8.3.24

DIARIO DI BORDO Speciale 8 MARZO ANNO II . DUBBI , MANIFESTAZIONE DI TEMPIO PAUSANIA

iniziamo il post  d'oggi  pubblicato  sulla mia  bacheca  di fb 
 e che  ancora  non ha  ottenuto  riposta    per  uan  festa    che   dovrebbe essere  di tutti  e  di tutte le  donne  invece  + sempre  giornata  di  batibecchi  e  di polemiche  






e al mio reportage della manifestazione cittadina per l'8 marzo . Tale manifestazione cade il giorno dell'udienza , infatti non gli  hanno fatti arrivare sotto al tribunale  (  se  non dopo  ,   alle  13.30 . , quando  l'udienza  era  finita  ) li hanno fermato nella piazza prima , luogo  del processo per Supro a Ciro Grillo e company . Infatti La scelta non è casuale. C'è la vittimizzazione secondaria fra i temi proposti dagli organizzatori, fra cui 'Una di meno Nord Sardegna', Movimento Omosessuale sardo, Coordinamento3, Associazione Prospettiva Donna, NoiDonne 2005, Udu e Anpi Sassari. "Esprimeremo la nostra solidarietà alla ragazza, attualmente parte offesa nel processo per stupro di gruppo". Il riferimento è proprio a 'Silvia' e alle migliaia di domande cui è stata sottoposta nel procedimento, in particolare nel lunghissimo controesame dei mesi scorsi, in cui ha ripercorso nei minimi dettagli, anche quelli più intimi e scabrosi, cosa le successe quella notte. "Gli esami e i controesami degli interrogatori li regola esclusivamente il presidente di un tribunale: solo lui può chiedere che cosa è giusto o non è giusto chiedere, quali domande ammettere o no e quali sono pertinenti o no", ha ribadito stasera, informata della manifestazione, l'avvocata Cuccureddu, finita al centro di polemiche per alcune domande molto dettagliate sui rapporti sessuali della notte delle presunte violenze.La forza della manifestazione oltre che in alcuni interventi stava vedere foto sotto sia negli i slogan che nei cartelli e negli striscioni: "Il sesso senza consenso è stupro", "La vittimizzazione secondaria è violenza". Poi la dichiarazione condivisa: "Siamo tutte parti lese". Maria Francesca Fantato di Noi donne 2005 spiega: "Siamo ancora costrette ad occuparci della violenza sulle donne, ci è sembrato importante scegliere Tempio per la manifestazione di oggi". Patrizia Desole di Prospettiva Donna sottolinea che la studentessa italo norvegese, presunta vittima della violenza contestata ai quattro imputati, "è diventata l'emblema di tutte le donne che hanno il coraggio di denunciare la violenza patriarcale".


N.B 

Mi scuso  se  le mie  foto  della manifestazione    non sono granchè   ma  era 5  anni   causa ( crisi  superatura      ne  ho  parlato   qui )   scarsa  fiducia  in me  , depressione , dipendenza  fotografica   da  cellulare  . Ma ho  ,  vista  l'importanza  della manifestrazione  in una  zona  , dove questa destra  misogena  ed  guerra  fondaia   ha fatto il pieno  nonostante   abbia  vinto il  campo largo  ,  ho  voluto   documentarla  . 





















































































 

7.3.24

DIARIO DI BORDO N° 37 ANNO II .dubbi , falsi moderati , marchette elettorali , fregature della propaganda ,elemosine di stasto , repressione del dissenso , truffa truffa verità,

 fonti   il  fatto quotidiano   e  the  social  post 

 




Ppe  . i centristi  si rimangiano i  Green Deal di Von der  Leyen  e  sposano il modello Sumak per i mgranti in Ruanda . Se questi  sono  i moderati cosa resta alle  destre  ? 






Bonus mamme, la beffa: più Irpef e a rischio l’assegno unico






Mamme sul piede di guerra. Il motivo è presto detto: le le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato hanno scoperto che il “bonus mamme” introdotto quest’anno vale molto meno di quanto sbandierato dal governo Meloni. Perché dipende da quanto guadagni: viene mangiato dalle tasse e rischia di compromettere altri aiuti, facendo salire l’Isee.
Il Bonus mamme
Inserito nella seconda manovra del governo Meloni, il bonus in realtà è una decontribuzione. Equivale cioè a uno sconto dei contributi previdenziali versati ogni mese all’Inps dalle lavoratrici dipendenti con contratto stabile fino a un massimo di 3 mila euro lordi annui, ovvero 250 euro lordi al mese (ma la pensione futura rimane intaccata: copre lo Stato). La misura, ricorda Repubblica, vale per il triennio 2024-2026 in favore delle madri con tre o più figli, di cui almeno un minorenne. E per il solo 2024 anche per le madri con due figli di cui almeno uno sotto i dieci anni. Non c’è un limite di reddito. Ma un limite dello sconto, come detto. La platea potenziale delle beneficiarie è di 681.335 mamme, secondo la Ragioneria: 570 mila con due figli e 111 mila con tre o più.
La beffa fiscale
A conti fatti, le mamme, si aspettavano 250 euro in più, anzi 500 euro aggiuntive, visto che è stata pagato anche il mese di gennaio. Non è andata così per due motivi.
Primo motivo, spiega Repubblica, i 250 euro rappresentano un valore massimo, non è una cifra fissa e corrisponde a una retribuzione lorda da 2.692 euro. Sarebbe meglio ragionare in termini percentuali: lo sconto vale il 9,19% della retribuzione lorda, fino a un massimo di 250 euro. Quindi varia con la retribuzione. Per le lavoratrici con stipendi da 1.000 euro lordi al mese, il bonus vale circa 92 euro lordi.
Secondo motivo, la decontribuzione fa salire il reddito imponibile lordo su cui poi calcolare le tasse (Irpef nazionale e locale): il bonus netto è per forza di cose più basso. Quindi quando si dice che al massimo vale 250 euro lordi al mese, 3 mila euro lordi all’anno, significa che lo sconto sarà al massimo di 142 euro netti al mese e 1.700 euro netti all’anno.
Il nodo Isee
Ma se il reddito lordo si alza, fa crescere anche l’Isee dell’anno prossimo. C’è il rischio dunque che nel 2025 si abbassi l’importo dell’assegno unico per i figli. E che sfuggano molti altri bonus, dall’asilo alle bollette.
Fa notare la Fisac Cgil che in realtà il bonus mamme si sovrappone al già esistente esonero contributivo, il “taglio del cuneo”. Quindi il governo Meloni ha aggiunto per le mamme solo pochi euro in più. Tra l’altro avvantaggiando solo le lavoratrici stabili e con redditi alti, da 3-4 mila euro lordi. Fuori rimangono le precarie, le autonome, le lavoratrici domestiche.



Caccia, no alla legge spara-tutto della Lega: il Parlamento la fermi

Petizione lanciata da
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Il Fatto Quotidiano
Certificato Utente certificato
Pubblicata il 07/02/24

Il centrodestra va all’assalto della legge sulla caccia con l’intenzione di stravolgerla per favorire i cacciatori. Ovviamente a discapito degli animali – che saranno uccisi in numero ancora più elevato – della biodiversità e della sicurezza pubblica. Prima ci ha provato Fratelli d’Italia, addirittura proponendo di dare il fucile in mano ai sedicenni (iniziativa per fortuna ritirata). Ma ora i partiti di maggioranza hanno fatto quadrato intorno alla proposta della Lega. Che cosa prevede? Caccia libera su tutto il territorio nazionale, sette giorni su sette (dunque cancellando i due giorni di silenzio venatorio) per più di cinque mesi, durante i quali non sarà mai garantita la sicurezza per escursionisti e amanti della natura. Caccia in tutte le forme consentite, persino coi visori termici, riduzione delle già ridicole sanzioni contro chi spara in periodi vietati e nei terreni privati vietati alla caccia. E ancora: il gravissimo attacco alle associazioni ambientaliste, il cui prezioso lavoro di salvaguardia della legalità verrà cancellato con un colpo di mano, non potendo più impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi; l’enorme sanatoria per i bracconieri che trafficano illegalmente (e utilizzano) i richiami vivi per la caccia d’appostamento.A fronte di tutto questo c’è il rischio che la proposta di legge, nel corso dell’iter legislativo, venga addirittura peggiorata con l’approvazione di altri emendamenti. Ecco perché è fondamentale che venga ritirata e fermata. Ma non solo: il documento, oltre a configurarsi come incostituzionale (l’articolo 9 della nostra Costituzione si pone a tutela degli ecosistemi e degli animali), viola le direttive dell’Unione europea. Significa che in caso di approvazione, sull’Italia penderebbe la spada di Damocle di una procedura d’infrazione, cioè una sanzione da pagare coi soldi pubblici: soldi di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.Alla petizione lanciata da il Fatto Quotidiano aderiscono le associazioni Animalisti italiani, Anpana, Cabs, Enpa, Gaia, Lac, Lav, Leal, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc, Oipa, Pro Natura e Wwf. Salviamo gli animali, gli ecosistemi e la natura: no alla caccia senza regole, il Parlamento blocchi la proposta di legge del centrodestra.

6.3.24

un altro prof universitario vittima dell'analfabetismo funzionale ? Il caso del post di Donatella di Cesare

 

 canzone in sottofondo  Francesco Baccini - RENATO CURCIO

Ma davvero Donatella Di Cesare ha fatto questo Post (poi cancellato per vigliaccheria) per ricordare la terrorista rossa che con le BR rapì Moro e senza mai pentirsi rivendicò l’omicidio di Lando Conti ?  secondo me   , da quel che   leggo  nei  suoi scritti   ed  articoli   o interventi  tv  ( non sempre  condidivisibili  )  non mi  sembra    che  lo  abbia  cancellato e  quindi  si  sia  autocensurata   per  vigliaccheria   ma per le  polemiche  che  il  post    condivisibile  o meno 




Ma davvero , comr  sembra  sostengano   molti  , Donatella Di Cesare ha fatto questo Post (poi cancellato per vigliaccheria) per ricordare la terrorista rossa che con le BR rapì Moro e senza mai pentirsi rivendicò l’omicidio di Lando Conti ?  secondo me   , da quel che   leggo  nei  suoi scritti   ed  articoli   o interventi  tv  ( non sempre  condidivisibili  )  non mi  sembra    che  lo  abbia  cancellato e  quindi  si  sia  autocensurata   per  vigliaccheria   ma per le  polemiche  che  il  post  fraintendibile   a :   chi non ha  vissuto  quel periodo   ,  o chi  avendolo   vissuto la  ha  dimenticato  , o  senza  emapatia ( ovviamente  non  vuol  dire  condivisione  )     di    chi in quel periodo era   dalla parte  avversa  alla  loro  lo  ha  dimenticato  .  
Per  me    che   : non  ho  vissuto   direttamente   dal punto  di vista  cronologico  essendo nato  nel  1976   , se  non  la  coda  (l'omicidio ruffili  ,    la  vicenda  Sofri  \ Calabresi  , le  polemiche   per  la  canzone  " Renato Curcio "    di Baccini     contenuta nell'album Nomi e cognomi   del  1992 che    funge  da  colonna  sonora  del  post    )   e   che  ho  approffondito   tramite   libri  (  memorie  di vittime  del terrorismo rosso     , memorie    dei protagonisti  ,   la    trasmissione  la  notte  della repubblica  di zavoli  ,   racconti     di mio padre  e  di mio zio  ed  altre persone che  erano  nella sinistra  extraparlamentare    ,  ed altri  libri    di storia     sugli anni 60\80   sopratutto su  gli anni di piombo  e    per  ultimo il  fumetto  Cani sciolti  )  posso dire   che  non mi  sembra  ci sia   un elogio  sulla   lotta   armata   . Ma  un ricordo di sua  amica  \  compagna    che  a  differenza  sua  prese  via  della  lotta  armata   e  della  clandestinità  . E  quindi  non  lo  simdeve  considerare  una  cattiva  maestra  (   termine   con cui si definiscono  i  teorici  della  loro  armata  )   . 


8 marzo . tessendo l'amore storia dell'associazione pugliese le costantine

   da  F  settimanale    n 39  2  ottobre  2023 



nuovi italiani

Sfogliando  le pagine    e le bacheche    social  dei miie contattti    oggi leggo      questo  bellissimo  post   dell'amica    e utente  Daniela   Tuscano

 Per la verità, #mattiafurlani di fragile ha poco. In pista macina falcate con la possanza d'un ariete, «è una bestia» dice di lui il greco #miltiadistentoglu, neo-campione che a momenti s'è visto scippare il titolo dall'azzurro, quasi come #luzlong con #jesseowens. Una bestia bestiale, ché quello di Tentoglu è un complimento, subito ricambiato da un altrettanto efficace «cagnaccio» pronunciato dal romanissimo Mattia con un curioso accento toscano. Sono forza pura, giovane; selvaggia perché innocente. Mattia dunque non è fragile. Ma, per celebrare la sua impresa con un brano musicale, nessuno mi è sembrato più adatto de #luomovolante di #marcomasini. Mica tanto per il titolo. Certo, Mattia nell'aria vola, anzi, cammina. E nuota. Però è un passo della canzone, «la forza di ogni fragilità», a racchiuderlo tutto. Ogni fragilità: quindi non debolezze isolate, ma la costante dell'esistenza umana. La fragilità diviene forza quando è totale, e la vivi, e dopo tante fatiche non ne puoi più, eppure non molli. Fragilità si muta in forza se non trattieni le lacrime e non te ne vergogni, se riconosci che senza tua mamma saresti niente, se ti sei sbattuto e sogni la vittoria ma quando la ottieni è un'altra storia e non credi ai tuoi occhi. L'#italia dell'#atletica, l'Italia più bella, ha inanellato altre strepitose vittorie, #lorenzosimonelli e #zaynabdosso quasi in contemporanea con Furlani. Vederli abbracciati nel tricolore, lei uno scricciolo fra i due ragazzi (ma misura 1.70, sono gli altri a essere spilungoni), radiosi ed entusiasti, fa bene al cuore. Sappiamo che sono di più (#catalintecuceanu, #ludovicacavalli, #elisacoiro, #leonardofabbri e l'inossidabile #yemancrippa), ma Furlani «la bestia» li rappresenta tutti, lui che non è un nuovo italiano ma un italiano nuovo, l'ibrido fra l'uomo e l'uccello, il futuro presente, la forza della fragilità.

© Daniela Tuscano



che   dimostra     che    nonostante   il razzismo  ed  la  exenofobia   della  nostra casse politica    easiaste   un L'Italia più vera, l'Italia più bella, quella senza pregiudizi, senza discriminazioni, che sa apprezzare e far crescere i talenti nello sport, nell'arte, nella scienza, nella vita quotidiana, affermando i principi della nostra Costituzione.
Questi ragazzi sono meravigliosi per la loro bravura e per la determinazione, la costanza con la quale si allenano per raggiungere questi obiettivi indossando la maglia azzurra della nazionale.
Per cui questi ragazzi si meritano la mia ammirazione ed il mio rispetto.

La maestra di Pordenone e il niqab ? Ha rispettato la legge

 


La maestra e il niqab ? Ha rispettato la legge


Fra le  tante   email   che  ho ricvevuto  su  redbeppe@gmail.com ( email     del blog    a  cui potete  scrivermi per   richieste , iunsulti , elogi o altro  )  per  aver  condiviso    su fb  un  articolo , non  ricordo   la  fonte  , in cui si elogiava  la maestra  elementare  che     aveva  fatto  togliere  il  Niquab   ovvrero quel  velo in integrale  che   copre  tutto i  corpo lasciando  scoperti solo gli occhi   ,   ho scelto questa  che  mi  sembra la  più significativa   e   quella  che  riassiume   le numerose  email   simili   che  ricevo  ogni  qualvolta     affronto  tali tematiche   .




Spett  Compagni  di strada
Non vi   capisco   ,    siete per  la   laicità   ed  per  le  donne  Iraniane  che  lottano  contro  l'imposizione del velo   e poi difendete  gli islamici     che   lo   impongono  non   solo alle    donne   ma anche   come  in  questo caso alle loro figlie  .  E  criticate la maestra     perchè gli lo  ha  fatto  togliere     violando la sua   cultiura  ed  la  sua identita  quando  poi  invece   gli lo ha lasciato 

 

Cara *****

Facciamo chiarezza  .  Per   Laicità  io intendo     questa  definizione  presa   da  Laicità - Wikipedia



La laicità, in senso politico, sociale e morale, è lo stato di autonomia e indipendenza rispetto ad ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui o proprio.Nel diritto, il principio di laicità rappresenta il principio secondo cui le decisioni umane devono essere basate solo su considerazioni che discendono da dati di fatto, in quanto questi sono slegati da opinioni personali, favorendo così il secolarismo. Generalmente ci si riferisce al termine laicità dello Stato e delle Istituzioni per indicare univocamente lo stato di neutralità e separazione del sistema istituzionale nei confronti delle convinzioni religiose e delle religioni,intesa come autonomia dello Stato, aconfessionalità e neutralità dell'ordinamento giuridico e completo controllo temporale dello stato,capace di limitare le ingerenze religiose e garantire la libertà religiosa individuale, senza tuttavia al contrario imporre uno stato etico. [.... ]

Infatti un  conto  è  il normale ( qui  su  Velo islamico - Wikipedia  maggiori   dettagli sui  diversi  tipi di  velo  islamico )     " velo  classico "  sia   che  sia    imposto   (cosa  contro  cui  combatto)   che   facoltativo  ( che  rispetto  )   cioè quello     d'origine pre islamica appreso da dei cristiani d'oriente e fatto poi proprio da maometto e dall'islam origianale accettato anche in italia simile a quel fazzolletto che usavano nel sud d'italia comresa la Sardegna ( la mia regione ) le nostre bisnonne per coprirsi i capelli    . Unn  altro   è  il   " velo  fondamentalista "  cioè   quello   parzialmente  integrale come   il   Niqab   in  questo  caso  o   tottalmente  integrale  come  il Burka   dei  talebani o   simili    che  interpretano  il   corano      in maiera  radicale  \  fondamentalista   . Ha fatto bene la maestra di Pordenone a chiedere alla sua alunna e o poi alla  madre  di togliere il niqab, pesantissimo velo scuro che occulta completamente il corpo lasciandone scoperta soltanto una piccola, anzi minuscola, porzione, gli occhi, al fine di consentire almeno la vista a chi indossa tale impalcatura nera fortemente costrittiva, la quale è simbolo e indice di radicalismo, integralismo e fondamentalismo islamico. L'insegnante ha fatto valere, attraverso questa richiesta, il rispetto della normativa italiana in materia di sicurezza e ordine pubblico, la quale prevede, mediante una specifica legge   (⁕ ) che nessuno possa frequentare i luoghi pubblici coprendosi totalmente il volto, allo scopo di consentire appunto il riconoscimento. E puntualizzo un elemento che viene sempre più trascurato, purtroppo: ad essere tenuti all'osservanza delle leggi italiane non sono soltanto gli italiani ma anche gli stranieri e gli extracomunitari, ovvero chiunque si trovi sul nostro territorio, immigrati islamici inclusi. Eppure spesso ho la sensazione netta che, sulla base dell'invocato principio della libertà di religione, sia imperante ormai il convincimento che gli islamici possano mantenere, determinati usi che sono in contrasto con le norme italiane e pure con i valori fondativi della nostra Repubblica e  delel  nostre  istituzioni . Basti pensare alla pratica dell'infibulazione, ovvero delle mutilazioni genitali femminili, in Italia vietata eppure largamente diffusa all'interno delle comunità musulmane trapiantate in Italia  . Nessuna tradizione religiosa può sovrastare il diritto costituzionale e non. Siamo uno Stato laico che garantisce la libertà di chiunque di professare la propria fede  e la  ropria cultura    ,  tale libertà non include la possibilità di contravvenire alle norme giuridiche, di calpestarle, di violarle. Criticare la maestra che ha chiesto all'alunna di togliere il niqab vuol dire non avere capito nulla. Ad essere redarguita non dovrebbe essere l'insegnante ma i genitori di questa piccola i quali hanno imposto a una minore l'adozione del soffocante velo integrale in quanto femmina, cosa che configura una discriminazione di genere, che la nostra Costituzione rigetta e proibisce. Non si tratta quindi soltanto di rispetto delle norme ordinarie ma anche delle norme fondamentali del nostro ordinamento nonché dei diritti universali dell'infanzia.Invece di focalizzarci sulla maestra, rivolgiamo la nostra attenzione a questi genitori  alle eventuali violazioni e agli eventuali abusi da questi compiuti. Hanno diritto, in quanto integralisti islamici, a obbligare la minore a campare nascosta sotto metri di stoffa? Può esistere un diritto a privare della identità e della libertà di scelta, un diritto a discriminare, soffocare, a ledere la socialità di un essere umano condizionandone la crescita sulla base del fatto che è nostro figlio?Mi auguro che questa creatura non sia stata sottoposta ai tipici riti degli islamici radicali, come l'infibulazione, cosa che tuttavia non mi sorprenderebbe, considerato il contesto familiare che manifesta palesi segni di stupidità  e  fanatismo


si applicano queste leggi Art. 85, R.D. 18 giugno 1931, n. 773. ., Art. 5, legge 22 maggio 1975 n. 152, mod. da legge n. 533 dell’8 agosto 1977 e D.L. 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla L. 31 luglio 2005, n. 155. che riguardano come dice https://www.laleggepertutti.it/459460_si-puo-girare-a-volto-coperto l'andare in giro e in luogo pubblico con il viso coperto

5.3.24

Stop al “Nuovo Codice della Strage”.... ehm.... strada . Mobilitazioni nazionali dal 9 al 12 marzo

 iportiamo di seguito il comunicato stampa diffuso il 29 febbraio con l’annuncio delle mobilitazioni contro la revisione del Codice della Strada proposta dal MIT.

3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni. Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022),

dato in crescita rispetto all’anno precedente.Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030La proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione.

La richiesta: città vivibili e strade sicure, le persone al primo posto

È per fermare questo decreto e ribadire “Stop al Nuovo Codice della Strage” che dal 9 al 12 marzo in tante città italiane, a partire da Bologna, Torino, Milano, Padova, Firenze, Modena, Roma, Napoli, Lecce, Perugia, Varese si svolgeranno manifestazioni organizzate da società civile, attiviste/i e associazioni. La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione.Serve un approccio scientifico e sistemico: agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico. Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.“Stop al Nuovo Codice della Strage è una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito* a cui si uniscono numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia. Il coordinamento invita ad aderire organizzando iniziative nella propria città  https://bit.ly/adesione-codicedellastrage 

Qui per approfondire le criticità più gravi del disegno di legge C. 1435. 

*La piattaforma #città30subito è composta da: Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada

Chi aderisce (elenco e informazioni sulle singole iniziative in aggiornamento)

Agrate Brianza, Alessandria, Aosta, Ascoli Piceno, Bari, Bologna, Cagliari, Chieri (TO), Fano, Ferrara, Genova, Jesi, Lecce30, Milano, Modena30, Monza, Napoli, Olbia, Padova, Parma, Perugia, Pesaro, Quartu Sant’Elena, Roma, Teramo, Torino30, Trento, Trieste, Varese

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...