16.10.08

ecco come cambiare la scuola senza stravolgerla No al maestro unico



Dopo aver letto  mi pro e  i contro   sia nel nostro blog sia altrove sulla legge gelmini , sia in bloggando.splinder.com/   ecco glio interventi



Il dibattito è vivo tra posizioni fortemente contrarie e qualche voce favorevole al decreto o almeno a parte di esso.




Lo dimostra LibertyFighter: "Quindi in definitiva, valuto con un bel 8.5 la riforma Gelmini, esortandola a tenere duro e non farsi travolgere dalle rivendicazioni CGILLine. Otto e mezzo pronto a trasformarsi in 10 e lode se la Gelmini, nel corso del suo mandato avesse anche il coraggio e l'abilità di dare seguito a quello che pare essere il suo pensiero: l'abolizione degli ordini professionali e del valore legale del titolo di studio".


Decisamente contraria Tisbe che riflette: "La situazione è drammatica, il governo non tiene conto dei cittadini ed impone i suoi dictat con un'autorità da inizio secolo scorso.Si prevede un autunno caldo con rivolte nel mondo scientifico ed accademico, scuole occupate e nuove cariche della polizia (clima da G8 Genova)".



Schietti gli allievi della 1a M del Liceo Linguistico "Virgilio" di Lecce che dal loro blog ci dicono:  "oltre 90mila insegnanti precari rimarrano senza lavoro, lasciati al loro destino, senza stipendio, con famiglie da mantenere, mutui da pagare e prezzi che salgono alle stelle".

Perplessa AnnaV: "Credo che tutti i ragazzi, al di là dell’essere andati o meno alla  manifestazione [...] siano pieni di dubbi: quelli reali sono su se stessi e su come questa riforma possa influenzare non solo le ore che passano a scuola, ma l’intera loro vita futura. Almeno se non hanno ancora perso ogni fiducia nell’utilità della scuola stessa".



Sembra farle eco Lallasimo quando scrive: "Si stanno mobilitando tutti, dai genitori agli insegnanti, per eliminare questo decreto vergognoso, che invece di investire sull'educazione dei nostri figli per un futuro migliore, pensa bene di disinvestire sulla loro formazione già stiracchiata, giusto per renderci competitivi con il resto del mondo.I soldi che mancano allo Stato prendiamoli togliendoli dall'istruzione: che ideona!".



Non dimentica il mondo dell'Università fabiodenardis: " In molte università italiane i ricercatori paralizzano l’avvio dell’anno accademico rinunciando ai propri insegnamenti o trasformando le lezioni istituzionali in dibattiti in aula o nelle piazze sulle conseguenze della “riforma” Gelmini sull’assetto dell’Università italiana. In nome di una finta efficienza e di una ideologia meritocratica che si traduce in selezione di classe il Governo ci propone l’immagine di una società della conoscenza ridotta ad aggregato culturale di merce scadente. E lo fa nel modo peggiore, cioè affossando le prospettive di sviluppo di un paese atterrato dalle deficienze di un capitalismo in crisi che oggi chiede allo Stato di intervenire a risolvere le sue contraddizioni".

 Mentre sulla  legge dell'università devo ancora informarmi bene . ne aproffitto per rispondere al cdv   Pierrelouis (  vedere  qui i commenti   3 e   4 )   in quanto   : << : << (...) La scuola ha bisogno di riacquistare autorità e competenza.(..)  Sono un fiero sostenitore della scuola pubblica; tuttavia, credo che in questa fase si stia protestando solo per tutelare il corpo docente. Un posto in prima fila lo meritano i discenti, che invece vengono "usati" per fini puramente personali... >> .  Se  sono d'accordo  sul 1  primo punto   ( vedere le vignette  sotto  )  compreso l'appello a    Morfeo,,, e hm ... Napolitano  , se   però   tale legge  fosse stata fatta  (  indipendentemente  dai pro e dai contro )  secondo il normale iter   cioè per  via  parlamentare   e   non tramite decreto  d'urgenza  .  Mentre non lo    sono  con  il  secondo  punto  ( vesi  link  a fine post  )  ,  perchè tagliare    ed  eliminare  gli sprechi  e  i surplus inutili   ok  ,   dove  è  necessario , ma   non dove   non lo  è   ed  il modo con cui  è stato fatto












                         vignette tratte dal  sito smemoranda.it/amici_di_smemo/disegnatori/                


Ecco il mio pensiero Giustamente come dicono gli autori della voceinfo ( vedere url fine post ) tale riforma o contro riforma meritevole di una discussione non preconcetta. Soprattutto, ricordando che del tutto inadeguata fu invece la riflessione sui costi e benefici della riforma introdotta con la legge 148/90, essenzialmente per motivi occupazionali. Nulla giustifica, tuttavia, il ricorso al decreto legge.


Anch'io , nonostante la notevole differenza d''età , ho avuto ( sono stato uno degli ultimi infatti ho fatto l'esame elementare nelo 1986 sei anni prima dell'abolizione del maestro unico ) concordo con questa testimonianza riporta nella pagina lettere e commenti del il nord sardegna del 16\10\2008 .


<<


Io ho superato da poco la sessantina e ricordo con molta nostalgia la mia maestra unica: ricordo il suo viso, i sui occhi, il suo sguardo materno e i suoi  gesti amorevoli. Eravamo agli inizi degli anni '50 e il primo anno lo passammo a imparare a tenere in mano la matita,le lettere dell alfabeto e qualche parola d'italiano (noi sardi non eravamo ancora bilingue). Gli anni successivi sono serviti per imparare a leggere, scrivere, a fare i conti e ad apprendere un po di storia e geografia. Oggi i miei nipotini quando vanno a scuola sanno già usare i colori e la penna,imparano presto a leggere e a scrivere, quindi hanno necessità di apprendere cose nuove che li tengano inseriti nel mondo moderno, come l'informatica, il teatro, etc. Tutto ciò non può essere insegnato da un unico maestro, ma da insegnanti che abbiano delle specialità . Per questo sono contro quella che, a torto, viene chiamata riforma Gelmini.Penso che pure io scenderò in piazza per manifestare il mio disappunto e invito a fare altrettanto tutti i genitori che ci tengono all' istruzione dei propri figli.


>>



Non c'è bisogno di essere di destra o di sinistra per far un funzionare la scuola. non condivido il maestro unico perchè , come testimonianza la testimonianza riporta nelle righe precedenti non ne vedo l' esigenza visto che ( senza ovviamente generalizzare ) l'impreparato potrebbe essere proprio lui ma tanto di cappello alla disciplina ( anche se avrei ripristinato la sospensione e il sette in condotta solo per le cose più gravi , e avrei scelto per la legge del contrappasso cioè rompi un banco , per una settimana il pomeriggio vai a lavorare in falegnameria cosi ti responsabilizzi e vedi che dietro ala riparazione oltre ai soldi c'è anche lavoro ) all' educazione civica ( magari integrata a valori di rispetto e dei non violenza ) che amio avviso sono le principali carenze c e portano i giovani di oggi ad infrangere le leggi e ad avere comportamenti indecorosi e poco rispettosi degli altri e di se stessi . col voto in condotta. S'insegnerà ( almeno si spera in quanto l 'educazione e il rispetto si imparano prima di tutto in famiglia ma dato che questa ormai incapace di insegnare questi valori si scarica tutto sulla scuola c e appare cosi l'unica responsabile ) , ai giovani come ci si deve comportare al di fuori delle mura scolastiche e soprattutto come rapportarci col prossimo, dato che sembrano aumentare i casi di bullismo.


Ora chiedo alla Gelmini e a fautori del maesto unico la sressa domanda fatta in un intervento sul sito http://www.magdiallam.it/node/7172


(...) Alberto Campoloni sul sito del Servizio di Informazione Religiosa della CEI ha affermato “[…] in un contesto di molteplicità di saperi, la pluralità di maestre e il lavoro d'equipe possono garantire maggiore apprendimento per i bambini. La scuola italiana ha puntato in questa direzione, e proprio al livello elementare ha raccolto consensi e ottimi risultati. Ma allora perché cambiare?".
Ma non lo dice solo A. Campoloni ma anche i dati dell’OCSE che colloca la scuola primaria italiana tra le migliori a livello europeo. E’ una bellissima notizia, se non altro ci ritira un po’ su di morale visto che la scuola superiore italiana ha una performance disastrosa rispetto all’Europa…sigh! Perchè disattendere questa bella notizia, iniziando proprio da lì i cambiamenti?




Approffondimenti


sul dibattito scuola con proposte alternative al decreto Gelmini e sul maestro unico




per  capire  la  scuola  italiana   almeno  fino al primo governo berlusconi   consiglio  il libro di  Giovanni Pacchiano  di Scuola  si Muore  Anabasi, 1993  ristampato con delle  agiunte 

16 ottobre 1943-16ottobre 2008 dimenticanze







«Quella tragica notte eravamo rimasti a dormire a casa di amici tranne mio padre che venne catturato subito. Fino al 21 febbraio riuscimmo a rimanere nascosti a casa finché dei fascisti, pagati 5 mila lire per ogni ebreo, presero mia madre e gli altri miei fratelli»
Enrica Sermoneta Moscati aveva 11 anni quando riuscì a scampare al rastrellamento del ghetto la notte del 16 ottobre 1943, intervista tratta dal documentario «Una storia romana» realizzato dalla provincia di Roma e dalla casa della Storia


 
Ma  è possibile  che  un avvenimento  cosi   imnportante   venga in rai ricordato solo alle  08.00 del amttino  ?    dalla  trasmissione  la storia siamo noi ( qui il link della  puntata  odierna   da cui sono tratte 
le prime righe del post  d'oggi e dove troverete  abbondante marteriale per  approffondire  )   Forse perchè la rai  è ormai serva del otre politico  ? infatti  : <<  «A parte i suoi errori, Mussolini non era quel greve individuo che hanno cercato di lasciarci come immagine dopo la guerra. Il duce era un uomo che aveva molte qualità e dai diari emerge l’aspetto umano, la sua cultura, la sua capacità politica e di statista in maniera prepotente».Marcello Dell’Utri, 14 ottobre  .  >>  (  Solo Dell'Utri poteva tentare un'impresa simile: far figurare che un sanguinario dittatore era in realtà un uomo gentile e premuroso... A quando i diari di Silvio?! )  poi risultati falsi  o quanto meno  dubbi   dall'analisi fatta  da  uno dei più grandi storici ( e non è neppure  di sinistrra   )  sul fascismo  Emilio gentile  ( pro nipote  di Giovanni Gentile uno degli ideologici del fascismo  ) ma  questa  è un altra  storia   che ne  trovate  qui e qui ulteriori dettagli 

 venmiamo  ora  all'argomento del post 


Proprio all'inizio del mese di ottobre è morto Leone Sabatello,  (  nella  foto il la  testimonianza  sulla  sua pelle   )  ultimo sopravvissuto della razzia nazista nel ghetto di Roma. Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, nel dare la notizia, ha così commentato la triste circostanza: «Leone, che aveva tatuato sul braccio il numero 158621 che gli imposero i nazisti in campo di sterminio non era mai voluto tornare a visitare Auschwitz e non aveva mai raccontato la sua storia, che si è portato nella tomba. Questa morte pone di nuovo il problema della trasmissione della memoria a mano a mano che scompaiono sia i sopravvissuti sia i carnefici. L'angoscia che proviamo per la morte di Sabatello si sovrappone alla paura che nel tempo si possa modificare la verità di quegli anni bui». 






 I  fatti  e  foto >>  tratti  da  it.wikipedia  : <<  All'alba di sabato 16 ottobre 1943, un centinaio di soldati tedeschi, dopo aver circondato il quartiere, catturarono 1022 ebrei, tra cui circa 200 bambini. I prigionieri furono rinchiusi nel Collegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara. Trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina, furono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame. Il convoglio, partito il 18 ottobre, giunse al campo di concentramento di Auschwitz



  il 22 ottobre. Soltanto 17 deportati riusciranno a sopravvivere, tra questi una sola donna e nessun bambino.
>>i

 approffondimenti 
link tratti  dall'articolo su  tale fatto  pubblicato dall'ottimo sito \ portale
www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza2c6.html


Senza titolo 957

 Dal discorso di Piero Calamandrei pronunciato a Roma l'11 febbraio 1950 al III° Congresso in difesa della Scuola nazionale


 "Facciamo l'ipotesi, cosi' astrattamente, che ci sia un partito al
 potere, un partito dominante, il quale pero' formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia  su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?"

 Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.

 C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il
 fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E  magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private.

 Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.

 Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

 Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare  la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.

 Attenzione, questa è la ricetta.

 Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si  fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
 Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non
 controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non
 hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano
 burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto.
 Dare alle scuole private denaro pubblico"

Per leggere tutto il discorso CLICCA QUI

la forza dell'inquietudine intervista a Stefania Calledda

 



Oggi  intervisto  la  compagna di strada   STEFANIA CALLEDDA  http://fronesis82.splinder.com/  e  www.stefaniacalledda.it autrice  di Attimmi d'abisso

Essa  Si definisce malata d'inquietudine prima che di altre infermità  infatti     ciò  si  puo riassumere   con questa citazione  <<  ho  una sorta di melanconia, contro la quale posso combattere solo cercando dicapire, solo pensando a queste cose fino in fondo. >> di  Hannah Arendt   presente nel suo blog . Nei suoi post c'è un usodella poesia per raccontare la vita, i suoi  patemi, i pensieri raccolti nel quotidiano della malattia.



Ha riversato il tutto ,pubblicato da La Riflessione -- Davide Zedda Editore, esso  nel  suo primo  libro (  foto  di copertina   a sinistra  )   può  sembrare pessimista , ma in realtà in antitesi al titolo,  come  è tesatimoniato  da  questa   due  sue   interviste  SPOLLER













Eccone un piccolo stralcio tratto dalla rete  <<  La luce del futuro non cessa un solo istante di ferirci: è qui, che brucia in ogni nostro atto quotidiano, angoscia anche nella fiducia che ci da vita, nell'impeto gobettiano verso questi operai, che muti innalzano, nel rione dell'altro fronte umano, il loro rosso straccio di speranza. - Pagina 77  >>
SPOLLER
lancia un forte messaggio di speranza e forza d'animo contro l'inquietudine che permea e ispira tutto il libro (  almeno dalle recensioni  e alcuni  stralci su  books.google.it/ che  ho letto e credo da  libro  che  appena  ho un po' di soldi andrò a comprare  )    e  il suo  blog 



Ma  ora  basta  parlare  io  lascio parlare  l'autrice 


1) Come mai ha scelto la poesia e non altri generi letterari come naturale sfogo per porre rimedio a questa inquietudine verso l'esistenza?



Sembrerà paradossale, ma la poesia è la forma letteraria che a me viene più semplice, quella con cui mi esprimo al meglio. Ovviamente questo non basta, ho scelto la poesia perché trovo che sia il linguaggio della coscienza più profonda, del sentimento, delle emozioni. Il verso dice, ma soprattutto non dice, ed in quest'ultimo spazio troviamo una dimensione di riflessione che altri generi non hanno.



 



2) Le tue poesie sono solo intimistiche o ce n'è anche qualcuna politica?



Non credo che le due sfere possano essere così nettamente separate. Se intendiamo con il termine politica tutta la dimensione di relazioni di un soggetto con gli altri, allora anche nel nostro intimo esiste il politico. Facciamo sempre l'errore di pensare che la politica sia solo partitocrazia, ma la dimensione politica quotidiana è fatta di continui legami con gli altri, della nostra capacità di convivenza e di empatia. Dai miei versi traspare chiaramente la mia visione politica, pur riferendomi a questioni che prescindono da una certa idea del politico, la si capisce dal mio modo di affrontare la malattia, l'idea della diversità come valore, lo slancio empatico verso il prossimo. L'altro è sempre al centro del discorso, in "Attimi d'abisso" questo è molto evidente.



 



3) Preferisci scrivere con il cuore e con la mente, come si evidenzia nei tuoi post, oppure usando solo uno di essi?



Perché è possibile prescindere da uno di essi? Emotività e razionalità sono inscindibili parti dell'essere umano, in modo particolare l'arte non può fare a meno di queste due parti, si scrive spinti da un impulso interiore che senza la padronanza del linguaggio, della forma, sarebbero soltanto parole morte.



 



4) Quali sono, oltre te stessa, le tue fonti d'ispirazione?



Mi colpiscono l'umanità, gli atti di solidarietà, la forza interiore, la volontà, gli slanci emotivi e passionali delle persone. L'essere umano è continua fonte d'ispirazione.



 



5) Quali scrittori e poeti hanno contribuito, o contribuiscono, alla tua formazione letteraria e culturale?



Adoro la poesia italiana del Novecento, in modo particolare Ungaretti e Montale, ma amo anche Neruda e García Lorca. Sono sempre stata molto affascinata dalla letteratura latino-americana. Ma la mia è anche una formazione di carattere filosofico, non posso non citare tutta la saggistica sui temi politici e filosofici, Gramsci, Arendt, Kant, ad esempio.



 



6) Visto che, oltre che di filosofia e storia, t'interessi, come dimostra questo tuo studio per l'università (http://stefaniacalledda.netsons.org/), della comunicazione, secondo te la forma più efficace per parlare d'attualità e di problemi legati alla malattia è quella del saggio o quella poetico-narrativa?



Sono due linguaggi differenti, non è possibile individuarne uno più congeniale. Certamente nel primo caso, è possibile dare maggior spazio agli aspetti più materiali, fornire documentazione e analisi statistiche; nel secondo caso, invece, l'aspetto emotivo risalta maggiormente e risulta coinvolgere di più il lettore, cosa che mi dà una certa soddisfazione. Tuttavia, date le mie competenze, non escludo di utilizzare entrambi gli strumenti comunicativi.



 



7) Fra gli scrittori del 1800 e del 1900 chi ti sarebbe piaciuto essere e quale opera avresti voluto scrivere?



Senza alcun dubbio mi sarebbe piaciuto essere Gabriel García Márquez per scrivere "Cent'anni di solitudine".



 



8) Di solito chi soffre della tua malattia o si piange addosso o fa un blog monotematico, ma tu sei riuscita a farne un blog "polivalente", come hai fatto?



Non ho tempo di piangermi addosso, sono troppo impegnata a vivere, e vivere con una malattia come questa è molto faticoso. Io ho sempre amato scrivere e l'ho sempre fatto, malattia o non malattia, ho sempre coltivato le mie passioni politiche e letterarie, le mie conoscenze e competenze mi danno la possibilità di avere una comunicazione versatile e multidisciplinare. Ultimamente, per questioni personali, scrivo poco di politica e questo mi urta enormemente, ma tornerò a disquisire dell'argomento. La malattia ti dà delle consapevolezze in più, impari a leggere il mondo con occhi diversi e questa è una grande conquista.



 



9) Qualcosa d'aggiungere, da rettificare o approfondire?



Direi che per capire quest'intervista, l'unica cosa possibile è quella di leggere il libro.



 





buon viaggio Roberto Saviano -----






... L'italia è  ed   a volte anche noi italiani salvo pochi ovviamente è un popolo senza coscienza e lo dimostra ancora una volta lasciando andar via Roberto Savianociao roberto  , per  poiesaltarlo  qual'ora prenda  un preio importante 

lacio drom buon viaggio l'ltalia Lacio Drom Roberto

Senza titolo 956

  VI PIACEVA IL FILM VELOCITA' MASSIMA ?  :-)


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Aria al profumo di bergamotto

fiore di bergamottoL'aria nella piccola stanza
si era appesantita,
odore di  cera accesa,
che si consumava lenta.
Il corpo  era disteso,
ormai privo  di vita,
anche  il respiro  silenzioso,
l' aveva abbandonata.
Quando era giovane,
come le piaceva  odorare,
quel profumo che arrivava
dalla  sua campagna.
Se ne stava spesso silenziosa,
con il volto verso la sua valle,
dalla piccola finestra,
vedeva i rami del vecchio albero,
le foglie quando gialle, 
quando verdi
entravano e uscivano
al suo sguardo.
Anche i canti dei passeri
si ammutolirono,
si udiva  solo il respiro dell'aria. 
Una tunica   di lino bianca
addolciva il suo corpo  stanco,
ormai abbandonato alla vita.
Lei riposava  con  il volto sereno,
era ancora bella,
un sorriso illuminava il suo viso,
sembrava  quasi che dormisse,
come se  stesse sognando.
Qualcuno apri la piccola finestra,
la valle  era tutta  fiorita,
un delicato vento liberò la stanza
dall'aria appesantita di cera,
la tenda  lenta si sollevò
accompagnata  dal vento
iniziò  a danzare ancora per lei.
La  piccola stanza, piano... piano
si liberò della vecchia aria
e si riempi  del  profumo 
che lei amava tanto,
aria profumata al bergamotto.



franca bassi


Senza titolo 955

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IN VIAGGIO VERSO L'AMERICA ?  :-)


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15.10.08

Il centrodestra introduce l’Apartheid nella scuola

Nascono le” classi si inserimento” per gli stranieri



COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci,
e di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci


Con la mozione Cota (dal nome del primo firmatario, deputato della Lega), approvata dalla Camera nella serata di martedì scorso, nascono le “classi di inserimento”, riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test per accedere alle classi ordinarie.
Un vecchio manifesto razzista della Lega Nord. Il lupo perde il pelo ma non il vizio...


La proposta impegna il governo a subordinare l’iscrizione dei ragazzi stranieri al superamento di test e specifiche prove di valutazione. Chi non li superasse, sarebbe costretto a frequentare delle vere e proprie classi speciali (“di inserimento”), in cui migliorare la conoscenza della lingua italiana, essere educati alla legalità e alla cittadinanza, seguendo un percorso formativo relativo sia alle conoscenza e comprensione di diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge), sia al “rispetto per la diversità morale e la cultura religiosa del paese accogliente”.


Sembrerebbe una barzelletta, visto da che pulpito vengono le richieste. Invece è l’ennesimo provvedimento di dubbia costituzionalità che di fatto conferma un subdolo e pericoloso razzismo istituzionale e rischia di legittimare l’esplosione di violenza razzista che sta corrodendo la convivenza civile delle nostra comunità.

Non ci sembra esagerato parlare di introduzione dell’Apartheid nella scuola. Si tratta infatti di una scelta tutta politica, che azzera le positive esperienze didattico-pedagogiche tese all’integrazione di questi ultimi anni, che hanno dimostrato come la lingua si impari molto più velocemente grazie all’inserimento nell’ambiente in cui viene parlata.
I test, le classi speciali, aumenteranno le distanze; rafforzeranno, nell’immaginario dei ragazzi, l’idea di un “noi” e di un “loro”, diversi al punto da richiedere una formazione particolare in luoghi fisicamente separati. La scuola, principale opportunità di incontro, riconoscimento e integrazione, si trasforma così in luogo di selezione e discriminazione.
Chiediamo all’opposizione sociale e politica di mobilitarsi contro questo nuovo Apartheid; agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di disobbedire.
L’istruzione è un diritto universale. A tutte e tutti deve essere garantita parità di accesso.
Le classi di inserimento forse sarebbero più adatte a qualche nostro concittadino, compresi alcuni politici che avrebbero bisogno di un corso sui diritti, i valori della tolleranza, il rispetto delle altre culture e religioni, i principi della nostra costituzione.





Roma, 15 ottobre 2008



 

Il centrodestra introduce l’Apartheid nella scuola

Nascono le” classi si inserimento” per gli stranieri

COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci,
e di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci


Con la mozione Cota (dal nome del primo firmatario, deputato della Lega), approvata dalla Camera nella serata di martedì scorso, nascono le “classi di inserimento”, riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test per accedere alle classi ordinarie.

Un vecchio manifesto razzista della Lega Nord. Il lupo perde il pelo ma non il vizio...
La proposta impegna il governo a subordinare l’iscrizione dei ragazzi stranieri al superamento di test e specifiche prove di valutazione. Chi non li superasse, sarebbe costretto a frequentare delle vere e proprie classi speciali (“di inserimento”), in cui migliorare la conoscenza della lingua italiana, essere educati alla legalità e alla cittadinanza, seguendo un percorso formativo relativo sia alle conoscenza e comprensione di diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge), sia al “rispetto per la diversità morale e la cultura religiosa del paese accogliente”.

Sembrerebbe una barzelletta, visto da che pulpito vengono le richieste. Invece è l’ennesimo provvedimento di dubbia costituzionalità che di fatto conferma un subdolo e pericoloso razzismo istituzionale e rischia di legittimare l’esplosione di violenza razzista che sta corrodendo la convivenza civile delle nostra comunità.

Non ci sembra esagerato parlare di introduzione dell’Apartheid nella scuola. Si tratta infatti di una scelta tutta politica, che azzera le positive esperienze didattico-pedagogiche tese all’integrazione di questi ultimi anni, che hanno dimostrato come la lingua si impari molto più velocemente grazie all’inserimento nell’ambiente in cui viene parlata.

I test, le classi speciali, aumenteranno le distanze; rafforzeranno, nell’immaginario dei ragazzi, l’idea di un “noi” e di un “loro”, diversi al punto da richiedere una formazione particolare in luoghi fisicamente separati. La scuola, principale opportunità di incontro, riconoscimento e integrazione, si trasforma così in luogo di selezione e discriminazione.

Chiediamo all’opposizione sociale e politica di mobilitarsi contro questo nuovo Apartheid; agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di disobbedire.
L’istruzione è un diritto universale. A tutte e tutti deve essere garantita parità di accesso.
Le classi di inserimento forse sarebbero più adatte a qualche nostro concittadino, compresi alcuni politici che avrebbero bisogno di un corso sui diritti, i valori della tolleranza, il rispetto delle altre culture e religioni, i principi della nostra costituzione.


Roma, 15 ottobre 2008

La Poesia

PIANEFFORTE ‘E NOTTE


Nu pianefforte ‘e notte
Sona lontanamente
E ‘a musica se sente
Pe ll’aria suspirà.

E’ ll’una: dorme ‘o vico
Ncopp’a sta nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tempo fa.

Dio, quanta stelle cielo!
Che luna! E c’aria doce!
Quanto na bella voce
Vurria sentì cantà!

Ma solitario e lento
More ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo o vico
dint’a all’oscurità.

Ll’anema mia surtanto
rummane a sta funesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannose, a penzà.

                                                                       Salvatore Di Giacomo

spesso le cose anonime sono le migliori

bazziccando  fra i commenti  dela  cdv   fronesis82.splinder.com/ ho trovata  poesia  , mi farebbe piacere  conoscerne  l'autore  o l'autrice


Aver casa è un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato dall'ultimo viaggio
la lontananza t'insegue con nuove lusinghe.
Meglio è patire di nostalgia di casa
e sotto le alte stelle, solo,
riposare con la propria melanconia.
Avere e riposare può soltanto,
chi ha il cuore tranquillo,
mentre il viandante sopporta fatiche e difficoltà
con sempre delusa speranza.
In vero più lieve è il tormento di andare,
più lieve che trovar pace nelle valli di casa,
dove tra le gioie e le solite cure
solo il saggio sa costruire la propria felicità.
Per me è meglio cercare e mai trovare
che legarmi, caldo e stretto a quanto mi è accanto,
perché anche nel bene, su questa terra
sono solo ospite, mai cittadino.










utente anonimo

Lo sapevate?

MUCCA BUON APPETITO

 Lo sapevate che la mucca Carolina è golosa di bottiglie di plastica? Ho tentato di toglierle la bottiglia, ma suo marito, il toro Gervasio, mi ha guardato brutto e mi ha detto:"Lascia stare Carolina, ci pagano il latte imbottigliato alla fonte,1 euro in più al litro, e poi per riciclare la vostra monnezza ci danno un altro euro". Scusami Gervasio, mangiare la plastica non fa male, non è cancerogena? "Certo! Ma fa male a voi, visto la vostra incuria, lasciate tutto nei prati, ci dobbiamo preoccupare noi per la vostra salute?" e Carolina imperterrita per venti minuti ha continuato a ruminare la bottiglia di plastica, fino a farla sparire nel suo stomaco.  Poi il mulo Gelsomino ha ragliato, si è messo a ridere e mi ha detto in un orecchio: "Io mangio la paglia, l'erba di montagna è più buona della plastica".Franca Bassi


TOROPoi il mulo Gelsomino mi ha ragliato, si è messo a ridere e mi ha detto in un orecchio: "io mangio la paglia, e l'erba di montagna, è  più buona della plastica".


eremita


AUTUNNOCASCATA                        Ho continuato a riprendere immagini per voi.


PANORAMA


DELTAPLANO



Senza titolo 954

  QUESTO E' UN VECCHIO BANCHETTO PER BAMBINI IN LEGNO E FORMICA !  VE LO RICORDATE ?  :-)


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Senza titolo 953

  L'AVETE LETTA LA FIABA LE DUE BAMBINE ?  :-)


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14.10.08

Senza titolo 952

  15 / 10 / 2008 / MERCOLEDI' S. TERESA D'AVILA !  TANTI ...... DA LUCKY !  :-)


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dieci passi d'amore

perdonami
ma non trovo
le parole
per dirti
quanto ho perso
un tuo solo
sguardo
rende eterno
ogni mio
momento
a volte sto
giorni ad
aspettar che
ritorni solo
per i tuoi occhi
per un fuggevole
sorriso che
non m'appartiene
lo so faccio
l'indifferente
ma ho paura
di sbagliare
e la vita non
corregge non
ho rime nonostante
tutti dicano che
ho l'animo del
poeta per dirti
quello che
dentro di me
crei oltre ogni
atmosfera
vorrei essere
indomito fermarti
parlarti sorriderti
ma ho paura
d'annoiarti in
fondo sono
così banale mi
basta solo
guardarti e poi
riflettere che
tu come me non
sei uguale agli
altri quanto
vorrei amarti
oltre il corpo la
sete la notte ed
il giorno ma penso
a tutti i miei
sbagli e non voglio
recar dolo
preferisco guardarti
ammirarti
sognarti finchè
qualcuno che
davvero ti meriti
si faccia avanti e
poi anche quel
momento di
abbandono che
in uno sguardo
ci unisce finirà
in cenere a consolarmi
fra le mille
lacrime amare e
quello che per
timidezza o per
ragione non ho
saputo darti

eroe o anti eroe

  Cosi  ne  aprofitto per  rispondere  al mio cdv  filejah che   nep commento   dele  faq   mi chiede  : <<  (... ) Ciao Anti-eroe, ... Eroe! O che ?  >>   per  eroe  s'intende   come  nell'antica  romana    o  nel significato  moderno   sono anti  eroe  o   eroe per  caso come    Dustin Hoffman     nell'omonimo film

se invece   nel significato  di caparezza





o nel significato  verista (  vedi  i malavoglia  dei verga  )  degli ultimi   allora  sono un erore 

Senza titolo 951

  VE LO RICORDATE IL FUMETTO BINGO ?  :-)


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Eremita

EDICOLA DI SAN FRANCO DI ASSERGI

Più volte ho letto storie di  eremiti, cercavo di capire, perchè, lasciavano  tutto alle spalle, per  vivere nella miseria, negli stenti, e pelegrinare in terre impervie e desolate. Questo è quello che credevo. Ma oggi penso che bisognerebbe rivedere il concetto di solitudine.  Vado in giro da sempre per deserti, boschi, monti, e valli, e credetemi, non mi sento sola; anche se spesso, ho trovato dei grandi ostacoli, ho faticato, ho sentito freddo e   fame,  ma mai, ho avuto paura angoscia e dolore, era solo uno stato di apparente disagio. Quello che sto  per scrivere, è il frutto di meditazione, e grande riflessione. In questo anno, ho camminato tanto, ho raccolto per voi delle immagini, delle emozioni, solo in questo modo, sono riuscita a placare la mia tristezza  e la solitudine che ti dà la città e le violenze che si ricevono in continuazione. In questa selva  io non mi ci ritrovo, perdo l'orientamento, cerco i valori, ma non riesco a trovare nulla  di pulito. In che  mondo viviamo.Franca Bassi    


Manifesto della scrittura Neofuturista

Scrittura nuova per nuovi Tempi


La Storia è uno sparo. Due torri che crollano. Carne. Acciaio. Sangue. Merda.


La Letteratura, invece, moda corrente. Contemplarsi l'ombelico. Crear giochi di parole. Rigurgitare il Postmoderno, per ruminarlo stancamente.


Viviamo in tempi difficili, i neri giorni della Kali Yuga,e  gli scrittori chiudono gli occhi.


Percepiscono il crollo del mondo e l'impossibilità della Scrittura di arginarlo.


Ma non reagiscono. Vi è chi ha scelto la via della fuga e dell'illusione. Chi invece, come un saprofita, profitta del dell'abisso, per guadagnar legittimazione.


I Neofuturisti rifiutano ciò. Come sentinelle annunciano l'alba. Come tafani ai fianchi di un pigro e possente cavallo, istigano ad agire. A cambiar prosaioli in scrittori. I nessun nome in orgogliosi creatori.


Poichè L'Uomo è assetato di Assoluto. Ma la società postmoderna, desacralizzando il Mondo, ha creato il deserto attorno a lui.


Per questo si avventa su ogni pozza, anche se fangosa e maleodorante. E la Poesia, il Bello che diviene Parola e Profezia, permette di trovar sorgenti d'acqua viva.


Ed è per questo, per svegliare le nostre anime e le nostre coscienze, che oggi noi lanciano con enorme convinzione questo Manifesto.


1) Abbiamo chiuso gli occhi con un Velo di Maya che ci rende alieni alla Vita, all'Azione ed al Reale. Temiamo il Tempo, perchè ci rendere consapevoli del nostro lento morire e la Complessità, perchè costringe ad interrogarsi.


Questo bozzolo artificiale, fatto di citazionismo, in cui ci imprigioniamo, è un pharmakon, veleno e antidoto, tossico e rimedio, droga letale e medicina salvifica.


Medicina perchè aiuta a sfuggire alle domande che ci inquietano, parlare del Tempo è riflettere sul proprio Destino, Veleno poichè senza consapevolezza della tragedia e del paradosso la creatività è destinata ad inaridirsi.


Per rinnovare la scrittura è necessario sfuggire a questa illusione, bere la cicuta, accettando la sfida della consapevolezza, portatrice di libertà e dolore. Un bengala che esplode, bruciando virtù ed impurità, rompendo quella rete di ipocrisie in cui cerchiamo di imprigionare la Vita.


2) La Scrittura deve aver fame di Reale. Ciò non significa imitare le forme dell'Apparente, ma scoprire il senso nascosto delle cose. Andar oltre il simulacro dell'Ordine e del Razionale, per evidenziare l'istinto e le sue lotte tragiche ed insensate.


Vivere è tentativo di dar senso a questo magma. La consapevolezza di poter fallire, il senso del tragico.


Esistere è essere consapevoli del Tempo Focale, con il suo divenire drammatico, con il suo trascinare di morte e logoramento. Cronos non sorride ai suoi figli, ma li divora.


E su questo, non su calchi ed imitazioni, deve fondarsi il Romanzo.


3) La Scrittura deve accettare la Complessità, l'oscillare della Natura e della Storia tra autopoiesi e catastrofe. I personaggi non dovranno essere maschere, fossili, calchi del passato, stanchi e monotoni cloni del Passato.


Saranno  cangianti, con i loro paradossi e linearità, contraddizioni e coerenze, con un linguaggio che non sarà doxa, ma rapporto, unico e irriducibile, del singolo con il Mondo.


4) Complessità è Contaminazione, figlia di una società liquida, in cui nuove identità si calzano in continuazione.


Contaminazione non è aggregazione di frammenti di cadavere. Deve identificare le comunanze profonde. La capacità di generare immagini e suggestioni comuni, analogie e simboli per donar senso al Reale.


5) Scrivere è recuperare il rapporto tra parole e cose, sottraendo l'ovvio e avendo il coraggio dell'essenziale.Andar oltre i pallidi simulacri, restituirli lo stupore e la forza originaria.


La Scrittura deve mostrare la verità, soprattutto su di noi stessi. Non gioco, ma ponte verso l'Assoluto. Sforzo di definizione del Mondo e del nostro rapporto con esso.


E ciò avviene tramite la Lingua: questa  deve esser mobile, e la sua malleabilità straordinaria, superba.


Compito dello scrittore è quella di modificarla, verticalizzarla, ammorbidirla e poi indurirla a suo piacere, come un fabbro. Partorir frasi che abbian la durezza della pietra e il tremolio delle foglie.


Scorgere le sue rughe e come Medea, donarle nuova giovinezza o distruggerla.


6) E' necessario donar nuovo senso alla Citazione. Il Post Moderno la utilizza come reiterazione di situazioni e trame, a volte prese in blocco, a volte spezzate in un nuovo contesto, riviste con ironia o con nostalgia.


Eppure, la continua replica di ciò che è stato, lo svuota, riducendo il tutto a puro rumore di fondo.


Si deve recuperare un diverso utilizzo, l' esser come un rudere in mezzo ad un periferia urbana. Generare straniamento, un interrogarsi sulla sua origine e motivazione, non abitudine.


7) Si deve recuperare il rapporto tra Azione e Scrittura. Azione è recuperare una concezione agonistica dell'Arte.


Esaltare dimensione polemica, contestataria non verso la Tradizione, ma contro la Decadenza.


Proporre idee incendiarie per agitare le coscienze, cercandole di liberarle dal loro torpore.


Azione è Impegno. Il che non significa far i pifferai della rivoluzione o perdersi in un vacuo estetismo, ma lottare per i propri valori, cercando di dar forma al mondo circostante.


Con questo Manifesto noi gridiamo la nascita di una nuova Scrittura, esaltare con fiducia le sue possibilità, non imporre canoni, perchè l'arte è libertà, tramite cui l'uomo si autorealizza.


Ogni uomo ha la propria personalità, le proprie qualità, le proprie bellezze. Noi vogliamo che ognuno scopra la bellezza della propria esistenza. Che ognuno diventi se stesso e non un calco di altri. Ogni uomo è creatore.

Senza titolo 950

  VI PIACEVANO LE CANZONI DI DAN HARTMAN ? :-)


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Quando il make-up diventa uno strumento di empowerment femminile, la storia di Beatrice Gherardini

 Fin ora   credevo che il  trucco cioè il make  up femminile  (  ovviamente  non  sto  vietando  niente  ogni donna   è libera  di  fare  qu...