5.11.20

i social sono un arma a doppio taglio che genera fraintendimenti oppure è sessismo ? i due casi a confronto nell'università di Bari

 Il  primo caso   è  quello del  Prof spiega Informatica  che  spiega    con allusioni sessuali, ma  gli

studenti lo difendono: "Video-lezione può essere stata fraintesa  Il docente chiama la studentessa "amore mio", usa un linguaggio triviale e allude continuamente agli organi sessuali maschili e femminili, a partire dai termini 'maschio-femmina' comunemente utilizzati quando si parla di connettori elettrici. La sconcertante videolezione di Vito Lavolpe, docente di informatica, è stata registrata e condivisa in rete ed è presto diventata virale. Ma gli studenti lo difendono  "Video-lezione può essere stata fraintesa"

                                                                            di Gabriella de Matteis
                                                                  da  repubblica  bari del   24 OTTOBRE 2020


Università di Bari al centro della polemica per il video virale di un docente che usa un linguaggio volgare con i suoi studenti. La difesa degli studenti: "La ragazza interpellata nel video ha chiarito di non essersi mai sentita violata in alcun modo, né di essersi sentita a disagio"
   





L'occasione è una lezione agli studenti della facoltà di Medicina dell'Università di Bari. Il professore Vito Lavolpe, docente di Informatica, sta spiegando le differenze delle prese per l'alimentazione del computer. E per provare ad essere più incisivo usa il paragone con l'atto sessuale, con allusioni dirette al fisico femminile. Il video, pubblicato su Facebook da un gruppo di studenti, sta facendo il giro del web. Con la ripresa dell'epidemia, l'ateneo ha sospeso le lezioni in presenza che invece gli studenti possono seguire su una piattaforma telematica. Peccato però che gli incontri vengano automaticamente registrati. E in questo caso anche postati sui social. E così il modo in cui il docente ha spiegato uno dei concetti della sua lezione, facendo domande a una delle studentesse collegate e lasciandosi andare anche ad altre espressioni colorite, sta facendo discutere. "Il maschio va con la femmina" dice e poi, mostrando due prese, conclude: "L'elettricità che ci insegna la vita". Università di Bari, allusioni sessuali durante il corso di informatica online: la sconcertante video-lezione del docente Gli studenti, però, difendono il docente. "Il video, registrato e pubblicato con superficialità da qualcuno che non si è reso conto del potere che hanno i social - spiegano - può essere totalmente frainteso poiché decontestualizzato e pertanto far del male non solo alla reputazione del professore, che è una grandissima brava persona, ma soprattutto ferire la sua anima". E ancora, continuano, "la ragazza interpellata nel video ha chiarito di non essersi mai sentita violata in alcun modo, né di essersi sentita a disagio. Il professore si rivolge scherzosamente a tutti i suoi studenti, anche i maschi, appellandoli "amore" e in questo non c'è nessuna forma di sessismo o violenza. Voleva semplicemente accostare con una metafora un po' ilare la vita all'informatica".

Il    secondo   sempre   dallo stesso giornale  






La sede d'esame è una piattaforma telematica. Da una parte c'è il docente, dall'altra settanta studenti che attendono di poter sostenere la prova orale. Il primo, probabilmente, non si accorge che con la procedura on line ogni parola viene registrata e sempre in diretta. E cosi si lascia andare ad insulti, con parolacce ed espressioni volgari, ad alcuni dei candidati. Un caso che non poteva passare inosservato. E che arriva dalla facoltà di medicina di Bari. I rappresentati degli studenti hanno preso carta e penna e hanno denunciato l'episodio ai vertici dell'ateneo e del corso di laurea e ora il professore rischia una diffida. Lunedì Roberto Cortellazzi, docente ordinario di Chirurgia maxillo facciale, aveva fissato una seduta di esame che per l'emergenza Covid rientra tra le attività on line. Quel che succede dopo e che viene registrato, denunciano gli studenti, ha dell'incredibile.
La prima vittima è una studentessa che sta per affrontare l'esame. Il docente pensa di non essere ascoltato e rivolgendosi ad un suo assistente dice: "Quanto mi sta sul c...questa qua". Mentre un altro candidato sta parlando, invece sussurra: "Che giramento di c....". Parolacce e espressioni offensive che rivolge anche ad un dipendente amministrativo che, dice, "mi ha mandato l'elenco" e a uno dei rappresentanti degli studenti Emanuele Rollo, colpevole di aver chiesto il rispetto del regolamento. " Questi raccomandanti, politicizzati" alcuni degli insulti rivolti all'esponente dell'associazionismo. Non manca l'apprezzamento ad una studentessa. Quando vede il profilo, registrato sulla piattaforma, della candidata che sta per affrontare la prova, il professore esclama: " C'è una supergnocca qui".
Frasi che, con la procedura on line, sono state inevitabilmente registrate e che il professore, ritengono gli studenti, pensava di pronunciare, senza che nessuno lo ascoltasse. È andata diversamente e ora Cortellazzi che insegna all'università di Bari ma dirige il reparto di Chirurgia maxillo- facciale all'ospedale Miulli di Acquaviva dovrà difendersi dalle accuse che i rappresentanti degli studenti hanno formalizzato in una lettera inviata tra gli altri al rettore. "Questo atteggiamento - si legge nella missiva - è oltraggioso, non solo durante una prova di esame, che è il momento di massima verifica degli apprendimenti, ma anche nei confronti dell'istituzione accademica tutta".
Non solo: gli studenti denunciano anche il fatto che il docente per sette anni non abbia né presenziato agli esami, né tenuto lezioni. " Riteniamo inaccettabile la sua inadempienza ai doveri didattici, rivelando al contempo una condotta irrispettosa rispetto al diritto di apprendimento degli studenti e a quello di non essere offesi in una sede istituzionale". E dalla facoltà di Medicina è già arrivata una presa di posizione con una segnalazione di quanto accaduto al rettore Stefano Bronzini. Il docente sarà diffidato a non ripetere più episodi di questo tipo.

  A mio  avviso   il primo     caso    vedendo il video   e leggendo  l'articolo    non è   sessismo  ma    solo spiritosaggine         un po'   volgare  effettivamente   .
IL  secondo   è   sessismo    o quanto meno     è  molto  vicino .  Perché ok nì, noi  uomini  , non siamo  solo  pezzi di legno  ma   dobbiamo   saperci controllare   . 
Quindi caro prof  o   ti sfoghi  con   una  sega   o  una bella  scopata   oppure  una doccia fredda  oppure   controlla questi siti  


UN VIGILE ALLA MECCA di ©Giulia Acerba

 Da un sarda   immigrata  per  lavoro   A  Genova   riporto  questa  storia 

UN VIGILE ALLA MECCA
Via San Luca, pomeriggio.
In giro persone e Polizia Municipale con quelle grosse moto che secondo me in certi vicoli manco ci passano.
Un vigile si ferma davanti al fruttivendolo che c'è a fianco all'Ekom , lo chiama, suona il clacson. Niente.
Solo quando mi avvicino capisco cosa sta succedendo.
Il fruttivendolo è dentro al suo negozio senza mascherina. In piedi su un tappetino, ha gli occhi chiusi, è rivolto verso la Chiesa di San Luca, ma penso che mirasse più alla Mecca che alla Chiesa di San Luca.
Non apre gli occhi neanche quando il vigile suona il clacson.
Un signore passa e dice al vigile: " sta pregando".
Il vigile ci pensa un attimo e poi decide di non interrompere la preghiera e di proseguire il suo giro.
Di fronte al fruttivendolo c'è una parrucchiera cinese che guarda, chissà cosa pensa e sotto la mascherina sorride, si capisce dagli occhi.
Avrei voluto avere con me uno smartphone e la prontezza di fare una foto.
Sarebbe stata una foto stupenda.
In pochi secondi, un trattato di intercultura: una multa non data per non interrompere la preghiera, una cinese che guarda un bengalese pregare mentre viene guardato da un italiano in divisa.Poteva finire in maniera diversa sta storia, poteva finire con il vigile che si impuntava e faceva aprire gli occhi al fruttivendolo in preghiera, poteva farlo rientrare dalla Mecca per fargli pagare una multa. Non l'ha fatto. In pochi secondi evidentemente il suo buon senso gli ha detto che fosse meglio non farlo. Questa storia è difficile da rendere con le parole, ma vi assicuro che negli occhi avevo lo stesso stupore che provo di fronte a un ciliegio in fiore.


3.11.20

non tutti i mussulmani sono fondamentalisti un padre che vive a Vienna ha scritto poco fa: Il quartier generale della polizia di Vienna concede a mio figlio Osama Nishan la Polizia d'Oro in riconoscimento del suo coraggio nel salvare la vita a un ufficiale austriaco nell'attacco terroristico di ieri sera.

 leggo   sulla pagina  fb a cui  collaboro : << Una candela nel buio, questa notizia >>




Una candela nel buio, questa notizia, un padre che vive a Vienna ha scritto poco fa:
Il quartier generale della polizia di Vienna concede a mio figlio Osama Nishan la Polizia d'Oro in riconoscimento del suo coraggio nel salvare la vita a un ufficiale austriaco nell'attacco terroristico di ieri sera. Possa Dio proteggerti, figlio mio, e ringraziarti Austria.

a chi dice che sono fake news e menate varie ecco la fonte originale

قيادة شرطة فيينا تمنح ابني اسامه نيشان الشرطة الذهبي تقديرا لشجاعته في انقاذ حياة ضابط نمساوي في الهجوم الارهابي الليلة الماضية. حفظك الله ولدي و شكراً النمسا.
La leadership della polizia di Vienna dà a mio figlio Osama l'ordine della polizia d'oro in riconoscimento del suo coraggio nel salvare la vita di un ufficiale austriaco nell'attacco terroristico ieri sera. Dio ti salva figlio mio e grazie Austria.


Lettera aperta agli incoscienti che hanno voluto festeggiare halloween durante la pandemia

 

DICOSA  STIAMO PARLANDO 

Verificando nei motori di ricerca le visualizzazioni del blog ho trovato ed riportato qui nel presente post la  notizia  dei L'irresponsabile voglia di far festa, 


A questo punto ognuno festeggiasse quel cappero che piace e buonanotte al secchio


in un momento in cui gli assembramenti sono vietati perché ad alto rischio contagio, ha avuto la meglio, da Milano a Roma, con eventi organizzati negli hotel, in club sportivi o ville private, preannunciati anche pochi giorni prima sui social. In alcuni

casi, le forze dell'ordine sono intervenute e hanno messo fine ai party semi-clandestini che, violavano alcune delle norme anti-contagio contenute nel Dpcm. Ma in altri, si è cenato, ballato e bevuto, rigorosamente senza neanche l'impiego delle mascherine. Dalla lettura mi è venuta a caldo / di  getto questa "lettera " che  costituisce il post  d'oggi 



Cari amanti del divertimento sfrenato
Capisco il comune desiderio d'esorcizzare il Covid   ed d'andare contro le regole lo facevo anch'io fino a qualche tempo fa infischiandomene  ed aggrava il mio stato ed i miei problemi di salute ( ne sto pagando  le conseguenze) . 


Ma qui a farne le pese   non siete solo voi  ma anche noi  che dobbiamo curarvi ed ora anche prenderci il contagio per causa del vostro comportamento incosciente. Quindi mettete da parte io vostri edonismo sfrenato e date retta avete tutta la vita per fare cionfra casino e divertirvi. Quindi   accolgo  l'appello   di  

[...] 
Ora io dico, ma ce la fate, proprio voi ragazzi, a capire che l’Italia e il mondo intero stanno rischiando una catastrofe sanitaria ed economica e chi ne pagherà il prezzo maggiore saremo noi, sarete voi, soprattutto?
Ce la fate a capire che quello che stiamo costruendo è il vostro futuro mondo “da grandi”?
Ce la fate a capire che se andate in giro senza mascherina, vi assembrate, addirittura vi baciate tra amici, sarà tutto un vero casino solo per voi, per il mondo che verrà?
Ma non riuscite a capire che quelli che non avranno più i soldi per comprarvi l’ultimo smartphone, le scarpe che vi piacciono e la felpa che sognate saranno proprio i vostri genitori che il lavoro rischiano di perderlo come minimo per un anno?
Vi prego, è il VOSTRO MONDO, è il NOSTRO MONDO.
Siate intelligenti e soprattutto smettetela di pensare che non indossare la mascherina sia da fighi.
Fare così è esempio di immaturità, perché, come vedete, gli adulti che non hanno nulla da dimostrare, la mettono.
Lo dico per voi, per noi, per tutti, se no non ne usciamo più e ci saranno solo guerre civili tra poveri disperati nelle piazze.

 

 

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...