28.6.15

perchè non ho messo l'arcobaleno colorato sula mia fotografia di facebook per il gay pride

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7La  risposta  al  titolo  del post  è perchè  non mi  và  di uniformarmi , finché  è possibile , alla massa  e   proprio  come  questa  Significativa Scena



tratta dal premiato ed emozionante film "L'Attimo Fuggente ITA" (Dead Poets Society ITA) interpretato dal grande Robin Williams e riguardante la Società, il Conformismo, l'Individualità e la Libertà......io come si dice

                                              di Duca Di La Naciola


anche nel film : << Prof. Keating: "Come Disse Frost, Due Strade Trovai nel Bosco e Io Scelsi Quella Meno Battuta ed è per Questo che Sono Diverso.">>.
Infatti ho un punto in comune con la mia carissima amica e compagna di strada

Desy Fornara
Ieri alle 20.54 · 
DEVO andare a fare la lampada? Chi dice che DOVREI essere più femminile? Chi dice che DOVREI guardare un Luca e NON una Pamela? Chi dice che DEVO smettere di fare battute, chi dice che DEVO essere seria? Chi dice che DEVO essere più accomodante? Chi dice che DEVO mettere da parte i miei istinti? Chi dice che DEVO nascondere alcuni pensieri? Chi dice che DEVO fare le cose per piacere agli altri quando io preferisco piacere a me? Chi dice che DEVO uniformarmi a voi? Chi siete voi

per decidere? Parliamone, se mi vuoi cambiata non è me che vuoi. Io sono questa e non cambierò solo perché DEVO. Oltretutto se ti senti infastidito dal mio modo di essere, o di fare, quando comunque nessuno ti ha invitato nella mia vita, probabilmente la tua deve essere molto noiosa. Tutti fissati con l'esteriorità, con i dogmi e con le etichette... Io ho smesso di guardare con gli occhi, e quindi il veicolo terreno, io vi guardo con lo spirito, e quindi vi vedo come Anime di Luce e, vi dirò, siete tutti bellissimi !
Emoticon heart pace Emoticon heart





Quindi     come potete notare  non sempre  è necessario  mettere  ed  usare simboli per  dimostrare  la propria diversità  e  contrastare   ed reagire  alla  deriva   della nuova  maggioranza silenziosa   minoranza  di retrogradi ed ipocriti  vedere  il secondo link  ad inizio  post e  soprattutto e  qui  concludo il post  d'oggi  sempre  dalla  bacheca  dell'amica  Desy


con questo è tutto notte  Gente 

Nessuno tocchi l'amore


 Molti, ieri, hanno colorato i loro profili fb d'arcobaleno. Non sottovaluterei certi segnali: per chi è solo, o escluso/a, sono importanti. E proprio questo intendo sottolineare: la solitudine, o meglio l'isolamento, che a differenza della prima non ha alcuna valenza positiva. Per tanti ancora, partecipare al Pride ha significato questo: uscire dall'isolamento, dal peso opprimente d'uno stigma sociale, 

psicologico, umano. Ma come? Ancor oggi, coi media che sembrano tutti dalla tua parte, con divi/e che sgomitano per apparire più gay friendly possibili (e, spesso, solo per un tornaconto economico)? E persino gli ambulanti indiani hanno capito l'antifona, se, come mi è capitato di veder ieri, si mettono a commerciare stole di piume rosa, bandane colorate e cappelli glitterati... Ma le prigioni, te le porti dentro; gli eccessi, intollerabili per alcuni, sono solo un grido muto, ineffabile. E' un peso di anni, di secoli, e non si abbatte con le leggi. Non è mia intenzione aprire dibattiti sugli ultimi avvenimenti d'America (benché preferisca occuparmi di coloro cui nessuno pensa, le donne, i cristiani e i gay del Medio Oriente trucidati dall'Is, ad esempio). Dico soltanto che vivere nel fiume carsico delle città, delle persone, dei vissuti a volte laceri a volte gioiosi, sempre diversi, sempre così impantanati di scorie, smog dell'anima, è l'unico modo per uscire dal recinto della superbia. L'unica maniera per dialogare, sentirsi relativi e lasciar cadere da sé l'odio e la diffidenza. I quali, quand'anche difendessimo la migliore delle cause, non sono mai buoni consiglieri. Occorre, insomma, partire dall'amore. Non dalla semplice emotività, che è irrazionale, ma dall'amore, che può essere comandato, incistandosi in una fitta trama d'elaborazione intellettuale, spirituale, etica. La fiducia non è ingenuità, ma uno specchio leggero che offre a tutti noi un pianoforte di salvezza.

                                  Perla Rossa

Arzachena, lo sfogo dell'imprenditore a cui hanno ucciso il figlio ... Arzachena, lo sfogo dell'imprenditore a cui hanno ucciso il figlio : << l'assassino del figlio è fuggito da anni ma Lo Stato si ricorda di me solo per le tasse >>


 Avviso  tutti   coloro  , social   compresi   che    i commenti  I post  razzisti ed  xenofobici saranno rimossi . Qui non è censura  ma d'evitare che   tale vicenda  già ( vedere l'articolo e la  video intervista  di cui  trovate  sotto l'url     non sono  riuscito  a  scaricarla   con downloadhelper  di mozzilla  firex  fox    e  il sito  non mette  a disposizione il codice  per   condividerla in altri siti  )  drammatica  venga  strumentalizzata   per  giustificare  teorie  razzistiche  alla Salvini  facendo   di tutta  un erba  un fascio  e ignorando che   i criminali  non hanno nazionalità   e che  in mezzo   fra gli immigrati   possono esserci delle brave  persone  di  un  caso di mala  burocrazia   e di una  giustizia   assurda   che usa  due pesi  e  due misure  . Scommettiamo  , lo so  che  scado nel  becero populismo  ,  ma  ci metterei la mano sul fuoco che se  fosse  stato  parente  di un potente    si  sarebbero mossi  e    tale ingiustizia   si sarebbe evitata  ? Forse   sono più importanti i  due  militari prigionieri in India    ?  
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Questa  storia    che  m'accingo a riportare  è l'ennesimo  caso di mala  burocrazia   e di una  giustizia   assurda   che usa  due pesi  e  due misure  . Scommettiamo  , lo so  che  scado nel  becero populismo  ,  ma  ci metterei la mano sul fuoco che se  fosse  stato  parente  di un potente    si  sarebbero mossi  e    tale ingiustizia   si sarebbe evitata  ? Forse   sono più importanti i  due  militari prigionieri in India    ?


dall'unione  sarda    del  27\6\2015  12:26




il luogo dell omicidio
                                    Il luogo dell'omicidio

Paolo Meloni, un piccolo impresario di Arzachena, continua a chiedere giustizia per l'omicidio del figlio Pierpaolo, ucciso all'età di 17 anni, il 1 giugno del 2003.


Pier Paolo Meloni
                                                   Pier Paolo Meloni

Un giovane marocchino, Kamil Abderrahmann è stato condannato con sentenza passata in giudicato, a 12 anni di carcere per il delitto.
Ma Abderrahmann, rimesso in libertà qualche mese dopo l'omicidio (la Procura di Tempio non chiuse le indagini entro i termini e la custodia cautelare in carcere venne revocata) prima lasciò la Sardegna e poi, dopo avere ricevuto il decreto di espulsione, sparì nel nulla.
Paolo Meloni sostiene che la vicenda dell'omicidio è stato dimenticata, mentre lo Stato, dice Meloni, si ricorda di lui solo per la notifica delle cartelle esattoriali. come  dice il padre nella  video intervista di Andrea Busia  che trovate  qui 

27.6.15

lo scudetto della dinamo banco d sardegna è come quello del cagliari calcio di 45 anni fa

Lo  so che  mi ripeto  ma  non trovo alte  colonne  sonore per  far  capire  in musica   come  tale scudetto è  , anche se momentaneo  ( ma le cose   più belle  e spesso quelle che  si ricordano di più , almeno per me , in questo mondo sempre  di fretta    sono  quelle  brevi  )  , un riscatto e  uno schiaffo morale   a chi per anni ( ed  ancora  è cosi in parte )   ci disprezza  .


Ora  dopo  questa premessa     veniamo al post    vero  e  proprio . Non nprima di   , come sempre  l,m lasciarvi   alcuni link per  chi volesse saperne  di più  


Ieri   vedendo  l'ultima partita  della  finale di campionato di Basket   Dinamo - Reggio Emilia  .Una  partita  emozionante 


   fra   due   squadre   destinate  a  diventare  professionisti    come  Olimpia milano  o la  virtus  Bologna  (   qui  l'elenco completo  . Inoltre   la  Dinamo oltre a rappresentare  la   sardegna   a livello  nazionale  dellas serie  A   è  stata  ,  almeno da  quel  io sappia  ,  la prima squadra  di basket  italiana  non creata   da  gruppi industriali Fondata il 23 aprile del 1960 da un gruppo di studenti locali, in maggioranza provenienti dal Liceo classico  e  chiamata   secondo  una leggenda locale   cosi  per  contrapporsi  ai gruppi  universitari della FUCI (  gruppi universitari  cattolici )      perchè  alcuni dei fondatori  erano vicini al Pci   sinistra  extra parlamentare     gli diedero il nome  dinamo  prendendo   a modello  un nome di molte  squadre    sportive     dell'allora  ex  blocco sovietico
Le  partite  di questi  play off  hanno  come lo scudetto del cagliari 69\70  unito  e  messo  da parte  i campanilismi  e provincialismi presenti  nella nostra isola  . Infatti  <<  In Sardegna c’è chi è pronto ad accoltellarsi a proposito dell’orizzonte a cui – nello stemma – devono guardare i Quattro mori. Anzi, c’è pure chi ha rotto alleanze e amicizie perché non era d’accordo nemmeno su quel simbolo ormai identitario, preferendo l’albero degli Arborea. >>
Non ci si mette d’accordo nemmeno sulla lingua: quella del Capo di sotto  [  Cagliari  e  tutto il sud   ] non va bene, figurarsi quella del Capo di sopra[  Sassari    e tutto il  nord    ] E cosa vorranno mai questi “nuoresi”   \  barbaricini  (categoria alla quale sono spesso ascritti, dai “cittadini”, tutti gli altri sardi ), con questa loro pretesa di imporre la lingua “colta” che fu di scrittori e poeti?  Ah. Naturalmente non va bene nemmeno il pseudo  o  sa limba comuna [ tentativo  insulso di creare un  sardo ibrido  \  un  sardo unificato  ) ] Chentu concas, chentu chimbanta berritas, diceva un vecchio saggio di Tresnuraghes, ricordando che i suoi compaesani sarebbero anche stati disposti a nascere senza testa pur di non dare soddisfazione a un loro vicino di casa, proprietario di una fabbrica di cappelli.
Eppure l’esempio che ci viene da Sassari >>  come  ha  scritto  ieri    sempre  l'unione sarda   <<   ci indica una via nuova, un metodo, un esempio, un Sistema. Stefano Sardara, quando ha ordito la lucida follia di portare la Dinamo Sassari sul tetto d’Italia non si è mica messo problemi a ottimizzare il meglio di quel che c’è in Sardegna. Che non è poco.
Ha rinsaldato il ventennale legame della sua società col Banco di Sardegna, ha responsabilizzato la compagnia di assicurazioni che lui stesso rappresenta, ha coinvolto le contestatissime Saras, Tirrenia e Meridiana (aziende che, spesso, hanno più preso che dato alla nostra Isola), ci ha aggiunto un altro centinaio di sponsor. È poi venuto a Cagliari a parlare con i vertici della prima televisione regionale, capendo che portare la Dinamo – ogni santa domenica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.
Sardara e i suoi ragazzi, compresi quelli del suo preziosissimo staff, hanno vinto sul campo ma anche nel messaggio politico, che dovrebbe essere preso da tutti noi come manifesto di una Sardegna nuova e possibile: uniti si vince, anche se siamo penalizzati dalla nostra insularità. Una stupenda nica di campionato e ogni santo mercoledì di coppa – nelle case di tutti i sardi avrebbe contribuito a rendere la squadra di Sassari quella di tutta la regione.>>  (  da  , eccetto  le  frasi tra parentesi   quadra  http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2015/06/27/vivere-e-vincere-in-sardegna/  )
Ottime parole  se fossero coerenti  fra  ciò che si scrive  e  si fa  come fa notare  in un commento all'editoriale sulla pagina fb  del quotidiano  




Gianluca Brundu Ha scritto bene Direttore. "Vincere in Sardegna". In Sardegna come i vostri giornalisti. È semplicemente vergognoso che tra Videolina, Unione Sarda e Radiolina, non ci sia stato un minimo di seguito dell'evento. Non vedo una foto, un video, ieri Videolina ha fatto forse 5 minuti in tutto dopo la fine della partita senza immagini proprie. Ma avete mandato qualche giornalista? Forse si. Ma invece di lavorare preferiscono fare i tifosi a ingresso gratuito, e invece di lavorare e offrirci un servizio si fanno i selfie con i giocatori.
E noi poi dovremmo darvi anche l'euro e 20 per comprare la prima pagina???
Imparate da testate online molto più fresche e dinamiche come SardegnaSport che ha fatto una copertura totale pre-durante e soprattutto post....


 Mi sa   che   andrò ,visto che  eventi mi mettono   oltre    che allegria   un po'  di nostalgia   per  il tempo passato   e la  " vecchiaia  incipiente  "  ( compio   40  anni fra   8  mesi )  risvegliando in me ricordi ancestrali      credo che andò  a rivedermi per  i prossimi    questi film  sul mondo del basket
 
  Da  http://www.supergacinema.it/76-news/13374-ecco-tutti-i-film-sul-basket.html
Lolabunny
Una nuova lista arriva dall'Hollywood Reporter e questa volta si tratta dei migliori film sul basket.
The Fish ThatSAVED Pittsburgh (1979)
Al centro della commedia una squadra di basket di Pittsburgh sull'orlo del fallimento. I membri del team, su consiglio di un'astrologa, decidono di comporre una squadra con giocatori esclusivamente del segno zodiacale dei Pesci. Il film è diretto da Gilbert Moses.

Voglia di Vincere - (Teen Wolf, 1985)
Molto prima di Twilight c'è stato Teen Wolf. Un giovane studente di liceo, interpretato da Michael J. Fox, scopre un giorno di essere un licantropo, caratteristica che il pubblico scopre durante una partita di basket. In breve tempo lui diventa un eroe per la sua squadra e il campione della scuola, ma la sua diversità gli causa diversi problemi soprattutto a causa del preside. Un successo fenomenale, tutte le ragazze degli anni '80 impazzirono per Michael J. Fox!
voglia-di-vincere-visore

Colpo vincente (Hoosiers, 1987)
Liberamente ispirato alla storia della Milan High School che nel 1954 vinse il campionato di pallacanestro dello Stato dell'Indiana. NormanDale (Gene Hackman), il nuovo allenatore di basket in una piccola cittadina dell'Indiana che pur ricevendo polemiche sulle sue decisioni,alla fine porta la sua squadra a un campionato statale. Nel film DennisHopper, che ha guadagnato una nomination agli Oscar per il suo ruolocome l'ubriaco città, Barbara Hershey e Sheb Wooley. Il film è stato citato da diversi critici come il miglior film mai realizzato sullo sport.
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Chi non salta bianco è (White Men Can't Jump - 1992)
Woody Harrelson è Billy Hoyle, un giocatore di basket che sogna di diventare un giocatare dell'NBA pur essendo un bianco. Sydney Dean(Wesley Snipes) è invece un campione di colore, la vera star a Venice Beach; quando Billy lo sfida battendolo in una gara di tiri a tre, Dean chiede a Billy di formare una partnership. Il loro scopo è quello di batteregli altri giocatori in modo da poter fare iSOLDI.

Above the Rim (1994)
Il film diretto da Jeff Pollack è tratto da una storia del regista e Benny Medina. Racconta il dramma di un talentuoso giocatore di basket del liceo (Duane Martin) che, in attesa di una risposta per la borsa di studio per l'università di Georgetown, deve decidere se giocare il torneo del quartiere e seguire il suo allenatore di basket o se invece scegliere una strada diversa con due delinquenti locali. Nel film anche  Tupac Shakur, Leon Robinson e Marlon Wayans.

Che aria tira lassù (The air up there - 1994)
Kevin Bacon è un allenatore di basket che si reca in Kenya per cercare campioni da importare negli Stati Uniti. In Africa si affeziona ad una tribù che lo ospita, lì trova un ragazzo prodigio Saleh (CharlesGitonga Maina), il figlio del capo. Soltanto una partita di basket ad Hollywood potrà risolvere le questioni territoriali.
The Air Up There a l

Basta vincere (Blue chips - 1994)
Nick Nolte è un allenatore del college, un uomo integro che crede nel rispetto delle regole che però violerà per il solo desiderio di vincere. Ottenuto il successo, si troverà ben presto nel mezzo di uno scandalo.Scritto da Ron Shelton (Chi non salta bianco è), è il primo film sulla pallacanestro che entra negli spogliatoi, investigando nel backstage. Descrive con forte fisicità la dimensione atletica e tattica del gioco, concentrandosi sul dilemma etico: quale è il limite tra l'ambizione e la corruzione? Molti campioni o ex campioni nel cast, tra cui Shaquille O'Neal e  M. Nover.

Hoop Dreams (1994)
Documentario che racconta la storia di due studenti delle scuole superiori a Chicago - William Gates e Arthur Agee - che sognano di diventare giocatori di basket professionisti. Il film ha vinto il premio del pubblico per il Miglior documentario al Sundance Film Festival del 1994, ha ricevuto una nomination agli Oscar e ottenuto ben 16 premi.

Ritorno dal Nulla (Basketball Diaries 1995)
Leonardo DiCaprio, Lorraine BraccoMark Wahlberg JamesMadio nel film adattamento del romanzo autobiografico Jim entra nel campo di basket (1978), tratto dai diari giovanili del poeta e musicistaJim Carroll. Il film racconta la vita di questo giovane artista e promettente giocatore di basket Jim, interpretato da Leonardo DiCaprio,e la sua discesa nella tossicodipendenza.
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Rapimento per sport (Celtic Pride - 1995)
Opera prima di Tom DeCerchio, il film è una commedia sul fanatismo sportivo e sui rischi che corrono gli stessi atleti per via di alcuni tifosi criminali.Ambientato durante la finale NBA tra Boston Celtics e Utah Jazz, di cui fa parte uno dei migliori giocatori del campionato, Larry Bird. Mike (Daniel Stern) e Jimmy (Dan Aykroyd) sono due tifosi del Celtics che vogliono a tutti i costi evitare una sconfitta della loro squadra in una partita così importante.

Space Jam (1996)
Film in live action con la leggenda dell'NBA Michael Jordan e i cartoni animati della Looney Tunes. Un gruppo di criminali alieniguidato da Mister Swackhammer (doppiato da Danny DeVito), ha intenzione di catturare i Looney Tunes per ridurli in schiavitù come attrazione del Luna Park in declino.Bugs Bunny ed i suoi amici sfideranno questi alieni in una partita di basket.  Tra le altre apparizioni anche quelle di Larry JohnsonMuggsy BoguesShawn Bradley,Charles Barkley e Patrick Ewing.
Space-Jam

Il sesto uomo (The sixt man - 1997)
Commedia soprannaturale con Kadeem Hardison e Marlon Wayans che interpretano rispettivamente Antoine e Kenny, due giocatori di basket. Quando il famoso giocatore Antoine muore, ritornatra mille inconvenienti per aiutare Kenny.

BASEketball (1998)
Dai creatori di South ParkTrey Parker e Matt Stone, il film diretto da David Zucker, racconta la storia di due disoccupati che inventano un nuovo gioco utilizzando le regole del baseball e del basket, diventando così le star di questo nuovo sport.

He Got Game (1998)
Dramma diretto da Spike Lee con Denzel Washington nei panni di un criminale condannato per avere accidentalmente ucciso la moglie.Fuori dal carcere suo figlio è considerato la più grande promessa del basket. Jake (Denzel Washington) deve decidere dove mandare a giocare il figlio (richiesto da tutti), fino a quando non riceverà una proposta dal governatore dello Stato di New York. 
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Love & Basketball (2000)
Omar Epps Sanaa Lathan interpretano due amici che sono cresciutiinsieme nella squadra di basket di Los Angeles. Una volta cresciuti, leicapisce di essere innamorata di lui, ma continua a mettere avanti a tuttoil basket. Una storia d'amore nello sport.

Il sogno di Calvin (Like Mike - 2002)
Rimasto orfano a 14 anni. Calvin Cambridge (Bow Wow) trova un paio di vecchie scarpe da ginnastica con le iniziali "MJ" e pensa potrebbe essere appartenute Michael Jordan. Con quelle scarpe ai piedi Calvin diventa un giocatore straordinario nonostante la bassa statura, ma mentre gli avversari sono estasiati dalle cose che Calvin riesce a fare in campo, il tutore e capo dell' orfanotrofio gli ruba le scarpe. Calvin riesce a riprende grazie ai suoi amici e al suo migliore amico Tracey.

Coach Carter' (2005)
Il film è basato sulla storia vera della squadra di basket della RichmondHigh School e del suo allenatore Ken Carter (Samuel L. Jackson). La squadra è formata da ragazzi appartenenti a famiglie molto povere e in alcuni casi già sulla via della delinquenza; dopo le iniziali schermaglie i giocatori trovano in Carter un mentore e ispiratore per un futuro migliore anche a livello accademico. Nel film anche Channing Tatum,Ashanti e Rob Brown.
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Vincere cambia tutto (Glory Road - 2006)
Il film si basa sulla vera storia di Don Haskins, allenatore di una squadra femminile di basket a cui viene proposto di allenare i ragazzi del  Texas Western College, una squadra messa male sia a livello sportivo che economico. Haskins decide così diINVESTIRE i suoi soldi andando alla ricerca di giovani talenti sparsi per gli Stati Uniti, formando una squadra con cinque bianchi e sette afroamericani, che non saranno ben visti dalla mentalità razzista di quegli anni. Le vittorie ed il successo del Texas Western College daranno però ragione a Don Haskins.

Semi-Pro (2008)
Commedia sportiva in cui il canntante Jackie Moon, utilizza i suoi guadagni ottenuti con la hit "Love Me Sexy" per acquistare i Flint Michigan Tropics e diventarne proprietario, coach e giocatore.  Il film è stato numero 1 al botteghino e ha vinto il premio 2008 per il migliorESPY film sportivo.

 iniziando da , non compreso nell'elenco sopracitato dal bellissimo ( vedere locandina a sinistra ) scoprendo forrest di Gus Van Sant ed a ricercare in rete gli episodi delle tre serie di   << Time Out è il titolo con cui fu trasmessa in Italia la serie televisiva ( trasmessa  in italia  negli anni '80 )   The White Shadow (letteralmente "L'ombra bianca"), creata da Bruce Paltrow e trasmessa originariamente dalla rete statunitense CBS. Composta da 54 episodi divisi in tre stagioni, la serie era ambientata in una scuola superiore del ghetto di Los Angeles, dove un allenatore bianco si trova a guidare una squadra di pallacanestro composta per lo più da studenti neri e ispanici.Time Out fu la prima serie televisiva a proporre un ritratto credibile dello sport giocato, ed una delle prime a presentare in maniera realistica personaggi appartenenti alle minoranze etnico-religiose, affrontando nel corso degli episodi situazioni e probl












26.6.15

Islam: tra i nomadi Tuareg, dove le donne non portano il velo

dal blog del cdv http://identitaumana.blogspot.com
 che riprende  un articolo del corriere della sera  del 25\6\2015


Islam: tra i nomadi Tuareg, dove le donne non portano il velo
I Tuareg, gli uomini - e le donne - blu del Sahara sono una decisa minaccia per l’Isis e per l’estremismo islamico in quanto estremamente «progressisti». E questo nonostante siano, soprattutto nell’immaginario collettivo, tradizionalisti con abitudini millenarie. Di religione musulmana, proprio per le loro tradizioni nomadi, i tuareg ritengono che la donna sia proprietaria delle case e dei beni stanziali. È l’uomo, che viaggia, che deve coprirsi il volto - acquisendo così il colorito bluastro, traccia delle sciarpe indaco che lo proteggono - e non la donna. E questo anche perché gli uomini desiderano vederle in viso
le immagini qui