garantire... UN BENEMERITO CAZZO DI NIENTE !!!

che   condanna   benissimo le  crociate  mediatico -culturali    contro  le    nuove  generazioni  . Non sto negando il malessere o che      giovanile  delle  bab  gang   con colonna  sonora   ed  esempi  dei trapper  e  non solo ( vedere post  precedenti )   partito   quasi  30 anni   fa  dalle periferie  e  come    un'onda, un'onda nera e appiccicosa che cola dalle TV e dai settimanali rosa  che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso e intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso dovuta  o sottovalutazione   e alle leggi manzoniane   , repressive   ed  propagandistiche     da parte  che   non  risolve    e  neppure ci prova  seriamente  le  cause    elencate  sopra  .  Ma  soprattutto   le  ersone  grette , invidiose  ed  malviagie   ci sono  in  tuttew le  generazioni  



io  non   sono schizzinoso     essendo stato educato    dall'infanzia  (  mondo degli stazzi \     società contadina  )  a  mangiarte  tutto  ed  a  non buttare  niente     Infatti  sono  al 90  % vegetariano (  a  mia   educazione  e  cultura  contadina   )  o quanto meno  seguo una   dieta medittteramea  ed  cerco   quando mangio  :   carne,pesce ,  uova     d'evitare il più possibile queli  di produzione intensiva      tantoi  d'essere   scambiato  d'amici \  che  "  carnivori  come  un vegano     tale  servizio    mi   ha  scioccato  e reso   ancora  più diffidente    verso   i  prodotti    vegan  da  super mercato    e  da  grande  distribuzione   




John Whaite ha visitato Heck Foods nello Yorkshire per scoprire come vengono prodotte le salsicce vegane, ma la gente non riesce a credere di cosa sia fatta la pelle
Gli spettatori di Channel 4 si sono sentiti “male” dopo aver visto l’ultimo episodio di Supermarkets Unwrapped mentre hanno potuto vedere in prima persona come vengono prodotte le salsicce vegane .
Il documentario ha visto Helen Lawal visitare Tesco per saperne di più sugli hamburger vegani, Briony May Williams ha imparato a preparare una quiche senza uova e Kate Quilton ha scoperto esattamente come viene prodotto il latte senza latticini. Tuttavia, è stata la visita di John Whaite ad una fabbrica di salsicce per vedere la produzione di pezzi vegani che ha portato troppo lontano per gli spettatori.
Nel segmento, John ha visitato Heck Foods nello Yorkshire per incontrare il responsabile delle innovazioni Callum Smith, che supervisiona la produzione di oltre 600 salsicce al giorno. La coppia è stata vista in piedi accanto a una macchina mentre discuteva di come realizzano la pelle affinché il prodotto imiti quello reale.


Una clip mostra l’impasto di salsicce vegetali che passa sotto una cortina di soluzione di cloruro di calcio, che conferisce alle salsicce la pelle. Successivamente viene tagliato ed è pronto per essere tagliato in porzioni individuali.
Callum ha detto che la pelle dà un “gioco” alle salsicce, spiegando: “Utilizziamo una proteina vegetale strutturata e poi abbiamo sviluppato alcuni sapori per darle il sapore di una salsiccia di maiale. Incorporiamo il mix di salsicce senza carne e un gel in questo piccola testa allo stesso tempo. Questo è gel di alginato ed è fatto con un’alga.”
John ha immerso un po’ di gel nella soluzione di cloruro di calcio per avere un’idea della pelle che si forma su di sé. Ha detto a Callum che si era “davvero irrigidito”. Ma inizialmente aveva pensato che il cloruro di calcio fosse usato solo per sbrinare le strade.



Tuttavia, la scena ha disgustato gli spettatori che si sono immediatamente rivolti a X (ex Twitter) per condividere la loro reazione al prodotto realizzato. Un utente ha scritto: “Urgh… guardo raramente la TV in diretta, ma guardo Supermarkets Unwrapped e mi sento male guardando il cibo preparato… questo non è un buon programma.”
Un altro ha aggiunto: “Questo programma di Channel 4 mostra davvero alcuni disgustosi intrugli nella preparazione di cibo vegano”.
Nel frattempo, un terzo ha commentato: “Guardando Supermarkets Unwrapped su Canale 4. Stanno facendo un corridoio vegano. Mio Dio, fino a che punto i produttori arriveranno a produrre UPF [alimenti ultra-processati] c*** per sostituire gli alimenti naturali. Se vuoi per essere vegano, mangia piante vere, non questa merda sintetica.”



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sempre dalla mia rassegna social dalla fogna , spesso nella merda cki trovi delle perle , in particolare telegram ho trovato su https://www.dcnews.it/ (  sito  lontanissimo anni luce  dal mio modo di pensare  )   del DICEMBRE 9, 2023 che riporta Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it  che     sarebbe  bello    se  tale  legge  fosse   fatta  anche  in italia   dove  sesso i nosri tribunali sono ingolfati   da cause  simili  


Le lamentele contro i contadini degli eco-idioti che vanno a vivere in campagna perchè fa chic: denunce a raffica contro la puzza delle stalle ed il rumore degli animali



Un allevatore di mucche di Saint-Aubin-en-Bray nel 2022 è stato condannato a pagare 110 mila euro di danni a sei residenti locali che si lamentavano del rumore e degli odori provenienti dalla sua fattoria. Secondo la FNSEA, il principale sindacato degli agricoltori, attualmente in Francia sono in corso 480 cause di questo tipo.Oggi l’Assemblea nazionale francese discuterà una proposta di legge, presentata dal ministro della Giustizia, che punta a «proteggere chi lavora» e ad alleggerire il carico dei tribunali, riducendo le possibilità di ricorso dei «neo-rurali».Tra le tante fratture della società francese c’è anche quella tra i nuovi adepti della campagna e chi ci vive da generazioni, ovvero i contadini e gli allevatori. Il Covid e il confinamento hanno accentuato una tendenza in atto da tempo, ovvero la fuga dalle città verso i posti di mare o le campagne, come pendolarismo con le residenze secondarie o come trasferimenti stabili.Il cittadino stanco della dura vita nel caos di Parigi vagheggia un’esistenza più sana e piacevole, cibi genuini e a chilometro zero, e si stabilisce nei piccoli villaggi di campagna, dove però spesso scopre che le mucche muggiscono a tutte le ore del giorno e della notte e che le oche starnazzano. I tribunali sono pieni di ricorsi di «neo-rurali» che denunciano gli agricoltori e gli allevatori per questioni di vicinato.La nuova legge punta a tutelare il diritto delle fattorie di esercitare la loro attività all’interno dei loro confini, e pazienza se rumori e odori invadono le proprietà vicine.Se la legge verrà approvata, un agricoltore insediato in campagna da generazioni non dovrà più preoccuparsi dei capricci dei vicini appena arrivati dalla città in cerca di scorci pittoreschi.

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ha  perfettamente  ragione  in quanto  l'evadere  in campagna    si è  trasformata  da  un cosa  utile   a   una moda  da fighetti  che   neppure   sanno o  hanno dimenticato      che   la  campagna   ha k suoi rumori ed  odori    e  che  non è solo  bucolica   


Ci vuole coraggio a chiudere i cicli. ma è necessario Dott.ssa Marta Del Giudice

                      



A lasciare andare persone, progetti, lavori, case e città.
Ma non se ne può fare a meno.
Se non s'impara a lasciar cadere le foglie ormai morte senza volerle trattenere, siamo spacciati.
Ci ammaliamo, c'incupiamo, ci rattristiamo divenendo sempre più immobili. Fisicamente e mentalmente.
Quando sentite emergere dentro di voi sofferenza, malcontento, agitazione e rabbia, fermatevi. Non rifiutate questi vostri vissuti ma accoglieteli. E soprattutto ringraziateli.
Perché sono dei messaggeri preziosi.
Vi stanno dicendo che la vita che state vivendo non fa più per voi. Che è arrivato il momento di fare quel salto in più, quel cambiamento, quel passo ulteriore che vi renderà più ricchi, più consapevoli, più sereni.
E' ora di far emergere chi siete davvero, di divertirvi a ricercare la via più adatta a voi, di spegnere finalmente la mente e di far funzionare il vostro sentire più profondo.
La vostra Anima sa.
Solo che non riuscite ad ascoltarla e così vi perdete in labirinti senza uscita.
Per poter cogliere la sua potente ma flebile voce è necessario cercare la quiete. Di persone, di rumori, di pensieri.
Solo quando si sentirà al centro dell'attenzione, proprio come un grande attore protagonista in attesa di recitare la parte più importante dello spettacolo, si farà sentire.
E quante cose vi dirà. Non smetterà più di parlare!
Ci vuole coraggio a chiudere i cicli.
E' il coraggio di guardarsi dentro.
(Elena Bernabé)

Il Pd fa affari sui diritti. ? Nel mirino di "Report" lady Franceschini e Zan

 aveva ragione  il motto  che  senza    soldi    non  non si  puà dire  nè mesa  nè  bandiera  rossa   . Va bene lottare  per  i   diritti     di tutti\e   Ma  un conto  è  specularci   e  aproftittarsene   ed  speculare . E  edere  la  pagliuzza  nell'occhio  del vicino ma non la traver nel proprio   . 

 nella  mia  rassegna  stampa  e  mediatica     internettiana    leggo   aspettando   che  sia  ripresa     come  l'inchiersta  su  Casarini e  il finanziamento  della  chiesa    sui migranti   da 


 

Il Pd fa affari sui diritti. Nel mirino di "Report" lady Franceschini e Zan

di Paolo Bracalini  • 4 ora/e

Dopo una serie di inchieste su esponenti di centrodestra, Report indaga anche a sinistra. Oltre alla nuova puntata su Gasparri, stasera il programma di RaiTre si occupa degli affari del Pd. Si parla di diritti civili e parità di genere, un cavallo di battaglia del Pd di Elly Schlein. «Il servizio svelerà le attività private di due volti di primo piano del Partito Democratico: da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento
hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business.
 Da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business. Il conflitto di interesse in Parlamento non ha colore politico» scrive la redazione nell'anteprima. Di chi si parla? I nomi sono due: il primo è Alessandro Zan, deputato Pd, firmatario della omonima legge sulla omotransfobia. L'altro è quello di Michela Di Biase. Deputata dem. Ma soprattutto moglie di Dario Franceschini, ex ministro in vari governi, da Renzi a Letta a Gentiloni a Conte fino a Draghi, con cui ricopriva il ruolo di ministro della Cultura.Zan è titolare della Be Proud Srl, società che organizza il Pride di Padova. Quindi Zan si batte per i diritti omosex, e poi li trasforma in business? Lady Franceschini, come risulta dalla dichiarazione patrimoniale pubblicata dalla Camera dei deputati, è invece socia al 25% di una società, la Obiettivo Cinque. La srl, si legge sul loro sito, «si impegna affinché la parità di genere sia principio fondamentale per una società inclusiva e sostenibile, dove successo economico e benessere sociale vadano di pari passo. Obiettivo Cinque supporta le imprese a promuovere e sostenere un impegno concreto per una società inclusiva». Nel portafoglio clienti grandi aziende come Novartis, Gucci, Philip Morris, Generali, Ibl Banca, Comin & partners. Proprio sul legame con quest'ultima, importante agenzia di comunicazione e pr, si concentrano Lorenzo Vendemiale e Carlo Tecce, i due autori dell'inchiesta di Report. Il link è Elena Di Giovanni, vicepresidente e Co-fondatrice di Comin & Partners (ma senza ruoli operativi). La Di Giovanni è anche co-fondatrice di Obiettivo Cinque, insieme alla Di Biase. «Obiettivo cinque è una società che abbiamo fondato in quattro donne due anni fa confermò Di Biase a Open -. Si occupa di parità di genere. Io sono una delle socie e non ho incarichi gestionali». Anche per lei i diritti delle donne sono un impegno politico, ma anche un lavoro. Report ha chiesto conto di un altro legame, in cui entra in gioco il marito, l'ex ministro Franceschini, attualmente senatore e presidente della Giunta delle elezioni. Franceschini, da ministro, ha nominato Gianluca Comin e Elena Di Giovanni (socia della Di Biase), nel Cda del Teatro dell'opera e della Galleria Nazionale di Roma. É opportuno? Risposta della Comin & Partners: «Le nomine sono avvenute molto tempo prima della nascita di Obiettivo Cinque e comportano attività a titolo gratuito». Stasera, a Report, il resto della storia.

(QUI L’ANTICIPAZIONE DI REPORT – VIDEO)

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Ma visto  la  fonte     che   riporta    l'anteprima  (  completa o parziale  , tagliuzzata  o integerle   ?  )   aspettiamo   per    scoiogliere  l'interrogativo  espresso  nel titolo   di vedere    l'intera  intera    inchiesta  di report