27.7.24

il lato oscuro delle olimpiadi francia 2024

 Parigi è la protagonista indiscussa delle Olimpiadi 2024. La Francia vuole distinguersi organizzando i Giochi più eco-sostenibili della storia e stabilendo un nuovo modello per le prossime edizioni. Parigi 2024 ha una particolarità: molte delle gare si svolgono nel centro della città, vicino ai monumenti più iconici di Parigi. Il 95% delle infrastrutture utilizzate sono già esistenti o temporanee, il che ha permesso di contenere i costi a circa nove miliardi di euro. Sono i Giochi più economici degli ultimi decenni. Il Comune è convinto che l'evento lascerà comunque un'eredità enorme. "I Giochi sono stati un grande acceleratore per la città - spiega Pierre Rabadan, vicesindaco con delega allo Sport del Comune di Parigi -. Siamo riusciti a portare a termine in 4-5 anni opere che avrebbero richiesto 10-15 anni per essere realizzate. Questo ci ha permesso di trasformare interi quartieri".

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Lo sport resta un lusso nelle periferie parigine

Sono stati realizzati enormi investimenti nel nord della capitale francese. Il villaggio olimpico è la più grande infrastruttura permanente costruita pre l'occasione. Si trova a Seine-Saint-Denis, il dipartimento più povero della Francia continentale. Viene presentato come un eco-quartiere all'avanguardia e con un futuro. Dopo i Giochi si trasformerà in un nuovo quartiere per 6.000 residenti. I progetti si scontrano peró con la realtà. Gli appartamenti faticano a essere venduti. Il prezzo medio di 7.000 euro al metro quadro è troppo alto per Seine-Saint-Denis.
Questo dipartimento è diventato un luogo chiave per i Giochi. Qui si trova anche lo Stade de France, rinnovato per l'occasione, e un nuovissimo centro acquatico da 175 milioni di euro. Tuttavia, lo sport in questo dipartimento è ancora un lusso."La maggior parte degli impianti sportivi di Seine-Saint-Denis ha tra i 40 e i 50 anni - spiega Serge Reitchess, ex insegnante di sport che fa parte di CoPer 93, un movimento locale per la promozione dello sport a scuola e l'uguaglianza nello sport -. Abbiamo sedici impianti ogni 10.000 abitanti, mentre la media della regione di Grand Paris è di 25 e la media nazionale è di 50".

Serge Reitchess, Portavoce CoPer 93, Associazione per la Promozione dell'Educazione Fisica - Stadio de la Briqueterie, Bagnolet, Seine-Saint-Denis Monica Pinna© Fornito da Euronews Italiano

Le Olimpiadi hanno sbloccato oltre un miliardo di euro per questo distretto, ma i residenti affermano che ben poco è stato destinato alle strutture sportive di prossimità. Secondo gli amministratori locali, le ristrutturazioni e i nuovi impianti sportivi sono ancora troppo scarsi e non equamente distribuiti. Da anni chiedono un piano di investimenti pubblici.
I residenti aggiungono che le ristrutturazioni non sempre tengono conto delle reali esigenze locali. Alix Rivière, portavoce della Federazione dei Genitori FCP 93, spiega che su due ore di corso di educazione fisica, gli studenti perdono in media un'ora nel viaggio di andata e ritorno per raggiungere la palestra. "È come se, ad esempio, l'aula di inglese o di francese fosse a 20 minuti di distanza dalla scuola. Una palestra è come un'aula"."Pulizia sociale" a causa dei Giochi?
Le Olimpiadi si presentano come "aperte" e "inclusive". Ma il collettivo “Il Rovescio della Medaglia" accusa gli organizzatori di aver compiuto un anno di "pulizia sociale" in vista delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi.  Stando al collettivo, che riunisce quasi cento associazioni e ong, oltre 12.500 persone sono state sfrattate nell'ultimo anno, quasi il 40% in più rispetto al 2021-2022. Le associazioni di beneficenza affermano che vengono allontanate senza che venga loro offerta una soluzione permanente. 
"Da mesi, l'unica cosa che la Prefettura vuole fare, con la complicità del Municipio, è sgomberare tutto ciò che non vogliono vedere durante le Olimpiadi - dice Mathieu Pastor del collettivo di residenti "20ème Solidaire" -. I minori non accompagnati e tutte le persone che vivono in strada vengono allontanati e viene proposto loro di salire su autobus diretti a Orléans, Angers o Marsiglia".

Manifestazione davanti alla Maison des Métallos, centro culturale parigino occupato per 3 mesi da giovani migranti, evacuato per ospitare la Casa del Giappone durante i Giochi Pinna, Monica/© Fornito da Euronews Italiano

All'inizio di giugno circa 200 minori non accompagnati migranti sono stati espulsi dal centro culturale "Maison des Métallos". Sono stati portati in una palestra comunale a Parigi. E' stata la fine di tre mesi di occupazione e, secondo le associazioni, l'ennesimo caso di pulizia sociale dovuto ai Giochi Olimpici. "Ogni giorno, a Parigi, a decine di giovani viene negato lo status di minore. Perché così, poi, nessuno deve piú occuparsi di loro - dice Pastor -. Il Comune si rifiuta di affrontare questa situazione, anche se è un Comune di sinistra con enormi risorse, che ha accesso a centinaia di migliaia di case vuote, che potrebbe lanciare sequestri, ma che non fa nulla".
Trovare soluzioni a lungo termine
Il Comune di Parigi risponde che vuole trovare soluzioni a lungo termine per chi dorme in strada, indipendentemente dai Giochi Olimpici. Alla domanda sul perché il Comune non ci abbia pensato in anticipo, Rabadan risponde: "non è una nostra responsabilità. Lo Stato deve stanziare i fondi per poter occupare questi luoghi. Una volta che si hanno i locali, bisogna metterli a disposizione, pagare le associazioni per accogliere le persone che si trovano lì: è un investimento”.La Francia riuscirà a creare un precedente per i prossimi Giochi? Prima delle risposte, arriveranno le medaglie. Il tempo delle polemiche è finito. La torcia è passata agli atleti, mentre la macchina olimpica guarda già verso Los Angeles 2028.

Le peripezie dell'io tra musica e filosofia


Oscar Wilde affermava che la vita, ed una specifica vita, è in grado ‘d’imitare l’arte’ in quanto è frutto di un lungo e a volte tormentato processo di costruzione e lo è nella misura in cui contiene in sé il passato, il presente ed il futuro; in tal modo combinate insieme arte e vita, come tanti percorsi tracciati dall’uomo nei diversi ambiti, sono percorsi di ricerca della verità sul mondo e su se stessi con l’obbligo di non mentire su di essi, il che costringe a confrontarsi con esperienze di vario genere. Ed un esempio lo si può trovare nelle ultime raccolte di scritti di Cristian A. Porcino Ferrara Sulle tracce dell’altrove del 2023 e  Quel che resta di niente del 2024; tali scritti comprendono poesie e riflessioni dove si mettono a nudo le peripezie di chi come “Diogene il cinico”  cerca “col lanternino l’Uomo” attraverso quel “gioco degli opposti”, però nel loro “sottrarsi”, col sentirsi così un pieno di “moltitudini e di dissensi”. In tal modo viene messo in atto in modo programmatico “uno sguardo che non mente”  proprio nel senso di Simone Weil, figura irrégulière del primo Novecento francese che si è abbeverata a sua volta continuamente, nell’esperienza di vita e di pensiero, a quella fonte di Siloe che è stato il mondo greco.

In queste due  raccolte si assiste, pertanto, ad una vera e propria “sinfonia esistenziale” nello sperimentare e nel narrare “l’essenziale” per sembrare realmente quello che “s.o.n.o… una freccia che squarcia” e nello stesso tempo “balsamo d’anima”; il percorso messo in atto da Porcino Ferrara non poteva non fare riferimento alla sua Sicilia nel sentirsi un “magma vivificante” ed “in viaggio da una vita”, il tutto accompagnato dalla sua esperienza di docente e dal contatto diretto con altre vite in formazione. Il suo è un tuffarsi critico “nelle stanze del tempo” con l’interrogare l’essere stato diciottenne nell’inevitabile incontro-scontro con “il me di oggi” e le pagine nel loro insieme testimoniano questo dialogo tra i due io col dare adito ad “un dibattito filosofico interessante”, che trova appunto nel mondo greco una delle indispensabili fonti; ne esce un “confronto serrato e spietato” dove l’io di oggi, il ‘sono’ è frutto della coscienza di questo “dialogo ragionato” e di essere cresciuto “immerso  nell’esistenza”.

E tale ‘dibattito filosofico’, che una volta concluso lascia il ‘mal di filosofia’ come scrive nella prefazione a Sulle tracce dell’altrove Barbara Cavazzana, si è arricchito nel sondare percorsi diversi  nell’interrogare in primis “l’Antica Sapienza”, spesso messa da parte e dimenticata, da cui si ricava un principio fondamentale come “la verità non va mai spiegata, ma compresa”, che poi è il vero compito del sano filosofare; a tal fine si avvia un percorso di confronto col variegato mondo musicale con un’attenzione del tutto particolare  per  Franco Battiato nel suo intenso “sodalizio filosofico” con Manlio Sgalambro. Tale figura, nel vivere criticamente i problemi della sua Sicilia coniugandoli con la pesante eredità del mondo greco,  ha messo in atto nel suo percorso di pensiero un non comune approccio di tipo comparativo grazie all’interrogare ad esempio Nietzsche e altre figure dell’esistenzialismo; e tale operazione gli ha permesso di prendere le dovute distanze da una filosofia chiusa nel suo recinto concettuale e di dare così voce ad un tipo di approccio fondato più sulle domande di senso e meno sulle risposte, col trovare nella musica un non comune punto di riferimento. 

Porcino Ferrara collega queste due esperienze di vita che nell’incontrarsi hanno dato  voce alla polifonia della vita e a questo ‘mondo pessimo’, come lo chiamava lo stesso Sgalambro, col produrre così un album di canzoni, sulla scia del poeta francese  Lautréamont, L’ombrello e la macchina da cucire e un film come Perduto Amor, film a sfondo filosofico. Ed il tutto contribuisce così ad arricchire la sua idea di filosofia con approfondire, inoltre, una idea del poeta Novalis che affermava che il ‘filosofare significa  deflemmatizzare e vivificare”; e tale percorso viene potenziato da altri non meno importanti punti di vista espressi da Sgalambro nel suo volume, uscito postumo, dal significativo titolo Dal ciclo della vita. Tale opera viene giustamente considerata il suo “testamento filosofico” dove “con ghigno da filosofo” si mette in rilievo “il disfacimento di questo secolo” e nello stesso tempo si prendono come punti di riferimento altre opere di Sgalambro, Quaternario. Racconto parigino e Del pensare breve, altri testi che hanno rafforzato questa comunanza filosofica con Battiato.

Così un percorso, avviato per entrare nei meandri e dilemmi del proprio io, diventa un viaggio dove ci si incontra con altre esperienze di vita; ed il sincero confronto con altri serbatoi di verità permette di costruire un cammino, una vita e di sperimentarla sino in fondo col dare così alla filosofia quella vera anima che l’ha contraddistinta sin dall’inizio, di essere figlia dei volti del vero dove esso si annida che, pure a volte messo da parte,  irrompe come una ‘freccia che squarcia’ svuotando così della loro portata eversiva, fatto su cui poco si indaga,  tutte le ideologie che si sono messe in essere in diversi campi per occultarlo.


                                                Prof. Mario Castellana


già Docente di Filosofia della scienza, Univ. del Salento  Direttore Collana Intern. 'Pensée des sciences', Pensa Multimedia, Lecce

26.7.24

agiornamento post influenzer a a scrocco . Fisco e influencer: il “baratto” digitale finisce sotto la lente della finanza

   la  conferma  dello  scrocco   degli influenzer (  ne  ho  parlato  nel  post   : << Tutti contro i “supplied” La rivolta ( o il solito fuoco di paglia o indignazione ) dei follower contro lo “scrocco” degli influencer   >> e     di quelle  che  potrebbero  essere   faziosità  velenose     contro  gli influenzer  da  parte  di  una famosa blogger   con il dente  avvelenato      c'è la  conferma   dello scrocco   e  dell'evasione   di  guagni   miliardari       

  • Il Fatto Quotidiano
  • » Nicola Borzi
  • Fisco e influencer: il “baratto” digitale finisce sotto la lente

    FOTO LAPRESSE

    Dopo anni di Far West, da pochi mesi anche in Italia il Fisco ha messo sotto la lente influencer, content creator, gamer e tutto il vasto mondo delle professioni che ruotano intorno al marketing sul web e i social network. Il Fatto nei giorni scorsi ha raccontato il malumore degli utenti che contestano ai loro ex beniamini social i benefici ottenuti, tra viaggi, ristoranti, pernottamenti gratis o quali. Adesso su quel mondo arriva anche la mano del Fisco. Al momento non esistono leggi e discipline fiscali specifiche per queste categorie. Ma a marzo un’operazione del comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna è intervenuta su quattro influencer e cinque digital creator attivi nella pubblicazione sul web di prestazioni a pagamento, recuperando 11 milioni di redditi non dichiarati e incassandone 2,8.

    SU QUESTE SABBIE così mobili si crea comunque un giro d’affari importante. Secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio nazionale sull’influencer marketing, nel 2023 il settore ha raccolto in Italia investimenti per 323 milioni, creato 238.800 contenuti digitali in collaborazione con i brand e ottenuto oltre 192 milioni di interazioni social. Ecco perché il 9 marzo ADE e Guardia di Finanza hanno siglato un memorandum operativo congiunto per garantire il rispetto delle regole fiscali da parte di influencer, blogger e creator. Il piano d’azione per il contrasto all’evasione parte dall’esame e valorizzazione dei dati disponibili, con approfondimenti sulle “posizioni caratterizzate da una forte sproporzione tra redditi dichiarati, numero di iscritti o visualizzazioni sui canali web e disponibilità di beni” come immobili, auto di lusso, società.

    Il problema è che la disciplina fiscale applicabile ai content creator, a seconda dei casi, individua i loro redditi come “diversi”, quando l’attività non è la fonte principale o è occasionale, da lavoro autonomo, se questa attività è svolta in forma abituale ma non esclusiva, o di impresa. Il fatto è che gli influencer in alcuni casi operano direttamente come persone fisiche, ma quando raggiungono un certo successo gestiscono i diritti relativi alla loro immagine tramite una o più società. Su questo fronte, uno scontro con l’ex calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo ha portato la Corte tributaria di secondo grado del Piemonte nel 2023 a confermare la decisione della Commissione tributaria provinciale di Torino sul fatto che sfruttare il diritto di immagine è lavoro autonomo.

    Un caso particolare proprio sul fronte dell’iva e dell’imposta sui redditi è quel del baratto che scatta quando i brand o le aziende effettuano un cambio merce pubblicitario con gli influencer. È il cosiddetto advertising bartering, uno scambio tra beni o servizi (ristorazione, ospitalità, turismo) offerti dai brand agli influencer in cambio di promozione digitale. Dal punto di vista fiscale questa operazione è considerata un contratto di permuta e ciascuna delle due parti, come stabilito da una sentenza della Cassazione nel 2018, deve pagare l’iva. L’influencer poi deve inserire i ricavi nel calcolo dell’imponibile, aziendale o personale.

    Ma gli influencer e i digital content creator hanno anche altri obblighi, ad esempio sulla privacy, sul diritto d’autore sui contenuti e soprattutto il divieto di pubblicità occulta. Su quest’ultimo tema, l’autorità garante delle comunicazioni ha approvato nuove linee guida che si applicheranno in particolare agli influencer con almeno 1 milione di follower (calcolati complessivamente su tutte le piattaforme) e che generano reazioni degli utenti (come commenti o like) su almeno il 2% dei contenuti pubblicati. A questi influencer sarà chiesto di rispettare regole sulla trasparenza della pubblicità, più rigida rispetto a oggi, con maggiori sanzioni: le multe previste dal Testo unico sugli audiovisivi arrivano a 250 mila euro. Maggiori obblighi di tutela anche per i minori e la trasparenza societaria (dovranno essere “chiaramente individuabili e contestabili”, dice l’agcom).

    A fronte di questo quadro, vago e in divenire, delle norme, proprio l’operazione di Bologna dimostra però che la realtà è complessa e che il Fisco dovrà impegnarsi a fondo per mettere sotto controllo una prateria tanto brada.

    ne con hamas ne con israele , ma per la pace e la convicvenza . il caso della biblioteca araba e palestinese a tell aviv nel quartiere jaaffa e altre storie


    ecco la  mia risposta  , anche  se  per  molti filo israeliani  molti  opportunisti politicamente  è  come  parlare  a  vento (  chi mi segue   su fb  sa    degli attacchi  anche  violenti   che  subisco   qual'ora  critico israele  )  , a  chi  mi  dice  tu sei  filo hamas   ,   che non capisco  niente  ,  che  sarei antisemita  ,  ecc  . 
    Diceva Carlo Bo che “in un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio”.È interessante scoprire che esiste una libreria che promuove il dialogo tra israeliani e palestinesi. Questa è la prima libreria araba fondata nell’area centrale di Israele dal 1948, e si trova a Tel Aviv, nel quartiere di Jaffa. Qui, palestinesi e israeliani possono esplorare libri di narrativa, poesia e riflessione politica, creando un punto di riferimento per il dialogo e la comprensione reciproca. Se siete  interessati a saperne di più sul conflitto tra Israele e Palestina, potresti anche considerare la lettura di alcuni libri specifici che approfondiscono questo tema   ecco   due  siti
    Inoltre essa  offre una vasta selezione di libri che abbracciano diverse prospettive e temi. Ecco alcuni titoli che potrebbero  trovare interessanti:
    1. “Il canto del mare” di Samir El-Youssef: Questo romanzo racconta la storia di un pescatore palestinese e di un soldato israeliano che si incontrano in un villaggio di pescatori a Jaffa. Attraverso le loro esperienze, il libro esplora la complessità del conflitto e la possibilità di connessione umana.

    2. “La mia terra, la mia gente” di Sayed Kashua: Un’autobiografia dell’autore arabo-israeliano Sayed Kashua, che riflette sulla sua identità e sulle sfide di vivere in Israele come cittadino arabo.

    3. “La strada di Damasco” di Salim Tamari: Un’analisi storica e culturale della città di Gerusalemme, con un focus sulla sua divisione tra israeliani e palestinesi.

    4. “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca: Questo dramma classico spagnolo affronta temi di oppressione, desiderio e libertà. Anche se non è specificamente legato al conflitto israelo-palestinese, può essere interessante per la sua risonanza universale.



    La  libreria di Giaffa ,  dimostra che  se  si vuole  la  convivenza  tra  ebrei e palestinesi  è possibile    essa  regala un sogno di buona convivenza tra israeliani e palestinesi
    A Tel Aviv, nel quartiere di Jaffa, c’è la prima libreria araba fondata nell’area centrale di Israele dal 1948. Un punto di riferimento per palestinesi e israeliani che riscoprono attraverso i libri poesia e riflessione politica





    un  altro esempio  di convivenza   è  Neve Shalom, l'oasi in cui ebrei e arabi vivono insieme in pace
    Nel villaggio a pochi chilometri da Gerusalemme




     si sperimenta un sistema che, dicono gli abitanti, potrebbe rappresentare la soluzione di un conflitto secolare

    Ogni squadra olimpica, da qualunque Paese provenga, ha i suoi personaggi, le sue storie, le sue vicende curiose

     Le Olimpiadi di Parigi saranno un grande evento sportivo e mediatico e cadranno in una fase critica per il mondo. I tempi passati delle tregue olimpiche dell’antichità sono un lontano ricordo. Ora, più che mai, lo sport è politica, primeggiare nel medagliere un obiettivo di soft power, le rivalità geopolitiche e militari inevitabilmente riflesse nelle arene. Per il momento  riporto    da  Olimpiadi Parigi 2024 (insideover.com) del  23 LUGLIO 2024 quelle degli  Usa  poi  se ne  trovo  asltre    le riporterò  nei post  successivi    



     

    Ogni squadra olimpica, da qualunque Paese provenga, ha i suoi personaggi, le sue storie, le sue vicende curiose. Proviamo qui a raccontare in breve quattro storie fuori dal comune che appartengono alla squadra più numerosa (592 atleti per 44 discipline) e probabilmente più forte dei Giochi, quella degli Stati Uniti d’America.

    QUINCY WILSON – Tutti lo considerano la stessa del presente e del futuro. Ha 16 anni è si è guadagnato un posto nella staffetta maschile 4×400 metri, diventando così il più giovane atleta maschio a rappresentare gli Stati Uniti nella storia delle Olimpiadi. Wilson frequenta la scuola superiore a Potomac (Maryland) e ai trial delle selezioni olimpiche ha lasciato tutti a bocca aperta: prima ha cancellato il record nei 400 metri per gli atleti sotto i 18 anni, che resisteva da più di 10 anni. Poi, nella prova successiva, ha addirittura migliorato il proprio freschissimo record. Le riviste specializzate ricordano che solo 23 atleti, quest’anno, hanno corso i 400 metri più veloci di lui. Ma erano tutti più “vecchi” di lui. Gli hanno chiesto se si sentisse pronto per le Olimpiadi. Lui ha risposto: “Non corro più le gare delle scuole superiori, qui ci sono i cagnacci feroci”.

    SUNI LEE – Nata nel Minnesota, nel 2021 ha vinto la medaglia d’oro olimpica di ginnastica femminile a Tokyo. Poi ha dovuto combattere una rara malattia renale che, diagnosticata all’inizio del 2023, le ha imposto di sospendere gare e allenamenti per sei mesi per affrontare le cure. Nonostante questo, Sun è riuscita a conquistarsi un posto nella squadra per le Olimpiadi di Parigi. Sul suo account Instagram, a qualificazione raggiunta, ha commentato: “Sono stata io a dimostrarmi che posso superare le cose difficili e, si spera, a ispirare gli altri a non lasciare mai che gli ostacoli della vita ti impediscano di perseguire i tuoi sogni”.

    VICTOR MONTALVO – Campione mondiale in carica nella breakdance, ha ufficialmente il compito di portare negli Usa l’oro in una specialità che per la prima volta a Parigi assurge al rango di specialità olimpiaca. Montalvo, 30 anni, di Kissimmee (Florida), ha le idee chiare: “Il breaking è stato ispirato e influenzato dal Kung Fu, dalla ginnastica e da molte danze africane e indiane. È tutto mescolato in uno. Non vedo l’ora di mostrarlo, alle Olimpiadi, tutti coloro che pensavano fosse rimasto bloccato agli anni Ottanta”.

    WEINI KELATI – 27 anni, gareggia a Parigi per la squadra olimpica statunitense dieci anni dopo aver chiesto asilo negli Stati Uniti. Nata in Eritrea, è arrivata negli Stati Uniti nel 2014 per competere in una competizione internazionale di atletica leggera e non è mai salita sull’aereo per tornare a casa. Invece, è andata a vivere con i parenti a Leesburg, in Virginia. Al liceo ha fatto man bassa di campionati statali e nazionali al liceo, poi ha corso per l’Università del New Mexico prima di diventare professionista nel 2020. Kelati, che è diventata cittadina statunitense nel 2021, detiene il record americano nella mezza maratona e ha vinto i 10.000 metri ai trial olimpici Usa del 2024. A Par

    25.7.24

    Dalla break dance allo skateboard, quali sono i nuovi sport di Parigi 2024 26 luglio - 11 agosto di RaiNews Interactive Storytelling Le Olimpiadi moderne hanno 128 anni, eppure non sono mai state così giovani: a Parigi 2024 farà il suo esordio la break dance e, dopo il successo di Tokyo 2020, sono stati confermati il surf, l'arrampicata sportiva, lo skateboard, il ciclismo Bmx freestyle e il basket 3x


    Le Olimpiadi moderne hanno 128 anni, eppure non sono mai state così giovani: a Parigi 2024 farà il suo esordio la break dance e, dopo il successo di Tokyo 2020, sono stati confermati il surf, l'arrampicata sportiva, lo skateboard, il ciclismo Bmx freestyle e il basket 3x3. Non è un caso che siano sport urbani e con un pubblico fidelizzato che vive queste discipline come uno stile di vita: Parigi fin dalla sua candidatura ha caldeggiato la presenza di sport che potessero svolgersi lontano dagli stadi, nel cuore della città e nel loro ambiente naturale.Questo anche per rispondere alla richiesta del Comitato Olimpico Internazionale che dal 2014 ha l'obiettivo di riformare profondamente i giochi a cinque cerchi: le Olimpiadi devono cambiare sotto la lente della sostenibilità, l'equilibrio tra tradizione e innovazione deve essere rispettato e i Giochi olimpici devono evolversi insieme alla loro audience.

    Break dance
    9-10 agosto
    La Concorde Stadium

    Una sfida in un ring a suon di musica funk e hip hop, una battaglia (battle) di improvvisazione sulle tracce scelte sul momento dal dj, nomi d'arte con cui presentarsi: è questo il nuovo sport che dal Bronx degli anni Settanta approda alle Olimpiadi di Parigi. Tra le discipline addizionali, la break dance è la vera debuttante dei giochi a cinque cerchi. Nel corso degli ultimi quarant’anni la breaking (come andrebbe in realtà chiamata) si è evoluta passando dalle strade del quartiere newyorkese fino a essere riconosciuta a livello internazionale come una vera e propria forma d'arte.La break dance nasce dalla fusione di diversi tipi di danza con altre discipline. Contiene sia elementi urbani, come per esempio le gestualità che vengono dalla realtà delle gang che si scontravano con coltelli e pistole, e che oggi sono mimate durante le performance, sia elementi atletici. È una disciplina che richiede grande prestazione acrobatica: si pensi che per esempio l'italiana che gareggerà a Parigi, Antilai Sandrini, nome d'arte B-girl Anti, ha un passato nella ginnastica artistica, oltre che nel cheerleading e nel kung fu.

    Antilai Sandrini
    L'italiana B-Anti (Antilai Sandrini) durante i mondiali di breaking del Belgio nel 2023 - Fonte: Pier Marco Tacca/Getty

    Chi gareggia per la break dance deve essere preparato su più fronti. Da un lato è necessario un sostegno muscolare nelle gambe e nelle braccia, dall'altro bisogna lavorare sulla velocità e sulla tecnica della danza: dal ballo in piedi alle discese (i go down), i foot work, che sono i passi a terra, e poi i freeze, che sono tutte le pose in cui gli atleti si congelano subito dopo i movimenti veloci. Infine ci sono le rotazioni, che sono le power move e che sono quelle che fisicamente richiedono più potenza e forza.Per i Giochi Olimpici è stata messa a punto una griglia di valutazione che, rispetto alle competizioni underground della cultura breaking, dà un tono più istituzionale alla gara. I giudici avranno cinque criteri su cui basarsi: ovvero vocabolario, cioè come i passi base vengono combinati, esecuzione, tecnica, musicalità e originalità.

    Antilai Sandrini
    Le B-girl Syssy (FR) e Paulina (PL) nella battaglia in cui si sono sfidate durante le qualificazioni olimpiche - Fonte: David Balogh/Getty
    Antilai Sandrini
    B-boy Kill, della nazionale coreana, durante una routine a Budapest 2024 - Fonte: David Balogh/Getty

    La breaking ha debuttato ai giochi olimpici giovanili di Buenos Aires del 2018. In quell'occasione ha riscontrato un grande successo e anche per questo motivo è stata presa la decisione di inserirla tra le discipline in gara a Parigi 2024. Saranno in tutto 32 gli atleti che tenteranno di entrare nel medagliere del 2024, 16 B-Boys e 16 B-Girls, come vengono chiamati gli atleti in gergo dall'abbreviazione di break-boy e break-girl.

    L'Italia è in gara con...

    Antilai Sandrini disciplina Breaking
    Atleta: Antilai Sandrini. Disciplina: Breaking

    La Break Dance in pochi scatti

    Il venezuelano Lil G durante una delle mosse più tipiche della breaking, cioè la rotazione sulla testa
    Il venezuelano Lil G durante una delle mosse più tipiche della breaking, cioè la rotazione sulla testa, Budapest 2024 - Fonte: David Balogh/Getty
    Alvin Jordan Alberto Silva Medina (Colombia) durante una posa, in gergo freeze
    Alvin Jordan Alberto Silva Medina (Colombia) durante una posa, in gergo freeze perché congelano l'atleta subito dopo un movimento veloce, Shanghai 2024 - Fonte: Fred Lee/Getty
    Sarah Bee
    Sarah Bee (Brasile) durante le Olympic Qualifier Series di Budapest - Fonte: David Balogh/Getty
    Qi Xiangyu mentre esegue un salto all'indietro
    Il cinese Qi Xiangyu mentre esegue un salto all'indietro senza mani e con il volto coperto, Shanghai 2024 - Fonte: VCG via Getty
    L'italiana B-Anti (Antilai Sandrini) durante le Olympic Qualifier Series di Budapest
    L'italiana B-Anti (Antilai Sandrini) durante le Olympic Qualifier Series di Budapest - Fonte: David Balogh/Getty

    Skateboard
    27/28 luglio - 6/7 agosto

    La Concorde Stadium

    Per la seconda volta nella storia lo skateboard fa parte delle discipline olimpiche: dopo il suo debutto a Tokyo 2020, dove gli atleti giapponesi hanno vinto 3 ori su 4, questo sport da strada è stato confermato anche per le Olimpiadi di Parigi. È un'attività che si è sviluppata negli Stati Uniti negli anni Cinquanta, quando i surfisti californiani volevano qualcosa da fare quando le onde erano piatte, da cui il termine "sidewalk surfing" che vuol dire surf sul marciapiede.La tavola con le ruote era inizialmente utilizzata come mezzo di trasporto, poi è diventata un oggetto di tendenza e uno sport per eseguire mosse acrobatiche (trick) su panchine, scalinate e corrimani. Lo skate è poi entrato a far parte della cultura underground e alternativa degli anni '80, per poi tornare in auge a partire dagli anni Novanta.

    Le discipline

    Strada

    Le gare si svolgono su un percorso rettilineo simile a una strada con scale, corrimano e altri ostacoli allestiti per assomigliare agli ambienti urbani in cui è nato lo skateboard. Gli atleti eseguono una serie di acrobazie e vengono anche giudicati in base a come controllano la tavola durante le due corse da 45 secondi e le cinque acrobazie che eseguono. In ogni round il miglior punteggio per la corsa e i due migliori punteggi nelle prese vengono sommati e formano il punteggio del round finale.

    Park

    Si svolge su un percorso vario che combina numerose curve e ostacoli che gli atleti utilizzano per prendere velocità ed eseguire acrobazie a mezz’aria. Gli skateboarders vengono giudicati in base all’altezza e alla velocità delle acrobazie che eseguono durante i salti, oltre che sulla loro capacità di utilizzare l’intera superficie e tutti gli ostacoli. Ogni atleta esegue tre routine da 45 secondi l’una, e il miglior punteggio dei tre conta come punteggio del round finale. In quest'ultima disciplina hanno conquistato il pass olimpico anche due italiani: alle Olympic Qualifier Series Alex Sorgente e Alessandro Mazzara si sono aggiudicati l'accesso grazie al ranking nei primi 22 posti. Mazzara, 20 anni appena compiuti, è già alla seconda partecipazione olimpica dopo il dodicesimo posto ottenuto a Tokyo.

    L'Italia è in gara con...

    Alex Sorgente
    Atleta: Alex Sorgente. Disciplina: Park
    Alessandro Mazzara
    Atleta: Alessandro Mazzara. Disciplina: Park

    Lo Skateboard in pochi scatti

    Kokona Hiraki durante un round di park
    Kokona Hiraki, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, durante un round di park a Budapest - Fonte: David Balogh/Getty
    Tate Carew (della nazionale Usa) durante una routine di park
    Tate Carew (della nazionale Usa) durante una routine di park alle Olympic Qualifier Series di Budapest - Fonte: David Balogh/Getty
    La quattordicenne giapponese Yoshizawa Coco mentre conquista il suo ticket per Parigi
    La quattordicenne giapponese Yoshizawa Coco mentre conquista il suo ticket per Parigi nella finale di street a Budapest - Fonte: David Balogh/Getty

    Ciclismo Bmx Freestyle
    30-31 luglio  La Concorde Stadium

    Il ciclismo BMX freestyle è uno sport estremo acrobatico in cui i piloti sono giudicati sulla base delle evoluzioni che eseguono. Le biciclette di questa disciplina non sono bici normali: sono più piccole, più leggere e più robuste, con pneumatici più larghi, sono progettate per padroneggiare pose, mosse e acrobazie. È uno sport nato in California negli anni '70 come evoluzione del Bmx racing, cioè delle corse di Bicycle Moto Cross (da cui l'acronimo BMX), ma al contrario del suo gemello, che è presente alle Olimpiadi da Pechino 2008, non conta la velocità con cui si percorre la pista.L'unica disciplina Olimpica di BMX freestyle è il "park": la gara si svolgerà in un parco urbano, con rampe di altezze diverse, dove i piloti proveranno a mostrare il più alto numero di figure possibile in 60 secondi. I punti sono assegnati a ogni round in base alla difficoltà delle acrobazie, all'esecuzione e all'altezza dei salti, alla creatività e allo stile della routine. Proprio perché è "freestyle" non ci sono griglie di valutazioni: saranno i giudici a decidere chi potrà avanzare in finale.Tra i 24 rider (12 per la competizione maschile e 12 per quella femminile) ci saranno i campioni Olimpici in carica Logan Martin (Australia) e Charlotte Worthington (Gran Bretagna) che, dopo il debutto di questo sport a Tokyo, cercheranno di difendere i loro titoli.

    Il Ciclismo Bmx Freestyle in pochi scatti

    Kieran Reilly, della nazionale britannica, durante una delle routine dei campionati mondiali di park a Glasgow 2023
    Kieran Reilly, della nazionale britannica, durante una delle routine dei campionati mondiali di park a Glasgow 2023, in cui ha vinto la medaglia d'oro - Fonte: Dario Belingheri/Getty
    Il campione mondiale di park Kieran Reilly (GB) durante le Olympic Qualifier Series di Shanghai 2024
    Il campione mondiale di park Kieran Reilly (GB) durante le Olympic Qualifier Series di Shanghai 2024, una delle gare con cui gli atleti hanno conquistato il ticket per Parigi - Fonte: Lintao Zhang/Getty
    Kim Lea Muller (Germania) durante una routine di park
    Kim Lea Muller (Germania) durante una routine di park nelle Olympic Qualifier Series di Shanghai 2024 - Fonte: Lintao Zhang/Getty
    Sarah Nicki, atleta australiana, durante una routine di park
    Sarah Nicki, atleta australiana, durante una routine di park nelle Olympic Qualifier Series di Shanghai 2024 - Fonte: Fred Lee/Getty
    Hannah Roberts (USA) durante una routine di park
    Hannah Roberts (USA) durante una routine di park nelle Olympic Qualifier Series di Shanghai 2024 - Fonte: Lintao Zhang/Getty

    Basket 3x3

    Dal 30 luglio al 5 agosto  La Concorde Stadium

    Considerato lo sport urbano per eccellenza, il basket tre contro tre (3x3) si è sviluppato dalla pallacanestro da strada: si gioca a suon di musica, con un dj che sceglie i pezzi live, su un'unica metà campo dove si sfidano due squadre composte da tre giocatori ciascuna. I giocatori attaccano e difendono lo stesso canestro, a seconda di chi ha il possesso della palla. Vince la squadra con il punteggio più alto alla fine del periodo di 10 minuti o la prima squadra a raggiungere 21 punti.Sfumato il sogno di vedere le italiane alle Olimpiadi di Parigi, quando hanno perso le qualificazioni contro il Canada, tutti gli occhi saranno puntati sui vincitori della precedente edizione dei giochi olimpici (nonché la prima per questo sport): la Lettonia che in modo un po' inaspettato portò a casa l'oro nella competizione maschile e gli Usa che, nella competizione femminile, vinsero in finale contro le allora padroni di casa. Questa volta le francesi partono prime nel ranking e anche loro sognano la medaglia più ambita.

    Il Basket 3x3 in pochi scatti

    Il giapponese Ryuto Yasuoka prova a lanciare a canestro mentre il francese Lahaou Konate prova a bloccare il tiro
    Il giapponese Ryuto Yasuoka prova a lanciare a canestro mentre il francese Lahaou Konate prova a bloccare il tiro durante una partita per la qualificazione olimpica a Utsunomiya, Tochigi, Giappone (Takashi Aoyama/Getty) Giappone - Fonte: Takashi Aoyama/Getty
    Thayna Silva del Brasile cerca di tirare verso il canestro mentre Lauren Mansfield della squadra australiana prova a fermarla
    Thayna Silva del Brasile cerca di tirare verso il canestro mentre Lauren Mansfield della squadra australiana prova a fermarla durante una semifinale per la qualificazione olimpica a Utsunomiya, Tochigi, Giappone - Fonte: Takashi Aoyama/Getty
    Haonan Li della squadra cinese mira al canestro
    Haonan Li della squadra cinese mira al canestro durante una partita contro la squadra olandese alle Olimpiadi di Tokyo 2020 - Fonte: Christian Petersen/Getty
    OLIMPIADI DI PARIGI 2024

    Arrampicata Sportiva

    5-10 agosto  Le Bourget Sport Climbing Venue​

    Ci sono oltre 25 milioni di scalatori in giro per il mondo e, secondo i dati riportati dal sito ufficiale delle Olimpiadi, il 39 percento di questi ha meno di 18 anni. L'arrampicata è uno sport praticato sia all’aperto su roccia che in un formato più urbano al chiuso, ma ai giochi Olimpici l’arrampicata sportiva prevede tre discipline: il bouldering, lo speed e il lead.

    Le discipline

    Bouldering

    Gli atleti scalano pareti alte 4,5 metri senza corde in un lasso di tempo limitato e con il minor numero di tentativi possibili.

    Speed

    È una corsa contro il tempo in turni di eliminazione uno contro uno che combinano precisione ed esplosività, in cui bisogna tenere conto di tecnica, tempi di reazione e oscillazioni. I migliori atleti scalano una parete alta 15 metri e inclinata cinque gradi in meno di sei secondi per gli uomini e in meno di sette per le donne.

    Lead

    Gli atleti si arrampicano più in alto che possono su una parete alta più di 15 metri in sei minuti senza aver visto la via in anticipo.

    A Parigi 2024 gli atleti cercheranno due medaglie: una su una combinata di lead e bouldering, e l’altra sarà la gara speed. Sulla velocità l'italiano Matteo Zurloni, record italiano con 4,95 secondi, si presenta con l'oro ottenuto ai Campionati Mondiali nel 2023, ma un pass nello speed lo ha ottenuto anche Beatrice Colli alle Olympic Qualifier Series. Un traguardo ottenuto anche da Camilla Moroni e Laura Rogora che hanno conquistato il biglietto per Parigi nella combinata di bouldering e lead.L’arrampicata sportiva ha iniziato a far parte del mondo a cinque cerchi ai Giochi Olimpici giovanili di Buenos Aires 2018 e, visto anche il successo sul pubblico, ha fatto il suo debutto a Tokyo 2020, entrando a far parte del programma Olimpico come nuovo sport.

    L'Italia è in gara con...

    Atleta: Laura Rogora. Disciplina: Combinata bouldering e lead
    Atleta: Laura Rogora. Disciplina: Combinata bouldering e lead
    "Atleta: Matteo Zurloni. Disciplina: Speed
    Atleta: Matteo Zurloni. Disciplina: Speed
    Atleta: Beatrice Colli. Disciplina: Speed
    Atleta: Beatrice Colli. Disciplina: Speed
    Atleta: Camilla Moroni. Disciplina: Combinata bouldering e lead
    Atleta: Camilla Moroni. Disciplina: Combinata bouldering e lead

    L’ Arrampicata Sportiva in pochi scatti

    L'italiana Laura Rogora durante l'arrampicata di speed
    L'italiana Laura Rogora durante l'arrampicata di speed alle Olimpiadi di Tokyo 2020 - Fonte: Tsuyoshi Ueda/Getty
    Jain Kim della Corea del Sud durante l'arrampicata boulder e lead
    Jain Kim della Corea del Sud durante l'arrampicata boulder e lead delle Olympic Qualifier Series - Fonte: David Balogh/Getty
    Adam Ondra della Repubblica Ceca nell'arrampicata lead
    Adam Ondra della Repubblica Ceca nell'arrampicata lead delle Olympic Qualifier Series - Fonte: David Balogh/Getty Images
    Erin McNeice (GB) durante la finale di combinata boulder e lead
    Erin McNeice (GB) durante la finale di combinata boulder e lead delle Olympic Qualifier Series - Fonte: Zhe Ji/Getty
    L'iraniano Reza Alipour Shenazandifard  e il cinese Wu Peng durante l'arrampicata di speed
    L'iraniano Reza Alipour Shenazandifard  e il cinese Wu Peng durante l'arrampicata di speed alle  Olympic Qualifier Series - Fonte: Lintao Zhang/Getty Images
    27-31 luglio Teahupo'o, Tahiti​

    È più di un secolo che i surfisti sognano di inserire questa disciplina ai giochi olimpici e il loro desiderio è stato esaudito a partire da Tokyo 2020. In questa edizione la gara si svolgerà a 15.000 km da Parigi, a Teahupo'o, Tahiti, nell’isola dell’Oceano Pacifico meridionale della Polinesia francese. La sede è stata scelta non solo per coinvolgere anche i territori francesi d'oltreoceano, ma anche perché è una meta famosa per tutti i surfisti del mondo: Teahupo’o è già la sede di una tappa di World League di surf da almeno due decenni.I 48 surfisti in gara, 24 nella competizione femminile e 24 in quella maschile, eseguono manovre e acrobazie su un’onda e vengono valutati da cinque giudici in base alla varietà, al tipo, e alla difficoltà delle acrobazie. Gli atleti vengono giudicati anche in base alla loro velocità, potenza e scorrevolezza, cioè viene valutato anche il modo in cui un surfista collega le mosse. Porta la bandiera azzurra Leonardo Fioravanti, alla seconda Olimpiade. A Tokyo fu eliminato al terzo turno, ma il ventisettenne romano quando ha riconquistato il pass per le Olimpiadi ha commentato: «A Parigi vado per vincere, non per partecipare». Grande tifoso di Valentino Rossi, sulle spalle porta il numero 46.Il surf, come tutti gli sport che si praticano all'aperto, deve coesistere con il meteo, ma rispetto ad altre discipline ha ovviamente "un'arena di gioco" particolarmente variabile: ogni giornata può essere differente e gli atleti devono essere in grado di adattarsi, ma per massimizzare la possibilità di avere le condizioni imprescindibili per poter competere sono previsti dei giorni di riserva nel calendario ufficiale.

    L'Italia è in gara con...

    Atleta: Leonardo Fioravanti. Disciplina: Surf
    Atleta: Leonardo Fioravanti. Disciplina: Surf

    Il Surf in pochi scatti

    L'atleta italiano Leonardo Fioravanti durante una competizione del 2023 a Punta Roca
    L'atleta italiano Leonardo Fioravanti durante una competizione del 2023 a Punta Roca, El Salvador - Fonte: Beatriz Ryder/World Surf League via Getty
    Billy Stairmand, atleta neozelandese che ha già partecipato a Tokyo 2020, si allena prima delle Olimpiadi di Parigi
    Billy Stairmand, atleta neozelandese che ha già partecipato a Tokyo 2020, si allena prima delle Olimpiadi di Parigi a Raglan (Nuova Zelanda) - Fonte: Phil Walter/Getty
    Vahine Fierro, atleta della Polinesia francese che gareggia per la Francia, durante una gara del 2023
    Vahine Fierro, atleta della Polinesia francese che gareggia per la Francia, durante una gara del 2023 che l'ha vista trionfare a Teahupo'o, dove si terranno le Olimpiadi 2024 - Fonte: Ryan Pierse/Getty

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    Tutti contro i “supplied” La rivolta ( o il solito fuoco di paglia o indignazione ) dei follower contro lo “scrocco” degli influencer

     Da sinistra: Paolo Stella, Marina Di Guardo, mamma
       di Chiara Ferragni e di Valentina (qui con il fidanzato)

     Finalmente  qualcuno s'accorge    che la  pacchia  per  gliinfluenzer  scrocconi  è  finita   speriamo     . 
    Infatti  sul Web c’è un’aria “giacobina”. Qualcuno    sostiene che stia iniziando una nuova epoca che costringerà gli influencer a ricalibrare l’ostentazione del privilegio. Fatto sta che per la prima volta dall’alba dei social i follower (e non gli influencer) sembrano avere il coltello dalla parte del manico.
    Quello che    da  fastidio   è  che   e  dovrebbe  far  riflettere   è  che    che  ci sia  voluto, anche se  le  avvisaglie  non mancavano  , lo  scandalo  (  in realtà niente  di nuovo \  la  scoperta  dell'acqua  calda  dell'ovvio     per  chi segue    anche    passivamente   senza  partecipazione  emotiva e  con spirito  critico  il mondo dello  spettacolo \   showbiz  )  .     Da qualche mese, infatti, dopo la caduta (  ma   spesso  i  vip  sono  furbi     ed  hanno mille  vite  e  ne  sanno una  più del  diavolo e sanno  sempre  trarne  vantaggio   ) dell’impero Ferragnez con il conseguente disvelamento di molte strategie di marketing, è iniziata quella che potremmo, almeno   sembrerebbe ,   definire “la rivoluzione del supplied”.

    Il supplied è un accordo commerciale tra influencer e brand/aziende per cui l’influencer pubblicizza sui suoi social un prodotto, un hotel o un ristorante in cambio di fornitura del prodotto o di ospitalità gratuita. Insomma, una sorta di baratto 2.0 o  di   scambio   .Questa pratica va avanti da anni e la sua deriva è sotto gli occhi di tutti: c’è chi cambia l’arredamento di casa ogni sei mesi perché tanto in cambio di qualche storia gli regalano i mobili nuovi. Chi fa i check-up gratuitamente in cambio di una foto mentre varca la soglia della clinica, chi si accontenta di una cena al fast food (basta che non si paghi), chi pubblica la foto dell’hotel a cui ha scroccato le vacanze con nonni e suocera al seguito, chi fa l’epilazione definitiva supplied, chi addirittura si fa regalare qualche seduta dallo psicologo di una nota piattaforma online (psicologo che magari potrebbe diagnosticare questa ossessione per lo scrocco). Il supplied,   da  non confondere  con lo scambio   e  la condivisione   usata  in situazione di  emergenza  (  guerre   ,  carestie  , crisi   sociali  ,   mondo  contadino  , ecc   )   è finito  a causa di quel misto di insofferenza e disincanto provocato dal Pandorogate, è ormai sempre  più   mal tollerato da numerosi follower stanchi di assistere allo sfoggio costante dei beneficie privilegi   riservati agli influencer più ricchi e viziati. La conseguenza è che se prima l’influencer postava le foto delle vacanze scroccate e la gente commentava “che bello”, “che fortuna”, ora i commenti più frequenti sono “che parassita”, “perché non ti paghi le vacanze come tutti?”.ha  ragione   la   famosa  Blogger   e  giornalista  de  il  fatto  quotidiano    quando   dice  : <<   [.... ] L’ASPETTO più preoccupante (per gli influencer) è che il “rancore sociale” da qualche tempo si riversa anche su aziende e brand che regalano prodotti e servizi agli influencer: numerose pagine Instagram di alberghi, ristoranti, brand di moda hanno dovuto chiudere i commenti per arginare le shitstorm. Emblematico il caso dell’influencer Paolo Stella, noto per esibire la sua vita lussuosa: pochi giorni fa l’impianto di condizionamento della sua grande casa milanese si è rotto. Ha avuto dunque la geniale idea di postare la foto della suite imperiale dell’hotel 5 stelle “Principe di Savoia” specificando che avrebbe dormito lì, al fresco, grazie all’ospitalità offerta dalla struttura. Inutile dire che questo supplied è costato all’influencer e al “Principe di Savoia” migliaia di commenti indignati tra cui “fa caldo pure a casa mia, posso venire con mio figlio disabile e il cane cardiopatico?” e così via. [...] . da il Fq  del 23\7\2024 >>  Sfogliando   per   :  due risate  ,  per  non rimanere  in  silenzio  e  fare  la  figura  dello  snob e  dell'associale     con amici  omquando  vedi  blob   e non capisci i  coollegamenti  perchè non sai   ch  è  quela  ersona o  cosa  ha  fatto  ,  o perchè purtroppo  adesso  sono  ovunque     visto che ormai  è venuta men    quella separazione  tra  gossip \  costume  e  società  e   informazione  (  cronaca  , politica  , ecc  )  il   Il sentiment è diventato “ri-sentiment”. Infatti  I matrimoni vip di Diletta Leotta e Cucina Botanica sono stati fortemente criticati per le stesse ragioni: entrambe molto ricche, le due non si sono pagate neppure l’abito da sposa, gentilmente offerto da un noto brand. <<  Numerosi influencer >>  secondo  la blogger  prima  citata << sono sommersi di commenti densi di risentimento per la continua ostentazione di case completamente costruite e arredate dagli sponsor e poi, naturalmente, c’è l’immancabile famiglia Ferragni. Marina di Guardo, madre di Chiara, è in vacanza con le due figlie Valentina e Francesca in un grande hotel lusso in Sardegna e non manca di postare continuamente storie instagram con la scritta supplied mimetizzata tra foto di acque cristalline e piatti di sauté di vongole. Migliaia di follower, da giorni, hanno preso d’assalto la struttura e la pagina della signora facendo notare come sia nelle possibilità economiche della famiglia Ferragni pagarsi una vacanza anziché soggiornare gratis, tanto più che il fidanzato di Valentina Ferragni è arrivato a pubblicare perfino l’immagine di una macedonia offerta dal bar dell’hotel con la scritta supplied.>> Insomma, non è che si stiano lucidando le ghigliottine. Molto più semplicemente, l’idea che dei milionari debbano farsi offrire pure una coppetta con due kiwi e una mela, inizia a generare un risentimento più che comprensibile.>> soprattutto   in un paese con quasi 6( 8   secondo  alcuni  )   milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, forse gli influencer dovrebbero iniziare a riflettere su quanto il divario sociale, la mancanza di alloggi, il calo del potere di acquisto dei salari siano una polveriera e su quanto i supplied, ovvero i benefit concessi a chi i benefit se li può pagare, finiscano per diventare una delle tante “scintille” che accendono la rabbia.Infine, un’ulteriore considerazione. Il supplied  ( o meglio  lo scrocco  )  è una sorta di far west dal punto di vista fiscale. I lavoratori dipendenti pagano le tasse sui benefit eventualmente ricevuti dai datori di lavoro perché (oltre un certo importo) concorrono alla formazione del reddito personale (auto aziendali, carburante, buoni pasto…). I supplied invece   sono di fatto delle transazioni commerciali, visto che “il baratto” non mi risulta essere fiscalmente inquadrato. Faccio l'esempio riportato  dall'articolo citato  : molti influencer mostrano pavimenti delle loro nuove case interamente supplied. Se quel parquet ha un valore di 30 mila euro, l’influencer incassa beni di quel valore e il guadagno è completamente detassato. Non solo. Spesso l’influencer rivende quei beni (auto, mobili, elettrodomestici) e ha un ulteriore guadagno da un guadagno detassato. Secondo la fiscalista ed esperta in diritto societario Elisa Migliorini “la ricezione di prodotti gratuitamente può avere implicazioni fiscali. In molti ordinamenti, se un prodotto viene ricevuto in cambio di una promozione o di un post, il valore di mercato di quel prodotto potrebbe essere considerato come reddito imponibile e, pertanto, soggetto a tassazione”.AD OGGI, nessuno paga le imposte sui supplied. E questo ha favorito il proliferare del “baratto 2.0”. Del resto, se un influencer viene pagato 20 mila euro per pubblicizzare degli elettrodomestici, sul quel guadagno dovrebbe    giustamente   pagare   le tasse. Se quella stessa azienda invece gli regala 20 mila euro di elettrodomestici, è tutto guadagno. Insomma, forse sarebbe ora di tassare lo scrocco.Perchè  questi   regali fatti a questi personaggi (soggiorni in hotel, cene, trattamenti) dalle aziende in cambio di un post, ora suscitano sul  web  e  non solo  non più invidia ma  rabbia E c’è anche un problema fiscale . 

    LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

      da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...