17.5.12

paura dell'innocua strega di siligo o paura delle donne ?

La situazione   culturale italiana  ,  nonostante gli anni  60\70 , mi trova  d'accordo   con gente  ilo cui il pensiero \  modo di vedere  il mondo  è lontano  e quasi agli antipodi dal tuo  

da  la  nuova  sardegna del  17\5\2012


Paura dell’innocua strega di Siligo o paura delle donne?

Dietro il divieto della Prefettura di Sassari, la condanna di una marginalità che testimonia una subalternità ancora non superata

di Eugenia Tognotti
E così, a quanto pare, la povera Julia Casu Masia Porcu da Siligo, processata per stregoneria dal Tribunale dell'Inquisizione tra la fine del XVI e l'inizio del XVII, ha subito, a distanza di circa mezzo millennio un terzo processo, storico- istituzionale-burocratico questa volta, istruito a seguito della richiesta del Comune di Siligo di intitolarle una via . E' finita con una "condanna" , se vogliamo chiamarla così : la Prefettura di Sassari , confortata dal parere storico della Deputazione di Storia patria, ha respinto la richiesta .
Si tratta di un caso interessante, collegato ad un vasto movimento per le pari opportunità nella toponomastica, lanciata alcuni mesi fa da una docente di Geografia che, lavorando ad una ricerca per la realizzazione di una guida turistica, ha constatato che le vie intitolate a donne , a Roma, erano meno del cinque per cento, includendo le sante, senza le quali, quella risicata percentuale sarebbe ancora più bassa. La sua denuncia è stata raccolta da gruppi di donne di numerose città - compresa Sassari- ed è rimbalzata su Facebook, dove si sono moltiplicate le nominations: scrittrici e artiste, rivoluzionarie e pensatrici, politiche e patriote, eroine civili e monache, che dovrebbero uscire dal silenzio e dalla dimenticanza affinché il mondo appartenga ad ambedue i generi.
Ma, intitolare una strada o una piazza a una particolare figura non è una scelta "neutra" e indolore, come indicano le diatribe toponomastica di questi ultimi anni (ad esempio quella sul nome di Bettino Craxi a Milano). Ogni Paese e città, si sa, fonda la propria storia su una memoria collettiva, più o meno condivisa. Un racconto costellato di eroi, di grandi gesta e di momenti capitali intorno al quale la popolazione elabora un senso di appartenenza. Un nuovo nome, inserito nello stradario, rappresenta indubbiamente un valore che si aggiunge alla multiforme identità nazionale.
Anche a livello locale, l'atto di intestare strade o piazze è una scelta importante e impegnativa: la toponomastica è uno dei modi di entrare in contatto con la storia di una città, di sentirne il fascino . I nomi delle strade, delle piazze, dei vicoli raccontano storie. Lo fanno, per restare a Sassari, via dell'Insinuazione o via Rosa Gambella che evocano momenti e figure della storia della città. Che cosa racconta o potrebbe raccontare alla gente di Siligo - ma non solo - il nome di Julia Carta? Sicuramente la storia di quel fenomeno conosciuto come "caccia alle streghe", che portò - tra il Quattrocento e il Seicento- alla brutale persecuzione, all'arresto, alla tortura e alla condanna al rogo di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici, fatture, o di intrattenere rapporti col diavolo: l'accusa per la quale, appunto, Julia Carta fu arrestata e processata a Sassari, dal Tribunale dell'Inquisizione spagnola.
I fatti ricostruiti su documenti di prima mano da Tomasino Pinna, docente di Storia delle religioni a Sassari e autore del libro "Storia di una strega", rimanda ai lunghi secoli in cui alle donne è toccato praticare la medicina empirica, assistere e curare, in famiglia e nelle comunità di villaggio.
Le donne dominavano la scena del parto, conoscevano i segreti della natura, confezionavano unguenti e pomate. Un patrimonio immenso di saggezza e di conoscenza della natura e dei suoi cicli, di capacità di interpretare i segni e i sintomi, ancora prima che fosse il sapere dotto e accademico a spiegarli.
Furono quei "saperi" a perdere Julia Carta- che sapeva cucire, tessere, filare, e conosceva il potere delle erbe che guarivano dalle malattie del corpo e della mente. Perché, dopotutto, Siligo non dovrebbe intitolarle una strada in rappresentanza delle tante donne-streghe senza nome e senza storia scritta?

16.5.12

tremate le antiche streghe non torneranno



--------------- l'unico commento che riesco a esprimere leggendo tale news da la nuova sardegna del 16\5\2012 che trovate sotto . Ma poi concordo con un commento all'articolo che dice : << l'ignoranza non ha confini temporali >> . Per il resto lascio la parola  ai commenti   sotto  l'articolo


«Era una strega», negata l’intitolazione di una via a Julia Carta

La prefettura di Sassari ha risposto no alla richiesta del Comune di Siligo di intestare una strada del paese a una “majalza” vissuta a Siligo tra il 1596 e il 1606, processata due volte dall’Inquisizione per stregoneria, ma scampata al rogo



di Vanni Lai
SILIGO. “Via Julia Carta. Strega”. Si può immaginare una targa così? Certo, niente a che vedere con il Vicolo d’oro di Praga, la via degli alchimisti, che cercavano di tramutare il ferro in oro per l’imperatore Rodolfo II d'Asburgo. Ma dalle nostre parti una via in memoria di una strega non è cosa da poco. Negli ultimi mesi, per due volte, il comune di Siligo ha fatto richiesta alla Prefettura di Sassari di intitolare la strada a Julia Carta, “majalza” vissuta tra 500 e 600. La risposta, dietro il parere “vincolante” della Deputazione di storia patria, l’istituto che si occupa di queste materie, è stata negativa. Chi era Julia Carta? Originaria di Mores ma residente a Siligo, fu processata due volte dal tribunale dell’Inquisizione tra il 1596 e il 1606. Denunciata dal parroco di Siligo Baltassar Serra y Manca, fu imprigionata a Sassari. Recidiva, continuò a esercitare come “hechizera”, cioè strega. Evitò il rogo anche nel secondo processo e di lei non si seppe più nulla dopo il 1614. «La prima risposta data dalla Prefettura è arrivata a fine 2011 _ dichiara il sindaco Giuseppina Ledda _. Certi di un abbaglio, abbiamo spedito una scheda con dati più esaustivi ma c’è stato un nuovo diniego». Nel frattempo Siligo ha avuto l’autorizzazione per altre vie. «Le richieste per via Antonino Casu, carabiniere ucciso dalle Brigate rosse, per piazza Maria Carta, per la via Antonio Segni sono state accolte. Nella risposta Julia Carta è stata definita truffatrice _ continua il sindaco _. Forse c’è un pregiudizio alla base, partito dal termine “strega”. Non c’è stato dialogo, solo un chiaro “no”. A noi dispiace che ancora oggi i comuni non possano decidere di intitolare le vie a personaggi importanti. Chiederemo una relazione più approfondita alla Deputazione». Il caso è stato lanciato su Facebook: «Nel 2012 Julia Carta è stata processata ancora una volta ingiustamente» scrive il sindaco sulla bacheca di “Donne in carrelas”, gruppo che vuole dare visibilità alle donne nella toponomastica delle città. Il presidente della Deputazione di storia patria della Sardegna è Luisa d’Arienzo. «Julia Carta è un personaggio che ancora oggi potrebbe dare indicazioni sbagliate, rappresentare un cattivo esempio _ dichiara D’Arienzo _. Non è opportuno dare il nome a una via a chi rappresenta un giro oscuro, a una donna che è stata perseguitata anche per questo, e che non è una martire. Non ci è sembrato un personaggio che avesse un valore morale, per queste motivazioni la risposta è stata negativa». L’autore dello studio più importante sulla strega Carta è Tomasino Pinna, docente di Storia delle religioni della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Sassari. Pinna racconta i fatti nel suo libro “Storia di una strega. L’Inquisizione in Sardegna. Il processo di Julia Carta”. «Si tratta di uno studio storico-scientifico del 2000, un lavoro di anni _ dice Pinna _, che si basa su documenti raccolti a Madrid». Sul caso di Siligo Pinna è chiaro. «La via può essere intitolata _ sostiene _. Se si basa sulle argomentazioni date e sul mio studio, la giustificazione della Deputazione non regge».

  • Rita Nonnis
    La storia di Julia Carta pubblicata oggi su La Nuova è venuta alla ribalta grazie al gruppo Donne in Carrelas [ a cui vi invito ad iscrivervii e a partecipare] mostra, casomai ce ne fosse bisogno, che i pregiudizi sulle donne sono duri a morire. Questa donna è la testimonianza che anche in Sardegna c'è stata una caccia alle streghe ed ha una valenza simbolica importante ricordare questi veri e propri crimini contro le donne che si sono perpetrati per anni.
    Bisogna anche riconoscere che il giornalista de La Nuova è stato davvero bravo a ricostruire tutte le fasi della vicenda ricercando e intervistando gli attori della storia.
    Nella speranza che alla fine Julia Carta venga riconosciuta come simbolo delle persecuzioni dei Tribunali d'Inquisizione in Sardegna.

  • Milena Meloni · Ardea
    merita una via anche in città del vaticano, per il solo fatto di essere stata processata dalla "SANTA INQUISIZIONE"
    • Libero Rutto · Senza denti presso Sul divano con male al ginocchioo !!!
      io sono di siligo e mi dispiace assai per due motivi 1) ho un progetto musicale il cui nome è in onore di julia carta 2) (la cosa che mi fa più incazzare) l'inquisizione non è mai finita ma è vivissima in altre forme

      • Francesco Masala
        Aggiornami sulla storia di questa signora *_*
      • Claudia Fenu
        dai Francesco che il mese scorso c'è stata una bellissima conferenza su Julia Carta nata a mores ma trasferitasi a siligo dove aveva sposato un vedovo che aveva un figlio...erano stati felici e contenti finchè lei non ha avuto la malaugurata idea di dire a qualche bigottona del paese che non sempre è necessario andare dal prete a confessarsi perchè quello era un gran pettegolo e si finiva col passare in pubblica piazza per cornuti e puttane grazie a lui...quindi aveva suggerito delle tecniche per la confessione fai-da-te e il prete ovviamente non l'aveva presa proprio bene....anche perchè essendo una guaritrice(era la più brava da sassari a tempio)..in più ovvviamente faceva anche altro..ma vabbè il prete finchè non si è messa a dar consigli in campo religioso l'aveva lasciata stare ^_^



    se a dire basta al'annoressia è un fumetto come topolino vuol dire che il fenomeno è sempre più grave

    strano  a me  avevano detto   che  sono troppo grande  per  i fumetti  e  i fumetti   sono solo fantasia  e    ti estraniano dalla  realtà invece :
     da  http://www.topolino.it/blog/post/


    14/05/2012
    Pubblicato da CLARABELLA
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    46 voti



    Non faccio che leggere e sentire parlare della famigerata prova costume, di cosa fare o non fare per affrontare il temibile verdetto dello specchio indossando il costume da bagno. Non faccio che ricevere le lagnanze di amiche alle prese con i rotolini (o rotoloni) accumulati durante l'inverno, terrorizzate di doverli mostrare in spiaggia. Non vi sembra che si stia un po' esagerando? Cerchiamo di stare calme, care amiche: sinceramente non mi sembra un dramma.
    Smettiamola di disperarci e cerchiamo di fare in modo che lo specchio non diventi la nostra quotidiana ossessione. Rimettersi in forma è prima di tutto una questione di salute, lasciamo perdere gli scontati modelli di riferimento di cui, lo abbiamo detto tante volte, non ci importa un fico secco. Lasciamo perdere le diete che servono solo a deprimerci. Scegliamo invece uno stile di vita più fresco, che ci accompagni fino all'arrivo dell'estate: il risultato è garantito. Via libera a frutta e verdura, riso e pesce. Limitiamo il pane, la pastasciutta e la carne rossa. Bandite le merendine, gli snack e le patatine. E poi tanto buon yogurt, da bere o da mangiare, da tenere sempre a portata di mano quando viene voglia di uno spuntino. Camminate molto, pedalate ancora di più, fate sempre le scale a piedi. Dopotutto è molto semplice, non vi pare? A questo punto, eccovi in forma smagliante! Ricordatevi che siete uno schianto proprio perché quella è la vostra forma. E se la saprete valorizzare con un bel costume perfetto per voi, la potrete esibire in tuta tranquillità, perché speciale e unica.

    Infatti



    quindi  smettela di vedervi  grasse oltre il normale  ed accettatevi e  vogliatevi bene e  mandatene affanculo a  quel paese  le mode  e  i modelli di  linea  perfetta  fino all'estremo

    CortoNero 2012. Il concorso per i filmaker che amano il mistero!

    CortoNero 2012. Il concorso per i filmaker che amano il mistero!

    15.5.12

    sulfinie e petunie

    Molti  di voi  sui facebook o in privato  all’email  del blog  o quando esco  i  giro   mi chiedono   del mio lavoro  o mi chiedono suggerimenti \  consigli sui come curare le piante  eccoli  accontentati 

    Nei giorni scorsi ho lavorato  prima alle petunie  allargando  le grandi  e   riunendo in un bancale  quelle tagliate  .Poi  sono passato  alle  surfinie  ( o come le chiamo io per  problemi  di pronuncia   con determinate lettere) \sulfinie   cioè petunie ricadenti visto che    esse derivano  da un incrocio  fra petunie   come mi ha detto mio padre  quando gli ho chiesto  la differenza fra le due  o  questo sito  
    Il  mio compito   era   , visto che dovevamo allargare le ortensie  ,prenderle  e spostarle  da un lato ad  un altro   della serra   una collega le tagliava    e  io le  sistemavo  in fila  ,  facendomi spazio e appendendo  ---- vedere  foto    a    destra --- da me  , insieme alle altre  che trovate  o cliccando nel  link successivi accedendo  cosi alle singole  foto oppure sul mio album di flickr ( 1 2 )  oppure  per chi  direttamente l’album in questione  con il cellulare   a  fine lavoro  ----     quelle  più  grandi  . Prendendomi   la loro colla  sulle  braccia   e sui capelli  . E’ per  questo che  c’è un rapporto   d’amore  (   sono   belle  mi piacciono tantissimo   ) – odio  ( che  palle  la  colla   che non è    come molti credono  non è una malattia, ma una forma di difesa: << Innumerevoli sono le piante non carnivore dalla superficie appiccicosa, che così si proteggono dall'attacco di parassiti oppure, come si osserva nella comunissima Petunia, trattengono i semi dispersi sui rami fino all'essiccazione autunnale. La collosità delle strutture vegetali ha quindi applicazioni anche non prettamente carnivore e da questo dato di fatto si comprende che l'elaborazione di funzioni carnivore da strutture già esistenti non sia un passo evolutivo di particolare complessità." >> da questo articolo di  http://www.carnipedia.it ) >>
    Ora  molti di voi ,mi chiederanno  come  vanno tenute  e   come una  cliente   che  era  basita   quando   ci  ha  visto tagliare  le petunie  grandi (  1 2 3 )  per  poi comprare   quello   che ci rimanevamo di tagliare , come mai  tagliamo le  petunie e le surfinie\sulfinie  . Ecco la risposte




     come  vanno tenute

    Le  petunie  


    Le  Sulfinie \ Surfinie 
      da http://fioriefoglie.tgcom24.it/

    Ci sono due cose di cui le surfinie, o petunie ricadenti, non possono fare a menol’acqua, tanta e regolarmente, e il concime per piante da fiore. Per l’acqua il problema sta cominciando a farsi spinoso a partire da questo mese, con l’alzarsi delle temperature. Per affrontarlo meglio sui balconi assolati, provate ad usare fioriere con la riserva d’acqua. Questo non eviterà --  secondo http://fioriefoglie.tgcom24.it/ da  cui  ho tratto queste news oltre  che la foto a  destra --- di doverle annaffiare praticamente ogni giorno in estate e di risolvere  fenomeni di “collasso” c “colpi di calore” (dal quale è più difficile recuperarle) e, dopo una pioggia, potrete contare su una minima riserva a cui la surfinia potrà attingere.Il concime va dato una volta alla settimana, vanno bene tutti quelli liquidi per piante fiorite. Parliamo infatti piante molto voraci, che spendono moltissime energie essendo molto produttive. Il concime servirà a reintegrare le sostanze di cui hanno bisogno e che nelle balconette, con pochissima terra, non possono procurarsi da sole.A proposito di terra, va benissimo il terriccio universale venduto in tutti i garden, integrato però con una buona dose di stallatico. Sul fondo dei vasi ricordatevi di stendere uno strato di un paio di cm di argilla espansa, che permetterà un buon drenaggio. Usate vasi più capienti possibile, sarà più facile mantenerli umidi.Durante l’estate, le piante possono essere preda del ragnetto rosso, invisibile se non per i suoi nefasti effetti. Le foglie ingialliscono e la pianta comincia a prendere un aspetto esaurito e povero, addirittura alcuni rami si seccano. Per evitarne gli attacchi, è utile una precauzione, quella di non bagnare le foglie ma irrigare direttamente sulla superficie del terreno, che magari avrete ricoperto con unpiccolo strato di ghiaia o corteccia da pacciamatura, che vi aiuterà a combattere la disidratazione nei giorni più caldi. Se l’attacco si verifica, munitevi di un buon acaricida e intervenite subito, l’insetto fa in fretta a fare danni. Stesso dicasi per il problema degli afidi, che si attaccano ai fusti e alle foglie succhiandone la linfa. 

     Noi  le  tagliamo le petunie  perchè  : 1) ad alcuni clienti  in negozio   non piacciono    c troppo  quelle  lunghe    le ritengono brutte o non hanno voglia di tagliarle ., 2) perchè se lasciate crescere troppo diventano " ballerine " e non si reggono in piedi e si rovinano . Le sulfine\Surfinie per : bellezza infatti nei mesi estivi hanno una battuta d'arresto con fiori nuovi solo sulla punta dei rami e spogli per la lunghezza.Infatti esseHanno il difetto di “sfilacciarsi”, ovvero allungare molto i loro rami alla ricerca del sole spogliandosi alla basee quindi s'incrociano fra loro seccandosi

     sempre  da http://fioriefoglie.tgcom24.it/
    come  tagliarla  ? 

    Armatevi di cesoie affilate e tagliate  i rami (anche con qualche corolla) a circa due terzi, tenetele umide (non fradice!) e vedrete che nel giro di un paio di settimane cominceranno ad allungarsi e riprenderanno a fare fiori fino a settembre o anche ottobre se il tempo si mantiene mite. L’uso delle cesoie ve lo consiglio comunque anche con una pianta giovane. Durante la crescita tenderà infatti ad allungarsi ma a rimanere un pò spoglia nella parte superiore. Per accestirla potrete dunque tagliarle le punte dei rami in modo che la pianta si ramifichi di più e abbia un aspetto più pieno in seguito.


    Per   consigli su altre piante   abbiate pazienza   , sono un laureato in lettere e  filosofia e mi sto facendo , nonostante e lo si dovrebbe dare ( come crede molti clienti che vengono ad acquistare  fiori   in azienda  o mi chiedono informazioni come il mio edicolante  o altri  in paese  )   per  scontato essendo figlio  e fratello di Agronomo



    http://fioriefoglie.tgcom24.it/wpmu/2009/05/15/surfinie-bellissime-il-trucco-nessuna-pieta/









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