ogni anno la stesso dilemma , farla o non farla ? ebbene per evitare rimorsi e rimpianti inutili ,oppure riprendere ( come feci l'anno scorso o come ho fatto quest'anno con
il post sulle bufale natalizie ) post condivisi sui sociali gli altri anni ed salvarli cambiandogli data qui sul blog , o provare a creare qualcosa d'alternativo la faccio . E come mioi consuetudine gioco d'anticipo .Tenete presente però che è sempre più difficile essere originali perchè i media ufficiali sono pieni di siffatti argomenti . Quindi mi scuso in anticipo se non dovessi riuscire ed essere originale .
Ma ora bado alle ciance ed Iniziamo da un argomento , meno trattato dai media ufficiali ( salvo quelli femminili e per uomini ) Come spiegare ai parenti che essere single non significa essere 'soli'. Anche a Natale . Liberamente tratto da
questo articolo di qualche natale fa dell'inserto\ allegato di femminile D di repubblica
https://d.repubblica.it/life/
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Ma ora bado alle ciance ed Iniziamo da un argomento , meno trattato dai media ufficiali ( salvo quelli femminili e per uomini ) Come spiegare ai parenti che essere single non significa essere 'soli'. Anche a Natale . Liberamente tratto da
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Essere single quando arrivano le festività natalizie può essere una seccatura ancora più grave quando hai genitori anziani o stai in casa con tutto il resto dell'anno . Problema che si fa ancora più difficile e pesane soprattutto quando tutti gli altri ospiti di una tavolata sono felicemente (o meno felicemente) accoppiati. Sono in molti infatti, quando ci si presenta soli al tavolo delle feste, a ritenersi in diritto di fare molte domande, spesso rivolte alle donne . “Ma quando lo trovi un fidanzato?”, “Ma hai intenzione di rimanere zitella ?”, sono solo due degli esempi più eclatanti. Ma c’è un modo per non rimanerci male ? D lo ha chiesto alla psicoterapeuta Antonella Puzella << (...) bisogna riconoscere che i single vengono ancora guardati con il sospetto che siano infelici - commenta l’esperta - Lo confermano anche le ricerche sui single, che vengono spesso svolte solo attraverso un confronto con le persone sposate. Come se il punto di vista da cui partire debba sempre essere quello delle persone coniugate, considerando dunque i single ancora un’anomalia”.>>Infatti nonostante i single siano quasi 9 milioni d'italiani la maggior parte delle persone non comprende o non vuole comprendere che “single” non significa “solo”. >> - continua Puzella - <
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Ecco alcuni trucchi
i primi due se siete ribelli ed avete la forza di trasgredire subito . I seguenti se non hai famiglia tradizionale o troppo anziana o hai 🤘 perso genitori o non hai partner lo puoi fare il giorno prima o il giorno dopo dipende dai tuoi amici\che specie se sposati \ conviventi o fidanzati
se non hai famiglia tradizionale o troppo anziana lo puoi fare il giorno prima o il giorno dopo dipende dai tuoi amici\che specie se sposati \ conviventi o fidanzati o se si vuole un tromba amico\a
anche una semplice passeggiata o gita fuori porta non è necessario , almeno che non si voglia evadere \ fuggire completamente , andare troppo lontano o all'estero
o da sola\o oppure portarlo al cenone o al pranzo di natale
Un altra soluzione potrebbe essere quella di cercare di far capire che le persone care ( genitori e parentame vario ) capiscano che essere single non equivale a essere infelici è ancora difficile. L’importante però, è che chi non è in coppia non si lasci ferire , almeno che non gli ne freghi niente importi qualcosa , da domande invadenti e indiscrete. Se si sta affrontando una separazione, se si è un genitore single, se c’è un figlio\a che non arriva, è bene andare a pranzi e cene preparati .
Fate sapere la vostra situazione e disagio ai vostri genitori che lo comunicheranno al resto dei parenti . Anche a rispondere con ironia”. Chiaramente la risposta magica non esiste ma, ad esempio, fare il proprio ingresso mettendo le cose in chiaro può aiutare, “ad esempio dicendo: “non iniziamo con la stessa storia. Sono qui, sono da sola e sto bene”, oppure rispondere a chi ci chiede come mai non abbiamo ancora un fidanzato con un “Dai, ormai lo sai che sono un caso disperato”. Chiaramente, se ad esempio quello della maternità desiderata è un tema caldo, è difficile non intristirsi”.
Se però il Natale in famiglia - proprio per le domande - mette troppa tristezza, si può anche organizzare un Natale “alternativo” o da soli\e o sempre in famiglia ..Vedi esempi sopra “Chi è single da tre o quattro anni è indubbiamente più organizzato, consapevole di essere in famiglia per un paio di giorni e libero tutti gli altri. Organizza il suo “Contro Natale” con chi vuole non appena trascorsi il 24 e 25 o anche prima se vuoi Ma se non si ha voglia di partecipare, si può sicuramente organizzare un viaggio in gruppo o in solitaria, oppure fare un’esperienza di volontariato. Situazioni che ci permettono di esplorare il mondo o lavorare su noi stessi”.Infatti ci sono altri modi per non sentirsi tristi quando arrivano le Feste? “Avere pronte delle cose che ci piacciono è una buona strategia - spiega la psicoterapeuta - Se si è consapevoli che si vivranno situazioni complicate, rivivranno tensioni, è bene sapere che il 26 dicembre si passerà una meravigliosa giornata con chi si sta bene. Ma le alternative valide sono tante: una passeggiata, un film al cinema, un aperitivo. Un’alternativa qualsiasi per riconquistare il proprio tempo e goderne a pieno, senza l’ombra delle altre persone che, con le loro domande, costringono a guardare a un futuro incerto invece che a vivere il presente”.Infatti lavorare su se stessi è una strategia valida durante tutto l’anno e che ci fa arrivare preparati quando ci vengono rivolte domande scomode. “Il Natale scandisce il passare degli anni, segna le tappe della nostra vita. Molti traguardi, a cui spesso viene data troppa importanza, possono logorarci se non raggiunti. Per questo è importante lavorare per essere in armonia con se stessi. In questo modo si sopravvive sicuramente meglio alle battute della famiglia. Aiuta anche pensare alla propria libertà, all'autosufficienza conquistata, alla maggiore capacità di socializzazione, ai minori obblighi (che non corrispondono a meno responsabilità), al fatto di non avere problemi per mediare con il partner su dove trascorrere le festività. Lancio una provocazione: e se fossero coloro che non sono single a dover sopravvivere al Natale?”.
I periodi festivi creano sempre qualche tensione in più nelle coppie separate. Già quando si sta insieme la gestione degli impegni familiari natalizi è complicata (e spesso genera conflitti), quando poi i genitori sono separati ci sono ancora più incastri da far combinare.
La divisione dei giorni di vacanza dei figli e soprattutto l’organizzazione dei giorni di vera e propria festa, può diventare campo di lotta. Proviamo a chiarire quali sono le regole, proprio per evitare che ci si scontri.
Caro Babbo Natale,
mi chiamo Giacomo, ho quasi 10 anni e sono figlio di genitori separati.ADESSO VIVE IN UN NUOVO APPARTAMENTO, PICCOLO MA CARINO. HO UNA SORELLINA DI 6 ANNI. ABBIAMO SOFFERTO ENTRAMBI PER LA SEPARAZIONE DEI NOSTRI GENITORI, LEI PERÒ SI TIENE TUTTO DENTRO E NON PARLA DI COME SI SENTE. CREDO PER NON FAR PREOCCUPARE LA MAMMA, CHE SPESSO È NERVOSA PERCHÉ DEVE FARE TUTTO DA SOLA.
A SCUOLA HO SENTITO DIRE CHE PROBABILMENTE TU NON ESISTI. ME LO HA DETTO IL MIO AMICO MATTIA. ANCHE I SUOI GENITORI SI SONO SEPARATI E POI HANNO DIVORZIATO. MI HA RACCONTATO CHE IL NATALE PER LUI È IL MOMENTO PIÙ BRUTTO DI TUTTO L’ANNO, CHE I REGALI SONO AUMENTATI, MA LO SPIRITO È MOLTO DIVERSO DA PRIMA, QUANDO ERANO UNITI E TUTTI INSIEME A FESTEGGIARE.
LA COSA CHE PIÙ LO FA SOFFRIRE È LA MATTINA DEL 25 DICEMBRE. NON CORRE PIÙ DALLA CAMERA AL SALOTTO PER VEDERE SE CI SONO I REGALI SOTTO ALL'ALBERO, MA VA DALLA SUA MAMMA. SA CHE QUEL GIORNO IL PAPÀ LO VEDRÀ SOLO GRAZIE AL CELLULARE, PERCHÉ I SUOI GENITORI ORA VIVONO IN CITTÀ DIVERSE.
QUESTO PER ME SARÀ IL PRIMO NATALE DA FIGLIO DI SEPARATI E NON SO QUELLO CHE MI TOCCHERÀ, PERÒ MI CONFORTA IL FATTO CHE PAPÀ VIVA NELLA MIA STESSA CITTÀ. A TE POSSO DIRLO, TRA ME E ME SPERO ANCORA CHE I MIEI GENITORI DECIDANO DI PASSARE LA GIORNATA TUTTI INSIEME, COME ABBIAMO SEMPRE FATTO.
SAI, TANTE VOLTE HO PENSATO CHE SE MIA SORELLA ED IO CI FOSSIMO COMPORTATI MEGLIO, TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO. LA MAMMA E IL PAPÀ PERÒ HANNO DETTO CHE NOI NON ABBIAMO ASSOLUTAMENTE NESSUNA COLPA. ME LO HANNO RIPETUTO UN SACCO DI VOLTE E ALLA FINE HO DECISO DI CREDERGLI, PERCHÉ È FORSE UNA DELLE POCHE VOLTE IN CUI LI HO SENTITI UNITI E D’ACCORDO.
DURANTE QUESTI MESI IL RAPPORTO COL MIO PAPÀ È MIGLIORATO. QUANDO STAVA A CASA CON NOI, LA SERA DICEVA SPESSO DI ESSERE STANCO E DI NON AVERE LA FORZA DI GIOCARE CON ME. ADESSO HA PURE COMPRATO LE PORTE DA METTERE IN GIARDINO PER GIOCARE A PALLONE! CERTO QUANDO SUCCEDE MIA SORELLA NON IMPAZZISCE DI GIOIA, MA NON SI LAMENTA POI COSÌ TANTO. NELLE NUOVE SITUAZIONI SI IMPARA A CONOSCERSI SEMPRE UN POCHINO DI PIÙ.
INSOMMA CARO BABBO NATALE, TI SCRIVO PERCHÉ VORREI CHE TU MI AIUTASSI.
SOPRATTUTTO PER MIA SORELLA CHE FA TANTA FATICA E QUANDO SOFFRE SI CHIUDE IN SE STESSA. NON MI ERO MAI ACCORTO CHE FOSSIMO COSÌ DIVERSI! QUINDI HO BISOGNO DI TE PER FARLE UN REGALO SPECIALE.
POTRESTI SCRIVERLE UNA LETTERA E RACCONTARLE CHE ESISTONO BAMBINI DI GENITORI SEPARATI CHE RIESCONO A RIDERE LA MATTINA DI NATALE?!? IO HO GIÀ PROVATO A DIRGLIELO, MA NON MI CREDE, DICE CHE SONO UN “RACCONTA STORIE” E CHE ME LO INVENTO!
INVECE NON È VERO, ME LO HA DETTO LA MIA AMICA GIULIA. LEI A NATALE I REGALI LI SCARTA CON TUTTI E DUE I GENITORI ANCHE SE SONO SEPARATI!
SE MIA SORELLA RICEVERÀ LA TUA LETTERA SAPRÒ CHE ESISTI, MA TUTTO SOMMATO A ME VA BENE ANCHE SE LA SCRIVE LA MAMMA, ANZI MAGARI SCRIVENDOLA SI CONVINCERÀ ANCHE LEI CHE SI PUÒ ESSERE SERENI IN TANTI ALTRI MODI CHE PRIMA CI SEMBRAVANO IMPOSSIBILI.
Cari Genitori,
in questa lettera a Babbo Natale ho cercato di suggerire una riflessione, raccontando le vicende di una realtà adulta attraverso gli occhi di un bambino.
Il mio consiglio per i giorni delle feste, qualora ci siano delle divisioni in famiglia, è quello di ricordare quanto cari davvero potete essere per i vostri ragazzi. Quanto il vostro contributo possa essere prezioso, nel dare precedenza alla loro serenità piuttosto che ai contrasti, magari all'orgoglio.
Aldilà delle vostre “ragioni”, il regalo più grande ai vostri figli potete farlo proprio voi, insieme agli altri membri adulti della famiglia. Evitate le scelte, gli aut/aut, gli schieramenti. Avete deciso del vostro percorso da adulti, ma la scelta può e deve essere fatta vivere con mitezza e delicatezza ai bambini.
Essendo Mamme e Papà, amando i vostri figli, sapete che ben oltre l’infanzia e Babbo Natale, il vostro legame durerà per tutta la vita. Magari loro ancora non lo sanno, ma siete Voi i migliori, più splendenti e puntuali “Babbo Natale” nelle vite dei vostri bambini. Tenetelo a mente e vedrete che sarà non dico facile, ma magari un po’ più semplice, per tutti.
Buone Feste,Dott.ssa Erica Petrucciani, pedagogista
alla prossima puntata