Gabriele Sandri (per molti Gabbo Dj).
Non l'ho mai conosciuto e non posso dire con certezza che persona fosse, ma se vengono confermati i fatti (cosa che ritengo quasi sicura perchè dopo la conferma del questore di Arezzo cosa si potranno mai inventare?) tutto ciò risulta completamente assurdo, a prescindere dal fatto che lui abbia partecipato o meno alla presunta rissa e/o attacco verbale.
E' assurdo perchè non trovo un senso se non che l'agente delle polstrada in quel momento avesse perso completamente il senno e la ragione.
Se la dinamica dei fatti è quella a noi detto nell'ultima edizione del Tg5,
non capisco come ad una persona possa essere venuto in mente (anche dopo aver sparato il primo colpo in aria) di sparare a dei ragazzi che erano già saliti in macchina e che quindi non stavano litigando più.
Non capisco come senza un motivo preoccupante si possa sparare a distanza di 30 metri con in mezzo l'autostrada e nel parcheggio di un autogrill.
Poteva predere chiunque in quel momento. Chiunque.
Persone che arrivavano nel parcheggio, persone che uscivano dall'autogrill, donne, uomini, anziani, bambini.
Persone che nel frattempo passavano sull'autostrada e si ritrovavano con un colpo accidentale (così dicono) che finiva nella loro macchina.
Manco stessero dando la caccia a Provenzano o a Riina !
Se funzionasse sempre così, alla stazione termini a una certa ora sarebbe il Far-West...
Ma voglio dire anche che per l'errore di uno non devono pagare tutti. Navigando in rete ho trovato persone che insultavano pesantemente le forze dell'ordine. Capisco la rabbia del momento ma non si può fare di tutta l'erba un fascio. Le forze dell'ordine sono persone normali e tra loro ci sono persone capaci, e persone meno capaci...
Quindi, capisco protestare ma riflettiamo anche sul fatto che assaltare le caserme e urlare cori contro le forze armate, lanciare sassi non risolve nulla.
L'errore rimane, non è giusto che Gabriele abbia dovuto pagare con la sua vita ma non è nemmeno giusto o saggio che l'errore lo debbano pagare persone che svolgono bene il loro lavoro e hanno la sola "colpa" di indossare la stessa divisa di chi ha commesso l'errore.
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