29.7.24

fary plair d judoka Odette Giuffrida nonostante gli arbitri contro ., scherma: Sandro Bazadze furioso dopo la sconfitta: “Lei mi ha ucciso” ., ., La proposta di matrimonio di Maldini dopo l'argento alle Olimpiadi ., il vincitore dell'oro Martinenghi non canta l'inno italiano: il motivo di questa scelta è scaramantico ., ., Choc alle Olimpiadi, atleta eliminata nelle qualificazioni di nuoto si ritira dall'attività. Luana Alonso ha appena 20 anni ., Olimpiadi, la leggenda del judo Uta Abe fuori agli ottavi scoppia in lacrime

Nonostante l'arbitraggio sfavorevole ( qui maggiori dettagli ) la judoka Odette Giuffrida, che in lacrime
ma con dignità :
 «Non so cosa dire, è ancora tutto troppo fresco. Mi sto ripetendo che ho dato tutto.                    Sicuramente il Signore vuole mostrarmi qualcosa.                  Mi dispiace perché ci credevo. Non mi piace dare la colpa agli arbitri, ma meritavo di più». L’umore è pessimo, tanto che Giuffrida sembra stia pensando di lasciare il judo: «Devo riflettere, metabolizzare quanto accaduto. Leggerò la Bibbia perché sono sicura che starò meglio».
abbraccia la sua avversaria, la brasiliana Larissa Pimenta: «Non è colpa sua, ci mancherebbe. Siamo amiche, l’ho abbracciata forte».

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Olimpiadi, scherma: Sandro Bazadze furioso dopo la sconfitta: “Lei mi ha ucciso


 Il torneo olimpico di sciabola è stato teatro di un drammatico episodio che ha coinvolto il
georgiano 
Sandro Bazadze, considerato uno dei migliori sciabolatori al mondo. Dopo una combattuta sfida negli ottavi di finale contro l’egiziano Mohamed Amer, conclusasi con un punteggio di 15-14, Bazadze ha reagito in modo estremamente veemente alla decisione dell’arbitro Vanesa Chichon.

La controversia

Il match è stato caratterizzato da un’ultima stoccata controversa, con entrambi gli atleti che hanno esultato convinti di aver segnato il punto decisivo. Tuttavia, dopo una revisione video, l’arbitro ha assegnato la vittoria ad Amer, scatenando l’ira di Bazadze. Il georgiano, convinto di essere stato lui a mettere a segno il colpo vincente, ha espresso la sua frustrazione gridando “vergogna” ripetutamente, per poi scendere dalla pedana e inseguire la Chichon, urlandole contro.La reazione di Bazadze è stata di una intensità rara: “Lei mi ha ucciso, la mia carriera è finita. Ma giuro sui miei figli che farò qualcosa”, ha dichiarato, riflettendo un profondo senso di ingiustizia. Bazadze, che il giorno dopo compirà 31 anni, ha nel suo palmarès un argento e un bronzo mondiali, oltre a un oro europeo.Il torneo olimpico ha visto anche momenti di grande gioia, come la medaglia di bronzo conquistata dall’azzurro Gigi Samele e il trionfo del coreano Sanguk Oh, vincitore dell’oro nella finale contro il tunisino Fares Ferjani. Tuttavia, l’episodio con Bazadze ha ricordato quanto lo sport possa essere terreno di emozioni intense e, a volte, contrastanti.

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 La mattina ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Parigi e, poche ore dopo, ha incassato il "sì" dalla sua futura moglie. Quella di oggi sarà una giornata indimenticabile per Federico Nilo Maldini, reduce da una grande soddisfazione ai Giochi olimpici a cui si aggiunge la risposta affermativa ricevuta da Carlotta di fronte alla richiesta di matrimonio. Tutto è accaduto nel giro di poche ore, con l'azzurro che ha così messo la perfetta cornice a un giorno memorabile proprio nella città dell'amore.
"Ho detto: 'Se vinco le Olimpiadi mi sposo'. L'argento vale come vittoria, mi hanno detto. Carlotta, mi vuoi sposare? ", sono state le parole dell'azzurro. Inevitabili le lacrime per la gioia e la commozione, a cui sono seguiti baci e abbracci tra i due. Il video è stato postato dalla pagina Instagram di Milano Cortina 2026.

In mattinata una grande Italia si è presa la scena a Chateauroux dove, nella finale olimpica della pistola 10 metri, sono arrivate due medaglie: Federico Nilo Maldini ha guadagnato l'argento con 240.0, mentre Paolo Monna si è messo al collo il bronzo con 218.6. Due medaglie olimpiche che, in una finale di un livello così alto, rappresentano un tesoro per la Federazione. Ed ecco che nel pomeriggio per il 23enne nato a Bologna è arrivata una nuova fantastica notizia: si è piegato in ginocchio al cospetto della propria ragazza, le ha chiesto di sposarlo e ha ottenuto il tanto atteso "sì".
Dunque sono ore di grande gioia per Maldini, che ha colto la palla al balzo e ha avanzato la proposta di matrimonio. Con tanto di esito positivo. L'annuncio è arrivato dalle pagine social di Italia Team che, postando la foto della coppia, ha comunicato: "Ha detto sì! Federico Nilo Maldini, dopo i festeggiamenti a Casa Italia per la medaglia d'argento, ha colto l'attimo e ha chiesto alla sua Carlotta di sposarlo!".

"È un'emozione incredibile. È tutto così grande per me. Sono molto felice di questo argento che significa molto per me e per i miei compagni. Non possiamo recriminarci nulla, abbiamo fatto una prestazione entrambi ottima e io sono estremamente soddisfatto. Non ho ancora capito cosa è successo, magari la prossima settimana lo capirò. Ho pensato alla mia famiglia, alla mia fidanzata", aveva dichiarato Maldini dopo il secondo posto. E, forse, una parte del segreto del successo è stato proprio il pensiero alla sua compagna. Argento e nozze in vista, il tutto nella città dell'amore: una giornata che l'azzurro non dimenticherà mai.

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Olimpiadi 2024, vincitore dell'oro Martinenghi non canta l'inno italiano: il motivo di questa scelta


Olimpiadi 2024, vincitore dell'oro Martinenghi© Fornito da LOLnews

Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno visto il nuotatore italiano Nicolò Martinenghi trionfare nella gara dei 100 rana, portando a casa una meritatissima medaglia d'oro. Tuttavia, uno degli aspetti più discussi del suo trionfo è stata la sua decisione di non cantare l'inno nazionale durante la cerimonia di premiazione. La scelta ha suscitato curiosità e interrogativi, portando Martinenghi a spiegare il motivo dietro il suo gesto.Martinenghi ha dichiarato che non cantare l'inno non è un atto di disprezzo o menefreghismo, ma piuttosto una questione di scaramanzia. Durante un'intervista rilasciata a Rai Sport, il campione ha affermato che per lui il podio rappresenta un momento intimo e personale. "A me interessa solo essere su quel podio e sentire l'inno italiano, anche se non lo canto, non per menefreghismo, ma per scaramanzia," ha spiegato Martinenghi.Il nuotatore varesino ha rivelato che questa è una sua abitudine consolidata e che non canta l'inno nazionale ogni volta che vince una gara. Questa scelta è per lui una forma di rituale personale che lo aiuta a godersi appieno il momento del trionfo. Durante la cerimonia di premiazione, Martinenghi ha preferito ascoltare le note dell'inno, assaporando ogni istante della sua vittoria."Oggi rispetto a tre anni fa, nonostante il metallo sia più prezioso, il podio me lo sono goduto tutto e ho capito cosa mi stava succedendo attorno, tre anni fa non mi ricordo nemmeno cosa stessi provando" ha confessato il nuotatore, che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (avvenute nel 2021 a causa della Pandemia) aveva vinto la medaglia di bronzo, sempre nei 100 metri rana, oltre al bronzo nei 4x100 metri misti. La scelta di Martinenghi di non cantare l'inno nazionale, quindi, è una tradizione personale che gli permette di vivere il podio in modo unico e significativo. Questo gesto, sebbene possa sembrare insolito, rappresenta per lui una forma di rispetto e gratitudine verso il momento che sta vivendo, rendendo la sua vittoria ancora più speciale e memorabile.

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Musetti zittisce i   fischi dei francesi,baciando  il tricolore  dopo la  vittoria 

© Fornito da Il Giornale



Il folle weekend di Lorenzo Musetti si è concluso come meglio non poteva, con una vittoria nel primo match dei Giochi olimpici di Parigi 2024 contro l'idolo locale Gael Monfils. Il tennista italiano ci ha messo tutto quello che ha potuto per raggiungere il risultato, cuore e anima per tenere alto l'orgoglio del tricolore dopo la sconfitta di appena 24 ore prima nel torneo lava Laguna Croatia Open di Umago, in Croazia, contro l'argentino Francisco Cerundolo. Ma la vittoria di Musetti ha un sapore speciale non solo per l'impresa compiuta per esserci ma, soprattutto, perché è arrivata dopo i fischi che lo stadio gli ha riservato al suo ingresso in campo, in barca a qualunque norma di rispetto del fair play e del sentimento olimpico.Ma poi si è preso orgogliosamente la sua rivincita. "È stata la mia risposta ai fischi con cui i tifosi francesi presenti hanno accolto il mio ingresso in campo. Capisco il tifo per l'atleta di casa, figuriamoci, ma un 'pizzico' hanno esagerato", ha spiegato Musetti dopo la vittoria, quando ha tirato anche fuori un moto di italica fierezza, indicando a tutti il tricolore. "Dopo aver risposto sul campo, vincendo nettamente una partita che si commenta da sola, alla fine mi è venuto di indicargli il nostro tricolore", ha detto subito dopo la vittoria, avvenuta in due set, contro Monfils. "Non ho avuto il tempo di avvertire la stanchezza, anzi sono felice della mia reazione alla sconfitta contro Cerundolo", ha spiegato ancora il tennista italiano.
Dopo aver perso contro Cerundolo, il carrarino ha iniziato un tour de force che, solo grazie all'aereo privato messo a disposizione dal torneo croato, gli ha permesso di presentarsi puntuale all'appuntamento di Parigi e di vincere il match. Ora sul suo percorso c'è un nuovo argentino, Mariano Navone, che Musetti è chiamato a battere per proseguire il suo cammino nel tennis olimpico. Ma il carrarino non è l'unico italiano che sta andando avanti nel suo cammino nei giochi olimpici. Oltre a Musetti, infatti, hanno passato il turno anche Andrea Vavassori, entrato in tabellone come "ripescato", al posto del grande assente, Jannik Sinner, e Matteo Arnaldi. A fermarsi è stato Luciano Darderi, sconfitto all'esordio dall'americano Tommy Paul e, quindi, fuori dal torneo singolo.


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© Fornito da Gazzetta del Sud (italiano)


Luana Alonso ha raggiunto una grande popolarità poco prima delle Olimpiadi di Parigi, dopo aver annunciato a giugno la sua qualificazione con la squadra di nuoto del Paraguay. Una sua foto in costume aveva spopolato sui social, ma nonostante il suo entusiasmo, la sua partecipazione ai Giochi non è stata memorabile. Sabato mattina, dopo essere stata eliminata nei 100 metri farfalla, la giovane ha annunciato il suo ritiro dal nuoto a soli 20 anni. Ora si concentrerà sulla carriera universitaria, con l'ambizione di diventare Ministro dello Sport.rrelato: Olimpiadi Parigi 2024: la spettacolare vittoria di Martinenghi nei 100 rana.


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Olimpiadi, la leggenda del judo Uta Abe fuori agli ottavi scoppia in lacrime

Momenti drammatici, quello vissuti a bordo del tatami dalla leggenda del judo Uta Abe, clamorosamente eliminata agli ottavi di finale contro l’uzbeka Diyora Keldiyvorov durante i Giochi di Parigi. Un risultato a sorpresa che ha commosso il mondo, vista la reazione della giapponese, vera e propria leggenda di questa disciplina: è crollata in una crisi di pianto inconsolabile che ha toccato anche il pubblico presente all’Arena Champ-de-Mars, che ha provato a confortarla con un lungo applauso. Alla fine è stata portata via di peso dal proprio allenatore.





Considerata la favorita per l’oro, Uta Abe è stata sconfitta nella categoria sotto i 52 kg agli ottavi di finale dalla uzbeka Keldiyorov, con un potente ippon a soli 58 secondi dalla fine. Subito l’annuncio del verdetto, le telecamere si sono soffermate su Abe e hanno catturato un momento sconfortante della campionessa: in lacrime, incapace di muoversi dal bordo del tatami, trascinata lontano solamente grazie all’intervento del proprio allenatore che, di peso, l’ha accompagnata lontano dalle telecamere.
Immagini che riflettono il grandissimo peso che Abe sentiva sulle sue spalle. La sconfitta ha infatti avuto un clamore enorme in patria e rattristato i suoi numerosi fan in tutto il mondo che hanno manifestato il proprio dolore sui social. Rapida la reazione della comunità di judo internazionale, che hanno voluto anche dare sostegno e conforto a Uta Abe, una delle più forti judoka di ogni tempo: allenatori e tifosi di tutto il mondo hanno elogiato la sua carriera eccezionale.

28.7.24

Parigi 2024, eroe misterioso salva gara di nuoto: ecco chi è “Bob the cap catcher”l'uomo in mutande si tuffa per recuperare una cuffia in piscina

 da ilmessagero   3 ora/ee   da  bliz tv 

Prima delle eliminatorie dei 100 metri rana femminili di domenica pomeriggio, la nuotatrice americana Emma Weber ha perso la cuffia nella piscina della Defense Arena di Parigi. Si è trattato di un incidente che avrebbe potuto ritardare le gare, ma mentre le telecamere mostravano la cuffia che galleggiava inerme nell’acqua, un uomo di mezza età in costume da bagno dai colori sgargianti è arrivato sulla scena. Per la gioia delle migliaia di persone presenti, sicuro di sé “Bob” (come lo hanno soprannominato i media americani) si è diretto verso l’area della piscina senza dare segni di rallentamento.
Chi è “Bob the cap catcher”
Con un tuffo perfetto si è immerso nella piscina e ha recuperato tra gli applausi del pubblico la cuffia incriminata. Una situazione divertente che ha coinvolto anche le atlete, che sorridevano alla scena. Lo chiamano “Bob the Cap Catcher”, il suo costume da bagno a fiori ha catturato l’attenzione di tutti, inclusa la trasmissione della NBC che ha dato all’uomo il suo soprannome. E la domanda che tutti si fanno è “chi è Bob the Cap Catcher? Il vero nome di Bob the Cap Catcher è sconosciuto, e lui vuole che resti tale. La cabina di regia della NBC ha coniato il soprannome. Perché Bob? Bè, è solo un nome comune e scorre facilmente in inglese.
Delirio online: “E’ il nostro eroe” 
Un commentatore di Eurosport ha detto che è stato “un momento olimpico”. Complimenti sono arrivati anche dagli utenti online. “Proprio quando pensavo di aver visto tutto alle Olimpiadi ! Quel tizio in costume da bagno che ruba la scena (e una cuffia da nuoto persa) deve essere il momento clou più inaspettato dei giochi. Chi altro sta amando questa non convenzionale dimostrazione di lavoro di squadra?”, ha scritto uno.
Un secondo ha scritto: “Il tizio che si è tuffato in piscina per recuperare la cuffia indossando uno slip colorato durante la batteria femminile, sei un eroe”. Un terzo ha commentato: “Le Olimpiadi hanno raggiunto l’apice. Un papà francese di mezza età con un fisico da contrabbandiere di pappagalli dai motivi vivaci che recupera una cuffia da piscina fuori dalla piscina. Il più grande applauso dei giochi finora, ha giocato bene quell’uomo”.La competizione continua due giorni dopo la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 . Tutti gli sguardi erano puntati questa domenica mattina verso la piscina olimpica, per assistere all'ingresso nell'arena di Léon Marchand. Ma è stata una sequenza completamente diversa, non sportiva, a stupire il pubblico olimpico presente alla Défense Arena e gli spettatori di France Télévision o Eurosport.

Cosa è successo alle qualificazioni di nuoto

Il pubblico riunito per assistere alle qualificazioni dei nuotatori partecipanti alla competizione è rimasto sorpreso nel vedere gli eventi temporaneamente interrotti. La causa: una cuffia caduta sul fondo della piscina olimpionica. Come sottolineano i commentatori di Eurosport, ciò accade regolarmente e di solito la competizione non viene sospesa poiché ciò non disturba i nuotatori. Ma l'organizzazione dei Giochi Olimpici ha deciso diversamente. Un uomo presentato dai commentatori come “un membro della produzione audiovisiva dei Giochi Olimpici” si è spogliato, rivelando boxer molto colorati che stridevano con quelli degli atleti in gara.
Poi si è tuffato ed è andato a recuperare il berretto perduto, tra gli applausi del pubblico sugli spalti. Dolcemente deriso dai commentatori “Jean-Mi, campione olimpico di tuffi” , “Jean-Michel quasi olimpico”, brandiva il suo trofeo di gomma uscendo dalla piscina tra gli applausi. La competizione ha poi ripreso il suo corso.


replica di Elena cecchetin alle parole del padre di filippo Turetta



È difficile dire qualcosa in più (o in meno) e qualcosa di più appropriato delle parole con cui Elena Cecchettin ha commentato i dialoghi agghiaccianti tra Turetta e i genitori.
“Non sono sorpresa da certe notizie, assolutamente. La liberazione dalla violenza patriarcale parte dal rifiutare la violenza contro le donne e contro le minoranze, rifiutare ogni giustificazione, perché non c'è mai una giustificazione per l'oppressione.
Bisogna smettere di tacere davanti alla normalizzazione del femminicidio, continuiamo a fare rumore, a rompere questo silenzio omertoso. Per Giulia, e per tutti gli altri 'duecento' femminicidi, perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica.
Di mostri non ce ne sono, c'è però una normalizzazione sistematica della violenza, e in quanto sistematica dipende dalla nostra società, dipende da tutti".
È esattamente questo il punto, espresso come sempre con un’acutezza di pensiero rara e coraggiosa di questi tempi.

Olimpiadi 2024, Elisa Mondelli: «A Parigi per realizzare il sogno di mio fratello canoista morto di tumore prima di Tokyo 2020»

 avrei potuto aggiungerla  al post precedente   , ma   questa merita   un post  speciale  e  solo    per la  sua  vicenda   .Infatti  a volte le motivazioni riescono a spingere le persone oltre i limiti.

Elisa Mondelli (  foto a  sinistra  )  ne   ha  una decisamente forte.  Ha promesso e  ci  è  riuscita ad  andare  a queste  Olimpiadi di Parigi 2024per onorare il fratello Filippo, che avrebbe dovuto partecipare nel 2020.
IL canoista ha perso l'appuntamento per colpa del Covid e un anno dopo è morto per un tumore, un osteosarcoma che l'ha colpito alla gamba sinistra. Aveva solo 26 anni. Lei, parlando con la voce rotta dall'emozione al Tg3,(  vedere   sotto  )   ha spiegato le sue emozioni: «Mio fratello sognava le Olimpiadi, si era qualificato nel 2019. Nell’aprile del 2021 – a poche settimane da quelle di Tokyo rinviate nel 2020 a causa della pandemia – è venuto a mancare, gli ho fatto la promessa che sarei andata ai Giochi Olimpici». E ci è riuscita. 

La promessa al fratello Filippo, morto di tumore nel 2021

«In certi momenti forse lui ci credeva più di me perché è sempre stato il mio primo tifoso e lo sarà sempre. Secondo me lui lo sapeva che ce l’avrei fatta ad arrivare qua», ha detto ancora la canoista italiana. «Questa promessa gliel’ho fatta nel momento in cui lui ha scoperto la malattia, nel gennaio del 2020. Mi aveva mandato un messaggio dicendomi di stare tranquilla e di andare a guadagnare quello che ha dovuto lasciare per sconfiggere la malattia». Tre anni dopo la morte del fratello, Elisa ce l'ha fatta. «Essere qua è una vittoria immensa, non solo per me ma per tutta la famiglia e per il canottaggio. Tutti volevano bene a mio fratello».


Ora  si a  che  arrivi  a conquistare  o meno  una medaglia     ha  già  vinto  per la  sua detterminazione  e  forza  di volontà  , oltre  ad   aver   lottato per mantenere   una   promessa   fatta  

cari cattolici e cristiani capisco la vostra indigniazione ma aguzzate la vista e mettete in moto il cervello, e se potete, documentatevi prima di sentenziare.

la stessa  accusa  è rivolta  ai  media     che     hanno accettato acriticamente    e senza verifiche  ,   sopratutto quelli che erano  (  ?  )  nella manifestazione  d'apertura    delle  olimpiadi .  
Il riferimento della performance ( discutibile ) nell'apertura olimpica non è l'ultima cena di Leonardo da Vinci, ma il "Festin des Dieux" opera pittorica di Jan Harmensz van Bijlert in cui sono rappresentati gli dei dell'Olimpo che celebrano un matrimonio.
Se notate, ho messo qui la foto, in primo piano c'è Bacus Dionisio.

in modo che potete conforontarla con quella della manifestazione




#Olimpiadi, Olimpo...vi dice qualcosa ? se no ritornate a studiare capre .

per allungare il brodo la stampa pubblica un coloquio fra turetta e il padre in cui il padre sminuisce le responsabilità del figlio

IL settimanale  giallo e   il corriere  dela sera  pubblicano  le dichiarazioni del padre di filippo turretta La conversazione, intercettata dagli investigatori e all'interno del fascicolo processuale. Lo so  che    nei post recedenti  m0ero promesso di non riportare  più nessuna news  sulla  vicenda    in quanto   non s'aggiuge  niente   di nuovo  che  non si  sapia  già   . Ma    riporto quest'ultima  novità  , rischgiando di  di predicare bene  ma   razzolare male . Ma  non lo  faccio   per youverismo mediatico   in quanto non aggiunge niente se non che la cultura patriarcale e misogena anticamera dei femminicidi \ violenza di genere è diura a morire talmente è radicata  , ma per dovere di cronaca .

Turetta,il padre:"Momento di debolezza"
"Hai fatto qualcosa, però non sei un  mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista.Devi farti  forza.Non sei l'unico. Ci sono stati  parecchi altri. Però ti devi laureare". 


ma è ancora più grave l'ipocrisia e l'indignazione censoria delle autorità . Infatti oltre a criticare i giornali ed invitarli al rispetto delle parti coinvolte perchè in questo caso la vicenda è un dramma per le due famiglie si dovrebbe fare autocritica , non rendere pubblicabili imponendo il segreto istruttorio o
processurale o se non attinenti alle indagini distruggerle , Ma soprattutto sorvegliare meglio : avocati , cancellieri , segretari delle procure e dei tribuali che passano con o senza € ai giornalisti o loro amici l carte evitrando o riducendo fughe di notizie . E' notizia di ieri che il il segretario dell'Unione Camere Penali, Rinaldo Romanelli, ha commentato

"Grave diffusione parole padre Turetta.La pubblicazione delle intercettazionidei genitori di Turetta è un fatto grave. Non aggiunge nulla alle indagini né alla cronaca,si tratta solo di voyeurismo fuori luogo che rischia peraltro dimettere a repentaglio la stessa incoluumità di due persone che, non solo non hanno commesso alcun reato, ma si trovano a vivere un'atroce sofferenza".

la pubblicazione delle intercettazioni tra il padre e Filippo Turetta durante un colloquio in carcere. Scusate ma come ci si può stupire di quello che ha detto il padre di Turetta? Ciò che ha fatto il figlio è il risultato di quel tipo di genititorialitá in cui si mette il figlio al centro del mondo come essere perfetto e speciale, non gli si insegna ad accettare e metabolizzare un NO e un rifiuto, si trova sempre una scusante a determinati atteggiamenti senza responsabilizzare e se qualcosa non va, non è mai colpa del figlio ma degli altri che sono brutti e cattivi.

Tuffatori inglesi su OnlyFans: la polemica ., Canottaggio, Chiumento in finale e papà Enzo va a Parigi in bici per urlare: "Forza Luca" ., le olimpiadi senza giorgio minisini una mancanza che pesa di daniela tuscano

Tuffatori inglesi su OnlyFans: la polemica




I tuffatori britannici utilizzano OnlyFans, nota piattaforma per adulti, per arrotondare lo stipendio e la questione ha diviso l'opinione pubblica: c'è chi commenta la notizia con sdegno e chi invece è rimasto indignato da quanto poco guadagnino certi olimpionici. LA VICENDA ANALIZZATA DA FEDERICA FROLA


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Canottaggio, Chiumento in finale e papà Enzo va a Parigi in bici per urlare: "Forza Luca"
Storia di Sergio Arcobelli • 
il  giornale  2 ora/e 





© Fornito da Il Giornale

Parigi - Si voga e si pedala a casa Chiumento. Entrambi all'inseguimento di un sogno. C'è Luca, da un lato, che ieri ha conquistato un posto nella finale del quattro di coppia di canottaggio insieme a Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Giacomo Gentili. E poi c'è lui, papà Enzo, che è partito da Padova in direzione Parigi per assistere alle sue gare e mantenere la promessa: «Se vai all'Olimpiade, vengo a Parigi in bici». Millequattrocento km per tifare il figlio. Meglio della fatica, c'è solo la fatica condivisa.
Il canottaggio è uno sport che insegna tanto: bisogna essere disposti a sgobbare, perché allenarsi richiede sacrifici e sudore. Ne sa qualcosa Luca Chiumento, che da riserva a Tokyo 2020 si è guadagnato un ruolo dentro la barca che purtroppo ha perso Filippo Mondelli, il campione del mondo 2018 spentosi a 26 anni dopo una lunga battaglia con una patologia ossea.
Il padovano Luca, che è alla sua prima Olimpiade da protagonista, sta vogando verso il sogno olimpico. Facendo ricredere quelle persone che dicevano che non avesse il fisico adatto. Si sbagliavano. Di certo non suo padre, 62enne artigiano originario di Enego (Vicenza), il suo primo tifoso, come dimostra questa faticata verso la Ville Lumière.
Una pazzia, potrebbe dire qualcuno. Al contrario: la pedalata è servita anche ad aiutare i meno fortunati. Infatti, insieme al gruppo di amici con il quale ha percorso il suo personale Tour de France, ha raggiunto Parigi e, soprattutto, il fine benefico della sua pedalata: raccogliere ottomila euro, attraverso la Rete del Dono, per acquistare un frigorifero per cellule staminali da donare alla Fondazione Città della Speranza, l'istituto di ricerca pediatrica nel vicentino.
E adesso tocca a Luca andare in «meta» e donare una gioia agli altri, oltreché a se stesso. Dopo aver vinto la batteria con i compagni, c'è una finale, in programma mercoledì, da provare a vincere. Per pareggiare l'oro olimpico della fidanzata Federica Cesarini, che a Tokyo vinse nel doppio pesi leggeri il primo titolo femminile del canottaggio assieme a Valentina Rodini, rimaste però senza Olimpiade stavolta.
In questo appuntamento con la storia, dopo aver già conquistato due ori europei, un argento e un bronzo mondiali, Luca avrà un tifoso in più a spingerlo dalle tribune. Solo per la fatica che si è fatto meriterebbe la medaglia...


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...Gli sport «femminili» sono ginecei e l'approssimarsi d'un uomo, anzi d'un maschio - coraggioso e indovinato titolo dell'autobiografia di #giorgiominisini - viene reputato una bizzarria, un elemento disturbante e perturbante, se non una ridicolaggine fatta e finita.
Un uomo tra #donne non è (più) un maschio, è un #eunuco. Giorgio ha subìto per anni i motteggi di chi vedeva in lui l'incompletezza, il maschio mutilato; e ne soffriva (sì, anche gli uomini soffrono).
Intanto, però, macinava medaglie e metteva a tacere le malelingue. Fino all'altro ieri, con la sentenza che ha ribadito lo stop alla presenza di atleti nel #sincrono.
Perché il mondo del #nuoto è conservatore e - osserva il Nostro - «in ritardo su battaglie importanti, come l’integrazione, la discriminazione e proprio quando si spinge sull’acceleratore la risposta di contraccolpo è violenta». Violenza che costituisce l'altra faccia dell'ipocrisia.
Oggigiorno non esiste media mainstream che non caldeggi l'«#inclusione». È tutto un peana alla #fluidità, un sovraccarico di #neolingua con strambi caratteri alfanumerici atti a comprendere gamme sempre nuove di «#genere». Seguitissimi #influencer sponsorizzano smalti e rossetti «per uomini» e alle più importanti manifestazioni sportive sfilano atleti in gonnella poiché ormai saremmo tuttə ugualə.
Ma [...] i diritti non sono questione di unghie laccate o abbigliamenti eccentrici. E non siamo affatto uguali (ugualə): siamo diversi.
La #diversità è una ricchezza da conquistare restando sé stessi/e nell'imprevisto [...] Giorgio è rimasto Giorgio in uno sport «da donne» dimostrando che va bene pure per i maschi, che non si perde in virilità se ci si abbandona al pianto, che si può fare l'«ondino» senza esserlo e, sì, amando le donne: romanticamente ed eroticamente.
Troppo «scorretto» questo Minisini iconoclasta, un Mosè dello sport che avrebbe saputo dividere il mare - ma bastava una piscina... - della falsità e dell'apparenza. Troppo scomodo e «solido» per chi campa di gattopardesche liquidità. Ma anche l'acqua, se nessuno la scuote, diventa stagnante.


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l'importante non è vincere, ma partecipare. mai parole furono più azzeccate. BRAVA 
Nathalie Moellhausen in pedana con il tumore. Si sente male durante l’assalto, ma si rialza e finisce di gareggiare
repubblica   27 LUGLIO 2024
di Silvia Scotti


Non ha voluto rinunciare all’Olimpiade: era ricoverata ed è uscita per andare in pedana
Per lei è un’Olimpiade diversa. La campionessa della spada nata in Italia, che vive a Parigi, gareggia con il Brasile, la ragazza che parla quattro lingue e ha vinto tanto, è uscita dall’ospedale, dove le davano dosi massicce di morfina per farle sopportare il dolore, ed è andata a gareggiare. Dalla corsia alla pedana.
Il tumore Nathalie Moellhausen era ricoverata da 5 giorni, il tumore alla zona del coccige scoperto cinque mesi fa non le dava tregua, i medici hanno dovuto aiutarla con farmaci e tenendola sedata il più possibile. Non ha rinunciato alle Olimpiadi. È uscita dall’ospedale, dimessa per partecipare ai Giochi, ed è andata a gareggiare.





Il malore durante la gara
Si sente male durante il terzo assalto dell'incontro contro Ruien Xiao. Si getta a terra. Le gira la testa, le tremano le gambe, ha bisogno che le portino una sedia. Ha il respiro affannato. Suda. Resta seduta tre minuti. Poi si rialza e torna in pedana. Ha perso 15-11. Subito dopo torna in ospedale, è di nuovo ricoverata. Lunedì sarà operata, le toglieranno il tumore.
Il Brasile e il film sulla sua vita
Nathalie Moellhausen è brasiliana grazie alla mamma che ha la doppia cittadinanza, la stilista Valeria Ferlini. È stata campionessa con entrambe le nazioni: ha vinto con la squadra azzurra d è stata campionessa del mondo per il Brasile. Le hanno dedicato un film documentario Touché per raccontare la sua vita intensa tra nonni ex consoli e illustratrici, giramondo, una travolgente vita mondana, amante dell’arte e determinata nello sport. Come ha dimostrato uscendo da un ospedale per andare a gareggiare, sapendo che dopo due giorni avrebbe subito un’operazione. Non ferisce nè il dolore nè la spada.



Se penso alla maggior parte dei giocatori di calcio...la medaglia è come se l'avesse vinta. Touché e un grande in bocca al lupo! Coraggiosa, forte, indubbiamente ammirevole; ma secondo me doveva essere preservata e preservarsi lei stessa in primis.Capisco voler dimostrare il valore dei tuoi sacrifici, ma se hai un tumore devi fare un passo indietro e concentrarti solo sulle cure. Prevedibile che potesse aver un malore.Per quanto lei si sentisse pronta e in forza per la gara, a mio avviso, andava meglio consigliata.Anche per l'altra atleta, che gara può essere stata? Vittoria impari.Secondo me quello che hanno fatto Nathalie Moellhausen (e Celine Dion, come ho scritto più sotto) è qualcosa che non può essere chiesto a nessuno, ma se qualcuno decide liberamente di farlo non può che essere ammirato. Rappresenta l’urlo di fronte al cielo e alla terra che l’uomo, o la donna, visto che sono due donne, sono qualcosa di più dei loro limiti, fossero anche quelli causati da gravi malattie. Per me è questo il significato più profondo dello sport, il motivo per cui ha senso che il mondo intero si fermi per due settimane per seguire le Olimpiadi, che altrimenti si ridurrebbero a misurare centesimi di secondo per un giro di pista oppure a contare i punti in una sfida tra avversari, come potrebbe fare chiunque di noi in un qualsiasi gioco da spiaggia.

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...