repubblica 26\8\2022
Una nuova targa per ricordare Andrea ucciso da un’auto a 10 anni. Dopo trent'anni si mobilita la sua ex classe
di Francesca M. Chiamenti
Il paese maremmano di Montemerano e la tragedia del ‘92, l’insegna messa in un giardino pubblico è sparita: “La rivogliamo”"
Andrea era il buono della classe. Il suo ricordo per noi è e resterà sempre molto forte, per questo chiediamo che venga rimessa la targa commemorativa in suo nome". A parlare è Alberto Bertinelli, compagno di classe di Andrea Conti, bimbo rimasto ucciso in un incidente stradale nel 1992 a soli 10 anni. Quel 30 giugno le vite degli abitanti del piccolo paese di Montemerano, nella provincia di grossetana, furono bruscamente scosse. Andrea si trovava davanti casa, in sella alla sua bicicletta, quando un auto improvvisamente lo travolse. "Lo hanno ricoverato d'urgenza a Siena perché da subito era entrato in un coma irreversibile - racconta Bertinelli - Da quel giorno con l'aiuto della scuola io e i miei compagni di classe abbiamo registrato messaggi per il nostro amico perché ci avevano spiegato che forse sentire le nostri voci lo poteva stimolare. Ma non è bastato. Andrea ci ha lasciati il 6 luglio". Alberto e Andrea erano nati a pochi giorni di distanza e frequentavano insieme la terza elementare. Una di quelle amicizie forti dei piccoli paesi - 500 anime quelle che popolano Montemerano e di una classe di solo nove bambini, la più numerosa tra il 1982 e oggi - che giorno dopo giorno cementa il suo legame. Nove compagni di classe ma soprattutto nove amici. "I "ragazzi dell'82" - dice Bertinelli - ci piace vederci ancora così. Lo resteremo sempre".
Ad offuscare il ricordo di Andrea è però la sparizione della targa di legno commemorativa affissa in suo nome e realizzata dai genitori dei ragazzi del borgo, che hanno voluto creare anche un parco pubblico, sulla cui rete era stata affissa la targa che riportava il nome e un pensiero del piccolo Andrea: "Lo aveva scritto a scuola, diceva che si cerca la gioia attorno a noi nel mondo senza sapere che nasce invece dal nostro cuore", racconta Bertinelli. Forse opera di qualche ignoto o forse una raffica di vento, le cause della sparizione della targa non si sono mai sapute.
Lo scorso 18 luglio Andrea avrebbe compiuto 40 anni, così Bertinelli si è messo in contatto con il resto degli ex compagni di classe: "Ci siamo uniti in un appello per chiedere che venga rimessa la targa. Non sappiamo che fine abbia fatto né chi l'abbia rimossa e perché. Ci importa però che venga affissa nuovamente e se le istituzioni non dovessero provvedere a installarne una nuova ne creeremo una noi per poi chiedere l'autorizzazione ad affiggerla".
"Era il mio compagno di banco - ricorda ancora Bertinelli - Ci conoscevamo fin da piccoli e poi a scuola stavamo seduti uno accanto all'altro. Lui era il buono della classe, un ragazzo affettuoso, un amicone e questa sua caratteristica tiene vivo un ricordo di lui molto forte, anche a distanza di tutti questi anni. Avevamo davvero un grande legame. Lo avevamo io e lui come tutti noi compagni di classe. Era un gruppo molto unito e come tale manterremo il ricordo del nostro amico sempre vivo".
Ad offuscare il ricordo di Andrea è però la sparizione della targa di legno commemorativa affissa in suo nome e realizzata dai genitori dei ragazzi del borgo, che hanno voluto creare anche un parco pubblico, sulla cui rete era stata affissa la targa che riportava il nome e un pensiero del piccolo Andrea: "Lo aveva scritto a scuola, diceva che si cerca la gioia attorno a noi nel mondo senza sapere che nasce invece dal nostro cuore", racconta Bertinelli. Forse opera di qualche ignoto o forse una raffica di vento, le cause della sparizione della targa non si sono mai sapute.
Lo scorso 18 luglio Andrea avrebbe compiuto 40 anni, così Bertinelli si è messo in contatto con il resto degli ex compagni di classe: "Ci siamo uniti in un appello per chiedere che venga rimessa la targa. Non sappiamo che fine abbia fatto né chi l'abbia rimossa e perché. Ci importa però che venga affissa nuovamente e se le istituzioni non dovessero provvedere a installarne una nuova ne creeremo una noi per poi chiedere l'autorizzazione ad affiggerla".
"Era il mio compagno di banco - ricorda ancora Bertinelli - Ci conoscevamo fin da piccoli e poi a scuola stavamo seduti uno accanto all'altro. Lui era il buono della classe, un ragazzo affettuoso, un amicone e questa sua caratteristica tiene vivo un ricordo di lui molto forte, anche a distanza di tutti questi anni. Avevamo davvero un grande legame. Lo avevamo io e lui come tutti noi compagni di classe. Era un gruppo molto unito e come tale manterremo il ricordo del nostro amico sempre vivo".
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