Svedese di nascita ma spagnola d’adozione, produttrice e regista pluripremiata in tutto il mondo, è considerata pioniera di un nuovo modo di concepire il
cinema per adulti. Ideato da donne per soddisfare prima di tutto
donne. In quasi 15 anni di carriera ha firmato oltre 100 cortometraggi e quattro lavori lunghi, con cui ha provato a dare una nuova forma al piacere femminile, rovesciando le regole non scritte di un’industria, quella a luci rosse, iper produttiva ma allo stesso tempo bloccata in un immaginario estremo, stereotipato, ripetitivo e meccanico. Noi l’abbiamo incontrata nel suo ufficio a Barcellona. “Davanti all’espressione ‘
porno femminista‘ molti si spaventano: credono che il femminismo sia contro il genere maschile. Invece il concetto più puro di femminismo riguarda il rispetto di tutti, delle donne come degli uomini. Possiamo chiamarlo come vogliamo: porno etico, indipendente o d’avanguardia”
Infatti , il porno ( ovviamente senza generalizzare vedi articolo sopra ) è deleterio come dicono molti studi [
1 2 ] anche se io conidsero \ sono dell'avviso che non è la cosa in se che fa male
ma è l'abuso e il modo con cui è fatto vedere il film,
Don Jon 2013-di Joseph Gordon-Levitt/ , preferisco è un tentativo di liberarmi dalla mia pornodipendenza guardare o leggere roba erotica e sensuale . Come come suggerisce la trovate o su sul sito
www.sensualcoach.it o sulsuo facebook (
https://www.facebook.com/bettinazagnoli/) da oggi anche su radio 2 dalle 11 a 12 tutti i fine settimana in
al posto del cuore
sul
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/07/
Sesso & Volentieri | 7 luglio 2018
Vita di coppia spenta? Provate con un fumetto erotico. È meglio di Pornhub
Valigie o valige? No, non sto partendo per le vacanze. La domanda mi è nata spontanea quando ho letto il plurale – secondo me errato – in una vignetta del re del terrore. Ho consultato la Treccani e ho imparato che
nel secolo scorso si poteva scrivere anche senza la “i”.
Dopo anni, anzi lustri, ho ritrovato una raccolta dei primi numeri di Diabolik e ho incominciato a rileggerlo. Avete presente quando si entra nel trip e finita una storia vorresti subito iniziarne un’altra?
Il primo numero uscì nel 1962 e costava 150 lire. Il formato era quello pocket dei “porno fumetti” e le signore Angela e Luciana Giussani furono geniali e lungimiranti. W le donne dunque, anche perché è vero che in queste storie non c’è nulla di esplicito ma trovo che si facciano spesso riferimenti velatamente erotici. Questi baci passionali che spesso si danno i protagonisti sono quelli che si sognano anche dopo una vita di convivenza.
La lingua non si vede mai, ma le bocche incollate, gli occhi chiusi, la mano di lui che avvolge il collo di lei danno un chiaro e sensuale messaggio. Per non parlare di Ginko che fuma la pipa.
Sempre negli anni 60 – precisamente nel 1965 – fa la sua prima apparizione su “Linus” Valentina Rosselli personaggio di Guido Crepax. Erotismo, lingerie, esibizionismo, feticismo, bondage, libertà, stile. Fonte di ispirazione per me, anche per via di quel caschetto nero che ricordava certo Louise Brooks ma che
ho sempre associato a Rosa Fumetto e al Crazy Horse di Parigi.
Nel 1991, a Carnevale, mi feci prestare una vecchia macchina fotografica, affittai una parrucca nera e corta e andai a una festa al mitico Kinki Club, vestita da Valentina. Fu un successone e vinsi anche un premio. Bei tempi da ricordare – sospirone – ma veniamo a oggi.
Qualche mese fa ho avuto il piacere di stringere la mano ad un altro maestro, ovvero Milo Manara che con la sua abilità nel disegnare donne tremendamente sexy e sfrontate, apre negli anni ’80 il filone “Meglio Miele di un film porno”. Scherzo ovviamente ma le sue storie sono bellissime, come le sue donnine, con i vestiti svolazzanti, i glutei alti, le gambe lunghe, il seno piccolo da coppa di champagne e la bocca voluttuosa. Insomma la sottoscritta a vent’anni, per capirci (non scherzo ovviamente).
Non è un caso che qualche anno fa, un’azienda francese che produceva accessori erotici, propose in esclusiva al pubblico una linea limited edition firmata dal grande fumettista: condom, spanker ma soprattutto l’ovetto senza fili con telecomando a distanza che riconduceva al famosissimo racconto “Il Gioco”, pubblicato su Playboy nel 1982. Continuo, ricordando il mio concittadino nonché meraviglioso Roberto Raviola in arte Magnus che con le sue “110 Pillole” ha fatto sognare – ed eccitare – milioni di lettori e mi auguro di lettrici. Così come Druuna, eroina polposa del bravissimo Paolo Eleutieri Serpieri.
Tra le disegnatrici, trovo pazzesca Apollonia Saintclair, la misteriosa e giovane autrice di piccanti tavole che sono un inno al piacere molto esplicito e senza censura.
Così come la bravissima Giovanna Casotto, fumettista della mia generazione, pioniera in un mondo – quello del disegno erotico – che fino a qualche anno fa era di dominio maschile. Le pin up dei suoi fumetti e il suo tratto si ispirano a Jan Saudek e Olivia de Berardinis, che adoro.
Insomma, è vero che leggere libri è importante ma non abbandoniamo il fumetto. Oltre a dare spunti per ravvivare un ménage spento, può essere un’idea per momenti ad alto tasso erotico: leggerli insieme o da soli, sono meglio di PornHub.