due storie diverse tra loro ma unite dai valori della non violenza in terra non solo colpita dalla criminalità mafiosa cioè dall'andrangheta , ma opra da una exenofobia verso gi immigrati , lei stessa che era stata ed è terra d'immigrazione verso il nord e verso le Americhe ., la seconda la mia sardegna da le desamistade ora sempre più macchiate da criminalità comune e da infiltrazioni mafiose e dall'usura \ pizzo .
La prima è la vedeva di uno di quei ciclisti morti qualche giorno fa investiti da extracomunitario .
News Da diffondere tra la gente,per far capire che questo tragico ed inimmaginabile incidente è stato provocato non da un " marocchino "ma da un automobilista incosciente ,come molte volte lo siamo tutti. Brava Teresa una bella lezione di vita e sopratutto , come raccontano su fb , chi la conosce , una brava insegnante. Una grande lezione di vita in tempi come questi . come si dice nella bacheca da cui l'ho presa : Carmine Cocozza << Gli "eroi" sono persone così! Gesti semplici, poche parole. Anche questo è sud! Un grande abbraccio di condivisione.<< Gli "eroi" sono persone così! Gesti semplici, poche parole. Anche questo è sud! Un grande abbraccio di condivisione. >>
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La seconda
della diciottenne Martina Venusti della III A del liceo classico Gramsci ( Olbia ) vince un concorso nazionale con un articolo-racconto sulla biodiversità.Forse per molti\e insignificante rispetto ala prima , ma in importante perchè testimonia come i giovani non siano solo apatici e\o bimbiminkia \ defilippilizzati che hanno mandato il cervello all'ammasso accettando acriticamente tutto
Unione Sarda 8\12\2010
Premio a una studentessa del Gramsci
Ieri mattina la professoressa di italiano Antonella Bestazzoni è entrata nella classe terza A del liceo classico Gramsci e si è rivolta alla studentessa Martina Venusti: «Martina, hai vinto il concorso "Raccontare la biodiversità». La ragazza ha aperto la bocca, ma non è riuscita a dire granché. Travolta dall'emozione, mentre intorno a lei si scatenava l'entusiasmo. La diciottenne di Padru con il pallino della scrittura ha sbaragliato la concorrenza di migliaia di colleghi delle scuole superiori d'Italia e sabato sarà a Siena per ritirare il premio del concorso organizzato dall'Amministrazione Provinciale di Siena, la Federparchi e l'Ispra, in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il quotidiano "la Repubblica" e Legambiente. Il premio consiste in un viaggio soggiorno per due persone in uno dei parchi italiani che hanno aderito alla manifestazione. La professoressa Bestazzoni spiega: «Si poteva partecipare al concorso scegliendo una delle tre categorie programmate: parlare della biodiversità con un articolo in carta stampata, o in internet oppure con un articolo - racconto. Martina ( foto a destra in alto e sotto a sinistra da suo facebook )
ha scelto quest'ultima soluzione. Sono davvero orgogliosa per questo riconoscimento, nella sua categoria si sono distinte solamente due persone: lei e una ragazza siciliana». Il titolo del componimento della Venusti: "C'era una volta la biodiversità". «Ho scelto di trattare l'argomento tramite metafora - racconta Martina - in pratica, il mondo è visto come una immensa aula scolastica con il professore, ossia Dio, che fa l'appello. Gli studenti, sono gli animali. Di volta in volta all'elenco cominciano a rispondere sempre meno esseri viventi: si sono estinti». Lo scritto della diciottenne di Cozzula è piaciuto parecchio alla giuria, che era capeggiata dal presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Roberto Natale. Ieri mattina è arrivata una telefonata al Gramsci ( foto al centro ) :
Ieri mattina è arrivata una telefonata al Gramsci: «Martina Venusti ha vinto» dicono alla professoressa Bestazzoni. Che si precipita in aula per comunicare la notizia alla studentessa. C'era una volta è il classico incipit del racconto: l'unica concessione, evidentemente inderogabile, alle frasi fatte. «C'era una volta, sotto una maestosa quercia, quasi volesse proteggerla con la sua chioma, una scuola: ricordo perfettamente il primo giorno, la gioia di iniziare ed il Maestro che fece l'appello: tutti erano presenti (…) ma quando a metà anno il Maestro fece di nuovo l'appello notò che qualcosa era cambiato. L'appello venne ripetuto più volte, ma tanti non risposero: vi erano molti, forse troppi, assenti ingiustificati. I tentativi fatti per ritrovarli furono inutili, nessuno sapeva dove fossero». Il racconto prosegue spiegando le ragioni "dell'assenza ingiustificata", e si conclude con una constatazione amara: «Molti animali (come il nostro Petty Rosso) non avranno più la loro casa nei boschi. Quante assenze ingiustificate! Assenze che ci porteranno sicuramente alla fine anticipata dell'anno scolastico, cioè della vita». CLAUDIO CHISU
Fra i vari post natalizi che ho scritto e sto scrivendo questo è quello ( almeno è uno d'essi ) che ricalca maggiormente la mia esperienza ed il mio modo di vedere il mondo e doi viverciin esso .
In questo post cercherò , spero di riuscirci , di differenziarmi dai consigli di cui iniziano a comparire negli inserti\ allegati ed articoli della carta stampata ( quotidiani compresi ) e della tv .
Inizio il post con il classico dilemma Riciclo Si o Riciclo No nei regali e dei regali spiegando ( se qualcuno\a è contro sia che sia coerentemente ed irreprensibilmente sia in maniera ipocrita capita che dti dica che sei poco umano e cafone perché fai questo , ma poi lo fa lui \ lei stesso , me lo faccia notare mi farebbe piacere sentire il loro punto di vista ) spiegando perchè riciclo
Purtroppo questo capitalismo sempre più ingordo fa si che cambi in peggio anche il modo classico di riciclare il regalo - Se fino o a qualche anno fa i più previdenti si annotavano diligentemente su un quadernino segreto (o mimetizzato da pro memoria per inviare biglietti di ringraziamento) l’accoppiata oggetto e donatore, in modo da poter poi riciclare il regalo destinandolo a qualcun altro senza rischiare figuracce, da un paio d'anni sembra che e la gente stia facendo largo uso di e-bay per monetizzare i regali sgraditi e si parla di 88.000 regali sgraditi, non pochi, direi!In particolare maglioni, cravatte e pigiami, soprammobili e (purtroppo) libri. Purtroppo perché i libri sono belle cose, peccato che chi sceglie il libro a volte non sempre riesce ad azzeccare gli interessi e i gusti del destinatario) .
Ma nonostante questo una ricerca di Reserch International salta fuori che gli uomini rivendono, mentre le donne offrono in beneficenza quello che non vogliono tenere. La maggior parte delle persone però si tiene anche gli oggetti che non usa, accumulandoli in casa in attesa di ispirazioni.
"La crisi incide - dichiara il Presidente dell'Adoc Carlo Pileri - perché diminuendo la capacita di spesa delle famiglie anche la qualità e la fantasia nello scegliere i regali ne risentono. Per cui la voglia di riciclare cresce sia per liberarsi di regali poco graditi ma anche per risparmiare la spesa di un regalo da fare o addirittura per guadagnarci vendendo su E-Bay, nei siti di scambio o nei mercatini regali doppi o non utili." "In fondo - conclude Pileri - la pratica del riciclo, se non cade nel cattivo gusto, può essere un sistema giusto per evitare sprechi, e un buon cesto alimentare riciclato, può tante volte far felici persone che non se lo potrebbero permettere."
L’idea di disfarsi del vecchio, del rotto e dell’inutile in questo momento dell’anno è antica. Ormai non si buttano più gli oggetti dalla finestra, ma il concetto di lasciar spazio al nuovo, alla primavera, è sempre lì. Trovo molto carino il trasformare questa “purificazione” del proprio spazio vitale in un atto intelligente, non in una ulteriore produzione di rifiuti. Voi come mi comportate Rivendete, ri-regalate, buttate via, mettete da parte, facendo buon viso a cattivo gioco , offrite in beneficenza o che altro ? Io riciclo , anche se non sempre ifatti queto è il primo natale in cui riclo meno perchè cambiare i regali sbagliati, inutili o doppi è cosa buona e giusta. E’ ecologico perché riduce i doppioni (non vi comprate il maglione verde se potete averlo dando indietro quello blu), riduce lo spazio occupato (non vi servirà un armadio più capiente, da mettere in una casa più grande, se darete via quello che vi ingombra senza esservi utile) e limita i rifiuti , lo spreco di risorse (ok, non vi piace, ma è nuovo! Non ha senso buttarlo via!).
Ora L’ostacolo più grosso è la paura di offendere chi vi ha fatto il regalo sbagliato.Se sono veri amici , come capita a me che mi sgamano quasi subito non si dovrebbero offendere e ci ridono su o fanno finta di niente . Ecco cosa suggerisce http://www.ecowiki.it più precisamente qui : << Giusto mettere i rapporti umani prima dei capricci, ma sarebbe altrettanto giusto mettere l’onestà alla base dei rapporti umani, magari aiutandosi con un pizzico di diplomazia: “Cara, il maglione blu che mi hai donato era perfetto per la taglia e di ottima lana. Il modello era proprio quello che volevo e ti ringrazio per aver azzeccato il regalo.>> oppure se volete essere meno ipocriti o e trovare una via di mezzo sempre dallo stesso sito << L’ho cambiato con uno verde solo per abbinarlo alla camicetta che ho ricevuto dalla zia Carmelina.” >> oppure come ho fatto io qualche anno fa : non m'andava bene di taglia e l'ho passato a ... o l'ho dato in beneficenza , comunque era molto bello grazie .
Ecco i modi , quelli dopo il 7 sono miei personali , dell sito citato prima per fare un regalato riciclato
1. Se abitate a Venezia, mettete i regali sbagliati nei cassonetti dei Rifiuti con affetto. Potreste trovare qualcosa di vostro gusto lasciata lì per voi da uno sconosciuto.
2. Il regalo di rimbalzo. Se conoscete qualcuno a cui quella cosa serve, dategliela subito. Perché aspettare il prossimo Natale, quando potete far arrivare subito a destinazione un oggetto che qualcun altro potrebbe usare? Non fatevi fermare dalla scusa che a quella persona avete già fatto un pensiero: la generosità non dovrebbe conoscere misura!
3. Se avete lo scontrino, cambiatelo dove è stato comprato. In questi giorni molti negozi permettono i cambi di taglia, di colore e talvolta anche di oggetto se gli riportate quello che non vi va. Accettano i resi per indurvi a curiosare tra gli scaffali sperando di vendervi anche altro, ovvio.
4. Se non avete voglia di uscire di casa, vendetelo o barattatelo on line. E-bay immagino lo conosciate, per cui vi parlo solo di ZeroRelativo, un sito di baratti tra privati dove potete accettare offerte o specificare che cosa volete in cambio del vostro oggetto.
5. Uno Swap party è una festa in cui tutti portano qualcosa da scambiare. Si fa in casa, tra amici, o in un posto pubblico (dove rischiate un po’ di più di essere scoperti). E’ anche un modo divertente di far fuori i dolci avanzati e di ridere con gli amici dei regali sbagliati.
6. I mercatini di beneficenza, le collette missionarie e le raccolte umanitarie sono altri ottimi posti dove consegnare di tutto. Di solito trovate luoghi e date nei giornali locali o fuori dalle parrocchie.
7. Lo scatolone dei riciclandi (ovvero il luogo di raccolta degli articoli da regalo per occasioni future) funziona bene se vi ricorderete di attaccare ad ogni oggetto un biglietto con nome del donatore e data di ricevimento.
8 . riferendomi al punto 6 ai comitati \ cassi di feste patronali che organizzano pesche di beneficenza , ma attenzione che fra gli organizzatori non ci sia qualche amico o parente che vi ha fatto il regalo che volete liberarvi .
9 . se è un doppione tenetevi il regalo e regalate il vostro non ovviamente ala stessa persona oppure non a breve distanza ( compleanno , onomastico , laurea , diploma , ecc )
Ora chi leggerà questo post penserà che io faccia un uso massiccio del riclo , ma ciò non è completamente vero .
Studio l'umore , gli eventi delle persone ( matrimoni , nascite , morti ecc ) che gli stimoli a fare un determinato passo . Ad esempio quest'anno ad una coppia d'amici che s'è sposata due anni fa , ma che ancora non si è decisa di fare un figlio , ho regalato due romanzi ( non ricordo quale , perchè è impacchettato vista la mia abitudine per non lasciarmi influenzare da pubblicità , fretta , ecc di scegliere i regali fra ottobre e novembre ) su tale tema .
Per i regali oltre a riciclare agisco cosi
1 ) le botteghe del mondo \ del commercio equo , specie i cestini di generi alimentari ( spesso più buoni e sani dei negozi normali ) o ottimi regali nell'artigianato , 2) l'edicola spesso in edicola trovate , in quanto i giornali o in allegato o a parte ( ormai editano di tutto ) , buoni cd o dvd non più ristampati nei negozi normali e buon prezzo o a gratis ad , esempio questo anno regalerò tutta la discografia della Nanni a mia madre comprata in edicola ., oppure a mio " fratellino " ( il nipote di una nostra dipendente) uno \ due Sketboard da dito materiali compresi ( skatterboad , rampe , ostacoli , chiavi , e ruote di riserva ) allegati ai numeri 2867-2870 di topolino usciti il mese scorso
li trovate in vendita in unica confezione qui su ebay
3) lo scarico d'internet di film e discografie ( ovviamente quando è possibile, cioè quando : a) tengo un po' di € ., b) quando uso il pc d'amici o parenti che hano Xp /windos o vista visto che con linux è un mezzo casino con molti siti , in siti legali ed ufficiali )
4) regalo quello che a me è piaciuto o mi ha colpito ed ha per me un significato particolare
5) invito o chiedo consiglio alla persona a cui devo fare il regalo , in maniera indiretta : << << non sò cosa regalare a tua sorella o tuo fratello , puo venire ad aiutarmi a sceglierli un regalo ., o cosa mi consigli , codsa li può essere utile o gradito >> ..
6) se fate le spese non necessariamente nel mese di dicembre con il proprio partner o amiche\ci vedete cosa si compra o su cosa vorrebbe comprarsi o guarda sospirando o con occhi scintillanti le vetrine dei negozi femminili ( gioiellerie , abbigliamento) , ma a che d'altri ( librerie , musica\ video , ecc )
7) una cosa che vi avevano prestato magari anni fa restituitela sotto forma di regalo di natale
Non so che altro dirvi e quindi vi lascio con degli url se nel caso no sapete cosa regalare
url di regali equo solidali ( cioè prodotti provenienti dalle Cooperative Sociali, dal Commercio Equo e Solidale, dalle imprese nate dal Progetto Policoro e da quelle legate a produzioni biologiche o eco-compatibili, da Cooperative ed Associazioni impegnate nella lotta alle mafie ) e non
Il primo: un transistor. La musica, un po' gracchiante, trascinava e dava corpo ai miei sogni di bambina già cresciuta e scarabocchiata dalla vita. Non avevo neanche dodici anni. Ed ero tanto curiosa. Troppo. Portavo lunghi capelli scomposti. La canzone s'intitolava Madame. Un pensiero: "Parla di sesso". Un'immagine: lo vedevo un marinaio, un Querelle ante-litteram. Non era un brano tratto dall'album Trapezio, in fondo? Come il film del '56 con Tony Curtis, Burt Lancaster e Gina Lollobrigida. Il primo d'una serie di titoli circensi, cinematografici, poetici, "rubati" da altre opere, persino da preghiere: da I migliori anni della nostra vita ad Amore dopo amore, a La vita è un dono...
Poi il corso della mia città. Estate. Però quel corso era sempre grigio. Grigio come le parole della canzone. La corsa affannosa per trovare un suo disco: non era facile allora. Mi sormontava un condominio. Compatto. Elevato. Elevatissimo. Una cattedrale di sofferenza. Un monumento alla marginalità. Lì dentro, io immaginavo vite, silenzi a mezzofumo, camere di ragazzi, o ragazzi senza camere, in malsana promiscuità; cuscini, parole non dette, verità inconfessabili e inconfessate. Lì non c'era mai voce. A chi interessavano esistenze dozzinali? Vi si consumavano amori, forse amori segreti. Forse malati. Forse, da quelle parti poteva abitare non tanto un marinaio, quanto uno sterratore, muratore, travestita, drogato, un anonimo senza futuro. Era un universo chiuso, casalingo, dalle luci fredde. Se si apriva un pianeta, era dentro una stanza perché solo dal pertugio delle moquette stinte potevano nascere trovate, ribellioni, fantasie...
Poi il mare, l'apertura ariosa degli azzurri sconfinati. In quell'occasione lo vidi per la prima volta. Ma lui era sempre cittadino, sempre grigio. I colori, erano la lotta su quel grigio. Come Pasolini, incarnava "una realtà talmente concretizzabile che, sfogliando le pagine, mi sfregai le dita più volte per togliere la sporcizia". Questo mi avrebbe confidato, molti anni dopo, una giovane amica. Io non mi sfregai le dita, ma la sporcizia c'era. Se l'uomo non può resistere a troppa realtà, quella era davvero insopportabile. Eppure a me piaceva. Perché, malgrado tutto, non si esauriva in quella dura concretezza. Tragico samba. C'era un interno scuro, una "famiglia" con fratello incestuoso, una sorella fin troppo disinvolta, che passava di aborto in aborto. E questa dolente figura di amante che la invitava a non ammazzarsi, perché c'erano tante cose belle in tv. Non era ironico, era un sogno molto meschino, ma ancora uno sprazzo di umanità nel cinismo in cui si soffocava. (Come nell'ultima scena di Salò: quando i due adolescenti repubblichini, dopo aver assistito impassibili alle peggiori stragi, si ritrovano a chiacchierare delle loro semplici passioni: "Hai la ragazza?", "Sì". "Come si chiama?", "Margherita".)
A cantare quest'intruglio, queste (o)scene di famiglia, un incrocio tra Freddie Mercury e Basquiat. Un'altra foto lo ritrae con la calzamaglia e gli stivali, accanto all'uomo con lo striminzito soprabito dimesso, a leggere un giornale, il quotidiano. Quella era la Romanina dalla squillante ed elegiaca amoralità. Il travaso dall'uomo antico al nuovo, non senza sofferenza e con un cerchio alla testa, reduce da nottate. Che confusione, ma il mondo così com'era non reggeva più.
Un mondo di uomini, comunque. Quasi e totalmente uomini. Non è che prima m'interessassero molto, anzi, li temevo, così rigidi ed esterni e vincenti. Io amavo la cavità profonde e in loro mi pareva non ci fosse nulla da scoprire. Sbagliavo. Gli uomini diventavano viscere, come quelle pareti anonime. Diventavano corpi, erano nudi, spogliati, seducenti e inermi. Erano maschi totali, perché non temevano la loro femminilità. Forse per questo, malgrado quelle note che descrivevano donne negative, o pupe dei boss, io non mi sentivo più ferita, stavo bene, con un'infusione di calma, tepida come infuso, e buona, buona. Stavo fuori del tempio, e vi trovavo Gesù in cattiva compagnia o Jesus of Montreal.
Poi, ecco, c'era anche uomo e camion. Un'evocazione, dopo aver ascoltato i racconti di E., classe 1951, che mi ospitava a casa sua offrendomi cioccolata bollente: e la musica di Renato sempre in sottofondo, fra tubetti di mascara e giornali, riviste alternative, Fuori, giornaletti. Giornalacci. E. raccontava le sue avventure. Dài, salta su. E il camionista accompagnava lo strano ragazzo e poi, dopo bevute e donne, magari una carezza scivolava anche sul giovane, così con una vena di malinconia e senza attese. E, dopo... le rande perfette dei due profili si stagliavano nel nero dell'abitacolo, soddisfatti e rilassati, e "tutto sommato è bello anche così... gli uomini sono più generosi". Non c'era da aspettarsi alcuna durata da quegli incontri, eppure quanta passione ci si metteva, quanto grido d'amore, quasi infantile.
In un'altra immagine ancora, sempre vista nei pomeriggi con E., Renato apponeva un bacio rapito e casto sulle labbra d'un giovane amico; la foto suscitò uno scandalo inimmaginabile, eppure era un ritratto elusivo, un fraseggio accennato. Il turbamento non stava nel gesto, ma negli occhi: chiusi, travolti, così puramente passionali. Composto e borghese, il ragazzo ricordava la danza di Carlo Cecchi con un altro compagno, ritratta negli anni Sessanta. E questo non era accettabile. Si poteva tollerare la trasgressione, non il sentimento.
Il resto? Ma il resto, le madri, i figli, le amicizie, i bambini, la fede, erano già racchiusi in quelle storie, in quegli squarci di volti, in quelle note secche come fuoco, in quella sfronzolata e sghemba follia.
Nonostante, ancora i tg e trasmissioni tv on abbianomfatto programmi menate sulle festività , già se ne respira sempre più nonostante manchino ancora 17 giorni, basta a suscitare ricordi ancestrali e fantasie natalizie anche un semplice agrifoglio di un giardino privato
o una pianta prenotata e non ancora ritirata in negozio ( a sinistra .
L'aria festività si respira anche da gli alberi di natale ( veri o finti ) o piante di Agrifoglio in vaso esposte fuori o nelle vetrine dei locali e dei negozi o che non ho fotografato ( nonostante dagli amici\che e quei "Giurassici " :-) mi deridono e ci scherzano e mi prendono in giro editandomi come " un turista Giappone " per la mia passione mania secondo i Giurassici \ matusa ... ehm... genitori , di fotografare tutto e tutti ) per evitare pubblicità indiretta o violazione della pseudo legge sulla privacy e perché mi sono ( poi il gusto è soggettivo ) sembrate ovvie e scontate visto che ormai i siti come , e d i giornali e tra un po' le trasmissioni tv nei loro insulsi reportage natalizi .
Ne grandi e ne piccoli centri ci sono gà le illuminarle , in alcuni in tempi di crisi economica ( parlo del mio comune poi gli altri non so , in quanto causa impegni non ho avuto modo d'andare o a Sassari a parlare con il prof per la tesi , o ad Olbia per dare una mano sgomberare la casa , ormai venduta di mia nonna materna ) in forte deficit causa derivati e spese inutili da cricca \ casta , delle lunarie fai da te \ fantasia come le foto che riporto sotto
Il Galletto ( addobbato per natale ) simbolo del comune di tempio usato comune " stemma 2 dai negozi iscritti all'associazione dei commercianti .
Ecco un modo intelligente , anche se secondo alcuni è un po' pacchiano e dicattivo gusto , per fare delle decorazioni natalizie che non siano le solite ,e molto dispendiose e sperperose in termini economici ed ambientali .
(AGI) - Bergamo, 7 dic. - Mohamed Fikri e' tornato libero. Il marocchino accusato della scomparsa di Yara Gambirasio, la giovanissima stella della ginnastica ritmica
e' stato scarcerato dopo che il gip ha accolto la richiesta del pm di farlo tornare in liberta' dopo che, nel giro di 48 ore, si sono polverizzati gli elementi a suo carico. La cattiva traduzione di una frase intercettata pronunciata dal giovane che non era un'invocazione, ma una mera imprecazione, ha fatto crollare il principale atto nelle mani della procura. Se a cio' si aggiunge che il pericolo di fuga e' stato smontato dalla circostanza - confermata dal suo datore di lavoro - che Fikri stava tornando nel suo Paese di origine per godersi legittime vacanze, si comprende come per la difesa non sia stato difficile sgretolare il teorema della Procura. Fikri, per altro, era gia' stato interrogato prima del rocambolesco blitz sulla nave al largo di Sanremo, e nessun provvedimento restrittivo era stato emesso nei suoi confronti. E' stato l'ascolto dell'intercettazione (in un primo momento tradotta come 'Allah mi perdoni, non sono stato io ad ucciderla') a far scattare il fermo. Fikri restera' in ogni caso indagato per il sequestro e l'omicidio di Yara, anche se, a questo punto, gli investigatori cercheranno di coltivare altre piste. Pochissimo credito riscuote quella di due misteriosi italiani che sarebbero stati visti da un testimone a bordo di una Citroen rossa. (AGI) .
>>
Mi chiedo Se le indagini fossero fatte bene e non sull'emozione del momento e pressioni istituzionali perchè magari nell'opinione pubblica ha creato un grande clamore . Ma soprattutto se in italia ( dall'estero apprendiamo solo le .... cioè le cose più deleterie e stravaganti passivamente e acriticamente per lo più ma non le cose serie e utili ) i consulenti di tribunale si mettessero dei mediatori culturali s'eviterebbe che , in questo caso uno straniero extracomunitario finisca sotto il pubblico lubridio mediatico e dell'opinione pubblica e di una xenofobia sempre più strisciante e generale sobbilata dai media di regime e non,oltre che dalle dichiarazioni demagogiche e populiste di gente che parla solo aalla pancia e allo scaricabarile per non ammettere i loro fallimento nelle politiche sociali e per tenersi buon a scopo elettorali una frangia d'elettorato ottuso , fanatico , ed xenofoba , che tende a generalizzare per dimenticanza ed ignoranza o perchè ha timore a fare i conti con il proprio passato facendo a loro ciò che noi abbiamo subito emigravamo fra l'800 e il 900 in Europa e nelle Americhe .
Eviteremo cosi cacce all'uomo non solo da parte della gente ormai sempre più acritica a cercare nell'emigrato integrato o meno un capo espiatorio o come colpevole da quelli che poi risultano i veri colpevoli nel caso di Novi Ligure meglio noto come quello di Erika e Omar ( fortunatamente gli investigatori non l'hanno preso per buone ed hanno evitato cantonate ) , o presunti come in quello d'Erba e Meredith(presi per buoni per poi essere clamorosamente smentiti \ sconfessati ) .
Concludo facendo i complimenti a sindaco della cittadina in questione dal reato d'omicidio ma continua a rimanere indagato per sequestro , vuol dire che fra i leghisti c'è gente che non ha mandato il cervello all'ammasso e non è razzista insomma anche i duri hanno un cuore e cantano bay don't crait dei Guns Roses :-) per come sta gestendo la cosa e per l'impegno per evitare lo sciacallaggio mediatico . chi se ne frega se è Leghista . Non tutti i suoi iscritti e rappresentanti davanti a tragedie come queste continuano alla pancia e gil istinti più bassi e turpi della gente e a ribadire l'equazione -- non sempre esatta- e generica -- clandestini-criminalità e << L'europarlamentare Borghezio attacca. E sotto il titolo «Ma che giustizia è?» la Padania punta il dito contro una immigrazione «incontrollata» e contro una giustizia ritenuta lassista.>> ( da bergamoggi.it ) nonostante l'indagato sia stato scagionato.
E al cardinale Tettamanzi ( finalmente qualcuno , spero non sia di circostanza ed ipocrita ma reale , degli altri papaveri delle gerarchie ecclesiastiche dice una cosa giusta ) : << Davanti ai gravissmi fatti che stiamo apprendendo dalla cronaca restiamo sconcertati», ha scandito Tettamanzi davanti ai rappresentanti delle istituzioni: «Prego non si sovrapponga genericamente a tutti gli immigrati la categoria della delinquenza». Tettamanzi ha invitato i milanesi e gli amministratori a lavorare per la «coesione sociale», tornando sulla lite della moschea con una «riflessione sulla possibilità di disporre di luoghi di culto.>>
Già incominciano in tv e nei media le pubblicità di gneri alimentati per cenoni Le vetrine dei negozi , comprese quelle de commercio equo cominciano ad esporre panettoni e simili . E già s'incominciano ad essere mangiati (come questo di questa foto ,da me scattata a destra ) , che abbiamo aperto durante il turno e offerto anche ai clienti in bottega per festeggiare l'elezione della nuova presidente ch'era di turno con noi d sabato .
Ma in queste feste , salvo che no siano a tempio non ce nìè devi andare a Sassari ( un ora ) o A Olbia ( 30\40 minuti ) che non siano negozi biologici , o piccole botteghe del commercio equo ( come quella cittadina , mancano o sono rari i prodotti per chi ha scelto come stile di vita l'essere vegano o di non mangiare animali .
Nel post natalizio d'oggi è dedicato da un vegetariano a chi ha fatto tale scelta e che soprattutto nelle festvità ( natalizie in questo caso ) si sente discrimnaino o in imbarazzo ( come testimonia questo post sul forum di vegan home http://www.veganhome.it/forum/salute-cucina/pranzo-natale-famiglia/ ) da carnivori o vegetariani non vegani .
Ecco qui alcune ricette non solo per i vegani , ma chi ha il coraggio di affrontare i tabù familiari e sociali che ci voglio per forza far mangiare carne non solo tutto l'anno ( vedi Mc donald e altre catene ) anche a natale tratte da http://www.veganitalia.com/natale/natale_menu.html
<<
IL Natale senza crudeltà è all’insegna dei colori del sole. Le preparazioni scelte per comporre il menu vegan delle feste 2006 si snodano lungo tonalità che vanno dall’arancione delle carote, al rosso scuro dei pomodori secchi e passando poi al giallo forte della zucca e delle lenticchie indiane, per trasformarsi poi nel bordeaux delle cipolle e del radicchio trevisano. L'intenso sapore del seitan si accompagna all'agrodolce del contrasto cromatico tra arancio e barbabietola, facendo strada alla dolcezza conclusiva di banane e ananas, mele e pere tuffati nello splendido abbraccio della fonduta al cioccolato. Tutte le ricette sono per 4 persone.
[bruschettine alla crema di carote speziata]
500 gr di carote
2 spicchi di aglio
olio d'oliva extravergine qb
aceto di mele
2 cucchiaini di cumino pestato
1 cucchiaino di harissa
1 cucchiaino di cannella
1/2 cucchiaino di zenzero
sale
Lessare o cuocere le carote al vapore.
In una terrina, schiacciarle con la forchetta, incorporando a poco a poco l'aglio triturato (o il succo ricavato con l'apposito strumento), le spezie, l'olio e l'aceto, girando e mescolando il composto fino ad ottenere una crema omogenea. Servire su crostini di pane integrale.
[hummus del sole]
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai di tahina
1 limone
1 mazzetto di prezzemolo
1 pizzico di peperoncino e/o paprica
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
80 g di pomodori secchi rinvenuti in acqua bollente
sale
Mettere nel frullatore i ceci, la tahina, il succo di limone, gli spicchi d'aglio pestati, se necessario dell'acqua, e il sale; frullare a bassa velocità per 30 secondi fino ad ottenere un composto omogeneo abbastanza denso.
Aggiungere i pomodori tagliati a striscioline e fare ancora un giro di frullatore
Disporre in una ciotola comune e decorare con il prezzemolo tritato, un pizzico di peperoncino e/o paprica e
un filo di olio d'oliva. Servire con pane tostato.
[lasagne alla zucca ]
500 gr di lasagne vegan
1kg zucca,
una cipolla tritata,
olio extravergine
vino bianco dolce,
250 gr di besciamella vegan
noce moscata, sale, pepe
Lessare la zucca in acqua salata dopo averla privata della buccia, dei semi e dei filamenti interni.
Scottare le lasagne e lasciatele asciugare su un canovaccio.
Nel frattempo soffriggere la cipolla in olio con un bicchiere di vino bianco.
Sbucciare la zucca, renderla cremosa stemperandola con una forchetta, unirla alla cipolla e farla insaporire per qualche minuto.
Mescolare zucca e besciamella in una zuppiera capiente.
Procedere nella preparazione degli stati alternando pasta e composto di zucca .
Terminare con un leggero strato di composto. Gratinare in forno a 200° per circa 30 minuti.
Prima di servire spruzzare di gomasio.
Lasagne vegan (prima ricetta)
o 250 gr di farina
o 2 cucchiai di olio e.v. di oliva
o 1 cucchiaio di amido di mais o di arrow root
Mescolare gli ingredienti aggiungendo acqua fresca per ottenere un impasto soffice ma assolutamente non appiccicoso. Impastare a lungo. Tirare con un mattarello inché diventa molto sottile spargendo un po' di farina se è necessario. Tagliare la pasta formando dei rettangoli di 13 x 18cm. Cospargere con un po' di farina e mettere da parte senza sovrapporre le lasagne. Cuocere tre o quattro alla volta in acqua salata con un po’ d’olio.
Lasagne vegan (seconda ricetta)
o 180 gr di semola di grano duro
o 80 gr di farina di ceci
o curcuma (un pizzico)
Mescolare gli ingredienti, aggiungere acqua e anche un po' d'olio per rendere l’impasto più elastico. Impastare il tutto con acqua fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Prima di passare a stendere la sfoglia, lasciare l’impasto a riposare in frigo per una mezz’ora. Poi procedere come sopra (si può anche usare l’apposita macchinetta a rulli).
Besciamella vegan
4 cucchiai di olio di semi di girasole
50 g di farina di riso
25 cl di brodo vegetale
noce moscata
pepe bianco (facoltativo)
sale
In un pentolino alto e stretto far scaldare l’olio.
Fuori dal fuoco unire la farina e mescolare con energia per far sì che i due elementi si amalgamino bene.
Rimettere sul fornello protetto da uno spargifiamma e, un mestolo alla volta, aggiungendo il brodo caldo mescolando senza interruzione.
Far addensare la salsa fino alla giusta consistenza.
Aggiustare di sale.
Aggiungere la noce moscata e volendo pepe bianco macinato.
[crema di lenticchie arancioni all'indiana ]
250 gr di lenticchie arancioni
1 cipolla
4 spicchi d'aglio
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di semi di cumino
1/2 litro d'acqua
olio extravergine d'oliva
sale
peperoncino
Lavare le lenticchie e scolarle. Sbucciare e tritare aglio (eccetto uno spicchio) e cipolla, poi farli soffriggere in un po' d'olio. Aggiungere la curcuma, mescolare e insaporire per qualche istante.
Unire le lenticchie, insaporire con sale e peperoncino; bagnare con l'acqua, incoperchiare e cuocere fino a quando le lenticchie si saranno ridotte in poltiglia.
Preparare il condimento detto "tarka": scaldare l'olio, affettare lo spicchio d'aglio rimasto, farlo soffriggere insieme ai semi di cumino; condire le lenticchie appena l'aglio si sarà imbrunito.
Servire accompagnando con del riso basmati (anche integrale).
[seitan della Regina di Cipro]
500 gr di seitan al naturale
2 grosse cipolle rosse
aceto balsamico q.b.
sale (assaggiare prima)
olio extra vergine di oliva
Tagliare le cipolle a metà e poi a fettine sottilissime. In una padella larga versare un paio di cucchiai d’olio, poi le cipolle. Farle imbiondire un po’ e quindi spruzzarre almeno un cucchiaio d’aceto balsamico, lasciarloevaporare, e quindi versarvi il seitan. Far cuocere lentamente, aggiungendo un po’ d’acqua ogni tanto. Quando il seitan sarà un po’ gonfiato e le cipolle saranno tenere, spegnere il fuoco e lasciare insaporire per una decina di minuti almeno. Riscaldare e servire.
[radicchio trevisano alla griglia]
600 gr di radicchio rosso di treviso
4 cucchiai olio extravergine d'oliva
1 limone
sale
pepe
Togliere al radicchio le foglie esterne, lasciare circa tre centimetri di gambo. Tagliare ogni cespo in 2 o 4 quattro spicchi.
Lavare gli spicchi e condirli con poco olio.
Cuocerli su una griglia rovente, da tutte le parti per circa 5 minuti.
Disporre il radicchio su un piatto di portata e condirlo con sale, pepe e il succo del limone. [barbabietole e arance in insalata]
350 gr di barbabietola cotta
2 arance sbucciate e tagliate a fette
20 gr di noci
2 cucchiai di succo d’arance
1/2 cucchiaino di succo di limone
sale e pepe
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Asciugare le barbabietole e affettarle.
Sistemare barbabietole e arance sovrapponendo a raggiera le fette su un piatto di portata o sui piattini
Tostare le noci in forno preriscaldato a 175° per circa dieci minuti.
Tritarle finemente e spargerle sopra barbietole e arance.
In un frullatore, mescolare il succo di arancia, quello di limone e un po' di sale e aggiungerevi l’olio mescolando continuamente.
Versare il condimento sull’insalata.
Cospargere di pepe e servire immediatamente. [fonduta al cioccolato con frutti rossi e gialli ]
cacao amaro q.b.
mezzo bicchiere (o meno) latte di soia
zucchero moscovado q.b.
aroma di vaniglia o arancio
tofu cremoso (opzionale)
mele, pere, ananas sbucciati e tagliati a piccoli pezzi
banane a rondelle di un paio di centimetri
fragole intere o (se grandi) divise a metà
Le quantità da utilizzare variano a seconda delle dimensioni del recipiente per fonduta. Calcolare che bisogna ottenere una crema di cacao, latte di soia e zucchero, aromatizzata a piacere, molto densa. A piacere, per renderla più cremosa e ricca è possibile aggiungere del tofu cremoso frullato.
Una volta stemperato bene il cacao, far riscaldare bene la crema a bagnomaria, sempre mescolando, e poi passarla nel recipiente per fonduta da portare in tavola.
Accendere il fornelletto o la candelina e immergere la frutta, già sbucciata e tagliata, con le apposite forchettine.
>>
Prevvedo che riceverò email d'intolleranti carnivori , ma mi trattengo dal fanculizzarli , perchè nonn sempre si può fare , perchè avolte prevale in me un po' di buonismo ( sarà anche l'atmosfera caramellosa , un po' sdolcinata , a limite dello stucchevole . natalizia ) oltre pena e pietà visto che la maggior parte d'esse ( almeno dalla ,mia esperienza che ho avuto ) saranno dettate da pregiudizi e disinformazione dei media ufficiali che oltre a disinformare ridicolizzano senza conoscere chi non s'adegua alle loro imposizioni . A loro consiglio ( anche se alcuni mi diranno che sto dando le perle ai porci , ma mi sento seme e credo che in qualcuno\a attecchirà prima o poi ) oltre i siti con ricette , altri siti con le motivazioni di chi ha fatto a scelta coraggiossima dei Vegani
http://www.laverabestia.org/ risposta ai disinformatoi e ai deficenti che dico che vedono nei vegani solo quelle persone che non mangiano carne , pesce , ed altri prodotti derivati da animali ( latte , uova , formaggio , carne animale , ecc
http://www.veganhome.it/community/ poichè la conoscenza . il dialogo ed il confronto almeno provarci puà servire ad abbattere o limitare i pregiudizi e i presupposti ecco a quest'altra sezione
ricette
http://www.chupacabramania.com/articoli/animali/menu_festivita.htm ( non saranno de 2010 , ma sepre da provare qual'ora abbiate unfamiliare , amico , o parente diretto o indiretto che nonnpuò motivi di salute o scelta bvegana \ vegetariaja mangiare prodotti animali )
Vegetariani, una vita senza carne, Stefano Momentè, PAN Gruppo Editoriale Armenia SpA, Milano 2001.
Vegetariani, una vita senza carne Stefano Momentè, PAN Gruppo Editoriale Armenia SpA, Milano 2001.
spiega:
* perché una dieta vegetariana può giovare alla salute;
* quali sono gli alimenti indispensabili al nostro organismo;
* come attuare il passaggio alla dieta vegetariana nei bambini;
* benefici e svantaggi derivanti dall'eliminazione della carne dalla dieta.
Un utile glossario e un ricettario per realizzare pietanze genuine e gustose completano il volume.
Stefano Momentè Né di Carne, Né di pesce Il manualedel perfetto vegetariano L'Età dell'Acquario - luglio 2010 - Euro 14,50
I vegetariani, però, non sono tutti uguali: alcuni mangiano latte e uova, altri escludono qualsiasi prodotto di origine animale (vegani), altri ancora si nutrono esclusivamente di vegetali crudi e frutta (crudisti e fruttariani).
Vegetariani non ci si può improvvisare. Benché un’alimentazione senza carne e derivati possa essere considerata completa sotto tutti i punti di vista – oltre che eticamente corretta – è necessario bilanciare adeguatamente i diversi alimenti affinché il nostro organismo possa trarne beneficio e non subire carenze di alcuni importanti elementi.Questo testo offre un’ottima introduzione all’argomento fornendo risposte chiare ai più comuni interrogativi: perché optare per una dieta vegetariana; perché una dieta vegetariana giova alla salute; quali sono gli alimenti indispensabili al nostro organismo; come crescere dei figli vegetariani e quali sono tutti i benefici derivanti dall’eliminazione della carne dalla dieta.Un ricco ricettario per realizzare pietanze genuine e gustose, importanti documenti nutrizionali e un glossario in appendice completano il volume.
Ad ogni pagina tante risposte anche per quanti già conoscono, utilizzano e amano il cibo crudo (Raw Food), e cercano le ricette più indicate per un’alimentazione sana ed equilibrata e le soluzioni migliori per quando si mangia in compagnia.
La prefazione è firmata da Cherie Soria, grande esperta internazionale di Raw Food, che ha donato agli autori alcune tra le sue ricette più interessanti.
E ancora tante informazioni sul crudismo, quando e come nasce, le scelte alimentari e le motivazioni che ha alla base; le combinazioni alimentari e la disintossicazione. All'interno anche diverse tecniche per conservare il cibo, come ad esempio l’essiccazione, insieme alla presentazione della pratica del digiuno e dei suoi benefici sulla salute; come pianificare una dieta, gli accorgimenti per mangiare fuori casa e numerose ricette per colazioni, salse e condimenti, snacks, insalate, pane e crackers, piatti principali, ricette dal mondo e dolci.
GLI AUTORI
Stefano Momentè, quarantacinque anni, è vegetariano dal 1985, tendente al crudismo. Giornalista e comunicatore, è esperto di cucina e lifestyle vegetariano. Ha fondato e presiede Veganitalia (http://www.veganitalia.com), associazione per l'informazione sul veganismo in Italia. È ideatore e promotore del circuito Ristoranti Verdi. Tiene conferenze, corsi, seminari sul vegetarismo. Ha pubblicato: per Pan (Gruppo Editoriale Armenia), nel 2001, Vegetariani, una vita senza carne; per Macro Edizioni, nel 2002, Il Vegan in Cucina, oltre 300 ricette senza carne, pesce, uova o latticini; per Next Italia, nel 2005, Seitan, preparazione e ricette
Sara Cargnello, trentatrè anni, si è laureata in Scienze Ambientali all'Università Cà Foscari di Venezia.Salutista da sempre, è vegetariana da 16 anni e crudista da 4. Si è appassionata di nutrizione all'età di 12 anni, successivamente ha collaborato all'apertura di un ristorante biologico, ha lavorato nel settore erboristico, è stata guida naturalistica ed attualmente si occupa di Educazione Ambientale. È tornata sui libri per studiare nutrizione presso una scuola di naturopatia, gestisce il primo sito internet italiano interamente dedicato al crudismo (http://www.missvanilla.eu), e si diletta nella creazione di elaborate ricette senza l'utilizzo dei fornelli
Seitan, preparazione e ricette,
Stefano Momentè, Next IItalia Edizioni, 2005, Euro 9,80
Il suo nome evoca gusti e paesi lontani, tanto che la sua origine si perde tra i monaci buddisti cinesi, secoli fa, e rappresenta da sempre uno dei cardini della cucina orientale. Ricavato dalla farina di grano, risciacquata e impastata fino a quando non rimane solo il glutine, poi bollito in acqua aromatizzata e insaporita in diversi modi, il seitan è un cibo nutriente e dal sapore delicato, noto soprattutto ai vegetariani perchè si presta a innumerevoli utilizzi e la sua versatilità lo rende ingrediente principe della cucina attenta alla salute e senza crudeltà.
Questo manuale guida il lettore lungo un puntuale percorso per la conoscenza di questo prezioso elemento gastronomico, ne illustra i componenti e le tecniche per la realizzazione, destinate a quanti amano preparare i propri piatti partendo dall'ingrediente principale, la farina.
IL 4 dicembre a tempio ho assistito a due concerti interessanti e di notevole spessore .Entrambi testimoniano sia il coraggio d'artisti che pur non essendo profeti in patria o rimanendo qui in Sardegna di nicchia di rimanere e continuare a far musica e amore per la propria terra evitando la via del nord ( o come nel caso del chitarrista e maestro di conservatorio del 1 gruppo di ritornare e non rimanere definitivamente o nel continente o all'estero) .. sia la contaminazione \ sincretismo culturale e quindi una identità aperta della nostra cultura .
Essi come tutta quella musica underground ( termine inglese abusato e stereotipato con cui si definisce tutta quella musica che non ha mercato o visibilità sui media salvo casi eccezionali vedi Caparezza e di Nathalie di Xfactor edizione 2010 o fatti di cronaca eccezionali come quelli di cui sono stati 99posse e del mondo ---- ne trovate maggiori news ne collegamenti ipertestuali in quanto rischierei parlandone ulteriormente d'andare di finire troppo OT rispetto a ciò di cui questo post parla -- , della musica indipendente , delle indie , delle posse, ecc ) trascurata salvo l'isola\ la riserva , ma SIC limitata con il contagocce , dal programma di Demo di radio Rai sono : << l’ennesima conferma di quanto andiamo scrivendo da tempo – e che cioè in Italia tutto ciò che non rientra nei canonici canali della presunta cultura ufficiale ('mainstream', si diceva una volta) non solo non è valorizzato come dovrebbe essere in un paese normale (almeno in nome del tanto retoricamente blaterato diritto all'informazione), ma è addirittura clinicamente, programmaticamente ignorato per effetto di un disegno voluto, di una strategia di disinformazione e analfabetismo (di ritorno) nazionale.
Non si spiegherebbe altrimenti il destino delle musiche di tradizione, la fatica titanica di quanti (sempre meno, per la verità) operano a diversi livelli in quello che è ormai un’iperbole un po' patetica definire “settore” (la sezione interviste del mio “Folk Geneticamente Modificato” è emblematica a questo proposito…), l’assenza di sostegno (finanziario, mass mediale, culturale, politico…) delle attività che girano intorno. Ma l’abbiamo già scritto altre volte e, francamente, cominciamo ad esserne nauseati… Infatti sia Fresi e ISKELIU >> e anche l'altro duo come potete leggere nelle righe sotto << sono stati recentemente a suonare in Australia, invitati dall’Ambasciata Italiana. Un successo per altro annunciato già sulla carta, conoscendo la grande maestria e sensibilità dei musicisti coinvolti.
Il punto è che, come mi scrive amaramente Sandro, “tanto per non smentirci, ti invio un paio di articoli della stampa australiana sui nostri concerti a Sydney, Brisbane, Canberra e Melbourne.
Mentre la Abc, la SBS e persino Rai International ci hanno dedicato servizi, interviste e riprese del concerto, tornati nella nostra bella italietta e sardinietta non sono riuscito ad avere uno straccio di pezzo in cronaca”.
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Dalle nostre parti a tenere banco nelle cronache la rappresentazione di un paese surreale, sovente patafisico, cui le persone pensanti non si capacitano di appartenere: pippi baudi, veline, rapimenti, intercettazioni telefoniche, morti bianche sul lavoro, famiglie camorriste di spacciatori... una discarica di schifezze immonde, maleodoranti per la coscienza civile di ognuno...
Ecco una spiegazione plausibile della crisi di identità di questa nostra ridanciana nazione (quindi della crisi di valori, di memoria condivisa, di senso sociale…): ci si sente ‘altro’ a vivere da queste parti, dal momento che la realtà si è resa irriconoscibile. Sempre di più, ineluttabilmente, non rappresenta più alcunché. >> da http://www.lucaferrari.net/articoloperle.php?ID=51
Ma ora veniamo a noi
Il primo intitolato fra Musica e leggenda
Tale gruppo composto da
Alessandro Deiana =chittarra e ilaud
Fabio de Leonardis = violoncello
Yanara Reyes Mc Donald = contrabasso
Tore Mannu = percussioni
Ed aperto a collaborazioni ha visto l'esordio in tale formazione della cantante Laura Masala ( foto a destra ) la prima volta che esordisce in tale genere musicale , e lo fa con il suo stile professionale visto che non è nuova alla scena musicale Gallurese in quanto fa serate da sola o con altri musicisti o con il suo gruppo le acustiche ( vedere il reportage dell'anno scorso su faber suoni e parole cangianti 2009 che trovate nell'altro blog ) . E Erika Perantoni all'arpa ( sarebbe stato interessante sentirla con il resto del gruppo , ma forse non avevano avuto tempo di provare ) un promettente inizio visto che sta ancora studiando lo strumento in questione al conservatorio . Ne trovate qua sotto un il video della sua esibizione .
Un gruppo aperto alle collaborazioni esterne ed nazionali ed internazionali come dimostra il disco cd , di cui in questo concerto sono stati eseguiti eseguiti alcuni brani che vede la partecipazione di shirin demma ( artista Siciliana ) e Rosa temprano ( cantante Spagnola ) .La maestria di Sandro fresi e del suo gruppo sta , come dimostra sia a sua biogtrafia e il suo progetto : << Soffiano ancora sulla nostra terra echi trovadorici nelle ballate di origine corsa, sonorita' catalane negli antichi moduli a chitarra dei mutti e le arie dei celti nei passi dello scottish.Ma, come tutti i sardi, amiamo il suono continuo e sciamanico di benas e launeddas, la profondita' tribale dei nostri tamburi di pelle di capra e le audacie tonali di voci aspre e delicate, di miele e di granito che da tempo incerto abbiamo imparato a memoria, chiuse in un piccolo cerchio o spavaldamente solitarie.Da qui parte il nostro viaggio musicale, sogno e curiosita', rispetto della tradizione ma anche esigenza e orgoglio 'di la janna abbalta', della porta aperta, da sempre, al benefico flusso dei suoni del mediterraneo.(...) partito alla ricerca degli archetipi espressivi sardi, ha sviluppato, agli inizi degli anni '80, una rilettura originale dei modi e dei repertori comunque rispettosa delle matrici. >>( dal sito del gruppo http://www.iskeliu.com/ )e da questo video qui
Da qui una ricerca prima solitaria e pi collettiva tra i moduli polivocali e la riproposizione di antichi strumenti musicali della civiltà agropastorale caduti nell'oblio, è scaturito nel '97 il cd Iskeliu (prefazione di Fabrizio De Andre'), sintesi tra campionamento digitale del suono tradizionale e suono prodotto da strumenti acustici a cui sono seguiti gli album Speradifoli (2001) Zivula (2003) e Folas de Anglona (2005) e Elmusura ( 2010 prefazione di Paolo Fresu ) L'esigenza di riproporre dal vivo i brani di un repertorio che viaggia a ritroso nel tempo, in una sorta di arcaica contemporaneità', tra le sonorita' ancestrali della Sardegna centrale, quelle della Gallura di ascendenza corsa e catalane di Alghero, ha portato alla costituzione, complice la prorompente vocalita' di Paola Giua, di un team completamente acustico che poggia la sua forza espressiva nell'utilizzo di un set strumentale che attinge, oltre che dalla Sardegna, da tutto il bacino del mediterraneo. non solo l'ultimo cd , ma il loro repertorio dei lavori precedenti nel recuperare in chiave antropologica e " archeologica " e rinnovare le musiche e i suoni della nostra terra della tradizione agro pastorale del periodo precedente a quella del'ultimo degli ultimi due secoli del millennio scorso ormai non più tradizionalmente perchè troppo modificata d'essere snaturata visto l'abuso mediatico commerciale che viene fatto ) ottocentesca cioè il medioevo e il rinascimento e delle sue influenze mediterranee ( mediate dall'influsso arabo , provenienti dalla vicina Corsica e, dalla Provenza e da i dominatori \ conquistatori Catalano\Aragonesi prima e poi spagnoli ) .Tutto ciò non solo nei suoni , ma anche nel0'uso degli strumenti antichi come la ghironda , l'organetto diatonico,l'organetto portativo ( di cui no ricordo le particolarità tecniche spiegate dopo il concerto dal maestro Sandro ) e a fisarmonica , il tamburo di Gavoi , ecc .
gli altri due li trovate prossimamente sul mio youtube insieme ad altre foto degli eventi sul mio flicker
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Il secondo concerto
nel solito locale ( purtroppo è l'unico che non si accontenta di ciò che passo il convento e di musica di Zanfaraglioli \ di ciocchi di stagnali , slang locale per dire musica da quattro soldi e da discoteca o pseudo tale come o musica con basi e karaoke e tutta uguale senza un ritmo -- con questo senza criminalizzare nè chi l'ascolta o a fà , ne' il genere nè tanto meno chi la fa o l'ascolta --- , ma fa musica di tutti i generi adatti a tutti\e e on solo ala massa ) i circolo privato endas l'osteria n mille .
In esso si sono esibiti durante la cena
mi scuso per la qualità , ma l'atmosfera era soffusa ed a lume di candela. Le foto ( le altre le trovate sempre sul mio flicker o sul mio album di facebook ) sono uscite meglio perchè avevo il flash
Mauro Mibelli ( foto a sinistra ) chitarrista classe 1960, ed Eleonora Georgia Sale 17 anni . Un concerto “Hundred and Four Strings” – Sulle corde delle emozioni . La musica è così, sfugge ai retaggi culturali, supera le limitazioni degli spazi, oltrepassa i muri e permette l’incontro fra diverse generazioni. Questo è avvenuto fra Mauro Mibelli, chitarrista classe 1960,ed Eleonora Georgia Sale, ( foto sotto al centro ) diciassette anni, suonatrice d'arpa
Lui appartiene ad una famiglia di musicisti, il nonno Felicino ha fondato la banda musicale di Olbia, il papà Walter era un batterista jazz. Da piccolo, dice, “non ero bravo a giocare a pallone e quindi l'unico modo per non essere da meno rispetto ai miei coetanei era quello di suonare e così feci seguendo la passione di famiglia”. All’epoca in cui Bob Dylan era considerato il punto di riferimento di una generazione di artisti, creò il gruppo "Boghe Noa" e poi, nei primi anni ’80, i "Jazz Line". Fu di quel periodo un'indimenticabile esperienza musicale con Gianni Basso, sassofonista scomparso lo scorso anno, uno dei più grandi esponenti del jazz italiano che ha fatto parte di band di primo piano quali la Kenny Clarke/Francis Boland Big Band, la Maynard Ferguson Biga Band e la Thad Jones Biga Band, collaborazione con la grande cantante Andreana DEMONTIS Ha collaborato con Beppe Dettori (voce solista dei Tazenda e sperimentatore vocale), Antonio Galbiati (compositore musicale che ha scritto le musiche per Laura Pausini, Backstreet Boys, Placido Domingo), sono continui gli scambi di esperienze con Marino De Rosas (profeta olbiese della chitarra con accordatura aperta). Poi, alla fine degli anni '90, la creazione del gruppo "Pater Mediterraneo", altre importanti collaborazioni e la tentazione un anno fa, con la nascita della prima figlia Eva, di dedicarsi interamente alla famiglia. Ma l’incoraggiamento della compagna Maria Agostina e la prospettiva di una nuova stimolante esperienza musicale lo hanno fatto infine desistere dall’idea di abbandonare la musica per scegliere di incontrare "zio", come lo definisce lei, Eleonora e la sua arpa.
Lei Dedica i pomeriggi alla sua passione, al suo strumento, per sognare, per essere se stessa, per far vivere la sua anima. Studia alla scuola Civica di musica di Olbia, si perfeziona con insegnanti di alto livello ed ha conseguito il diploma al conservatorio di Sassari, da privatista, in teoria e solfeggio.
qui Mauro ha chiesto ai proprietari del locale d'accendere la luce grande e quindi il video è di qualità migliore
Ora l’esperienza di Mauro l' aiuta ad acquisire tranquillità e sicurezza durante le loro esibizioni.
Ne concerto c'è stato u bellisimo incontro fra le sonorità dell'arpa e quelle della chitarra. U genere musicale di confine e di contaminazione . Infatti Non si tratta di musica etnica, classica e né tanto meno di jazz, è un genere che sta dentro le regole ma l’improvvisazione rende viva la musica perché i brani non si suonano mai allo stesso modo.
Infatti ho letto da qualche parte del loro invito al Festival Emmas (Ethnic Meeting of Music and Arts in Sardinia) che si svolgerà a ridosso delle festività natalizie ad Olbia ed al quale i due artisti olbiesi parteciperanno, insieme ad artisti di caratura internazionale, scelti a rappresentare l’originalità della musica della nostra regione.
Due bellissimi concerti , grandissimi emozioni che hanno contribuito a rilassarmi e scacciare via sia i dolori ala cervicale ( aumentati perché , sempre con a testa fra le nuvole , ho dimenticato la notte prima e e poi tutto il girno di mettere il baite ) sia la confusione e frustrazione per essermi smanettato troppo e con mezzi da cui sto lottando per uscirne ( vedere mie post ne blog gemello sulla porno dipendenza ) , facendomi viaggiare con la mente e il pensiero tra Mediterraneo ed Irlanda , oltre che nel mondo onirico .