«Non so cosa dire, è ancora tutto troppo fresco. Mi sto ripetendo che ho dato tutto. Sicuramente il Signore vuole mostrarmi qualcosa. Mi dispiace perché ci credevo. Non mi piace dare la colpa agli arbitri, ma meritavo di più». L’umore è pessimo, tanto che Giuffrida sembra stia pensando di lasciare il judo: «Devo riflettere, metabolizzare quanto accaduto. Leggerò la Bibbia perché sono sicura che starò meglio».abbraccia la sua avversaria, la brasiliana Larissa Pimenta: «Non è colpa sua, ci mancherebbe. Siamo amiche, l’ho abbracciata forte».
Olimpiadi, scherma: Sandro Bazadze furioso dopo la sconfitta: “Lei mi ha ucciso
La controversia
Il match è stato caratterizzato da un’ultima stoccata controversa, con entrambi gli atleti che hanno esultato convinti di aver segnato il punto decisivo. Tuttavia, dopo una revisione video, l’arbitro ha assegnato la vittoria ad Amer, scatenando l’ira di Bazadze. Il georgiano, convinto di essere stato lui a mettere a segno il colpo vincente, ha espresso la sua frustrazione gridando “vergogna” ripetutamente, per poi scendere dalla pedana e inseguire la Chichon, urlandole contro.La reazione di Bazadze è stata di una intensità rara: “Lei mi ha ucciso, la mia carriera è finita. Ma giuro sui miei figli che farò qualcosa”, ha dichiarato, riflettendo un profondo senso di ingiustizia. Bazadze, che il giorno dopo compirà 31 anni, ha nel suo palmarès un argento e un bronzo mondiali, oltre a un oro europeo.Il torneo olimpico ha visto anche momenti di grande gioia, come la medaglia di bronzo conquistata dall’azzurro Gigi Samele e il trionfo del coreano Sanguk Oh, vincitore dell’oro nella finale contro il tunisino Fares Ferjani. Tuttavia, l’episodio con Bazadze ha ricordato quanto lo sport possa essere terreno di emozioni intense e, a volte, contrastanti.
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Olimpiadi 2024, vincitore dell'oro Martinenghi non canta l'inno italiano: il motivo di questa scelta
Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno visto il nuotatore italiano Nicolò Martinenghi trionfare nella gara dei 100 rana, portando a casa una meritatissima medaglia d'oro. Tuttavia, uno degli aspetti più discussi del suo trionfo è stata la sua decisione di non cantare l'inno nazionale durante la cerimonia di premiazione. La scelta ha suscitato curiosità e interrogativi, portando Martinenghi a spiegare il motivo dietro il suo gesto.Martinenghi ha dichiarato che non cantare l'inno non è un atto di disprezzo o menefreghismo, ma piuttosto una questione di scaramanzia. Durante un'intervista rilasciata a Rai Sport, il campione ha affermato che per lui il podio rappresenta un momento intimo e personale. "A me interessa solo essere su quel podio e sentire l'inno italiano, anche se non lo canto, non per menefreghismo, ma per scaramanzia," ha spiegato Martinenghi.Il nuotatore varesino ha rivelato che questa è una sua abitudine consolidata e che non canta l'inno nazionale ogni volta che vince una gara. Questa scelta è per lui una forma di rituale personale che lo aiuta a godersi appieno il momento del trionfo. Durante la cerimonia di premiazione, Martinenghi ha preferito ascoltare le note dell'inno, assaporando ogni istante della sua vittoria."Oggi rispetto a tre anni fa, nonostante il metallo sia più prezioso, il podio me lo sono goduto tutto e ho capito cosa mi stava succedendo attorno, tre anni fa non mi ricordo nemmeno cosa stessi provando" ha confessato il nuotatore, che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (avvenute nel 2021 a causa della Pandemia) aveva vinto la medaglia di bronzo, sempre nei 100 metri rana, oltre al bronzo nei 4x100 metri misti. La scelta di Martinenghi di non cantare l'inno nazionale, quindi, è una tradizione personale che gli permette di vivere il podio in modo unico e significativo. Questo gesto, sebbene possa sembrare insolito, rappresenta per lui una forma di rispetto e gratitudine verso il momento che sta vivendo, rendendo la sua vittoria ancora più speciale e memorabile.
Musetti zittisce i fischi dei francesi,baciando il tricolore dopo la vittoria