7La risposta al titolo del post è perchè non mi và di uniformarmi , finché è possibile , alla massa e proprio come questa Significativa Scena
tratta dal premiato ed emozionante film "L'Attimo Fuggente ITA" (Dead Poets Society ITA) interpretato dal grande Robin Williams e riguardante la Società, il Conformismo, l'Individualità e la Libertà......io come si dice
di Duca Di La Naciola
anche nel film : << Prof. Keating: "Come Disse Frost, Due Strade Trovai nel Bosco e Io Scelsi Quella Meno Battuta ed è per Questo che Sono Diverso.">>.
Infatti ho un punto in comune con la mia carissima amica e compagna di strada
DEVO andare a fare la lampada? Chi dice che DOVREI essere più femminile? Chi dice che DOVREI guardare un Luca e NON una Pamela? Chi dice che DEVO smettere di fare battute, chi dice che DEVO essere seria? Chi dice che DEVO essere più accomodante? Chi dice che DEVO mettere da parte i miei istinti? Chi dice che DEVO nascondere alcuni pensieri? Chi dice che DEVO fare le cose per piacere agli altri quando io preferisco piacere a me? Chi dice che DEVO uniformarmi a voi? Chi siete voi
per decidere? Parliamone, se mi vuoi cambiata non è me che vuoi. Io sono questa e non cambierò solo perché DEVO. Oltretutto se ti senti infastidito dal mio modo di essere, o di fare, quando comunque nessuno ti ha invitato nella mia vita, probabilmente la tua deve essere molto noiosa. Tutti fissati con l'esteriorità, con i dogmi e con le etichette... Io ho smesso di guardare con gli occhi, e quindi il veicolo terreno, io vi guardo con lo spirito, e quindi vi vedo come Anime di Luce e, vi dirò, siete tutti bellissimi !
Emoticon heart pace Emoticon heart
Quindi come potete notare non sempre è necessario mettere ed usare simboli per dimostrare la propria diversità e contrastare ed reagire alla deriva della nuova maggioranza silenziosa minoranza di retrogradi ed ipocriti vedere il secondo link ad inizio post e soprattutto e qui concludo il post d'oggi sempre dalla bacheca dell'amica Desy
Molti, ieri, hanno colorato i loro profili fb d'arcobaleno. Non sottovaluterei certi segnali: per chi è solo, o escluso/a, sono importanti. E proprio questo intendo sottolineare: la solitudine, o meglio l'isolamento, che a differenza della prima non ha alcuna valenza positiva. Per tanti ancora, partecipare al Pride ha significato questo: uscire dall'isolamento, dal peso opprimente d'uno stigma sociale,
psicologico, umano. Ma come? Ancor oggi, coi media che sembrano tutti dalla tua parte, con divi/e che sgomitano per apparire più gay friendly possibili (e, spesso, solo per un tornaconto economico)? E persino gli ambulanti indiani hanno capito l'antifona, se, come mi è capitato di veder ieri, si mettono a commerciare stole di piume rosa, bandane colorate e cappelli glitterati... Ma le prigioni, te le porti dentro; gli eccessi, intollerabili per alcuni, sono solo un grido muto, ineffabile. E' un peso di anni, di secoli, e non si abbatte con le leggi. Non è mia intenzione aprire dibattiti sugli ultimi avvenimenti d'America (benché preferisca occuparmi di coloro cui nessuno pensa, le donne, i cristiani e i gay del Medio Oriente trucidati dall'Is, ad esempio). Dico soltanto che vivere nel fiume carsico delle città, delle persone, dei vissuti a volte laceri a volte gioiosi, sempre diversi, sempre così impantanati di scorie, smog dell'anima, è l'unico modo per uscire dal recinto della superbia. L'unica maniera per dialogare, sentirsi relativi e lasciar cadere da sé l'odio e la diffidenza. I quali, quand'anche difendessimo la migliore delle cause, non sono mai buoni consiglieri. Occorre, insomma, partire dall'amore. Non dalla semplice emotività, che è irrazionale, ma dall'amore, che può essere comandato, incistandosi in una fitta trama d'elaborazione intellettuale, spirituale, etica. La fiducia non è ingenuità, ma uno specchio leggero che offre a tutti noi un pianoforte di salvezza.
Avviso tutti coloro , social compresi che i commenti I post razzisti ed xenofobici saranno rimossi . Qui non è censura ma d'evitare che tale vicenda già ( vedere l'articolo e la video intervista di cui trovate sotto l'url non sono riuscito a scaricarla con downloadhelper di mozzilla firex fox e il sito non mette a disposizione il codice per condividerla in altri siti ) drammatica venga strumentalizzata per giustificare teorie razzistiche alla Salvini facendo di tutta un erba un fascio e ignorando che i criminali non hanno nazionalità e che in mezzo fra gli immigrati possono esserci delle brave persone di un caso di mala burocrazia e di una giustizia assurda che usa due pesi e due misure . Scommettiamo , lo so che scado nel becero populismo , ma ci metterei la mano sul fuoco che se fosse stato parente di un potente si sarebbero mossi e tale ingiustizia si sarebbe evitata ? Forse sono più importanti i due militari prigionieri in India ?
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Questa storia che m'accingo a riportare è l'ennesimo caso di mala burocrazia e di una giustizia assurda che usa due pesi e due misure . Scommettiamo , lo so che scado nel becero populismo , ma ci metterei la mano sul fuoco che se fosse stato parente di un potente si sarebbero mossi e tale ingiustizia si sarebbe evitata ? Forse sono più importanti i due militari prigionieri in India ?
dall'unione sarda del 27\6\2015 12:26
Il luogo dell'omicidio
Paolo Meloni, un piccolo impresario di Arzachena, continua a chiedere giustizia per l'omicidio del figlio Pierpaolo, ucciso all'età di 17 anni, il 1 giugno del 2003.
Pier Paolo Meloni
Un giovane marocchino, Kamil Abderrahmann è stato condannato con sentenza passata in giudicato, a 12 anni di carcere per il delitto.
Ma Abderrahmann, rimesso in libertà qualche mese dopo l'omicidio (la Procura di Tempio non chiuse le indagini entro i termini e la custodia cautelare in carcere venne revocata) prima lasciò la Sardegna e poi, dopo avere ricevuto il decreto di espulsione, sparì nel nulla.
Paolo Meloni sostiene che la vicenda dell'omicidio è stato dimenticata, mentre lo Stato, dice Meloni, si ricorda di lui solo per la notifica delle cartelle esattoriali. come dice il padre nella video intervista di Andrea Busia che trovate qui
Lo so che mi ripeto ma non trovo alte colonne sonore per far capire in musica come tale scudetto è , anche se momentaneo ( ma le cose più belle e spesso quelle che si ricordano di più , almeno per me , in questo mondo sempre di fretta sono quelle brevi ) , un riscatto e uno schiaffo morale a chi per anni ( ed ancora è cosi in parte ) ci disprezza .
Ora dopo questa premessa veniamo al post vero e proprio . Non nprima di , come sempre l,m lasciarvi alcuni link per chi volesse saperne di più
Ieri vedendo l'ultima partita della finale di campionato di Basket Dinamo - Reggio Emilia .Una partita emozionante
fra due squadre destinate a diventare professionisti come Olimpia milano o la virtus Bologna ( qui l'elenco completo . Inoltre la Dinamo oltre a rappresentare la sardegna a livello nazionale dellas serie A è stata , almeno da quel io sappia , la prima squadra di basket italiana non creata da gruppi industriali Fondata il 23 aprile del 1960 da un gruppo di studenti locali, in maggioranza provenienti dal Liceo classico e chiamata secondo una leggenda locale cosi per contrapporsi ai gruppi universitari della FUCI ( gruppi universitari cattolici ) perchè alcuni dei fondatori erano vicini al Pci sinistra extra parlamentare gli diedero il nome dinamo prendendo a modello un nome di molte squadre sportive dell'allora ex blocco sovietico
Le partite di questi play off hanno come lo scudetto del cagliari 69\70 unito e messo da parte i campanilismi e provincialismi presenti nella nostra isola . Infatti << In Sardegna c’è chi è pronto ad accoltellarsi a proposito dell’orizzonte a cui – nello stemma – devono guardare i Quattro mori. Anzi, c’è pure chi ha rotto alleanze e amicizie perché non era d’accordo nemmeno su quel simbolo ormai identitario, preferendo l’albero degli Arborea. >>
Non ci si mette d’accordo nemmeno sulla lingua: quella del Capo di sotto [ Cagliari e tutto il sud ] non va bene, figurarsi quella del Capo di sopra[ Sassari e tutto il nord ] E cosa vorranno mai questi “nuoresi” \ barbaricini (categoria alla quale sono spesso ascritti, dai “cittadini”, tutti gli altri sardi ), con questa loro pretesa di imporre la lingua “colta” che fu di scrittori e poeti? Ah. Naturalmente non va bene nemmeno il pseudo o sa limba comuna [ tentativo insulso di creare un sardo ibrido \ un sardo unificato ) ] Chentu concas, chentu chimbanta berritas, diceva un vecchio saggio di Tresnuraghes, ricordando che i suoi compaesani sarebbero anche stati disposti a nascere senza testa pur di non dare soddisfazione a un loro vicino di casa, proprietario di una fabbrica di cappelli.
Eppure l’esempio che ci viene da Sassari >> come ha scritto ieri sempre l'unione sarda << ci indica una via nuova, un metodo, un esempio, un Sistema. Stefano Sardara, quando ha ordito la lucida follia di portare la Dinamo Sassari sul tetto d’Italia non si è mica messo problemi a ottimizzare il meglio di quel che c’è in Sardegna. Che non è poco.
Ha rinsaldato il ventennale legame della sua società col Banco di Sardegna, ha responsabilizzato la compagnia di assicurazioni che lui stesso rappresenta, ha coinvolto le contestatissime Saras, Tirrenia e Meridiana (aziende che, spesso, hanno più preso che dato alla nostra Isola), ci ha aggiunto un altro centinaio di sponsor. È poi venuto a Cagliari a parlare con i vertici della prima televisione regionale, capendo che portare la Dinamo – ogni santa domenica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.
Sardara e i suoi ragazzi, compresi quelli del suo preziosissimo staff, hanno vinto sul campo ma anche nel messaggio politico, che dovrebbe essere preso da tutti noi come manifesto di una Sardegna nuova e possibile: uniti si vince, anche se siamo penalizzati dalla nostra insularità. Una stupenda nica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.>> ( da , eccetto le frasi tra parentesi quadra http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2015/06/27/vivere-e-vincere-in-sardegna/ ) Ottime parole se fossero coerenti fra ciò che si scrive e si fa come fa notare in un commento all'editoriale sulla pagina fb del quotidiano
Gianluca Brundu Ha scritto bene Direttore. "Vincere in Sardegna". In Sardegna come i vostri giornalisti. È semplicemente vergognoso che tra Videolina, Unione Sarda e Radiolina, non ci sia stato un minimo di seguito dell'evento. Non vedo una foto, un video, ieri Videolina ha fatto forse 5 minuti in tutto dopo la fine della partita senza immagini proprie. Ma avete mandato qualche giornalista? Forse si. Ma invece di lavorare preferiscono fare i tifosi a ingresso gratuito, e invece di lavorare e offrirci un servizio si fanno i selfie con i giocatori.
E noi poi dovremmo darvi anche l'euro e 20 per comprare la prima pagina???
Imparate da testate online molto più fresche e dinamiche come SardegnaSport che ha fatto una copertura totale pre-durante e soprattutto post....
Mi sa che andrò ,visto che eventi mi mettono oltre che allegria un po' di nostalgia per il tempo passato e la " vecchiaia incipiente " ( compio 40 anni fra 8 mesi ) risvegliando in me ricordi ancestrali credo che andò a rivedermi per i prossimi questi film sul mondo del basket
Al centro dellacommedia una squadradi basketdi Pittsburgh sull'orlo del fallimento. I membri del team, su consiglio di un'astrologa, decidono di comporre una squadra con giocatori esclusivamente del segno zodiacale dei Pesci. Il film è diretto da Gilbert Moses.
Voglia di Vincere - (Teen Wolf, 1985)
Molto prima di Twilight c'è stato Teen Wolf. Un giovane studente di liceo, interpretato da Michael J. Fox, scopre un giorno di essere un licantropo, caratteristica che il pubblico scopre durante una partita di basket. In breve tempo lui diventa un eroe per la sua squadra e il campione della scuola, ma la sua diversità gli causa diversi problemi soprattutto a causa del preside. Un successo fenomenale, tutte le ragazze degli anni '80 impazzirono per Michael J. Fox!
Colpo vincente (Hoosiers, 1987)
Liberamente ispirato alla storia della Milan High School che nel 1954 vinse il campionato di pallacanestro dello Stato dell'Indiana.NormanDale(Gene Hackman),ilnuovoallenatore di basketin unapiccola cittadinadell'Indiana che pur ricevendopolemichesulle suedecisioni,alla fine portala sua squadraa uncampionato statale. Nel filmDennisHopper,che ha guadagnatouna nomination agli Oscarper il suo ruolocomel'ubriacocittà,BarbaraHershey eShebWooley.Il filmè stato citatoda diversicriticicome ilmiglior filmmai realizzato sullosport.
Chi non salta bianco è (White Men Can't Jump - 1992)
Woody HarrelsonèBillyHoyle,ungiocatore di basketche sogna di diventare un giocatare dell'NBA pur essendo un bianco. SydneyDean(WesleySnipes)è invece un campione di colore, la vera star a Venice Beach; quando Billy lo sfida battendolo in una gara di tiri a tre, Dean chiede a Billy di formareuna partnership. Il loro scopo è quello di batteregli altri giocatoriin modo da poterfare iSOLDI.
Above the Rim(1994)
Il film diretto da Jeff Pollack è tratto da una storia del regista e Benny Medina. Racconta il dramma di untalentuosogiocatore di basketdel liceo(Duane Martin)che,in attesa diuna risposta per laborsa di studio per l'università di Georgetown, deve decidere se giocare il torneo del quartiere e seguire il suoallenatore di basketo se invece scegliere una strada diversa con due delinquentilocali. Nel film anche Tupac Shakur, LeonRobinson eMarlon Wayans.
Che aria tira lassù(The air up there - 1994)
Kevin Baconè un allenatore di basket che si reca in Kenya per cercare campioni da importare negli Stati Uniti. In Africa si affeziona ad una tribù che lo ospita, lì trova un ragazzo prodigio Saleh (CharlesGitongaMaina), il figlio del capo. Soltanto una partita di basket ad Hollywood potrà risolvere le questioni territoriali.
Basta vincere (Blue chips - 1994)
Nick Nolte è un allenatore del college, un uomo integro che crede nel rispetto delle regole che però violerà per il solo desiderio di vincere. Ottenuto il successo, si troverà ben presto nel mezzo di uno scandalo.Scritto da Ron Shelton (Chi non salta bianco è), è il primo film sulla pallacanestro che entra negli spogliatoi, investigando nel backstage. Descrive con forte fisicità la dimensione atletica e tattica del gioco, concentrandosi sul dilemma etico: quale è il limite tra l'ambizione e la corruzione? Molti campioni o ex campioni nel cast, tra cui Shaquille O'Neal e M. Nover.
Hoop Dreams (1994)
Documentario che racconta la storia di duestudenti delle scuole superioria Chicago-WilliamGatese ArthurAgee-che sognanodi diventaregiocatori di basketprofessionisti.Il film ha vintoil premio del pubblicoper il Migliordocumentarioal Sundance Film Festival del 1994, ha ricevuto una nomination agli Oscar e ottenuto ben 16 premi.
Ritorno dal Nulla (Basketball Diaries- 1995)
Leonardo DiCaprio,LorraineBracco, Mark Wahlberge JamesMadionel film adattamento del romanzo autobiografico Jim entra nel campo di basket (1978), tratto dai diarigiovanilidel poeta e musicistaJimCarroll. Il film racconta la vita di questo giovane artista e promettente giocatore di basket Jim, interpretato da Leonardo DiCaprio,e la sua discesanella tossicodipendenza.
Rapimento per sport (Celtic Pride - 1995)
Opera prima di Tom DeCerchio, il film è una commedia sul fanatismo sportivo e sui rischi che corrono gli stessi atleti per via di alcuni tifosi criminali.Ambientato durante la finale NBA tra Boston Celtics e Utah Jazz, di cui fa parte uno dei migliori giocatori del campionato, Larry Bird. Mike (Daniel Stern) e Jimmy (Dan Aykroyd) sono due tifosi del Celtics che vogliono a tutti i costi evitare una sconfitta della loro squadra in una partita così importante.
Space Jam (1996)
Film in live action con la leggenda dell'NBAMichael Jordan e i cartoni animati della Looney Tunes. Un gruppo dicriminali alieniguidatoda MisterSwackhammer(doppiato daDannyDeVito), ha intenzione dicatturareiLooney Tunesperridurli in schiavitùcome attrazione del Luna Park in declino.Bugs Bunny ed i suoi amici sfideranno questi alieni in una partita di basket. Tra le altre apparizioni anche quelle di LarryJohnson, MuggsyBogues, ShawnBradley,CharlesBarkleye PatrickEwing.
Il sesto uomo (The sixt man - 1997)
Commedia soprannaturale con KadeemHardisoneMarlon Wayansche interpretano rispettivamente Antoinee Kenny, due giocatori di basket.Quando il famoso giocatoreAntoinemuore,ritornatra mille inconvenienti per aiutareKenny.
BASEketball(1998)
Dai creatori di South Park, TreyParker e Matt Stone, il film diretto da David Zucker, racconta la storia di due disoccupati che inventano un nuovo gioco utilizzando le regole del baseball e del basket, diventando così le star di questo nuovo sport.
He Got Game(1998)
Drammadiretto da Spike LeeconDenzelWashington nei panni di un criminale condannatoper avere accidentalmenteucciso la moglie.Fuori dal carcere suo figlio è considerato la più grande promessa del basket. Jake (Denzel Washington) deve decidere dove mandare a giocare il figlio (richiesto da tutti), fino a quando non riceverà una proposta dal governatore dello Stato di New York.
Love& Basketball(2000)
Omar Eppse SanaaLathaninterpretano due amiciche sono cresciutiinsiemenella squadra di basket di LosAngeles.Una volta cresciuti, leicapisce di essere innamorata di lui, macontinua a mettere avanti a tuttoil basket. Una storia d'amore nello sport.
Il sogno di Calvin (Like Mike - 2002)
Rimasto orfano a 14 anni. CalvinCambridge (Bow Wow) trovaun paio divecchie scarpe da ginnasticacon le iniziali "MJ"e pensapotrebbe essere appartenutea Michael Jordan. Con quelle scarpe ai piedi Calvin diventa un giocatore straordinario nonostante la bassa statura, ma mentre gli avversari sono estasiati dalle cose che Calvin riesce a fare in campo, il tutore e capo dell' orfanotrofio gli ruba le scarpe. Calvin riesce a riprende grazie ai suoi amici e al suo migliore amico Tracey.
Coach Carter'(2005)
Il filmè basato sullastoria vera della squadra di basket della RichmondHigh School e del suo allenatoreKenCarter(Samuel L.Jackson). La squadra è formata da ragazzi appartenenti a famiglie molto povere e in alcuni casi già sulla via della delinquenza; dopo le iniziali schermaglie i giocatori trovano in Carter un mentore e ispiratore per un futuro migliore anche a livello accademico. Nel film anche ChanningTatum,Ashantie RobBrown.
Vincere cambia tutto(GloryRoad - 2006)
Il filmsi basasulla vera storia di Don Haskins, allenatore di una squadra femminile di basket a cui viene proposto di allenare i ragazzi del TexasWestern College, una squadra messa male sia a livello sportivo che economico. Haskins decide così diINVESTIRE i suoi soldi andando alla ricerca di giovani talenti sparsi per gli Stati Uniti, formando una squadra con cinque bianchi e sette afroamericani, che non saranno ben visti dalla mentalità razzista di quegli anni. Le vittorie ed il successo del Texas Western College daranno però ragione a Don Haskins.
Semi-Pro(2008)
Commedia sportiva in cui il canntante Jackie Moon, utilizza i suoi guadagni ottenuti con la hit "Love Me Sexy" per acquistare i Flint Michigan Tropics e diventarne proprietario, coach e giocatore. Il film è statonumero 1al botteghinoeha vintoil premio 2008per il migliorESPYfilm sportivo.
iniziando da , non compreso nell'elenco sopracitato dal bellissimo ( vedere locandina a sinistra )scoprendo forrest di Gus Van Santed a ricercare in rete gli episodi delle tre serie di << Time Out è il titolo con cui fu trasmessa in Italia la serie televisiva ( trasmessa in italia negli anni '80 ) The White Shadow (letteralmente "L'ombra bianca"), creata da Bruce Paltrow e trasmessa originariamente dalla rete statunitense CBS. Composta da 54 episodi divisi in tre stagioni, la serie era ambientata in una scuola superiore del ghetto di Los Angeles, dove un allenatore bianco si trova a guidare una squadra di pallacanestro composta per lo più da studenti neri e ispanici.Time Out fu la prima serie televisiva a proporre un ritratto credibile dello sport giocato, ed una delle prime a presentare in maniera realistica personaggi appartenenti alle minoranze etnico-religiose, affrontando nel corso degli episodi situazioni e probl
Islam: tra i nomadi Tuareg, dove le donne non portano il velo
I Tuareg, gli uomini - e le donne - blu del Sahara sono una decisa minaccia per l’Isis e per l’estremismo islamico in quanto estremamente «progressisti». E questo nonostante siano, soprattutto nell’immaginario collettivo, tradizionalisti con abitudini millenarie. Di religione musulmana, proprio per le loro tradizioni nomadi, i tuareg ritengono che la donna sia proprietaria delle case e dei beni stanziali. È l’uomo, che viaggia, che deve coprirsi il volto - acquisendo così il colorito bluastro, traccia delle sciarpe indaco che lo proteggono - e non la donna. E questo anche perché gli uomini desiderano vederle in viso le immagini qui