Mentre il mondo si inventa il futuro dalla Cina all India, dal Brasile al Ruanda , in Italia si inventano storie. Lucia Annunziata si era appena inventato il suo '77 che Edmondo Berselli ha bruciato i colleghi inventandosi il suo .
L idea è ful-minante: in Italia non c era bisogno del ' 68 . La motivazione è geniale: in Italia era già in atto un processo riformistico, bloccato da queste illusioni rivoluzionarie. Il colpevole è noto: il Pci che stava “nel movimento” e nella “lotta” sempre “di classe”, invece di diventare subito socialdemocratico.Per i pochi interessati a sapere come sono andate le cose 40 anni fa, cerco di ricordare qualche fatto. Innanzitutto c era la guerra nel Vietnam,che spaccava gli sa. Ma Berselli non la nomina nemmeno.
Il ' 68 , come dovrebbe essere noto, non scoppiò in Italia,ma nelle maggiori università degli sa: gli studenti americani contestavano la guerra del Vietnam e la soicietà dei consumi consumi prodotta dall avanzato capitalismo fordista e e- nesiano. Da qui, per i motivi più diversi e contrastanti, i movimenti giovanili e studenteschi nel esplosero in tutto il mondo: in uropa occidentale e orientale in America Latina e in Giappone e nella Cina della “rivoluzione culturale”. Fu un fenomeno mondiale, globale. La memoria pu cancellare tutto, la storia no. Il Pci fu il primo bersaglio dei movimenti rivoluzionari, come sanno bene i direttori di giornali e trasmissioni tv, già militanti di Potere operaio e di Lotta continua. Il riformismo in Italia non ha mai avuto fortuna. I progetti del centro-sinistra furono bloccati appena fu costituito il primo governo Moro coi socialisti nel 1964. Il tentativo di una legge urbanistica su modello europeo procur al ministro democristiano Sullo un massacro personale.Nel 1968-69 , dopo il fallimento della unificazione tra il Psi e il Psdi, cercarono il sostegno rlamentare del Pci a una politica di riforme il nuovo Psi di De Martino e di Mancini e una larga parte della Dc: Moro, con la “strategia dell'attenzione” al Pci, De Mita col “nuovo patto costituzionale”, Andreotti presidente dei deputati dc, Donat Cattin ministro del Lavoro schierato coi sindacati e in contatto col Pci.
Ma cominciarono a scoppiare bombe sui treni e il 12 dicembre ci fu la strage di piazza Fontana. Fu un gior- nale inglese, l Observer, a parlare per primo di strateg of tension. Il governo laburista diWilson era contro la po-
litica di Nixon e Kissinger diintervento nelle vicende italiane.
Francesco Barbagallo
Prof Straodinario di Storia Contemporanea all'unniversita' Federico di apoli
il 1968 c'è stato eccome e ha avuto dei risultati sui cambiamenti disociali di costume ( in meglio o in peggio dipende dal punto di vista , ma non è questo il caso deòl mio post ) è innegabile e chi lo fa o è in malafede o mente sapendo di mentire
L idea è ful-minante: in Italia non c era bisogno del ' 68 . La motivazione è geniale: in Italia era già in atto un processo riformistico, bloccato da queste illusioni rivoluzionarie. Il colpevole è noto: il Pci che stava “nel movimento” e nella “lotta” sempre “di classe”, invece di diventare subito socialdemocratico.Per i pochi interessati a sapere come sono andate le cose 40 anni fa, cerco di ricordare qualche fatto. Innanzitutto c era la guerra nel Vietnam,che spaccava gli sa. Ma Berselli non la nomina nemmeno.
Il ' 68 , come dovrebbe essere noto, non scoppiò in Italia,ma nelle maggiori università degli sa: gli studenti americani contestavano la guerra del Vietnam e la soicietà dei consumi consumi prodotta dall avanzato capitalismo fordista e e- nesiano. Da qui, per i motivi più diversi e contrastanti, i movimenti giovanili e studenteschi nel esplosero in tutto il mondo: in uropa occidentale e orientale in America Latina e in Giappone e nella Cina della “rivoluzione culturale”. Fu un fenomeno mondiale, globale. La memoria pu cancellare tutto, la storia no. Il Pci fu il primo bersaglio dei movimenti rivoluzionari, come sanno bene i direttori di giornali e trasmissioni tv, già militanti di Potere operaio e di Lotta continua. Il riformismo in Italia non ha mai avuto fortuna. I progetti del centro-sinistra furono bloccati appena fu costituito il primo governo Moro coi socialisti nel 1964. Il tentativo di una legge urbanistica su modello europeo procur al ministro democristiano Sullo un massacro personale.Nel 1968-69 , dopo il fallimento della unificazione tra il Psi e il Psdi, cercarono il sostegno rlamentare del Pci a una politica di riforme il nuovo Psi di De Martino e di Mancini e una larga parte della Dc: Moro, con la “strategia dell'attenzione” al Pci, De Mita col “nuovo patto costituzionale”, Andreotti presidente dei deputati dc, Donat Cattin ministro del Lavoro schierato coi sindacati e in contatto col Pci.
Ma cominciarono a scoppiare bombe sui treni e il 12 dicembre ci fu la strage di piazza Fontana. Fu un gior- nale inglese, l Observer, a parlare per primo di strateg of tension. Il governo laburista diWilson era contro la po-
litica di Nixon e Kissinger diintervento nelle vicende italiane.
Francesco Barbagallo
Prof Straodinario di Storia Contemporanea all'unniversita' Federico di apoli
il 1968 c'è stato eccome e ha avuto dei risultati sui cambiamenti disociali di costume ( in meglio o in peggio dipende dal punto di vista , ma non è questo il caso deòl mio post ) è innegabile e chi lo fa o è in malafede o mente sapendo di mentire
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